Capita spesso di associare a un significato un colore specifico. Ne siamo circondati, il mondo è fatto di segni e i colori fanno parte di questo schema. Il semaforo ne usa tre, i parcheggi, i cartelli, tutto o gran parte di ciò che si possa definire antropizzato è un sistema di segni e significati.
Non abbiamo inventato nulla, è solo un riprendere ciò che ci circonda. La natura, le piante hanno sviluppato con colori metodi di riproduzione, di difesa, di mutamento. È un sistema complesso, ma anche smart che ha sempre fatto parte di noi.
La trasposizione del significato al simbolo è ciò che l’uomo, osservando l’ambiente, ha semplicemente preso in prestito. La mimesi, lo stacco, la sfumatura, sono tante declinazioni dello stesso metodo comunicativo. È innegabile che i riflessi si vedano anche nell’arte, nell’architettura e, dal ‘900 in particolare, queste tecniche sono diventate parte di studi approfonditi. Tanto per citarne alcuni: il periodo rosa e blu di Picasso, Mondrian e i colori prima, Itten e il Bahuaus, Aldo Rossi e i suoi padiglioni.
L’architettura usa tale strumento anche per definire la funzione. Tecniche di cromotorapia associano a spazi comuni colori caldi ma tenui, zone del riposo hanno bisogno di colori freddi per rallentare il battito e conciliare il sonno.
Sostenibile è anche lo spazio che si adegua al suo utilizzatore; ne favorisce il comfort, è smart ma ricercato, usa la luce per definirne i volumi. Questo è ciò che si ritrova in ambienti del Co-Housing pisano, fiore all’occhiello di uno studio giovane ma pieno di risorse: ATIproject. Il richiamo al colore è un tocco preciso, puntuale, non esteso. È la firma che lega gli ambienti. È ciò che contribuisce a rendere uno spazio ospitale e combatte lo stress di una vita frenetica. Il colore diventa condivisione, in un modello di edificio residenziale che ridefinisce il concetto di socialità.
In una società in cui lo sharing, il peer to peer prendono campo, questa è forse la chiave di lettura migliore.
‘Beauty connects people’, tema del padiglione Italia ad Expo Dubai 2020, viene qui interpretato come espressione del genio creativo e della ricchezza culturale del nostro paese. Forti dello storico rapporto fra estetica e tecnica, la proposta progettuale riprende il tema dell’impianto tipologico a corte, ora scrigno di un simbolico albero centrale, metafora della centralità e della bellezza propri della natura. Attorno alla corte si sviluppa il percorso espositivo, leggibile dall’esterno tramite il gioco di bucature che disegna i prospetti. L’involucro riprende i temi della tradizione portandoli ad un livello estetico e tecnico fatto di contrasti espressivi e materici, all’interno del quale la luce e trasparenza giocano un ruolo cardine nel dare ordine allo spazio.
Scopri il progetto completo sul sito ATIproject >>>
PROGETTO: Padiglione Italia _ Expo 2020
LUOGO: Dubai (Emirati Arabi)
TIPOLOGIA: Culturale
ANNO: 2019
STATO: Progetto Preliminare
DIMENSIONI: 5.150 mq
DISCIPLINE: AR
La nuova sede della “Forti Holding SpA” è l’archetipo della filosofia progettuale di ATIproject, sintesi perfetta delle idee di un piccolo team di progettisti, fondatore della grande realtà che lo studio oggi rappresenta. In essa si rileggono gli enzimi della trasversale creatività che ne caratterizzano i progetti. Il Centro Direzionale è un contenitore tecnologico in termini di efficienza energetica. L’uso dei pannelli fotovoltaici diventa parte integrante dell’immagine architettonica che, unitamente ai sistemi schermanti, differenziano il disegno dei prospetti all’interno della strategia bioclimatica di impatto sulle prestazioni dell’edificio. Il progetto, completato nel 2016, ha ottenuto la certificazione LEED GOLD nel 2018, primo nella regione Toscana.
Il nuovo quartier generale della Forti S.p.a., situato tra Pisa e Livorno, ospita gli uffici e il centro direzionale del gruppo aziendale. Il Centro rappresenta un chiaro esempio di architettura sostenibile. Le performance energetiche dell’edificio sono diretta conseguenza di una progettazione attenta agli aspetti bioclimatici; lo studio delle superfici opache e trasparenti è studiato in base al loro specifico orientamento.
Dalla strada principale, una grande hall accoglie i visitatori; il suo triplo volume si apre in una grande facciata ventilata. La facciata sud-est è invece caratterizzata da grandi vetrate continue opportunamente schermate da frangisole lineari a passo variabile. Queste scelte si riflettono all’interno in ambienti di lavoro con vista aperta sul verde e i monti. Il verde è presente anche all’interno dell’edificio con giardini pensili e terrazze rivestite in materiali naturali, contribuendo alla regolazione del microclima. Infine, la facciata sud è stata interamente rivestita con pannelli fotovoltaici. La produzione fotovoltaica copre gran parte dei consumi (>80%) per quanto riguarda il condizionamento invernale ed estivo e l’illuminazione. Grazie allo sviluppo di apposite soluzioni architettoniche, l’involucro diventa il primo impianto tecnologico dell’edificio. Parallelamente all’involucro è stato sviluppato un apparato impiantistico all’avanguardia, che impiega fra le altre cose impianti di illuminazione LED, un sistema geotermico per la climatizzazione degli spazi interni e ricuperatori di calore. Il mix di fonti rinnovabili e strategie di contenimento dei consumi fanno di questo complesso un punto di riferimento per l’edilizia sostenibile di tutta la Regione Toscana.
Scopri il progetto completo sul sito ATIProject
PROGETTO: Centro Direzionale “Umberto Forti”
LUOGO: Pisa, Italia
TIPOLOGIA: Uffici
ANNO: 2013 – 2016
COMMITTENTE: Forti Holding S.p.a
IMPORTO LAVORI: 6.690.000,00€
STATO: Completato
DIMENSIONI: 4.750 mq
PREMI: Certificazione LEED Gold
CREDITS: Photo by – Irene Taddei / Daniele Domenicali
MEDIA:
Sviluppando l’idea del tratto come essenza della scrittura, il progetto per il Nuovo Museo della Scrittura si presenta come una piega continua all’interno della città. La torsione del volume nega la spazialità alla vista da strada, rivelandosi, al contrario, al Central Park di Songdo. Il movimento fluido dell’edificio, in sé scrittura urbana, è al tempo stesso principio formale e distributivo che si rilegge nel sistema dei flussi, nelle partizioni interne e nel sistema di illuminazione. Il lucernario in copertura fa sintesi di questi concetti, riportando al centro il tema della luce naturale, carattere fondamentale e fondativo di ogni spazio museale.
Il progetto, fonde insieme le due realtà, opposte, presenti nel luogo di intervento (natura e parco da un lato e densa urbanizzazione di grattacieli dall’altro) posizionando l’edificio come un elemento lineare sul confine dove le due realtà si “incontrano”. Il nuovo Museo Nazionale della Scrittura Mondiale è visto come un punto di unione, dove da un lato, l’orizzontalità e la forma dell’edificio abbracciano il parco, mentre, dall’altro, le direttrici del Museo entrano in relazione con la linearità verticale dei grattacieli circostanti.
Le superfici contorte del progetto, non sono solo astrazione concettuale, ma servono come struttura portante, strategia organizzativa, linee di movimento ed elementi che creano spazio in tutto il museo. La torsione della superficie di base nel museo è posizionata strategicamente nell’area della lobby, conferendogli un carattere spaziale unico. La hall del New Museum of World Writing si presenta come una nuova tipologia di ingresso ad un edificio culturale, dove invece di essere monumentale e chiusa, è visto come uno spazio aperto e invitante collegato con l’ambiente circostante. Inoltre, grazie all’orientamento del museo, la lobby ha la funzione di collegare i due contesti opposti, posizionando strategicamente il museo sul percorso tra la città e il parco e viceversa. D’altra parte, le aree espositive e le altre attività pubbliche sono organizzate in modo più tradizionale, in cui lo spazio è concepito attraverso superfici orizzontali e verticali, garantendo efficienza e flessibilità.
Scopri il progetto completo sul sito ATIProject
PROGETTO: Museo della scrittura
LUOGO: Corea del Sud
TIPOLOGIA: Culturale
ANNO: 2017
STATO: Progetto Preliminare
DIMENSIONI: 15.000 mq
L’azienda del XXI secolo è sempre più al centro di polemiche che la accusano di esser distante dalle esigenze del proprio personale. Tale distanza si misura in insoddisfazione, ridotta produttività, inefficienza dei processi interni; più una realtà è grande, più è esposta a tali problematiche, che possono minare alla base le prospettive di sviluppo.
Come reazione a tali criticità, il filone di ricerca nel campo del Project Management ha sviluppato modelli, teorie nell’ottica di migliorare la gestione di un dato progetto, ottimizzando le risorse impiegate, in un percorso definito e pianificato. In principio fu il Gantt, grafico che associava a una data mansione una durata, in una successione logica di operazioni che potessero riguardare la realizzazione di un’opera, ma anche la gestione interna di un processo o progetto.
A questo si sono aggiunti molti altri strumenti, molto più dettagliati e con funzioni sempre più specifiche: Diagrammi di Pert, per individuare percorsi critici all’interno di strutture reticolari di attività interconnesse, Diagrammi di Ishikawa, che analizzano le catene causali di potenziali rallentamenti nel perseguimento di un obbiettivo, mappe concettuali e WBS. Proprio quest’ultima, acronimo di Work Breackdown Structure, è la chiave gerarchico-associativa con cui si scompone un processo realizzativo, sia progettuale che di messa in opera.
Il WBE è l’elemento minimo che compone la WBS, l’ultimo gradino gerarchico impiegato. Software vari permettono la gestione di queste tecniche di Project Management; Microsoft Project ne è un esempio ma oggi, la connessione tra tali sistemi di programmazione lavori e l’elemento 3D del BIM diventano indispensabili per la gestione di realtà complesse.
Esempio all’avanguardia è l’Ospedale di Odense, il più grande d’Europa, di cui è stata appena avviata la realizzazione. Piattaforme condivise, sistemi informativi, cloud, interconnessione tra tempi, fasi lavorative, personale associato e controllo dei costi, sono solo alcuni degli aspetti affrontati e controllati per garantire certezza realizzativa e quality control. La sostenibilità di un investimento dipende anche e soprattutto da ciò.
Questo progetto è curato dallo studio di progettazione AtiProject.
Il cantiere è fermo; le previsioni di budget sono state smentite, i costi lievitati, la Committenza non riesce a far fronte agli impegni presi.
Questo è solo un esempio delle dinamiche legate al Cost Control dei progetti e delle fasi realizzative. Le variabili sono molte, gli errori di valutazione hanno origine su più fronti, sia dal punto di vista progettuale che in itinere durante la realizzazione. Unica strada percorribile è l’adozione di sistemi di progettazione che permettano di prevedere le principali casistiche che possono indurre in errore.
Il BIM e i software di analisi e verifica risultano l’innovazione del decennio, con potenzialità capaci di ridurre oltre l’80% degli errori più comuni. La clash detection, l’esportazione diretta di quantità per i computi e la simulazione 4D garantiscono rispettivamente: coerenza tra le discipline di progettazione ed eliminazione delle interferenze, quantità complete senza possibilità di tralasciare elementi, non sovrapposizione di lavorazioni in medesimi ambiti, solo per citare alcuni dei vantaggi.
La progettazione BIM avviene a livello specialistico su modelli periferici sincronizzati su un modello centrale, il dialogo multidisciplinare avviene all’interno dello spazio di decisione virtuale, il canvas. Il work flow è continuo, diretto, senza intermediari né intermediazioni. Il Cost Control prende forma associando al modello 4D le informazioni di costo dei singoli elementi.
Lo strumento è impareggiabile, consultabile in qualsiasi momento, anche da figure non direttamente specializzate e dedicate alla supervisione. L’allineamento tra previsioni e realtà è in tempo reale; gli scostamenti sono in gran parte scongiurati e in ogni caso sono valutabili e correggibili simulando gli effetti a cascata che possono intervenire in corso d’opera.
La simulazione digitale è il centro delle tecniche di Project Management adottate da ATIproject, società di progettazione integrata italiana con sedi estere, che si muove tra realizzazioni nazionali e appalti internazionali ad elevata complessità.
Cercando lampade da soffitto per la casa mi sono imbattuta in quello che secondo me è il paradiso online dell’illuminazione: Lampade.it, un sito che vende quasi 18.000 lampade. (Sto immaginando la vostra espressione… dev’essere uguale a quella che ho fatto io quando ho letto quel numero!) Amo le lampade e sono convinta che l’illuminazione gioca un ruolo fondamentale nell’arredamento degli ambienti ma guardarle tutte sarebbe davvero impossibile. Senza pensarci troppo ho cliccato su quello che stavo cercando: plafoniere > plafoniera led soffitto. Quasi 2000 prodotti… di sicuro troverò la lampada da soffitto che fa al caso mio.
Ho riflettuto molto sulla lampada giusta da acquistare e ho deciso di condividere alcune riflessioni che potrebbero tornarvi utili se siete alla ricerca di una plafoniera per soffitto.
In questa mini-guida parleremo di:
Perché scegliere una plafoniera a soffitto
- è compatta e poco ingombrante: è attaccata al soffitto, non sottrae spazio a nessun altro arredo e per quanto possa essere grande le sue dimensioni non intralciano;
- fa una luce diffusa in tutta la stanza: illumina in modo omogeneo senza zone d’ombra;
- è facile da pulire: basta un panno e pochissimi minuti per spolverare la superficie.
Quali sono i vantaggi di una plafoniera led a soffitto
Ad oggi i led sono tra le sorgenti luminose più efficienti nel panorama dell’illuminazione moderna; basti pensare che consumano il 90% in meno di corrente rispetto alle tradizionali lampadine ad incandescenza e durano 50 volte più a lungo. Il risparmio energetico è assicurato; le lampadine a led appartengono alla classe energetica A, A+, A++.
La luce led si accende senza ritardo: schiacciando l’interruttore la luce si accende subito alla massima potenza, non ci sono tempi di riscaldamento e non si verificano fastidiosi episodi di sfarfallamento.
I led sono soluzioni ecologiche perché non contengono mercurio, un metallo pesante pericoloso se inalato
Plafoniera led rettangolare, quadrata, tonda o rotonda
La varietà di forme e modelli di plafoniere disponibili è davvero numerosa. Rettangolare, quadrata, tonda sono le forme più richieste ma non mancano lampade da soffitto dalle forme speciali, plafoniere led di design e quelle con più luci, fino ad arrivare ai pannelli led e alle plafoniere led piatte.
Non esiste la plafoniera perfetta, per quanto riguarda il paralume via libera a fantasia e gusti personali.
Caratteristiche extra di una plafoniera led a soffitto
Alcune plafoniere possono avere delle funzioni extra utili che le rendono molto pratiche da usare.
- plafoniera led dimmerabile dotata di un sistema che permette di regolare l’intensità della lampada tutte le volte che si vuole;
- plafoniera led con telecomando per regolare l’intensità e la tonalità della luce a distanza, senza toccare i comandi a parete;
- plafoniera con sensore di movimento che si accende automaticamente quando rileva un passaggio o un movimento;
- plafoniera con altoparlante che riproduce la musica selezionata sullo smartphone collegato.
Come scegliere le luci a led: watt e lumen
Watt è l’unità di misura della potenza e il suo valore indica la quantità di energia che una lampadina utilizza, senza far riferimento al flusso luminoso prodotto dalla lampadina stessa. Per questo motivo i watt non sono utili per la scelta di una lampadina a led.
Lumen è l’unità di misura del flusso luminoso, ovvero la quantità di luce visibile emessa da una lampadina. Più alto è il valore del lumen, maggiore è la luce prodotta dalla lampadina.
Lampade.it: il paradiso online dell’illuminazione
Lampade.it è lo shop online leader in Europa nella vendita di lampade con un’esperienza di oltre 20 anni in Germania e Italia. Il suo catalogo vanta circa 18000 tra lampade e faretti per tutte le stanze della casa e dell’ufficio, lampioni, fari e luci per l’esterno e il giardino.
Prodotti ma non solo… nel sito ci sono consigli d’arredamento, idee di stile e approfondimenti tecnici davvero molto utili per acquistare una lampada online e andare a colpo sicuro.
Io l’ho fatto, e voi? Sfogliate il catalogo e scegliete la vostra plafoniera da soffitto a led.
Acquistare dei nuovi sanitari e arredi per il bagno è sempre piuttosto difficile, perché i prezzi sono molto elevati e la spesa totale può arrivare alle stelle. Rinnovare questa stanza della casa infatti è una delle operazioni più dispendiose e se non si presta attenzione si rischiano di spendere cifre davvero esagerate. Per questo motivo, in moltissimi consigliano di acquistare sanitari ed arredi per il bagno online: un’alternativa senz’altro vantaggiosa, che consente di risparmiare parecchi soldi.
Tuttavia, rivolgersi ad un sito online per questo genere di arredi potrebbe rivelarsi anche piuttosto pericoloso. Oggigiorno sono moltissimi i portali che propongono sanitari a prezzi convenienti e non tutti sono effettivamente affidabili e seri. Occorre dunque prestare attenzione, in modo da evitare di commettere gli errori più comuni e ritrovarsi con prodotti di scarsa qualità.
Oggi vi diamo alcune dritte per non sbagliare ed acquistare i vostri arredi per il bagno online senza rischiare brutte sorprese.
Trovare il portale giusto
La prima cosa da fare, se volete acquistare mobili e sanitari per il bagno online, è individuare il portale giusto che sia affidabile e che offra delle soluzioni di buona qualità. Detta così sembra facile, ma in realtà non lo è affatto perché da una fotografia e da una descrizione è spesso complicato capire se quello che stiamo per acquistare sia effettivamente un arredo valido. Per evitare di commettere errori, conviene cercare siti che si occupano di vendita a prezzi di fabbrica, come ImportForMe.it che ormai è tra i più famosi in assoluto. Questo portale è affidabile ed è in grado di offrire prezzi concorrenziali perché elimina tutti i costi degli intermediari. La qualità dunque è la stessa che possiamo trovare in negozio e possiamo andare sul sicuro.
Controllare la garanzia su arredi e sanitari
Prima di procedere con l’ordine, è fondamentale controllare che la merce che si intende acquistare sia coperta da garanzia italiana. I siti seri ed affidabili la offrono sempre ed è importantissima, perché si tratta di una tutela non da poco. Se il portale in questione non dovesse specificare nulla in tal senso conviene lasciare perdere perché si rischia di acquistare un prodotto contraffatto.
Verificare la disponibilità di pezzi di ricambio
Su molti arredi e sanitari conviene sempre controllare che il portale offra anche la possibilità di acquistare in futuro dei pezzi di ricambio. Questo è un aspetto che in molti tendono a sottovalutare, ma se dovesse rompersi qualcosa poterlo sostituire senza dover acquistare per intero tutto il mobile è un grande vantaggio. Solitamente i ricambi sono disponibili gratuitamente se l’articolo è ancora in garanzia, mentre vanno pagati se questa risulta scaduta.
Il pagamento: un dettaglio importante
Su molti portali online i metodi di pagamento accettati sono pochi e questo non è mai un fattore positivo. Per avere la sicurezza di non prendere brutte sorprese infatti è importante che ci venga offerta anche la possibilità di pagare al momento della consegna, in contanti o con assegno. I siti che non prevedono questa opzione potrebbero avere qualcosa da nascondere ed è meglio dunque diffidare.
Siamo nell’era della smart home, in cui i vantaggi della rivoluzione tecnologica e digitale migliorano costantemente il nostro ambiente domestico rendendolo al contempo sempre più ecosostenibile.
Tra gli strumenti protagonisti del processo d’innovazione che stanno attraversando le abitazioni si annoverano senza dubbio i termostati smart, che permettono tanto di tenere sotto controllo quanto di regolare a distanza la temperatura di tutti gli ambienti.
Questi dispositivi, infatti, possono essere controllati anche attraverso smartphone e tablet, garantendo in questo modo un utilizzo mirato delle risorse energetiche. Il tutto è reso possibile da specifiche app che, sfruttando la connessione Wi-Fi, garantiscono il controllo da remoto delle apparecchiature. I vantaggi principali dell’utilizzo di un termostato smart, allora, sono rappresentati dalla possibilità di limitare il consumo energetico quando non si è in casa o di fare in modo che il dispositivo provveda a riattivare il riscaldamento per l’ora del rientro.
Ovviamente, un termostato smart può essere parte integrante di un sistema di domotica e interagire al meglio con la centralina e con i sensori ambientali.
Come scegliere il migliore termostato smart
Il mercato, attualmente, offre un’ampia gamma di soluzioni smart tra cui i consumatori possono scegliere. Per essere certi di optare per proposte sicure e all’avanguardia è sufficiente rivolgersi ad aziende dalla grande esperienza nel settore, come per esempio Ariston.
Il termostato wifi Ariston Cube S Net, per esempio, è un dispositivo innovativo di ultima generazione e di dimensioni contenute, che include numerose nuove funzionalità. Il design è moderno ed accattivante, così da permettere al mezzo una facile integrazione nello stile di casa. Presenta un’interfaccia intuitiva e immediata, con interfaccia touch e display ben visibile, dove sono riportate tutte le informazioni necessarie. È dotato del sistema di connettività Ariston NET, che gli permette di essere connesso non solo con i dispositivi dell’utente, ma anche con la rete, attraverso cui il termostato ha accesso alla temperatura esterna per adattare al meglio quella dell’ambiente domestico. È un dispositivo che può essere collegato anche con l’apposito centro assistenza, al fine di comunicare eventuali malfunzionamenti e consentire un intervento risolutivo da remoto o pianificare un intervento in loco rapido ed immediato. Cube S Net, inoltre, opera in modo naturale con le caldaie Ariston Alteas e Genus e Clas, prodotti concepiti per essere interamente compatibili tra loro.
Perché scegliere un termostato smart
Scegliere un termostato smart implica un risparmio economico ed una comodità di utilizzo senza precedenti. Il termostato smart, come altri dispositivi, rientra nella normativa sull’efficientamento energetico delle abitazioni e consente, dunque, di accedere ai corposi sgravi fiscali previsti dalla legge.
Oltre al risparmio per l’installazione, fino al 65%, il termostato smart consente di risparmiare sull’energia necessaria al riscaldamento della casa in modo consistente, se abbinati a una caldaia a condensazione in sostituzione di un impianto con caldaie convenzionali. Il risparmio energetico, ovviamente, non riguarda il solo nucleo familiare ma si riflette sulle emissioni di CO2 nell’ambiente. Impiegare dispositivi che migliorano la qualità della vita e preservano l’ambiente è importante per il futuro del pianeta e dei nostri figli.
Le scale a chiocciola rappresentano un elemento architettonico tanto funzionale quanto estetico. Funzionale, perché svolgono un compito fondamentale all’interno di qualsiasi edificio: quello di unire piani, comparti e aree di una medesima costruzione. Estetico, perché la presenza di una scala a chiocciola ha la capacità di trasformare l’ambiente in cui si inserisce, diventando così un elemento caratterizzante che conferisce un surplus di pregio all’intero spazio. A chi ha la necessità di razionalizzare i proprio spazi e allo stesso tempo di rinnovare gli interni, la scala a chiocciola può essere la soluzione più adatta: per questo vi suggeriamo un breve vademecum che vi aiuterà nella scelta della scala a chiocciola che fa al caso vostro.
Personalizzazione
Prima regola: la scala a chiocciola deve piacervi! I gusti sono personali ed insindacabili, sacrosanti in casa propria. La scala è un elemento che, una volta installato, vi farà compagnia per lungo tempo. Pertanto la scelta stilistica è di primaria importanza e diventa espressione di sé. Oggi c’è la possibilità di farsi realizzare una scala per interni su misura, perfettamente in sintonia con le proprie preferenze di stile. Il nostro consiglio è quello di dare un occhio alle tendenze del momento senza farsi influenzare troppo: l’aspetto della vostra scala a chiocciola dipende da voi.
Geometrie
Parliamo di geometrie: la scala a chiocciola è fondamentale laddove ci siano spazi ridotti, ma non solo. Anche quando lo spazio a disposizione è vasto, una scala a chiocciola diventa un elemento importante, meglio se nella versione elicoidale. Le forme rotondeggianti di una scala a chiocciola vanno disegnate con cura per inserirsi in armonia nell’ambiente circostante, seguendo l’andamento delle pareti e della stanza, come una pietra che si incastona alla perfezione. Un piccolo consiglio? Per esaltare le forme sinuose della vostra scala a chiocciola, utilizzate dei punti luci sparsi lungo essa: l’effetto scenografico è assicurato.
Materiali
Quale materiale scegliere? Le scale a chiocciola oggigiorno possono essere realizzate in diversi materiali: il legno, l’acciaio, il cemento, il vetro, il ferro battuto sono i più comuni. Tutti questi materiali assicurano un’ottima solidità, plasticità e al contempo possono adattarsi facilmente a qualsiasi tipo di contesto. Sono materiali che, anche combinati tra di loro, possono produrre qualsiasi stile desiderato: il legno è adatto ad uno stile più tradizionale, il cemento si sposa bene con ambienti raffinati e moderni, mentre acciaio e vetro vengono utilizzati in ambienti contemporanei e all’avanguardia. Un suggerimento: scegliere materiali di pregio e abili costruttori è la strada per ottenere scale a chiocciola che diventano delle vere e proprie opere d’arte.
Colori
Il bianco è un colore eterno che non passa mai di moda, per questo ancora oggi è molto utilizzato nella realizzazione di scale a chiocciola. Non solo: apprezzatissimi sono anche i colori di materiali naturali, quali le varie tonalità calde del legno, oppure la brillantezza dell’acciaio e del vetro. Le possibili tonalità non si fermano qui: le scale infatti possono essere tinte in tutta la gamma colore, dando spazio a creatività e personalizzazione. Il nostro consiglio? Scegliete colori tenui se siete indecisi, osate invece quando siete sicuri della vostra scelta.
A chiocciola o elicoidali?
Chiudiamo facendo una distinzione: quella tra scale a chiocciola e scale elicoidali. A prima vista possono sembrare uguali, in realtà differiscono negli elementi costruttivi. Se la scala a chiocciola infatti si sviluppa in verticale, attorno alla struttura centrale che fa da guida, la scala elicoidale ha una forma elica e non prevedere il palo centrale, risultando spesso più grande e voluminosa. Pertanto, sarà più facile inserire una scala elicoidale in uno spazio grande, mentre per i piccoli spazi consigliamo di optare per una scala a chiocciola tradizionale.
La scelta della giusta scala a chiocciola passa attraverso varie fasi e, spesso, non è facile capire come realizzarla nel modo giusto: per questo è importante affidarsi ad esperti nel settore. Il nostro consiglio è quello di preferire una soluzione artigianale e su misura, di qualità: Rizzi Scale opera nel settore da oltre 70 anni. L’azienda vicentina realizza scale di pregio in tutta Italia, con massima attenzione alla qualità, alla cura dei dettagli e alla soddisfazione del cliente: la realizzazione di soluzioni personalizzate è il punto di forza di Rizzi, che sa consigliare la proposta più adatta alle esigenze, ai gusti dei committenti e al contesto in cui si inserisce.