Arredare un monolocale di 30 mq: come si possono dividere gli spazi? Sarà possibile avere sia un piccolo soggiorno che una camera da letto? Rispondo a queste domande facendoti vedere un mio progetto.
Ormai lo sappiamo: le ricerche di mercato e le statistiche lo dicono da un po’, che le case in affitto e vendita sono sempre più piccole.
Un po’ perché potersi permettere l’affitto o il mutuo anche solo per 60 mq è un costo folle, un po’ perché soprattutto chi abita nelle grandi città, in realtà non ha bisogno di grandi spazi.
Fatto sta che anche se sui social si vedono case sempre più grandi, la realtà è diversa. Spesso si vive in due o tre in anche solo 50 mq (non sempre in case a norme di legge).
A questo proposito mi sembrava interessante condividere un progetto che ho seguito l’anno scorso, in provincia di Milano. Arredare un monolocale di 30 mq, tutto da reinventare.
Monolocale di 30 mq: dalla pianta alla nuova distribuzione degli spazi
Metri quadri: 31
Tipologia: Monolocale
Luogo: Cernusco sul Naviglio (Milano)
Stato: consegnato
Personalmente quando guardo un progetto di arredamento di interni, una delle prime cose che cerco è la pianta dello spazio. Sarà anche una deformazione personale lo ammetto, però vedere tutto dalla pianta mi da un senso di chiarezza e orientamento che solo dalle foto faccio fatica a percepire.
Spesso infatti, le foto degli interni sono scattate per emozionare e far arrivare determinati dettagli a chi guarda e il fatto di fare foto in sequenza, che permetta di capire lo sviluppo dello spazio, non sempre è una priorità.
Ecco perché per questo progetto che ti sto raccontando, voglio partire da questo. La pianta del progetto e le foto del prima, di come si presentava la casa al momento del rilievo.
Guardando la pianta dello stato di progetto e le foto dello stato di fatto già si possono vedere delle evidenti differenze.
L’unico elemento che è rimasto è il pavimento, un laminato che era stato posato dal precedente proprietario e che non presentava grandi problemi o difetti. Non sono state apportate modifiche di nessun tipo (né elettriche, né costruzioni di cartongesso) proprio per limitare il budget e lavorare solo sugli arredi e la struttura della casa.
Come sempre nei miei progetti, la soluzione che ti faccio vedere è quella finale, a cui si arriva dopo un percorso anche lungo, con una serie di revisioni e cambi che si concordano con il cliente.
Come organizzare una casa piccola: la distribuzione funzionale degli spazi
Le esigenze di Ambra erano chiare: avere una cucina si piccola, ma non così sacrificata e scomoda. Il precedente proprietario aveva posizionato la micro cucina proprio a destra dell’ingresso, sacrificando ergonomia, estetica ed effettiva concretezza della zona.
La cucina è stata spostata nella posizione prevista anche da costruzione originale, cioè dietro la parete del bagno (così da condividere le tubature dell’acqua) e vicino alla finestra. Dato lo spazio a disposizione si è trattato di progettare una piccola cucina con il necessario per ospitare qualche amico, creando una zona dispensa che sfrutta lo strano angolo vicino alla finestra.
L’attenzione in questi casi va alla funzionalità, ragionando sugli elementi che devono per forza trovare posto in situazioni del genere (in questo caso la lavastoviglie è standard da 60 cm, ma volendo si poteva optare per quella da 45 cm) e sulle finiture.
In case piccole con uno spazio continuo i colori e le finiture sono fondamentali. Bisogna trovare uno schema colori che si applicherà in tutti i dettagli, che contribuirà a far fluire uno spazio nell’altro, creando armonia e ampliando otticamente l’ambiente.
Per la cucina sono stati scelti materiali come i laminati e le ceramiche per i piani di lavoro; materiali resistenti e performanti, che permettono di avere un budget tutto sommato contenuto.
Parete divisoria tra ingresso e soggiorno: creare funzioni dove non c’erano
Di solito in case così piccole la domande è una: come creo e divido le diverse “stanze” e quindi funzioni, di modo che sia tutto organizzato e non confuso?
Ci sono alcuni metodi che si possono usare nell’arredare un monolocale di 30 mq e di solito è bene metterne in pratica quanti più possibile. Un modo per dare una divisione visiva in uno spazio è giocare con il colore alle pareti. Imbiancare porzioni di parete in diversi colori fa subito capire che qualcosa finisce e qualcosa inizia dove ci sono questi stacchi.
In questo caso l’ho fatto dove c’è la zona con il divano, per definire la zona soggiorno e relax. Come zona di filtro tra cucina e soggiorno c’è il piccolo tavolo da pranzo, che può tranquillamente ospitare 4 persone ed essere usato anche come zona lavoro.
Un altro modo sono i tappeti: questi complementi creano dei perimetri ben visibili, che la nostra mente percepisce come zone effettive. L’unica nota è di prenderli in materiali che seguono le tue abitudini: se hai poco tempo per pulirli, prendili a setole cortissime e in tessuto sintetico. Così potrai metterli in lavatrice e il gioco è fatto.
Infine, il modo più complesso è dividere gli ambienti con arredi autoportanti. Ovviamente il costo per realizzare questi elementi è alto, ma se si tratta della tua casa (che hai comprato), è un ragionamento da valutare. Anche perché arredi di questo tipo trovano facilmente collocazione anche in case più grandi.
In questo monolocale, per creare una zona ingresso e allo stesso creare una zona notte, è stata inserita una parete di listoni di legno, da pavimento a soffitto. Ci saranno dei piedini regolatori che permetteranno di installare la parete seguendo i fuori squadra della casa e sarà di un colore rosa cipria opaco che segue la palette della casa.
Questa parete ad angolo servirà anche per appendere la TV, regolabile grazie ad un braccio estensibile.
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Arredare un monolocale di 30 mq: creare la camera da letto dove non c’era
A questo punto ti starai chiedendo dove sia la camera da letto. Un altro punto molto chiaro era che Ambra (giustamente) non voleva dormire su un divano letto, da aprire e chiudere tutti i giorni.
Sappiamo però che i letti matrimoniali sono larghi minimo 160 cm (il 140 cm è davvero molto stretto) e lunghi circa 190 cm, scegliendone uno senza testiera.
In questo caso il letto senza testiera è un obbligo, perché comunque 10 cm possono fare la differenza. Il letto ha anche 4 capienti cassettoni al di sotto, ed è il modello Mandal di Ikea, tra i più belli e conosciuti del colosso svedese.
A parete ci saranno delle piccole mensole per appoggiare bicchieri, quadri e piccoli vasi; un modo sia per decorare la parete che renderla funzionale.
Di fronte al letto, dietro la parete di listoni, ci sarà un armadio autoportante con un piccolo vano a ponte, sotto cui trova posto una zona trucco.
L’interno degli armadi, così come la parte inferiore dell’armadio ponte può essere accessoriata con led, di modo da avere una fonte di luce aggiuntiva.
Oltre alla parete di listoni, la zona notte è schermata con tende bianche e filtranti, che scuriscono la zona letto dalla luce della finestra ma che chiudono anche la camera se ci sono ospiti in casa.
La zona contenimento c’è anche all’ingresso, dove ci sono altri due armadi a profondità standard di 60 cm. Una parte sarà occupata dalla lavatrice e dal necessario per questa funzione, il resto sarà attrezzato con cassetti e appendiabiti, avendo la possibilità di fare armadi alti anche 250 cm.
Come rendere accogliente un monolocale: le mie ultime considerazioni
Cosa rende uno spazio abitativo così piccolo, accogliente e meno soffocante? Sicuramente una progettazione accurata, ragionata sulle abitudini di chi poi lo abiterà. Capire bene le funzioni che servono e quindi dove metterle, anche in funzione della struttura della casa.
I flussi di passaggio sono molto importanti, così come avere il giusto spazio per muoversi e fare meno passaggi inutili possibili.
Anche i colori e i materiali sono più decisivi di quello che si crede. Io studio sempre uno schema colori che sia coerente per tutta la casa e che possa funzionare anche a distanza di tempo. Uno schema insomma che sia una guida che permetta ai miei clienti di muoversi in autonomia sempre.
Spero che questo progetto ti abbia chiarito le idee e ti abbia aiutato a comprendere meglio perché molte volte l’aiuto di un professionista può risultare ottimale. Contattami per qualsiasi dubbio o domanda, è sempre un piacere poterti aiutare.
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