4 Giugno 2024 / / Casa Poetica

Massimalismo e Minimalismo - Casa Poetica

Quando parliamo di Massimalismo e Minimalismo nell’organizzazione degli spazi, spesso l’immagine che salta alla mente è quella di due mondi diametralmente opposti.

Ma lascia che ti dica un segreto: non è necessariamente così! Sia che tu ti ritrovi a navigare tra un mare di cimeli affettivi, amando ogni singolo oggetto carico di storie e significati, o che tu preferisca la tranquillità visiva di un ambiente dove ogni elemento ha spazio per respirare, c’è una verità fondamentale che accomuna tutti noi: desideriamo un habitat che rispecchi chi siamo. E sì, anche tu che stai per decidere se quel vaso in stile barocco meriti il posto d’onore sul tuo scaffale minimalista, c’è spazio per il tuo stile unico.

Nel mio ruolo di Professional Organizer, ho imparato che ogni spazio, ogni oggetto ha la sua voce, e il mio lavoro è far sì che tutte queste voci cantino in armonia, rispettando la personalità e le esigenze di chi quel spazio lo vive ogni giorno.



 Definizione di Massimalismo e Minimalismo

Nel contesto dell’organizzazione degli spazi, massimalismo e minimalismo rappresentano due filosofie distintive, ciascuna con le proprie qualità uniche che possono essere valorizzate senza compromessi.

Il minimalismo si concentra sulla riduzione, sulla scelta deliberata di mantenere solo ciò che è essenziale. Questo stile enfatizza spazi aperti e linee pulite, dove ogni oggetto selezionato ha un motivo di essere e contribuisce a un senso di ordine e tranquillità. È ideale per chi cerca un rifugio dalla sovraccarico visivo e mentale del quotidiano.

D’altra parte, il massimalismo è una festa per gli occhi. Ama i colori vivaci, i disegni audaci e le molteplici texture che si mescolano per creare un ambiente pieno di vita e interessante. È il perfetto stile per chi non ha paura di esprimersi e ama circondarsi di oggetti che raccontano una storia. Nel massimalismo, ogni angolo ha qualcosa da scoprire e ogni pezzo contribuisce a definire la personalità dello spazio, rendendolo unico e accogliente.

Entrambi gli stili, se ben organizzati, possono riflettere e arricchire il modo in cui vivi, offrendo soluzioni personalizzate che vanno oltre il semplice aspetto estetico, toccando il cuore di come preferisci interagire con il tuo spazio personale.



Approccio Personalizzato nel Massimalismo

Nell’universo del massimalismo, ogni oggetto ha una storia da raccontare, e il mio compito come tua Professional Organizer è assicurarmi che ogni racconto trovi il suo posto perfetto. Non si tratta solo di sistemare; è un’arte curare le tue collezioni, le opere d’arte e gli elementi decorativi in modo che dialoghino tra loro senza sovrastarsi. Insieme possiamo decidere quali pezzi meritano di stare al centro della scena e quali possono supportare dallo sfondo, creando un ambiente che non solo è visivamente ricco, ma anche organizzato con intenzione.

La chiave sta nel bilanciare gli spazi, permettendo a ciascun oggetto di brillare senza che l’insieme risulti caotico. Può essere una scelta sapiente posizionare quella scultura accattivante in un angolo visibile ma non ingombrante, o appendere quel quadro colorato su una parete che ne esalti i toni senza competere con altri elementi. L’obiettivo è massimizzare l’impatto visivo e personale di ogni pezzo, trasformando la tua casa in una galleria personale che riflette il tuo spirito unico e vivace.



Approccio Personalizzato nel Minimalismo

Il cuore del minimalismo non si trova solo nell’essenzialità degli arredi, ma nell’intenzionalità con cui selezioniamo e organizziamo ogni oggetto. Come tua Professional Organizer, il mio ruolo è aiutarti a creare uno spazio che rifletta la tua personalità attraverso una scelta meticolosa e significativa degli elementi che conservi. Insieme valutiamo ogni oggetto, decidendo cosa ha davvero un valore personale e funzionale e cosa può essere eliminato per ridurre il disordine.

Questa attenzione alla selezione aiuta a mantenere uno spazio aperto e ordinato, dove ogni oggetto scelto ha uno scopo e contribuisce all’armonia dell’ambiente. Ad esempio, potremmo decidere di esporre solo alcuni pezzi d’arte che parliano direttamente al tuo stile, oppure organizzare i libri in modo che ogni titolo sia non solo accessibile ma anche parte integrante dell’estetica della stanza.

Il mio obiettivo è assicurarmi che ogni aspetto del tuo spazio sia curato e che ogni oggetto selezionato aggiunga valore alla tua vita quotidiana, mantenendo una sensazione di calma e ordine.



I Benefici di un Ambiente Ben Organizzato nel massimalismo e nel Minimalismo

Un ambiente ben organizzato, che segua i principi di Massimalismo e Minimalismo, va molto oltre l’estetica: ha il potere di trasformare significativamente la tua qualità di vita.

Adottare Massimalismo e Minimalismo nell’organizzazione degli spazi non significa solo scegliere uno stile di design, ma migliorare la tua produttività e ridurre lo stress, offrendo un habitat che rispecchia e supporta il tuo modo di vivere e lavorare.

Sia che preferisci la semplicità e la chiarezza del minimalismo che ti aiuta a focalizzare meglio l’attenzione e a ridurre le distrazioni, sia che ami l’energia e la creatività del massimalismo, dove ogni oggetto racconta una storia e stimola l’ispirazione, l’organizzazione attenta può elevare entrambi gli stili.

Questo approccio non solo migliora l’ambiente in cui vivi, ma influisce positivamente sulla tua vita quotidiana, permettendoti di vivere in uno spazio che veramente senti tuo.



Oltre l’Ordine: l’Arte dell’organizzazione Personale

In conclusione, il vero compito di un Professional Organizer va ben oltre il semplice ordinare oggetti. Il mio obiettivo è quello di trasformare i tuoi spazi in luoghi che non solo riflettano la tua personalità unica, ma che rispettino anche il tuo modo di vivere. L’organizzazione diventa così un’arte che arricchisce la tua esistenza quotidiana, rendendo ogni giorno più funzionale e piacevole.

Sia che tu sia incline al Massimalismo e Minimalismo, ogni soluzione che propongo è pensata per adattarsi armoniosamente al tuo stile di vita, assicurando che ogni elemento del tuo spazio abbia un significato e uno scopo.

Se desideri scoprire come l’organizzazione personalizzata possa migliorare non solo la tua casa ma anche la tua vita, contattami. Esploreremo insieme come trasformare il tuo ambiente in uno spazio che ti ispiri ogni giorno.

Non è solo una questione di trovare il posto giusto per le tue cose; è scoprire come rendere il tuo spazio un vero rifugio personale.





Cover Photo by Steph Wilson on Unsplash.





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L’articolo Massimalismo e Minimalismo nell’Organizzazione degli Spazi proviene da Casa Poetica.

1 Giugno 2024 / / diotti.com

Tutti ne parlano, tutti la vogliono: è la chaise longue, una speciale poltrona lunga che spopola tanto nei salotti moderni quanto negli ambienti contract più eleganti.

Nata nell’Antica Grecia e arrivata a noi grazie alle rivisitazioni dei più celebri designer internazionali – uno tra tutti, Le Corbusier – la sedia allungata ha attraversato secoli di storia affermando di volta in volta il suo potere decorativo, un valore che tuttora sfoggia abbinando alla speciale attenzione per il comfort una ricerca formale impeccabile.

Ma nello specifico, a cosa ci riferisce con il termine “chaise longue”? Nell’articolo parliamo di significato del termine, di dimensioni, di modelli disponibili, di pro e contro.

Chaise longue: significato e storia

 

 

Definizione

La chaise longue è un arredo imbottito costituito da una seduta allungata senza braccioli, dotata di uno schienale inclinato e di un sedile lungo per il supporto di gambe e piedi.

È conosciuta anche con i sinonimi agrippina, greppina, sislunga o cislonga, quest’ultimo impiegato come forma italianizzata dal francese.

 

Origini

Quella della chaise longue è una storia tutt’altro che recente. Nata nell’Antica Grecia, dove veniva impiegata dai filosofi durante le lezioni impartite agli studenti, fu poi largamente adottata nell’Impero Romano come seduta da usare durante i convivi patrizi.

A lungo dimenticata, tornò in auge nella Francia del XVI secolo, periodo storico in cui nacquero le prime varianti formali: dalla bergère alla veilleuse, dalla récamière alla flaneuse, considerata il prototipo grezzo della celeberrima sedia a dondolo (o rocking chair).

Il ‘900 fu il secolo della consacrazione. Da un lato, un modello come il transatlantique, ovvero l’antenato delle moderne sdraio da outdoor, fu impiegato per arredare i ponti delle navi da crociera – una mossa che fece acquisire alla chaise longue un grande successo di pubblico.

Dall’altro, la sperimentazione dell’estetica moderna vide artisti e designer del calibro di Le Corbusier, Mies Van der Rohe, Charles et Ray Eames forgiare prototipi che, dopo qualche anno, sarebbero stati internazionalmente riconosciuti come icone d’arredamento.

 

Dimensioni e misure

La dimensione standard di una chaise longue è di circa 160 cm, misura che corrisponde alla lunghezza della superficie di riposo. I modelli in commercio sono numerosi e la gamma dimensionale può variare a seconda del produttore, del design o delle caratteristiche proprie alla chaise longue (poggiatesta regolabile, inclinazione della seduta,…).

 

 DIMENSIONI CHAISE LONGUE
LUNGHEZZA INDICATIVA
Chaise longue small inferiore a 160 cm
Chaise longue standard tra i 160 e i 170 cm
Chaise longue large superiore a 160 cm / fino a 200 cm

 

A questa distinzione semplificata si aggiunge un quarto caso: le chaise longue richiudibili. Simili modelli presentano un ingombro minimo quando la chaise è in posizione poltrona e un ingombro massimo quando la superficie di riposo è completamente distesa.

 

IL CONSIGLIO DELL’ARREDATORE

In fase di scelta, non limitarti a considerare la lunghezza della chaise longue.
Ricorda di aggiungere alla profondità del piano di riposo uno spazio adeguato per muoversi con facilità attorno alla seduta e circolare senza ostacoli da una parte all’altra dell’ambiente.

 

Modelli

Dalle dimensioni alla forma, passando per gli accessori, la moderna chaise longue è il risultato di profonde trasformazioni che, con il passare del tempo, l’hanno resa un complemento d’arredo ricercato e di carattere.

Quella che un tempo era una semplice panca imbottita è ora diventata una seduta da salotto versatile e personalizzabile, volta alla sperimentazione formale e alla commistione di stili.

Dalle versioni alle originali alle repliche, i modelli disponibili sono numerosi ma tutti accomunati da un obiettivo comune: offrire una superficie di riposo comoda ed ergonomica per un’esperienza di relax ottimale.

Quanto alle varianti, le chaise longue possono differenziare:

  • per stile: moderna, classica, vintage, barocca, minimalista, nordico-scandinava, minimal, shabbu chic;
  • per dimensioni: piccola, grande, xxl, salvaspazio;
  • per rivestimento: in tessuto, vera pelle, similpelle, velluto, microfibra;
  • per lavorazioni: liscia, capitonné, con trapuntatura chester, con cuciture a vista;
  • per movimentazione: fissa, richiudibile, reclinabile, pieghevole.

Vediamo quali sono i modelli più diffusi.

 

Chaise longue imbottita

Come dice il nome, questa chaise longue abbandona la sinuosa silhouette delle cislonghe tradizionali per integrare una ben più generosa imbottitura in poliuretano espanso, anche a portanza differenziata. Questa caratteristica la rende uno dei modelli più amati dalle case di nuova generazione, che ne apprezzano sia la speciale attenzione dedicata al design sia la totale devozione al relax.

Nelle varianti imbottite, infatti, l’accoglienza della seduta è tutto: il piano di riposo è accogliente e i suoi volumi sono imponenti; lo schienale è confortevole e, in alcuni modelli può essere ribaltato all’indietro per favorire l’adozione di una posizione quasi completamente sdraiata; un cuscinetto poggiatesta o poggiareni è spesso presente a garanzia di un confort ottimale.

Per tutti questi motivi, certe chaise longue imbottite paragonano l’esperienza di comodità a quella di un divanetto senza spalliera o braccioli.

 

 

Poltrona chaise longue

Arredo 2 in 1, convertibile, richiudibile: tanto basta a descrivere la chaise longue trasformabile, un particolare modello di imbottito che combina il comfort di una seduta allungata all’originalità di una poltrona da salotto minimalista.

A differenza delle versioni fisse, le chaise trasformabili sono governate da meccanismi brevettati che modificano la lunghezza della seduta a seconda delle preferenze di comodità, dei momenti della giornata e, perché no, dello spazio disponibile nell’ambiente. Basta infatti srotolare il poggiapiedi per estendere completamente la superficie di riposo e godere così di piacevoli momenti di rilassatezza.

Perfetta per i piccoli spazi, la poltrona-chaise è a tutti gli effetti un arredo salvaspazio adatto a monolocali, bilocali, zone giorno di dimensioni ridotte, camere degli ospiti – e questo per la struttura pieghevole che riduce il suo ingombro una volta chiusa.

 

 

Chaise longue vintage

Richiama i classici ma li interpreta secondo il gusto contemporaneo, in un mix&match di geometrie e materiali capaci di infondere un tocco retrò a qualsiasi ambiente. Una chaise longue dallo stile vintage fa proprio questo: si ispira a modelli tradizionali e ne modernizza il design, attinge al paniere delle finiture moderne e le combina con fodere dall’aspetto patinato, invecchiato, d’antan.

E se si parla di effetto invecchiato, quale miglior occasione per sfoggiare rivestimenti in vera pelle e in morbido cuoio? Le sedute si vestono così di pellami in palette di colori neutri, terrosi e polverosi come l’avorio, il tortora o il taupe, tinte tradizionali che non escludono tuttavia grandi classici come il bianco, il nero o il marrone testa di moro.

Il tocco di modernità è portato da nuance più audaci come il grigio antracite o il rosso bordeaux, soprattutto se in abbinamento a strutture metalliche minimaliste laccate o bronzate.

 

 

Chaise longue regolabile

Chi dice chaise longue comoda, dice chaise longue reclinabile. Portando a un livello superiore l’idea stessa di comfort, questo modello di sedia allungata non si limita a offrire un piano di riposo accogliente, ma cerca di restituire un’esperienza di benessere il più possibile personalizzata.

E lo fa adottando un duplice stratagemma. Primo, il sistema recliner. Questi modelli integrano infatti un meccanismo che consente di regolare l’inclinazione della seduta. Secondo, la struttura orientabile. Che sia a destra o a sinistra, rivolta verso l’angolo lettura o il divano, con le spalle alla cucina o al soggiorno di un open space, poco importa. Grazie alla seduta girevole, la chaise longue si orienta verso il punto più adatto per guardare la televisione, leggere un libro godendo della luce che penetra da una finestra, ammirare il panorama in giardino.

Il tutto rendendo il sistema di movimentazione discreto, pressoché invisibile, perché perfettamente inserito nel design affusolato della seduta.

 

 

Chaise longue curva

Variazione sul tema, una chaise longue curvata che rivisita il concetto di ergonomia. Basta osservarla per capire cosa la differenzia da tutte le altre: la seduta è appoggiata a terra, e non viene sostenuta da una base centrale, due gambe a slitta o quattro piedi perimetrali.

Chaise longue di questo tipo sono delle vere e proprie sculture, che puntano tutto sulla sinuosità delle linee, la morbidezza dei volumi e l’accoglienza di una silhouette studiata per sostenere il corpo nei punti più delicati – la zona lombare e quella cervicale.

Belle da vedere, sono inoltre il risultato di un attento progetto formale che fa sì che delle curvature così pronunciate non agiscano negativamente sulla stabilità della struttura, che al contrario resta ben solida al pavimento.

 

 

Chaise longue replica

L’ultima distinzione riguarda le cosiddette repliche, ovvero le chaise longue ispirate a modelli diventati iconici.

In quanto repliche, appunto, queste sedute ripropongono fedelmente i prototipi originali, quelli che hanno segnato la storia dell’interior design. Un esempio fra tanti è la chaise longue disegnata da Mies Van der Rohe, con la sua tipica imbottitura ergonomica a cuscinetti trapuntati e la base cantilever in acciaio che collega braccioli e struttura in una soluzione di perfetta continuità formale.

L’obiettivo di queste moderne chaise è di arrivare a un pubblico più esteso senza fare sconti sulla comodità e la qualità, a maggior ragione se il prodotto è artigianale e di manifattura italiana.

 

Dormeuse o chaise longue?

Spesso si pensa che chaise longue e dormeuse siano sinonimi, e di conseguenza i due termini vengono utilizzati indistintamente per indicare l’uno o l’altro arredo. In realtà la differenza c’è, e non passa inosservata.

Per non confondere i due modelli, il trucco sta nell’osservare tre elementi: la struttura, i braccioli e la larghezza.

 

1) La struttura di una chaise longue è tipica e inconfondibile: la superficie di riposo è sinuosa, segue la naturale curvatura lombare del corpo e, in certi modelli, può essere regolata per adottare una posizione semi-seduta o più sdraiata.

Di contro, la dormeuse è un modulo statico, fisso e non basculante, che offre un piano relax orizzontale, non curvo.

 

2) Ad eccezione di alcune icone del design, la chaise longue è generalmente priva di braccioli.
La dormeuse è invece dotata di un unico bracciolo ispirato al classico triclinio romano, il letto da giorno usato nelle case patrizie per intrattenere ospiti e commensali.

 

3) Una dormeuse (ma anche un daybed) è più larga di una chaise longue. Se hai qualche dubbio e non sai per quale modello optare, ricorda che la differenza tra le larghezze può superare i 20 cm.

 

Chaise longue o daybed?

Un’altra doverosa distinzione è quella tra chaise longue e daybed. Chiamato anche letto da giorno, il day bed è un imbottito da salotto costituito da una superficie di riposo orizzontale.

Anche in questo caso, la differenza con una chaise è facilmente intuibile. Basta osservare con attenzione gli elementi costitutivi dell’uno e dell’altro imbottito per notare che:

 

1) la seduta di una chaise longue è curvata ed ergonomica, progettata per assumere una posizione semi-allungata, mentre quella di un daybed è perfettamente orizzontale.
Questo consente di impiegare un letto da giorno anche come divanetto da salotto, studio o camera degli ospiti, oltre che come letto singolo in più per amici o famigliari;

 

2) la struttura di una chaise prevede uno schienale su cui appoggiarsi, il daybed ne è sprovvisto.

Alcuni modelli offrono tuttavia dei comodi poggiatesta su cui posare la nuca una volta sdraiati, sia nella forma di cuscinetti rollò, sia nelle versioni cuscini zavorrati, antiscivolo e spostabili;

 

3) il daybed è un sistema di sedute polivalente: in termini di orientamento, posizionamento e fruizione, può infatti rispondere a molteplici esigenze dimensionali, pratiche o di utilizzo.
La chaise longue, invece, seppur altamente personalizzabile, è meno versatile.

 

Chaise longue: sì o no?

 

Divano, poltrona, pouf, tappeto, tavolino… elementi che, per loro natura, entrano di diritto nella zona giorno. Ma quando si parla di chaise longue da interno, la faccenda si complica.

Vuoi per una questione di abitudine o per il timore di valutazioni sbagliate, la seduta allungata non compare tra le prime scelte in materia di arredi da salotto. Eppure il suo potenziale è innegabile: sedute ergonomiche, poggiatesta confortevoli, rivestimenti di pregio e un design curato nei minimi dettagli sono solo alcuni dei fattori che dovrebbero far proprendere per l’inserimento di una chaise all’interno del living.

Al netto di impedimenti oggettivi – spazio a disposizione, limiti architettonici, necessità di comfort – i vantaggi di arredare il salotto con una chaise longue moderna (o più classica!) superano di gran lunga gli svantaggi.

Ecco alcuni dei motivi per cui dovresti avere una chaise longue in soggiorno.

 

  • Per arredare uno spazio polivalente.

    Angolo lettura, area TV, zona meditazione: con la sua natura ibrida e multitaskin, la chaise longue contribuisce ad organizzare uno spazio relax a tutto tondo, dove potersi abbandonare a un ozioso momento di riposo in un’atmosfera lounge rilassata e accogliente.
  • Come alternativa a un salotto con doppio divano.

    Soprattutto se la stanza non è abbastanza ampia da ospitare una soluzione con divano vis-à-vis a centro stanza – ovvero due divani posizionati in parallelo uno davanti all’altro.
  • Per chi non ama le soluzioni d’arredo definitive.

    Una chaise longue indipendente può infatti essere spostata da un angolo all’altro del salotto e, nel modello richiudibile, essere addirittura impiegata come poltrona. La libertà progettuale che offre è maggiore rispetto alle tradizionali configurazioni bloccate, ad esempio un divano a L con penisola non reversibile.
  • Convivialità in un open space.

    Priva di schienale, la seduta lunga consente non solo di avere una visione completa dell’ambiente, ma – nel caso dei modelli daybed, permette anche di sedersi sul lato più comodo a seconda che ci si debba orientare verso il divano o la cucina.
  • Per dare un twist al tuo progetto d’arredo.

    Dai colori ai rivestimenti, passando per le forme sinuose, il design di una chaise longue può diventare l’elemento di rottura in un progetto estetico coerente e coordinato. Il tutto senza rinunciare al relax, ovviamente.

 


1 Giugno 2024 / / Maconi

Trasformare il soggiorno in una camera da letto: una soluzione salvaspazio ideale per chi non sa come aggiungere posti letto in casa.

In un monolocale, in un appartamento per le vacanze o in un’abitazione con una sola stanza, fondere zona giorno e zona notte è un’idea originale per superare il problema della mancanza di spazio a disposizione.

Ma come fare? Come aggiungere un letto in casa quando non si ha una camera libera?

La soluzione migliore è quella di optare per un mobile trasformabile con letto a scomparsa, facilmente apribile per essere utilizzato la notte e richiudibile in pochi secondi per non occupare spazio durante la giornata.

Leggi l’articolo per scoprire i modelli singoli, matrimoniali, a castello, a soffietto o ribaltabili, ottimi alleati per sfruttare al meglio case piccole.

 

Letti singoli salvaspazio

Veri e propri campioni del trasformismo, i letti singoli permettono di allestire un angolo notte senza utilizzare un divano trasformabile, un pouf letto o, peggio ancora, una brandina d’emergenza.

Estremamente versatili e funzionali, sono disponibili in diversi modelli: a ribalta verticale od orizzontale, con apertura a paggetto o pieghevole.

 

Letto singolo con apertura a ribalta verticale

Un letto che scompare in un armadio alto e stretto a muro: è questo il punto di forza principale dei letti singoli a ribalta verticale. Ideali da collocare in angoli di una stanza piccola o di un living con poco spazio, questo complemento fa della funzionalità e del comfort i principali vantaggi.

 

 

Risulta confortevole in quanto è possibile allestire in giornata il materasso con lenzuola, coperte leggere e poi richiuderlo per poterlo poi utilizzare la sera già pronto.

 

 

La funzionalità, invece, è motivata dalla movimentazione assistita che consente di aprire e chiudere la rete rapidamente e senza sforzo, in pochi istanti e in totale sicurezza.

 

 

 

Letto per una persona con ribalta orizzontale

Un letto con apertura orizzontale è un ottimo alleato per chi ha davvero poco spazio a disposizione, anche per ribaltare il piano di riposo.

 

 

Il punto di forza di questo complemento sta nel meccanismo a ribalta che, una volta aperto, occupa una profondità inferiore al metro e permette quindi di utilizzare il letto anche in ambienti lunghi e stretti.

 

 

Quando è chiuso il mobile contenitore può essere usato a mo’ di credenza in salotto con il top che diventa piano d’appoggio per una lampada, qualche rivista o alcuni soprammobili.

 

Mobile letto con apertura a paggetto

Il fiore all’occhiello dell’arredo poco ingombrante, i letti con apertura a paggetto sono complementi estremamente versatili e pratici.

 

 

La versatilità deriva dalla profondità del mobile contenitore sostanzialmente ridotta grazie alla quale può essere inserito in spazi altrimenti inutilizzati: un sottoscala, una cabina armadio, una nicchia tra armadio e parete, uno spazio libero dietro a una porta.

 

 

Le loro pratiche rotelle telescopiche permettono invece un’agevole movimentazione all’interno della stanza o da un’abitazione all’altra.

 

 

Questo letto è pensato per completare l’arredamento di una cameretta o semplicemente per avere un posto letto aggiuntivo da estrarre solo all’occorrenza.

 

Letto a castello richiudibile e salvaspazio

Parola chiave: salvaspazio. Completamente nascosti dietro un armadio a due ante, i letti a castello sono da considerarsi la migliore soluzione per chi dispone di uno spazio piccolo nella zona living, ma non vuole rinunciare a due posti letto per i figli o per una coppia di amici.

 

 

I moderni meccanismi di apertura, costruiti per durare nel tempo, consentono in pochi secondi di aprire e di chiudere i due letti simultaneamente senza troppo sforzo. La scaletta integrata permette poi di raggiungere il letto superiore senza difficoltà.

 

 

I due letti a scomparsa verticali non solo possono essere posizionati in un piccolo appartamento, ma anche in casi ancora più estremi come una mini cameretta, una studio o un monolocale piccolissimo dove si vuole aggiungere una superficie di riposo per gli ospiti.

 

 

La larghezza di solo 1 metro e la profondità di soli 60 cm permette inoltre di posizionare l’armadio contenitore anche in un angolo della zona giorno.

 

 

 

Letto matrimoniale ribaltabile in pochi secondi

Se si vogliono ospitare due persone dove manca una camera aggiuntiva o per condividere una casa piccola, un letto matrimoniale ribaltabile è un’idea vincente.

 

 

Per sfruttare un mobile trasformabile in letto a due posti è sufficiente ribaltare verticalmente il frontale e accompagnare la struttura fino al pavimento. La parte alta diventa l’appoggio a terra dell’intero letto.
Una volta richiuso, il letto matrimoniale a scomparsa si presenta come un alto mobile contenitore dello spessore minore di 50 cm.

 

 

Di giorno un insospettabile armadio a muro e di notte un letto a 2 posti che massimizza la funzionalità dell’ambiente.

 

 

Questo arredo, se scelto con finiture e colori simili a quelli del muro sul quale poggia, riesce a mimetizzarsi con l’ambiente nel quale viene inserito, risultando poco impattante a livello visivo.

 

Tavolini da salotto che si trasformano in comodini

Per rendere funzionale e accogliente un ambiente unico con zona giorno e zona notte, i letti a scomparsa non sono l’unico complemento che può tornare utile.

 

 

Perfetti da abbinare a un guardaroba trasformabile in letto, i tavolini da salotto nascondono una doppia funzionalità.

 

 

Durante il giorno sono perfetti davanti al divano, dove possono essere utilizzati come portariviste o come piano d’appoggio per un vassoio. Durante la notte invece possono essere affiancati al letto e utilizzati come comodino.

 

 

Questa doppia possibilità di utilizzo è consentita anche dalla leggerezza della struttura in metallo sottile che rende il complemento ergonomico e facile da spostare.

 

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