Ogni dicembre, l’annuncio del “Colore dell’Anno” Pantone accende i riflettori sul mondo dei colori, generando entusiasmo, critiche e discussioni sia nel settore design, che in quello della moda, beauty e grafica.
Ma quanto questa scelta influenza realmente il panorama del design, specialmente quello italiano, noto per la sua creatività e indipendenza? Quanto questo colore avrà impatto sulle nostre case o sulle nuove ristrutturazioni?
Il colore Mocha Mousse, scelto da Pantone come Colore dell’Anno 2025
Mousse al caffè, è un marrone nocciola, caldo e avvolgente, come dice il nome.
Perché Mocha Mousse? Forse perchè in un mondo spesso frenetico e in continua evoluzione, il Mocha Mousse offre un senso di comfort e di familiarità. Evoca l’idea di piccoli piaceri quotidiani, di momenti di relax. Inoltre, il marrone, in generale, è un colore legato alla terra e alla natura e il Mocha Mousse non fa eccezione.
Ma quello che ci chiediamo è: sarà un colore amato o ignorato nel panorama dell’interior design?
Pantone e il Colore dell’Anno: una questione di marketing?
Ricordiamoci che il Colore dell’Anno Pantone, presentato con enfasi, nomi evocativi e affascinanti storytelling ogni anno, rappresenta più un’operazione di marketing dell’azienda statunitense, che una reale direzione creativa per i grandi brand del design o della moda. Ciò non significa che il Colore dell’Anno Pantone sia privo di rilevanza, ma il suo impatto è decisamente più limitato di quanto si creda, emergendo soprattutto nei settori di largo consumo come la tecnologia, la fast fashion, la cosmesi low cost e i social media.
Periodicamente il “Colore dell’Anno” di Pantone promette di dettare tendenze a livello globale, ma i grandi brand del design italiano, ad esempio, non seguono queste indicazioni. Le preferenze cromatiche nel design d’interni si sviluppano attraverso una ricerca autonoma e ignorano del tutto i suggerimenti di Pantone.
Analizzando alcune scelte di Pantone negli anni, emerge chiaramente come i trend di arredamento abbiano viaggiato su binari paralleli. Pantone ha nominato ogni dicembre un “Colore dell’Anno”, spiegando che questa tonalità rifletteva le tendenze culturali, estetiche e psicologiche del periodo. Parallelamente, però, i trend del design d’interni hanno seguito percorsi completamente differenti, influenzati da altri fattori.
La cronistoria del Colore Pantone dell’Anno, come ci dimostra anche Salvatore Varriale autore di Design_Addicted_Podcast_, podcast italiano dedicato al product ed interior design per l’arredo, evidenzia un disallineamento costante tra le scelte cromatiche di Pantone e le tendenze nel design d’interni. Dal Marsala del 2015 al recente Peach Fuzz del 2024, i “colori dell’anno” non trovano riscontro nei mobili e arredi presentati alle fiere di settore, in particolare al Salone del Mobile di Milano.
Che dire del nuovo Mocha Mousse 2025? E’ una scelta neutra e sicura, una tonalità, a dire il vero, già presente nelle palette consolidate dei toni naturali, quindi è probabile che avrà un impatto molto limitato sul design.
I grandi brand di design: fedeli alla propria identità
Nonostante i colori Pantone abbiano fatto notizia (spesso per dovere di cronaca) il design d’interni segue un percorso dettato da altri fattori.
È un dato di fatto che le grandi case di moda e design investono ingenti somme di denaro e risorse nella ricerca e sviluppo delle tendenze future. Sono loro a dettare le tendenze. I loro studi sui colori, le texture e le forme iniziano anni prima rispetto alla presentazione delle nuove collezioni. Questo significa che, quando viene annunciato il colore Pantone dell’anno, molti brand hanno già definito le loro palette cromatiche per le stagioni a venire. A differenza della fast fashion, i processi produttivi nel design d’interni e nell’arredamento richiedono anni, rendendo impossibile sincronizzarsi con tendenze fugaci.
Inoltre, i grandi marchi italiani costruiscono la loro identità su una visione unica e coerente. Aderire a un trend temporaneo potrebbe diluire la loro immagine distintiva. Essi preferiscono una visione cromatica e formale che rispecchia il loro DNA e la loro filosofia, piuttosto che inseguire mode annuali. Certamente collaborano con esperti e trend forecaster per sviluppare palette personalizzate basate su ricerche più ampie. Tuttavia, in gran parte, investono in materiali, tecnologie, design e funzionalità, lasciando il colore come una scelta complementare e non centrale.
Il Colore dell’Anno Pantone ha senza dubbio un valore simbolico e promozionale, ma nonostante il richiamo, il suo impatto è più limitato di quanto si possa immaginare. Certo, può capitare che alcuni brand emergenti, poco noti o di fascia medio-bassa utilizzino il colore Pantone per creare campagne di marketing e comunicazione visivamente accattivanti, approfittando del trend del momento, ma finisce lì.
Insomma, il Colore dell’Anno Pantone è una brillante operazione di marketing che cattura l’attenzione globale e offre spunti interessanti, ma il suo impatto sul design e l’arredo delle nostre case rimane marginale.
Pantone può ispirare settori più dinamici come la fast fashion, la grafica e la cosmesi, dove il tempo di reazione è più rapido, ma difficilmente influirà sulla scelta del colore delle nostre case.
Ad ogni modo, che tu scelga di seguire queste tendenze o di ignorarle, ricordati: nel design, il colore che conta davvero è quello che ti fa sentire a casa.
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Anna e Marco DMstudio – CASE E INTERNI