6 Luglio 2023 / / Dettagli Home Decor

Tenuta di Forci a Lucca in Toscana

Tenuta di Forci si trova in Toscana, a nord-ovest del centro storico di Lucca e nella zona di Pieve Santo Stefano, da sempre la collina più ambita della zona, sia per la sua natura incontaminata che per i panorami mozzafiato che si estendono fino al Mar Ligure.

La proprietà, che dista solo 8 km dal centro storico di Lucca, si trova infatti in una posizione strategica, a 35 km dalla costa della Versilia, conosciuta sia per città d’arte e cultura come Pietrasanta che località balneari come Forte dei Marmi. Dista inoltre solo 40 km dall’aeroporto internazionale di Pisa e 80 km da Firenze.

Il cuore pulsante della tenuta è Villa di Forci: costruita nel XIV secolo, fu inizialmente concepita come residenza di caccia dalla famiglia Buonvisi. Un secolo dopo fu ampliata dalla famiglia in una splendida azienda agricola. Negli anni successivi, la villa e il territorio circostante raggiunsero gradualmente l’apice del loro splendore con l’aggiunta della magnifica loggia dell’architetto Vincenzo Civitali.

La tenuta è composta da circa 360 ettari di terreno con boschi, vigneti, alberi da frutto, orti e vasti uliveti, un anfiteatro naturale privilegiato e ricercato, che combina perfettamente la sensazione di aperta campagna, dove sembra che tempo si sia fermato, con l’accessibilità a tutti i servizi locali e alle attività culturali.

Tenuta di Forci in Toscanacasali in vendita nella campagna Toscana

I casali in vendita da Knight Frank

All’interno della tenuta sono in vendita undici casali, ognuno di metrature diverse e con caratteristiche individuali, con diversi ettari di terreno agricolo.

Segalato, Sorgente e Palazzina

Tra questi, Segalato, un’ex casa di caccia, e Sorgente la vicina fattoria.  Segalato si caratterizzerà per l’ampia zona giorno con cucina, cinque camere doppie e otto bagni per un totale di 650 mq di superficie.  Sorgente, una volta ristrutturato, comprenderà una zona giorno, una cucina, quattro camere doppie e cinque bagni per un totale di 560 mq di superficie. Gli edifici sono circondati da circa 4 ettari di terreno con piscina e ampie viste panoramiche. Vi è inoltre Palazzina, un’unica cascina storica circondata da circa 1 ettaro di terreno con piscina. Una volta ristrutturata, la superficie di 380 mq sarà composta da una zona giorno, una cucina, quattro camere matrimoniali e cinque bagni.

render casale da ristrutturare in Toscana

La Villa di Forci e il nuovo santuario

Villa di Forci è invece il cuore della tenuta, circondata da una fattoria, da un’ampia corte con ulteriori edifici e da due frazioni sulla sommità occidentale, dove verranno sviluppati alloggi che verranno messi in affitto o utilizzati per ritiri spirituali. La fattoria comprenderà un ristorante, un negozio di prodotti agricoli, uno spazio artistico, una cappella per concerti e cerimonie speciali e altro ancora.

È prevista inoltre la costruzione di un santuario della salute olistico, programmato per rispondere ai principi e alle pratiche rigenerative della terra, seguendo la filosofia della trasformazione, della guarigione della mente e del corpo, della nutrizione sana e della nuova coscienza – dal “suolo alla cellula”. Le attività saranno ospitate all’interno di alcuni edifici agricoli storici riutilizzati e di cascine ristrutturate vicino alla Villa.

render ristrutturazione casali nella Tenuta di Forci in Toscanarender casali ristrutturati nella Tenuta di Forci

Il progetto di ristrutturazione dei casali

La ristrutturazione dei casali avverrà secondo un progetto specifico con requisiti di eco-sostenibilità.  Noti studi di architettura locali, in collaborazione con lo studio londinese Michaelis Boyd, si occuperanno del progetto.

Un team di professionisti della Tenuta di Forci guiderà i nuovi proprietari attraverso l’intero processo di ristrutturazione. Gli acquirenti avranno la possibilità di personalizzare l’immobile, rispettando i requisiti delle autorità locali e il concetto di sostenibilità. Le maestranze si concentreranno sul riutilizzo e sull’uso di materiali naturali, ove possibile di provenienza locale. I progetti terranno conto del percorso del sole e della luce naturale in un’ottica di risparmio energetico.

tenuta agricola in Toscana

Storia della tenuta agricola

Per secoli la Tenuta di Forci è stata fortemente caratterizzata dalla sua componente agricola. Gli attuali proprietari, la famiglia Van Ogtrop,  stanno ulteriormente sviluppando la tenuta con vigneti biodinamici, oliveti biologici, progettazione di permacultura e agricoltura rigenerativa. Il tutto per il desiderio di creare e mantenere un ecosistema autosufficiente con la minore interferenza umana possibile.

Il vino e l’olio d’oliva sono i pilastri dell’azienda agricola e l’obiettivo principale è quello di arricchire il terreno per ottenere il massimo risultato da tutte le attività agricole. Gli oltre 4.000 ulivi distribuiti nella proprietà produrranno olio d’oliva e olive biologiche di altissima qualità. I 7 ettari di vigneti saranno lentamente implementati e trattati da una talentuosa squadra di viticoltori ed enologi secondo i principi e le pratiche della viticoltura biodinamica, iniziando con la produzione artigianale di vino rosso e introducendo in futuro vini bianchi.

La filosofia alla base del progetto è quella di dare nuova vita alla tenuta agricola attraverso concetti di sostenibilità ed economia circolare, temi chiave molto sentiti dai proprietari, coinvolti personalmente nel progetto su più livelli generazionali.

Per saperne di più: www.knightfrank.com

 

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6 Luglio 2023 / / ChiccaCasa

Cosa mettere in un’anfora per valorizzarla?
Le anfore sono oggetti d’arredo sempre attuali, recentemente tornati di grande tendenza.

Sono eleganti e classiche e si possono reperire sia nei negozi di home decor, che nei mercatini delle pulci, che nei negozi di antiquariato.

Si abbinano molto bene agli interni in stile rustico, ma sono perfette anche negli interni classici, scandinavi o contemporanei.

Cosa mettere in un’anfora grande?

Le anfore grandi da interno che hanno la bocca larga in realtà non sono anfore: si chiamano orci o giare. Un tempo venivano usate per conservare olio oppure vino, oggi sono perlopiù utilizzate come decorazioni per il giardino o per gli interni.

Un’anfora da ingresso è generalmente così: grande e capiente. L’idea decòr più sdoganata (ma sempre di tendenza), vede la collocazione simmetrica di due giare gemelle ai lati della porta di ingresso all’esterno di una villetta o di una casa singola.

Se non sai cosa mettere dentro una giara o un’anfora grande, tieni a mente questa “regola” di home decor.

Solo le anfore con l’apertura ampia possono essere accessoriate. Le anfore grandi con la bocca piccola sono notevolmente più eleganti vuote, magari esaltate da un bel piedistallo di un materiale e un colore in contrasto.

Ecco qualche idea per decorare un orcio da mettere in casa (per comodità, userò il nome “anfora”, ma tu ormai lo sai, non è una vera anfora).

anfora da arredamento vintage con pianta da interno Microsorum diversifolium (felce)

Anfora da arredamento con pianta da interno

Le anfore grandi da interno possono essere utilizzate come portavasi per le piante in casa.

Stanno molto bene sia con le piante alte, che con quelle folte e cespugliose. Ecco alcuni esempi di piante per anfore.

Piante alte (a portamento verticale) che stanno bene in un’anfora

  • Cocco;

  • Kentia;

  • Strelitzia nicolai;

  • Ficus elastica;

  • Monstera deliciosa (si può estendere anche in orizzontale).

Piante folte da mettere in un’anfora

  • Microsorum diversifolium (in foto);

  • Phlebodium Aureum;

  • Felce di Boston;

  • Philodendron Xanadu.

Anfora da interno con ramo

È una soluzione davvero scenografica, ma adatta soprattutto agli spazi più ampi.

Il ramo, per attirare l’attenzione deve necessariamente essere vero (no rami di plastica, please!) e imponente.

  • Un ramo secco deve avere un diametro abbastanza spesso da non passare inosservato, meglio se dotato di curvature particolari e tante ramificazioni che lo rendono interessante.

  • Un ramo in fiore, per esempio di ciliegio, pesco, mimosa o jacaranda è la soluzione che fa per te se hai in giardino uno di questi alberi. Certo, è temporanea, ma ripaga in termini di estetica. In questo caso l’anfora dovrà nascondere un contenitore pieno d’acqua al suo interno. Meglio evitare di mettere l’acqua direttamente nella giara, in quanto potrebbe traspirare all’esterno (soprattutto nel caso della terracotta non rifinita) e rovinare le superfici su cui è poggiata.

Cosa mettere dentro un’anfora piccola

Quando l’anfora è in versione petite le cose sono due: o pochi fronzoli o niente.

Le anfore piccole sono belle anche vuote

Le piccole anfore da arredamento non hanno bisogno di accessori extra per essere valorizzate.

Le forme sinuose hanno un potere decorativo che può essere sfruttato per abbellire un tavolino, una mensola o il piano di un mobile.

Less is more: quando si vuole mettere in risalto qualcosa, a volte togliere è meglio che aggiungere.

Come decorare un’anfora con i fiori secchi

Un’idea per decorare un’anfora piccola senza rubarle la scena è quella di usare uno oppure tre fiori secchi.

Se i fiori sono discreti, l’effetto sarà più elegante ed essenziale.

Se l’anfora è piuttosto piccola e ha la bocca stretta puoi usare elementi con lo stelo piuttosto spoglio che si estendono in altezza, come:

Per le anfore di medie dimensioni con l’apertura un po’ più grande puoi usare:

Trova altri spunti su cosa mettere nei vasi al posto dei fiori.

Piccola anfora portacandela

In alcuni casi una piccola anfora può anche essere utilizzata come portacandela.

È necessario che l’apertura dell’anfora sia abbastanza stretta da poter sorreggere una candela.

Questa soluzione è indicata per le anfore rifinite esternamente con una finitura trasparente lucida o semilucida, facile da pulire.

Come decorare un’anfora di terracotta?

Se hai trovato un’anfora di terracotta nuova di zecca e vuoi trasformarla in un’anfora antica, ho il tutorial che fa per te.

Puoi cospargere l’anfora di yogurt bianco (meglio se scaduto) con un pennello e lasciare asciugare.
Ripeti l’operazione più volte per creare una patina antichizzata.

Per un tocco di stile in più puoi passare l’anfora nella cenere quando lo yogurt è ancora umido. Si creerà una trama in rilievo e giochi di chiaro-scuro. Disclaimer: quest’ultimo passaggio funziona solo sulle anfore da tenere in casa.

Guarda il tutorial completo, step by step, su come invecchiare la terracotta.

Photo e styling Federica Del Borrello – Chiccacasa

5 Luglio 2023 / / Dettagli Home Decor

vantaggi della pietra sinterizzata Lapitec per rinnovare il bagno

Perchè scegliere la pietra sinterizzata Lapitec anche per l’ambiente bagno

Superfici orizzontali e verticali, piatti doccia, interno e bordo vasca. Così come minipiscine, saune, top o ante di mobili lavabo costituiscono le diverse categorie di prodotto, nell’ambito bagno, che possono essere realizzate in Lapitec.

Del tutto priva di pori sulla superficie, la pietra sinterizzata Lapitec permette infatti di essere impiegata a diretto contatto con l’acqua e con gli agenti di pulizia. Un materiale straordinario, che non subisce alcun tipo di alterazione. Inoltre, assicura notevoli proprietà igieniche e di sicurezza grazie alla sua composizione interamente silica-free e agli alti coefficienti di attrito di alcune finiture.

Formati e colori delle lastre Lapitec

L’importante dimensione delle lastre, in formato XXL fino a 1540×3440 mm, consente di realizzare i rivestimenti doccia. Il risultato sarà un effetto minimal grazie all’assenza di giunti e fughe. Inoltre, la lavorabilità del materiale, agevola la personalizzazione e la creazione di arredi, anche con estetiche e colorazioni differenti.



Dai toni caldi al bianco assoluto, anche con venature passanti nella collezione Musa, per arrivare alle varie tonalità di grigio e nero. La pietra sinterizzata Lapitec si declina nella palette per eccellenza dell’ambiente bagno, dove le cromie naturali permettono di ritrovare il benessere personale.

Lapitec è disponibile nei tre spessori di 12,20 e 30 mm e resiste a urti e graffi, alterazioni dovute all’effetto dei raggi UV, a sbalzi termici e temperature estreme. E’ inospitale per muffe e batteri ed esprime le sue migliori performance in immersione, mantenendo del tutto inalterato il suo aspetto.

colori e formati della pietra sinterizzata Lapitec

Cos’è la pietra sinterizzata Lapitec

Frutto di un processo produttivo coperto da 25 brevetti, Lapitec è un materiale per architettura, interior e product design. E’ realizzato con una miscela di minerali 100% naturali senza resine, inchiostri o derivati del petrolio. È interamente privo di silice cristallina grazie all’impiego di Biorite®, una componente minerale brevettata dall’azienda.  E’ quindi un materiale sicuro e ancor più sostenibile, ed è disponibile in lastre di grandi dimensioni con tre possibili spessori, in 16 nuance e 7 finiture superficiali.

Lapitec è una pietra sinterizzata “a tutta massa”. Esterno e interno sono infatti identici, senza smalto e stampa digitale sulla superficie; una caratteristica che gli consente di essere lavorato in tutto il suo spessore, con costanza di aspetto e performance. Privo di porosità sulla superficie, è poi resistente a sbalzi termici, gelo e alte temperature, raggi UV, graffi, prodotti chimici. Per questo può essere impiegato a diretto contatto con l’acqua.


Le sue elevate performance, unite a una composizione green e ai formati XXL, consentono una grande versatilità di impiego. Lapitec è adatto per facciate ventilate e coperture, superfici orizzontali e verticali sia indoor sia outdoor, rivestimento piscine e di ambienti yacht, top di cucine o tavoli.

www.lapitec.com

 

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5 Luglio 2023 / / Romina Sita

Hai presente quando entri in casa e vedi ordine e armonia? Ecco, queste sensazioni non sono date solamente dalla giusta scelta di arredamento, ma anche, anzi oserei dire soprattutto, dai piccoli oggetti decorativi, dalla loro quantità, da dove e come sono posizionati all’interno della stanza e della casa. In questo articolo desidero mostrarti qualche idea pratica su come disporre gli oggetti di home decor all’interno della tua casa, per prendere ispirazione e imparare ad applicare i consigli di home styling che ti permetteranno di provare ogni giorno quella piacevole sensazione di ordine e armonia ogni volta che varchi la soglia di casa.

INDICE DEI CONTENUTI
L’errore che ahimè si commette
Esercizio pratico: facciamo uno styling insieme
#1 Step
#2 Step
#3 Step
Quali sono le tipologie di composizioni che si possono realizzare in casa
#1 Tipologia
#2 Tipologia
#3 Tipologia
Esempi di composizioni armoniche
Trasforma la tua casa

L’errore che ahimè si commette

Quando si arreda casa, ormai me lo avrai sentito dire più e più volte, si impiegano la maggior parte delle energie durante la scelta degli arredi principali e non si dà il giusto peso invece a tutti quei dettagli di home decor, che sono proprio quelli che fanno la differenza! Ovvero tutti quegli oggetti decorativi che creano quell’aspetto armonico e accogliente che hai tanto desiderato per la tua casa fin dall’inizio.

A dirti la verità questo (quello di sottovalutare il potenziale dell’oggettistica della casa) è un errore che ho fatto anche io quando sono venuta a vivere in questa casa (nel lontano 2010!). Forse perché l’ho arredata un pò di fretta o forse perché avevo la testa concentrata altrove. Poi pian piano mi sono resa conto che, nonostante l’arredamento scelto mi piacesse molto, mancava qualcosa. Gli oggetti decorativi, seppur pochi, c’erano, ma erano posizionati senza una logica precisa e armonica.

Quando mi sono sposata lavoravo in un’azienda come interior stylist da poco più di 1 anno e solo col tempo, grazie a tutto ciò che ho appreso e all’esperienza ho capito quali fossero gli interventi di home styling da applicare anche a casa mia, nella mia bellissima casa che tanto adoro!

Ora sono qui, su questo blog, proprio a condividerti tutto ciò che ho imparato in questi anni, perché desidero che tu possa provare le stesse e bellissime sensazioni che provo io a casa mia!

Troppo spesso vedo mensole, mobili della tv, vani a giorno sovraccarichi di soprammobili, oggettini e libri tutti ammassati tra loro senza nessun senso logico.

Quali sensazioni possono dare queste composizioni di oggetti? Ordine e armonia, oppure caos e disordine?

Sulla risposta direi che siamo d’accordo: caos e disordine!

Tu: “Ok Romi, ma mi vuoi demoralizzare?”

Niente affatto! Anzi, voglio fare subito con te un esercizio semplice ma pratico che ti permetterà di capire nel concreto ciò che puoi fare fin da subito per rimediare a questa situazione.

Esercizio pratico: facciamo uno styling insieme

STEP #1

Prendi un vano a giorno qualsiasi, quello che è sempre lì in disordine (può essere una mensola, una nicchia, il ripiano di un mobile) e liberalo, togli via tutto.

Togli tutti gli oggetti che gli stanno sopra…tutti eh!

Ora cosa provi?

Ah, che sensazione di respiro… Guarda quanto è grande quel ripiano, non te lo ricordavi, vero?

Ecco, ora che è grande però non significa che devi riempirlo tutto.

Dobbiamo cercare di renderlo bello! Bello e anche funzionale (in base alla zona in cui si trova).

Dai una bella pulita con un colpo di straccio e procediamo.

STEP #2

Ora ti ritrovi lì di fianco una montagna di oggetti. Dobbiamo capire se li vogliamo tutti riporre nel vano a giorno appena vuotato, oppure se possiamo fare una cernita ed eliminare qualcosa (= buttare ciò che non occorre più o riporre in un vano chiuso).

Per ognuno di essi chiediti: davvero lo voglio tenere a vista? Davvero è così bello o importante (es. ha un legame affettivo)?

STEP #3

Gli oggetti rimasti saranno i protagonisti del tuo nuovo styling del vano a giorno.

Tutti avranno un ruolo importante, il ruolo di far parte di una composizione armonica di oggetti.

Posiziona gli oggetti uno ad uno sul ripiano partendo dal più alto o dal più voluminoso, ad esempio dal vaso più alto, oppure da un gruppo di libri affiancati l’uno all’altro.

Procedi creando piccoli gruppi di oggetti distanziati tra loro. All’interno di ogni gruppo fai in modo che ci siano elementi alti, medi e bassi. Come ti accennavo 2 secondi fa, ogni gruppo deve essere distanziato dall’altro (quindi non avrai più l’ammassamento di prima) e tra un gruppo e l’altro è bene mantenere un dinamismo di altezze e forme.

Ti condivido questo articolo in cui spiego nel dettaglio quest’ultimo concetto: Come arredare un piano di appoggio come una vera stylist: 6 tecniche efficaci

Le composizioni di oggetti, se ben studiate e realizzate, possono trasformare l’aspetto estetico di una casa. Quando c’è ordine visivo, che anche ordine mentale, perché gli occhi sapranno dove guardare senza essere disorientati dal caos e dai troppi oggetti.

Fai un test con l’esercizio appena fatto insieme…lascia passare qualche giorno e dimmi se è cambiato qualcosa, a livello mentale intendo. Cosa provi ogni volta che passi davanti a quel ripiano appena sistemato? Ti dà serenità, oppure è rimasto indifferente? Le risposte a queste domande ti daranno la carica per sistemare un altro ripiano della casa, vedrai!

Quali sono le tipologie di composizioni di oggetti decorativi che si possono realizzare in casa

Potenzialmente qualsiasi superficie di appoggio, sia orizzontale, sia verticale, è adatta ad accogliere composizioni armoniche di oggetti. Per semplificare questo concetto, diciamo però che ci sono 3 principali tipologie di composizioni.

TIPOLOGIA 1 – Le composizioni con dietro una parete

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Foto by Rue Mag

Sono tutte quelle composizioni di oggetti posizionate su un ripiano addossato alla parete o allo schienale del mobile in cui sono contenute. Può essere una mensola, il mobile dell’ingresso, una madia, il mobile della tv, il top del mobiletto del bagno, un vano a giorno della cucina, ecc…

TIPOLOGIA 2 – Le composizioni centrotavola

composizione-centrotavola
Foto by Pinterest

Sono tutte quelle composizioni di oggetti posizionate su un piano di appoggio con nulla intorno, ad esempio: il tavolo da pranzo, l’isola o penisola della cucina, il coffee table, ecc…

Sono tutte composizioni visibili a 360° e cioè devono essere possibilmente armoniche su tutti i suoi lati, appunto perché sono posizionate al centro e noi ci muoviamo intorno ad esse quando fruiamo all’interno della stanza.

TIPOLOGIA 3 – Le composizioni a parete

gallery-wall-the-poster-club
Foto by The Poster Club

Le gallery wall sono un esempio immediato di ciò che si intende per composizioni a parete. Sono molto decorative, non ingombrano spazio all’interno della stanza e sanno esprimere (attraverso le immagini dei poster o delle fotografie contenute al loro interno) il carattere e la personalità di chi abita la casa.

All’interno del mio corso digitale di Home Styling “Da Abitazione a Casa” spiego nel dettaglio come realizzare composizioni di oggetti decorativi per ognuna di queste tipologie.

Esempi di composizioni armoniche

Ora ti mostro qualche esempio di composizioni armoniche di oggetti decorativi per la casa, che ho realizzato qualche tempo fa. Nel farle mi sono divertita a scegliere prodotti monomarca, in modo che se magari te ne piacesse una in particolare, puoi replicarla velocemente facendo un acquisto unico nello stesso shop.

La nostra casa deve essere composta da arredi principali e oggetti decorativi più piccoli. Gli arredi principali definiscono la funzionalità di uno spazio e l’estetica principale. Tutti gli oggetti di home decor definiscono quel tocco finale di armonia, personalità e carattere di una casa. Senza di essi puoi avere l’arredo più bello e funzionale che vuoi, ma la tua casa sembrerà sempre fredda e impersonale.

Trasforma la tua casa

Impara a trasformare la tua casa con un metodo semplice, pratico e per chi ha poco tempo, a trasformare la tua abitazione fredda e impersonale in una casa accogliente e bella da vivere.

Come?

Scopri il mio corso per diventare la stylist di casa tua e realizzare una volta per tutte la tua casa come l’hai sempre desiderata.

Ciao e alla prossima!

P.S. Continua a navigare nel blog, potresti trovare qualche altro articolo utile.

L’articolo Oggetti decorativi per la casa: idee e consigli per creare composizioni piacevoli da guardare sembra essere il primo su Romina Sita.

5 Luglio 2023 / / Laura Home Planner

Come illuminare casa ,

un aspetto che a volte viene trascurato.

Si pensa allo stile,

al colore,

all’organizzazione…

ma spesso ci si dimentica che illuminare casa è fondamentale per un buon progetto d’interior.

illuminare casa scegliamo le lampade

Per illuminare casa nel modo corretto ,

è necessario scegliere le lampade con la giusta direzione di luce

In che modo?

  • Luce diretta
  • Luce indiretta
  • Diretta e indiretta

illuminare casa con la luce diretta :

Quali sono le lampade con luce diretta?

tutte quelle che hanno una direzione della luce in un punto preciso.

La luce diretta è indicata per ambienti che richiedono attenzione.

Ad esempio,

La lampada da tavolo può risultare utile per leggere un libro ,

In cucina le luci sotto pensili hanno luce diretta per illuminare il piano di lavoro,

Il piano cottura e il lavello .

Sopra al tavolo da pranzo per illuminare la tavola.

illuminare casa con la luce indiretta

La luce indiretta è perfetta per creare l’atmosfera.

il fascio luminoso è rivolto verso il soffitto o le pareti.

Le lampade con luce indiretta sono consigliate per mantenere la concentrazione durante la giornata lavorativa…

ed oggi giorno non si tratta solo dell’ufficio fuori casa…

pensiamo a quanti di noi lavorano in smart working

diretta e indiretta facciamo un mix

Per ottenere un risultato ottimale è opportuno combinare i vantaggi di entrambi,

un mix tra luce diretta ed indiretta renderà l’ambiente più confortevole.

Illuminare solo con luci indirette non basterebbe,

e con la sola luce diretta mancherebbe un po’ di comfort.

luce calda o fredda?

Non esiste una regola

Bisogna sceglierla in base alle proprie esigenze di illuminazione.

È bene considerare però ,

Che la tonalità della luce influisce molto sul nostro stato d’animo a seconda della sua intensità.

perciò,

scegliere come illuminare ogni spazio nel modo giusto è importante per ottenere un grado di comfort ed efficienza adeguati all’ambiente in cui ci troviamo.

L’articolo Illuminare casa : idee spunti e consigli proviene da Laura Home Planner.

4 Luglio 2023 / / Dettagli Home Decor

dal riciclo di vecchi abiti nasce la collezione Rememberme

Sedie, tavoli e coffe-table, la collezione Rememberme regala nuova vita agli abiti trasformandoli in arredi sostenibili

Nato dalla creatività di Tobias Juretzek e dall’artigianalità di Casamania by Horm, la collezione Rememberme è sinonimo di innovazione e sostenibilità. La linea è infatti progettata per dare nuova vita agli abiti a noi più cari, al suo interno coesistono lo sguardo verso il futuro e il desiderio di mantenere vivo il passato.

Inquinamento, quanto incide l’industria tessile?

Secondo un recente articolo pubblicato nel sito del Parlamento Europeo,  il settore tessile è tra i principali responsabili dell’inquinamento del pianeta. La produzione tessile ha bisogno di utilizzare molto acqua, senza contare l’impiego dei terreni adibiti alla coltivazione del cotone e di altre fibre. Si stima che la produzione tessile sia responsabile di circa il 20% dell’inquinamento globale dell’acqua potabile a causa dei vari processi a cui i prodotti vanno incontro, come la tintura e la finitura, e che il lavaggio di capi sintetici rilasci ogni anno 0,5 milioni di tonnellate di microfibre nei mari.

Si calcola, infatti,  che l’industria della moda sia responsabile del 10% delle emissioni globali di carbonio, più del totale di tutti i voli internazionali e del trasporto marittimo messi insieme.

Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, gli acquisti di prodotti tessili nell’UE nel 2020 hanno generato circa 270 kg di emissioni di CO2 per persona. Questo significa che i prodotti tessili consumati nell’UE hanno generato emissioni di gas serra pari a 121 milioni di tonnellate.


L’abbigliamento che finisce in discarica

In questi anni è cambiato anche il modo in cui le persone eliminano l’abbigliamento che non usano più. Molti capi, infatti, finiscono in discarica anziché essere donati.

Le soluzioni per ridurre questo impatto passano ovviamente cambiando i nostri modelli di consumo. E’ importante superare la cultura dello spreco dell’abbigliamento stagionale, indossati solo per pochi mesi, e optare per capi senza tempo, di qualità e durevoli. Inoltre, è altrettanto importante dare una seconda vita ai vestiti che non indossiamo più, vendendoli su piattaforme online di seconda mano, donandoli a enti di beneficenza per il riutilizzo o riciclandoli in altri prodotti, proprio come la collezione Remeberme.

tavolo collezione Rememberme

Dal riciclo di abiti nasce la collezione di arredi Rememberme

La collezione si fa portavoce delle attuali problematiche sociali di sostenibilità e riciclaggio. Il designer ricava infatti il materiale, per la realizzazione della linea, dall’utilizzo di vecchi indumenti come jeans e magliette di cotone mischiati con una specifica resina atossica di origine vegetale. Gli abiti sono oggetti portatori di ricordi e di memorie e che conferiscono così a ogni singolo prodotto un valore aggiuntivo. Con Rememberme la personalità degli abiti continua a vivere dando espressione ai materiali e alla loro storia di vita.

Rememberme si sviluppa in sedie, tavolo e coffee-table dando vita a una proposta sostenibile completa.


Naturalmente, non ci saranno mai due prodotti identici, ogni pezzo è inevitabilmente unico nel suo genere.

 

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4 Luglio 2023 / / Dettagli Home Decor

erbe aromatiche, le migliori e come coltivarle in casa

Chi ama dilettarsi in cucina sa bene quanto sono importanti le erbe aromatiche per insaporire i piatti. E allora, ecco le migliori erbe aromatiche da coltivare in vaso, così gli aromi sono sempre a portata di mano.

Le aromatiche più facili da coltivare

Menta

In quanto pianta sempreverde molto resistente, la menta si presta bene ad essere coltivata dentro casa. L’importante è che venga posizionata in una zona fresca e soleggiata, in un terriccio ricco di humus.

Timo

Il timo è perfetto per la coltivazione in vaso, perché cresce lentamente e non richiede travasi. E’ importante evitare i ristagni d’acqua, preferendo annaffiature frequenti ma poco abbondanti.

Basilico

Chi non ha mai coltivato una piantina di basilico? Tra le erbe aromatiche, il basilico è la pianta che richiede più cure. Necessita di luce ma teme i raggi diretti del sole. Inoltre, deve essere annaffiato spesso affinché il terriccio rimanga sempre umido.

Erba cipollina

L’erba cipollina ha bisogno di una zona fresca, ombrosa e ventilata. L’ideale è posizionarla in un angolo del balcone o sul davanzale della finestra. In questo periodo dell’anno è sufficiente annaffiarla ogni due giorni.

Dove collocare le erbe aromatiche per farle durare più a lungo

Quante volte ti è capitato di ritrovarti con una piantina di erbe aromatiche secca dentro casa? La colpa il più delle volte è da imputare alla collocazione sbagliata. Le piante in vaso hanno bisogno, infatti, di molta luce naturale e temono invece le fonti di calore. L’ideale è ritagliarsi un piccolo angolo dentro casa da dedicare esclusivamente alla coltivazione di erbe e spezie. Il consiglio è quello di posizionarle vicino alla finestra, ma non solo. Sistemare i vasetti delle piantine vicino al lavabo può essere una buona idea, oppure dedicare loro una mensola della cucina in cui arrivano maggiormente i raggi del sole. Fondamentale, poi, anche la scelta del vaso. Sono perfetti quelli con diametro e altezza pari a 20 cm, con almeno un foro di drenaggio alla base. Sistemandoli vicini tra loro si creerà una sorta di microclima in cui le piantine possono crescere meglio.

La soluzione dentro casa è il giardino idroponico

Plantui, il giardino idroponico domestico
Plantui giardino idroponico

Non tutti sanno che è possibile coltivare piante e fiori senza ricorrere all’uso della terra e del classico terriccio. Si tratta del giardino idroponico, che si basa essenzialmente sulla creazione di un ambiente favorevole per la crescita dei vegetali. In che modo? Disciogliendo dentro l’acqua le sostanze nutritive che normalmente le piante trovano nel terreno.

Il vantaggio, in questi casi, è che si può dare vita a un angolo green anche in spazi ridotti e poco luminosi della casa. Ma i vantaggi non finiscono qui: le piante crescono più velocemente, sane e più rigogliose rispetto alle tecniche di un giardino tradizionale.

Inoltre, se dotato di un serbatoio per il riutilizzo del liquido, si avrà anche un notevole risparmio di acqua.

Consigli per coltivare con successo le erbe aromatiche in poco spazio

Consigli per coltivare con successo le erbe aromatiche in poco spazio
kit orto verticale della collezione Cuadra

Coltiva in verticale

L’orto verticale risolve il problema dello spazio in quanto, come suggerisce il nome, si sviluppa in altezza. Scaffali in legno, plastica o ferro sono i più adatti per ospitare piccoli vasetti in cui far crescere le piantine.

Un’altra soluzione è quella di acquistare fioriere e contenitori a cascata, da fissare al muro per creare una specie di rete. In alternativa si possono coltivare le piantine anche dentro grossi tubi di plastica tagliati in modo tale da creare una sorta di contenitore dove inserire il terriccio.

Infine, in commercio puoi trovare diversi Kit con tutto ciò che serve per creare un orto verticale. Si tratta di soluzioni facili da montare e che puoi collocare dentro casa o sul balcone.

Acquista piante già cresciute

Una regola per coltivare con successo le erbe aromatiche è quella di partire da piantine già cresciute. Spesso, infatti, i semi presentano una difficoltà nell’attecchire. Trapiantare una pianta già sviluppata aiuta anche i meno esperti ad ottenere ottimi risultati.

 

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4 Luglio 2023 / / Dettagli Home Decor

arte povera e arredamento

Nel design non è forse l’attenzione ai dettagli a fare la differenza? Ciò vale sia per le soluzioni di stampo moderno sia per quelle che vedono un legame con epoche in cui non ci si poteva permettere di sprecare alcunché.

Qualcosa che si può ritrovare nella maggior parte delle pietanze gastronomiche della tradizione, che partono da una cultura dove “si fa con quel che si ha a disposizione” per creare soluzioni creative e che sono vere e proprie opere d’arte.

È quanto accade anche nel caso dell’arte povera: un movimento avanguardista che ha conosciuto un successo importante tra gli anni Sessanta e Settanta del Secondo Dopoguerra, capace di cambiare il corso della storia in maniera significativa e rivoluzionaria.

Una ribellione ai canoni standard che ha rivendicato di porre al centro lo spettatore tramite la realizzazione di immagini, sculture, performance e complementi di arredo, con il fine di ribadire il legame tra uomo, esistenza ed arte.

Il risultato è stato il conseguimento di uno stile originale, rinomato e portato avanti ancora oggi. I mobili come le vetrine in legno arte povera ne sono un esempio e rappresentano l’essenza della semplicità, ottenuta dall’impiego di materie prime in grado di durare a lungo nel tempo.

Un tratto che ne assicura l’installazione all’interno di molteplici stanze, in contesti di campagna come di città, raffinati ed eleganti, con un’aria un po’ retrò.

credenza in legno vecchia con ante in vetro

Arte povera: una definizione

Con il termine arte povera si fa riferimento a un movimento artistico che nasce a metà degli anni Sessanta in Italia e si contrappone a una società consumista e incentrata sulla modernizzazione.

Non diversamente dalle altre soluzioni avanguardiste, si pone in rottura con il passato ma anche con il presente, in particolar modo con l’egemonia della cultura minimalista statunitense.

Una ribellione che rivendica l’utilizzo di materiali, appunto, poveri e grezzi, come il legno, le pietre, i tessuti, talvolta persino la plastica. Che prende forma da quello che si utilizza nella quotidianità, escludendo tutto ciò che è superfluo.

Quali sono le origini dell’arte povera? Vanno ricercate in special modo nelle avanguardie di inizio novecento e nella pittura astratta.

A coniare il termine è stato il curatore e storico dell’arte Germano Celant, il quale poneva all’interno del movimento artisti assimilabili tra loro per la narrazione di tematiche simili, affrontate con comunione di intenti pur non lavorando insieme.

La prima reunion è avvenuta nel 1967, all’interno di una mostra andata in scena a Genova presso la Galleria La Bertesca.

Il movimento ha aderito alle manifestazioni pacifiste contro la guerra in Vietnam, ma si è sciolto, nonostante il successo, intorno alla metà degli anni Settanta. Ogni artista ha proseguito portando avanti la propria identità e il proprio stile.

Tra i protagonisti del movimento arte povera ricordiamo Piero Gilardi, Mario Merz, Gianni Piacentino, Gilberto Zorio, Giovanni Anselmo e Michelangelo Pistoletto. Quest’ultimo è tra l’altro l’ultimo artista italiano vivente ad aver esposto al Louvre di Parigi. Il 25 giugno ha compiuto 90 anni ed è ancora molto attivo.

Come abbinare i mobili in arte povera

Arte povera e arredamento

La produzione di arte povera ha trovato la sua realizzazione pratica e naturale all’interno di complementi di arredo in legno lucidato, per i quali vengono adoperati soprattutto ciliegio, castagno e noce.

Mobili che presentano uno stile caldo, tipico della lavorazione artigianale del legno in Italia, e decisamente rustico. Oltre alle vetrine, tra le soluzioni che risultano più rappresentative troviamo scrivanie, scrittoi, credenze, comodini, tavoli, sedie, credenze, comodini e settimini.

Arredare utilizzando le creazioni dell’arte povera significa pensare gli ambienti riducendo tutto all’essenzialità e alla funzionalità.

Nulla vieta di accostare questo particolare stile ad altri, sia secondo un criterio di opposizione che di concordanza. L’ideale è però inserirlo in maniera esclusiva almeno all’interno della singola stanza.

È perfetto per uno studiolo, per la camera da letto, per il soggiorno, per la cucina e all’interno di un ambiente open space.

Accanto ai mobili in legno è possibile aggiungere dettagli in ferro battuto e utilizzare degli specchi. Una soluzione, quest’ultima, che si richiama all’arte di Michelangelo Pistoletto e alla sua produzione di Quadri specchianti.

 

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4 Luglio 2023 / / Maconi

Essenziale ma non spoglio, semplice ma non banale: l’arredamento in stile minimalista sfrutta il suo successo e torna alla ribalta tra le tendenze dell’interior design.

Più evergreen che nuova tendenza, il minimalist style si afferma, anche per questa stagione, come uno dei trend decor più amati e usati nella progettazione degli spazi abitativi più attuali.

Nonostante i suoi oltre 60 anni di vita, infatti, sfida lo scorrere del tempo proponendosi come valida soluzione decorativa capace di valorizzare abitazioni moderne di varie metrature, dai piccoli monolocali alle grandi dimore indipendenti.

Dal soggiorno al salotto, dalla cucina alla camera da letto, ogni ambiente si presta senza indugi ad accogliere la filosofia del less is more, compresa l’entrata di casa. E proprio partendo dal biglietto da visita di ogni abitazione, ti proponiamo idee e consigli per arredare un ingresso all’insegna dello stile minimal.

COME ARREDARE UN INGRESSO IN STILE MINIMALISTA:

Design semplice e geometrico

 

Può sembrare banale, ma la forza del minimalismo risiede nella sua semplicità. L’assenza di orpelli inutili e la tendenza alla pulizia estetica sono stati fin da subito riconosciuti come gli elementi caratterizzanti di questo stile, fatto di linearità e sottrazione.

L’apparente mancanza di decorazione, però, è ben equilibrata dal rigore formale degli arredi, che prediligono le linee dritte o perfettamente arrotondate, i volumi compatti e le geometrie semplici, senza cambi di direzione. Parallelepipedi, cubi o sfere, rettangoli, quadrati e cerchi sono le forme basiche del minimalismo, che le impiega per creare soluzioni armoniose e funzionali.

La linearità del minimalismo si riflette anche in un particolare uso della simmetria, utile per restituire un’impressione di ordine e logica estetica. Ciò non significa che il suo opposto, l’asimmetria, sia da evitare. Al contrario, se ben equilibrato, l’accostamento di forme diverse o l’alternanza tra pieni e vuoti può rendere più dinamica una semplice composizione a parete.

 

Arredi sospesi a parete

 

Lo stile minimalista passa anche dalla posizione che assume l’arredamento all’interno dell’ambiente. Sì dunque ai mobili disposti intelligentemente sulle pareti dell’ingresso, in modo da sfruttare al meglio lo spazio di un ambiente aperto sul soggiorno, ma anche e soprattutto di un ingresso dalle dimensioni ridotte o dalla planimetria lunga e stretta.

Lo stile minimal predilige le soluzioni a muro, questo è certo, e non solo per ragioni estetiche. Va da sé: installati a parete, gli ingressi sospesi appaiono leggeri, quasi fluttuanti, e di conseguenza fanno apparire anche l’ambiente circostante come visivamente leggero.

Tuttavia esiste anche un risvolto pratico, che ha a che fare con il mantenimento di un ambiente salubre. L’assenza di piedi e gambe diventa un elemento funzionale di estrema importanza per effettuare con agio le faccende domestiche, dalle ordinarie pulizie quotidiane alle grandi rassettature di mezza stagione.

Ed è bene ricordarlo: al di là del puro design, lo stile minimal trova piena espressione quando è in grado di rendere la casa un luogo pratico e fruibile, comodo da vivere e facile da mantenere.

 

Mobili multifunzione e trasformabili

 

Apprezzati per lo spirito salvaspazio, i mobili multifunzionali rivendicano la loro presenza anche negli ingressi minimalisti. Forti di un’anima duale, riflettono uno dei dettami principali dello stile: less is more. E perché non mettere alla lettera questo mantra optando per soluzioni che, nell’ingombro di un solo arredo, assolvono due funzioni contemporaneamente?

Uno specchio che fa da guardaroba, una consolle richiudibile o un armadio con panca sono solo alcuni esempi di arredi che fanno del concetto di (multi)funzionalità il loro punto di forza. Capaci di ottimizzare le entrate più piccole, i mobili trasformabili tornano utili anche negli ingressi grandi, soprattutto quelli a vista o affacciati sul soggiorno, dove consentono di risparmiare centimetri occupati da complementi che risulterebbero non necessari.

 

Spazi contenitivi capienti

 

Parola d’ordine del minimalismo: ordine, ordine e ancora ordine. Basato su un’estetica essenziale, pura e priva di qualsiasi ornamento, lo stile minimalista non ammette il disordine visivo. Accessori, suppellettili e oggettistica devono essere ridotti al minimo e studiati attentamente per restituire, a chi entra ed esce da casa, un senso di sobrietà naturale e gradevole, mai forzata o asettica.

A loro volta semplici ed essenziali, gli oggetti a vista possono comunque essere presenti, ma a una condizione. Dovranno esprimere la personalità della casa e di chi la abita, evocare un ricordo o raccontare una storia… In breve, dovranno evitare che l’ambiente risulti freddo e inospitale, quando dovrebbe essere caldo e accogliente.

Il compito di nascondere i suppellettili di troppo è affidato a mobili contenitori capienti e pratici, dotati di ante, cassetti e compartimenti chiusi in cui riporre una grande quantità di oggetti. Sarà così più facile mantenere l’ambiente ordinato e trovare facilmente ciò di cui si ha bisogno, perché ogni cosa avrà il suo posto e ci sarà un posto per ogni cosa.

 

Colori chiari e sfumature pastello

 

Arredo minimalista fa rima con total white? Non necessariamente. Il bianco è senza ombra di dubbio il colore predominante dello stile minimal, che sposa appieno i colori chiari per infondere chiarore e ampliare spazi piccoli o ristretti.

Esiste però un’intera palette di sfumature alternative a cui poter attingere, che si accostano al bianco per ricavare luminosità e creare moderati effetti cromatici a contrasto. Via libera dunque a sfumature neutre come beige, tortora o grigio, verde o blu in toni pastello, tinte naturali come il sabbia o il terra. È bene accetto anche il nero puro, che con il bianco dà vita a un connubio sempre valido. Non sono indicate le sfumature accese, più adatte invece per ambienti moderni dallo spirito pop o eclettico.

Quanto a finiture, gli ingressi arredati secondo il minimalist style sfoggiano pannelli senza maniglia, sostituiti da cassetti o ante con apertura a pressione o gola integrata. Le finiture sono lisce e uniformi, senza pattern decorativi o con delicati accenni alle texture materiche. Nella sua accezione più contemporanea, lo stile minimalista approva anche le soluzioni d’arredo in cemento, resina o effetto legno, ed esili dettagli metallici.

 

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I punti di forza dello stile minimalista

Riassumendo, se decidi di arredare un ingresso in stile minimal, potrai contare su tre vantaggi fondamentali.

  • Versatilità.
    Il minimalismo è uno stile estremamente fluido e permeabile, che ben si presta a essere contaminato dalle altre tendenze. Non è dunque raro imbattersi in arredamento minimal chic, scandinavo, nordico, contemporaneo, moderno, urban, japandy e così via.
  • Luminosità.
    Liberando lo spazio, lo stile minimal consente alla luce naturale di entrare nell’ambiente e di rimbalzare su arredi e pareti. Una resa a cui contribuisce anche il bianco, se scelto come colore predominante della palette.
  • Personalizzazione.
    Lungi dall’essere freddo e distaccato, lo stile minimal accoglie di buon grado gli accessori, a patto che siano coerenti con il progetto formale dell’ambiente. Un tappeto, qualche cuscino o una lampada di design bastano a rendere la zona giorno più calorosa e invitante.

 

9 idee d’arredamento per un ingresso minimal

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Rivenditori Italia Maconi

3 Luglio 2023 / / Dettagli Home Decor

Attico con terrazza a Milano ristrutturato da Matteo Italia

Il nuovo progetto di Matteo Italia è un attico con superattico che occupa gli ultimi piani di un nobile edificio di abitazioni degli anni Trenta nel cuore di Milano.

L’abitazione è stata acquistata da una giovane coppia di rientro dall’estero, che desiderava insediarsi in un contesto di pregio e intriso di storia. Il tutto senza rinunciare alla generosità di spazi esterni che, in una metropoli densa come Milano, rappresentano un surplus di incalcolabile valore.

Gli ambienti originari presentavano una distribuzione molto rigida e antiquata, in ogni caso poco funzionale alle ambizioni con le quali i nuovi proprietari immaginavano di ridefinire e di abitare questi spazi.

Il concept della ristrutturazione

Dal dialogo fitto con il progettista, all’interno del quale si è  generata una reciproca fiducia, è nato il concept della ristrutturazione i cui obiettivi sono stati identificati e focalizzati fin dall’inizio. Primo fra tutti, un design contemporaneo che alludesse alle atmosfere e allo stile originario del palazzo. L’apertura degli spazi alla luce, considerata come uno strumento di composizione volumetrica. Il comfort degli esterni, disegnati e attrezzati per garantire privacy, comodità e relax alla famiglia e agli ospiti. Infine, la cura meticolosa per i dettagli, che ha portato a trattare anche gli ambienti secondari come elementi da valorizzare e nobilitare al massimo delle loro potenzialità.

Attico con superattico ristrutturato da Matteo Italia

Entriamo nell’attico firmato Matteo Italia

Il cuore del progetto, la pièce principale della casa, è il sontuoso salone a doppia altezza, al piano quinto. La pianta è stata modificata e riadattata per misurarsi con esigenze e funzionalità più attinenti alla vita contemporanea.
La luce proveniente dalle finestre dei terrazzi inonda gli spazi generosi e accuratamente progettati. La calda spina ungherese in rovere dialoga con le pareti di un grigio appena accennato, decorate da cornici che ne esaltano lo stile, rievocando l’epoca e lo status alto-borghese della residenza.

soggiorno a doppia altezzaprogetto Boccaccio dello studio Italia and Partners

Un comodo divano ad angolo riprende i colori e i motivi del tessuto Hermès che riveste la colonna al centro del salone. Un “vestito” prezioso, capace di trasformarla da mero elemento strutturale in oggetto di design. In aggetto sul salone troviamo un altro highlight del progetto: il grande soppalco a sbalzo, affacciato sul vuoto a tutta altezza del salone. Se alleggerire e illuminare è la semantica principale di questa residenza, è proprio nel grande sbalzo che questo codice viene espresso nella maniera più efficace.

La pesante e sorda struttura del soppalco originario è stata smaterializzata e trasformata in una scatola di vetro trasparente sui parapetti e sul pavimento. Il piano di calpestio è supportato da una cornice strutturale bianca e sostenuto staticamente da un tirante.
Lo sbalzo diventa così una sorta di prisma che riflette ed espande la luce anziché schermarla come accadeva in precedenza.

progetto Boccaccio dello studio Italia and Partners

Il marmo del tavolo da pranzo, disegnato su misura, si ripete nei rivestimenti della cucina, separata dal salone solo da un elegante e trasparente porta Velaria di Rimadesio. Il metallo scuro della cornice di questa porta richiama gli inserti lineari presenti sul soffitto, lungo i quali sono affogati i corpi illuminanti: essi rappresentano una sorta di firma dello studio, il segno riconoscibile lasciato dal progettista in molti dei suoi lavori.

Attico con superattico firmato dall'architetto Matteo Italia

Master Bedroom con bagno privato

Oltrepassando il salone e la scala in legno e vetro, che porta al piano superiore e all’ingresso, ci si addentra nella zona più privata e più intima del piano.

masterbedroom attico a Milano firmato Matteo Italiamasterbedroom con bagno

Quì si trova la master bedroom, impreziosita dallo smeraldo della carta da parati Dedar sulla parete di testa del letto. La camera padronale è dotata di un bagno privato lussuosissimo nei marmi cannettati Salvatori.

Gli spazi outdoor

terrazzino attico a Milano

Un capitolo a parte meritano gli spazi in outdoor.

Il grande terrazzo al piano quinto ha una dimensione davvero inusuale per una residenza in pieno centro città. Le finiture in legno della pavimentazione terrazzo proseguono anche in verticale formando una sorta di cortina-parapetto. Così, insieme alle piante in vaso, si crea un ambiente aperto ma protetto. Parte della terrazza è sistemata a patting green di allenamento.

terrazza attico a Milano firmato Matteo Italia

Spazi esterni abitabili e ampi, ma più intimi e familiari, si trovano anche al piano sesto, in due zone distinte. Qui due terrazze panoramiche si proiettano sulla città con visuali prospettiche diverse e più libere rispetto al piano precedente.

Infine, sempre dal livello sesto, una scala permette l’accesso, in copertura, a un ulteriore spazio outdoor. Arredato con tavolo da pranzo e divani, appare come una sorta di altana che svetta a 360 gradi in cima all’edificio.

Un progetto sartoriale

L’imprinting del progetto firmato da Matteo Italia è integralmente sartoriale. Le soluzioni, i dettagli e gran parte degli oggetti di arredo sono pezzi unici e non replicabili. Elementi realizzati su misura dal progettista in accordo con i committenti e con il contributo dei prestigiosi marchi fornitori. La profondità e l’accuratezza della personalizzazione costituiscono un altro, ulteriore tassello, della straordinaria cifra stilistica di questo appartamento.

Progetto: Arch. Matteo Italia studio Italia and Partners www.italiaandpartners.it

Foto: Monica Spezia Living Inside

 

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