Arredare una mansarda spesso è una vera e propria sfida per tutte le figure coinvolte: dagli architetti agli interior designer, dai fabbricanti di mobili fino alle persone che ci andranno a vivere.
Non solo, infatti, si deve arredare un locale dai volumi diseguali in maniera funzionale per permettere alle persone di usufruirne, ma ci si deve anche spesso destreggiare tra regole e regolamenti diversi da un comune all’altro in materia di abitabilità degli attici.
Però è anche un tipo di sfida che può dare enormi soddisfazioni con la creazione di ambienti accoglienti – “cozy” per dirla all’anglossassone – e geniali nel loro modo di utilizzare gli spazi.
Nell’arredare le mansarde vale più che in altri casi la regola di basare l’arredamento sugli spazi disponibili e non viceversa. Può sembrare banale, ma non lo è affatto come stiamo per vedere.
Una mansarda, infatti, è un locale che presenta forti costrizioni a livello di volume disponibile: essendo ricavata da un sottotetto spiovente in una o più direzioni, nell’arredarla bisogna fare i conti con altezze del soffitto variabili in ogni locale.
Ci sono però delle buone prassi che si possono seguire per disporre i locali e gli arredamenti.
La prima è quella di ragionare e ottimizzare lo spazio in termini di zona giorno e zona notte.
La zona giorno è quella che viene vissuta da svegli e nella quale tendenzialmente si sta in piedi. Pertanto i locali e gli arredi che pertengono alle ore di veglia andranno collocati preferibilmente nelle aree con i volumi più alti. Sono ad esempio locali come la cucina, il soggiorno, aree studio, bagni con doccia etc.
Inoltre, i locali dell’area giorno dovranno essere collocati negli spazi più illuminati della mansarda, in presenza di finestre e lucernai. Questo per ottenere il massimo dalla luce naturale nell’ottica di un vivere la casa sempre più attento alle questioni ecologiche.
Mangiare, cucinare, lavorare, studiare, leggere con la luce naturale permette di risparmiare energia sempre più preziosa.
La zona notte, essenzialmente la camera da letto, invece potrà essere collocata dove i volumi sono tendenzialmente più bassi, facendo attenzione a non collocare il letto troppo in fondo, in modo da evitare infortuni – la classica testata al risveglio.
Naturalmente la divisione giorno/notte non è l’unico accorgimento che bisogna seguire. In pratica non è sempre così facile distinguere i locali del giorno con i locali della notte.
Perciò l’altra buona prassi è quella di posizionare all’interno di ogni singolo locale ciò che è basso dove l’altezza è inferiore e gli arredi e utenze più alti dove lo spazio lo consente.
Facciamo alcuni esempi.
In bagno ad esempio la doccia andrebbe collocata nei pressi della porta d’ingresso dove i volumi sono più alti – perché si utilizza in piedi. Wc, bidet, lavabi, lavatrici e mobili di corredo invece andrebbero collocati dove le altezze sono inferiori – purché si possano utilizzare in modo confortevole.
In camera da letto invece le parti più elevate andrebbero riservate per gli armadi, lasciando gli spazi più angusti a credenze, cassettiere e naturalmente il letto.
In cucina, frigorifero e mobilio pensile andrebbero collocati dove lo spazio è maggiore mentre piani lavoro ed elementi contenitivi di complemento possono essere collocati negli spazi dotati di altezza inferiore. Lo stesso discorso vale per il soggiorno.
L’ultima buona regola da seguire è quella di utilizzare arredi su misura. Seguire le regole sopra elencate è sicuramente una buona strategia per arredare una mansarda, ma può non bastare.
Per questo è fondamentale rivolgersi ad architetti, interior designer e mobilifici per disegnare e assemblare mobili su misura per gli spazi della mansarda.
Questo approccio unitario è ad esempio quello che propone San Gaetano, storica realtà degli arredamenti a Torino, che riunisce l’expertise di designer e artigiani fabbricanti di mobili per assicurare il miglior risultato possibile anche nel caso dell’arredamento di mansarde e spazi custom.