Il ristorante Cheese Farm a Yerevan, capitale dell’Armenia, sfoggia un design caldo e accogliente, a firma di Studio Shoo.
L’ambiente è ampio e luminoso. Gli alti soffitti sfoggiano i condotti dell’aria a vista, che assieme ai binari metallici dell’illuminazione creano un mood industriale. Le tonalità sono calde e il design accogliente. Siamo nel Cheese Farm, un ristorante a conduzione familiare nel cuore di Yerevan, capitale dell’Armenia. Qui lo STUDIO SHOO, guidato dall’interior designer Shushana Khachatrian, ha progettato gli interni prendendo spunto dal menù del locale, molto invitante e suggestivo.
Ristorante Cheese Farm: tutti le tonalità del latte
Il locale è famoso per la qualità dei formaggi fatti in casa e per i cibi cotti a legna. Il formaggio e la materia con cui è fatto, il latte, hanno ispirato la palette di base, giocata sulle tonalità panna, ocra e beige. I colori di accento richiamano il verde erba dei pascoli, mentre il legno naturale di tavoli e sedie e i delicati bagliori delle lampade a sospensione in metallo ottonato completano una palette raffinata. Non mancano riferimenti al patrimonio architettonico di Yerevan, soprattutto di epoca modernista o Art Déco. Lo vediamo nello spettacolare rivestimento 3D della parte di fondo e del bancone, con i suoi motivi geometrici, nelle decorazioni che pendono dal soffitto e nelle lampade.
Come spiega Shushana Khachatrian, a capo del progetto/
“Volevo che lo spazio riflettesse il calore e l’intimità del formaggio fatto a mano, celebrando al contempo la storia e la cultura di Yerevan. Allo stesso tempo, l’obiettivo era quello di incorporare elementi ispirati ai motivi presenti nell’architettura di Yerevan, poiché per me è importante che gli ospiti abbiano l’opportunità di sperimentare la storia e la cultura del Paese in cui si trova il progetto”.
L’arredo
L’arredo è rappresentato soprattutto da tavoli e sedie, distribuiti per accogliere clienti con esigenze diverse. Tavolini per due con panca alla francese per uno snack veloce, tavoli rotondi per riunioni tra colleghi, lunghi tavoli rettangolari per famiglie e gruppi di amici. I tavoli non sono tutti uguali nemmeno nel design e nei materiali, con sottili variazioni che dinamizzano l’ambiente. Le sedie son ampie e imbottite, per un’esperienza confortevole e piacevole. Spicca il grande tavolo ovale all’ingresso con albero integrato al centro. Per rendere ancora più intima e accogliente l’atmosfera, lampade a sospensione con diffusore opalino bianco diffondono un’illuminazione calda e d’accento. Le decorazioni e alcuni dei mobili sono realizzati da artigiani locali.
Cheese Farm offre agli ospiti un’esperienza coinvolgente che combina l’arte culinaria, l’artigianato locale e l’architettura storica di Yerevan.
Vista altre bellissime case nella rubrica House Tour
Nuova mostra “Supernova” che si concentra sull’ibridazione delle culture visive. La mostra, con ingresso libero, esplora le connessioni tra il design radicale degli anni ’60 e le arti visive, analizzando il legame tra architetti, designer e linguaggi dell’arte contemporanea. Figurano tra gli artisti Franck Scurti, Tomás Saraceno e Lili Reynaud-Dewar.
Mostra Supernova: ultimi giorni per visitare l’esposizione al Teatro Michetti di Pescara, recentemente riaperto come significativo centro per l’arte contemporanea grazie all’operato della Fondazione Zimei. La mostra “Supernova”, protagonista della riapertura del Teatro pescarese, si concentra sull’ibridazione delle culture visive, continuando il progetto “Someplace Sometime“.
La mostra, con ingresso libero, esplora le connessioni tra il design radicale degli anni ’60 e le arti visive, analizzando il legame tra architetti, designer e linguaggi dell’arte contemporanea. Tra gli artisti internazionali partecipanti figurano Franck Scurti, Tomás Saraceno e Lili Reynaud-Dewar, le cui opere si affiancano a pezzi iconici del design come quelli di Ettore Sottsass e Superstudio.
Alla mostra Supernova, Poltronova gioca un ruolo fondamentale.
In particolare, sono esposte le opere di Gianni Pettena e di Poltronova, quali lo specchio Ultrafragola e il mobile Superbox di Ettore Sottsass, la lampada Passiflora ed il Tavolino T02 di Superstudio, il divano Superonda e la poltrona Mies di Archizoom. Questi artisti affrontano temi legati all’architettura, al design e alla vita quotidiana, immaginando stili di vita alternativi influenzati dalle avanguardie del Novecento.
Artisti come Davide Stucchi e Celine Condorelli creano dialoghi interessanti tra le loro opere e pezzi storici del design, come il video “After Work” di Reynaud-Dewar, che riflette sui processi collaborativi nella società, o come l’opera Neonbrellas di Stucchi.
Esploriamo le origini e la visione contemporanea di Poltronova, uno dei punti di riferimento del design a livello mondiale.
Il centro studi Poltronova
Fondato nel 1957 in Toscana, ha avuto una forte influenza grazie a figure come il sopracitato Sottsass, che ha contribuito a creare un’immagine d’avanguardia per l’azienda attraverso collaborazioni con personalità creative. Erede della creatività visionaria degli anni Sessanta, continua a essere un luogo di eventi memorabili, come il celebre reading di Allen Ginsberg, che attirò una folla di giovani della beat generation.
Archizoom, Poltrona Mies, Centro Studi Poltronova, ph. Pietro Savorelli Superstudio, Tavolino T02, Centro Studi Poltronova, ph. Pietro Savorelli Ettore Sottsass jr, specchio luminoso Ultrafragola, Centro Studi Poltronova, ph. Pietro SavorelliSuperstudio, lampada Passiflora, Centro Studi Poltronova, ph. Serena EllerArchizoom, divano Superonda, Centro Studi Poltronova
Il Centro Studi Poltronova per il Design con Roberta Meloni in qualità di CEO e proprietaria dal 2005, ritrova il suo pensiero unico, inconfondibile nella storia del design del XX secolo. Riprendendo la visione di Gianni Pettena, Poltronova è un luogo fatto di oggetti e persone, in cui raccogliere l’eredità migliore della storica azienda toscana. Oggi, il Centro Studi Poltronova mantiene viva questa vitalità e il desiderio di anticonformismo.
Situato vicino a Firenze, il laboratorio si dedica alla realizzazione di oggetti unici, prodotti su ordinazione e con garanzia di originalità, grazie a un’attenzione meticolosa ai dettagli. Si tratta d un’istituzione che va oltre il semplice marchio, rappresentando un ambiente di relazioni, ricerca e sperimentazione. Si dedica alla valorizzazione della memoria e dell’alta artigianalità, producendo e pubblicando opere. Questo centro racconta come gli oggetti possano influenzare la percezione degli spazi e promuove un dibattito critico su arte, architettura e storia.
Il Centro è riconosciuto a livello internazionale in molti paesi, tra cui Stati Uniti, Canada, Messico, Giappone, Asia, Australia e in tutta Europa, e ha partecipato a importanti mostre in musei di fama mondiale, come l’esposizione promossa al Museum of Modern Art, a New York,nel 1972: Italy, The New Domestic Landscape, che ha fatto conoscere il design italiano nel mondo. Ricordiamo anche Utopie Radicali, evento fiorentino del 2017. Nel 2019, ha confermato ancora il suo ruolo cruciale nell’universo del design, prendendo parte alla Porto Design Biennale in Portogallo.
Il radical design, che ha dato origine a linguaggi innovativi nell’arte e nell’architettura contemporanea, si espande ancora una volta grazie a Supernova, una stella brillante che si autorigenera.
SUPERNOVA a cura di Massimiliano Scuderi, curatore e direttore della Fondazione Zimei ed Elisabetta Trincherini, storica dell’arte e responsabile dell’archivio storico del Centro Studi Poltronova per il Design. Organizzato da Fondazione Zimei in collaborazione con Poltronova ed Urban Gallery
Fino al 16 febbraio l’ADI Design Museum ospita la mostra Architecture for DOGS, che mette al centro i nostri amici a 4 zampe.
Giulio Iacchetti, Italian Greyhound – Ph. Hirosi Yoda
Nel 2024 abbiamo pubblicato una guida dedicata ai nostri amici “pelosi”, dal titolo Pet design: la casa a misura di pets.
La nostra scelta dell’argomento per la guida dell’anno si basava su dati oggettivi: milioni di cani e di gatti popolano le case degli italiani. Tra questi, molti abitano in appartamenti, e possono soffrire per mancanza di spazio e di libertà. Il design ha colto questa esigenza da molto tempo, soprattutto per gli amici felini, come potete vedere in questo articolo, o in quest’altro.
La dimensione ludica è essenziale, come spiega Chiara Testoni, della rivista Domus:
“Tra sforzi di lettura della psicologia animale e interpretazioni, talvolta, forse eccessivamente proiettive dei bisogni umani più che canini, la mostra offre invece una riflessione sul valore inclusivo e universale del design, restituendo in forma giocosa la profonda affezione per il migliore amico dell’Uomo.”
Architecture for DOGS: i progetti
La mostra, curata dal designer giapponese Kenya Hara, arriva per la prima volta in Italia, ospitata nel museo del design in Piazza Compasso d’Oro, nel cuore di Milano. L’idea è quella di utilizzare il linguaggio architettonico, adattandolo alla dimensione canina. Non si tratta di semplici cucce, ma di vere e proprie architetture.
Design Atelier Bow-Wow
Due le proposte italiane: quelle di Giulio Iacchetti e di Piero Lissoni, realizzate da Riva 1920, cui si unisce la capsule collection ideata da Giorgio Armani, partner dell’esposizione, assieme a Poldo Dog Couture.
Design MVRDV
Non mancano i contributi dei grandi nomi dell’architettura contemporanea, da Kengo Kuma a Asif Khan, da Konstantin Grcic a Torafu Architects, solo per citarne alcuni.
Una mostra inclusiva
Il format della mostra introduce un elemento innovativo, che permette la partecipazione del pubblico. Un tavolo-atelier, dotato di materiali, è messo a disposizione dei visitatori che desiderano costruire in loco la cuccia per il proprio cane. Il carattere inclusivo dell’iniziativa è rappresentato dal fatto che dal sito ufficiale è possibile scaricare gratuitamente i manuali per costruire le architetture in mostra. Ecco un esempio: https://architecturefordogs.com/artworks/kazuyo-sejima/?view=info
Maison&Objet 2025 si è confermata come un punto di riferimento essenziale nel panorama artistico globale, evidenziando il potere del surrealismo nel design moderno e offrendo un’esperienza stimolante e innovativa.
Dal 16 al 20 gennaio, Parigi ha ospitato l’edizione invernale di Maison&Objet, un evento di grande rilevanza nel settore dell’arredo e del design, che ha visto la partecipazione di oltre 90.000 professionisti e 2.200 espositori da tutto il mondo. Tenutasi al Parc des expositions Paris Nord Villepinte, la fiera si è confermata come un punto di riferimento essenziale nel panorama artistico globale, evidenziando il potere del surrealismo nel design moderno e offrendo un’esperienza stimolante e innovativa.
Surrealismo, il tema di Maison&Objet 2025
L’edizione di quest’anno ha avuto come tema centrale “Sur/Reality”, che ha indagato l’influenza del surrealismo nel design contemporaneo, trasformando oggetti quotidiani in opere evocative. Le sezioni “What’s New?”, “In Decor”, “In Retail” e “In Hospitality” hanno presentato novità ispirate a questo tema, con particolare attenzione a installazioni immersive di artisti come Julien Sebban ed Elizabeth Leriche.
La poesia surrealista entra anche a casa delle persone dove gli oggetti quotidiani diventano esperienze poetiche, come testimoniato da Bordallo Pinheiro con le ceramiche che diventano contenitori o Jonathan Adler che rappresenta le nuvole come delle sedute.
A Maison&Objet 2025, l’inglese Faye Toogood è stata annunciata come Designer dell’Anno 2025. Con una carriera polimorfa, Toogood è un’ispirazione per la comunità internazionale del product e interior design, promuovendo la rappresentanza femminile attraverso l’iniziativa Women&Design.
Toogood è famosa per le sue creazioni distintive, come la sedia Roly-Poly, lanciata nel 2014, che ha riscosso un successo mondiale. La sua ultima collezione, Assemblage 8, offre mobili innovativi ispirati ai set di costruzioni per bambini, confermando il suo approccio creativo e versatile nel design contemporaneo.
Le proposte dei giovani designer
Maison&Objet 2025 costituisce un’importante vetrina per i giovani designer di tutto il mondo, con un focus particolare sul design orientale, come evidenziato dai padiglioni dedicati ad artisti coreani, arabi e cinesi.
Tra le proposte, spicca “La Terza Dimensione della Tessitura” di Jeong Dahye, una designer coreana che utilizza crine di cavallo su stampi di legno ispirati all’antiquariato e alla tradizionale ceramica della sua città natale.
Ma anche Hwachan Lee e Yoomin Maeng, fondatori di Kuo Duo, stanno esplorando metodi tradizionali di lavorazione del legno e della plastica riciclata, creando un’interessante sinergia tra edizioni limitate e design industriale.
Spostandosi sul fronte Medio orientale, la UAE Design Oasis presenta una selezione di designer degli Emirati Arabi Uniti, i quali reinterpretano il design contemporaneo attraverso l’innovazione culturale e la sostenibilità.
La mostra Prospettive Cina 2025 offre invece una panoramica delle creazioni cinesi, evidenziando la diversità in estetica, funzionalità e innovazione e riflettendo il tentativo dei designer di fondere tradizione e modernità.
Il movimento Surrealista
Facciamo un passo indietro e approfondiamo la nascita Surrealismo, uno dei movimenti artistici chiave di tutto il novecento. ( Wikipedia)
Il primo manifesto del surrealismo fu redatto nel 1924 da Andrè Breton che cita:
“Automatismo psichico puro con il quale ci si propone di esprimere, sia verbalmente che in ogni altro modo, il funzionamento reale del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica o morale “
Il Surrealismo è un movimento artistico e culturale che si fonda sull’idea di una realtà superiore, collegata a forme di associazione trascurate, e mette in evidenza l’importanza dei sogni e del pensiero libero, ispirandosi alle teorie di Sigmund Freud. Si critica invece il Simbolismo e il Cubismo, considerati obsoleti, e propone un nuovo approccio alla risoluzione dei problemi della vita.
Il manifesto si è conservato integralmente fino al 2008, quando il manoscritto originale è stato venduto all’asta per circa 500.000 euro.
Il calcare è una formazione sedimentaria composta principalmente da carbonato di calcio che può depositarsi sulle superfici che sono entrate a contatto con dell’acqua, soprattutto se questa è molto dura.
Questi accumuli possono causare seri problemi in casa, come il deterioramento delle tubazioni o un forte abbassamento della qualità nella performance degli elettrodomestici che utilizzano l’acqua. Inoltre, in conseguenza di quest’ultimo punto, può generare un aumento dei consumi energetici e dei costi di manutenzione.
Per evitare danni e preservare la durata degli impianti, è fondamentale adottare delle soluzioni.
Installare un addolcitore
Il primo importante consiglio per ridurre il calcare è installare un addolcitore domestico. Ma come funziona un addolcitore? Bisogna installarlo a monte dell’impianto idraulico, dove agisce sull’acqua in ingresso riducendone la durezza.
Questo processo avviene grazie a un sistema di resine a scambio ionico che trattengono gli ioni di calcio e magnesio, responsabili della formazione del calcare, sostituendoli con ioni di sodio.
I benefici di questo dispositivo sono molteplici. Per prima cosa, protegge caldaieed elettrodomestici come lavatrici, bollitori e macchine del caffè, prevenendo l’accumulo di depositi e aumentando la loro efficienza. Questo porta a un risparmio energetico e all’estensione della loro durata.
L’acqua addolcita, inoltre, preservale tubature, doccini e la rubinetteria dalle incrostazioni. Un altro vantaggio riguarda il benessere personale: grazie all’acqua meno dura è possibile avere capelli morbidi e pelle idratata e rendere più efficaci detergenti e saponi, che, in caso di acqua dolce, richiedono dosi inferiori.
Con un addolcitore, infine, anche la biancheria è più morbida senza l’uso di ammorbidente.
Eliminare il calcare dagli elettrodomestici
Ci sono dei consigli validi per ridurre il calcare in caso di diversi elettrodomestici. Ad esempio, per le macchine da caffè, invece di utilizzare prodotti chimici decalcificanti, è preferibile optare per soluzioni naturali come aceto e acido citrico, più economiche e ecologiche.
Per quanto riguarda la lavatrice, il calcare rappresenta un problema sia per l’elettrodomestico che per i vestiti, poiché riduce l’efficacia del detersivo, che contiene sostanze chelanti per contrastarlo. L’utilizzo di anticalcare è consigliato solo se l’acqua è particolarmente dura, se si lavano spesso capi ad alte temperature (oltre 60°C) o se si usa detersivo in polvere. Al contrario, lavaggi a basse temperature (30°-40°C) non richiedono additivi extra.
Nella lavastoviglie, invece, il sale è indispensabile per prevenire i danni causati dal calcare, e per evitare la formazione di aloni e/o incrostazioni su bicchieri e stoviglie.
Ridurre il calcare dai sanitari
Eliminare regolarmente ilcalcare dal rompigetto (il cilindretto presente nei rubinetti) e dal soffione della doccia è fondamentale non solo per mantenere un flusso d’acqua ottimale, ma anche per migliorare l’efficienza della produzione di acqua calda e ridurre gli sprechi. Ma come si fa?
È consigliabile svitare e pulire questi componenti almeno ogni 5 mesi, e successivamente immergerli in aceto bianco oppure in una soluzione di acqua e acido citrico al 20%.
Rimuovere il calcare dal ferro da stiro
Anche nel ferro da stiro si accumula molto calcare. Per rimuoverlo, è fondamentale far raffreddare completamente il ferro dopo ogni utilizzo e svuotare il serbatoio.
È necessario, inoltre, seguire le istruzioni del produttore per la pulizia periodica e rimuovere il collettore di calcare nei modelli che ne sono dotati, trattandolo con aceto, acido citrico o prodotti specifici.
NOËL & MARQUET, azienda belga leader nella produzione di elementi decorativi per l’interior, tra cui pannelli da parete 3D, cornici, battisedia, battiscopa e profili per illuminazione indiretta, ha presentato le sue ultime creazioni nello showroom di Contract District Group, con cui collabora da tempo.
pannelli da parete ARC 3D in due versioni
Parte del Gruppo NMC, un’azienda familiare internazionale con oltre 70 anni di esperienza nel settore delle schiume sintetiche ad alte prestazioni, NOËL & MARQUET si distingue per la capacità di offrire soluzioni altamente personalizzabili, pensate per rispondere alle specifiche esigenze di ogni progetto, garantendo risultati unici e su misura.
Rimanendo fedele ai classici intramontabili e allo stesso tempo seguendo l’evoluzione delle tendenze, l’offerta di NOËL & MARQUET si arricchisce costantemente con nuove proposte, che spaziano da design semplici ed essenziali a quelli più decorativi. Tutti i prodotti sono progettati per un’installazione facile e rapida, pronti per la verniciatura grazie alla primerizzazione già effettuata. Leggeri, resistenti e facili da lavorare, si integrano perfettamente in ogni tipo di progetto.
Pannelli da parete decorativi: le soluzioni NOËL & MARQUET
Realizzati in poliuretano ad alta densità tramite un processo industriale con stampi in alluminio, i pannelli da parete NOËL & MARQUET sono ideali per rinnovare le pareti creando effetti decorativi di grande impatto. Possono essere utilizzati singolarmente o combinati tra loro per dar vita a composizioni sempre nuove e innovative.
I pannelli da parete ARC 3D
Negli ultimi anni, il design retrò ha conosciuto una nuova rinascita: motivi floreali, luci cromate, mobili vintage e colori vivaci stanno sostituendo gli interni minimalisti dalle tonalità neutre. In questo spirito nascono i pannelli da parete ARC 3D, ispirati agli interni rétro-futuristici “Space Age” degli anni Settanta.
Con la loro silhouette arrotondata e allungata, reinterpretano in chiave contemporanea la tradizionale boiserie, donando carattere e dinamismo a qualsiasi ambiente. Disponibili in due versioni, ARC S e ARC L, possono essere combinati tra loro per creare composizioni murali uniche e originali. La misura standard è di 380 x 14,5 x 950 mm.
Pannelli decorativi ispirati agli interni modernisti
I pannelli da parete CANELE S, CANELE L e DORIQUE uniscono eleganza e versatilità, offrendo soluzioni raffinate per ogni ambiente. CANELE S, con il suo rilievo geometrico sottile, crea un effetto di ampliamento visivo e gioca con le proporzioni della superficie, mentre CANELE L, grazie alle sue dimensioni più generose, dona carattere e maggiore impatto agli spazi.
Ispirati agli interni modernisti e all’architettura scandinava, possono essere utilizzati singolarmente ma anche combinati tra loro per ottenere design più dinamici. Seguendo la stessa logica progettuale, DORIQUE reinterpreta in chiave contemporanea un motivo classico, esaltando il contrasto tra luce e ombra con le sue linee verticali sofisticate. Le misure standard di questa tipologia di pannelli è 300 x 14,5 x 2000 mm.
NOËL & MARQUET introduce i pannelli CANELÉ RL
Modularità e design tridimensionale giocano un ruolo sempre più centrale nell’interior design, trasformando le pareti in vere e proprie opere d’arte. Per arricchire ulteriormente la collezione CANELÉ 3D, NOËL & MARQUET introduce CANELÉ R L, un modulo dalla forma semicircolare che apre le porte a nuove possibilità stilistiche.
Perfetto per creare composizioni curve e dinamiche, aggiunge movimento e profondità agli interni. Grazie a una guida sul retro, può essere facilmente tagliato a metà, offrendo la possibilità di realizzare motivi personalizzati che si adattano perfettamente a qualsiasi spazio. Misure standard: 300 x 14,5 x 600 mm
Pannello da parete SCURETTO
Sempre nello spirito della modularità è stato concepito il pannello a parete SCURETTO: quest’ultimo si distingue per il suo effetto materico al tatto e per le sottili incisioni che offrono infinite possibilità di combinazioni. Questo permette di ottenere un risultato decisamente contemporaneo e facilmente adattabile a ogni ambiente. Scuretto ha una misura standard di 380 x 14,5 x 1135 mm.
Pannelli da parete perlinati
Tra i perlinati, il WG1 WALLSTYL® consente di personalizzare facilmente gli spazi offrendo una soluzione moderna per rivestire le pareti con un design classico e versatile. Realizzato in polistirene ad alta densità, permette di trasformare l’aspetto di uno spazio senza la necessità di ristrutturazioni complete.
Con la sua eleganza sobria, il perlinato WG1 si adatta a qualsiasi tipo di ambiente, portando una sensazione di freschezza e stile. Misure standard: 79 x 10 x 2440 mm
Profili di finitura da abbinare ai pannelli
Per espandere ulteriormente le possibilità creative, NOËL & MARQUET offre due profili di finitura – FL11 e WL10 – progettati appositamente per abbinarsi ai pannelli. Questi profili permettono una finitura perfetta o il collegamento tra più pannelli, e possono essere utilizzati anche singolarmente. Realizzati in estruso ad alta densità, sono waterproof e pronti per essere verniciati, completando così ogni progetto con eleganza e funzionalità.
Con un impegno costante verso l’innovazione, NOËL & MARQUET continua a proporre soluzioni sofisticate, funzionali e altamente personalizzabili. Ogni prodotto è pensato per trasformare gli spazi, creando ambienti che rispecchiano non solo il gusto ma anche l’unicità di chi li vive.
Sta per partire il cantiere di Terrazze Talenti, il nuovo progetto residenziale a Romafirmato dallo studio Vittorio Grassi Architects. Situato nel cuore del vivace quartiere Talenti, il progetto rappresenta una fusione tra sostenibilità, natura e comfort abitativo, dando vita a una nuova concezione del vivere urbano.
Un’oasi verde nel cuore della città: il progetto Terrazze Talenti
Terrazze Talenti si inserisce in una zona ricca di verde e servizi, offrendo un affaccio privilegiato su Parco Talenti, un’area verde pubblica di 44 ettari. Nonostante l’immersione nel verde, il progetto è a soli 20 minuti dai principali punti nevralgici di Roma, come la stazione Termini e gli aeroporti, permettendo di godere di una quotidianità lenta e sostenibile senza rinunciare alla connessione con la città. Nelle vicinanze, scuole, università e numerosi altri servizi essenziali rendono questa zona ancora più appetibile per chi cerca qualità della vita e praticità.
Come svela l’arch. Vittorio Grassi, Founder dello studio Vittorio Grassi Architects: “Il concetto di abitare ha subito una trasformazione radicale, con progetti abitativi sempre più innovativi che prevedono spazi comuni attrezzati, aree verdi e servizi annessi. Gli ambienti domestici sono sempre più intesi come spazi ibridi e multifunzionali, dove la vita quotidiana si intreccia con il lavoro, con il benessere personale e con le relazioni sociali. Le terrazze, i giardini e gli spazi di co-working non sono semplici optional, ma condizioni determinanti. In questo modo è possibile prendersi cura di sé e delle proprie passioni, lavorare in smart working senza rinunciare alla qualità della vita, ospitare senza stress e vivere appieno la bellezza del contesto. Abitare significa, sempre di più, essere parte di una comunità che valorizza il benessere individuale e collettivo, fondendo l’intimità della casa con l’apertura verso il mondo esterno”.
Un’architettura che dialoga con la natura
L’architettura del complesso, progettata per integrarsi con il contesto naturale, si distingue per uno stile contemporaneo, dinamico e innovativo. Gli edifici, alti 9 piani e dotati di terrazze e ampi balconi, sono pensati per massimizzare il rapporto con l’esterno, creando spazi dove gli abitanti possano sentirsi parte di una comunità in armonia con la natura.
Unità residenziali per ogni esigenza
Il complesso comprende 187 unità abitative, che spaziano dai bilocali agli esclusivi attici. Ogni appartamento è dotato di ampi balconi, mentre quelli al piano terra offrono giardini privati, creando un’atmosfera di relax e privacy. L’interior design è elegante e moderno, con la possibilità di personalizzare gli spazi con materiali e finiture di alta qualità, selezionati dai migliori brand partner.
Tecnologia e comfort all’avanguardia
Tutti gli appartamenti sono dotati di impianti avanzati, tra cui un sistema di riscaldamento e raffrescamento autonomo ad alta efficienza energetica. L’attenzione alla sostenibilità è un elemento centrale del progetto, che offre agli abitanti un comfort abitativo senza pari.
Servizi e benessere per tutta la famiglia
Oltre agli spazi verdi e agli appartamenti, Terrazze Talenti offre una serie di servizi pensati per il benessere della comunità, come aree fitness all’aperto, spazi di co-working, e un parco giochi privato per i bambini. La gestione attenta del complesso, supportata da un servizio concierge e dalla presenza di numerosi comfort, rende la vita quotidiana semplice e piacevole.
Terrazze Talenti: un impegno per il futuro
Con Terrazze Talenti, Vittorio Grassi Architects conferma ancora una volta il proprio impegno nel creare spazi abitativi innovativi, in cui la residenza non è solo un luogo dove vivere, ma anche un modo di essere parte di una comunità che promuove il benessere collettivo. Un progetto che segna un passo importante verso una nuova concezione del vivere urbano a Roma.
Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a una vera e propria esplosione di affitti brevi, una pratica che ha trasformato molte città turistiche e non, in destinazioni sempre più accessibili per i turisti. Ma questa crescita esponenziale degli affitti turistici ha avuto effetti collaterali che meritano attenzione, e l’impulso per nuove normative sembra essere una risposta alle crescenti preoccupazioni.
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L’Overturism e l’impatto sulle città turistiche
Il fenomeno dell’overturism è ormai ben noto a molte città d’arte italiane, dove la concentrazione di turisti è così alta da compromettere la qualità della vita dei residenti e l’autenticità dei luoghi. Milano, Venezia, Roma, Firenze e Como sono solo alcuni degli esempi di città che si trovano ad affrontare il dilemma di come gestire il flusso turistico senza sacrificare la vivibilità per chi ci vive quotidianamente.
Molte di queste città, purtroppo, sono diventate “città per turisti“, dove i residenti permanenti sono costretti a convivere con la costante invasione di turisti, in un contesto che spesso li vede come una risorsa economica piuttosto che come parte della comunità. Il risultato? Vie storiche gremite da turisti in cerca di foto perfette, ristoranti che pongono in secondo piano la cucina locale per abbracciare piuttosto la ristorazione “turistica”, e un mercato immobiliare che diventa inaccessibile per chi non è disposto a pagare cifre esorbitanti.
Affitti brevi: un mercato che fa lievitare i prezzi
L’introduzione di piattaforme come Airbnb, Booking e simili ha portato con sé una vera e propria rivoluzione nel settore dell’affitto turistico. Se da un lato è innegabile che questi strumenti abbiano offerto una fonte di guadagno per molti proprietari, dall’altro hanno anche creato un’incredibile scarsità di appartamenti disponibili per affitti a lungo termine. È diventato sempre più difficile trovare case in affitto per i lavoratori, per le famiglie o per chi ha bisogno di una residenza stabile. I prezzi degli affitti sono aumentati in maniera vertiginosa, soprattutto nelle zone centrali delle città turistiche, creando una situazione di disuguaglianza tra turisti e residenti.
Non sono rari i casi di persone che si vedono costrette a trasferirsi in periferie sempre più lontane dal loro posto di lavoro o di studio, a causa dell’impossibilità di permettersi un affitto in centro. La situazione non migliora nemmeno per i giovani che, a causa della scarsità di appartamenti in affitto a lungo termine, sono obbligati a fare i conti con un mercato sempre più competitivo, dove la stabilità abitativa sembra un miraggio.
Como vista da Brunate – Depositphotos
Il caso di Como: tra turismo e difficoltà abitative
Como, come molte altre città turistiche italiane, ha vissuto un aumento esponenziale del flusso turistico nel 2024, con un numero di visitatori che ha raggiunto picchi record. La città, nota per il suo incantevole lago e il fascino delle sue ville storiche, è sempre più al centro dell’attenzione internazionale. Questo boom turistico ha avuto però delle conseguenze dirette sul mercato immobiliare locale.
Con l’arrivo di numerosi turisti, il numero di appartamenti destinati agli affitti brevi è aumentato drasticamente, facendo lievitare i prezzi delle locazioni a lungo termine. Molti proprietari di immobili, attratti dalla rendita facile e dalle piattaforme di affitto come Airbnb, hanno deciso di destinare le loro case ad affitti turistici, riducendo la disponibilità di appartamenti per chi vive e lavora a Como.
Le famiglie, i giovani professionisti e i lavoratori stagionali hanno incontrato non poche difficoltà a trovare abitazioni in affitto, con canoni sempre più alti e scarsa offerta di appartamenti adatti a locazioni a lungo termine. Questo ha alimentato un fenomeno di gentrificazione in alcune zone centrali, dove la presenza di turisti ha cambiato la natura dei quartieri, aumentando il divario tra residenti e visitatori.
Como si trova dunque ad affrontare una sfida complessa: come gestire l’arrivo di turisti senza compromettere la qualità della vita dei suoi abitanti e senza escludere coloro che hanno sempre considerato la città la loro casa?
La difficoltà per i lavoratori
Uno dei settori che più sta risentendo di questa trasformazione è quello dei lavoratori stagionali e a tempo determinato. In città ad alta densità turistica, molti dei più giovani e dei più vulnerabili si trovano a dover affrontare una dura realtà: da un lato, il turismo che offre posti di lavoro stagionali o a tempo pieno nei settori dell’ospitalità e dei servizi, dall’altro, la difficoltà di trovare una casa dove vivere e una rete di supporto stabile.
La “lotta” per un affitto non riguarda solo la capacità economica, ma anche la disponibilità stessa degli appartamenti. L’intensificarsi della domanda turistica, infatti, ha sottratto al mercato degli affitti locali molte unità abitative che potrebbero altrimenti essere utilizzate per far fronte a esigenze abitative di residenti e lavoratori.
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Le nuove regole per gli affitti brevi in Italia nel 2025
Il governo italiano, consapevole della situazione critica che si è venuta a creare, ha deciso di introdurre nuove normative sugli affitti brevi. Nel 2025 entreranno in vigore leggi più restrittive in materia, con l’obiettivo di regolamentare il settore e riequilibrare la situazione.
Le principali modifiche riguarderanno:
Obbligo di registrazione: I proprietari di appartamenti destinati agli affitti brevi dovranno registrare i loro immobili presso il Comune di appartenenza, indicando l’appartamento come destinato a locazione turistica. Ciò permetterà di avere un controllo maggiore sulle unità in affitto e sulla loro distribuzione sul territorio.
Limiti di durata: Sarà previsto un limite massimo annuale di giorni in cui un appartamento può essere affittato per brevi periodi. Ciò mira a evitare che interi quartieri vengano trasformati in “zone turistiche” a discapito dei residenti stabili.
Imposte e tasse: Le normative introdurranno una maggiore trasparenza fiscale, con l’obbligo per i proprietari di affitti brevi di pagare le imposte sulle entrate derivanti dalla locazione. Questo avverrà tramite un sistema di comunicazione tra le piattaforme di affitto e l’Agenzia delle Entrate.
Norme di sicurezza: Aumenteranno anche i requisiti di sicurezza per gli appartamenti destinati agli affitti brevi, per garantire che gli ospiti siano protetti in modo adeguato.
Conclusioni
Gli affitti brevi sono una realtà che difficilmente potrà essere eliminata, vista la loro importanza nell’economia di molte città turistiche. Tuttavia, è essenziale che vengano adottate politiche più sostenibili, in grado di garantire una convivenza equilibrata tra le esigenze turistiche e quelle dei residenti. Le nuove normative del 2025 sembrano muoversi in questa direzione, cercando di bilanciare i vantaggi economici derivanti dal turismo con la necessità di preservare il tessuto sociale delle città e la stabilità abitativa per chi vive e lavora quotidianamente nei nostri centri urbani.
Ci auguriamo che queste nuove regole possano rappresentare un primo passo verso una gestione più equilibrata del fenomeno degli affitti brevi, a beneficio di tutti.
Progettare una cucina di dimensioni ridotte non è mai facile, ma con le giuste strategie e idee per cucine piccole, puoi ottimizzare ogni centimetro disponibile e creare uno spazio funzionale ed esteticamente piacevole. Ecco dieci soluzioni intelligenti per trasformare una cucina compatta in un ambiente pratico ed elegante senza la necessità di interventi strutturali invasivi.
Cucine piccole: 10 idee salvaspazio
Casa MIA – progetto ZDA Zupelli Design Architettura
Porta lo Spazio di Archiviazione fino al Soffitto
Sfrutta lo spazio verticale installando pensili o mensole aperte che arrivano fino al soffitto. Questo non solo massimizza l’archiviazione ma attira lo sguardo verso l’alto, facendo sembrare la stanza più alta. Riponi gli oggetti di uso meno frequente sui ripiani superiori e mantieni quelli quotidiani a portata di mano.
Usa Colori Chiari per Ampliare Visivamente lo Spazio
Le tonalità chiare e neutre come il bianco, il crema o il grigio chiaro riflettono meglio la luce e rendono l’ambiente più arioso. Se desideri un tocco di colore, sfumature pastello come il verde salvia o il blu polvere donano carattere senza appesantire lo spazio.
cucina Monolocale 35 mq – Fantastic Frank Real Estate
Installa scaffalature aperte
I pensili chiusi possono rendere l’ambiente più claustrofobico. Le mensole aperte, invece, alleggeriscono la percezione visiva e permettono di accedere più facilmente agli oggetti di uso frequente. Per un effetto ordinato, usa contenitori coordinati e limita gli oggetti esposti.
Sfrutta gli angoli con soluzioni su misura
Gli angoli spesso rimangono inutilizzati. Opta per mobili con ripiani estraibili o girevoli che consentano di sfruttare al meglio ogni angolazione. Soluzioni come i cestelli rotanti o gli angoli migliorano l’accessibilità e l’organizzazione dello spazio.
Scegli elettrodomestici compatti
Gli elettrodomestici tradizionali possono risultare ingombranti. Alternative come lavastoviglie da 45 cm, frigoriferi slim e forni combinati microonde-forno permettono di ottimizzare lo spazio senza rinunciare alla funzionalità. Anche un piano cottura a induzione a due fuochi può essere una valida opzione per risparmiare spazio.
Opta per mobili multifunzionali
In una cucina piccola, ogni elemento deve avere più funzioni. Un tavolo pieghevole o a ribalta può essere utilizzato solo quando serve, mentre un’isola con vani contenitori offre spazio extra per riporre utensili e provviste.
progetto Casa SAZU – ZDA Zupelli Design Architettura
Scegli un design semplice e minimale
Un eccesso di dettagli decorativi può appesantire visivamente lo spazio. Opta per mobili dalle linee pulite, maniglie discrete o integrate e un numero limitato di elementi decorativi. Un ambiente ordinato trasmette un senso di ampiezza e armonia.
Usa ganci, pannelli forati e strisce magnetiche
Non stipare tutto nei cassetti: utilizza lo spazio verticale per appendere utensili, pentole e spezie. Pannelli forati personalizzabili, ganci sotto i pensili e strisce magnetiche per coltelli sono soluzioni pratiche per mantenere l’ordine e ottimizzare lo spazio.
Massimizza la luce naturale
Una cucina ben illuminata sembra più ampia. Se possibile, usa tende leggere o trasparenti per non ostacolare la luce naturale. Se la luce naturale scarseggia, scegli un’illuminazione artificiale strategica con faretti LED sotto i pensili o strip LED per illuminare angoli bui.
Installa una porta scorrevole o a scomparsa
Le porte a battente occupano spazio prezioso. Sostituiscile con porte scorrevoli, a soffietto o a scomparsa per migliorare la fluidità del movimento e liberare spazio utile.
porta scorrevole FerreroLegno
Conclusione: Funzionalità e Stile nelle cucine piccole
Progettare una piccola cucina non significa rinunciare allo stile o alla praticità. Con una disposizione intelligente, arredi multifunzionali ed elementi salvaspazio, puoi creare un ambiente funzionale, armonioso ed elegante. Quali sono le tue soluzioni preferite per ottimizzare lo spazio in cucina?
L’interior designer Clara Lleal firma Art Gallery House, un progetto unico che trasforma l’abitazione dell’artista e scultore Juanma Noguera in un vero e proprio spazio espositivo. Situata a Badalona, in Spagna, questa casa è concepita come una fusione perfetta tra arte, architettura e design, dove ogni elemento dialoga con le opere dell’artista.
Il progetto: un layout che valorizza le opere
Uno degli aspetti più stimolanti di questo progetto è stato integrare in modo armonioso le sculture del proprietario all’interno della casa. L’abitazione non è solo un luogo di vita quotidiana, ma anche una galleria d’arte in cui ogni ambiente è pensato per esaltare il valore estetico e artistico delle opere.
L’approccio progettuale ha seguito un concept industriale, mantenendo e recuperando i materiali originali dell’edificio. Le pareti in mattoni a vista, i soffitti a volta con travi di ferro e le porzioni di pavimentazione idraulica originaria sono stati preservati, creando un’atmosfera autentica e suggestiva.
Art Gallery House: materiali e luce
Per esaltare l’estetica industriale, sono presenti materiali come lamiera di ferro nero e cemento, abbinati a pavimenti in legno recuperato a spina di pesce. Il contrasto con il teak negli arredi aggiunge calore, spezzando la freddezza dei toni grigi.
La luce naturale è un elemento chiave del progetto: ampiezza e luminosità erano obiettivi fondamentali. Da qui la scelta di aprire diversi lucernari e realizzare un cortile interno sul retro della casa, permettendo alla luce di fluire liberamente negli ambienti.
Il cuore della casa: il soggiorno-galleria
L’area principale della casa è un ampio open space di circa 120 mq, che accoglie soggiorno e sala da pranzo. I soffitti a due falde raggiungono oltre sei metri di altezza, enfatizzando la grandiosità dello spazio.
La sfida progettuale è stata quella di creare un’atmosfera accogliente, nonostante le dimensioni generose. A questo scopo è stata progettata una struttura centrale su misura, che funge sia da tavolo da pranzo sia da quarto gradino della scala che conduce al tetto. Il piano del tavolo, in parquet a spina di pesce, richiama quello della zona notte, creando continuità visiva tra gli ambienti.
Le scale sono realizzate in lamiera piegata, mentre il ferro è stato utilizzato anche per gli arredi su misura, come i mobili della cucina, una cabina armadio all’ingresso e una libreria. Due nicchie in legno di teak, illuminate ad arte, interrompono la predominanza del nero, creando un raffinato gioco di contrasti.
Un angolo dal sapore vintage
In fondo al soggiorno, accanto alle grandi finestre, è stato realizzato un ballatoio chiuso con tre ante in ferro e vetro, pensato per aggiungere un tocco vintage all’ambiente. Qui la pavimentazione idraulica originale è stata mantenuta e valorizzata, mentre un’illuminazione curata, con lampade a sospensione e piante pensili, dialoga perfettamente con le sculture e i mobili d’epoca del proprietario.
L’atelier dell’artista e il bagno scultura
Oltre il soggiorno troviamo il laboratorio dell’artista, conservato esattamente com’era stato creato dal proprietario. L’ambiente riflette appieno il suo processo creativo e la sua personalità.
Accanto all’atelier, il bagno è una vera opera di design: il lavandino su misura in acciaio inox smaltato a fuoco è posizionato davanti alla finestra, con lo scarico integrato nella parete. Un particolare d’effetto è il rubinetto che emerge direttamente dal soffitto, mentre una parete è stata lasciata con le tracce originali della lana di vetro dopo la stesura del cemento, creando un effetto materico di grande impatto.
Art Gallery House: la suite padronale
L’accesso alla suite avviene attraverso una grande porta scorrevole in vetro. Questo spazio è concepito come un ambiente fluido e senza separazioni nette, che integra zona notte, spogliatoio e bagno.
L’area bagno è caratterizzata da una doccia e servizi igienici affacciati sul cortile, chiusi con una vetrata scorrevole. Il gioco tra interno ed esterno è enfatizzato dal sistema di apertura: quando una vetrata è aperta, l’altra rimane chiusa, creando un effetto dinamico tra gli spazi.
A completare la suite, ai piedi del letto, si trova una vasca da bagno freestanding, che aggiunge un tocco di lusso ed esclusività. L’arredo su misura valorizza la funzionalità senza rinunciare allo stile.
Le camere dei bambini: design funzionale e creativo
Dal patio si accede alla zona notte dedicata ai bambini, composta da due camere speculari, separate da un bagno in comune.
Ogni stanza è dotata di ampie cabine armadio, una zona studio e un’area relax con divani. Un soppalco interno ospita la zona notte rialzata, creando un ambiente dinamico e stimolante. Il bagno è accessibile da entrambe le stanze, garantendo praticità e privacy.
La terrazza sul tetto completa il progetto Art Gallery House
L’ultimo elemento distintivo della casa è la terrazza panoramica, completamente rinnovata e trasformata in un’area di relax. La pavimentazione esterna è in materiale sintetico resistente. Il punto focale è la piscina a sfioro in acciaio inox. Un elemento di grande fascino che riflette la luce e il cielo, creando un’atmosfera rilassante e sofisticata.
Conclusione
Art Gallery House è molto più di una semplice abitazione. La casa è uno spazio fluido e versatile, in cui arte, design e architettura convivono in perfetto equilibrio. Un progetto che non solo celebra la creatività del suo proprietario, ma dimostra come l’interior design possa trasformare una casa in un’opera d’arte abitabile.
Architetto: Mag Arquitectes – Interior design: Clara Lleal – Fotografo: Felipe Mena