C’è chi li riempie di libri, chi li arreda con piante e accessori: quando si parla di mobili libreria, si apre un universo di bibliofili, appassionati di letteratura e adepti del design che prendono la faccenda molto sul serio.
Al loro speciale scaffale porta libri, consacrano uno spazio dedicato e un’attenzione maniacale nel disporre e alternare volumi, suppellettili, cimeli di famiglia. Funzionale, utile e pratico, per loro questo mobile è molto di più che un semplice aggregatore di ripiani e mensole: diventa un vero e proprio oggetto d’arredo da sfoggiare in soggiorno.
E cosa c’è di meglio di un'insolita, strana, particolare libreria per arredare il salotto con un tocco di originalità? Fai il pieno di idee con i nostri modelli preferiti: di scaffali, mensole e librerie super moderni e di tendenza ne abbiamo selezionati 27, con tante foto e immagini per lasciarti ispirare.
1. La libreria cremagliera con cassetti
Spartana, eterogenea, camaleontica: questa libreria dal design minimal si colloca a metà strada tra una cremagliera e una parete attrezzata, facendo sfoggio di una struttura in ferro in perfetto stile industrial.
Esteticamente leggera e poco profonda, è perfetta anche nei salotti più piccoli. Il suo pregio? I cassetti, che trasformano la libreria in un sofisticato ed originale scaffale portaoggetti.
2. La libreria alternativa
Più espositore che libreria, questo originale scaffale sembra riportare in auge il celebre cabinet de curiosités, mobile su cui venivano esposti oggetti curiosi, rarità naturalistiche e scoperte straordinarie.
Laccato in bianco e grigio antracite, ha una struttura modulare costellata da graziose nicchie ad arco, piccole e grandi finestrelle pronte ad accogliere i tuoi personalissimi memorabilia.
3. La libreria colorata
Pardon, librerie colorate. Sì, perché quando da un modello nasce una collezione, allora è giusto riconoscere il plurale. Ultra minimaliste ed essenziali, queste librerie in metallo laccato sono abbastanza spiritose per rinnovare un salotto monotono o poco decorato, senza tuttavia scadere nel kitsch.
Quanto a sfumature e tonalità, la gamma di colori con cui sono presentate è tutt’altro che scarsa: bianco, tortora, grigio, nero, rosso, rosa, marrone, verde, blu, giallo, azzurro, mattone, bronzo... what else?
4. La libreria decorativa
Cosa c’è di meglio di una libreria decorativa… per decorare il salotto? Gioco di parole a parte, questa libreria-scaffale è un pregiato oggetto di design, forgiato da sapienti artigiani e rifinita da maestri decoratori. Elegante nella forma, colpisce per l’aspetto organico dei suoi montanti in ferro curvato che, come rami, si arrampicano lungo 5 ripiani.
La struttura, di per sé, è un vero gioiello: realizzata in foglia oro, argento, rame o ad effetto patinato, è ottima per impreziosire una parete spoglia.
5. La libreria con ripiani sfalsati
Sinistra, destra, sinistra, destra. No, non è un passo di marcia, ma la disposizione dei ripiani di questa libreria cielo-terra. La ricetta è semplice: un solo montante centrale da cui dipartono mensole alternate, poste l’una sopra l’altra sui due lati del palo mediano.
Nella sua semplicità, è la libreria perfetta per decorare un salotto piccolo e ottimizzare la parete dietro al divano (per la gioia di chi non può non avere il suo libro preferito a portata di mano).
6. La libreria con struttura in metallo
Nulla da dire sul design originale di questa libreria in metallo. Rigorosa nella sua forma rettangolare, si lascia andare ad un guizzo di sregolatezza proponendo una struttura asimmetrica, con i montanti metallici che sembrano ingabbiare i ripiani in legno.
Austera nell’aspetto, lo è anche nel colore: grigio, bianco e nero sono le tinte scelte per renderla particolarmente adatta a salotti in stile industriale.
7. La libreria con libri orizzontali
Se dico “libreria a spirale”, forse penserai a quelle librerie sospese circolari, a forma di chiocciola, senza dubbio dal design molto particolare ma forse già troppo visto. La questione si fa interessante quando la spirale lascia le pareti per appoggiarsi a terra, creando così una sorta di colonna dove i libri sono impilati in senso orizzontale, l’uno sopra l’altro.
La struttura della libreria? Tanto resistente quanto nascosta da decine di volumi, fumetti, monografie e romanzi.
8. La libreria invisibile
Anche un pannello libreria bianco fissato ad una parete bianca può dare prova di un certo senso estetico. All’apparenza, sembrerà ben mimetizzato lungo il muro, e solo quando sarà popolato da volumi farà sfoggio di mensole e reggilibri posizionati in orizzontale e verticale.
Il plus di questa libreria a muro? È super slim, quindi occupa pochissimo spazio in profondità, ed è formata da moduli singoli da combinare come vuoi.
9. La libreria triangolare
Triangolo, una forma alquanto particolare se si parla di librerie. Eppure, questo modello non ha nulla di strano, nulla che ne vieti la presenza in soggiorno.
Ci piace l’originalità della struttura in legno massello, che imita la silhouette di un compasso aperto pronto per tracciare un cerchio. Ci piacciono anche i 5 ripiani laccati, su cui appoggiare libri, vasi, piante, foto ricordo.
10. La libreria irregolare
C’è qualcosa di magico nelle forme imperfette, come dimostra questa libreria dalla struttura irregolare. Alta da una parte, bassa dall’altra, con mensole che si alternano e combinano per formare un intricato gioco di porta libri.
Ai ripiani si affiancano i vani per gli accessori, chiusi da schienali (alcuni perfino a specchio) che enfatizzano il contrasto tra pieni e vuoti.
11. La libreria laccata rossa
Bianco, nero e grigio hanno stancato? Non si può dire lo stesso del rosso, che con le librerie moderne ci va a nozze. In versione laccata lucida è perfetto nei soggiorni contemporanei, mentre nella versione opaca dà all’ambiente quel tocco British tipico dei salotti inglesi.
Il tocco in più: questa libreria freestanding è realizzata in metallo, valida alternativa al legno per chi è a caccia di idee d’arredo moderne.
12. La libreria con vani multipli
Sarebbe sbagliato, forse, chiamarla trasparente. Ma tant’è: per questa libreria in lamiera, la trasparenza è la chiave del successo. Nessuna serigrafia, bensì un decoro geometrico che dà l’impressione di un ricamo e permette di decorare anche i salotti più difficili.
I vantaggi? È componibile, si configura per dimensione e colore in base alle proprie esigenze e, se usata come libreria divisoria, lascia filtrare la luce nell’ambiente.
13. La libreria aperta e chiusa
Per stupire, un mobile da soggiorno deve giocare con forme, colori e materiali, ma senza rinunciare alla funzionalità. Ne è l’esempio questa libreria con contenitori, che tra i vani a giorno inserisce alcuni moduli chiusi da ante scorrevoli, utilissimi come portaoggetti, svuotatasche e piccoli nascondigli per documenti.
14. La libreria in lamiera
Salotto piccolo? Libreria piccola. In lamiera, magari, e dall’originale forma astratta. In questa libreria sospesa, dove l’acciaio assume un ruolo chiave nella decorazione, c’è tutto quello che serve per dare un tocco di modernità ad un salottino con poco carattere.
I ripiani centrali, orizzontali e rigorosi, contrastano con la struttura arrotondata per restituire un effetto estetico particolarmente leggero. Perché non sceglierla come libreria da ingresso?
15. La libreria minimal
Un palo in legno, dei ripiani in metallo goffrato: tanto basta per rendere una libreria minimal un vero oggetto di design per il salotto. La struttura slanciata, costituita da un unico montante, è completata da supporti metallici girevoli e orientabili che esaltano qualsiasi composizione.
Cosa rende speciale questa libreria alternativa? Il fissaggio a soffitto, indicato per arredare il centro stanza di un open space o di un loft ultra moderno.
16. La libreria a quadrati
Cinque colonne con cinque cubi ognuna: con una libreria di questo tipo - modulare, si intende - decorare il salotto sarà un gioco da ragazzi. Decorativa nel suo essere semplice, questa libreria multicolor è disponibile anche in versione monocolore bianca, gialla, grigia, verde e blu.
17. La libreria curvata
Arredare il soggiorno con le mensole è una delle idee più gettonate degli ultimi anni, ma nulla può sostituire la praticità di un mobile libreria, ammettiamolo… Per fortuna i compromessi esistono, e a volte prendono le sembianze di questa libreria che le mensole le ha, sì, e anche curvate.
La struttura è in acero naturale o tinto nero, è costituita da moduli a sbalzo componibili e può essere utilizzata a parete o a centro stanza.
18. La libreria destrutturata
Sono molti gli elementi che partecipano nel rendere originale un mobile libreria: i materiali, i colori, la struttura. E quando ci si mettono anche i dettagli, il gioco è fatto. Tutto si può dire di questa libreria destrutturata, tranne che non sia particolarissima.
Rettangolare, affascina per l'effetto caleidoscopico dei suoi ripiani, costellati di tanti reggilibri sfalsati e obliqui. Esiste alta o bassa, in metallo goffrato e in diversi colori. Quando si dice che sono i dettagli a fare la differenza.
19. La libreria a scala
C’è chi vuole librerie con scale e chi preferisce che la libreria sia una scala. Originale nell’aspetto, questo scaffale obliquo in acciaio resta in appoggio sul muro come una vera scaletta a pioli, con la differenza che al posto dei gradini si trovano dei capienti ripiani lineari.
Perfetta in un soggiorno metropolitano, a noi piace immaginarla anche in un loft contemporaneo o in un ampio ingresso affacciato sulla zona giorno. Da utilizzare anche come libreria per vinili o fumetti.
20. La libreria ad angolo in legno
Chi non sogna di riempire un'intera parete, ma che dico, due pareti con una gigantesca libreria in legno? Detto, fatto: una libreria angolare di questo calibro ha tutte le carte in regola per trasformare il salotto in un luogo magico, dove il concetto di angolo lettura dovrà essere necessariamente rivisto.
La struttura lignea crea un’intricata rete di mensole e ripiani che decorano tutta la parete, per non parlare dell’elevato numero di libri che potrà accogliere.
21. La libreria obliqua
Chiariamo subito: non parliamo di librerie inclinate o addirittura storte, ma di un originale modello di scaffale in cui i ripiani sono intervallati da sottili pannelli obliqui in metallo laccato. Ne risultano tanti piccoli triangoli, che a ben vedere diventano rombi, esagoni, nidi d’ape o un castello di carte quando più librerie sono accostate tra loro. Ottima per rinnovare l’arredamento del salotto senza stravolgerne lo stile.
22. La libreria con ripiani sfalsati
C’è chi ci vede un albero o una foglia stilizzati, in questa libreria sfalsata. Ma al di là della sua forma, senza dubbio particolare, ciò che incanta è il misto di eleganza ed estro che la caratterizza. Gli elementi sono essenziali: un pannello di protezione, un supporto centrale e 8 ripiani inclinati che, come dei rami, sostengono un buon numero di libri.
A noi piace moltissimo la versione in legno e tessuto, alternativa alla più nota libreria laccata.
23. La libreria a ramo d’albero
Le librerie ad albero sono famosissime, ma hai mai sentito parlare di quelle a forma di ramo? Dal design tanto organico quanto quello delle loro simili, hanno il vantaggio di essere più ridotte nelle dimensioni, e di poter così decorare anche le pareti più piccole, sia in soggiorno che in salotto, oppure nel corridoio o vicino all’entrata.
La libreria è costituita da due lastre di plexiglass, una trasparente e una colorata, e può essere utilizzata anche come appendiabiti.
24. La libreria dalla struttura leggera
Non sempre per rendere moderno il salotto serve arredare una parete. Anche il centro stanza, soprattutto se l’ambiente è grande e ampio, può rappresentare un’ottima occasione per decorare la zona giorno con una libreria. A patto di sceglierne una dalla struttura leggera, aperta per permettere alla luce di filtrare e alta tanto quanto il soffitto. Che ne dici di questo modello?
25. La libreria in filo d’acciaio
Una libreria in filo d’acciaio, metallo o tondini di ferro parla da sé. Quasi inconsistente, eterea ed essenziale, fa della sua trama metallica la migliore struttura per sorreggere ripiani in legno dall’aspetto naturale. È perfetta per chi possiede un salotto minimalista, vuole arredare l’ambiente senza esagerare, oppure ama l’industrial style ma ne preferisce una versione edulcorata.
26. La libreria a forma di S
Salotto piccolo versus librerie originali. Come conciliare un porta libri dal design particolare e un ambiente piccolo? L’idea è di sfruttare il poco spazio disponibile a favore dell’altezza, andando a scovare librerie totem con strutture asimmetriche ma funzionali.
Tra le forme più strane non manca di certo quella ad esse, che innalza librerie verticali dal notevole dinamismo compositivo. A noi piace questo modello: una colonna per libri alta 195 cm, girevole, con 6 ripiani e altrettanti vani sfalsati, 3 alti e 3 bassi. Il dettaglio in più? Gli inserti a specchio che chiudono i lati della struttura.
27. La libreria dalla forma strana
Di librerie strane, ne abbiamo viste parecchie. Ma questa è davvero particolare: una libreria a forma di gabbia per uccelli, cosa volere di più per decorare un salotto unico nel suo genere? Spiritosa nel design, è serissima nelle finiture: metallo laccato o cromato, legno massello e marmo, materiali nobili che ben si adattano ai salotti più sofisticati.
La camera con letto a soppalco non è una scelta frequente, ma può rivelarsi vincente in molti casi. Vediamo insieme alcune soluzioni e alcuni errori.
Il letto a soppalco non è una scelta comune.
Non viene in mente subito, neanche se vivi in una casa piccola e devi ottimizzare lo spazio.
Eppure può davvero essere un’opzione da tenere in conto, perché offre diverse possibilità.
Vediamo quali.
Camera con letto a soppalco: opzioni e misure
Quando si può pensare di optare per una camera con letto a soppalco?
Quando si vive in una casa in cui gli spazi sono comunicanti e non ci sono suddivisioni, oppure quando la casa è piccola.
In entrambi i casi ottieni di suddividere lo spazio, riuscendo a creare più ambienti. Ovviamente devi avere altezze sufficienti per poter ospitare letti a soppalco già pronti in commercio o da far fare su misura.
270 cm/300 cm sono le altezze standard che si trovano in quasi tutti gli appartamenti. Con queste dimensioni riuscirai a inserire un letto a soppalco di quelli in commercio. Diciamo che con 270 cm sei un po’ risicato, nel senso che chi dorme sul letto rischia di sbattere un po’ la testa quando si alza dal letto.
L’ideale in questi casi sarebbero i letti a soppalco che salgono e scendono, così da avere un maggior controllo delle quote.
Come larghezza considera almeno 170/180 cm. In lunghezza 220/230 CM.
Richiedono più spazio perché hanno una maggiore struttura intorno e sotto, che serve a sostenere il peso del letto stesso e dell’eventuale armadio sottostante o di qualsiasi altra struttura si preveda di aggiungere (piattaforma per armadi, scala, scrivania…).
Le soluzioni di Domus, Cinius e Tumidei
A parte le proposte di Ikea che già conosci, ci sono alcune aziende italiane che producono letti a soppalco molto originali.
La prima è Cinius (che ha fatto dell’ecologia e del vivere in sintonia con la natura la sua filosofia di vita), che tra i vari prodotti a catalogo ha proprio questi letti.
Hanno una piattaforma ideale per chi vive in piccolo spazio, perché sotto ha un ampio armadio e sopra invece ha una libreria e un divano che si trasforma in letto.
Il secondo prodotto ideale anche per chi non ha soffitti molto alti, è il letto matrimoniale a soppalco elettrificato Rising. Quindi sale e scende tramite telecomando. È realizzato su misura con legno massello di faggio e a sostegno del materasso viene inserito il tatami, che è calpestabile, traspirante, facile da pulire e isolante termoacusticamente.
Letto Rising Cinius
Letto Rising Cinius
Letto Rising
Pedana Soppalco Armadio Cinius
L’azienda Dielle Domus con il modello container realizza uno dei sogni di tutti. Avere una cabina armadio anche laddove sembrava impossibile.
Questo letto infatti ha sotto un capiente armadio, al quale si accede frontalmente oppure sollevando il letto con pistoni a gas.
Dietro al letto c’è altro spazio contenitivo, pensato proprio per chi vive in uno spazio piccolo e deve averne quanto più possibile e a portata di mano. Quattro metri cubi di spazio recuperati, di cui 3,2 di spazio contenitivo.
Dielle Domus
L’ultima azienda di cui ti parlo è Tumidei, che con la collezione Tiramolla realizza dei piccoli capolavori del Made in Italy.
La collezione si chiama Tiramolla per la versatilità: “comporre senza limiti, liberando la fantasia con l’utilizzo di numerose finiture”.
In pratica grazie all’utilizzo di tubi e trafile, piani e mensole che vengono tagliati come vuoi tu (anche a disegno), potrai davvero creare il tuo unico spazio. E’ possibile stampare digitalmente le ante dei mobili personalizzandole ulteriormente, abbinandole a decorazioni murali su carte in fibra di vetro stampate con inchiostri atossici.
Insomma, tutto quello che serve per avere una stanza unica nel suo genere.
Qualche conclusione
Le camere con letto a soppalco sono una soluzione da tenere a mente quando lo spazio è poco e avete bisogno di aumentare le funzioni da assolvere in un unico ambiente.
Sfruttare lo spazio in verticale è la soluzione migliore quando quello tradizionale scarseggia. Tieni conto però dell’altezza della tua stanza, della comodità della scala che scegli per salire sul tuo letto e di come decidi di attrezzare la zona sotto il tuo letto.
Infatti se hai poca altezza un divano tradizionale sarebbe scomodo perché rischierebbe di farti sbattere la testa. Meglio un futon, oppure una zona studio o una piccola cabina armadio.
Conoscevi già queste soluzioni? Quale tra queste preferisci? Fammelo sapere nei commenti!
Mobili in cartone, belli e particolari ma soprattutto resistenti ed ecologici, creati nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo, arredi alternativi e sicuramente non banali. I mobili in cartone, per quanto possa sembrare strano parlare di “Mobili” in cartone, rappresentano una parte […]
Li abbiamo conosciuti, utilizzati e apprezzati soprattutto in bagno, dove accrescono la sensazione di benessere tenendo calde salviette e accappatoi. I termoarredi sono sempre stati identificati con quest’area della casa e il loro design si è evoluto nel tempo per assolvere alle sue particolari esigenze. Ma la loro funzione non si ferma qui, infatti vi sono radiatori di design concepiti e pensati per poter essere utilizzati in modo trasversale, valorizzando con la loro estetica qualsiasi tipo di ambiente.
I radiatori di Antrax IT adatti all’ambiente cucina
Orizzontali, verticali, a moduli o freestanding, i radiatori Antrax IT sono in acciaio o in alluminio 100% riciclabile e offrono un’ampia possibilità di scelta e utilizzo: da T Tower – il pluripremiato progetto di Matteo Thun che può essere collocato liberamente nello spazio se in versione elettrica – a Waffle – l’iconica interpretazione di Piero Lissoni degli storici radiatori in ghisa – sino a Serie T – con le sue preziose mensole sulle quale riporre libri o oggetti -, il design di Antrax IT trova spazio anche in cucina, enfatizzandone lo stile.
Oltre alla preferenza su come disporli, infatti, i termoarredi sono personalizzabili in oltre 200 colorazioni, disponibili a catalogo, e suggeriscono un’estetica ora materica, ora minimale o contemporanea, completando così l’idea di cucina di ciascuno. Un ‘complemento’ di ‘classe sostenibile’ che, al pari di forno, lavastoviglie, piani a induzioni e cappe ad elevate prestazioni, consente un notevole risparmio energetico.
Io lavoro seguendo dei principi rigidi. In ogni ristrutturazione che seguo devono essere rispettati, altrimenti ritengo di non fare il mio lavoro nel modo corretto.
E soprattutto di mancare di rispetto ai miei clienti…
Uno di questi principi è: tutte le carte devono essere in regola.
Che poi in sostanza significa: non commettere un abuso nella tua ristrutturazione…
In questi giorni sto avendo l’ennesima dimostrazione di come questo sia vero: la burocrazia presenta sempre il suo conto.
E adesso lo sta facendo con due sorelle che nel 1974 hanno ereditato un paio di appartamenti in un paese del sud Italia.
Si tratta di appartamenti che appartenevano al padre che a sua volta li aveva ricevuti in donazione dalla madre nel 1952.
La quale a sua volta li aveva acquistati nel 1927.
Quindi stiamo parlando di case con un bel po’ di anni sulle spalle.
Case che arrivano da un periodo in cui oggettivamente gli interventi edilizi si facevano un po’ “alla carlona”.
Però periodi in cui la burocrazia era oggettivamente molto più semplice di oggi.
All’epoca per costruire i palazzi erano sufficienti un foglietto con la domanda e un disegno “tipologico” delle piante, prospetti e sezioni.
Oggi per realizzare una ristrutturazione può essere necessario presentare un plico di un centinaio di pagine…
…ma torniamo a noi e alle arzille vecchiette e ai loro appartamenti…
ABUSI FATTI OLTRE 50 ANNI FA PRESENTANO IL CONTO OGGI
Questi due appartamenti erano affittati alle stesse due famiglie da decenni.
Le due proprietarie, da quando li hanno ereditati, non ci hanno mai fatto nessun intervento.
Quasi cinquant’anni senza una minima ristrutturazione se non opere di manutenzione ordinaria per mantenerli non dico in efficienza…ma quanto meno utilizzabili.
Gli inquilini erano ormai anziani e qualche anno fa è morto uno di loro, seguito dopo poco tempo anche dalla moglie.
In sostanza si è liberato un appartamento.
Verso la fine di gennaio di quest’anno mi contattano le due proprietarie perché vogliono vendere l’immobile.
Io non sono un agente immobiliare, però sono il loro tecnico di fiducia. E come tutti i tecnici naturalmente ho i miei contatti.
Trovo subito un’agenzia di fiducia a cui affidare la vendita.
Nel frattempo comincio a guardarmi le carte di quegli immobili: li conoscevo già per averci fatto una perizia nel 2011 e mi ricordavo che non era proprio tutto a posto…
Comunque mi faccio consegnare tutta la documentazione che avevano e comincio a studiarla da capo dopo quasi dieci anni.
Nel frattempo arriva il COVID (siamo a febbraio 2020) e tutto rallenta.
Dovevo fare degli accessi agli atti al Comune e in conservatoria ma non è più possibile.
L’agenzia immobiliare però lavora bene e riesce a trovare un compratore interessato.
Siamo appena usciti dalla quarantena forzata e devo rimettere in moto tutta la macchina…
Tutti i problemi che ho trovato…
Approfondisco tutte le carte che avevo e i problemi cominciano a fioccare.
Questa la situazione catastale:
Secondo il catasto i due appartamenti non sono due ma in realtà sono quattro unità immobiliari.
Dalle planimetrie di queste quattro unità immobiliari risulta che una è divisa a metà tra i due appartamenti.
Inoltre di una non si trova la planimetria catastale. …all’epoca qualcuno si è scordato di inserirla…
A fronte di tanto caos a livello catastale avevo assolutamente bisogno di vedere se nell’archivio comunale ci fosse qualche pratica edilizia che potesse fare un po’ di chiarezza…
…ingenuamente speravo che fossero stati fatti dei lavori interni regolarmente (oltre 50 anni fa…) e che semplicemente non fossero state aggiornati i dati catastali.
Ma dal Comune arrivano notizie negative: non risulta nessuna pratica edilizia per quell’immobile…
Quindi l’attuale divisione interna è abusiva…
…oppure gli atti sono andati completamente persi.
…di bene in meglio.
Ma non è finita qui. Infatti poi sono passato a guardarmi tutti gli atti di provenienza dell’immobile.
Un disastro…non ce n’è uno che riporti gli stessi dati del precedente: descrizioni diverse, estremi catastali diversi….
Addirittura nelle varie trascrizioni degli atti avvenute nel tempo si sono persi dei pezzi per strada.
Ad esempio nella trascrizione del primo atto di donazione (quello dalla nonna al padre dell’attuale proprietaria per intenderci…) è scomparsa la particella di una stanza…
…e questo errore si è trascinato in tutti gli atti successivi…quindi, secondo l’ultimo atto esistente una porzione di immobile…non è di nessuno!
Cosa significa tutto questo caos?
Che l’appartamento così com’è non può essere venduto!
Con un potenziale acquirente che sta bussando fuori dalla porta con i soldi in mano…
Fortunatamente le due vecchiette sono realmente arzille e non si sono perse d’animo.
Mi hanno detto subito: “sistemiamo tutto e poi vendiamo”
…Come risolvere i problemi!
[spoiler: spendendo un sacco di soldi]
Cosa devono fare adesso le due proprietarie per sistemare i “lavori allegri” fatti da loro padre oltre cinquant’anni fa?
Devono pagare un tecnico che predisponga tutte le pratiche edilizie necessarie (quel tecnico sarebbe il sottoscritto…). Fortunatamente sono “abusi” che possono essere riportati in regola senza grossi problemi. Se non fosse che…
Devono pagare anche una multa di 1.000€
Devono pagare un geometra che faccia tutte le necessarie variazioni al catasto (frazionamenti, accorpamenti, nuovi inserimenti in mappa…)
Insomma: devono investire parecchie migliaia di euro per riuscire a vendere un immobile che, a conti fatti, vale pochi soldi…
Mi ricordo che, ormai oltre dieci anni fa, in uno dei primi progetti a cui ho collaborato con lo studio di cui poi sarei diventato socio, un cliente voleva fare un abuso.
Dopo averci fatto penare le pende dell’inferno per ottenere il permesso di costruire della sua nuova villa…voleva raddoppiare il piano interrato abusivamente.
Così…perché voleva togliersi lo sfizio…
Mi ricordo che all’epoca tentammo in tutti i modi di dissuaderlo ma la risposta fu:
“che me ne frega…poi se la vedranno i miei figli quando muoio”
La mentalità di questo signore era: adesso faccio quello che voglio per poi scaricare i problemi a chi verrà dopo…
…non lo so: io ho un figlio e onestamente non mi sembra una gran cosa scaricargli dei sicuri problemi futuri per fare “un po’come ca**o mi pare” (per chi ha colto è una citazione da un programma televisivo di circa venti anni fa…).
Naturalmente in quel caso abbiamo scaricato il cliente (peccato perché la villa era veramente bella e vederla realizzata sarebbe stato motivo di orgoglio…).
I suoi figli si troveranno con un abuso che probabilmente sarà insanabile…in bocca al lupo…
…invece le arzille vecchiette non le scarico. Loro non hanno nessuna colpa ed aiutarle è il minimo che posso fare.
E poi fortunatamente si ritrovano tra le mani un abuso che può essere sistemato.
Però si tratta pur sempre di spendere soldi per sistemare un problema che non hanno causato loro.
Quando affermo che bisogna fare sempre le cose in regola intendo proprio questo.
La legge prima o poi presenta il conto…fare le cose in regola adesso significa risparmiarsi spese e scocciature domani (tu o i tuoi eredi…).
ABUSIVISMO NON E’ SOLO COSTRUIRE EDIFICI ABUSIVI…
L’abusivismo edilizio in Italia è un problema grave: nel 2015 il 19,7% degli edifici realizzati era abusivo (nella regione in cui vivo addirittura il 50,6%).
È un vizio che noi italiani non riusciamo a toglierci.
E se pensi che nelle ristrutturazioni la situazione cambi di molto ti sbagli: le ristrutturazioni senza pratiche edilizie probabilmente hanno percentuali ancora maggiori (purtroppo è molto complesso farne un censimento…).
Ma, anche se sono abusi “minori” (cioè che è quasi sempre possibile regolarizzare pagando solo una multa), si tratta sempre di opere irregolari…con tutte le conseguenze del caso.
Ristrutturare casa in modo regolare è un processo quasi matematico…e come farlo è l’argomento che tratto nel mio libro che trovi su Amazon a questo indirizzo:
Ormai siamo entrati nell’ottica di capire il vero valore della nostra casa e l’ arredo gioca un ruolo fondamentale specialmente per lo spazio cucina che riveste il centro nevralgico della multifunzionalità domestica.
TM Italia è da sempre ambasciatore di questo messaggio e sta promuovendo per gli addetti al settore un programma di formazione progettuale passando attraverso tutta la rete di collaboratori e di servizi integrati finalizzata ad una crescita del suo focus aziendale dedicato all’ambiente cucina che si traduce nelle case in progetti unici ed originali di fronte alla richiesta di ogni singolo cliente.
Living integrato
Gli ambienti contenuti della casa di oggi vanno ad unirecucina e living in un unico ambiente. Per questo lo spazio funzionale della cucina stessa tende a ridursi e si cercano sempre nuove idee per ottimizzarla e renderla al contempo bella all’occhio e complementare al resto dello spazio giorno, tecnicamente si va a creare un living integrato. Cosa significa? Significa che la cucina e il soggiorno si uniscono, si abbinano ed armonizzano per essere ben amalgamati.
La problematica si riscontra nell’ ambiente ridotto con la necessità di sfruttare al massimo ogni centimetro; se le metrature non sono generose nasce il bisogno di nascondere la cucina, del tutto o in parte con effetti salvaspazio, soprattutto per monolocali e bilocali, cercando un buon impatto visivo e mantenendo i passaggi liberi da ingombri. Da qui TM Italia propone la scelta di una cucina a scomparsa.
Cucine a scomparsa per TM Italia
TM Italia vuole valorizzare la cucina a scomparsa come scelta efficace e di grande pregio. Imponenti armadiature vanno a celare spazi sorprendenti, rivelandoli solo all’occorrenza: postazioni lavorative e angoli operativi come cottura o lavaggio, che per magia si nascondono tramite ante battenti o scorrevoli.
Tra le colonne le ante si ritraggono o scompaiono in vani laterali utilizzando diversi sistemi di movimentazione estremamente fluidi, la scelta è ampia. Una volta chiuse le ante l’ambiente rimane ordinato e lineare per tutte le attività quotidiane.
La cucina a scomparsa TM Italia con un semplice gesto si trasforma così in un complemento d’arredo dove i volumi lineari si integrano sinergicamente con l’ambiente living e coniugano armonicità e ricercatezza. La giusta commistione tra compattezza, funzionalità ed estetica. Sobria e con i suoi dettagli sartoriali permette di svelare come in un grande palcoscenico, il quotidiano spettacolo della cucina italiana, mantenendo tutto raccolto in un unico elemento plurifunzionale.
La scuola è costantemente al centro di rivoluzioni e cambiamenti, sia per quanto riguarda la didattica – che diventa sempre più digitale – sia in relazione ai diktat di architettura e design. Si va in cerca delle migliori soluzioni per assicurare il benessere e la completa sicurezza a studenti e insegnanti, in modo da facilitarne le prestazioni emozionali e intellettive. Bisogna fare mente locale sul fatto che, al giorno d’oggi, c’è una concezione dell’educazione di stampo sempre più olistico: si pone cioè al centro ogni aspetto legato alla percezione. Quando si pensa alle scuole, non ci si riferisce ormai a uno spazio ‘altro’ e anonimo, destinato allo svolgimento di attività di tipo esclusivamente razionale, con una struttura compartimentalizzata e fitta di ‘muri’ accademici. Il corretto sviluppo dell’intelletto e di una sana curiosità passa anche attraverso la progettazione ad hoc di spazi e superfici, specie i pavimenti. Il contatto sociale e le attività che avvengono nell’ambiente architettonico, dove gli studenti passano parecchie ore, devono essere di tipo esperienziale e immersivo.
I vantaggi di scegliere pavimenti in gomma per aule e corridoi
Gli architetti possono giocare un ruolo decisivo, sia per quanto riguarda il miglioramento della qualità dell’aria che in tema di igiene, pulizia e libertà creativa. Le soluzioni intelligenti per raggiungere simili obiettivi non mancano come, ad esempio, i pavimenti in gomma per le scuole prodotti da Artigo. Da un punto di vista acustico, innanzitutto, sono perfetti per ridurre il rumore dovuto al calpestio in entrate, corridoi e tutte quelle zone comuni ‘ad alto traffico’. Inoltre, consentono di ottenere un miglioramento sensibile della qualità dell’aria – il che favorisce le prestazioni intellettuali – dal momento che i pavimenti in gomma si caratterizzano per una bassissima emissione nell’aria interna di sostanze (dunque tutelano la salute di chi si trova negli ambienti). Soprattutto, a livello estetico sono belli da vedere e possono configurarsi – a tutti gli effetti – come veri e propri elementi di design: c’è infatti massima libertà creativa nell’impiego di forme e colori, da utilizzare per rendere i luoghi stimolanti e piacevoli. Si possono realizzare sul pavimento pattern e textures, dove i colori si intrecciano alla perfezione (grazie alla tecnologia ‘waterjet’), passando per mix inediti di gomma, legno e tessuti.
Massima igiene, facilità di pulizia e manutenzione
I pavimenti in gomma Artigo si offrono come assoluto presidio di sicurezza. Quest’ultima viene garantita anche da un alto livello di igienicità. Sarà poi utile sottolineare un ulteriore aspetto, che si lega strettamente al concetto di prevenzione dei pericoli: la gomma è infatti un materiale dalle importanti proprietà antiscivolo. Questi pavimenti sono inoltre conformi alle principali certificazioni ambientali europee: l’obiettivo è quello di contribuire alla creazione di ambienti interni sani, anche in tema di sostenibilitàdegli edifici. Il design e i concetti olistici si fanno sempre più largo nella progettazione delle scuole: i pavimenti in gomma si offrono in particolare come strumento per favorire lo sviluppo delle capacità cognitive, i contatti sociali e sono in grado di stimolare l’affettività verso la scuola. Quest’ultima, dunque, può essere resa più divertente, allegra e al tempo stesso appassionante: un percorso virtuoso, che contribuisce a formare adulti consapevoli.
I don’t know if I have ever mentioned that the background of +DECO homepage was drawn by me. Since I was a kid, I have enjoyed filling pages and pages of scribbles and doodles, mini forms that interlock and form patterns. The inspiration came from my cousin who used to write beautiful notes to me, with elegant hand-writing and similar patterns to those on my homepage.
JasonChambers plays with shapes as well but in a more complex way. His world is clearly inspired by Picasso, by Surrealism but also by Cubism; it reveals many surprises. His drawings are fun and dreamy at the same time, they are an expression of a stream of consciousness, almost made by an inevitable necessity from the pen. If you look properly, between the interlinking of shapes and lines, eyes appear (many eyes), faces, mouths, letters, birds, butterflies, flowers, ears and limbs.
I hope that soon someone will ask Jason Chambers to do a massive mural in a city, it would look incredible and different and it would be a perfect-fit because his drawings represent the tingling city existence so well, which is a bit surreal and a bit ironic.
Organizzare al meglio una zona lavanderia in casa non è un’impresa impossibile. Secondo lo spazio che abbiamo a disposizione, esistono diverse soluzioni praticabili.
Tutto dipende dallo spazio a disposizione e dalla posizione dello scarico cui va collegata la lavatrice. A questo proposito, vi suggerisco di leggere questo articolo sullo spostamento degli scarichi di bagno e cucina.
Organizzare razionalmente la zona lavanderia consente di ottimizzare la gestione del bucato e di mantenere tutto in ordine e a portata di mano.
Vediamo le caratteristiche che deve avere la zona lavanderia e le soluzioni praticabili per gli spazi ridotti.
Gli elementi indispensabili
Patiamo dagli elementi indispensabili per attrezzare la zona lavanderia. L’elemento indispensabile è indubbiamente la lavatrice. In commercio esistono svariati modelli di dimensioni diverse, con carico frontale o dall’alto, e le lavasciuga. Quest’ultima soluzione è l’ideale se non si ha un posto per stendere i panni, in alternativa all’asciugatrice separata. L’asciugatrice è certamente una comodità, ma ha due svantaggi: consuma molta energia, i capi risultano spiegazzati e hanno una vita più breve.
Per stendere i panni, l’ideale sarebbe avere a disposizione uno spazio all’aperto dove, grazie al sole e all’aria, asciugano più rapidamente. Per chi ha un giardino, la soluzione più pratica è lo stendibiancheria a ombrello. I modelli più avanzati si aprono e chiudono proprio come un ombrello, consentono di aprire i bracci ad altezze diverse, hanno i bracci ruotanti e sistemi di scorrimento fluidi.
Esistono anche gli stendibiancheria a muro, da installare in una zona riparata, sul terrazzo o direttamente nel locale lavanderia. Lo stendibiancheria classico o a torre possono essere valide alternative, ma sono molto più ingombranti di quelli sospesi.
La lavanderia va poi attrezzata con diversi contenitori per tenere tutto in ordine e a portata di mano. Oltre ai cesti per la biancheria, magari divisi in bianchi, colorati e delicati, prevedete un certo numero di scatole o cesti per riporre le mollette, le spazzole, i detersivi, gli smacchiatori e i prodotti per la cura della lavatrice.
Per custodire tutto questo vi servirà un mobile contenitore o una scaffalatura. Infine, se avete abbastanza spazio, potete aggiungere un lavatoio e l’attrezzatura per stirare. Molto comodi gli assi da stiro a ribalta, che si fissano al muro e che, una volta chiusi, non occupano spazio.
Come ricavare una zona lavanderia
Per chi non ha un locale da dedicare alla zona lavanderia, ci sono diverse soluzioni pratiche ed esteticamente gradevoli che possono risolvere il problema. In questi casi è naturale collocare la lavatrice in bagno o in cucina. In commercio esistono lavatrici compatte che misurano dai 33 ai 45 cm di profondità, e alcuni modelli hanno anche una larghezza ridotta fino a 51 cm.
Per attrezzare un angolo lavanderia prevedete un mobile a colonna che contenga la lavatrice, dei ripiani e delle ante, con la stessa finitura dei mobili della cucina, per nascondere il tutto.
Se avete un bagno o una cucina di grandi dimensioni, potete valutare di chiuderne una parte con pareti in cartongesso: vi basta una larghezza di 70 centimetri per collocare la lavatrice, mensole e chiudere con una pratica porta scorrevole.
Gli altri spazi in cui potete creare la lavanderia sono eventuali nicchie o spazi inutilizzati come un sottoscala, oppure potete sfruttare un disimpegno o uno sgabuzzino. In ogni caso, dovete tenere presente sempre che lavatrici ad oblò necessitano di uno spazio antistante di almeno 60-70 centimetri per le operazioni di carico e scarico.
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