FAP Ceramiche presenta GLIM, una collezione vitaminica capace di decorare gli ambienti con il colore, grazie a smalti unici e scintillanti.
Dagli spazi pubblici agli ambienti domestici, le pareti si accendono di vibranti cromie, offrendo accostamenti arditi in grado d’illuminare l’interior design con stile. Il connubio tra una spettacolare palette e un formato versatile – 6×24 cm – consente di riconfigurare il layout degli spazi in modalità infinite. Il risultato è una collezione che emoziona alla vista e regala carattere all’ambiente.
Glim di FAP Ceramiche: le tonalità
Dieci le sorprendenti nuance dal finish brillante attraverso cui i brick GLIM sfoderano il loro fascino.
Tonalità neutre
Nello spettro più neutro e chiaro della palette, gli smalti brillano attraverso le tonalità Ghiaccio, Avorio, Beige e Tortora: ideali per donare più respiro all’ambiente, rendono gli spazi avvolgenti e sofisticati. Sfumature inaspettate e piene regalano un senso di purezza e pulizia formale in Ghiaccio, mentre piacevoli e rassicuranti sensazioni tattili sono la nota distintiva di Beige, nuance morbida e luminosa, e Avorio, tonalità elegante e perlacea. Tortora, colore classico e moderno al contempo, dona un tocco di raffinatezza e grande personalità agli interni.
Finiture glamour di Glim
Spiccano per la loro componente glamour le finiture Salvia – colore fresco, quasi terroso e ricco di venature – e Rosso Cuore, tonalità pulsante e screziata, capace di vestire le pareti di energia vitale e sensualità.
Tonalità sature
Infine, completano e impreziosiscono la gamma le tonalità più sature e decise: Petrolio, Blu Navy, Grigio Fumo e Lavagna. Calma e serenità sono le sensazioni suscitate da Petrolio – colore modernissimo e ricco di gradazioni – e da Blu Navy, nuance elegante e austera che ricorda le profondità del mare. Se Grigio Fumo, con le sue molteplici sfumature, infonde un senso di profondo equilibrio, Lavagna rinfranca e distende grazie alla sua natura eclettica, impreziosita da delicati movimenti grafici e punte minerali.
In queste dieci splendide tonalità sono disponibili anche quattro originali mosaici – in quattro diversi formati – per donare ulteriore dinamicità e profondità alle superfici.
Arricchisce la serie un pavimento effetto terrazzo con finitura matt. Proposto nel formato 60×60 cm, il pavimento si declina in cinque nuances: Gemme Bianco, Gemme Beige, Gemme Salvia, Gemme Rosa e Gemme Azzurro. La texture di queste piastrelle riprende magistralmente i colori dei brick, per ambienti di stile perfettamente coordinati. Nelle stesse finiture sono disponibili anche il Mosaico 29×32,5 cm e il Macromosaico 30×30 cm.
Glim di FAP Ceramiche, una collezione moderna e versatile
L’uso sapiente del colore può rendere una finitura tradizionale estremamente moderna. Materia, artigianalità, sperimentazione e colore sono i preziosi ingredienti di GLIM, una ricetta antica che affonda le radici nella tradizione ceramica e trova nuova linfa vitale grazie a colori pieni e vivaci, per un’immersione pop nello smalto.
Glim è capace di creare pareti ricche di sfaccettature che amplificano otticamente lo spazio e sprigionano energia. Inoltre, è una collezione estremamente versatile, adatta a molteplici destinazioni d’uso. Glim si presta alla contaminazione con altre serie della gamma FAP Ceramiche, per abbinamenti inediti e dalla forte allure contemporanea.
La nuova collezione sarà presentata ufficialmente alla prossima edizione di Cersaie, a Bologna dal 25 al 29 Settembre 2023
Nell’arredare la propria camera da letto, esprimere i propri gusti personali è fondamentale in quanto ogni scelta contribuisce a creare un ambiente intimo e accogliente, che rispecchia la personalità di chi vivrà la stanza.
In questo contesto, l’armadio gioca un ruolo cruciale. Non solo è una componente funzionale per l’organizzazione, ma è anche un elemento visivo dominante che può definire lo stile dell’intera stanza.
L’evoluzione del design degli armadi da camera da letto ha portato a una vasta gamma di opzioni, ciascuna con il proprio fascino distintivo, e in questo articolo parleremo delle diverse tipologie che sono di tendenza nell’ultimo anno.
Armadi da camera da letto: le diverse tipologie di ante
Nella scelta del proprio armadio, le ante sono la prima cosa che ha bisogno di essere valutata, in quanto queste svolgono un ruolo cruciale per definire la funzionalità e lo stile di uno spazio.
Tra le varie opzioni, gli armadi ad anta scorrevole, scorrevole complanare e ad anta battente sono ad oggi tra i preferiti grazie alla loro grande flessibilità e razionalità, permettendo una grande personalizzazione dell’ambiente sia in base alla funzione che allo stile.
La modularità degli armadi ad anta battente, ad esempio, offre massima capienza e facilità di organizzazione, sfruttando appieno la profondità dei volumi.
Gli armadi scorrevoli, ottimizzando lo spazio, si adattano alle diverse esigenze progettuali, mentre per finire quelli ad anta complanare aggiungono spazio e funzionalità alla zona notte.
A tutta altezza o panoramica: integrare armadio e spazi
L’integrazione strategica degli armadi con lo spazio circostante è un elemento cruciale nell’arredamento della camera da letto ed è ciò che fa la differenza nella creazione di una stanza che sia perfetta sia dal punto di vista stilistico che funzionale.
Gli armadi a tutta altezza, ad esempio, dimostrano grande versatilità, sfruttando gli angoli esterni e gli spazi in alto grazie a moduli attrezzabili con ripiani e appendiabiti.
L’innovativo meccanismo panorama, proposto dal brand Novamobili offre invece un tocco di praticità, consentendo di aprire completamente a 180° le ante dell’armadio, trasformandolo in una cabina accessibile e funzionale.
L’ottimizzazione degli spazi si espande poi ulteriormente con ante pieghevoli, spesso dotate di specchi per ingrandire visivamente l’area, mentre configurazioni con tagli mansardati sono le ideali per le pareti inclinate, massimizzando l’utilizzo dello spazio e permettendo persino di integrare una libreria.
Per concludere: un’attenzione alle finiture, materiali e colori
Nel mondo dell’arredamento della camera da letto, le finiture, i materiali e i colori giocano infine un ruolo cruciale nel creare uno spazio che rifletta il proprio stile. Novamobili offre una ricca varietà di materiali pregiati come argilla, noce canaletto e rovere impiallacciato, che portano l’eleganza del living nella zona notte.
La finitura ardesia per interni e attrezzature armadio, insieme ai laccati metal per la zona giorno e la finitura tweed per le cabine armadio, offrono spunti affascinanti. Questa vasta gamma, insieme ai colori, permette di personalizzare la camera da letto secondo il proprio gusto, creando ambienti rilassanti con il noce e il verde opaco, o eleganti con colori neutri e legni scuri.
L’armadio battente Alfa Intono, in particolare, si integra perfettamente con le pareti, mentre le ante in vetro aggiungono leggerezza con illuminazione interna a LED.
L’impegno verso la sostenibilità, per concludere, si riflette nell’uso di vernici all’acqua BIO, ecologiche e atossiche, completando un approccio all’arredamento rispettoso dell’ambiente e delle persone.
Questa moderna cabin progettata dagli architetti di PALY e situata al di fuori
dell’area di Livada Kissamou in Grecia, offre un esempio di integrazione
architettonica con l’ambiente circostante.
La casa vacanze, immersa in un paesaggio arido e selvaggio contraddistinto da
rocce tonde e massi imponenti è stata realizzata sull’impianto di un rudere di
inizi ‘900 mantenendo i metodi costruttivi tradizionali; il risultato è una
sistemazione accogliente che sembra fondersi naturalmente con l’ambiente, come
se fosse un’estensione stessa del terreno.
La muratura portante è realizzata impiegando pietre locali, mentre i telai
delle finestre e le soglie sono in solido legno di iroko. La casa è protetta da
un muro di pietra semicircolare, che non solo garantisce resistenza, ma funge
anche da barriera contro i venti settentrionali dell’area. Recinzioni, arredi,
piante, panche incorporate e rilievi del terreno completano l’insieme,
conferendo continuità e armonia all’ambiente.
L’utilizzo di materiali
naturali e elementi tradizionali, come il metallo non verniciato, la pietra
locale, il legno non trattato, le persiane in vimini, il cemento in tinta con il
terreno, la recinzione, la pergola, le assi di legno sui pavimenti e le
mattonelle di terracotta, conferisce alla struttura un’eleganza senza tempo.
La
finitura irregolare della pavimentazione crea un senso di continuità,
completando l’armonia dell’insieme.
The holiday home in harmony with nature
This modern cabin, designed by the architects at PALY and located outside the
area of Livada Kissamou in Greece, offers an example of architectural
integration with the surrounding environment.
The holiday home, immersed in a dry and wild landscape marked by round rocks and
imposing boulders, was built on the site of a ruin dating back to the early
1900s, retaining traditional construction methods; the result is a cozy
accommodation that seems to naturally blend with the environment, as if it were
an extension of the terrain itself. The load-bearing masonry is made using local
stones, while the window frames and thresholds are made of solid iroko wood. The
house is protected by a semicircular stone wall, which not only provides
strength, but also serves as a barrier against the northern winds of the area.
Fences, furnishings, plants, built-in benches, and terrain reliefs complete the
ensemble, providing continuity and harmony to the environment. The use of
natural materials and traditional elements, such as unpainted metal, local
stone, untreated wood, wicker shutters, cement colored to match the terrain, the
fence, the pergola, wooden planks on the floors, and terracotta tiles, gives the
structure a timeless elegance. The irregular finish of the flooring creates a
sense of continuity, completing the harmony of the ensemble.
Nel mondo dell’interior design, il beige è considerato un colore intramontabile in grado di regalare equilibrio e serenità agli ambienti.
Alternativa più calda del grigio, il beige si adatta ai più svariati stili d’arredo moderni: dall’industrial chic al minimal, dal classico moderno al nordico. È una tela neutra che si abbina meravigliosamente a un’ampia gamma di colori d’accento, un canovaccio su cui dipingere con sfumature complementari.
CURIOSITÀ
Di chiare origini francesi, il termine deriva dai vestiti creati con il beige, un tessuto realizzato con la lana nel suo colore naturale.
In tempi più recenti, questo colore veniva utilizzato spesso per gli involucri dei primi personal computer, tanto che il termine inglese beige box è diventato sinonimo di PC.
Il beige in ogni stanza della casa
Il beige è un colore apprezzato e alla moda grazie alla sua capacità di assumere sfumature calde o fredde in base al contesto in cui viene inserito. Questa neutralità lo rende adatto a qualsiasi stanza: bagno, camera da letto, soggiorno e cucina. In una casa dal design moderno, può essere utilizzato in combinazioni tono su tono o abbinato a colori audaci e incisivi, come il viola, il rosso o il verde.
Un salotto moderno beige
Optare per il beige rappresenta una scelta vantaggiosa per l’arredamento di un salotto moderno. La sua neutralità e flessibilità si combinano con una nota di morbidezza e luminosità, soprattutto nelle tonalità più chiare. Questa sfumatura può essere abilmente sfruttata per un coordinamento armonioso tra divano, parete attrezzata, il tavolino basso e altri complementi d’arredo, come pouf e tappeti.
Un look total beige risulta semplice ed efficace, con alcuni accorgimenti: per non incorrere nel rischio di un ambiente monotono, l’escamotage è quello di giocare con le tonalità. Ad esempio, per creare un’atmosfera accogliente e calda nella stanza, una valida soluzione è scegliere un grande divano modulare con elementi posizionabili liberamente, in una tonalità di beige più scura rispetto alle pareti e agli altri mobili, così da renderlo il vero protagonista del proprio living.
L’idea di un salotto esclusivamente beige ti sembra noiosa? Puoi optare per accessori in colori contrastanti come salvia, arancione corallo o rosa cipria, da proporre in cuscini decorativi, lampade o tappeti, per dare nuova energia all’ambiente.
L’armonia del beige in camera da letto
Una camera da letto sui toni del beige incarna l’ideale per coloro che aspirano a un ambiente che coniughi relax, accoglienza e raffinatezza. Se, per esempio, siete appassionati dello stile minimalista, la scelta del beige per la vostra camera sarà in grado di creare un’atmosfera rilassante e intima, nonostante l’essenzialità di arredi e decorazioni.
Ampio spazio alle finiture in legno e agli abbinamenti con i colori terrosi, lasciando al beige il compito di illuminare la stanza, utilizzandolo non soltanto come tinta per le pareti ma anche come rifinitura dei mobili, dei rivestimenti e dei complementi.
L’eleganza del beige in una cucina moderna
La cucina è il cuore operativo della casa, un luogo in cui funzionalità ed estetica si fondono. Grazie alla sua notevole capacità di riflettere la luce naturale, il beige valorizza ogni angolo dell’ambiente, creando l’illusione di uno spazio più ampio. Questa caratteristica lo rende particolarmente adatto a varie dimensioni, dalle ampie cucine open space ai modelli più compatti.
È possibile sperimentare con sfumature più chiare o più scure di beige per introdurre profondità e contrasto. Questa variazione di tonalità può essere ulteriormente accentuata attraverso l’impiego di materiali e texture diversi, come marmo, quarzoresina e legno.
Finiture e lavorazioni pregiate, come il rovere sbiancato, dalla caratteristica nuance tendente al grigio-beige, conferiscono ad armadi, pensili e piani di lavoro un aspetto naturale ed elegante, che richiama lo stile scandinavo.
Il fascino del beige in bagno
Più caldo del bianco e più fresco del crema, il beige è il colore neutro in grado di trasformare il bagno in una vera e propria oasi di relax e benessere. Piastrelle e arredi di questa sfumatura creano un ambiente accogliente e armonioso, dove è facile rilassarsi e coccolarsi.
Al bagno è sovente destinata una metratura non troppo generosa. Una delle principali qualità del beige è quella di migliorare notevolmente la percezione visiva degli spazi, anche quelli più ridotti, e può essere utilizzato per pavimenti e rivestimenti, ma anche per mobili contenitori, sanitari e lavabi.
La dualità con il bianco è un grande classico cromatico, ripreso dalle spa di tutto il mondo: i due neutri generano un contrasto sottile, esaltandosi a vicenda e conferendo alla palette del bagno una freschezza che mancherebbe se si optasse per un design all-beige.
Illuminazione e beige: un connubio perfetto
Un elemento chiave per valorizzare al meglio l’arredamento in beige è l’illuminazione. La luce naturale, in particolare, rivela appieno la bellezza e la ricchezza dei toni di questo colore neutro.
Grandi finestre e porte scorrevoli permettono al beige di risplendere, diffondendo una luce calda e accogliente in tutta la casa. Le luci artificiali, invece, possono essere scelte con cura per creare atmosfere diverse. Lampade a sospensione in toni caldi conferiscono un tocco di eleganza, mentre faretti e luci a LED direzionate su elementi specifici mettono in risalto dettagli e decorazioni.
Se desideri avere maggiore luminosità negli ambienti della casa, dipingendo le pareti in beige avrai la sensazione di avere una stanza non solo più luminosa, ma anche più grande.
Materiali naturali e texture raffinate
Il beige, grazie alla sua natura neutra, si presta magnificamente ad esaltare materiali naturali e texture raffinate. Legno, pietra, lino e filati naturali sono solo alcune delle opzioni che si sposano perfettamente con questa tonalità.
Mobili in legno con finiture beige, ad esempio, donano agli ambienti un’atmosfera calda e avvolgente, mentre rivestimenti in tessuto, pelle o ecopelle arricchiscono gli spazi con una piacevole morbidezza e una texture interessante. La combinazione di questi materiali crea una sensazione di autenticità e connessione con la natura, trasformando gli interni in luoghi accoglienti e rilassanti.
Il beige e l’arte dell’accostamento
Il beige, come ogni colore neutro, possiede molteplici sfaccettature. Ci sono tonalità di beige più scure che tendono verso il marrone chiaro, altre così chiare da avvicinarsi al bianco, e alcune che si collocano in una sottile transizione nella scala dei grigi.
Il greige, di grande tendenza, nasce proprio dalla fusione tra beige e grigio. Inoltre, esistono numerose sfumature intermedie tra queste variazioni. La chiave per un design ben riuscito sta nell’abilità di bilanciare queste diverse tonalità di beige integrandole con accenti di colore e texture appropriate.
In particolare, il beige chiaro ha la stessa versatilità del bianco ed è perfetto abbinato a colori scuri come nero, marrone o blu ma anche a colori accesi come carta da zucchero, giallo, ottanio e verde lime.
Le tonalità di beige più scure che si avvicinano al marrone si abbinano bene agli altri neutri e ai colori di terra e sono in grado di mettere in risalto le sfumature metallizzate come oro e bronzo, rivelandosi perfette per sottolineare dettagli nell’arredamento, come boiserie, lampade, cornici e tappeti.
In conclusione
A conclusione di questo focus sul beige, ecco alcuni punti di forza di questo colore che non passa mai di moda:
Colore di tendenza. Il beige è una tonalità intramontabile e di grande effetto, adattabile ad ogni stile di arredamento e ambiente della casa, dal bagno al soggiorno, dalla camera da letto alla cucina.
Versatilità cromatica. La neutralità del beige consente una notevole libertà nell’abbinamento con altre sfumature, permettendo una vasta gamma di interpretazioni stilistiche.
Molteplici sfumature. Il beige è un colore unico nello spettro dei colori, perchè può assumere toni freddi o caldi a seconda dei colori a cui viene accostato e dunque si presta benissimo anche ad abbinamenti con colori più vivaci e accesi, come il verde o il rosso, oppure anche il giallo, il color bronzo o il viola.
Senso di relax. Il beige è un colore naturale presente in ogni palette di colori della terra e, proprio per questo motivo, è in grado di trasmettere un senso di naturalezza e armonia.
Settembre è il mese giusto per rinnovare l’ambiente dedicato all’Home Working con elementi d’arredo, versatili e di design. Ecco tante idee.
Mai come in questi anni le case sono cambiate, trasformandosi per molti anche in luogo di lavoro. Gli spazi abitativi sono perciò diventati ibridi e multifunzionali poiché le persone hanno iniziato a desiderare, all’interno delle loro abitazioni, “angoli di pace”, luoghi facilmente trasformabili in ufficio durante le ore di lavoro, restando però belli e godibili anche nel resto della giornata.
Numerose aziende italiane hanno intercettato questa tendenza proponendo un’ampia gamma di mobili studio dal design moderno e flessibile, in grado di creare ambienti che si trasformano a seconda delle necessità.
Su Design Italy, il marketplace che riunisce oltre 200 aziende, eccellenze del design nazionale, sono disponibili numerose arredi Made in Italy, ideali per un home working di stile.
Sedute comode e versatili
Chi non avesse a disposizione la classica camera degli ospiti da convertire in ufficio, può organizzare la sua area di lavoro in soggiorno oppure in camera da letto. Non ci sono regole da seguire, ma è fondamentale scegliere arredi in armonia con lo stile della casa, che non stonino con il carattere e il calore dell’ambiente domestico.
Un punto imprescindibile è che la seduta sia comunque molto comoda, ergonomica, in grado di sostenere bene la schiena.
La magnifica poltrona Lou Read disegnata da Philippe Starck & Eugeni Quitllet per Driade è, ad esempio, estremamente confortevole. Si tratta di una seduta in pelle imponente e avvolgente che, con il suo schienale alto e le sue forme organiche, accoglie perfettamente il corpo.
Maggy di Viganò è un’allegra poltroncina ad altezza regolabile con rotelle. I suoi braccioli bassi offrono un comodo appoggio e le consentono di scivolare bene sotto il tavolo. Si tratta di un prodotto trasversale in grado di adattarsi alle esigenze d’arredo più eterogenee.
Perfetta per la scrivania e per la sala da pranzo anche la sedia Kin di Radice Orlandini design studio per Baleri. Le sue “zampe” allungate sostengono un corpo diviso in tre sezioni dalle forme arrotondate, con un’inclinazione perfetta per accomodare al meglio anche il collo e la testa.
Scrivanie chic per home working
Sul proprio piano di lavoro è importante prevedere uno spazio sufficientemente ampio per tenere tutto il necessario sottomano. E quando la scrivania si trova in casa è bene poterci appoggiare anche un vasetto con qualche fiore e, magari, uno svuota-tasche. Il desk per l’home office deve essere pratico, funzionale.
Navarra di CR&S. Riva 1920 è uno scrittoio affascinante, realizzato interamente in legno massello di noce, dotato di cassetti assemblati con incastri a coda di rondine e fori passacavi. Le sue forme molto classiche e sobrie lo rendono perfetto per ogni stanza della casa, dalla camera da letto all’ingresso.
Rialto di FIAM è una consolle in vetro curvato in grado di illuminare gli spazi. Realizzata in diverse dimensioni, si può adattare a ogni necessità e ospitare comodamente libri e pc.
Libri e oggetti sempre in ordine
Scaffali e librerie sono essenziali per disegnare un’area lavoro funzionale. Questo genere di complementi, inoltre, attraverso la personalizzazione dei materiali, delle finiture e dei colori, può aggiungere un carattere deciso all’ambiente.
La libreria Ren di Neri&Hu di Poltrona Frau definisce un angolo di studio impeccabile ed elegante. I due montanti laterali, leggermente inclinati, sorreggono i piani in betulla su fianchi in noce rivestiti in cuoio.
Progettata per essere super ecologica e versatile Moretto di Giorgio Caporaso per Lessmore è realizzata in cartone 100% riciclato. Si tratta di un sistema modulare con elementi rifiniti in diversi colori e fantasie. Infatti, è in grado di creare scaffali di ogni altezza e lunghezza in base alle esigenze della casa. In più i singoli moduli, molto resistenti, possono essere utilizzati anche singolarmente come piani d’appoggio o sedute.
Illuminazione
Una buona illuminazione sul piano di lavoro è fondamentale. Una lampada da tavolo, bella e di design permette di lavorare bene, e soddisfa anche l’estetica.
Grazie al braccio direzionabile, Megafono di Stilnovo è perfetto per la lettura. Icona degli anni Cinquanta, questa lampada ha una struttura in ottone e allegri paralumi conici.
Ruspa / 4 di Gae Aulenti per Martinelli Luce è un altro capolavoro del design. Disegnata nel 1968 si può definire un oggetto – scultura più che una semplice lampada. Ha 4 bracci fissati sulla base e otto riflettori orientabili, con rotazione indipendente uno dall’altro. Le sue forme sono un omaggio alle grandi e potenti macchine da cantiere.
La lampada da Tavolo Normanna di VI+M Studio per Purho ricorda le sfere magiche delle chiaroveggenti. La sua base in ottone spazzolato è impreziosita da frange in tessuto colorato, che le conferiscono un tocco ironico e retrò.
Sguardo ai tappeti per definire lo spazio home working
Il tappeto è un complemento in grado di caratterizzare gli ambienti, delimitare gli spazi e regalare personalità. La scelta della forma, dei toni e dei materiali è infinita. Numerose firme del mondo del design hanno reinterpretato questo complemento dalla tradizione millenaria con grande originalità.
Never Said di Alessandra Baldereschi per MOGG, è un divertente tappeto che si presta bene a una zona studio – lavoro. I suoi colori sfumati e i bordi irregolari lo fanno sembrare un grande foglio spiegazzato e poi riaperto.
Bonnard di Sicis è un mosaico da appoggiare a pavimento, fatto con migliaia di tessere in vetro e marmo. I raffinati motivi geometrici e figurativi realizzati a mano nei laboratori di Ravenna, si ispirano ad antichi decori romani. L’effetto è quello di un pavimento raffinatissimo, che aggiunge un tocco di stile a ogni tipo di arredamento, dal contemporaneo al classico.
Il colore… quanti articoli avrai già letto sul colore sul web? E quanti ormai ne ho scritti anche io! Ma ne manca uno secondo me importante. Uno specifico dedicato a chi ha una casa già arredata, a chi presta già attenzione alla tematica del colore, ma che, osservando la propria stanza preferita percepisce che qualcosa non va, che nonostante tutte le attenzioni prestate finora sulla scelta del colore, si sente che c’è qualcosa di sbagliato, ma non si sa cosa. In questo articolo desidero fare chiarezza nella tua mente e portarti a fare i giusti ragionamenti, anche attraverso un esercizio pratico, per capire gli errori compiuti e successivamente scegliere, bilanciare ed eventualmente aggiustare i colori in casa tua.
Il problema più diffuso sulla scelta del colore in casa
Capita molto spesso di arredare casa un pò a pezzi (arredi acquistati man mano nel tempo, durante il corso della vita all’interno di essa) oppure di fretta e senza nemmeno avere una visione di insieme dell’estetica della casa.
Perciò, presi un pò dall’inesperienza o dalla voglia di fare tutto e subito, si tralasciano certi aspetti, certe problematiche, che poi tornano a galla nel corso degli anni.
Uno di questi potrebbe essere proprio la disarmonia cromatica. Potresti ritrovarti in uno spazio di casa con:
Troppi colori > Effetto caotico
Pochi colori > Effetto piatto e triste
Colori mal bilanciati > Effetto di squilibrio e confusione
Come sarebbe la tua casa se fosse cromaticamente armonica
Una casa cromaticamente armonica è una casa in cui ogni cosa è al suo posto, ogni colore è al suo posto. Una casa in cui ogni volta che varchi la soglia d’ingresso, i tuoi occhi provano una sensazione di ordine, armonia e la tua mente una sensazione di pace e relax.
Questo è lo scenario che sogno per tutte le mie lettrici. Spero con questo articolo di ispirarvi e di aiutarvi a raggiungere questo magnifico obiettivo.
Sì sono una sognatrice, perché credo che nella vita tutto (o quasi) sia possibile, basta solo crederci, e questo crederci, ti aiuterà a trovare il modo di farlo.
Quando sono entrata nel mondo dell’home styling ho scoperto qualcosa che non potevo non condividere. Qualcosa che se ho imparato a fare io, allora può impararlo qualcun altro.
Cosa significa Home Styling?
L’abbinamento armonioso di oggetti, forme, materiali, colori, pattern… tutte cose bellissime da vedere, ma se tutte queste cose non avessero un effetto benefico (oltre che per gli occhi) anche per la mente, non sarei qui!
Quando mi sono sposata e sono venuta a vivere nella casa in cui mi trovo tutt’ora, non avevo le conoscenze in materia che ho ora. Infatti lavoravo come Interior Stylist da poco più di 1 anno e solo col tempo, grazie a tutto ciò che ho appreso e all’esperienza, ho capito quali fossero gli interventi di Home Styling da applicare anche a casa mia!
Ma soprattutto ho imparato che sono le tecniche visive e non gli elementi d’arredo costosi a fare la differenza tra una casa “che ti vergogni di mostrare” e una casa che ami vivere ogni giorno, che ti dona serenità e che “non vedi l’ora di far vedere a tutti”.
4 step per imparare a scegliere, bilanciare e (eventualmente) aggiustare i colori in casa
Questo articolo nasce con l’intento di aiutarti a fare chiarezza, comprendere gli eventuali errori compiuti e imparare a correggerli da sola.
Con un metodo step by step ti spiego come trasformare un interno cromaticamente caotico, in uno equilibrato e armonico.
Prima di aggiungere colore in casa dobbiamo capire se possiamo aggiungere colore e, come a volte capita, valutare se è il caso di togliere o sostituire qualche elemento di disturbo che ci allontana dall’armonia cromatica.
Nel metodo step by step che ti andrò al illustrare imparerai come:
Scegliere colori nel caso in cui ne avessi pochi,
Bilanciare i colori nel caso in cui la quantità di colore fosse ok ma noti che qualcosa non va e non ti soddisfa al 100%,
Aggiustare i colori nel caso in cui avessi una cozzaglia di materiali e colori che creano caos e disarmonia.
Sei pronta? Iniziamo con un’attenta analisi dello stato di fatto: i materiali presenti, le loro quantità e il loro posizionamento all’interno della stanza.
Per semplificare l’operazione ti suggerisco di analizzare una stanza alla volta.
STEP #1
Fai un check sullo stato di fatto
Identifica i colori (materiali) presenti.
Osserva la tua stanza, prendi un foglio e siediti. Ah, prendi anche una penna.
Scrivi un elenco di tutti i materiali (e il loro colore) che ti circondano: pareti, pavimenti, arredi, lampade e infine l’oggettistica principale.
Ad esempio:
Intonaco bianco
Tessuto grigio scuro
Tessuto verde
Tessuto bordeaux
Legno rovere
Gres grigio chiaro
Legno laccato bianco
Legno laccato azzurro
Ottone satinato
Ceramica bianca
STEP #2
Fai una selezione
Raggruppa i materiali che hanno colore simili, questi apparterranno alla stessa tacca colore della tua palette colori (es. intonaco bianco e legno laccato bianco).
Quanti colori hai identificato nella tua stanza? 4, 6, 10?
L’obiettivo è quello di non esagerare sulla quantità dei colori, 10 ad esempio sono troppi. Quindi cerca di fare una selezione e abbandonare qualche colore/materiale. Per eliminare intendo sostituire gli elementi di arredo che appartengono a quelle precise tacche colori che pensi siano di troppo.
Osserva l’illustrazione qui sotto per comprendere cosa intendo.
STEP #3
Ora possiamo aggiungere un tocco di colore
Se hai una base neutra, è sicuramente più semplice aggiungere un colore, questo perché coi neutri puoi abbinarci praticamente di tutto. Per scegliere un nuovo colore per la tua casa, aiutati con la ruota dei colori o direttamente con la mazzetta colori.
Se deciderai di non aggiungere colore, perché non vuoi o perché magari desideri mantenere un contesto tranquillo, soft, ma comunque accogliente, ti suggerisco di inserire un piccolo accento di colore scuro; può essere un marrone scuro o un nero.
Questo perché, così facendo, andrai a creare un piacevole contrasto che manterrà sì tutto neutro, ma renderà lo spazio più vivo, dinamico, di carattere e meno piatto e banale.
Le 3 condizioni ideali di armonia cromatica sono:
1 > Contesto completamente neutro (palette composta da grigi, bianchi, neri e/o marroncini).
Ad esempio la tua stanza potrebbe contenere i seguenti colori:
2 > Contesto neutro più un colore di accento.
Ad esempio la tua stanza potrebbe contenere i seguenti colori:
3 > Contesto neutro più un colore di accento, più uno a contrasto.
Ad esempio la tua stanza potrebbe contenere i seguenti colori:
Crea la tua palette colori, caratterizzata dai colori degli elementi esistenti (selezionati), più eventualmente quelli degli arredi nuovi, costituita in totale da 5 o 6 tacche colore.
STEP #4
Come distribuire il colore?
Tutto ciò che ha una superficie ha un colore, di conseguenza possiamo applicare il colore su qualsiasi elemento (superfici della stanza, arredi e oggetti) che compone la casa.
Ma se hai già un arredo esistente, ti invito ad osservare ed identificare le maggiori campiture di spazio che occupano i materiali/colori prevalenti. Prova ad immaginare e suddividere nelle 3 percentuali, le categorie cromatiche di tutti gli elementi che compongono il tuo spazio.
In genere fanno parte della categoria del 60% i colori chiari e neutri. Il 30% potrebbe essere un color marroncino (legno) e il 10% potrebbe essere quel colore che potresti assegnare all’oggettistica più importante.
Dico potrebbe perché non c’è una regola precisa, bisogna valutare caso per caso.
Ad esempio potresti avere tutte le pareti bianche e molti arredi bianchi e allora il tuo 60% sarebbe il bianco.
Ad esempio potresti avere una parete beige, il pavimento in legno, qualche mobile in legno e allora il tuo 60% sarebbe il beige/marroncino.
Suddividi la tua palette colori (quella creata nello step 3), in 3 parti raggruppando i colori simili.
Una parte della palette colori apparterrà al 60%, una parte al 30% e la parte restante al 10%.
Un consiglio in più:
Oltre a scegliere i colori giusti e nelle quantità giuste, bisogna saperli posizionare in modo armonico all’interno della stanza e della casa.
Se avessi distribuito il colore, nonostante la corretta applicazione della regola 60-30-10, in modo non equilibrato questo sarebbe stato il risultato.
Qual è l’errore secondo te?
L’errore è che gli elementi appartenenti ad un colore sono raggruppati in un lato della stanza e nell’alto lato sono presenti tutti gli altri colori.
“Muovi” i colori della palette e richiamali qua e là all’interno dello spazio, aiutandoti anche con gli oggetti di home decor.
Sbagliato bilanciamento colori
Giusto bilanciamento colori
Questo trucchetto ti darà un bellissimo effetto di armonia, di uno spazio pensato e progettato da chi ama davvero la propria casa.
Quando andrai ad arredare la tua libreria, a creare lo styling del mobile dell’ingresso, oppure ancora la gallery wall sopra al divano, tieni sempre a mente questi concetti di armonia, equilibrio e dinamismo.
In questo articolo ti ho spiegato step by step come scegliere, bilanciare e aggiustare i colori nella tua casa. Spero di averti trasmesso ottimi spunti di riflessione e nuove idee per trasformare la tua casa in uno spazio accogliente e felice come lo hai sempre desiderato.
Ciao, alla prossima.
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Il condominio si tinge di verde, best practice da adottare all’insegna dell’abitare sostenibile
A partire dal 2015, con la condivisione da parte dell’ONU dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, “vivere green” è diventato una scelta obbligata. Ma a che punto è l’Italia? Sebbene il Bel Paese si attesti alla diciannovesima posizione nella classifica europea sull’attuazione degli SDGs – Obiettivi di sviluppo sostenibile – rispetto alla ventitreesima del 2021, il rapporto annuale di Asvis fotografa un’Italia dove i passi da compiere sono ancora molti, soprattutto per ridurre lo stress idrico e ambientale.
Preservare la salute del nostro Pianeta è un obiettivo globale che richiede azioni sistemiche da parte delle istituzioni, della pubblica amministrazione, ma anche delle singole unità immobiliari. In questo scenario, sono proprio i condomìni a poter dare un primo contributo in termini di ecosostenibilità: migliori sono le pratiche di gestione condominiale, infatti, meno sarà l’impatto delle singole famiglie sull’ambiente. Con un occhio attento sul oltre 2.300 studi di amministrazione condominiale e su 100mila condomini sul territorio nazionale, VeryFastPeople, società di consulenza e assistenza personalizzata rivolta agli amministratori condominiali, invita i condomini ad adottare alcune best practice eco-friendly all’insegna dell’abitare sostenibile.
5 azioni concrete per un futuro greem
Plastic free: l’Italia è ormai attiva nella progressiva eliminazione e sostituzione della plastica con materiali alternativi e anche nelle aree condominiali. Il tema plastic free è diventato una situazione critica da gestire. Per ridurre i costi e l’impatto ambientale di questo materiale inquinante nel proprio condominio, è possibile installare, ad esempio, una “casa dell’acqua“. In media, questo servizio eroga 2.500 litri al giorno, con una riduzione giornaliera di 1.700 bottiglie di plastica e un risparmio annuo di oltre 300 euro per famiglia.
Efficientamento energetico: il Pianeta sta esaurendo gran parte delle risorse non rinnovabili. Nei prossimi decenni, infatti, le famiglie vedranno un aumento dei costi talmente alto da non consentirne l’accesso. Non solo, entro il 2050 si stima che le risorse non rinnovabili saranno totalmente esaurite. Dotare i condomini di addolcitori d’acqua, per esempio, è uno dei primi sistemi da adoperare per efficientare l’utilizzo energetico di un immobile. L’acqua addolcita, in assenza di calcare nelle tubazioni, consente di usare meno gas per il riscaldamento sia dell’acqua che dei locali. Anche l’installazione di pannelli fotovoltaici può fare la differenza in termini di risparmio energetico e di spese condominiali. Avvalersi di un impianto di questo tipo, in grado di alimentare ascensori, luce vani scale e riscaldamento condominiale, può consentire un abbattimento dei costi fino al 50% sulla bolletta.
Smaltimento rifiuti: la raccolta differenziata intelligente è ormai un obbligo di ogni unità immobiliare. Essa favorisce il riciclaggio e la riduzione degli sprechi preservando l’ambiente. La sua cattiva gestione comporta sanzioni amministrative molto alte che pesano su tutti i condomini. Basti pensare che in Italia le multe possono arrivare ad un importo di 620 euro, in base alla violazione. Dal momento che risulta impensabile identificare un singolo trasgressore, le multe ricadono su tutte le famiglie. Per ovviare a ciò, una possibile soluzione consiste nel posizionare una telecamera in prossimità dei luoghi di raccolta della spazzatura. Così facendo, il condominio può segnalare l’episodio alle autorità di competenza. Nel rispetto delle normative sulla privacy, previa accettazione unanime durante l’assemblea condominiale, l’amministratore potrà apporre un cartello in un luogo visibile e in prossimità della telecamera. I filmati poi saranno custoditi dall’amministratore condominiale che potrà visionarli e conservarli per il tempo strettamente utile.
Mobilità sostenibile: l’uso della bicicletta o il car sharing, anche in ambito condominiale, può ridurre l’impatto ambientale legato all’uso eccessivo dei veicoli privati.
Educazione e sensibilizzazione: promuovere la consapevolezza tra i residenti riguardo all’importanza delle pratiche sostenibili può contribuire significativamente a cambiamenti positivi nei comportamenti quotidiani dei condomini.
“In Italia esistono circa 1 milione di condomini abitati da circa 14 milioni di famiglie: immaginate se ogni condominio agisse nel rispetto del Pianeta quante cose potrebbero cambiare,” afferma Francesco Paini, cofondatore di VeryFastPeople. “Le potenzialità di un condominio sostenibile sono altissime e possono concorrere a ottenere risultati non solo in termini ambientali, ma anche economici. L’emergenza che stiamo vivendo è ormai una tematica assai complessa e, come un effetto farfalla, anche una singola azione può fare la differenza”.
Serena Confalonieri apre le porte della sua nuova casa nel cuore di Lambrate a Milano. L’abitazione è un loft su due piani inondato di luce naturale, dove vive con il compagno Marcello e Fausto, il loro Lakeland Terrier.
L’animo poliedrico della designer rivive all’interno di questo spazio caleidoscopico, dalla personalità risoluta ed eclettica, proprio come lei. All’interno dello stesso ambiente convivono sia prodotti di aziende di design – Alpi, Ceramica Cielo, Gebrüder Thonet Vienna, l’Opificio, MyHomeCollection, MM Lampadari, Mohebban, Perennials, Saba, Sambonet, Very Simple Kitchen, Wall&Decò e Wilson&Morris – che autoproduzioni, accostati a oggetti dal forte legame affettivo: pezzi collezionati nel corso dei viaggi, strumenti musicali, la quadreria con maschere, vecchie pubblicità, un ritratto di Fausto, le guide dei viaggi e libri d’arte. La casa diventa così uno specchio del carattere ironico di Serena Confalonieri, risultando al tempo stesso un nido caldo e accogliente in cui poter custodire e creare ricordi.
Il loft dove vive Serena Confalonieri
Entrando, ciò che colpisce immediatamente è la danza di volumi, pieni e vuoti, e di linee, rette e curve: verticalità e profondità assumono nuovi significati, in un equilibrio stilistico che disegna un modo di vivere contemporaneo e fluido.
Le aree della casa sono definite dall’accostamento di materiali – il cemento, imperturbabile e moderno, e il legno, caldo e luminoso – e dalle pareti che Serena Confalonieri trasforma in blocchi di colore grazie alle vernici di Wilson&Morris.
Zona giorno open space
La zona principale della casa è l’ampio open space che ospita la zona giorno. Il soggiorno, immaginato dalla designer come un luogo in cui rilassarsi e trarre ispirazione: qui, il divano Pixel di Saba rivestito con il tessuto Loop de l’Opificio campeggia come una nuvola e invita gli ospiti a sentirsi a proprio agio. Sempre di Saba, il tavolino Ring si presta a diventare appoggio per giochi di società e drink nei momenti di svago.
Di fronte al divano, il grande mobile a parete su disegno, interamente rivestito con le superficiAlpi della collezione Quadra in finitura rovere, crea una linea continua che sale dal pavimento in parquet fin sulla parete. Ad incorniciare il grande mobile, la coloratissima quadreria e, tra gli gli oggetti, le autoproduzioni dei bicchieri Calypso, dei bong Nebula e dei vasi Masai.
Cucina e zona pranzo
Alle spalle del divano la zona living si collega direttamente alla cucina senza soluzioni di continuità; qui troviamo la cucina e il tavolo della collezione Zdora, il progetto disegnato Serena Confalonieri in collaborazione con La Pietra Compattata e Very Simple Kitchen e le poltroncine Baba disegnate da Serena Confalonieri per MyHomeCollection. Per l’illuminazione la designer sceglie la collezione Mata disegnata per MM Lampadari per la cucina, la sospensione Tropicana disegnata per Houtique per la sala da pranzo e la lampada Lotus disegnata per Mason Editions per il salotto.
Il mobile nella zona living dal mood industriale raccoglie una serie di oggetti cui la proprietaria di casa è molto legata: dai vassoi della collezione Kyma per Sambonet alla macchina da scrivere vintage di Olivetti, dai cimeli precolombiani alle raccolte dei Peanuts, fino al vaso con fiori costruiti con i Lego. Ogni dettaglio di questa casa è legato a un momento o a un ricordo personale, restituendo nel complesso uno scorcio sull’animo più intimo della designer.
Camera e bagno della nuova casa di Serena Confalonieri
La zona notte, sul soppalco, ospita invece la collezione Layla, sempre di MM Lampadari: i due lumini da notte sono collocati ai lati del letto di fattura artigianale, sopra a due comodini. Di fronte al letto, la cabina armadio viene celata da un tendaggio a righe verticali bianche e azzurre di Perennials, dalla collezione Go To Stripes.
In netta contrapposizione con le tonalità chiare del resto della casa, il bagno è caratterizzato da nuance molto scure, sui toni del nero e del verde. Spicca così il mobile in legno con lavabo bianco e piatto in ceramica verde della collezione Delfo, firmato Ceramica Cielo.
La nuova casa di Serena Confalonieri si configura così come un nido, un luogo dove ogni angolo conserva gelosamente una parte di vita lasciando al tempo stesso spazio per tutto ciò che ancora deve avvenire nel futuro dei proprietari.
Si può mettere la carta da parati in bagno e in cucina? Se sei fan della carta da parati ti sarai fatt* questa domanda almeno una volta.
Spoiler: la risposta generica è sì e questo è un altro dei motivi per cui bagno e cucina hanno definitivamente perso l’accezione esclusiva di ambienti di servizio.
Con una carta da parati adatta e una posa ad hoc, la cucina e il bagno possono fare sfoggio di meravigliose fantasie dall’alto potere decorativo, in grado di rendere questi ambienti unici e personali.
Questa soluzione decorativa è perfetta per dare carattere a un bagno piccolo, anche se cieco o per rinnovare una cucina un po’ datata.
Ciao, io sono Federica, home stylist e interior blogger.
Se stai arredando o decorando casa e non sai da dove iniziare, sei nel posto giusto. Qui trovi tanti contenuti utili per arredare una casa autentica e unica.In ogni articolo ti fornisco trucchi di styling e spunti pratici.
I materiali migliori per le carte da parati in bagno e cucina
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Le carte da parati non sono tutte uguali: alcuni materiali sono più indicati per la cucina e il bagno, altri meno, altri ancora risultano del tutto inadatti.
Sai bene quanto la cucina e il bagno siano le stanze più soggette a umidità e calore e, uno dei metodi per rimuovere una carta da parati indesiderata è proprio quello di bagnarla con dell’acqua calda.
Questo significa che in ogni caso la carta da parati si staccherà?No, significa che le scelte superficiali sono bandite.
I fattori a cui prestare attenzione nella scelta della carta da parati per bagno o cucina sono fondamentalmente due:
resistenza all’acqua;
resistenza al calore.
A seconda delle zone specifiche da rivestire potrebbe bastare una carta da parati soltanto lavabile o potremmo aver bisogno di una carta da parati impermeabile. Dal punto di vista della resistenza al calore, è chiaro che una zona che riceve solo qualche schizzo di acqua calda, non ha bisogno di un materiale ignifugo, al contrario, per esempio, di un’area a stretto contatto con il calore, come il retro cucina.
Per farla breve, le carte da parati più adatte per bagno e cucina sono:
carta da parati in tessuto non tessuto;
carta da parati vinilica;
carta da parati in fibra di vetro.
Tuttavia, non tutti e tre i materiali sono idonei per essere posati nella doccia o dietro i fuochi.
Carta da parati in TNT (tessuto non tessuto)
La carta da parati in tnt è costituita da fibre sintetiche che non sono tessute in maniera ordinata. Si chiama tessuto non tessuto perché al tatto ricorda un tessuto, ma il processo di tessitura non è quello classico.
La carta da parati in tessuto non tessuto contiene resina ed è lavabile e idrorepellente, ma non del tutto impermeabile.
Resiste al calore (bassa infiammabilità) e allo sfregamento.
In bagno e in cucina può essere utilizzata nelle aree meno soggette al contatto con l’acqua e il calore. È meglio selezionare una grammatura piuttosto spessa e utilizzare una colla forte.
È adatta per:
pareti che non siano a contatto con calore e getti d’acqua;
la porzione di muro sopra alle mattonelle.
Non è adatta per:
paraschizzi in cucina (a meno che non venga trattata con apposita resina vetrificante).
rivestimento doccia o vasca;
parete dietro al lavabo.
Qui di fianco trovi una selezione di carte da parati lavabili in TNT.
La carta da parati vinilica è formata da carta o tnt e pvc stratificati. Il primo strato costituisce (di solito) la parte su cui è stampata la fantasia, mentre il pvc ha il compito di consolidare questo tipo di carta da parati. Esistono anche carte viniliche in cui la stampa è effettuata direttamente sul pvc.
Questa tipologia di carta da parati è resistente, impermeabile, sfregabile, lavabile e dotata di un basso grado di infiammabilità. Può essere incollata anche al di sopra di un rivestimento in piastrelle (evitando così seccanti demolizioni) purché le fughe siano prima livellate con cura.
Quindi, la carta da parati vinilica è ideale per la cucina e il bagno.
In questi ambienti più che negli altri è consigliabile dedicare particolare attenzione alla scelta della colla e all’isolamento di angoli e fessure con prodotti specifici.
È adatta per:
dietro il lavabo in bagno e in cucina;
la porzione di muro dietro i sanitari.
Non è adatta per:
rivestire una doccia o una vasca attaccata al muro;
area dietro i fuochi (anche se è a bassa infiammabilità, il calore potrebbe farla staccare).
Impermeabili e a bassa infiammabilità, questi 6 modelli di carte da parati in vinile sono acquistabili online.
La carta da parati in fibra di vetro è la più resistente a vapore, acqua e calore.
È realizzata mediante la tessitura di un filato ricavato dal vetro fuso e protetta da uno strato di resina trasparente.
Mantiene i vantaggi del vetro pur essendo sottile e flessibile al punto da essere venduta in rotoli.
Si può applicare sulle piastrelle preesistenti, dopo aver livellato le fughe.
La carta da parati in fibra di vetro è ignifuga, impermeabile, atossica e inalterabile dagli agenti chimici (resta da evitare la pulizia a base di acidi) e comunque lavabile, idrorepellente, resistente allo sfregamento e agli urti. È idonea anche per rivestire superfici esterne.
La fibra di vetro può essere sia bianca, da verniciare, che stampata. La versione verniciabile può essere ritinteggiata più e più volte. In ogni caso, le proprietà dell’uno e dell’altro tipo, sono uguali.
È adatta per:
tutte le pareti del bagno e della cucina;
paraschizzi (anche dietro i fuochi);
parete della doccia e della vasca;
dietro i sanitari.
Ecco una selezione di carte da parati impermeabili e ignifughe in fibra di vetro, ideali anche per l’installazione in doccia o come paraschizzi da cucina.
Carta da parati adesiva: pro e contro
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Quando si cerca su Google qualcosa come “carta da parati per cucina” o “carta da parati per il bagno”, molti risultati sono correlati a prodotti adesivi, di facile installazione, anche attraverso il fai da te.
Come ti ricordo spesso nei contenuti su Instagram, non tutti i prodotti che il motore di ricerca propone equivalgono a una scelta saggia.
La carta da parati adesiva è venduta di solito in rotoli di carta o tessuto non tessuto oppure sottoforma di piastrelle in vinile.
Pro:
economica;
lavabile;
in molti casi è riposizionabile;
facile da rimuovere, senza danneggiare il supporto di base;
ideale per gli interventi di home staging;
non serve per forza un posatore professionista.
Contro:
non è sempre facilissima da applicare;
quella in tnt non può essere applicata sulle piastrelle;
sensibilità agli agenti chimici;
non è idonea per la parete della doccia e per il paraschizzi;
non è impermeabile, nè ignifuga.
Idee per utilizzare la carta da parati in bagno
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Quando si tratta di rivestire il bagno con la carta da parati, ci sono varie combinazioni per farlo. Le fantasie sono in grado di apportare fascino e prestigio all’ambiente.
Si può applicare la carta su un’intera parete o combinare mattonelle e carta oppure boiserie e carta o anche pittura microcemento e carta.
Idee per utilizzare la carta da parati in cucina
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In cucina, la carta da parati può essere usata per rendere più accattivante la parete su cui si affaccia il tavolo o una credenza accessoria (e in questo caso, quella in TNT va già benissimo), oppure per le aree retrostanti la cucina (e, quindi, serve necessariamente la fibra di vetro).
Come abbinare piastrelle e carta da parati?
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Se hai intenzione di aggiungere la carta da parati su una parete parzialmente piastrellata, allora ti chiederai come abbinare le piastrelle alla fantasia della carta da parati.
In generale:
Una fantasia grande è più indicata per pareti grandi.
Una fantasia piccola è perfetta per le pareti piccole.
Bisogna tenere conto sia delle piastrelle sulle pareti, che del rivestimento a pavimento.
È bene che i rivestimenti preesistenti siano tutti in armonia con la carta da parati. Come si fa?
Dal punto di vista cromatico, si può scegliere un colore guida che si ripete, in diverse proporzioni su tutti e tre i rivestimenti oppure solo sulle piastrelle a parete e sulla carta da parati.
Per le grandezze, se la griglia delle piastrelle è a maglia stretta, si può optare per una fantasia più grande per la carta da parati, viceversa, se le piastrelle sono larghe, il motivo della carta da parati può essere piccolo.
Se le piastrelle hanno una fantasia o un pattern, è bene scegliere un motivo di carta da parati che contrasti con quello delle piastrelle. Per esempio, se le piastrelle hanno un pattern geometrico, la carta da parati può presentare un motivo più morbido e sinuoso (ad esempio floreale o astratto).
Un esempio pratico di abbinamento di pavimento, piastrelle a parete e carta da parati
Il pavimento è colorato e con pattern? Ecco è un esempio di come si possono abbinare i rivestimenti a fantasia di una stessa stanza.
Il colore guida è il blu acciaio, che ricopre quasi il 100% della superficie del pavimento, circa il 30% delle piastrelle a parete e il 10% della carta da parati.
I pattern sono tutti diversi sia nelle fantasie (una picchiettata, una geometrica, l’altra tropicale) che nelle dimensioni. La trama del pavimento è così piccola che nel complesso si percepisce quasi come una tinta unita. Il pattern delle piastrelle è di medie dimensioni. La fantasia della carta da parati è grande.
Come installare la carta da parati da soli?
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Sappi che sono a favore del fai da te, ma quando si tratta dei rivestimenti di bagni e cucine, la mano di un professionista fa davvero la differenza.
Oltre alla posa della carta sono da considerare la preparazione dei supporti e l’isolamento delle giunture, nel caso delle aree più soggette agli effetti dell’acqua. Stuccare le piastrelle del bagno, non è un’operazione alla portata di tutti.
Inoltre, installare la carta da parati è un lavoro che richiede una buona dose di pazienza e precisione.
Se in cuor tuo sai di avere tutte le carte in regola per mettere la carta da parati in totale autonomia, ecco qualche dritta da seguire.
Scegliere i prodotti giusti
La stesura “comincia” a partire dall’acquisto. Se compri i rotoli di carta da parati in un negozio fisico, tieni d’occhio il numero di lotto presente sulla confezione. È bene scegliere rotoli appartenenti allo stesso lotto, affinché il disegno si formi in modo ottimale sulla parete.
Anche la colla va selezionata con cura:
per carta da parati in tessuto non tessuto, colla vinilica in pasta;
per carta da parati in vinile, colla in polvere;
per carta da parati in fibra di vetro, colla specifica a presa forte.
2. Come deve essere una parete prima di mettere la carta da parati?
La parete di fondo deve essere perfettamente liscia e livellata prima di applicare la carta da parati.
Non si può stendere la carta da parati su un muro ruvido, sporco, con crepe o bagnato (anche se esistono fogli e pannelli da usare come base in caso di pareti umide).
Non si può applicare la carta da parati su pareti su cui è stato applicato uno smalto lucido. È prima necessario carteggiare.
Anche quando le pareti sono nuove di zecca e intatte, è sempre meglio dare una spolverata.
Altro importante step è rimuovere le mascherine delle prese, dello scarico (nel caso del bagno) e del sifone (se necessario).
A questo punto, trova una porzione di pavimento libera e ricomponi il disegno a terra, avvicinando i rotoli. Tieni a portata di mano anche le istruzioni all’interno dei rotoli, contengono sempre informazioni preziose.
Con una livella a bolle, traccia sul muro delle righe verticali, corrispondenti alla larghezza di ogni rotolo. In questo modo avrai chiaro dove applicare ogni telo. Considera però che il primo e l’ultimo telo dovranno sbordare lateralmente di 5 cm oltre l’angolo. In questo modo, potrai rifinire liberamente lo spigolo, con il taglierino, anche se la parete non è perfettamente dritta o perpendicolare al soffitto.
Se la carta da parati occuperà solo una porzione di parete, traccia quella porzione a matita sul muro, così sarà più facile non uscire dai limiti con la colla.
3. Applicare la carta un telo alla volta
Dopo aver preparato la colla, seguendo le istruzioni sul prodotto, si può procedere alla stesura, un po’ alla volta. La cosa migliore da fare è stendere la colla fino alla prima linea di delimitazione e poi applicare la carta e ricominciare. È necessario stendere la colla uniformemente, da sinistra a destra, dall’alto verso il basso, senza tralasciare i bordi.
Per essere cert* di non aver tralasciato nessun punto, guarda in controluce la parete.
Posiziona il telo sulla colla e poi lascialo scorrere spingendolo dolcemente, fino ad allineare il disegno con il telo successivo.
Una volta posizionato il telo usa una spatola da tappezziere per eliminare tutte le bolle.
Nei punti in cui ci sono le prese, una volta steso il telo, si può creare un taglio a forma di x e piegare ogni lembo triangolare verso l’interno (dopo aver tolto la corrente). In alternativa si può tracciare il contorno del rettangolo spingendo con un dito, e poi ritagliare il perimetro con un taglierino.
Alla fine, potrai munirti di pazienza e tagliare gli eccessi di carta con il taglierino.
Finora la questione della carta da parati in bagno e cucina è sempre stata un po’ un tabù. Come vedi, con le giuste scelte di materiali e un’installazione impeccabile, la cosa è assolutamente possibile. Abituiamoci a prevedere fantasie e pattern anche in questi spazi per renderli più belli che mai.
Soluzioni per appendere giacche e cappotti all’ingresso di casa
Grande, piccolo, in corridoio o direttamente sul soggiorno? Qualunque sia l’aspetto e la dimensione dell’ingresso di casa, una cosa è certa: è necessario trovare uno spazio dove mettere – o nascondere – giacche, giubbotti e cappotti.
Abbandonati sul divano, trench, spolverini e piumini rivendicano un luogo dove essere riposti in maniera ordinata e precisa, pur restando sempre a portata di mano.
Via libera dunque a soluzioni originali che uniscono l’unico al dilettevole con un obiettivo preciso: rendere l’entrata un ambiente accogliente e funzionale.
Gli armadi da ingresso sono la scelta ideale per nascondere alla vista qualsiasi oggetto. Dai capispalla alle borse, dai cappelli alle scarpe, tutto resta chiuso all’interno di uno spazio contenitivo capiente e ben attrezzato.
Celati dietro due, tre, quattro o più ante battenti, giacche e cappotti non vengono protetti solo dagli occhi indiscreti. Le porte piene svolgono un ruolo determinante anche nello schermare la luce del sole e nel preservare i tessuti dalla polvere.
Personalizzabili per dimensioni e finiture, i guardaroba chiusi lo sono anche per modularità e accessori. Gli ingressi con ante spaziano dagli armadietti a 2 battenti, modello evergreen, alle soluzioni modulari complesse con nicchie, ponti e panche.
Quest’ultime sono perfette per progettare un guardaroba semi-chiuso, che gioca sul contrasto di volumi e profondità.
Compromesso perfetto tra spazio ridotto e massimo della praticità, gli armadietti a una sola anta fanno della versatilità la loro cifra. Funzionano alla perfezione da soli, come guardaroba di un piccolo disimpegno, oppure in abbinamento a cassetti, vani e scarpiere.
Tra le soluzioni d’arredo più amate spopola un celebre trio: il mobile da ingresso con colonna guardaroba, specchiera e appendiabiti. Il segreto del suo successo sta nelle dimensioni compatte che, insieme alla varietà di accessori, consentono di realizzare il mobile da ingresso più adatto alle proprie esigenze.
Meritano una menzione speciale i guardaroba con un’anta a specchio, che entrano di diritto nell’universo dei mobili multiuso. Chiusi, svolgono la funzione di una specchiera a figura intera; aperti, svelano tutto il potenziale – e la praticità – di una cappottiera moderna.
I pannelli con appendiabiti sono, in assoluto, la soluzione salvaspazio che consente di risparmiare più centimetri in profondità. Ultra slim, questi speciali attaccapanni sottili sono per questo indicati per allestire un piccolo guardaroba in ingressi stretti e lunghi, dietro la porta o in disimpegni-corridoio.
Ben più che semplici attaccapanni da parete, i pannelli da ingresso hanno due assi nella manica.
Il primo è rappresentato dagli accessori: tra ganci, specchi, mensole e ripiani, un solo modello può assolvere numerose funzioni. Il secondo, invece, è dato dalla struttura stessa del pannello, che funge da protezione tra la parete e gli indumenti appesi.
L’ingresso è uno dei punti più adatti per installare un grande specchio da parete. Diffondendo la luce, la superficie riflettente contribuisce a dare una sensazione di maggiore ampiezza e accoglienza. Il nullaosta arriva anche dalla disciplina del Feng Shui, a patto che lo specchio non sia collocato davanti alla porta d’entrata.
Nella vita di tutti i giorni, una specchiera da ingresso serve a uno scopo ben preciso: farci dare un’ultima, rapida sistemata al look prima di uscire di casa. Per questa ragione, alcuni specchi si sono dotati di ganci e tubi appendiabiti su cui appoggiare gli accessori da indossare per completare l’outfit.
Gli appendiabiti da muro mantengono ben salda la loro presenza all’ingresso di casa. Complici spazi abitativi sempre più ridotti, si rivelano adatti a ottimizzare piccole porzioni di parete riducendo al minimo l’ingombro.
Grande classico rivisitato in chiave odierna, l’appendiabiti moderno sfoggia un design attuale, alle volte minimalista, per dialogare con l’estetica degli appartamenti di ultima generazione. Colori neutri come bianco, nero e grigio incontrano forme originali per restituire un complemento bello da vedere e pratico da usare.
La funzionalità è massima, ed è rappresentata da ganci richiudibili e pomelli discreti che consentono di appendere giacche leggere, piccole borse o lo zainetto dei bambini.
Se i guardaroba chiusi non fanno per te, gli specchi con ganci a scomparsa potrebbero stupirti. Si tratta di un particolare modello di specchio che, restando fedele alla sua funzione principale, integra una cornice dotata di gancetti per appendere giubbini leggeri, cappelli e sciarpe.
Essenziali nell’aspetto, gli specchi-attaccapanni preservano un’estetica essenziale grazie alla possibilità di estrarre i ganci solo quando necessario. Un meccanismo a pressione ne favorisce l’apertura quando in uso, mentre un semplice gesto è sufficiente per riporre in sede l’uncino metallico.
Vale un discorso simile per le specchiere appendiabiti da terra, evoluzione del modello da parete. Meno compatte della versione a muro, offrono però un vano guardaroba aperto dove sistemare le grucce in direzione trasversale. Nascosti da un pannello a specchio, i capispalla restano così a disposizione per essere indossati in qualsiasi momento della giornata.
Esempio di originalità, gli appendiabiti a pomello offrono soluzioni d’arredo pratiche e versatili, qualunque sia lo spazio a disposizione. Occupano pochissimi centimetri e lasciano libero il pavimento, un vantaggio in termini di funzionalità sia per un ingresso grande sia per un disimpegno contenuto.
Versatili nella forma e nel colore, i pomelli appendiabiti lasciano carta bianca anche nella disposizione dei singoli elementi. Usati in coppia, in trio o in gruppo, possono essere scelti per dare forma a composizioni asimmetriche o destrutturate.
Non sono da meno i ganci a parete, che offrono una delle soluzioni più semplici per appendere le giacche se c’è davvero poco spazio disponibile. Posizionati accanto alla porta, offrono un porto sicuro dove mettere i cappotti, le sciarpe o i cappelli. E quando non sono coperti da un capo d’abbigliamento, si trasformano in accessori decorativi e irriverenti capaci di valorizzare e abbellire un muro spoglio.
Organizzare un ingresso-guardaroba: appendere o nascondere?
Sembra banale, ma la scelta tra mobili da ingresso con o senza ante non è affatto scontata. In generale è sempre meglio optare per soluzioni d’arredo chiuse che nascondano alla vista i capispalla usati di frequente, soprattutto se l’entrata dà sul soggiorno.
Sì dunque agli armadi a muro, ai porta cappotti e alle colonne ad anta singola, spesso dotati di ripiani su cui appoggiare borse e cappelli. I mobili appendiabiti chiusi sono perfetti anche per contenere capispalla lunghi come impermeabili, spolverini, loden, cappottini di lana o cardigan.
Se lo spazio è poco o preferisci una soluzione con ganci, riduci il numero dei capi appesi. Tieni a portata di mano solo la giacca o il soprabito che indosserai di volta in volta. In alternativa, considera un arredo 2-in-1 o a scomparsa: una specchiera da terra con appendiabiti o un pannello girevole con ganci potrebbero fare al caso tuo.