20 Aprile 2020 / / Dettagli Home Decor

La purezza visiva del design Living Divani è protagonista di un attico all white realizzato dallo studio linearchitects in Moldavia.

Forme geometriche precise e la scelta di un solo colore, il bianco, in abbinamento ad alcuni elementi in legno chiaro, contraddistinguono questo etereo appartamento dal gusto delicato, inondato dalla luce che proviene dalle vetrate a tutta altezza.

Nell’ambiente giorno, il relax è garantito da Extrasoft, l’iconico divano dal disegno dolce e malleabile creato nel 2008 da Piero Lissoni. Sedute accoglienti e ospitali che si accostano l’una all’altra in geometrie regolari ma dai contorni incerti, per una composizione di forme libere nello spazio, che accoglie piacevolmente i padroni di casa e i loro ospiti. Il tavolino Family Longue Table di Piero Lissoni lo accompagna, offrendo un piano di appoggio funzionale per la lettura.

Avvolta da tendaggi impalpabili, la stanza da letto si sviluppa in continuità grazie a Extrasoft Bed di Piero Lissoni, che trasforma in letto uno dei più celebri imbottiti Living Divani, riprendendone le caratteristiche forme accoglienti. L’area del materasso è circondata da un perimetro di volumi soffici e regolari impreziositi dalle cuciture a vista, che diventano asimmetrici nella testata sprigionando voglia di relax, ed insieme di energia e carattere.

Studio: linearchitects
Autore del progetto: Dmitry Petrov
Crediti fotografici: Oleg Bazhura

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20 Aprile 2020 / / Design

maschera viola Aria

La coppia di designer Domenico Santoro e Francesca Puddu di Studio Pastina, lanciano una guida step by step  per realizzare fai da te una mascherina confortevole, lavabile e riutilizzabile.

In piena emergenza Covid19 Studio Pastina ha ideato Aria, un progetto guida per l’autoproduzione della propria mascherina di emergenza. Un oggetto piacevole sia per quanto riguarda il comfort che l’estetica.

Pensiamo che in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, un oggetto estraneo che le circostanze ci obbligano ad usare, sia più facilmente sopportabile se comodo da indossare e dall’aspetto piacevole” – raccontano i designer.

mascherina di design

Come funziona Aria?

Aria è accessibile a chiunque ed è disponibile per il download con la guida step by step per la realizzazione fai da te della mascherina. L’obiettivo è fornire il progetto e le informazioni base per costruire, anche utilizzando scarti di tessuto, una mascherina confortevole, lavabile e riutilizzabile. Lo stato di emergenza rende complessa la circolazione di merci e persone; una guida digitale invece, può essere diffusa con estrema facilità.

mascherine con scarti di tessuto

A chi si rivolge il progetto Aria?

Il progetto Aria si rivolge a chiunque ne abbia bisogno, ma anche alle aziende e ai singoli che dispongono di materiali ed attrezzature per fabbricare il prodotto e che vogliano distribuirlo senza fini di lucro.

mascherine colorate

Il download per realizzare la mascherina Aria è disponibile su www.pastinaisgood.com/aria-project

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20 Aprile 2020 / / Coffee Break


Stiamo vivendo un triste e strano periodo in cui paesi di tutto il mondo chiedono ai cittadini di ritirarsi nelle proprie case e di rimanerci.
Gli ambienti, in cui fino a poco tempo fa trascorrevamo qualche ora di veglia, ora racchiudono tutta la nostra esistenza; come risultato molti stanno vivendo il lockdown come una vera e propria costrizione, abbiamo letto in più occasioni il termine "arresti domiciliari"

Certo, sembra strano che le nostre case tradizionalmente considerate il rifugio dove staccare dagli impegni quotidiani ora sono diventate per molti nientemeno che delle prigioni!
Questo  può essere dovuto ad un insieme di fattori:

1- Le dimensioni delle abitazioni

Da un interessante studio condotto da Abitare Co. quasi un terzo degli italiani è costretto a vivere in case piccole e sovraffollate;
stando all’ultimo censimento Istat (2011) più di un terzo delle abitazioni italiane è al di sotto degli 80 mq e il 13,4% non raggiunge i 60 mq; percentuali che aumentano sensibilmente nelle grandi città: Milano, Torino, Roma, Napoli.
Nel 2018 il 27,8% delle persone, pari a oltre 16,8 milioni, viveva in condizioni di sovraffollamento, con 4 o più persone in appartamenti di meno di 80mq.

2- Pochi spazi esterni

Guardando i dati Istat, un terzo delle case italiane non ha né terrazzo né balcone, quindi si tratta di ambienti carenti di luce natuarle, dove mancano quegli spazi esterni di "sfogo" che in questo periodo particolare sono stati anche le uniche occasioni di socialità e contatto con l'esterno consentite.

3- Case vecchie

Secondo le ricerche del Sole24 ore solo l'8% delle abitazioni è stato costruito in questo secolo, la quasi totalità delle case ha impianti vecchi ed energivori e insonorizzazioni non al livello delle attuali richieste prestazionali.

4- Abitazioni distribuite malamente

Le soluzioni abitative che fino a pochi giorni fa ci erano appena sufficienti ora mostrano tutti quei difetti che ritenevamo poco importanti;
non è solo carenza in termini di metri quadri ma di ripostigli, di dispense ma anche di privacy, ad esempio uno spazio dove poter tele-lavorare in tranquillità, o di filtri verso l'esterno, percepito ora come un pericolo, come ad esempio un guardaroba all'entrata.
Proprio quest'ultimo ambiente, un tempo molto comune, in questo periodo sarebbe utilissimo per gestire lo sporco portato da fuori, un tema che si prospetta interessante e su cui torneremo in maniera più approfondita nei prossimi giorni.

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Living the Italian houses at the COVID-19 times

We are experiencing a sad and strange period in which countries all over the world ask citizens to retire to their homes and stay there.
The environments, in which until recently we spent a few waking hours, now enclose our whole existence; result, many are experiencing the lockdown as a real constraint, we have read the term "house arrest" on several occasions

Of course, it seems strange that our houses traditionally considered the refuge where to disconnect from daily commitments and retire from the outside world have now become for many people no less than prisons!
This can actually be due to a set of factors:

1- The size of the houses

From an interesting study conducted by Abitare Co. almost a third of Italians are forced to live in small and overcrowded houses;
according to the latest Istat census (2011), more than a third of Italian homes are below 80 square meters and 13.4% do not reach 60 square meters; percentages that increase significantly in the big cities: Milan, Turin, Rome, Naples.
In 2018, 27.8% of people, equal to over 16.8 million, lived in conditions of overcrowding, with 4 or more people in apartments of less than 80sqm.

2- Few outdoor spaces

Looking at Istat data, one third of Italian houses have neither terrace nor balcony, therefore there is a lacking in natural light, there are no outdoor spaces for "vent the frustration" which in this particular period is also the only occasion for socializing  allowed

3- Old houses

According to Sole24 ore research, only 8% of the houses were built in this century, almost all of the houses have old and energy-efficient systems and soundproofing not at the level of current performance requirements

4- Badly distributed homes

The housing solutions that until just a few days ago were just enough, now show all those defects that we thought were unimportant, it is not only a shortage in terms of square meters but of closets, pantries, also of privacy:
for example a space where you can work in peace, or filters to the outside, now perceived as a danger, such as an entrance hall.
Just this room at this time would be very useful to manage dirt brought from outside, a theme that looks interesting and we will return in more detail in the coming days.



20 Aprile 2020 / / Design

Tre creative europee attraversano il Mediterraneo e sbarcano in Marocco per unire il design ed il gusto estetico alla manifattura tradizionale; nasce così Trame.

La designer italiana Maddalena Casadei, la polacca Maria Jeglinska e la francese Julie Richoz si sono infatti unite per raccogliere spunti dal mondo della ceramica, degli intrecci e dei tessuti marocchini con la loro storia antica tramandata di generazione in generazione.

L’intreccio è di fatto il segno simbolo del brand Trame Paris, in quanto scelto come nome, ma è anche simbolo dell’unità tra mentalità e creatività di due culture diverse che insieme danno vita a qualcosa di nuovo ed originale. La finalità primaria del progetto di Trame va a sostegno della conservazione culturale e punta alla valorizzazione delle comunità locali a protezione del loro prezioso patrimonio.

«Ogni collezione di oggetti per la casa e accessori – spiegano i fondatori del brand – è ispirata a un episodio storico, riflette un viaggio interculturale e celebra l’eccezionale know-how degli artigiani mediterranei».

La collezione di Trame Paris

La prima collezione di Trame presentata allo scorso evento di Maison et Objet, che era prevista anche per il Salone del Mobile di quest’anno, parte da una libera ispirazione dell’unione di Francia e Marocco per un percorso denominato A Voyage to Meknes.

Si tratta della storia di  Madame de Blois, figlia prediletta di re Luigi XIV, che si trova immaginariamente catapultata nella reggia del sultano. La trama che scaturisce, come il diario di un esploratore, assume dapprima linee regolari del proprio patrimonio culturale per poi progredire verso il caotico mondo dell’astratto dato dall’evoluzione del linguaggio stilistico della nuova vita della protagonista in una terra ricca di risorse da scoprire.

La ricchezza di stimoli del paesaggio marocchino e il rigore europeo dà origine a una serie di oggetti per la casa realizzati con materiali di alta qualità grazie a una rilettura contemporanea di tecniche antiche da riscoprire e conservare.

Articolo di Silvia Fabris

 

L'articolo Potere alla cultura: i tappeti di Trame Paris proviene da Dettagli Home Decor.

18 Aprile 2020 / / Laura Home Planner

Per qualcuno è il rifugio da arredare con elementi per lo svago e il relax come gli attrezzi per il fitness o il tavolo da ping pong, per altri è una “casa” dentro casa , lo spazio conteso da tutti ; per chi ha la fortuna di disporre di questo ambiente ecco alcune idee e consigli su come arredare la taverna

La prima cosa da fare è pensare a come gestire lo spazio :

Open space o ambienti divisi?

La seconda domanda da porsi è :che stile usare?

Minimal e moderno oppure rustico ?

Come arredare la taverna ?

Ciò che non può mancare in una taverna di tutto rispetto è un angolo cottura.

Non importa che sia grande , ciò che conta è la presenza di alcuni elementi essenziali:

  • un frigorifero
  • un piano cottura
  • un lavello
  • qualche mobile base e pensile per le stoviglie e i bicchieri

Disporre di questi ingredienti renderà la taverna il posto perfetto per organizzare feste e cene tra amici .

Oltre all’angolo cottura è necessario un tavolo ,

quadrato, tondo o rettangolare poco importa, basta che sia allungabile.

Nel caso in cui lo spazio in taverna sia esiguo si può pensare ad un tavolo trasformabile o ad una consolle

Se la taverna sarà il luogo in cui ricevere amici e parenti , bisognerà creare una zona relax che la renda accogliente

Un divano o delle poltrone saranno perfetti.

Indipendentemente dallo stile della taverna , meglio scegliere tessuti freschi, come il cotone, il lino o le microfibre , questo perchè tessuti troppo pesanti renderebbero “soffocante” l’ambiente.

Come arredare e decorare la taverna ?

In taverna il soffitto è normalmente più basso rispetto al resto della casa, un’idea potrebbe essere quella di arredarla con elementi stretti e alti per rendere più ampia la visione dello spazio.

Foto credit Arredomania

Inoltre, essendo uno spazio solitamente poco illuminato a causa della mancanza di finestre ,il mio consiglio è quello di arredarla con colori chiari ,

privilegiando dunque tonalità neutre, come il bianco , il grigio e il tortora e colori pastello come il verde e l’azzurro.

Il consiglio in più“:

L’uitlizzo di materiali come il legno e i mattoni a vista rende l’ambiente caldo e accogliente, questo vale sia per lo stile moderno che per lo stile rustico.

Se siete amanti della musica , la taverna può essere l’ambiente adatto per i vostri strumenti musicali,

a tal proposito sarebbe opportuno definere gli spazi separandoli.

Non è necessario creare delle pareti in mattoni , ci sono tanti altri modi per dividere gli ambienti,

ad esempio con delle librerie bifacciali

librerie

Per i wine lovers , la taverna può essere il posto perfetto per ritagliare uno spazio dedicato al vino

Un luogo fresco attrezzato con scaffali in legno e cantinette che mantengono la bevanda alla giusta temperatura.

Infine qualche consiglio per le pareti..

Arredare con specchi appesi alle pareti da profondità all’ambiente e lo illlumina,

si anche a quadri e decori in legno e metallo

L'articolo COME ARREDARE LA TAVERNA, IDEE E CONSIGLI proviene da Laura Home Planner.


L'articolo Aziende di arredamento italiane ed emergenza Covid-19. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

In piena emergenza Covid-19 scrivere di questa situazione che ci costringe tutti a casa, è anche per me cosa non semplice. Non posso e non possiamo certo ignorare paure ed ansie che tale circostanza, mai accaduta prima, provoca in tutti noi, tuttavia, anche se il futuro pare profilarsi incerto, bisogna evitare che le preoccupazioni ci sovrastino e che soprattutto la nostra salute tenga.


Emergenza Covid-19 – la reazione delle attività produttive.

Come tanti di voi, stando a casa ho molto tempo a disposizione e la navigazione su internet è divenuta sempre più l’attività primaria per informarsi, distrarsi e soprattutto per rimanere connessi col resto del mondo. Nel mio girovagare sui social e sul web in generale, non sono pochi i messaggi che ho potuto leggere e che riguardano la solidarietà vera e la speranza per un domani migliore. Per fortuna non manca nemmeno la voglia di riscatto e di rinascita delle attività produttive nazionali.

emergenza Covid-19
Photo by Victor Freitas on Unsplash

Nonostante sia davvero dura resistere al disagio e alle preoccupazioni, tutte le imprese italiane, dalle più grandi alle più piccole, stanno in questo momento cercando di fare il loro meglio per rimanere a galla ed essere pronti a ripartire il prima possibile.

Dappertutto è un fiorire di iniziative che mirano ad incentivare la ripresa dopo emergenza Covid-19 . Nel settore di cui mi occupo in queste pagine, particolarmente interessante mi è sembrata quella messa in atto dalla Annie Claire – Quality Furniture, un azienda italiana di arredamento chiavi in mano, attiva nella provincia di Vicenza.

Immagine proprietà di Annie Claire

Di tale iniziativa è interessante notare come il brand italiano, mettendo in relazione i suoi due target di clientela, molto diversi tra loro, miri ad un loro coinvolgimento empatico in una operazione la cui finalità è la ripresa economica e sociale di tutti!

Relazioni empatiche.

Immagine proprietà di Annie Claire

Annie Claire – Quality Furniture è un’azienda dove lavorano molte figure professionali. Dagli architetti ai designer, dagli arredatori agli ebanisti, dai tappezzieri fino agli installatori, tutti concorrono con la loro opera alla realizzazione dei desideri del cliente, alla sua piena soddisfazione.

Si potrebbe definire l’impresa veneta una vera e propria famiglia. In questa il cliente entra a far parte fin dal primo momento, godendo delle attenzioni a lui riservate. L’iniziativa messa in atto dalla Annie Claire parte proprio da questa attenzione verso il cliente.

Immagine proprietà di Annie Claire

Gli utenti primari dell’azienda sono gli albergatori, che fruiscono dei servizi di Contract. Poi vi sono i clienti privati, che si affidano alla professionalità di casa per arredare la propria abitazione.

La finalità di questa iniziativa è quella, da un lato aiutare a risollevare l’economia delle strutture alberghiere e più in generale del turismo italiano, dall’altro a invogliare le persone ad iniziare ad uscire da casa e finalmente godersi il nostro bel paese.

Immagine proprietà di Annie Claire

Come avviene tutto questo? Molto semplice: coloro che acquisteranno gli arredi Annie Claire – Quality Furniture per la propria casa, saranno coccolati con un regalo per riconquistare la serenità perduta: un soggiorno gratuito presso alcuni degli Hotel arredati dall’azienda che si trovano nelle località più belle della penisola: Jesolo, Bibione, Lignano Sabbiadoro, solo per citarne alcune.

Immagine proprietà di Annie Claire

Perché è interessante questa proposta?

Il turismo in Italia è un’attività primaria di grande importanza alla quale sono connesse altre migliaia di attività, incluso quelle che producono arredamenti, che in Italia non sono solo numerose, ma anche tra le migliori al mondo.

Il nostro paese è il quinto tra quelli più visitati al mondo. Questo è abbastanza logico visto che l’Italia possiede la più alta concentrazione al mondo di beni tutelati dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità .

La nostra nazione è anche la prima in Europa per numero di strutture ricettive. Un dato logico anche questo considerato che nel 2018 si sono registrate oltre 428 milioni di presenze turistiche nel nostro paese!

emergenza Covid-19
Photo by Cristina Gottardi on Unsplash

Alla luce di quanto vi ho detto, non c’è dubbio che una rapida ripresa economica del paese passi proprio dalla ripresa del turismo.

Conclusione.

La casa si rivela oggi, come ai tempi dei primi insediamenti umani, il rifugio che ci tiene lontano dalle ostilità e dai pericoli, ma dobbiamo avere fiducia nel domani e quando l’emergenza Covid-19 sarà finita, tornare con spensieratezza a vivere e a circolare liberamente.

Questa interessante iniziativa in momenti come quello che stiamo vivendo è assolutamente apprezzabile in termini di fiducia e di speranza, vi invito pertanto a scoprirne i particolari visitando la pagina Facebook dell’azienda dove potrete visionare anche gli arredi per la casa che la Annie Claire – Quality Furniture realizza per consegnarli in tutta Italia.

Buona salute a tutti.

L'articolo Aziende di arredamento italiane ed emergenza Covid-19. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.


L'articolo Smart working, come organizzare l’home office. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Smart working, o se preferite in italiano lavoro agile, riguarda la possibilità di svolgere delle attività lavorative da casa. Venuto alla ribalta con l’emergenza Covid-19, molti si sono dovuti adattare a questa realtà. Se anche voi, a causa della pandemia, siete diventati uno smart worker, significa che trascorrete gran parte della vostra giornata seduto di fronte ad uno schermo di computer. Certamente in questa particolare condizione di lavoro vi sarete resi conto come seduta e piano di lavoro possono influire sul vostro rendimento lavorativo e sul vostro benessere psico-fisico.

Photo by engin akyurt on Unsplash

Smart Working e Home Office.

Lo strumento di lavoro conosciuto come Smart Working, a livello giuridico è inteso come rapporto di lavoro subordinato, svolto per mezzo di strumenti tecnologici senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro (articolo 18 della Legge n.81/2017). Molti di noi lo hanno scoperto solo adesso a causa dell’emergenza in corso, apprezzandone il vantaggio di poter svolgere il proprio lavoro direttamente da casa in base alle proprie tempistiche personali. Tuttavia si tratta di una condizione lavorativa non priva di rischi. Tralasciando quelli di natura sociale, oggetto di diverse inchieste giornalistiche, vi sono certamente da tenere in debito conto quelli legati alla salute e al benessere dello smart worker.

Smart Working
Photo by Tran Mau Tri Tam on Unsplash

Spesso per l’attività di smart working si utilizzano gli arredi che si hanno a disposizione all’interno delle mura domestiche: il tavolo della cucina come scrivania, la sedia della sala da pranzo invece di una poltrona adeguata e così via. Tutte cose che possono portare a problemi di salute spesso sottovalutati.

Lo spazio di lavoro adatto.

Smart Working
Photo by Nikola Balic on Unsplash

Mi spiego meglio con degli esempi: il tavolo da pranzo, ad esempio è molto più alto di una scrivania, che invece ha un’altezza adatta allo scopo per cui è stata concepita, e anche la sedia della cucina non è pensata per starci seduti a lavorare 8 ore al giorno.

Un ruolo fondamentale per fare bene il proprio lavoro da casa è svolto dall’Home office, ovvero quell’angolo di casa trasformato in un ufficio vero e proprio con tanto di postazione PC.

Certo esiste in molti casi la necessità di dover inserire una postazione lavoro in ambiti di metratura ridotta. Tuttavia non è impossibile potersi adattare agli spazi di un normale appartamento impiegando un arredamento per ufficio compatto. Qui alcune idee su come e dove ricavare un ufficio in casa.

Smart Working
Photo by Annie Spratt on Unsplash

Rendere Smart il proprio ufficio domestico.

Avete individuato lo spazio dove realizzare il vostro Home Office? Bene, passiamo ad analizzare gli elementi necessari per organizzarlo.

L’ambiente di lavoro, anche quando si tratta di un ufficio domestico, deve essere tale da facilitare lo svolgimento dell’attività da compiere. Bastano una scrivania, una sedia, un computer e poco altro per poter lavorare da casa, ma è fondamentale scegliere questi strumenti di lavoro con criterio, tenendo conto di alcune specifiche fondamentali per rendere più produttiva, comoda e confortevole la postazione di smart working.

Photo by STIL on Unsplash

Fondamentale è assumere posizioni corrette mentre si è seduti davanti al PC. Sopratutto per quanto riguarda per la salute della schiena è necessaria una corretta postura, cioè quella posizione del corpo che garantisce una condizione di stabilità col minor sforzo muscolare possibile.

Scrivania ideale.

Scegliete per il vostro ufficio domestico una scrivania robusta e solida. Fondamentale è che essa abbia un’altezza da terra compresa tra i 72 – 76 cm. Indipendentemente dallo stile e dall’estetica della scrivania è bene che sia di materiali e colori non riflettenti. Naturalmente, la presenza di mensole e cassetti ne aumenterà la funzionalità.

Queste quelle che vi consiglio, scelte tra quelle adatte ad un piccolo studio casalingo.

Movian Vättern – Scrivania con 3 cassetti

Semplice, robusta e funzionale.

Dim. 152,4 x 60 x 76 cm


Rivet, Scrivania da Pc

Sobria, elegante e dimensioni contenute.

Dim. 123 x 57 x 79 cm


WOLTU TSG26hei Scrivania per Computer

Essenziale e funzionale di dimensioni contenute.

Dim. 123 x 57 x 79 cm


Sedia ergonomica

Per quanto riguarda la seduta, non ci sono dubbi, dovrete sceglierne una di tipo ergonomico con una buona seduta e che consenta di mantenere la schiena eretta. Anche se il suo acquisto è generalmente abbastanza oneroso, se si lavora tante ore seduto è indispensabile!

Tenete conto che una buona sedia ergonomica, concepita per dare un buon supporto lombare, contribuirà a ridurre l’insorgere di mal di schiena e a mantenere una maggiore concentrazione con un conseguente aumento della produttività.

È importante che la sedia abbia la possibilità d’impostare a proprio piacimento l’altezza della seduta. Meglio se si può regolare anche l’inclinazione dello schienale perché ciò permette di avere una seduta più comoda. Impostando la giusta inclinazione, non si è costretti ad inarcare in maniera sbagliata i muscoli del collo per vedere meglio il monitor del computer.

Tra le tante disponibili in commercio vi segnalo queste in particolare.

ErgoHuman Plus

Migliore sedia ergonomica perfetta per prevenire il mal di schiena.

Hara Sedia

Migliore sedia ergonomica posturale per una seduta attiva e dinamica.

Songmics OBG71B

Migliore sedia ergonomica dal rapporto prezzo qualità.

La scelta alternativa di questa particolare seduta è senza dubbio la PROCOMFORT MIRUS ricca di tante regolazioni impossibile non trovare quella più comoda adatta alla propria corporatura.

Alternativa a questa sedia posturale è un’altro progetto di sedia rivoluzionario: la Varier THATSIT evoluzione della sedia Varier Variable di cui ho fatto una completa recensione qui.

Un prodotto adatto alle “tasche più piccole”, (io uso questa) affidabile e di qualità. Se si vuole spendere ancora meno alternativa valida che vi consiglio è la sedia ergonomica Femor.

Vi consiglio di completare la coppia scrivania – sedia con un poggia piedi da posizionare sotto il piano di lavoro. Questo conferisce maggiore sollievo a gambe e schiena. La minor pressione esercitata sulle gambe aiuta la circolazione del sangue e riduce la pressione sulla parte bassa della schiena e delle ginocchia.

Lampada da scrivania

La lampada da scrivania fa parte della dotazione essenziale della postazione di smart working, visto che l’illuminazione dello spazio di lavoro è un altro punto fondamentale da curare con attenzione.

Lavorare con la sola luce del lampadario o della finestra non è sempre una buona scelta- Tra l’altro lavorare in ambienti poco illuminati, con il monitor come principale fonte di luce, affatica la vista al punto da arrecare stanchezza, mal di testa e visione offuscata.

Lampada da Scrivania LED, TaoTronics –caratteristiche qui

Meglio acquistare per il vostro ufficio domestico anche una lampada da scrivania. Una fonte di luce soffusa, oltre a non affaticare gli occhi rende il lavoro meno stressante.

Io ho acquistato su Amazon quella di TaoTronics. Pratica da utilizzare, fa una bella luce con 6 modalità di illuminazione e 5 livelli di luminosità da poter selezionare a proprio piacimento ed è anche dotata di spegnimento automatico programmabile e di una pratica presa per la ricarica del cellulare. Eccellente!

Monitor PC e protezioni per la vista.

Per proteggere gli occhi è necessario anche l’acquisto di un buon monitor. Lavorare davanti allo schermo può essere molto stancante se utilizzate un monitor non idoneo.

BenQ GW2780 – caratteristiche tecniche.

Gli elementi di cui tenere conto sono; la giusta risoluzione e le dimensioni dello schermo. Riguardo quest’ultimo, vi dico che un monitor di dimensioni più grandi è indispensabile solo se si utilizzano più programmi contemporaneamente.

Altra importante caratteristica è la presenza di un filtro per la luce blu per ridurre l’affaticamento degli occhi. Consigliatissimo il monitor da 27″ BenQ GW2780 dotato di display IPS full HD e regolazione intelligente della luminosità a seconda dei contenuti a schermo e delle condizioni di luce ambientali. In oltre la tecnologia eye-care filtra la luce blu in modo adeguato.

L’acquisto di un monitor di questo tipo è veramente consigliato per chi fa smart working, ma se volete utilizzare il vecchio monitor che avete perché ancora buono, vi consiglio di comprare un paio di occhiali da computer per proteggere gli occhi dalla luce blu. Pratici e performanti quelli che ho scelto per me, facili da inforcare sulle lenti da vista che porto.

Altre dotazioni per tutelare la salute dello smart worker.

Naturalmente esistono poi una serie di accessori adatti a risolvere diversi problemi che possono causare danni come ad esempio il famigerato tunnel carpale che affligge comunemente gli “utilizzatori intensivi” di mouse e tastiere.

Lo stress del polso e causa di dolori e infiammazioni che rendono la vita dello smart worker difficile. I poggia-polsi sono utili per porvi rimedio con una piccola spesa. esistono quelli integrati al tappetino del mouse e quelli da applicare alle più comuni tastiere. Vi consiglio di acquistarli in coppia!

Nonostante l’uso dei poggia-polsi lo spettro delle infiammazioni ai tendini, in chi usa tanto mouse e tastiera, è tutt’altro che scongiurato se non si adoperano delle periferiche ergonomiche. Consigliatissimi sono i mouse verticali, o quelli con trackball, e le tastiere con disposizione ergonomica dei tasti.


Logitech MX Vertical Mouse – caratteristiche

Io per me ho scelto il mouse verticale MX di Logitec, essendo questa marca una sicurezza. Pile ricaricabili che durano tantissimo, tanti setting possibili e facili da mettere a punto, ed un eccellente ergonomia, almeno “per la mia manona”, queste le caratteristiche.

Il mouse l’ho abbinato ad un tappetino con cuscinetto in gel, mentre per la tastiera mi sono orientato su quella di Microsoft, una delle poche aziende rimaste a produrre tastiere veramente ergonomiche e con layout italiano, forse perché in Italia sono poco richieste per la loro forma strana e per un ingombro non proprio minimale.


Microsoft L3V-00013 Sculpt Comfort Desktop

Le tastiere ergonomiche sono davvero utili per chi scrive tantissimo. Dopo aver fatto l’abitudine alla loro strana disposizione dei tasti, ci si rende conto di subire un minor affaticamento di polsi e mani e di acquisire una maggiore velocità di scrittura. Insomma sono salutari e produttive!

Se, piuttosto che un PC fisso, utilizzate per il vostro lavoro un laptop sentirete la necessità di sollevarlo per portare il suo display ad “altezza occhi”. Per questo è necessario un lap-desk, cioè di un supporto che solleva il portatile alla giusta altezza. Questa se ben regolata permette di evitarvi problemi alla cervicale.

Poiché, come appena detto, lavorare con lo schermo posizionato più in basso dello sguardo può dare problemi di cervicale, per chi lavora al PC anche stando in piedi è raccomandato l’uso di Standing Desk Converter, un accessorio che permette di alzare lo schermo e la tastiera del PC per poterci lavorare anche in piedi. Tale rialzo regolabile è comunque consigliato a tutti, visto che stare troppe ore seduti è deleterio per la salute.

Oltre a quanto detto fin qui, non possono mancare per completare una buona postazione per lo smart working:

Una stampante, meglio se multifunzione, cioè che stampa, fotocopia e scannerizza! Possibilmente anche dotate di wifi-direct per poter stampare da qualsiasi dispositivo. La mia scelta: una Epson Expression Home XP-3100 preferita per la qualità di stampa e per la gestione semplice.

Una webcam per le chiamate su Skype o le conferenze su Zoom, possibilmente con un buon microfono incorporato e qualità video full HD. Ho scelto la Logitech C925-E Business Webcam perché dotata di un copri-obbiettivo che permette di tutelare la privacy dell’ambiente familiare.

In ultimo delle cuffie per isolarsi da altri abitanti della casa che possono disturbare la concentrazione, non è una cattiva idea Poiché mi piace ascoltare musica quando scrivo ed ho una discreta libreria di file flac ad alta definizione ho preferito le cuffie wireless Sennheiser HD 4.50BTNC.

Manca niente? Non mi pare, possiamo cominciare il nostro smart working.

L'articolo Smart working, come organizzare l’home office. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

18 Aprile 2020 / / Case e Interni

Lo stile scandinavo incontra la tradizione e il romanticismo

La grande maggioranza degli interni scandinavi usa il bianco con toni di grigio come colori di base e questo appartamento svedese non fa eccezione, ma inserisce alcuni colori rilassanti come il rosa cipria e il verde agave oltre ad arredi vintage e tradizionali, per incontrare un gusto più romantico.

Nato grazie all’ispirazione dei principi del Bauhaus e del movimento moderno della metà del novecento, il design scandinavo ha introdotto un aspetto minimalista, molto amato nel campo dell'architettura d'interni, che dura fino ai nostri giorni. Sebbene la maggior parte delle persone lo associ ad Ikea, ci sono in realtà una grande varietà di sfumature all'interno dello stile scandinavo stesso.

Nell'arredamento urbano di questo appartamento, mobili semplici, contemporanei e funzionali si abbinano con elementi vintage e tradizionali (credenze, cassettone, scrittoio...). Gli arredi “vecchiotti” aiutano a ricreare l'aspetto nostalgico e romantico dei mercatini delle pulci (come nello stile provenzale) e inseriscono tocchi personali e di carattere ad ogni ambiente.

Toni delicati di rosa cipria o verde agave diventano piccoli accenti pastello in un equilibrio di materiali e trame. Le piante e i fiori, come nelle più recenti tendenze, aiutano a ravvivare gli spazi e dare un po' di vita.

Molto romantica è, soprattutto, la cucina di color pastello, con piano in legno scuro e perlinatura con mensole a giorno al posto dei pensili, dove mostrare collezione di ciotole, tazze e barattoli.

Nell'angolo studio lo scrittoio antico si abbina alla lampada vintage e a stampe contemporanee dai delicati toni rosa.

Lo stile scandinavo incontra la tradizione e il romanticismo

Lo stile scandinavo incontra la tradizione e il romanticismo

Lo stile scandinavo incontra la tradizione e il romanticismo






Lo stile scandinavo incontra la tradizione e il romanticismo

Lo stile scandinavo incontra la tradizione e il romanticismo

Lo stile scandinavo incontra la tradizione e il romanticismo

Lo stile scandinavo incontra la tradizione e il romanticismo

Lo stile scandinavo incontra la tradizione e il romanticismo

Lo stile scandinavo incontra la tradizione e il romanticismo


Fonte: Alvhem

Per altre idee, sfoglia i nostri post sull’arredamento nordico-scandinavo.

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Anna e Marco DMstudio - CASE E INTERNI
18 Aprile 2020 / / Case e Interni


Nato nel Nord America negli ultimi anni, lo stile Farmhouse, dopo alcune trasmissioni tv di successo, trova sempre più appassionati anche in Europa. Si tratta di una decorazione d’interni moderna, ma che evoca il passato, sempre cercando una certa autenticità. E’ uno stile rustico americano più raffinato, sobrio e studiato nei minimi dettagli.


Farmhouse Modern Style

Il rustico nella casa americana nel nuovo millennio, ha visto, agli inizi degli anni 2000, uno spostamento verso influenze più internazionali soprattutto verso il Vecchio continente: country provenzale francese, stile rustico toscano... Era giunto il momento per un'estetica nuova, più americana, ecco arrivare il Farmhouse Modern Style, spesso abbreviato solo con Farmhouse, che possiamo banalmente riassumere come un mix di stile Industrial Chic e Country Chic. [Foto sopra fonte pineandbirchblog]

La storia del Farmhouse Modern Style

Come l’Industrial chic, il Farmhouse moderno si concentra sull'autenticità architettonica dello spazio. Le origini estetiche dello stile sono varie: molti ambienti sono influenzati da fattorie reali del Nord America e altri esempi di architettura di campagna americana, che sembrano provenire direttamente dai dipinti dell'artista Edward Hopper e dei suoi contemporanei del XX secolo del “Realismo americano”.

Per quanto riguarda le ispirazioni dello stile dal passato recente, trae le sue origini negli arredi Country chic e Shabby chic molto popolari nelle riviste americane House Beautiful e Architectural Digest a partire dal 2005 circa.

Come si intuisce, si tratta di uno stile rassicurante e nostalgico di un passato di provincia. In un’epoca dominata dalla tecnologia,  lo stile si protende verso un'estetica americana del “fatto a mano” e del durevole. Il Modern Farmhouse ha molti punti in comune con l'Industrial chic: sebbene il primo si ispiri alle vecchie fattorie, mentre il secondo alle vecchie fabbriche, entrambi parlano di un desiderio di autenticità e storia americana perso molto tempo fa.


Caratteristiche dello stile Farmhouse

Il punto principale per inserire lo stile Farmhouse è partire da un’architettura che sia coerente con lo stile stesso, quindi un casale o un appartamento di una vecchia casa di campagna, con soffitti alti e belle travi a vista o in alternativa anche una casa di un centro storico che non sia lussuosa.

Proprio per questo motivo usare lo stile Farmhouse per una casa in cemento armato di città è come creare un loft dove non c’è un loft. Tuttavia un po’ di ispirazione (soprattutto mischiando gli stili) si può prendere, proprio come si inseriscono elementi dello stile industriale in normali appartamenti, senza riproporre interamente lo stile.

Secondo noi, è sempre meglio evitare di trasformare la nostra casa in qualcosa che non lo è, solo perchè si è innamorati di uno stile.

Altra caratteristica principale dello stile è la mescolanza di elementi rustici (legno di recupero, oggetti d'antiquariato ecc.) con la sobrietà dell’estetica contemporanea (colori neutri, pochi abbellimenti, spazi ariosi ed aperti in open space).

Come creare interni Farmhouse

  • Crea zone giorno open space con cucina a vista sul soggiorno, magari con una bella isola. Usa colori neutri chiari, in particolare una commistione di bianco, nero e marrone (legno).
  • Metti in evidenza i materiali naturali, in particolare il legno e la pietra per un'atmosfera naturale e rustica.
  • Evita eccessi di decorazione: niente fantasie floreali per i divani e per tende, niente carta da parati. Punta sulla semplicità rustica. Caratteristica di questo stile sono tessuti naturali e biancheria di colori neutri o disegni grafici, che donano agli ambienti un aspetto fresco. Molto amate in questo stile sono le fantasie a quadri, in bianco e nero.
  • Usa arredi di recupero, come vecchi armadi, sedie, tavole di legno, cesti o qualsiasi altra cosa che ritieni possa dare un po' di carattere. Sì a mobili ridipinti in colori neutri, ma senza eccessiva usura, come nello Shabby chic. Molto in voga in questo stile cornici o insegne con scritte fatte a mano con caratteri calligrafici del moderno lettering.
  • Integra alcuni elementi scelti da altri stili retrò, in particolare lo stile industriale e quello vintage: poltroncine anni ‘50, lampade di modernariato, sgabelli in stile industrial-chic, porcellane di colore bianco...
  • La qualità rispetto alla quantità è fondamentale per questo stile: visita mercatini delle pulci, negozi second hand e vendite oline per risparmiare, ma considera anche di investire in uno o più pezzi di qualità e robustezza.

Con uno stile così, occorre sempre evitare lo sgradevole effetto artificioso di avere un arredamento troppo "coordinato" e monotono, per non dare l'impressione di aver acquistato tutto nello stesso negozio. La chiave è sempre un interno armonioso, ma con tocchi personali ed originali.

[Fonte @lizlovegrowswild]

Caratteristiche dello stile Farmhouse
[Fonte lizmarieblog]

Arredare in stile Farmhouse
[Fonte Workbook]

Arredare in stile Farmhouse
[Fonte pineandbirchblog]

Arredare in stile Farmhouse
[Fonte janettemalloryinteriors]



Arredare in stile Farmhouse
[Fonte Home on Fern Hill]

Arredare in stile Farmhouse
[Fonte Richardson Architects]

Arredare in stile Farmhouse
[Fonte Coffee Wine and Everything Fine]



Arredare in stile Farmhouse
[Fonte overstock]

Arredare in stile Farmhouse
[Fonte French Dressing]

Arredare in stile Farmhouse
[Fonte Desire to Inspire]

[Fonte VampIndustries]

Arredare in stile Farmhouse
[Fonte Ceiling fan- Wayfair]

[Fonte Elisa Íñiguez micasarevista]
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Anna e Marco DMstudio - CASE E INTERNI
17 Aprile 2020 / / VDR Home Design

Come creare una cabina armadio. Quattro possibili soluzioni per capire le misure da considerare e le configurazioni migliori in base alle esigenze.


Dimmi la verità.

Hai fatto di tutto per farci stare la cabina armadio in casa tua, giusto? Hai sacrificato persino il soggiorno, unendolo alla cucina e rimpicciolendolo.

L’importante è avere una cabina armadio tipo quella di Carrie Bradshaw di Sex and the City per intenderci. Vero?

Ma sai quali sono le misure minime necessarie per creare una cabina armadio? In quanti modi la puoi realizzare?

Te ne parlo nel post.

COME CREARE UNA CABINA ARMADIO: QUALCHE CENNO DI MISURE

Volere una cabina armadio e pensare di poterla realizzare sono due cose ben diverse, purtroppo.

Ti dico purtroppo perché non sempre è possibile realizzarne una: bisogna infatti valutare bene la disposizione della camera da letto che hai. Consideriamo due misure base. Gli armadi sono profondi 60 cm, ma quando si progetta una cabina di solito non ci sono le ante.

Quindi l’ingombro delle ante viene meno, ed è un bel pensiero di cui alleggerirsi. Se hai una cabina armadio aperta infatti puoi spingerti ad avere un passaggio davanti ai tuoi armadi leggermente più stretto rispetto a quello che dovresti avere, nel caso di armadi con ante a battente.

Potresti anche scendere ad avere un passaggio di soli 60 cm, tenuto conto del fatto che sono davvero pochi. Le porte che noi tutti abbiamo a casa di solito sono larghe 80 cm: questa è la misura standard che si dovrebbe avere per poter passare comodi senza sbattere da nessuna parte.

Quindi 60 cm + 80 cm fa 140 cm. Questo lo spazio in profondità da considerare per una cabina, che può scendere anche a 130 cm o 120 cm nel caso di cabina senza ante.

Se come dicevo prima hai armadi con ante a battente ti consiglio vivamente di tenere un passaggio davanti agli armadi di almeno 80 cm. Ricorda che le sole ante di solito misurano 50 cm.

vestiti appesi in cabina armadio
ZaraHome

E COME LO PROGETTO L’ARMADIO?

La progettazione dell’armadio parte dalla quantità di vestiti ed accessori che tu e i tuoi familiari avete. Di solito per un adulto si considerano due moduli da 100 cm di larghezza per 120 cm di altezza, più un paio di colonne da 45 / 50 cm di larghezza per 240 cm di altezza.

In questo modo dovresti riuscire a farci stare sia il vestiario invernale che estivo, senza bisogno di dover fare cambi. Se hai tantissimi pezzi da appendere, allora dovrai aggiungere più moduli da 100 cm.

Se ti interessa approfondire l’argomento organizzazione dell’armadio, ti rimando a due post che ho scritto. Nel primo trovi un’infografica che spiega in che modo sistemare i capi nell’armadio, mentre nel secondo ti indico i pezzi per me indispensabili quando si parla di organizzazione dell’armadio.

COME CREARE UNA CABINA ARMADIO: LA QUINTA A FONDO STANZA

Passiamo al lato pratico e vediamo le quattro soluzioni che ho pensato per questo post. La stanza in questione è una camera da letto con una forma davvero comune: un quadrato di quindici metri quadrati.

Quindi poco sopra a quelli che sono i minimi stabiliti dai regolamenti di igiene, ma le soluzioni si possono applicare anche se la stanza fosse leggermente più piccola.

La prima soluzione presenta due alternative differenti. E’ anche quella che sicuramente ti capiterà più di frequente di vedere sia sulle riviste che su Pinterest.

Si tratta di realizzare una parete divisoria in cartongesso dietro al letto, con spessore 10 cm. Basta lasciare ai lati un passaggio di 70/80 cm per poter accedere alla cabina, senza per forza dover installare una porta. Ma la parete divisoria volendo si può realizzare anche con pannelli in tamburato di spessore minimo di 5 cm, da far fare su misura al tuo artigiano di fiducia.

Se poi volessi chiudere, potresti mettere una scorrevole esterno muro, una porta a libro o una bella tenda. Ti ho proposto due versioni: la versione con la cabina a fondo parete unita, in cui è possibile passare da un lato all’altro e quindi organizzarla in modo del tutto libero.

La versione con due scomparti separati, per lei e per lui. In questa seconda opzione puoi creare un vero e proprio angolo privato da attrezzare con un piccolo pouf, uno specchio e qualche decoro.

Come vedi ho lasciato un passaggio da 70 cm davanti agli armadi: quindi non proprio una cabina stretta. Se sfrutti l’altezza potrai ricavare due barre appendiabiti, oltre che mensole e cassetti.

E’ importante che intorno al letto rimangano sempre almeno 50 cm di passaggio per poter circolare comodamente e poter rifare il letto senza far fatica.

come creare una cabina armadio dietro al letto con una parete autoportante in legno

CREARE LA CABINA ARMADIO AD ANGOLO

Questa è la soluzione che si vede meno e a cui si pensa meno. Tuttavia è comunque una possibilità da non escludere perché permettere di poter ricavare molto spazio contenitivo.

Il requisito da avere è due pareti di almeno 2 metri ciascuna, così da poter attrezzare una cabina bella capiente per due persone. Nella mia soluzione io ho messo una porta a libro a due ante, ma si può anche mettere una porta singola così da avere ancora più spazio contenitivo.

cabina armadio ad angolo

Nell’angolo in fondo a destra ci si può mettere un’altra cassettiera, così come l’angolo ufficio o l’angolo dei trucchi. Insomma, qualsiasi altra cosa di cui si abbia bisogno e che possa trovare spazio in camera.

Come attrezzare l’interno della cabina? Ci sono tante possibilità. C’è chi si fa fare i cassoni degli armadi su misura per lo spazio che ha, con tubi appendiabiti, cassetti e vani per riporre tutta la maglieria.

Ma c’è anche la possibilità di comprare i tubi appendiabiti e agganciarli direttamente a parete. Sono disponibili in più misure e finiture (alluminio, rame… ) e potrai decidere tu l’altezza e la distanza a cui sistemarli.

Potrai completare il tutto con mensole e cassettiere con rotelle. Dai un occhio al progetto della cabina armadio della nostra mansarda, potrebbe tornarti utile.

Tubi appendiabiti in rame con cassettiere bianche
Tubi in rame disponibili su Etsy

LA CABINA ARMADIO A FONDO STANZA CON LE PORTE SCORREVOLI

L’ultima soluzione che ti faccio vedere è forse anche la più classica. Parete in cartongesso con porte scorrevoli, possibilmente in vetro a chiudere il vano. In questo modo la luce entra ma la polvere in qualche modo viene fermata.

Sicuramente anche questa, come la versione precedente, ha un costo maggiore, perché comunque le porte sono un bell’investimento. Però danno un senso di completezza maggiore al progetto.

Le tipologie di porte che puoi inserire sono davvero molte, dipende anche dal gusto estetico e dallo spazio che hai a disposizione per installarle e aprirle.

cabina armadio con porte scorrevoli in vetro

Potresti anche decidere di non fare il cartongesso e sostituire tutto con pannelli vetrati fissi e scorrevoli o apribili a pacchetto. Dipende molto anche da quanto sei ordinata: avere tutto a vista ti obbliga a tenere la tua cabina quanto meno sempre rigorosa e a posto.

Tieni presente che le porte scorrevoli in vetro hanno bisogno di cassonetti da installare nel muro o comunque di binari, che richiedono sempre interventi murari a parte.

cabina armadio con pareti rivestite con boiserie e panelli in vetro scorrevoli

Qualche conclusione

Come hai visto da questo post creare una cabina armadio non è impossibile. Non è neanche così facile, perché bisogna prima definire bene quali sono le esigenze della famiglia e quali sono i vincoli della stanza nella quale si vuole progettare la cabina.

Il mio consiglio è quindi quello di definire bene i tuoi bisogno e prenderti il tempo di capire quanto sarà lo spazio di cui necessiterai. Solo così riuscirai a definire anche un possibile budget.

E se ancora non riesci a focalizzare la tua cabina dei sogni, scrivimi, la realizzeremo insieme!

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