20 Ottobre 2020 / / Idee

La pratica di sovrapporre un nuovo pavimento su quello esistente ormai è molto diffusa nelle ristrutturazioni.

Ma questa scelta è meno banale di quello che può apparire…

In questo articolo voglio dirti quali sono i costi, gli aspetti da tenere in considerazione e i compromessi a cui dovrai scendere se installi un pavimento sovrapposto.

mailling list per ristrutturare casa

La sovrapposizione del pavimento è una soluzione sempre più diffusa perché i proprietari di casa sono convinti, grazie a questa soluzione, di risparmiare somme importanti sui costi di ristrutturazione.

Questa convinzione di base è vera, anche se in molti casi non è affatto così.

In compenso sovrapporre un pavimento nuovo ad uno esistente comporta alcune problematiche tecniche e pratiche di cui ogni persona che si accinge a farlo deve essere a conoscenza.

Queste problematiche sono spesso date per scontate dai professionisti del settore, quindi raramente i clienti finali vengono informati.

Nei prossimi paragrafi non ti dirò tutto quello che trovi negli altri articoli…ma ti dirò tutto quello che non ti dice nessuno:

  • Costi
  • Problematiche
  • Compromessi

Io stesso sono stato un professionista che per anni non ha dato le giuste informazioni in merito. Con questo articolo espio le mie colpe.

COME SI INSTALLA UN PAVIMENTO SOVRAPPOSTO?

Qualsiasi cosa ti dirò nel resto dell’articolo sarebbe incomprensibile se prima non chiarissimo quali sono le modalità di installazione di un pavimento sovrapposto. Che sono due:

  1. Incollaggio
  2. Posa flottante

La prima metodologia non è molto diversa da quella di posa di un normale pavimento: si incolla il nuovo pavimento su quello preesistente.

Ed è adatto più o meno a tutte le tipologie di materiali: gres porcellanati, monocotture, legno…

La seconda metodologia invece non prevede un fissaggio meccanico del pavimento ma semplicemente appoggiarlo sopra il pavimento esistente.

In questo caso, per fare in modo che il tutto non si muova, è necessario che il pavimento si comporti come se fosse un unico pezzo. Quindi è impossibile farlo con le piastrelle.

Pertanto questa tipologia di posa può essere usata con pavimenti in legno e in laminato (guarda la mia guida al pavimento in legno per approfondire).

IL motivo è che il legno e il laminato sono formati da assi con una “maschiatura” che consente di incastrarle tra di loro.

sovrapposizione pavimento: maschiatura parquet

In questo modo si riesce a creare un piano di grosse dimensioni che si comporta come un oggetto unico. Quindi può essere semplicemente appoggiato sul pavimento sottostante.

Ci sono solo due accorgimenti da prendere per la posa flottante con laminato:

  • bisogna inserire un materassino sottostante, con funzione acustica, di isolamento e di ripartizione dei carichi;
  • su superfici molto grandi è necessario inserire dei “giunti di dilatazione”.

Questi sono dei listelli che interrompono la pavimentazione. Sono necessari poiché, proprio perché il pavimento in laminato si comporta come un “pezzo unico”, si dilata e si contrae come un pezzo unico.

Se non ci fossero questi giunti che consentono proprio tale dilatazione, il pavimento si alzerebbe in alcuni punti.

mailling list per ristrutturare casa

I COSTI DI UN PAVIMENTO SOVRAPPOSTO

Sono vari i motivi per cui le persone scelgono di installare un pavimento sovrapposto. I principali sono due:

  1. Evitare opere edili invasive
  2. Abbattere i costi

Il primo punto ha oggettivamente senso solo nel caso in cui si decida di montare un pavimento sovrapposto senza ristrutturare casa.

Infatti durante una ristrutturazione ci sono già opere edili e la casa deve essere sgombra…quindi avere opere edili invasive non è un problema.

Il secondo punto invece merita una riflessione a parte.

Spesso si crede che il costo sia solo quello di posa in opera, invece in molti casi non è così. Ci sono alcuni aspetti tecnici vanno ad influire sul costo finale di posa in opera dei pavimenti sovrapposti.

E te li voglio mostrare.

Lo faremo paragonando i costi di sostituzione di un pavimento con metodo classico, con quelli di sovrapposizione.

A tal proposito voglio chiarire un paio di punti.

Io vivo e lavoro a Salerno, quindi ho esperienza del mercato di questa zona…i costi a Milano potrebbero essere totalmente diversi (e lo sono). Lo stesso vale per le altre parti di Italia.

Quindi dai il giusto peso a quello che leggerai.

Inoltre considera che questi sono i costi di mercato, fatti da imprese che lavorano bene…non sono il cugino economico tuttofare…

Infine ipotizzeremo per fissi dei parametri che in realtà sono molto variabili:

  • lo spessore del pavimento+massetto esistenti supponiamo sia di circa 8cm;
  • le piastrelle che installiamo sono di qualità media e di dimensione indicativa 60x60cm.

Lavorazioni e costi nel caso di sostituzione della pavimentazione

Se togli il vecchio pavimento e ne metti uno nuovo hai questi costi:

  • Rimozione e smaltimento pavimento e massetto sottostante – circa 25 €/mq
  • Nuovo tappetino fonoisolante (occhio che questo non lo considera quasi nessuno ma è obbligatorio per legge…) – circa 8 €/mq
  • Nuovo massetto – circa 20 €/mq
  • Fornitura di nuovo pavimento – 35 €/mq (variabile a seconda di materiale e formato)
  • Posa in opera di nuovo pavimento – 35 €/mq (variabile a seconda di formato e materiale)

Totale: 123 €/mq

Lavorazioni e costi nel caso di sovrapposizione della pavimentazione con posa incollata

sovrapposizione pavimento

Se sovrapponi un pavimento in ceramica (gres porcellanato, monocottura….puoi vedere la guida al pavimento in gres per capirne di più), quindi incolli il pavimento hai i seguenti costi

  • Autolivellante (parziale o totale a seconda delle dimensioni della piastrella) per raccordare le differenze di quota – circa 8 €/mq
  • Fornitura di nuovo pavimento – 35 €/mq
  • Posa in opera di nuovo pavimento – 35 €/mq

Considerando che solitamente l’autolivellante è necessario su circa il 25% della superfice totale, possiamo dire che la sua incidenza reale al mq è di 2€.

Totale: 72 €/mq

Lavorazioni e costi nel caso di sovrapposizione della pavimentazione con posa flottante

sovrapposizione pavimento: posa flottante

Se metti un pavimento in laminato (il laminato di cui ti ho parlato nella guida al pavimento in legno) e lo sovrapponi con la posa “flottante”, hai i seguenti costi:

  • Tappetino di posa – 4 €/mq
  • Fornitura di nuovo pavimento (laminato economico) – 15 €/mq
  • Posa in opera di nuovo pavimento – 15 €/mq

Totale: 34 €/mq

(Nb: ci sarebbe anche il costo dei giunti di dilatazione…ma ha un’incidenza bassa sul costo finale e non lo consideriamo)

Attenzione: qui ho considerato un laminato economico…se metti un pavimento in legno prefinito puoi spendere quattro o cinque volte tanto (se non di più).

Ma posare in modo flottante un pavimento di pregio non ha senso…

Riassumendo, da una prima analisi è vero che spendi molto meno sovrapponendo un nuovo pavimento ad uno esistente.

Ma aggiungiamo alcune variabili che non vengono mai considerate.

Variabile 1 – le porte e i balconi

Se devi ristrutturare casa probabilmente cambierai anche le porte interne e magari anche i balconi (porte-finestre)…

In questo caso dovrai fare opere di muratura, sostituire i controtelai…e quindi non è un problema.

ma se invece decidi di tenere le vecchie porte e i vecchi balconi?

Probabilmente dovrai tagliare o adattare (leggi: alzare) le vecchie porte.

Questo lavoro costa almeno 40€ a porta. Tranne che per il portoncino di ingresso che può costarti fino a 200€.

Per i balconi, se sei fortunato e hanno una soglia alta, non devi fare niente (il pavimento sovrapposto va a battere contro la soglia).

Se invece sono senza soglia (cosa comune fino agli anni ’60) devi intervenire anche qui. Il costo a balcone potrebbe aggirarsi attorno agli 80€.

Variabile 2 – gli impianti

pavimento sovrapposto: tagi  in pavimento

Abbiamo detto che con la sovrapposizione del pavimento non devi togliere né il pavimento né il massetto esistenti. E questo è un bel risparmio…

Ma veramente non devi togliere neanche una piccola parte del vecchio pavimento?

Se stai solo mettendo un nuovo pavimento senza ristrutturare casa può anche essere vero…ma se stai ristrutturando realmente casa (quindi sposti muri e rifai gli impianti) la situazione cambia.

Le tubazioni di impianti idrici ed elettrici solitamente passano a terra, sotto i massetti.

Quindi dovrai far eseguire quelli che vengono chiamati “tagli a sezione obbligata” nella pavimentazione. Sono delle grandi tracce in cui viene tolto pavimento e massetto proprio per alloggiare i nuovi impianti.

Solitamente, quando rifai gli impianti, questi “tagli a sezione obbligata” occupano tra il 15% e il 20% della pavimentazione della casa.

C’è un problema però: il taglio a sezione obbligata è molto più costoso della normale demolizione di pavimento e massetto.

Si utilizzano delle seghe apposite e ci vuole molto più tempo.

Quindi la demolizione e lo smaltimento con taglio a sezione obbligata ha un’incidenza superiore rispetto alla demolizione e smaltimento di un intero massetto.

In un cantiere che ho chiuso recentemente il costo di questa operazione è stato di circa 65 €/mq.

A ciò devi aggiungere il massetto per riempire queste tracce, che abbiamo visto avere un costo di circa 25 €/mq.

Totale 90 €/mq.

Però non ti spaventare…facciamo le dovute proporzioni…

…abbiamo detto che generalmente questi tagli a sezione obbligata possono incidere per circa il 20% della superficie complessiva, quindi in una sovrapposizione di pavimento l’incidenza è per circa 90/4 = 22,5 €/mq.

Quindi rifacciamo i conti. In caso di rifacimento di impianti, il costo al metro quadro di sovrapposizione del pavimento sale a:

  • 72 + 22,5 = 94,5 €/mq se incolli un pavimento in ceramica/legno;
  • 34 + 22,5 = 56,5 €/mq se posi un pavimento flottante.

Siamo ancora molto sotto il costo di sostituzione del pavimento. Però se nella tua ristrutturazione l’incidenza dei tagli a sezione obbligata è maggiore del 20%…considera l’opportunità di rimuovere tutto il massetto e fare una normale sostituzione di pavimento.

Purtroppo prima di iniziare i lavori si possono fare delle stime di queste quantità, ipotizzando i percorsi delle tubazioni…ma in cantiere potrebbe cambiare tutto quanto.

Solo questa possibilità mi farebbe propendere decisamente per la sostituzione del pavimento piuttosto che per la sovrapposizione.

Vorrei evidenziarti come ci sia un’alternativa per non fare i tagli a sezione obbligata: far passare gli impianti in alto, nelle murature (sconsigliato) o in controsoffitti (meglio).

Vale sia per l’impianto idrico che elettrico.

Nel 2019 ho ristrutturato completamente una casa (rimuovendo anche il massetto…) facendo passare tutti gli impianti a controsoffitto.

Chiaramente far passare gli impianti a controsoffitto ha un costo…quello del controsoffitto.

Quindi si risparmia il “taglio a sezione obbligata” ma si paga il controsoffitto.

Un controsoffitto costa circa 30 €/mq. Se hai già intenzione di fare molti controsoffitti, e hai gli spazi a disposizione, puoi valutare questa soluzione.

Però considera che vanno rispettate le altezze minime degli ambienti: 270cm in camere, soggiorni, cucine, e 240cm in bagni, corridoi, ripostigli.

E poi un impianto fatto a controsoffitto ti costerà un po’ di più (tubi più lunghi e maggiori difficoltà di esecuzione).

Variabile 3 – Massetto autolivellante su tutta la superficie

sovrapposizione pavimento: massetto autolivellante

Prima ti ho detto che generalmente l’autolivellante è sufficiente su circa un quarto della superficie complessiva del pavimento esistente.

Ma questa cosa non vale sempre.

Chiariamo prima un punto: cioè cos’è e a cosa serve l’autolivellante.

L’autolivellante è un massetto cementizio a bassissimo spessore, circa 1,5mm (millimetri) che viene utilizzato per raccordare le differenze di pendenza o per stabilizzare porzioni di pavimentazione.

Infatti quasi sempre i pavimenti su cui ci si va a sovrapporre hanno questi due problemi:

  • Non sono perfettamente stabili
  • Non sono perfettamente in piano

Quando un tecnico o un posatore verrà a fare un sopralluogo saranno proprio questi due gli aspetti su cui si concentrerà.

Il pavimento è stabile?

Un problema frequente è che il pavimento su cui ci si va a sovrapporre non è stabile. Cioè le piastrelle sono in parte sollevate, in parte staccate dal fondo…e non va bene.

Se si sovrapponesse un pavimento su questo fondo, si staccherebbe subito.

In questo caso bisogna rimuovere tutte le piastrelle non stabili e riempire i buchi.

Il pavimento è in piano?

Ti rispondo senza nessun dubbio: no.

Il pavimento nelle case (soprattutto quelle realizzate fino agli anni ottanta del secolo scorso) non è mai in piano.

Non fraintendermi: non è che hai le stanze in pendenza.

Ma tra una stanza e l’altra, soprattutto vicino ai muri, dei dislivelli ci sono. Sempre.

“Cosa me ne frega?” dirai tu…

Niente fino a quando non modifichi la distribuzione interna della casa. Ma una ristrutturazione che si rispetti prevede sempre delle modifiche alla distribuzione interna.

In questo caso ti ritrovi con differenze di quota che, se va bene, sono di pochi millimetri, se va male arrivano a 2-3 cm.

In entrambi questi casi, se vuoi sovrapporre un pavimento incollandolo, serve un massetto autolivellante.

Per esperienza ti posso dire che generalmente l’autolivellante è sufficiente su circa il 25% della superficie.

Però ci sono dei casi in cui diventa indispensabile su tutta la superficie della casa.

E mi è capitato proprio recentemente.

In un cantiere in cui, nonostante le mie perplessità, il cliente aveva deciso di sovrapporre un nuovo pavimento su quello esistente, avevamo ipotizzato di installare piastrelle in gres porcellanato a basso spessore (dello spessore ne parleremo a breve) di dimensione 60x60cm.

Quando andiamo a sceglierle il cliente si innamora di piastrelle grandi il doppio: 60x120cm.

Con piastrelle così grandi, per garantire che la posa non dia problemi, il fondo deve essere non solo perfettamente stabile…ma anche uniforme.

Il rischio sarebbe che col tempo le dilatazioni di formati così grandi facciano staccare le piastrelle.

Quindi è stato necessario estendere il massetto autolivellante a tutta la superficie della casa.

Quindi gli 8€/mq di cui ti parlavo prima, non sono stati relativi solo ad un quarto della superficie.

In questo caso (cioè con incollaggio) il costo di posa in opera diventa di 78 €/mq (invece di 72).

Attenzione: in caso di posa flottante non si pone il problema perché il tappetino è già previsto per tutta la superficie.

mailling list per ristrutturare casa

Riassunto dei costi

Abbiamo dato tanti numeri…riepiloghiamoli.

Ti ribadisco la premessa: sono costi parametrici suscettibili ad ampie variazioni per varie cause. I prezzi sono iva esclusa e sono per la lavorazione completa di tutto.

Caso 0: rifacimento pavimentazione – costo 123 €/mq

Questo è il nostro riferimento di base.

Vediamo i costi di sovrapposizione.

Caso 1: sovrapposizione pavimentazione con incollaggio – costo 72 €/mq

Caso 2: sovrapposizione pavimentazione con incollaggio e utilizzo piastrelle grandi dimensioni – costo 78 €/mq (NB: qui aumenterà anche il costo di posa in opera e fornitura, non considerati in questa stima)

Caso 3: sovrapposizione pavimentazione con incollaggio e rifacimento impianti – 94,5 €/mq

Caso 4: sovrapposizione pavimentazione con posa flottante – costo 34 €/mq

Caso 5: sovrapposizione pavimentazione con posa flottante e rifacimento impianti – 56,5 €/mq

Una precisazione per gli ultimi due casi: il costo del pavimento è quello di un laminato economico e il costo della posa in opera è relativo a tale pavimento. Se si applicassero gli stessi materiali al caso 0 (cioè quello base di rifacimento della pavimentazione) il costo complessivo scenderebbe di 40€/mq, diventando 88€/mq.

Quindi è fuori di dubbio: sovrapporre un pavimento ad uno esistente è economicamente conveniente.

Ma abbiamo già visto alcune problematiche:

  • Convenienza in caso di rifacimento degli impianti
  • Stabilità della base
  • Planarità

Nel prossimo paragrafo vorrei sottolineare altre controindicazioni.

Niente di eclatante…ma è giusto che tu le conosca e che le metta sul piatto della bilancia quando fai questa scelta.

LE CONTROINDICAZIONI DI UN PAVIMENTO SOVRAPPOSTO

Le controindicazioni sono di tipo tecnico, che limitano la scelta dei materiali, e di tipo pratico, relative a condizioni che dovrai accettare.

Non tutte le piastrelle vanno bene

Se decidi di incollare una piastrella sul vecchio pavimento devi tenere in considerazione il peso e gli spessori.

Non fraintendermi: non è che una piastrella pesa talmente tanto da mettere a repentaglio la tenuta del tuo solaio.

Personalmente però non adoro caricare ulteriormente solai di cui non conosco per certo la resistenza meccanica.

Il consiglio è quindi quello di utilizzare piastrelle sottili.

Se una piastrella normale è alta circa 1,5cm, una piastrella in sovrapposizione dovrebbe essere spessa tra 0,5cm e 1 cm massimo.

sovrapposizione pavimento: piastrelle sottili

Occhio anche al formato però.

Se fino a pochi anni fa 60x60cm era considerato un formato enorme…ora è la base.

Formati di 120x120cm stanno diventando la norma…

Piastrelle così grandi e sottili però hanno un problema: tendono ad ingobbirsi leggermente al centro.

Il motivo è che la cottura delle piastrelle crea delle tensioni al loro interno, e il basso spessore non riesce a controbilanciare completamente tali tensioni (occhio per i professionisti: l’ho descritta in modo molto maccheronico…).

Si tratta di una cosa quasi impercettibile, e che non ti darà problemi estetici di sorta. Ma di cui devi tenere conto in fase di scelta.

Non pretendere un pavimento perfettamente in piano

sovrapposizione pavimento storto

L’abbiamo detto prima: i pavimenti esistenti hanno dei piccoli dislivelli, soprattutto tra una stanza e l’altra.

Questi dislivelli si manifesteranno in modo evidente se abbatti muri.

Quindi tali dislivelli dovranno essere raccordati.

Abbiamo detto che si fa con il massetto autolivellante.

Ma in ogni caso i dislivelli non scompariranno e le piastrelle incollate (ma anche il laminato flottante) lo riporteranno fedelmente.

Mi è capitato di entrare in case in cui si sentiva sotto i piedi che il pavimento saliva e scendeva.

Però anche dove non si sente sotto i piedi, la presenza di questo dislivello può portare a delle conseguenze.

Ti faccio tre esempi presi dal cantiere in cui ho dovuto mettere l’autolivellante sotto tutta la pavimentazione.

Esempio 1: spifferi sotto la porta

Una sera il proprietario di casa mi telefona dicendomi:

“Alessandro, sotto il portoncino di ingresso c’è oltre un centimetro di spazio quando è chiuso. Com’è possibile?”

La risposta era che, poiché il pavimento è stato sovrapposto, e non era perfettamente in piano, è stato necessario sollevare leggermente la porta per evitare che, da aperta, strisciasse contro il pavimento.

“Ma allora mi devo tenere gli spifferi dal pianerottolo a vita?”

La risposta naturalmente è no: tutti i nuovi portoncini hanno uno spazzolino nella parte bassa che scende quando la porta è in posizione di chiusura. Proprio per non far passare gli spifferi. Semplicemente non era stato sbloccato.

Esempio 2: porta storta

Un altro giorno mi chiama dicendomi:

“Alessandro, la porta rasomuro mi pare storta…vedo un po’ più di spazio da un lato rispetto all’altro” (si parla di meno di mezzo millimetro in 2 metri di altezza…una cosa impercettibile)

Il motivo è lo stesso: pavimento storto e necessità di non far strisciare la porta sul pavimento. La porta sembra storta ma non lo è.

Esempio 3: controsoffitto storto

Infine, in un’altra chiamata:

“Alessandro, ho misurato il controsoffitto e c’è una differenza di mezzo centimetro tra una parte e l’altra della stanza”

(Lo so…sembra assurdo ma aveva misurato il controsoffitto…)

Indovina qual è il motivo?

Il pavimento non è perfettamente in piano a causa dei dislivelli e quindi misurando il controsoffitto da terra ci sono differenze di quota…ma il controsoffitto era perfettamente dritto…

Questo per dirti che con un pavimento sovrapposto ci possono essere a cascata piccoli difetti che in realtà difetti non sono.

La stessa cosa potrebbe dirsi anche per gli arredi.

Sempre nella stessa casa il cliente ha installato la cucina nuova e quando apriva lo sportello della lavastoviglie lo zoccolino sottostante si staccava.

L’artigiano ha detto al cliente: “eh ma la colpa è del pavimento che è storto!”

Aveva ragione (si parla di 2mm di dislivello in quel caso…) ma è bastato tagliare leggermente lo zoccolino per sistemare il problema.

mailling list per ristrutturare casa

Se il pavimento è flottante…occhio al giunto di dilatazione

A me non piacciono i pavimenti flottanti perché, per prevenire sollevamenti del pavimento, bisogna inserire i giunti di dilatazione.

Se il parquettista è bravo riesce a metterli sotto le porte…ma se gli spazi sono molto grandi (gli open space che si usano da parecchi decenni ormai) non c’è alternativa: avrai un bel giunto in mezzo al salone.

Non il massimo…

Inoltre questi pavimenti hanno una sorta di elasticità verticale che dà l’impressione di camminare in modo precario.

È una sensazione strana, che personalmente non mi piace. Da un pavimento pretendo stabilità e il flottante non mi da questa sensazione.

Ma a parte questo, il risultato è che alle volte questi pavimenti scricchiolano. Come nelle vecchie case.

A me non piace…a te?

LO VUOI ANCORA UN PAVIMENTO SOVRAPPOSTO?

Quello che penso io dei pavimenti sovrapposti penso che sia chiaro.

Non mi piacciono e li sconsiglio sempre.

Anche se li ho fatti installare.

Capisco che alle volte siano soluzioni scelte per motivi contingenti (pochi soldi), ma hai letto che il risparmio non è sempre così palese.

Adesso hai tutti gli strumenti necessari per farti due conti.

Certo, se devi ristrutturare casa, il pavimento rappresenta una piccola parte della spesa che dovrai sostenere.

E va pianificata insieme a tutti gli altri lavori da fare…qui hai potuto leggere alcuni spunti su come una scelta (il pavimento flottante) possa incidere su altre scelte (impianti, porte, infissi, etc.).

Tu hai una visione chiara della tua ristrutturazione e un piano di azione da seguire?

La pianificazione della ristrutturazione è una parte fondamentale in cui un proprietario di casa solitamente è solo.

Ho scritto un libro per tutti i proprietari di casa che devono ristrutturare, in cui ho messo in chiaro tutti i passi da fare e come farli per non commettere errori.

La pianificazione è uno dei passaggi fondamentali di questi passi.

Scegliere il pavimento è importante, ma solo dopo aver inserito questo passaggio in un corretto processo di ristrutturazione che parte dall’analisi dei reali problemi della casa.

Questo è pianificare e non ti spiega nessuno come farlo.

Lo trovi nel libro “Ristrutturazione Roadmap”:

Se invece non sei interessato puoi sempre scaricare gratuitamente i capitoli 2 e 3 del libro in cui ti parlo dei problemi da evitare, che mettono in difficoltà i proprietari con la loro ristrutturazione ogni giorno.

Puoi scaricarlo cliccando l’immagine qui sotto.

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20 Ottobre 2020 / / Idee

Siamo abituati a inviarli e a riceverli per mille e una ragione. Sono regali sempre apprezzati e, per loro essenza, estremamente gustosi. Stiamo parlando dei cesti di Natale, vero e proprio must della stagione delle feste: oggetti curatissimi, volano assoluto di marketing e promozione aziendale ma non solo.

cesti natalizi

Ricercati ed eleganti, fanno bella mostra di sé sotto l’albero oppure a centro tavola. Sanno sempre come stuzzicare il palato, poiché nella loro composizione non possono mai mancare prodotti tipici e gourmet del made in Italy. Il significato odierno di questo dono lo conosciamo bene: non soltanto i cesti vengono inviati dalle aziende a clienti speciali oppure dalle persone comuni ad amici cari o ancora a professionisti per un ringraziamento in grande stile. Il più delle volte vengono anche scelti quale alternativa virtuosa a regali troppo banali: un regalo enogastronomico non sarà mai e poi mai derubricato come sbagliato o inutile. La cosa essenziale sarà riuscire a stuzzicare sia gli occhi – con un packaging di grido – che il palato: una volta aperta la confezione e consumati i prodotti resterà così, infatti, un ottimo ricordo (e la consapevolezza di aver fatto bella figura). Ma la storia dei cesti di Natale è davvero senza tempo: bisogna tornare parecchio indietro nel tempo per poterne trovare le prime tracce.  

Gli Antichi Romani, le ‘sportule’ e i Saturnalia 

Occorre tornare indietro almeno fino ai tempi degli Antichi Romani, quando era in auge la tradizione legata al solstizio d’inverno (che cade il giorno 21 dicembre) e relative festività religiose. Siamo intorno al 200 avanti Cristo, in epoca pagana: era il tempo dei ‘Saturnalia’ e i Romani avevano l’usanza di scambiarsi cesti pieni di doni. All’interno di questi vi erano il più delle volte alloro e altri cibi (per esempio fichi secchi) ma non solo. Avevano un nome particolare, questi cesti riempiti di alimenti: erano detti ‘sportule’. Molto semplicemente, questa definizione era dovuta al materiale con il quale i cesti stessi erano fatti: si trattava delle fibre intrecciate delle foglie di sparto, pianta nota per essere molto resistente. Abbiamo accennato alla festività dei Saturnalia, dedicata al Dio Saturno ritenuto il protettore dei raccolti e della terra. Vi era un periodo dell’anno ben preciso e scandito dal calendario per compiere il rito della consegna dei doni: si trattava di un tempo compreso tra il 17 e il 23 del mese di dicembre. Si pensava che Saturno ritornasse nell’Aldilà, dopo aver vagato sulla Terra, nel giorno del solstizio invernale. Ed era proprio in questo lasso temporale che, attraverso le offerte, occorreva placarlo. Infatti, dopo essere tornato nelle profondità, si credeva che avrebbe ripagato la devozione aiutando l’agricoltura e favorendo i raccolti.  

La strenna natalizia e il boom del XX Secolo, anche online 

Con il tempo, il culto del Dio Saturno si è perduto, vi è stato l’avvento del Cristianesimo ma la tradizione di regalare cesti ricchi di cibi nel periodo di Natale non è mai finita, anzi. Bisogna registrare un periodo storico ben preciso nel corso del quale questa tradizione ha ripreso particolare vigore. Si tratta del Dopoguerra, tempi duri in cui il cibo scarseggiava. Dopo una lunga fase difficile, in cui la povertà era all’ordine del giorno, si cercava di ripartire costruendo e consolidando i legami regalando prodotti per il sostentamento della famiglia. Si è trattato da sempre di primizie e prelibatezze, prodotti tipici della nostra tradizione culinaria che è sinonimo di qualità. Erano le famiglie stesse a preparare autonomamente i cestini, che venivano puntualmente regalati ad altre famiglie, ad amici o magari al parroco o al dottore. Veniamo poi ai giorni nostri. Abbiamo detto che i cestini natalizi sono un dono particolarmente apprezzato e gradito per tutto ciò che simboleggia (affinità, gratitudine) e per ciò che augura (prosperità, benessere e fortuna). Si è venuto a creare attorno alle ceste di Natale un vero e proprio business, che ruota attorno ad alcuni cardini ben precisi.

cesti natalizi

Oltre a qualità e abbondanza non bisogna dimenticare l’importanza di altri aspetti quali la presentazione e la confezione ma anche la possibilità di personalizzare il cesto in base al destinatario e ai suoi gusti. Aziende come la Bennati leader nel settore anche in ambito web – suo il primo e-commerce in Italia, varato nel 1998, sui cesti natalizi – hanno compreso le potenzialità di questa fetta di mercato e hanno trasformato una tradizione e un’abitudine virtuosa in un business che fa grandi numeri. Basta pensare che solo nel 2019 le confezioni prodotte e vendute sono state nel complesso ben 271.690. Una realtà affermata, che è stata fondata nel 1984 e che oggi può vantare la certificazione di ‘operatori del biologico’. I cestini natalizi dell’azienda Bennati vengono realizzati con un forte impegno a favore del pianeta in tutte le varie fasi del processo produttivo. In particolare, sarà interessante affermare come venga utilizzato soltanto cartone riciclabile (certificato FSC), si lavori per ridurre l’ingombro e l’impatto delle confezioni e le spedizioni vengano realizzate con imballaggi riciclati e riciclabili

Il dono enogastronomico e l’importanza della confezione 

Abbiamo già accennato all’importanza della cifra estetica quando si tratta di far colpo su parenti, professionisti ma anche amici speciali con una confezione regalo di Natale. Al centro di tutto, come vuole la tradizione, si pone proprio la cesta (ma spesso le confezioni sono anche di cartone doppio decorato). Dovrà essere piuttosto leggera e scarsamente ingombrante, ad ogni modo – proprio come erano le sportule dei Saturnalia – dovrà essere estremamente resistente. Al suo interno vengono infatti posizionati quanti più prodotti enogastronomici possibile. Si parla di contenitori e sacchetti con il cibo ma anche di grappe, vini e spumanti: ogni cosa deve stare comodamente al suo posto e in sicurezza. Dovrà inoltre risultare piacevole allo sguardo, anzi conquistarlo: ok a colori sgargianti e fantasie a tema Natale. Scegliete poi bene la misura del pacco, evitando sproporzioni. Quello dei cesti natalizi è un successo che, specie oggi con il boom degli acquisti online, è in netta crescita. Quando arrivano le feste non c’è proprio niente di meglio che riunirsi intorno alla tavola per condividere sapori tradizionali con le persone del cuore.  

19 Ottobre 2020 / / Dettagli Home Decor

HH47 Juma Architects

Juma Architects progetta HH47. Non si tratta di un nuovo progetto commissionato agli architetti ma della moderna abitazione e dello studio dei suoi fondatori, Mathieu Luyens e Julie van De Keere.

Juma Architects ha realizzato il progettato HH47 come propria abitazione adiacente allo studio di architettura. Il terreno su cui si sviluppa è fantastico in quanto si trova lontano dalla strada ed è circondato da una vegetazione lussureggiante che crea un’area interamente privata.

Un lungo viale di accesso funge da ingresso alla proprietà, conducendo ad una corte interna intima ed accogliente, delimitata da tre volumi collegati tra loro che ospitano un garage doppio con rivestimento in legno, lo studio degli architetti con accesso indipendente e l’abitazione privata. I tre volumi variano in altezza e insieme creano un design chiaro e pulito.

La pianta della casa è caratterizzata da una forma allungata, questo perché gli architetti hanno un debole per le forme lunghe e basse. L’unico ambiente situato al primo piano è la camera da letto principale con spogliatoio e bagno, che funge da suite separata.

L’orientamento della casa non è l’ideale, ma gli architetti l’hanno vista come un’opportunità e non come uno svantaggio. Il portico vetrato situato tra la cucina e il soggiorno crea un giardino o un patio intermedio. In questo modo, gli abitanti possono godere di una vista più varia del giardino e di una luce naturale extra che non si limita esclusivamente al cortile.

Juma Architects progetto HH47

Juma Architetcts progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Foto © Annick Vernimmen

www.jumaarchitects.com

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19 Ottobre 2020 / / Design

realtà virtuale e interior design

Allo spazio di Visioninterne, ‘Ambassador’ di Archiproducts, il più grande catalogo ed e-commerce di arredamento, abbiamo provato l’emozione di muoverci, come dal vivo in un progetto di interior design in Realtà Virtuale Immersiva.

Durante la Fall Design Week siamo stati invitati da Archiproducts alla scoperta di pezzi all’ultimo grido per le tendenze d’arredo che quest’anno non avevamo ancora avuto modo di toccare con mano. Una proposta inaspettata inoltre è stata quella della realtà virtuale che ci ha mostrato un nuovo modo di progettare e non da meno un nuovo modo di relazionare tra professionisti e clienti.

La realtà virtuale, il progetto in versione immersiva

Un’avventura per chi è del settore, una sicurezza per chi si trova a cambiare case ed è alle prese con ansie e difficoltà di scelta. È questa l’idea che ha spinto Visioninterne a realizzare progetti in Realtà Virtuale Immersiva. Analizzando l’esigenza di clienti che spesso vivono con ansia la fase di progetto abitativo, l’incubo della scelta, il panico dell’attesa che lo accompagna fino al fatidico momento di entrare nella nuova casa, una volta completata ecco che il virtuale arriva in soccorso.

visore realtà virtuale immersiva

Abbiamo indossato il visore per voi ed abbiamo fatto un’emozionante esperienza, curiosi vero?Beh la situazione è la stessa per chi sta definendo i dettagli della propria casa, “ci si ritrova nella propria abitazione come in una scena di Matrix” definiscono infatti i membri dello studio Visioninterne, primo ad occuparsi e proporre questo tipo di elaborazione. E noi possiamo confermare che è proprio così! “Ci si muove tra mobili e stanze come dal vivo, si ‘toccano’ superfici e si ‘provano’ i dettagli costruttivi, si sperimentano prospettive e sguardi d’insieme.”

Visioninterne alla Milano Design City 2020

Porgettare con esperti di housing

La tecnologia avanzata di Visioninterne consente al cliente di inserire in diretta varianti di colore e materiali per arrivare alla soluzione ottimale e alla completa sicurezza dell’investimento.

Il progetto è legato alla consulenza di esperti di housing e psicologia, una nuova scienza entrata da poco nelle università italiane e che oggi ha nelle neuroscienze una fonte di metodi di indagine e di informazioni che possono davvero aiutare tutti a trovare le soluzioni di arredo più consone alle proprie esigenze di autorealizzazione e di benessere.

www.visioninterne.it

Articolo di Silvia Fabris

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19 Ottobre 2020 / / Coffee Break

Situato in un edificio del 1926, questo appartamento duplex, (cioè su due livelli), nell’ultima ristrutturazione ha conservato i vecchi mattoni a vista delle pareti e le travi in legno del,soffitto, in perfetta armonia con gli elementi più moderni, come il divisorio in vetro. Sono state inoltre mantenute le porte originali, i pavimenti in parquet, ora riverniciati in bianco per omogeneizzare gli ambienti e le modanature che gli conferiscono un ulteriore fascino. Per adattarlo alle esigenze dei nuovi proprietari è stato inserito un divisorio in ferro e vetro per ricavare al secondo livello una suggestiva camera da letto, incorniciata dalle falde del tetto e dalle pareti in mattoni a vista.

A period duplex apartment

Located in a 1926 building, this duplex apartment, (i.e. on two levels), in the last renovation has preserved the old exposed brick walls and wooden beams of the ceiling, in perfect harmony with the more modern elements, such as the glass partition. The original doors have also been kept, the parquet floors, now repainted in white to homogenize the rooms and the moldings that give it an additional charm. To adapt it to the needs of the new owners, an iron and glass partition has been inserted to create an evocative bedroom on the second level, framed by the pitched roof and exposed brick walls.

17 Ottobre 2020 / / Architettura

Oggi vi portiamo in un sontuoso attico a Gerusalemme con un impressionante mix di elementi che spaziano dal design orientale a quello occidentale, in una fusione dall’equilibrio perfetto.

Ampio soggiorno-salotto con tavolo in marmo per 12 e divano in velluto con penisola

L’architettura

Situato all’ultimo piano di un edificio storico, il grande appartamento duplex si trova nelle vicinanze dell’Independence Park e gode di una meravigliosa vista sulla Città Vecchia. L’architetto ha creato interni dall’eleganza misurata, un’armonia in cui l’opulenza tipica degli stilemi orientali è bilanciata dal minimalismo assoluto degli spazi circostanti, da dettagli come le strisce led e gli ampi armadi che ricoprono interamente le pareti. Grazie a questi espedienti attentamente studiati l’intera abitazione trasmette un’allure decisamente contemporanea, pur conservando alcuni elementi ispirati all’architettura ottomana del XIX secolo.
La sfida principale, racconta l’interior designer responsabile del progetto, è stata quella di installare un sistema di raffreddamento senza ricorrere ad antiestetici ribassamenti in cartongesso. Con i soffitti alti 270 cm la maggior parte delle unità sono state ingegnosamente nascoste all’interno degli armadi a muro realizzati su misura. Nei bagni l’impianto è stato integrato nel soffitto in legno rimovibile.

Armadio a muro su misura in legno con maniglie a gola in ottone

L’Interior Designer

Per l’arredamento degli interni la committenza si è rivolta alla talentuosa Interior Designer Gittie Perl. Nata e cresciuta a New York, Gittie ha il suo studio nel quartiere storico di Rechavia, a Gerusalemme. Il suo stile colpisce per la raffinata eleganza e per l’equilibrio generato dalla combinazione di elementi antichi e moderni. Un approccio che si sposa alla perfezione con la città in cui la Perl vive e opera, e che si fonde con l’influsso glam chic che proviene dalle sue radici newyorkesi. I suoi progetti si distinguono per la sofisticata rielaborazione della tradizione, mantenuta o rivisitata per riflettere il gusto dei committenti…e per lasciare la sua inconfondibile firma.

Per questo penthouse duplex la designer ha lavorato sull’accostamento di forme ellittiche e linee rette per, come ci ha spiegato, “sottolineare la fusione tra vecchio e nuovo” per riflettere ed impreziosire le scelte architettoniche che abbiamo spiegato poco sopra.
I materiali utilizzati sono marmo grigio, rovere, ottone e oro (quel tocco luxury che non guasta mai!), con accenni di colore che si muovono tra il blu petrolio e varie tonalità di rosa antico e cipria.

Palette colori: blu petrolio, rovere, rosa, ottone

Impreziosire gli ambienti con le sedute giuste

La nostra arredatrice Elisabetta, responsabile delle collaborazioni internazionali, ha lavorato a stretto contatto con Gittie per la scelta delle tante sedute presenti nei vari spazi della casa.

Spesso sottovalutate, sedie e poltroncine ricoprono un ruolo di primo piano nell’arredamento di interni. Non sono da considerare solo come pezzi funzionali, ma come veri e propri elementi di integrazione di un più ampio progetto architettonico e stilistico. Ettore Sottssass ci insegna l’importanza del design di questo arredo in una semplice frase: “quando Eames disegna la sua sedia, non disegna soltanto una sedia, ma disegna un modo di stare seduti, anzi disegna soprattutto un modo di stare seduti”.

Grande tavolo di marmo con 12 sedie imbottite blu petrolio con gambe in legno massello

Ma una sedia o una poltroncina dal design particolare diventano anche pezzi decorativi con cui completare spazi, impreziosire altri elementi e mettere in risalto particolari scelte d’arredo.

Elegante camera da letto in legno scuro, nero, velluto e rosa

Corridoio con consolle sospesa stile minimal e poltroncina di design

E naturalmente le sedie sono scelte anche per la loro funziona principale: accoglierci in uno spazio di seduta che sia il più possibile confortevole ed ergonomico (un binomio particolarmente importante se la sedia è usata per lavorare o studiare).

Armadio con scrivania integrata nella cameretta dei ragazzi

Cameretta per ragazzi con armadio con angolo studio integrato

Studio con scrivania e sedia di design

Il tavolo di design in cucina

L’ampia cucina abitabile si sviluppa su due pareti, con isola centrale su cui è collocato il piano cottura. Il design degli arredi ha un look tradizionale caratterizzato dalle ante a telaio, modernizzato dalle maniglie a gola e dallo zoccolo in ottone. Anche in questo ambiente si ripropone la palette formulata nel concept di Gittie Perl: marmo, rovere, ottone.

Dettaglio cucina con ante a telaio in rovere con piano in marmo

Il modello di tavolo scelto non potrebbe essere più azzeccato. Design senza tempo, linee essenziali, fascino vintage sempre attuale: stiamo parlando del tavolo rotondo di Saarinen. Scelto in quelle che secondo noi sono le sue migliori finiture: base centrale bianca e top in marmo.

Tavolo rotondo Saarinen bianco con piano in marmo

Copia lo stile

Se lo stile di Gittie Perl ti è piaciuto e pensi sia quello giusto per la tua casa…copialo!

Abbiamo preparato per te qualche idea per ricreare a casa tua questo tipo di ambientazione.

L’ingresso (super) accogliente

Nell’ampio ingresso si trova una comoda chaise longue affiancata dal tavolino dal design essenziale. Anche in questo caso l’interior designer gioca con il contrasto tra elementi classici e contemporanei, tra il velluto della chaise e la rigorosa struttura metallica del piccolo tavolinetto.

Ingresso con chaise longue in velluto e tavolino in metallo

Nella foto:
chaise longue Gimour
tavolino Victor
tavolino Ambo
tappeto Capri

 

Nel corridoio che porta verso la zona giorno è stata collocata una consolle minimal sospesa a parete, accompagnata da una sedia imbottita di design.

Ingresso con consolle sospesa grigia e sedia di design nera

Nella foto:
consolle Blade
sedia Bahia
lampada da tavolo Tourning

 

Il salotto moderno-chic

Il divano in pelle nabuk nei toni grigio-rosati è impreziosito da cuscini decorativi che riprendono il colore delle poltroncine imbottite del grande tavolo da pranzo. La zona relax prosegue con una poltrona bassa a pozzetto di design, rivestita in tessuto melange grigio-nero. A completare il salotto ci sono una coppia di tavolini rotondi in ottone con piano in vetro e un tappeto. Ciliegina sulla torta questo ultimo complemento non è scelto a caso: ad un occhio attento non sfuggirà che nella sua fantasia astratta si ritrovano tutti i colori selezionati da Gittie per l’arredo dell’attico.

Salotto con divano in nabuk e tavolo in marmo

Nella foto:
poltrona Frida
cuscini Jolly
divano Abbey
tavolini Hammer
sedia Magda

 

I tavoli: a tutto design

Piano in marmo e gambe scultoree sono la cifra stilistica dei tavoli scelti per arredare l’attico con vista su Independence Park. Il Saarinen è una sicurezza, può essere inserito in ambienti di qualsiasi stile, sia in cucina che in soggiorno. Semplicemente perfetto con il top in marmo, può essere anche realizzato in laminato. Rigorosamente bianco o nero.

Tavolo rotondo in marmo bianco e grigio con sedie bianche

Nella foto:
tavolo Saarinen
sedia Nicole
lampadario Circle Wave

 

Il marmo torna anche in soggiorno dove protagonista è il grande tavolo da pranzo circondato da 12 sedie imbottite con braccioli. Per un piano di queste dimensioni il supporto deve essere, oltre che resistentissimo, curato dal punto di vista estetico. Via libera a gambe incrociate e basi metalliche dal carattere contemporaneo.

Tavolo da pranzo grande in marmo con sedie imbottite blu petrolio

Nella foto:
sedia Magda
tavolo Skorpio
specchio Regal
lampadario Cristal

 

Una camera glamour

In perfetta armonia con il resto della casa la camera da letto matrimoniale gioca con la stessa moodboard colori. Se il marmo viene – giustamente – escluso dalla zona notte, ritroviamo il rovere ma in versione scura. Torna anche l’ottone e i dettagli dorati: nello specchio, nelle maniglie, nelle lampade. Ad ammorbidire la composizione ci pensano il letto e la poltroncina da camera entrambi rivestiti in velluto grigio e rosa antico.

Camera da letto con letto e comodini scuri e poltroncina rosa

Nella foto:
specchio Egypt
poltroncina Adria
lampade Boukali
letto Danae
comò Layton

 

Hai bisogno del consiglio di un arredatore esperto? Clicca qui sotto e raccontaci cosa stai cercando.

 

Credits: tutte le foto degli ambienti ci sono state generosamente concesse da Gittie Perl Interiors

16 Ottobre 2020 / / Design

Torniamo a parlare di A’ Design Award & Competition, il prestigioso premio internazionale di design. Oggi vi presentiamo la nostra selezione dei migliori progetti premiati alla categoria Interior Design.

A’ Design Award

Ideato con lo scopo di promuovere il design migliore in termini di progetti, idee, prodotti e servizi, A’ Design Award si rivolge a designer, architetti, artisti e aziende di tutto il mondo che vogliono far conoscere il proprio lavoro a livello internazionale.

Ogni progetto candidato è sottoposto alla valutazione di una giuria composta da un team di professionisti del settore del design, aziende, tecnici, professori e membri della stampa provenienti da ogni parte del mondo.

Il concorso A’ Design Award comprende oltre 100 categorie appartenenti al mondo del design, come Furniture Design, Interior Space Design, Architecture Design, Baby, kids’ and Childrens’ Design, Lighting Design, Urban Design, Home Appliances Design, Landscape Planning and Garden Design, solo per citarne alcune. Nel seguente link puoi trovare l’elenco completo di tutte le categorie e scegliere quella che rappresenta il tuo lavoro.

https://competition.adesignaward.com/design-award-categories.html

Inoltre, a fine pagina, sono elencate anche le super categorie: Good Industrial Design Award, Good Product Design Award, Good Communication Design Award, Good Service Design Award e Good Fashion Design.

A’ Interior Design Award

A’ Interior Design Competition è un concorso di design aperto a progetti in fase di ideazione e sviluppo, oppure progetti di interni già realizzati. Possono partecipare architetti professionisti, neo architetti, studi di architettura, interior designer e aziende del settore progettazione di tutto il mondo.

L’A ‘Design Award per Interior Design non è solo un premio ma un vero e proprio  indicatore di qualità e perfezione nell’interior design.  Il premio, infatti, rappresenta un certificato di eccellenza per i designer e una tappa importante nella carriera, in quanto permette di fare conoscere il proprio lavoro ad un pubblico internazionale.

Il concorso si svolge in due fasi. La prima, completamente gratuita, prevede la registrazione dei partecipanti e la presentazione del prodotto per ottenere un punteggio preliminare dalla giuria.  I progetti che superano i preliminari possono procedere con la nomina, tuttavia è necessario sapere in anticipo che è prevista una commissione per i progetti selezionati per ottenere la valutazione finale del premio.

La nostra selezione dei progetti vincitori del A’ Interior Design Award

ERC CAFE COMMERCIAL SPACE BY YA WUN YANG AND YUN FANG HUANG

Shkrub house House by Sergey Makhno Architects

REBORN FROM RUINS RESIDENTIAL HOUSE BY LEI JIN, TIANQI GUAN, TENG GUO

ESCUDELLERS RESIDENTIAL HOUSE BY JOFRE ROCA

COZY WHITE RESIDENTIAL BY Yu-Chi Liu e Yi-Han Chen

PARK ZOO HOTEL BY XIANG LI

Meland Kids Club di Xiang Li

YARD APARTMENT BY QISI DESIGN

The Shades of Clouds Vacation Villa by Wei Ting Lin

African Colonial Chic di Priscilla Khiu

Zhuyeqing Green Tea Flagship Store Flagship Store by Li Xiang

JP House Residential Flat by Chengwen Tang

Se desideri partecipare alla nuova edizione 2020-2021 del concorso, puoi registrarti oggi stesso al seguente link:

https://competition.adesignaward.com/registration.php

I vincitori di tutte le categorie saranno annunciati il ​​prossimo 15 aprile 2021 e naturalmente ne daremo notizia su dettagli Mag.

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16 Ottobre 2020 / / Design

sistema doccia completo Switch

Switch di Fima Carlo Frattini, disegnato da Davide Vercelli, è l’innovativo sistema doccia ampio e completo ideato per migliorare l’esperienza doccia e dalla necessità di un uso responsabile delle risorse. 

Già a partire dal nome, SWITCH racconta uno dei suoi principali plus che lo rende unico nel settore dal punto di vista funzionale e di design: quello di “azionare” con la semplice pressione di un tasto a sfioro rotondo i flussi di acqua in corrispondenza dell’uscita stessa. Al contrario dei sistemi esistenti Switch fa corrispondere al tasto premuto la relativa uscita. È quindi possibile costruire il proprio sistema doccia con la massima libertà compositiva e spaziale scegliendo tra diverse uscite in grado di alimentare indipendentemente o contemporaneamente vari sistemi tra cui: doccetta, tubo Kneipp, getti laterali, bocca  a parete e pulsante on/off. Al centro rimane il blocco che regola temperatura e portata, anch’esso posizionabile liberamente nello spazio.

sistema doccia switch
Nell’immagine, dettaglio di due getti laterali di SWITCH

All’attivazione di ciascuna uscita, viene sempre erogato il quantitativo di acqua preimpostato all’ultimo utilizzo, che può andare da un minimo a un massimo di portata regolabile attraverso la rispettiva manopola di comando.

L’innovativo sistema SWITCH è proposto in tre versioni: a incasso, a mensola e a colonna.

La versione a incasso è caratterizzata da una serie di singoli elementi, ciascuno con funzioni differenti, che l’utente può disporre liberamente nello spazio così da poter azionare i flussi di acqua in corrispondenza della rispettiva uscita. Questa variante di SWITCH consente due modalità installative: una collocazione dei vari componenti lineare, predefinita e facilitata grazie a un binario incassato al muro, acquistabile separatamente; una disposizione che offre una straordinaria autonomia progettuale, distribuendo liberamente all’interno dell’ambiente doccia tutti i componenti scelti per formare una composizione custom-made.

sistema doccia completo Switch
Nell’immagine, SWITCH MENSOLA di FIMA Carlo Frattini proposto nella finitura nero opaco con vetro satinato scuro e doccetta.

Il fil-rouge delle versioni a mensola e a colonna è la presenza della tecnologia SWITCH racchiusa all’interno di un corpo erogatore a due uscite: sono infatti ad esso integrati sia i comandi di regolazione di temperatura e flusso sia i due pulsanti di attivazione dell’uscita soffione e di quella del doccino. Plasmata nel segno di una sofisticata purezza stilistica e all’insegna di ingombri minimi, la versione mensola ha una doppia funzionalità: oltre a contenere tutti i comandi nella parte frontale massimizzando la praticità di utilizzo, rappresenta una pratica superficie di appoggio impreziosita da un ripiano in vetro satinato, di colore antracite nella finitura nero opaco e di colore grigio chiaro in tutte le altre finiture.

sistema doccia a colonna
Nell’immagine, SWITCH COLONNA di FIMA Carlo Frattini nella finitura bianco opaco con vetro chiaro. Questa versione, particolarmente indicata in fase di ristrutturazione, è un sistema doccia all-in-one caratterizzato da un tubo esterno sottile e minimal che collega il corpo erogatore al soffione.

La versione a colonna, è un sistema all-in-one che deriva direttamente dalla versione mensola in quanto presenta un tubo esterno sottile e minimal che collega il corpo erogatore al soffione. E’ particolarmente indicata per chi desidera rinnovare lo stile del proprio ambiente bagno senza dover affrontare importanti lavori di ristrutturazione, in quanto premette l’installazione sulle tradizionali uscite di acqua calda e fredda con interasse 150 mm.

Completa il sistema SWITCH un utile accessorio che dona maggiore comfort all’ambiente doccia: un piano d’appoggio collocabile in una posizione a propria scelta, disponibile in diverse finiture.

Per maggiori informazioni www.fimacf.com

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16 Ottobre 2020 / / Design Ur Life

Le belle case su Instagram sono davvero tante e attraverso questi home tour cerco di esplorare, trovare ispirazione e idee di design nelle case costruite da designer, architetti oppure semplici appassionati dell’Interior design.

Case su Instagram, è la rubrica che parla e racconta le case che hanno un profilo Instagram. Oggi vi porto a fare un home tour a casa di Elena (su Instagram @ helle_home_page ). Elena vive in provincia di Lecco con il suo marito e il loro figlio Davide. Si tratta di un trilocale posto al piano terra di una piccola palazzina di due piani.

case su instagram

La casa è composta da openspace, bagno, un antibagno che funge da lavanderia, due camere e ampio giardino che circonda l’intero appartamento. I colori predominanti sono il bianco e il beige.

Ho chiesto a lei di parlarci dei lavori di ristrutturazione che hanno fatto nella loro casa:

“Prima di trasferirci abbiamo effettuato diverse opere di ristrutturazione quali la sostituzione completa del parquet ormai usurato a favore di un gres porcellanato Monocibec Yucon Watson effetto legno color greige; abbattimento di un ripostiglio posto all’ ingresso per ampliare maggiormente la zona giorno e il rifacimento completo del bagno con sostituzione della vasca a favore di un’ampia doccia walk-in.”

Home Tour

A dominare la zona giorno è sicuramente la cucina marchio Arrex, una cucina in legno laccato bianco a poro aperto. Essa è composta da 4 ampie colonne e da una penisola antistante con top spesso 5cm in agglomerato di quarzo color grigio chiaro. Sulla penisola è posto il piano cottura ad induzione, lavabo con doppia vaschetta (entrambi marchio Franke) e ampio piano snack. La particolarità di questa cucina è sicuramente il fascione trasversale color ecru all’interno del quale si cela il forno. Una scelta fatta per l’esigenza di avere tutto nascosto.

case su instagram

Mentre nel soggiorno c’è un mobile che si compone da due ampi cassettoni in legno nodato color ecru sormontati da un cassettino e due ante a battente in legno bianco. Sullo sfondo dei cubi a parete nei medesimi colori.

case su instagram

Il tavolo da pranzo invece, è il modello Slim di Ciacci allungabile in verniciato bianco con sedie in stile nordico.

case su instagram

Nella nicchia dell’antibagno è stato ricavato una piccola zona lavanderia chiusa da quattro ante a tutta altezza. All’interno una colonna lavatrice/asciugatrice, delle mensole e scopa elettrica. Il mobile del bagno è composto da un top in legno rovere nodato color ostrica con doppio lavabo in appoggio, ampio specchio con illuminazione a led interna e un cassettone bianco lucido.

case su instagram

La doccia è una walk-in con piatto in resina 190×80 cm. Invece, il rivestimento all’interno è lo stesso usato per il pavimento mentre all’esterno troviamo un grès color sabbia 30×60 alto 210cm.

La camera matrimoniale si compone da un letto a contenitore testata in legno bianco, un ampio armadio a 3 ante scorrevoli della stessa finitura e uno specchio a larga cornice in appoggio.

Mentre, la cameretta è arredata in stile nordico di Ikea con alcuni complementi d’arredo da Maisons du Monde e H&M Home.

vi lascio il link del video home tour della sua casa che ho pubblicato su IGTV  , lasciate un commento e ditemi cosa ne pensate della sua casa.

Vuoi vedere la tua casa sul mio blog e partecipare alla rubrica Case su Instagram? puoi contattarmi e inviarmi le foto, ti aspetto.


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16 Ottobre 2020 / / Idee

Il bilocale è oggi la tipologia più diffusa di abitazione. Lungi dall’essere difficili da valorizzare, i bilocali possiedono grandi potenzialità: bastano pochi stratagemmi e un po’ di fantasia.

Non sottovalutare il potenziale di un bilocale

Al giorno d’oggi tra le tipologie di mini appartamento che risultano maggiormente diffuse – in modo particolare nei contesti di carattere urbano – ci sono i bilocali, spazi domestici che presentano una metratura piuttosto ridotta. Quando si ha per esempio a disposizione un bilocale di 40mq non bisogna fare l’errore di credere che la relativa ristrutturazione sia necessariamente limitata e non consenta voli di fantasia. Basta seguire alcune semplici regole e sfruttare i giusti trucchi e accorgimenti per stravolgere letteralmente l’aspetto delle varie stanze.

E’ possibile andare a progettare un ambiente del tutto nuovo e diverso iniziando a giocare con materiali e colori, riflessi e stili dell’illuminazione con l’intento dichiarato di riuscire a modificare la percezione dei volumi. Sempre tenendo presenti quelli che sono i possibili costi, i necessari permessi e le occasioni di intercettare detrazioni fiscali: elementi da scoprire e mettere a fuoco consultando questo approfondimento

Gli spazi aumentano creando un open space con più anime

Trasformare una casa anonima e fin troppo vintage di 40 mq in un appartamento elegante e molto luminoso è questione di fantasia, pazienza e armonia. Bisogna partire da un presupposto: diversamente da quanto accade con le abitazioni di nuova e moderna costruzione, le case più antiche possiedono tutte una stanza ‘extra’, ovvero l’ingresso (ambiente a sé o corridoio a servizio degli altri locali). E’ qui che si potranno mettere a segno gli interventi più interessanti.

Il trucco è ricorrere a una carta da parati originale 

Si potrà innanzitutto intervenire con una carta da parati originale, accessorio di home decor che sta conoscendo una seconda vita dopo alcuni anni di totale dimenticatoio: è il perfetto invito a entrare per scoprire il resto della casa. I materiali con cui la carta da parati viene realizzata oggi consentono una più lunga durata e una facilità di pulizia assoluta. Possono contribuire a definire gli spazi, a donare una piacevole sensazione di ordine o un surplus di accoglienza a chi entra in casa. 

Nel caso in cui il corridoio d’ingresso sia troppo impattante oppure in casa vi sia un tinello che altrimenti resterebbe inutilizzato, la cosa migliore da fare sarà ‘aprire’ questi spazi verso la zona giorno e in questo modo ampliare il contesto complessivo. Un open space è per sua essenza pratico, bello e funzionale: un ambiente unico all’interno del quale insistono le varie anime della casa: sala da pranzo, soggiorno e cucina a vista (meglio se con penisola). 

L’illuminazione mette l’accento su elementi artistici e architettonici

Per quanto riguarda invece l’illuminazione, l’ideale sarà inserire faretti in cartongesso orientabili – detti anche luci d’accento – che potranno regalare la necessaria armonia all’intero ambiente (attenzione però alle ombre sul piano cottura) e porre in evidenza certi elementi architettonici di pregio o oggetti d’arte per un perfetto ‘effetto museo’. Se invece avete di partenza un contesto ‘open’ e avete la necessità di distribuire diversamente gli ambienti, potreste ricavare con delle pareti ad hoc nuovi spazi facendo sempre attenzione a una regola d’oro. Un ambiente che opprime lo sguardo non sarà mai accogliente: posizionate specchi di ampie dimensioni per ottenere un surplus di luce e una maggiore profondità. Porte a scomparsa aiuteranno poi a ridurre l’ingombro rispetto a soluzioni tradizionali, il che vale anche per le armadiature.

La sfida dell’home decor negli spazi domestici piccoli

Riuscire ad arredare spazi piccoli o molto piccoli nel nome di eleganza e funzionalità è spesso una vera e propria sfida che, come tale, garantirà un surplus di soddisfazione una volta raggiunto l’obiettivo. Dopo aver compreso lo stile da assegnare alla casa e aver definito correttamente gli spazi – progettando open space e ‘liberando’ metri quadri realizzando ex novo ambienti con pareti anche in cartongesso – sarà la volta di immergersi nel pianeta dell’home decor. A farla da padrone in un bilocale di 40mq sarà senza dubbio un tipo di arredamento con soluzioni ‘salvaspazio’. Andare in verticale con mensole (in legno come in vetro) e scaffalature, librerie e armadietti non è infatti più un tabù. Così come ormai hanno preso piede divani letto, pouf contenitori e tavoli da pranzo che scompaiono e si trasformano in eleganti madie moderne a guarnizione delle pareti. Bianco, verde e grigio sono colori perfetti – al netto delle incursioni della carta da parati – per decorare l’appartamento piccolo e renderlo allegro e luminoso.