Le tonalità che vanno dal bianco al beige, così come le diverse gradazioni di grigio, diventano il miglior alleato del nuovo design d’interni grazie alla versatilità e leggerezza che donano agli spazi.
I colori neutri come il bianco, il beige, l’avorio, il marrone, il grigio o il nero si abbinano perfettamente agli interni dallo stile minimalista o nordico e la loro scelta condiziona il design delle case e la disposizione di ogni spazio.
Come ottenere il massimo dai colori neutri
Il vantaggio principale delle tonalità acromatiche è che possono abbinarsi a colori più vivaci e consentono di unire materiali e texture naturali con altri più elaborati. È il caso di quelle composizioni che mischiano la ceramica con il legno, il lino con la pietra o il metallo con il vimini.
I colori neutri aumentano la luminosità degli spazi e influiscono sull’immagine di pulizia e igiene di cui hanno bisogno le aree come il bagno, la cucina o il terrazzo.
Prima di selezionare la palette cromatica da aggiungere alla tua casa, il consiglio è di progettare una moodboard con le diverse miscele di colori che desideri applicare in base al design degli interni che sceglierai.
Soggiorni neutri
Per progettare un soggiorno con arredi neutri, puoi intercalare tessuti leggeri e setosi, come il velluto o il raso, a colori come il bianco o il grigio. I pavimenti in pietra naturale o la pietra ceramica STON-KER di Porcelanosa e Venis possono essere il complemento perfetto per questo mix&match.
Un’altra opzione è quella di fondere il bianco con il legno. Il parquet ceramicoPar-ker di Porcelanosa o il legno ceramico Starwood esalteranno l’aspetto caldo e la resistenza dei soggiorni con un tocco più rustico.
Il comfort dei salotti
I colori neutri consigliati per i salotti includono i vari tipi di bianco, di beige o di marrone, tre tonalità che rafforzeranno gli spazi dotati di legno naturale o ceramico e che possono essere integrate con rivestimenti a effetto ondulato o sabbioso.
Soluzioni pratiche per la camera da letto
L’arredamento neutro della camera da letto può passare per pareti e pavimenti bianchi, tessuti leggeri in lino e cotone, mobili laccati in bianco o testiere realizzate con il minerale compatto Fitwall di Krion. Questa superficie solida è caratterizzata da un’elevata resistenza alle alte temperature, alla flessione e alle radiazioni solari e la sua assenza di porosità consente una migliore pulizia.
Il trionfo del beige nelle cucine
Le cucine di Gamadecor come Wabi E9.30 XLight BottegaCaliza SilkE2.65 Sugi Black Sugi Té hanno come tonalità predominante il beige. Vale lo stesso per il compatto minerale sinterizzato XTONE, che si ispira alle texture e allo splendore del marmo di Carrara.
Bagni neutri: la chiave del Wellness
Il minimalismo ‘total white’ o le strutture in bianco e nero possono dare al bagno un’aria più autentica e originale. Se desideri dare un tocco di colore ai servizi igienici, Noken ti consente di personalizzare i lavandini, i water e i piatti doccia in qualunque colore della tabella RAL.
Scopri di più sui colori neutri
Cosa sono i colori neutri
Si considerano colori neutri quelli a bassa saturazione o intensità. In questa definizione rientrerebbero il bianco, il nero o il grigio. Anche i colori terra, brunastri e metallici possono essere considerati neutri.
Quali colori si abbinano meglio a quelli neutri
I colori neutri si possono abbinare a qualsiasi tonalità, sia che si tratti di colori vivaci (gialli, arancioni, verdi o rossi) che di colori tenui.
Quali combinazioni sono di tendenza
Le tonalità calde neutre come grigio e talpa, nero e crema, marrone e crema, oro e crema, beige con un tocco di rosso e crema e avorio sono alcune delle tendenze più popolari nel design degli interni.
La scelta della pavimentazione per il bordo piscina è un dettaglio che fa la differenza. Per questo occorre sceglierla con attenzione, valutando le diverse soluzioni e trovando il giusto compromesso tra estetica e funzionalità.
Pavimenti in legno composito: caratteristiche e vantaggi
Il sistema di pavimentazione modulare in legno composito nasce grazie alla miscelazione di materiali naturali (mediamente circa il 60% di polvere di legno), materiali polimerici (circa 30%) e additivi (circa 10%). Grazie alla sua composizione, questo prodotto è in grado di garantire eccezionali prestazioni in termini di resistenza agli agenti atmosferici, chimici e meccanici, come urti, sfregamento o calpestio. Le aziende che producono questo tipo di pavimento sono anche particolarmente attente all’ecologia: tutta la farina di legno utilizzata nelle fasi di produzione, infatti, proviene da scarti di lavorazione selezionati, di conseguenza non viene abbattuto nessun albero.
I vantaggi di una pavimentazione per il bordo piscina in legno composito:
È antiscivolo e ha fughe minime.
Richiede pochissima manutenzione.
Il suo colore resta invariato nel tempo.
È molto resistente: non si scheggia, non si deteriora.
I pavimenti Déco per bordi piscina eleganti e in armonia con l’ambiente
Uno dei luoghi preferiti in cui trascorrere l’estate è a bordo piscina: che sia un ambiente classico, moderno, esotico, lo stile viene definito, oltre che dalla piscina, dalla pavimentazione circostante che caratterizza il luogo al primo sguardo.
Le doghe in legno composito UltraShield® by Déco e Décowood, grazie alla combinazione di innovazione, qualità, durata ed estetica, sono le vere protagoniste e sono in grado di valorizzare l’ambiente in piena armonia con l’architettura e il paesaggio.
UltraShield® by Déco è il profilo in legno composito di nuova generazione caratterizzato da un’unica combinazione di innovazione, qualità, durata ed estetica. Il suo rivestimento superficiale, uno speciale scudo plastico, estruso insieme al mix-prodotto interno, protegge la doga rendendola durevole, resistente ed immune da variazioni di colore nel tempo. Questo scudo dona una incomparabile resistenza a graffi e macchie e permette un’eccellente resa estetica. Il risultato è, quindi, un profilo che offre il calore del legno naturale e i vantaggi del legno composito. È immune da qualsiasi tipo di aggressione esterna, naturale, ambientale o chimica, ed è resistente fino a 25 anni dalla posa, senza bisogno di manutenzione. Grazie ad un innovativo sistema di installazione, il prodotto permette inoltre di contenere sensibilmente la dilatazione naturale delle doghe.
In linea con la filosofia Déco, questo rivestimento è eco-sostenibile: la farina di legno che lo compone è ricavata da trucioli riciclati ed è quindi ad impatto zero sulla deforestazione e la componente in HDPE (polietilene ad alta densità) è un sostituto del PVC completamente biodecomponibile.
Un altro legno composito di Déco è Décowood Classic: frutto di una tecnologia attuale, sintesi tra legno e palstica, è anch’esso garantito 25 anni dalla posa ed ha straordinarie performance. Si tratta di un materiale imputrescibile, assolutamente immune da qualsiasi tipo di aggressione esterna: da quelle naturali come insetti, termiti, funghi e altri microrganismi, pioggia, grandine, neve e raggi UV, a quelle chimiche, come acidi diluiti e soluzioni saline o clorate. Una gamma prodotti in grado di offrire un mix di valori unico per caratteristiche tecniche, estetiche e di budget.
Una buona organizzazione della casa comincia dall’ingresso. L’abbiamo detto tante volte, questo spazio è un biglietto da visita e svolge una doppia funzione: accoglienza e ordine.
Qui ci sentiamo finalmente a casa quando rientriamo dal lavoro…e non c’è sensazione più bella. È quindi in questo angolino che dobbiamo predisporre quei pochi ma necessari arredi che ci permettono di liberarci dal peso della giornata, di chiuderci la porta dietro le spalle e indossare abiti comodi e un bel paio di pantofole.
Cosa serve in un ingresso
In base allo spazio a disposizione deciderai la tipologia di arredamento, se composto da un singolo accessorio oppure da un set di due o più elementi.
Partiamo dagli indispensabili:
APPENDIABITI
La prima cosa che vogliamo fare entrando in casa è toglierci giacche, cappotti, sciarpe, cappelli e borse. Le possibilità sono infinite.
Se hai un ingresso-living open space senza uno spazio di entrata definito o separato, allora l’opzione migliore sono dei ganci salvaspazio a parete su cui appendere solo lo stretto indispensabile (non vorrai certo avere cappotti e borse per tutte le stagioni sempre in bella mostra!).
L’alternativa sono gli appendini a pomello più decorativi rispetto ai ganci, per rendere la parete più piacevole e curata. Dopotutto in un open space bisogna avere la massima attenzione per i dettagli.
Se invece hai qualche metro quadrato in più o un ingresso separato dalla zona giorno le opzioni sono diverse: un pannello attrezzato con appenderia (magari anche con specchio e mensole), una mensola con attaccapanni integrati, un mobile appendiabiti chiuso o con appendini a vista, un mobile per ingresso componibile con guardaroba appendiabiti integrato e combinato con altri complementi.
Dopo giubbini, zaini e borse la seconda cosa di cui liberarsi sono le scarpe.
Una scarpiera, seppur piccola, è un grande aiuto nell’organizzazione dell’ingresso. Se è davvero minuscola offrirà comunque lo spazio necessario per tenere a portata di mano le ciabatte con cui cambiarti appena rientri. Almeno potrai immediatamente togliere scarpe o stivali.
Se hai un po’ più di spazio a disposizione valuta un mobile ingresso multifunzionale con una scarpiera più capiente e un appendiabiti chiuso o aperto.
Se invece entrando in casa hai un corridoio lungo e stretto un’ottima idea è quella di collocare una scarpiera slim subito dietro la porta d’ingresso.
Spesso il mobile porta scarpe vero e proprio si presenta come un armadietto con ante a ribalta. Percepito come non adatto ad arredare un bell’ingresso, in effetti è un arredo improntato sulla funzionalità e meno sull’estetica. Quindi solitamente viene posizionato in altri spazi della casa.
In generale consigliamo sempre di non commettere l’errore di rinunciare ad un posto chiuso dove riporre le cose che non vuoi lasciare in vista (scarpe, ombrelli, guinzaglio del cane, borse porta pc, documenti e portafoglio).
Il contenitore potrà essere un semplice cassetto o qualcosa di più capiente come una panca, un armadietto, un guardaroba, una cappottiera, un mobiletto multiuso, un armadio sottile o stretto, un mobile basso con ante.
Mensole, cassetti svuotatasche, scaffali sospesi o una libreria vera e propria, una consolle su cui mettere chiavi, caricatori, telefoni, buste, bollette o altri documenti. Un piano di appoggio diventa uno svuotatasche multiuso sempre utile per lasciare vicino alla porta oggetti indispensabili. Ma offre anche uno spazietto ideale per foto di famiglia o dei tuoi viaggi più belli.
Se vuoi un ingresso davvero organizzato puoi aggiungere:
SPECCHIO
Integrato ad un pannello appendiabiti o in un’entratina moderna, appeso alla parete sopra ad una consolle o ad un mobiletto basso, appeso a fianco della porta a figura intera, applicato sulle ante di una scarpiera. Le opzioni per una specchiera da ingresso sono svariate.
Lo specchio si rivela un accessorio utile su vari fronti: a livello decorativo, per gli ultimi ritocchi al trucco e all’abbigliamento prima di uscire, per donare più luminosità e un effetto di maggiore ampiezza in un ingresso piccolo o buio.
Pouf, panca (tipo cassapanca con contenitore incorporato o in versione panchetta decorativa da completare con dei bei cuscini d’arredo), sedia (meglio se di design).
Sedersi all’ingresso può essere utilissimo per calzare o togliere scarpe e stivali, ma anche per far sedere i bambini più piccoli e aiutarli ad indossare cappottino o impermeabile. Inoltre una seduta può anche essere utilizzata per appoggiare borsette, sacchetti della spesa e zaini.
Cosa mettere all’ingresso
Visti gli elementi indispensabili per organizzare un ingresso funzionale e pratico, vediamo cosa ci possiamo mettere.
Dove appendere i cappotti e le giacche
Se hai cappotti lunghi (paltò, trench, impermeabili, loden, parka…) prevedi una cappottiera, ovvero un ingresso che integra un guardaroba ad anta verticale “alta”. Se hai poco spazio e ganci a parete a vista non esagerare con il numero di capi, piuttosto riponili nell’armadio in camera. In ogni caso, meglio nasconderli alla vista anche con soluzioni a scomparsa.
Se all’ingresso appenderai solo soprabiti corti (giacche, blazer, giubbotti, piumini sportivi, gilet smanicati, chiodi, bomber) ti servirà meno spazio. Potrai orientarti su degli attaccapanni a parete oppure su un guardaroba con appendiabiti chiuso in cui rimarrà abbastanza spazio per dei ripiani per borse o scarpe.
Sistemare le borse
Un dilemma soprattutto femminile è quello di dove mettere le borse in casa.
Se hai una collezione degna delle migliori fashion victims è difficile che un mobile da ingresso le possa contenere tutte. In tal caso il posto giusto è l’armadio, collocate su ripiani e vani appositamente pensati per loro.
All’ingresso terrai solo le borse di uso quotidiano, ad esempio la borsa shopper, il secchiello, la bauletto, la tracolla o la tote che usi ogni giorno per andare al lavoro.
Se hai abbastanza spazio potrai tenere qui anche una borsetta più piccola (una clutch, un marsupio) che vuoi tenere a portata di mano se esci al volo dopo il lavoro.
Se hai la fortuna di avere un ingresso grande puoi pensare di allestire una soluzione componibile in cui possono trovare spazio tutte le tue borse, dalla più sportiva gym bag, passando per la pochette gioiello, fino alla baguette per una passeggiata in centro.
Se invece il problema sono gli zaini di scuola vale la stessa regola delle borse: appenderli ai ganci a parete crea disordine (e a lungo andare sporca il muro), l’opzione migliore sarebbe un piccolo guardaroba chiuso con appendini interni o con dei ripiani.
Un ingresso ordinato è il primo passo verso una casa ben organizzata, quindi se possibile meglio predisporre uno spazio chiuso in cui riporre zainetti o altre attrezzature sportive tue o dei tuoi figli (skate, pattini, monopattini, pallone…)
Dove mettere le chiavi
Molti sentono l’esigenza di nascondere le chiavi in casa, ma in questa mini guida non ci occuperemo di casseforti ed altri nascondigli segreti.
Ci limiteremo a darti un’idea di come appendere o riporre le chiavi all’ingresso in maniera sicura. Diamo per scontato che un’ottima pratica in termini di sicurezza sia quella di chiudere sempre la porta a chiave anche se ci si trova in casa.
In un ingresso arredato ci sono varie possibilità, la più comoda è quella di integrare un cassetto che diventa anche un utile svuotatasche per portafogli e documenti. Un’alternativa al cassetto è una mensola su cui riporre un cestino o un vassoio portaoggetti.
Se all’entrata vuoi solo degli appendiabiti a parete piccoli, scegli un modello dotato di gancetto “a uncino” su cui appendere l’anello portachiavi.
Anche una specchiera con uno spazio per agganciare o una mensolina per appoggiare le chiavi può risolvere il problema.
Dove mettere modem e telefoni
Un modello di ingresso con mensola o cassetto incorporati sarà anche utilissimo se state cercando un posto dove mettere il modem, il telefono fisso o lo smartphone che utilizzate solo per il lavoro.
Attrezzi per le pulizie, aspirapolvere, scope nel mobile da ingresso?
Perché no? Se lo spazio c’è e non sai dove altro mettere gli attrezzi per la pulizia (inclusi spazzoloni per pavimenti, detersivi, ferro da stiro e asse) una soluzione intelligente è quella di adibire un armadietto a piccolo ripostiglio.
Dove mettere le scarpe
La risposta più ovvia sarebbe: in una scarpiera.
Ma non ci piace dare risposte generiche e soprattutto sappiamo bene che non sempre questo mobile è la soluzione migliore.
Abbiamo visto gli elementi a cui non si può rinunciare per avere un ingresso ordinato e funzionale. In base alla configurazione e alla dimensione dell’entrata di casa sarà possibile unirli tutti, oppure sarà necessario operare una selezione di quelli che ci servono davvero.
appendiabiti: ganci a parete, pomelli, pannelli, cappottiere chiuse, specchi o mobili ingresso modulari con attaccapanni integrati
scarpiera: le scarpe possono essere messe in scarpiere a ribalta o armadietti con ante, in ripiani all’interno di guardaroba chiusi, in panche-contenitore, in mobili da ingresso componibili con porta scarpe incorporati
contenitori: armadi, cappottiere, cassetti per riporre al chiuso borse e zaini, documenti, attrezzature sportive, ombrelli, scope, aspirapolvere
ripiani: mensole, librerie, scaffali, cassetti sospesi da usare come svuotatasche per chiavi, portafogli, telefoni, caricatori, router adsl, ma anche per libri e oggetti decorativi
Cos’altro mettere all’ingresso?
oggetti decorativi e portafortuna: fotografie, candele e diffusori di essenze, vasi con fiori, soprammobili e bomboniere a cui siete particolarmente legati, statuine benauguranti (Buddha, simboli religiosi, portafortuna come il celebre ferro di cavallo o l’occhio greco, folletti, amuleti, pietre o oggetti raccomandati dal Feng Shui come la “rana della prosperità” o il maneki neko, celebre gatto con la zampina alzata della cultura giapponese). Consiglio: meglio non esagerare per non sovraffollare e dare un’idea di disordine, ricordiamo che un ingresso organizzato è il primo passo per una casa ordinata
fiori e piante: entrare in casa e trovare subito del verde è un ottimo modo per rilasciare lo stress della giornata dietro di noi. Via libera a bonsai, se lo spazio è piccolo, orchidee (da evitare se l’ingresso non riceve luce naturale), piante in vaso sempreverdi che crescono anche con poca luce o il classico pothos che si adatta a qualsiasi ambiente e decora mensole e ripiani alti
bicicletta: se non hai uno spazio esterno o un garage potresti volerla mettere all’ingresso. Un’idea è dotarsi di mensole o ganci appendibici dal design curato
libri: gli amanti della lettura non hanno mai abbastanza spazio per i loro beniamini. Specialmente in una casa piccola anche l’ingresso può trasformarsi in libreria…o viceversa: puoi decidere di avere una libreria come mobile d’ingresso
Cose da NON mettere assolutamente all’ingresso: cuccia del cane, ciotole, lettiera del gatto trasmettono un senso di trascuratezza e non sono il massimo per l’igiene; l’acquario, elemento decorativo ma soprattutto habitat per i pesci che soffrirebbero se messi in una zona di passaggio come l’ingresso; il termostato, che subirebbe troppi sbalzi di temperatura e gli spifferi; stendino, bidoni o altri oggetti esteticamente sgradevoli.
Pillola di bon ton: come accogliere gli ospiti all’ingresso
Secondo il bon ton è proprio l’entrata dove si riconoscono subito dei buoni padroni di casa. Il galateo lo dice chiaro e tondo: qui si dà il benvenuto agli ospiti scambiando saluti e convenevoli, ma soprattutto prendendo in consegna cappotti e borse. In questo modo le persone si sentiranno subito benvolute e a proprio agio.
Se il rapporto con gli ospiti è di confidenza o se si fermeranno per la notte, puoi disporre un cesto con comode ciabatte o pantofole e chiedere loro di togliersi le scarpe. Una pratica che li farà sentire definitivamente a casa propria. Ovviamente questo non si fa se avete in programma una cena formale (o romantica!).
Un dettaglio in più che farà di te il perfetto anfitrione: se gli ospiti portano un dono questo non va assolutamente lasciato all’ingresso, nella stanza dove metterai i soprabiti o peggio ancora, nascosto. Va portato con sé nella stanza in cui ci si ritrova per cenare o chiacchierare, e va messo in bella vista.
Lo stile Luigi XV segna una rottura con tutti gli stili del passato, inventando nuove forme e nuovi modi di abitare, mentre l’arredamento diventa arte.
Lo stile Luigi XV segna una rottura netta con tutti gli stili del passato, per quanto riguarda gli arredi e le decorazioni. E’ uno stile originale, che non si ispira all’antichità, ma ricerca nuove forme, proseguendo la gioiosa parabola anticonformista del rococò. L’edonismo raffinato, l’attrazione per l’eccentrico e il singolare si enfatizzarono con l’ascesa al trono di Luigi XV nel 1723. Egli è un amante dell’arte e dell’architettura, oltre che del gentil sesso, tanto che le dame si corte, dalla sposa Maria Leszczyńska alla famosa amante, nonché raffinata mecenate marchesa di Pompadour, ebbero un ruolo rilevante nel dettare il gusto estetico.
Il ritorno a Versailles
Cresciuto all’ombra del Reggente, il duca Filippo d’Orléans, Luigi XV non era interessato alla politica, al contrario del suo predecessore. Egli lasciò governare la Francia prima dal suo tutore, l’abate Fleury, poi dai suoi ministri, che incontrava raramente. Ancora prima di essere incoronato, Luigi trasferì nuovamente la corte a Versailles, dove ristabilì tutti i cerimoniali e l’etichetta che erano in vigore al tempo del bisnonno, il Re Sole. Luigi XV fece ristrutturare il Petit appartement du roi, un insieme di stanze ad uso personale, che restano il migliore esempio dello stile dell’epoca. Le stanze più significative sono il Cabinet de guarde-robe, le Cabinet del la pendule, le Cabinet des Chiens, dove alloggiavano i cani del re, e la Salle à manger des retours de chasse.
Un altro spazio esemplare dello stile Luigi XV è rappresentato dagli appartamenti della marchesa di Pompadour, situati nell’attico al di sopra degli appartamenti ufficiali del re.
L’appartamento, progettato dall’architetto del re, Ange-Jacques Gabriel, è intimo e raccolto. Colpisce il letto collocato in un’alcova: questa soluzione era molto utilizzata all’epoca, e aveva lo scopo di riparare dalle correnti d’aria e dal freddo. La bellissima boiserie, opera Verberckt, era un tempo dipinta in bianco e verde con la tecnica “vernis Martin”, messa a punto nel 1728 dai fratelli Martin.
Nell’intento di imitare i pannelli laccati cinesi, in gran voga all’epoca, i due decoratori idearono una verniciatura a base di resina cui si aggiungevano i pigmenti del colore di base, soprattutto il nero. Su questo primo strato erano dipinti paesaggi, figure, scene di genere, a volte in stile cinese, che andavano a decorare boiseries, mobili e strumenti musicali.
Le caratteristiche dello stile Luigi XV
Le caratteristiche dello stile Luigi XV sono da ricercare nei codici decorativi del Rococò, come vi ho raccontato in questo articolo. Diventato à la mode durante il periodo Reggenza, il rococò trionfa durante il regno di Luigi XV, soprattutto negli anni che vanno dal 1723 al 1760, anno in cui incominciò un periodo di “transizione” verso lo stile Luigi XVI. La decorazione entra in simbiosi con gli elementi strutturali, le Arti si fondono in un tutt’uno armonioso, flessuoso e sensuale. Riccioli, curve a forma di C, conchiglie, ghirlande e festoni, rosette, nastri, sono solo alcuni degli elementi chiave del repertorio decorativo del periodo. I commerci con Cina e India introducono il gusto per le decorazioni orientali ed esotiche: cineserie, turcherie, scimmie, draghi e animali fantastici.
I falegnami e gli ebanisti sono sempre più ricercati ed acquisiscono lo statuto di artisti, tanto che dal 1750 ebbero l’obbligo di firmare le loro opere, apponendo un marchio identificativo. I mobili sono costruiti in legno massiccio di rovere o faggio, e decorati con svariate tecniche. Oltre alla già citata vernis Martin, sono in gran voga le lacche di Coromandel, prodotte in India e caratterizzate da un fondo scuro sul quale sono dipinti fiori o paesaggi cinesi.
Altri tipi di laccatura molto apprezzate sono quelle con colori chiari, come il verde, l’azzurro, il grigio perla, ravvivate dall’immancabile cornice in foglia d’oro. Le decorazioni ad intarsio ligneo si arricchiscono cromaticamente grazie all’utilizzo di legni esotici, come quello di rosa, di violetta (una varietà di palissandro), il mogano, che si aggiungono a quelli autoctoni come il ciliegio, l’acero e l’agrifoglio.
I piani in marmo sono molto utilizzati per commode e consolle: i più comuni sono il marmo rosso di Rance, proveniente dal Belgio, il Morello delle Fiandre, la Breccia di Aleppo.
L’arredamento alla metà del Settecento
L’arredo è caratterizzato da eleganza e ricercatezza, coniugate con il confort. I mobili diventano sempre più leggeri e si moltiplicano le tipologie di seduta. Molte sono le novità che si affacciano in questo del periodo.
Compaiono le prime prime librerie a muro chiuse da vetrine. La biblioteca di una delle figlie del re, Madame Victoire, a Versailles è una piccola stanza le cui pareti sono interamente attrezzate con scaffali chiusi da vetrinette decorate con bordi a foglia d’oro e verde acqua.
Il letto à la polonaisecompare all’incirca nel 1750, ed è riservato alle camere private. Si tratta si un letto che, a differenza di quelli “d’apparato”, si posiziona con il lato lungo contro la parete, ed è sormontato da un leggero baldacchino a forma circolare. Il letto è dotato di una testiera e di una pediera di dimensioni identiche, dalle quali partono le colonne curve che sostengono il baldacchino. Queste colonne sono nascoste dai drappeggi delle tende, cosicché il baldacchino sembra sospeso nell’aria. A questo letto si affianca poi una versione con il baldacchino a forma rettangolare o rotonda, fissato alla parete.
Il letto à la duchesse, un letto da parata in voga durante il regno del Re Sole, cambia il baldacchino da rettangolare a rotondo, spesso fissato al soffitto invece che alla testata.
La commode en console, comparsa intorno al 1750, è una console dotata di cassetto, che veniva collocata sotto gli specchi. Il sécretaireappare anch’esso alla metà del secolo, come evoluzione dell’antico cabinet. Si tratta di un mobile alto diviso in due parti; la parte superiore contiene piccoli cassetti e l’anta a ribalta diventa un piano per scrivere, mentre la parte bassa è divisa in cassetti.
I tavoli si moltiplicano. In pratica viene realizzato un tavolo per ogni funzione, dai tavoli da gioco a quelli per scrivere, dai tavolini da caffè al tavolo da toilette o coiffeuse, dotato di un piano a ribalta dotato di specchio e cassetti.
Tra i mobili più utilizzati, spiccano il bureau plat, una scrivania dotata di cassetti, la chiffonière, un piccolo comodino con cassetto, le varie commodes, le console.
A ogni stanza la sua funzione
Per quanto riguarda le abitazioni aristocratiche, prosegue la tendenza a frazionare i grandi ambienti in piccole stanze, ognuna della quale ha ormai una funzione precisa. Il salotto è ormai diventato il centro della casa, ed è frequentato soprattutto dalle dame, ai cui abiti voluminosi si adattano le poltrone.
La sala da pranzo, divenuta imprescindibile, è affiancata da “salottini da compagnia”, salotti dedicati al gioco. La camera da letto si riduce in dimensione per far spazio a boudoir separati dalla camera da letto per spogliarsi e fare la toilette.
Chaise percée di Mme Pompadour
Compaiono anche le stanze da bagno, dotate di vasca fissa, i bidet (link alla storia del bidet), e degli angoli appartati nei quali collocare le chaise percée, speciali sedie con il sedile forato, nelle quali era inserito un vaso in ceramica per raccogliere i bisogni, antenate del moderno w.c.
La poltrona stile Luigi XV, regina dei salotti
L’epoca di Luigi XV è l’epoca delle poltrone. Vecchi modelli vengono rivisitati e si inventano nuove sedute per soddisfare nuovi bisogni. La novità più importante dal punto di vista strutturale è la scomparsa della traversa che univa le quattro gambe di sedie e poltrone.
La sedia à la Reine, inventata sotto la Reggenza, è ancora molto in voga, ma viene leggermente modificata. Scompare definitivamente la traversa e lo schienale, piatto, assume un profilo a violino.
poltrone à la Reine
Ma la vera regina dello stile Luigi XV è senz’altro la poltrona bergère, inventata nel 1725. La seduta è ampia e lo schienale forma un tutt’uno coi braccioli, che sono pieni. Il sedile è dotato di un soffice cuscino rivestito con il medesimo tessuto.
poltrona bergère
Esistono diverse varianti di questa comoda ed elegante poltrona: la bergère gondole, con schienale curvo, la bergère en confessional, con schienale dritto e due “orecchie” ai lati che uniscono i braccioli allo schienale, e una combinazione delle due poltrone à la Reine e bergère, caratterizzata dallo schienale dritto. Alle bergère si accostava spesso un poggiapiedi. La Marquise è una variante più larga della bergère, spesso dotata di un piedino centrale.
La poltrona duchesse, antenata della chaise longue, è una bergère con la seduta prolungata, sulla quale le dame potevano sdraiarsi. Può essere considerata un ibrido tra la poltrona e il lit de répos. Ispirata al lettino dell’antichità, la duchesse è declinata in diverse versioni, ognuna con un nome differente, anche se le demarcazioni non sono così chiare.
duchesse
La duchesse brisée è costituita da due o tre elementi separati, mentre la duchesse en bateau ha due estremità di altezza diversa.
Duchesse brisée de l’hôtel de Vallemaré-Dangéduchesse en bateau
Troviamo poi numerose varianti che possono essere considerate degli ibridi tra il lit de répos, e il divano. La récamière, detta anche letto alla turca, è caratterizzata dalla mancanza dello schienale e da due alti braccioli di uguale altezza.
Letto alla turca attribuito a Nicolas-Quinibert Foliot circa 1760
Alcune versioni hanno uno schienale obliquo, nelle quali la testiera è più alta della pediera, altre hanno lo schienale e la pediera separati. di volta in volta, vengono designate comei meridienne, dormeuse, veilleuse, ottomana, sofà, canapè. Per approfondire, leggete il mio articolo sulla storia del divano.
Esistono poi altre tipologie di poltrone, come la cabriolet, una variante della poltrona à la Reine, caratterizzata da uno schienale concavo e dal profilo a forma di violino. Da questo momento i termini à la Reine e cabriolet designeranno soprattutto la tipologia dello schienale.
Poltrone en cabriolet
Ecco che la sedia Luigi XV, con lo schienale dritto a forma di violino, può essere definita una poltrona à la Reine senza braccioli.
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Bastano poche semplici regole per avere una cucina sicura, pulita e in ordine. Scopriamo quali.
Riuscire a vivere all’interno di un ambiente ordinato rappresenta un sinonimo di benessere e serenità mentale. Il motivo è presto detto: chi è in grado di ritagliare i tempi corretti da dedicare a ciascuna attività della routine quotidiana, avendo cura di portare a termine i vari impegni, è probabilmente una persona che ha trovato un suo ritmo vitale assoluto ed è capace di scacciare gli stress non necessari. Per tutti gli altri, però, la strada verso l’ordine e l’organizzazione – che è prima di tutto mentale – non è affatto in salita. Basta seguire alcune semplici regole, che poi sono abitudini di buon senso da prendere, per ottenere un veloce cambio di prospettiva. Soprattutto in una stanza ‘ad alto traffico’ come è la cucina, vero e proprio crocevia di casa: un ambiente che resta a disposizione della famiglia H24 e dunque all’interno del quale la cifra estetica e quella funzionale devono dialogare al meglio con la pulizia. Il trend del momento in fatto di progettazione e arredamento della cucina si intreccia con lo stile contemporaneo delle superfici e dei vari elementi. Le cucine di design di Poliform – realtà leader di settore – si offrono di stupire gli ospiti, i familiari e gli amici puntando su materiali eccellenti e dettagli preziosi che è bello mettere in evidenza giocando sulle luci e i riflessi. Il design elegante, tipico del made in Italy, si presta a meraviglia a interpretare i diktat dell’home design. Lo stile spesso minimal delle cucine moderne consente un’organizzazione estrema e funzionale degli spazi.
Scegliere arredi stondati e sfruttare il decluttering
Per avere una cucina sicura e a prova di igiene occorre focalizzarsi non soltanto sulla scelta degli elementi, che dovranno avere preferibilmente gli angoli arrotondati per evitare l’accumulo di batteri, ma anche sulla presenza di ‘fughe’ all’interno delle quali potrebbe annidarsi lo sporco. Il piano di lavoro deve essere perfettamente liscio e non presentare fughe, inoltre è sempre bene monitorare – anche attraverso le molte app dedicate – le scadenze dei cibi in frigorifero per evitare problemi con gli alimenti a contatto. Ottimizzate gli spazi di lavoro valorizzando quelli ‘verticali’, anche all’interno delle ante dei vari mobili. Per tutto ciò che non decidete di buttare via o di mettere nel ripostiglio – con la tecnica del decluttering – potreste sempre scegliere di allestire un carrellino mobile che potrà essere utile e servire più ambienti diversi. Assicuratevi la presenza di un mare di cassetti (ma attenzione alla pulizia degli angoli interni) e contenitori a scomparsa, che vi serviranno a diversificare le attività e tenere sempre tutto a portata di mano. Eliminate dal piano di lavoro tutta quella sfilza di barattoli, contenitori per le spezie e scatole di cialde o piccoli elettrodomestici. Per ciascun oggetto deve esserci uno spazio che, una volta scelto, non cambia più. E’ bene evitare il tetris estremo, piuttosto valutate di inserire una nuova scaffalatura ma non riempite tutto affogando la vista. In caso di ambienti dalle dimensioni ridotte, valutate anche la possibilità di inserire dei pratici scaffali girevoli e di design.
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Lo studio HANNAH ha trasformato il legno di frassino infestato in un rifugio stampato in 3D. Un perfetto esempio di come i nuovi metodi di costruzione possono trasformare ciò che consideriamo rifiuti in materiali utili per l’architettura.
Ashen Cabin si trova nella foresta di Itaca, New York. La sua realizzazione ha richiesto diversi anni e innumerevoli ore di ricerca e innovazione oltre che l’impiego di un’enorme stampante 3D e un robot da costruzione che Leslie Lok e Sasa Zivkovic, ricercatori alla Cornell e fondatori dello studio Hannah, hanno acquistato su eBay.
“The Ashen Cabin è un progetto che mette in pratica le nostre idee di ricerca e traducendole in architettura“, ha dichiarato Sasa Zivkovic. ”
“Sappiamo che il calcestruzzo è responsabile dell’8% delle emissioni totali di CO2“, ha affermato Lok in una nota. “Usando la stampa 3D, eliminiamo l’uso di casseforme dispendiose possiamo depositare il calcestruzzo in modo intelligente e solo dove strutturalmente necessario, riducendone notevolmente l’utilizzo pur mantenendo l’integrità di un edificio“.
Per la seconda fase, il team ha riproposto un braccio robotico a sei assi trovato su eBay per il legno che riveste la facciata. Il team ha eseguito scansioni 3D di frassini dalla forma irregolare che erano stati infestati dagli insetti e ha usato il braccio per tagliare i tronchi in assi preformate che si incastrano e racchiudono la cabina come pezzi di un puzzle. Generalmente, questo tipo di legno verrebbe gettato via poiché le forme non standardizzate li rendono inutili per altri scopi di costruzione.
“I frassini infestati spesso si decompongono o vengono bruciati per produrre energia“, ha dichiarato Zivkovic. “Sfortunatamente, entrambi gli scenari rilasciano CO2 nell’atmosfera, e quindi il vantaggio dell’utilizzo di ceneri compromesse per le costruzioni è che lega il carbonio alla terra e compensa la raccolta di specie legnose più comunemente utilizzate.”
Lo studio Hannah spera che il loro approccio possa definire una strada per una seconda e sostenibile possibilità di utilizzo del legno di scarto.
Nasce dall’ idea del celebre Marlon Brando da cui prende il nome il luxury resort The Brando situato sull’atollo privato di Tetiaroa in Polinesia Francese.
Lui voleva infatti creare il primo resort al mondo a zero emissioni di carbonio che si è tradotta in un’opportunità per conoscere sia i luoghi sia la popolazione di queste isole così lontane. E così è stato.
Il Resort, che propone una formula all-inclusive, è composto da 35 residenze dotate di spiaggia e piscina private, oltre ai classici servizi dei resort più lussuosi tra cui ristoranti, bar e spa in questo caso polinesiana.
Un soggiorno esclusivo all’insegna del lusso discreto e green, qui al The Brando, oltre ad essere modello all’avanguardia di tecnologie eco-sostenibili.
Il progetto prevede un ampliamento nei prossimi anni per vivere un’esperienza ancora più esclusiva, con la realizzazione di una nuova soluzione residenziale, complementare al resort, per garantire agli ospiti ancora più privacy. Su un terreno di circa 5000mq, offre una spettacolare vista sulla laguna, un’ampia terrazza e una spiaggia privata seguendo il tipico stile Polinesiano.
Il progetto che riprende lo stile del luogo prevede tetti in pandanus, legni tropicali, pareti di corallo e all’esterno il farepoté, costruzione tipica polinesiana: un gazebo ricoperto di foglie. L’aspetto più importante riguarda però l’ambiente: la pianificazione dell’ampliamento del residence è affidata a un’impresa impegnata nel preservare la biodiversità di Tetiaroa in un’ottica di sostenibilitàambientale e architettonica, con l’obiettivo di eliminare le emissioni di carbonio, motivo per cui questo resort è un modello all’avanguardia di tecnologie eco sostenibili.
Anche per questo motivo si è meritato il prestigioso Forbes Travel Guide Five-Star Hotel award, il rinomato rating di hotel di lusso, ristoranti e centri benessere in tutto il mondo.
Una tecnica di marketing che ha lo scopo di migliorare la presentazione di un immobile, si chiama Home staging.
Hai presente quando hai un appuntamento romantico o di lavoro? Bene! Sicuramente anche tu, in base al tipo di appuntamento, pensi a come pettinarti, cosa metterti e come truccarti in modo da presentarti all’incontro al meglio. Allo stesso modo, se decidi di vendere l’auto, la prima cosa che fai è lavarne gli interni e gli esterni e poi fare delle belle foto per metterle online, in modo da catturare l’attenzione dei futuri acquirenti. Ebbene, l’home staging funziona proprio allo stesso modo per le case.
Si pensa a quale possano essere le persone interessate a quel tipo di appartamento e le si prepara in modo da poterle fotografare quando sono al top della loro forma. Il che non significa assolutamente che se ne nascondono i difetti, solo si allestiscono in modo tale che possano emergere tutti i lati positivi, creando un’atmosfera tale che già dalle foto una persona possa pensare “Wow! Che bella casa!”
Oggi come oggi si cerca sempre più spesso casa navigando prima nei vari siti online e basta un click per passare alla casa successiva. Le foto sono tutte uguali: brutte, scure, storte, magari con una panoramica distorta (fish eye) che fa sembrare le pareti rotonde. Spesso ci sono stendini a vista con le mutande stese ad asciugare, bollette da pagare sulla tavola, disordine e roba ammassata ovunque. Insomma, sei lì che cerchi casa e ti trovi a navigare vedendo foto che trasmettono tutto fuor che sensazioni positive e rasserenanti.
Ecco perché l’home staging fa la differenza:
Una casa bella, pulita, allestita con attenzione e fotografata in maniera più professionale emerge in mezzo a tutte le altre case in vendita e fa venir voglia di andare a vederla dal vivo. Durante la visita, tutto quello che si è visto nelle foto online c’è e aiuta a capire quali sono i reali spazi della casa e a immaginare la propria vita lì.
Si tratta di una strategia di marketing immobiliare
Ancora non molto in uso in Italia, ma che all’estero è una realtà già diversi anni e lì non esistono quasi più agenzie immobiliari che mettono online appartamenti e case senza che prima siano state allestite da delle home stager. Perché? Perché una casa allestita viene venduta più velocemente, al giusto prezzo e il costo dell’allestimento è di gran lunga inferiore al primo ribasso che l’agente immobiliare italiano ti proporrà di fare, se rimane sul mercato senza visite per qualche mese.
L’home staging è perfetto sia per case già abitate che per case nuove finite ma vuote, che al grezzo (senza finiture e con pavimenti ancora senza piastrelle, per capirci). La sua versatilità lo rende uno strumento davvero prezioso, perché nulla è lasciato al caso e alla base c’è una strategia ben studiata e ragionata.
Prova a fare un giro sui siti immobiliari e fai caso a quante case hanno belle foto e quante invece no: quali ti saltano all’occhio e ti fanno dire “io qui ci andrei!”?
Oggigiorno, occuparsi dell’arredo bagno è importante, poiché si tratta di un ambiente che deve trasmettere un senso di igiene e di pulizia. Se ad esempio gli arredi sono ormai datati, è necessario optare per degli altri nuovi, in modo da svecchiare un po’ la stanza da bagno senza spendere troppo. In un negozio di arredamento bagno è possibile trovare tutto il necessario per arredare questa stanza, non correndo il rischio di spendere un occhio della testa, scegliendo ad esempio: mobili bagno su misura, lavabi, rubinetteria, sanitari, box doccia, piatti doccia, vasche da bagno o da idromassaggio al fine di ricreare in casa propria un ambiente Wellness e Spa.
Uno showroom specializzato nella vendita dei sanitari si rivela dunque un aspetto essenziale per trovare ciò che serve per arredare l’ambiente bagno come più si desidera senza spendere grosse cifre. Se ad esempio abbiamo la necessità di rifare pavimenti e pareti, possiamo scegliere dei prodotti di buona qualità e magari con un’estetica moderna, non troppo legati alle ultime tendenze del momento in modo da non rinnovarli di continuo. Per la scelta dei sanitari, sarebbe bene orientarsi verso una buona marca, che abbia linee basiche, quindi di qualità buona ma dal prezzo contenuto.
Arredo bagno: scegliere lo stile
Lo stile moderno per l’arredo bagno Torino è uno dei più apprezzati, e una delle ultime novità in questo settore, è rappresentata dai cosiddetti sanitari sospesi. Prediligere dunque delle forme essenziali in ceramica, e per wc e bidet scegliere ad esempio i modelli sospesi, se rientrano nel budget che abbiamo intenzione di spendere, poiché questi modelli si adattano perfettamente ad un bagno in stile moderno e offrono inoltre una pulizia più accurata, facile e veloce del pavimento visto che non vi poggiano sopra.
Quando si parla di arredo bagno, ci si pone la classica domanda: meglio la doccia o la vasca?
Se fino alcuni anni fa, l’una escludeva l’altra, al giorno d’oggi le cose sono cambiate: sul mercato sono presenti delle splendide vasche dotate di doccia, oltre naturalmente le super apprezzate vasche idromassaggio che rappresentano il massimo del relax. Anche i mobili da bagno assumono un ruolo importante: se le dimensioni dell’ambiente lo consentono, sono sempre di più coloro che scelgono i mobili bagno con due lavabi, una soluzione funzionale per ottimizzare i tempi della famiglia al mattino e risolvere gran parte dei problemi che sono causa di liti in famiglia.
Nell’ambito dell’arredo bagno e soprattutto della rubinetteria, vi sono oggi numerose soluzioni che razionalizzano il consumo dell’acqua e farci dunque risparmiare un bel po’. Tra quelle più apprezzate vi sono: i rubinetti monocomando, i miscelatori termostatici e i rubinetti elettronici. I rubinetti monocomando offrono la possibilità di risparmiare rispetto ai classici rubinetti poiché consentono di regolare al meglio e più velocemente il flusso e la temperatura dell’acqua, e il più delle volte sono dotati di dispositivi come limitatori di flusso e frangigetto.
I miscelatori termostatici mantengono la temperatura costante quando il rubinetto viene aperto, arrivando a risparmiare fino il 50% di acqua. Infine, gli interruttori di flusso sono efficaci specialmente per la doccia poiché consentono di interrompere il flusso dell’acqua mentre ci si insapona, senza dover continuamente regolare la temperatura quando si riapre il rubinetto, offrendo in questo senso, un risparmio idrico che va dal 10% fino al 30%.
Tanto legno e fantasie vintage per un relax assicurato sull’amaca o sul lettino. Scopri la nuova collezione estate di Ikea.
L’estate è finalmente arrivata e con essa la voglia di trascorrere il tempo libero all‘aria aperta. Che sia un giardino o una piccola terrazza non importa, le soluzioni per arredare gli spazi outdoor sono tante. Ikea , per esempio, ha introdotto nel suo assortimento Solbekt, la nuova collezione per l’estate. Per la spiaggia o per il giardino, la nuova collezione estate di Ikea pensa al nostro relax.
Collezione SOLBLEKT di Ikea
Con la collezione SOLBLEKT lo stile e il comfort ti seguiranno ovunque: in spiaggia, in giardino, sulla terrazza o nel patio. SOLBLEKT, con i suoi arredi pieghevoli in legno di eucalipto e fantasie dal sapore vintage, è pensata per i nomadi moderni che amano vivere l’estate all’aria aperta.