Ormai viviamo in una famiglia allargata composta da esseri umani e amici pelosi che ci fanno compagnia. Conosciamo le loro esigenze e vogliamo che vivano al meglio la casa come parti integranti del nucleo famigliare.
Riconosciamo il loro bisogno di spazio, personalizzato ed affine a cani, gatti e alle loro personalità: chi ama stare accanto al proprio padrone, chi invece adora la solitudine. E così tutte le abitudini quotidiane si declinano per accontentare le loro richieste.
Abbiamo fatto un giro virtuale per lo shopping da Zarahome.come vi mostriamo le proposte riservate ai nostri amici a quattro zampe: adoreranno ogni singolo oggetto!
Shopping da Zara Home: un piccolo rifugio
Per lo shopping da Zara Home abbiamo scoperto le nuove proposte per la cuccia di cani e gatti. Una casetta perfetta per i cucciolotti che riprende esattamente la sagoma di una abitazione umana oppure una piccola culla sferica dove i felini possono isolarsi, sappiamo bene che le loro esigenze sono diverse. Con la possibilità di attrezzarle con comodi cuscini interni la loro permanenza all’ interno sarà molto confortevole.
Il riposo dei cuccioli
Soluzioni a portata di zampa quelle da Zara Home dedicate agli animali di casa e per la loro vita in nostra compagnia. Se la scelta dell’animale è legata alla condivisione e a tante coccole per i padroni la scelta ricadrà sui cuscini. Vellutati o pelosi, sono comodi per cucce e ceste oppure da appoggiare su altre superfici, più vicine a noi e da tenere al nostro fianco per carezze e grattini. Per il riposo sul divano stile “next to me” oppure più solitario sul letto (e mi raccomando, chierete la porta!) anche la coperta riservata alla Pets Collection è perfetta.
Si abbina ai tessuti della linea Home con i quali si creerà un match perfetto con l’arredamento di casa.
Attività con i nostri pet
Gli animali però sono anche molto attivi, amano giocare e muoversi. Non può mancare una sezione dedicata agli accessori per il loro divertimento ed il nostro tempo libero con loro.
Palline, maialini in miniatura o topini in peluches per i mici, cordicelle e orsetti per i cagnoloni da lanciare e riprendere. Passare il tempo con loro sarà una gioia per entrambi, uno sfogo per loro e un antistress per noi.
Per uscire di casa infine un comodo guinzaglio in pelle e corda ci legherà saldamente al nostro fedele amico. Sarà più che felice ti trascinarci a fare un po’ di sport! E non potrà mancare una bustina, a forma di osso, per racchiudere i sacchetti di emergenza.
Quanti di noi hanno delle foto del cuore che vorrebbero esporre in maniera ordinata ma effettivamente non sanno come creare una parete di foto fatta a regola d’arte?
Uno dei primi articoli scritti su My Happy Place parlava proprio di come arredare con le foto, e già lì parlavamo di come poterle disporre senza creare confusione. Nel frattempo sono arrivate sul mercato tante soluzioni diverse che ci permettono di avere delle bellissime pareti piene, anche senza l’utilizzo dei chiodi. Alla fine dell’articolo trovete anche un meraviglioso codice sconto… non perdetevelo.
Parete di foto idee da copiare
CI sono tantissime dee in rete su come disporre le foto sulle pareti. Vi voglio lasciare in questo articolo qualche idea da copiare con alcuni esempi sulla disposizione.
Come disporre le foto
Tutto parte dalle dimensioni della parete che volete arredare e dal suo sviluppo, se in verticale o in orizzontale.
Se preferite una disposizione più omogenea, potete optare per delle cornici tutte delle stesse dimensioni, da sistemare tutte alla stessa distanza una dall’altra. Se invece non avete altri ornamenti nella stanza, poco colore e vi serve un pò di movimento per riempire lo spazio allora vi consiglio di optare per una delle disposizioni geometriche dell’immagine inserita sopra. Cornici sfalsate, di varie grandezze e fattezze.
Come esporre le fotografie in modo originale
Se la vostra casa invece richiama uno stile più eclettico, meno minimal e più colorato, allora il modo più originale per esporre le fotografie è quello di utilizzare cornici di materiali differenti, colori differenti, mixate a stampe, specchi e orologi.
Altrimenti in commercio trovate tante altre possibilità per creare la vostra parete di foto. Un filo di luci, una bacheca in ferro, una cartina geografica con dei pin per attaccare le foto oppure qualche soluzione fai da te. Oppure creare una grande parete piena di foto su tela, di varie dimensioni e che riempiono tutto lo spazio disponibile.
Mappamondo di ferro con foto
Filo di luci per appendere foto
Ad esempio prendere un vecchio pannello di legno e rimetterlo a nuovo creando degli spazi ad hoc dove poter posizionare le proprie foto.
Idee fai da te per appendere foto
Parete con foto di famiglia
Le foto di famiglia sono di solito uno degli elementi più esposti all’interno delle case italiane. E una delle ricerche più fatte su Google è come appendere le foto senza chiodi.
In questa sezione dell’articolo vi vorrei aiutare a creare la vostra parete con foto di famiglia con un metodo innovativo, appendendo le foto senza l’utilizzo di cornici. Vi basterà andare online, sul sito di Stampasutela.it e selezionare il nostro prodotto preferito. Si tratta di Mixpix, un sistema innovativo per poter disporre le foto sulla parete con Magnofix, un adesivo con calamita che vi permetterà di ridisporre le foto a vostro piacimento in qualsiasi momento vogliate. La stampa viene fatta su un pannello di schiuma leggera che rimarrà saldo alla parete. Noi abbiamo scelto di stampare le foto della nostra famiglia per creare una parete omogenea in camera da letto.
Abbiamo anche un incredibile codice sconto per voi. Vi basterà inserire in fase di acquisto il codice HAPPYPLACE10 per ricevere un extra 10% sul vostro carrello.
Vi lasciamo un piccolo video che vi mostra meglio come creare la parete di foto senza chiodi.
Le lavatrici sono degli elettrodomestici indispensabile nella vita di tutti i giorni. Tuttavia questo tipo di macchinario, nelle sue dimensioni standard, possono non essere adatte a ambienti piccoli come appartamenti o case con stanze di dimensioni ridotte.
Per questo tipo di situazioni esistono le lavatrici slim, elettrodomestici più compatti, perfetti per soddisfare le esigenze di spazio degli utenti che hanno poco spazio disponibile in casa. Solitamente queste hanno una capacità di carico più piccola rispetto ai modelli standard, ma possono essere una soluzione ideale per le persone che non hanno grandi ambienti da dedicare alla lavanderia.
Queste lavatrici sono progettate per essere più sottili e più corte; in questo modo, gli utenti possono godere dei vantaggi di avere una lavatrice senza dover sacrificare troppo spazio nella propria casa.
Caratteristiche che le lavatrici slim devono avere
Il fatto che le lavatrici slim siano più piccole non vuol dire che queste siano meno funzionali e se si sta optando per acquistarne una, ma non si sa da dove iniziare, di seguito saranno indicate una serie di requisiti tecnici da tenere in considerazione prima di procedere con l’acquisto. Per scegliere una buona lavatrice slim bisogna tener conto delle seguenti caratteristiche:
Capacità di carico: una buona lavatrice slim dovrebbe avere una capacità di carico sufficiente per le esigenze dell’utente;
Dimensioni compatte: la caratteristica principale di questo tipo di macchinario è la sua dimensione ridotta, quindi dovrebbe essere abbastanza piccola da adattarsi a spazi limitati;
Efficienza energetica: questo elettrodomestico dovrebbe essere in grado di lavare i vestiti in modo efficiente utilizzando poca energia;
Funzioni di lavaggio: la lavatrice dovrebbe avere una serie di programmi di lavaggio per soddisfare le diverse esigenze di lavaggio;
Affidabilità: le lavatrici slim dovrebbero essere progettate per durare a lungo e funzionare senza problemi;
Prezzo: il prezzo dovrebbe essere ragionevole rispetto alle caratteristiche offerte;
Garanzia: ci dovrebbe essere una garanzia sufficientemente lunga per garantire la qualità del prodotto.
Infine, per quanto riguarda le misure che un buon modello slim dovrebbe avere, queste si aggirano attorno ai 40-45 cm di larghezza e 60 cm di profondità, mentre quelle standard sono solitamente di circa 85-90 cm di altezza. Tuttavia, le misure esatte possono variare a seconda del modello e del produttore, quindi è consigliabile verificare le specifiche del prodotto che si desidera acquistare.
Le principali differenze tra le lavatrici slim e le lavatrici tradizionale
Chiarita la differenza principale tra i due elettrodomestici, la scelta fra le due dipende essenzialmente da questioni legate allo spazio che si ha a disposizione in casa per poterla ospitare, senza che questa invada troppo gli spazi disponibili. Ci sono anche altre differenze di cui tenere conto, nella scelta tra le lavatrici slim e le lavatrici tradizionali, ovvero:
Dimensioni: la lavatrice slim è più piccola e sottile rispetto a una tradizionale, rendendola adatta a spazi limitati o piccole abitazioni;
Capacità di carico: questo modello solitamente ha una capacità di carico minore, che può variare da 5-7 kg a 10-12 kg, adatta a famiglie con pochi membri;
Funzionalità: le lavatrici slim possono avere meno funzionalità rispetto a quelle tradizionali, come programmi di lavaggio limitati e un display più semplice;
Prezzo: solitamente questa tipologia costa meno a causa delle loro dimensioni e funzionalità ridotte.
In generale, la lavatrice slim è un’opzione conveniente per chi ha bisogno di lavare i propri vestiti ma ha a disposizione uno spazio limitato o che non ha grandi quantità di indumenti da lavare quotidianamente, mentre una lavatrice tradizionale è più adatta a chi non ha problemi di dimensioni degli ambienti e ha una famiglia più numerosa.
Dalle nuove aliquote di detrazione alle diverse regole per condomini e villette, ecco tutte le novità per accedere al Superbonus nel 2023
Con il Decreto Aiuti Quater e le successive modifiche apportate alla Legge di Conversione al Decreto, ci sono nuove regole per il Superbonus. Ma vediamo nel dettaglio cosa cambia.
Le novità del Superbonus per le villette
La scadenza prevista del Superbonus 110%, per le villette autonome, era fissata al 30 giugno 2022. Successivamente è stata prorogata al 31 dicembre 2022, ma solo per gli edifici che, al 30 settembre 2022, avessero svolto almeno il 30% dei lavori. Oggi, con il Decreto Aiuti Quater, la scadenza per chi ha raggiunto il 30% è stata ulteriormente prorogata al 30 Marzo 2023.
Inoltre, sempre per le villette autonome, è stato previsto il Superbonus al 90% anziché al 110% . La detrazione spetta alle medesime tipologie di interventi ma a condizioni che riducono la platea di chi può usufruirne. Infatti, il beneficiario della detrazione deve essere proprietario o usufruttuario della casa che intende ristrutturare con il Superbonus. Non è pi sufficiente, come prima, essere l’affittuario, il comodatario o semplicemente il familiare convivente. Inoltre, deve essere la sua abitazione principale.
Un’altra importante novità riguarda il reddito del nucleo familiare, che deve essere inferiore ai 15.000 €. Rispetto ad altre agevolazioni collegate all’ISEE, il parametro di riferimento si basa sul quoziente familiare. In parole semplici, è necessario sommare il reddito lordo percepito da ciascun componente della famiglia. Il totale andrà poi diviso, a seconda dei suoi componenti, per un quoziente così stabilito:
il contribuente pesa per 1, così come il coniuge o convivente;
un solo familiare a carico vale 0,5
due familiari pesano per 1
da tre o più familiari a carico il valore è 2
La cessione del credito
In questo modo è chiaro che le persone interessate al Superbonus difficilmente riusciranno a recuperare la detrazione fiscale direttamente nella dichiarazione dei redditi. Inoltre, non tutti hanno la disponibilità economica per affrontare i costi di una ristrutturazione. Il Superbonus funzionerà solo se le banche riprenderanno l’acquisto di crediti dei Bonus e le aziende potranno quindi applicare nuovamente lo sconto in fattura. In questo modo i privati potranno accedere al credito in banca mediante un prestito con successiva cessione del credito.
Superbonus 2023 per condomini, ecco le nuove regole
A partire dal 1 gennnaio 2023, per i condomini il Superbonus passa dal 110 al 90%. Appartengono a questa categoria i palazzi con molti appartamenti, le palazzine con 2 o massimo 8 proprietari, ma anche edifici con 2 o 4 unità abitative la cui proprietà e di un unico soggetto o di una comproprietà di più persone. La riduzione della detrazione ha cambiato i piani finanziari di tutti quei condomini che avevano già approvato i lavori sulla base della precedente normativa. Il governo ha comunque dato la possibilità di mantenere la detrazione del 110% per il 2023, solo per chi ha presentato la “Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata al Superbonus” entro il 25 novembre 2022 o il 31 dicembre 2022.
Bonus Casa
Restano invece confermati fino al 2024 gli altri Bonus Casa. Via libera dunque alla detrazione del 50% sulla ristrutturazione, oppure l’Ecobonus tra il 50% e il 65% a seconda dei lavori eseguiti.
Le cerniere per porte a bilico System M di FritsJurgens sono tra i protagonisti del nuovo spazio abitativo firmato dall’architetto tedesco Fabian Wagner, professionista particolarmente attratto dai progetti su piccola scala.
La casa nera sorge a circa due ore d’auto da Monaco di Baviera, sulle rive dell’Ammersee, luogo incantevole immerso nella natura. Nonostante lo spazio non mancasse, il piano regolatore non consentiva, però, la costruzione di una nuova casa indipendente su questo appezzamento.
I vari livelli su cui si articola questo edificio dalle piccolissime dimensioni (6 x 3,80 metri), regalano all’abitazione un aspetto dinamico con un design che ricalca la conformazione del paesaggio circostante.
La difficoltà del progetto dell’Architetto Fabian Wagner ha riguardato, quindi, la gestione di un ampliamento della casa già presente sul terreno che apparisse a tutti gli effetti come distaccato dallo spazio esistente.
Una delle soluzioni progettuali più efficaci che hanno consentito alla casa di integrarsi perfettamente con il paesaggio circostante senza rinunciare alla spettacolare vista è stata l’utilizzo di porte in rovere a bilico equipaggiate con cerniere System M di FritsJurgens.
Sia per gli esterni, sia per gli interni sono stati utilizzati materiali da costruzione sostenibili e tutti trattati in maniera del tutto naturale. Nessuna parte dell’abitazione ha subito alcun tipo di trattamento chimico. Il legno di abete rosso che riveste l’esterno dell’edificio è stato sottoposto ad un trattamento di carbonizzazione che ha conferito all’edificio il suo peculiare colore nero. Lo strato carbonizzato, fra l’altro, protegge l’esterno della casa dall’impatto negativo di agenti esterni come le precipitazioni atmosferiche e l’attacco da parte di insetti.
I pavimenti, le pareti e i soffitti, realizzati nello stesso identico materiale, creano un’illusoria sensazione di maggiore spazio. Tutte le installazioni, come tubazioni e riscaldamento, si celano all’interno delle pareti in calcestruzzo regalando una piacevole sensazione di spazio e tranquillità. Le finestre e l’angolazione con cui la luce attraversa tutte le pareti, permettono di godere di una stupenda visuale sul giardino.
Un’elegante sensazione di movimento rafforzata dalle due enormi porte a bilico in rovere equipaggiate con cerniere System M di FritsJurgens. Le porte sono alte 1,9 metri e larghe 3,35 metri e 1,8 metri. Queste si aprono sul terrazzo trasformando l’area esterna all’abitazione in una vera e propria estensione del soggiorno.
“L’utilizzo di porte in rovere con cerniere System M di FritsJurgens si è rivelata la soluzione più idonea”racconta l’Architetto Wagner .
“Offrono una splendida visuale sulla natura circostante, senza che ante o davanzali vadano ad ostacolarla: proprio quello che volevamo”.
La cerniera System M di FritsJurgens ha garantito alle porte un movimento fluido ed elegante in linea con l’estetica generale della casa nera.
Caratteristiche di System M di FritsJurgens
La porta è dotata di chiusura automatica con ammortizzazione regolabile in chiusura e freno idraulico in apertura. La cerniera System M consente alla porta di bloccarsi ad ogni angolo di 90° della sua rotazione. Ciò consente agli occupanti di determinare in prima persona l’impatto della porta sull’ambiente circostante.
Inoltre, la cerniera System M di FritsJurgens presenta una caratteristica che la rende perfetta per una casa di piccole dimensioni come questa. Infatti, può essere installata a breve distanza dalla parete adiacente. In questo modo il raggio di rotazione interno alla casa risula minimo, evitando spazi vuoti senza pregiudicare l’eleganza e la fluidità del movimento della porta. L’utilizzo della cerniera superiore TP-40 di FritsJurgens, ha permesso di usufruire di spazi di rotazione ancora più ridotti.
La salsedine e l’umidità sono praticamente distruttivi sul lungomare, in quanto provocano un rapido deterioramento di metalli e molti altri materiali; dovuto a muffe e marcescenze, corrosione, ruggine o altri tipi di ossidazione. L’aria salmastra inoltre, a causa del vento, può provocare danni anche a centinaia di metri dal mare.
In primis gli infissi, ma anche maniglie, campanelli, cassette delle lettere, lampade: nelle case in prossimità del mare debbono essere di materiali adatti, o quantomeno protetti da finiture speciali, che comunque necessitano di una costante e attenta manutenzione. Purtroppo anche la manutenzione non basta a garantire la durata sul lungo termine di materiali fragili, meglio quindi scegliere fin dall’inizio materiali resistenti a umidità e salinità, sia in fase di costruzione che di ristrutturazione. Per quanto riguarda gli infissi, il PVC si rivela un materiale particolarmente adatto a proteggere la casa dalla salsedine, a detta anche degli esperti del settore, come ad esempio infissitecno.it, azienda leader in provincia di Lecce.
Prevenire la corrosione è meglio che “curare”: i materiali da evitare
Vanno eliminati tutti i materiali con patine e placcature, e si deve porre attenzione alla ghisa e al ferro battuto che, anche se protetti da vernici di qualità, arrugginiranno al minimo graffio o scalfittura. Il legno, per offrire una qualche resistenza alla salsedine, dovrà essere lamellare, opportunamente trattato e verniciato, reso oggetto di regolari interventi di manutenzione.
L’alluminio, seppur generalmente resistente ad avverse condizioni atmosferiche, viene intaccato dalla salsedine. Neanche l’acciaio è immune all’azione corrosiva del mare: definito “inossidabile”, e solo più resistente alla ruggine rispetto ad altri materiali. Persino gli infissi in acciaio tenderanno quindi ad arrugginire in riva al mare, più o meno velocemente, a meno che non si tratti di infissi in costoso acciaio corten, che raggiunto un certo grado di ossidazione diventa auto-proteggente.
Finestre e porte in PVC: la scelta migliore in rapporto di qualità-prezzo
Il PVC (cloruro di polivinile), offre una soluzione al problema di proteggere la casa dalla salsedine, a costo contenuto. Il PVC garantisce un buon isolamento, sia acustico che termico, ha un’ottima tenuta all’aria e all’acqua. Inoltre, sopporta piuttosto bene gli sbalzi di temperatura e non si deforma facilmente, non si danneggia con gli urti, ma soprattutto è resistente alla corrosione dell’aria salmastra.
Montati da mani esperte, senza necessitare della complessità del taglio termico indispensabile per altri tipi di infissi, anche gli infissi in PVC più economici garantiscono la totale protezione dagli spifferi d’aria. I serramenti in PVC disponibili permettono di scegliere elementi di montaggio anticorrosione. Inoltre, grazie alla certificazione VOC, garantiscono l’assenza di sostanze tossiche nella composizione, che potrebbero essere rilasciate nell’abitazione.
Gli infissi in PVC sono dunque perfetti?
Anche gli infissi in PVC hanno, naturalmente, i loro limiti. Ad esempio, non sono adatti a grandi finestre e vetrate, o non possono offrire l’opzione “tuttovetro” in cui gli infissi sono ridotti al minimo, ma vanno benissimo per le finestre standard di un’abitazione.
In secondo luogo, essendo un materiale plastico derivato dal petrolio, il PVC tende, sul lunghissimo termine, ad indurirsi e perdere elasticità e colore. Ciò accade soprattutto se esposto alla luce diretta e al calore del sole. Per ovviare a questo problema ci sono due soluzioni: scegliere infissi nei classici colori del PVC, bianco o avorio, e quella di manutenzione, che consiste nell’applicazione di una pellicola adesiva sull’infisso preesistente, allungando la vita dell’infisso stesso.
Anche eventuali problemi di malfunzionamento e difficile apertura e chiusura delle ante, che potrebbero insorgere dopo anni dall’installazione, sono risolvibili con delle semplici regolazioni.
Valutando pro e contro, gli infissi in PVC sono una scelta ottima per proteggere la casa dalla salsedine, e a basso costo. E’ bene ricordare che, per ottenere le migliori prestazioni dai serramenti in PVC, come in molti altri casi, è la posa in opera che fa la differenza.
Robusti e durevoli, gradevoli al tatto perché non freddi come quelli in alluminio, gli infissi in PVC costano relativamente poco. Non sono molto versatili dal punto di vista estetico ma nel complesso risultano gradevoli, soprattutto soddisfano perfettamente le esigenze di una casa al mare che va protetta dalla salsedine, a basso budget.
Scegliere il materasso giusto per la camera dei bambini è una delle decisioni più importanti che un genitore può prendere. Un materasso di qualità può assicurare ai bambini un sonno confortevole e sano, mentre un materasso di scarsa qualità può causare dolori e disturbi del sonno. In questo articolo esamineremo alcune cose da considerare quando si sceglie il materasso adatto alla camera dei bambini.
Come scegliere il materasso giusto per la camera dei bambini
Se stai cercando il materasso perfetto per la camera dei tuoi bambini, sei nel posto giusto! I materassi aiutano i bambini a dormire bene durante la notte e sono fondamentali per una buona salute. Pertanto, è importante scegliere un materasso che fornisca comfort, sostegno e durata. Per farlo, è necessario considerare alcuni aspetti. Primo fra tutti la dimensione del materasso, perché un materasso troppo piccolo non fornirà bambino il giusto comfort e il sostegno di cui ha bisogno il tuo bambino. Un altro fattore da considerare riguarda il materiale con cui è fatto il materasso, come la gommapiuma o il memory foam.
Dimensioni del materasso per bambini: standard o su misura?
Quando si tratta di scegliere le dimensioni del materasso, esistono due opzioni: standard o su misura. Le misure standard per culle e lettini sono:
60 cm di larghezza x 120 cm di lunghezza
70 cm di larghezza x 140 cm di lunghezza
80 cm di larghezza x 160 cm di lunghezza
A questi si aggiungono i materassi adatti ai letti singoli standard, la cui dimensione può essere 80×190 cm oppure 90×190/200 cm.
Se hai bisogno di un materasso più grande o più piccolo, allora l’opzione migliore sono i materassi su misura. In questo caso la dimensione dipenderà dalle misure del lettino e dalle tue preferenze personali. Infatti, un materasso su misura può essere realizzato in varie forme e dimensioni per adattarsi meglio al lettino del tuo bambino e alle sue esigenze.
Per quanto concerne lo spessore, invece, per i bambini è bene optare per un materasso con spessore compreso tra 10 e 13 cm.
I materiali: gommapiuma e memory foam
In commercio si trovano materassi per bambini realizzati in diversi materiali. L’aspetto più importante è che si tratti di un materiale antisoffocamento. Inoltre, il materasso deve garantire un alto grado di traspirabilità. È importante cheil materasso sia in grado di assorbire l’umidità e di farla evaporare, evitando così ristagni di acqua che si trasformerebbero in ricettacolo per batteri. Infine, per una maggiore praticità e igiene, è opportuno che il materasso sia sfoderabile e lavabile.
Tra i materiali più diffusi per i materassi ci sono la gommapiuma (schiuma ad alta resilienza) o il memory foam (schiuma viscoelastica). Ma vediamo di seguito caratteristiche e vantaggi di entrambi.
Materassi in gommapiuma
I materassi in gommapiuma hanno importanti caratteristiche che li rendono comodi e versatili: elasticità, morbidezza, leggerezza e resistenza. In commercio sono disponibili con diverse densità, da scegliere a seconda dell’uso. La densità, infatti, è ciò che assicura il giusto equilibrio tra resistenza e morbidezza. I modelli convenzionali, adatti per uso sporadico, offrono efficienza ottimale in termini di comfort e durata, a un costo contenuto. Per uso intensivo ci sono modelli con densità superior, che garantiscono la massima efficacia in termini di comfort, durata e flessibilità. Infine, puoi acquistare materassi in gommapiuma per uso specifico: ignifughi, fungicidi, battericidi, filtranti di acqua e traspiranti.
Materassi in memory foam
I memory foam materassi sono considerati i “materassi della nuova generazione”, soprattutto per le grandi virtù ergonomiche. Più costoso rispetto alla gommapiuma, il memory foam è un materiale resistente, elastico e non contiene sostanze nocive. I migliori sono anche anallergici, antiacaro e antifungini, garantendo a chi soffre di allergie un riposo senza preoccupazioni. Il memory foam è termosensibile, ovvero cambia la propria ridigità in base al calore emanato dal corpo che ospita. Grazie a questa caratteristica, il materasso può adattarsi alla posizione assunta dal bambino. Infatti, sono proprio il calore e il peso della persona che consentono al materasso di prendere la forma del corpo.
Conclusioni
Scegliere quale materasso acquistare per la camera dei bambini può essere un compito impegnativo, ma con le giuste informazioni e una buona ricerca, sarete in grado di selezionare un prodotto che offra al vostro bambino comfort e sostegno per anni a venire. Ricordate che la scelta migliore dipenderà dalle vostre preferenze personali, dal budget e dalle esigenze specifiche del vostro bambino. Quindi prendetevi il tempo necessario per considerare tutti i fattori prima di prendere una decisione finale.
Negli ultimi anni è aumentata in tutti noi la consapevolezza di quanto l’ambiente in cui viviamo influenza la nostra salute. L’arredamento, l’organizzazione degli spazi e la decorazione della casa possono influenzare positivamente o negativamente il nostro umore e la nostra produttività. Da quì l’importanza dell’emotional design, una “tecnica” che permette di creare interni in grado di trasmetterci emozioni positive. Qui di seguito ti raccontiamo tutti gli aspetti.
La casa post-pandemia
La pandemia che ci ha colpiti ha di fatto accelerato l’uso della tecnologia anche tra le mura domestiche. Durante i lockdown la maggior parte delle persone ha cambiato le proprie abitudini di vita, imparando a gestire vita e lavoro con l’ausilio della tecnologia. Se da un lato questo può essere positivo, dall’altro ha reso più visibile l’imortanza di vivere in una casa in cui possiamo sentirci bene. Quando casa e ufficio convivono i confini possono diventare un po’ confusi e ciò può essere un problema per il nostro benessere psicofisico.
Emotional design
L’emotional design nasce proprio per sopperire alla necessità di adattare le nostre case a questo nuovo modo di vivere attraverso una progettazione consapevole dello spazio. Infatti, il suo scopo è proprio quello di stimolare positivamente le persone nell’ambiente dove vivono e lavorano. Lo spazio può diventare il nostro alleato, può influenzare il nostro comportamento e può stimolare le nostre emozioni.
È bene che sia chiaro che non si tratta di uno stile, ma di un modo di arredare e organizzare i diversi ambienti tenendo conto del nostro benessere. Lo spazio non può rispondere solo a canoni estetici: deve soddisfare la nostra personale fame di bellezza a 360°, deve piacerci nella sua totalità, non deve piacere solo agli occhi, ma a tutti i nostri sensi.
Di seguito ti illustreremo quali aspetti considerare per creare la tua comfort zone.
Organizzazione
L’organizzazione dello spazio è fondamentale per sentirsi a proprio agio, quindi l’ordine sarà cruciale per raggiungere questo obiettivo. Gli ambienti troppo ricchi di decorazioni possono creare confusione. Consigliamo di mantenere gli oggetti più importanti per creare un ambiente più rilassante. Così facendo, le stanze appariranno più spaziose e meno soffocanti, soprattutto se la casa è piccola. Se lavori a casa, ti consigliamo di creare un home office il più possibile separato dal resto della casa. In questo modo potrai “staccare la spina” facilmente e rilassarti.
Colori
I colori sono tra i punti chiave dell’emotional design. Infatti, hanno la capacità di influire sulla percezione di un ambiente. I colori meno saturi offrono maggiore tranquillità, mentre i toni più accesi hanno un effetto energizzante, anche se a lungo andare stancano. Qualsiasi colore può essere quello giusto per sentirsi a proprio agio, ma i colori freddi come blu, verde viola nei toni più soft sono i più consigliati.
Forme
Le linee arrotondate sono da prediligere, in quanto conferiscono un aspetto meno spigoloso all’ambiente. Mobili, complementi e oggetti con angoli appuntiti rendono il nostro cervello più vigile e attento. Utilizzali per la zona ufficio, ma se vuoi rilassarti le forme arrotondate sono l’opzione migliore.
Materiali
Anche le sensazioni tattili sono importanti. I materiali per arredare e decorare la casa devono essere prevalentemente quelli naturali. Legno, pietra e tessuti naturali sono i migliori per trasmettere calma. Sono un richiamo alla natura, che ci trasmette tranquillità. Anche i tessuti morbidi, come lana e cotone, ci daranno conforto, così come qualsiasi altro tessuto in fibra naturale.
Illuminazione
L’illuminazione è fondamentale per il nostro benessere. La luce fredda ci stimola a rimanere svegli e vigili, mentre la luce calda e soffusa ci permette di rilassarci. L’ideale sarebbe inserire nella nostra casa delle luci regolabili per scegliere l’intensità emessa e, se possibile, anche il colore, in modo che quando dobbiamo privilegiare la produttività la aumentiamo e sarà fredda, ma quando le faccende quotidiane sono finite e ci si vuole riposare, diventerà più calda e più tenue. Si consiglia inoltre di privilegiare l’ingresso della luce naturale, perché ci darà il calore che cerchiamo e migliorerà il nostro riposo.
Profumi
I profumi rimandano a luoghi e situazioni diverse e possono influire sul nostro umore. Consigliamo profumi freschi, che regalano tranquillità, se la tua casa è molto chiusa potresti integrare un purificatore d’aria o un diffusore di aromi. Un’altra opzione è quella di aggiungere piante e fiori, che oltre a dare vita al tuo spazio migliorano la qualità dell’aria.
Obiettivi
È ormai assodato che l’emotional design ha lo scopo di farci sentire meglio nella nostra casa, ma attraverso quali meccanismi? Te ne parliamo qui di seguito.
Spazi fluidi e armonici
Vivere in una casa dove gli spazi appaiono fludi e armonici è il primo passo. Colori, arredamento e decorazioni dovranno essere ben coordinate tra loro. In questo modo le persone si sentono più a loro agio nell’ambiente, perché non ci sono elementi che stonano.
Esperienza sensoriale
Tenendo conto dei punti precedenti, è importante inserire elementi in grado di stimolarci e farci vivere un’esperienza sensoriale positiva. Per questo è importante pensare all’uso che faremo di ogni stanza per creare la giusta atmosfera. Nello spazio dedicato all’home office vorremmo essere più concentrati, mentre in soggiorno o in camera da letto l’obiettivo sarà quello di creare un ambiente capaci ci darci rilassare.
Conclusione
L’emotional design può adattarsi a qualsiasi stile e tendenze di arredamento, con il vantaggio di poter creare un ambiente che ci fa stare veramente bene. Un ottimo modo per dire addio, o quasi, allo stress!
Svolgere un intervento di ristrutturazione della propria casa potrebbe essere un’operazione assai complessa, visti i costi e le analisi che devono essere svolte. Con la presenza dell’amianto, la situazione tende a essere particolarmente difficile da fronteggiare. Ecco cosa occorre conoscere in merito.
L’amianto, una fibra economica e dannosa
Tra gli anni ‘40 e ‘90 del secolo scorso, l’amianto veniva utilizzato con una grande frequenza nel settore edile in quanto, la suddetta fibra, rappresentava un materiale economico e semplice da lavorare che permetteva la realizzazione di una serie di coperture in grado di assorbire completamente i suoni.
Pertanto questo materiale ha caratterizzato gran parte degli edifici durante quel periodo storico italiano, ma a causa di diversi studi scientifici svolti nel corso degli anni, è stato rilevato che l’amianto è anche una fibra incredibilmente tossica e dannosa per la salute dell’uomo.
La sua inalazione, infatti, comporta una serie di danni agli organi del corpo dell’uomo, specialmente alle vie respiratorie, comportando la morte.
Per questo motivo il Governo, in base alle analisi svolte dalle società esperte nel settore, decise di realizzare la nell’edilizia degli anni compresi tra il 1946 e il 1992, che appunto vietava l’utilizzo dell’amianto per la realizzazione delle coperture domestiche e non solo.
Il sopralluogo prima della ristrutturazione
L’amianto rappresenta una fibra che si trova all’interno dell’abitazione e nelle varie coperture dove viene utilizzato. Questo comporta quindi che, prima di una lavorazione, vengano svolti i sopralluoghi necessari.
Questi, che dovranno essere svolti da una ditta specializzata nel settore (ad esempio nel Nord Italia MBA Ambiente Milano), permettono effettivamente di stabilire tre dati fondamentali, ovvero dove si trova l’amianto, quindi dove questo è stato utilizzato in maggior quantità, così come è possibile scoprire anche quanto amianto è presente nell’edificio complessivamente.
Inoltre viene stabilita sia la pericolosità della sostanza e le varie operazioni che devono essere svolte per la sua totale rimozione.
La bonifica amianto è obbligatoria?
Quando si scopre che nel proprio edificio è presente l’amianto, si potrebbe pensare che la bonifica sia appunto obbligatoria.
Ebbene secondo la legge questa operazione non è obbligatoria, ma ovviamente, per evitare che le persone che vivono in quell’edificio possano andare incontro a delle possibili patologie a carico dell’apparato respiratorio, è necessario procedere con lo svolgimento delle varie operazioni che rientrano in questo campo.
Inoltre è importante sottolineare come tutte le diverse procedure che devono essere svolte non possono essere effettuate autonomamente. Infatti, è necessariocorre prendere in considerazione il contatto con un’azienda specializzata nel settore.
In questo caso è importante verificare che la ditta sia registrata presso l’Albo Nazionale Gestori Ambientali, che appunto identifica tutte le realtà autorizzate allo svolgimento di questo genere di operazione.
Ecco quindi che occorre necessariamente prendere in considerazione tutte le procedure che permettono lo smaltimento, in modo corretto e senza alcuna complicanza, dell’amianto. La sua eliminazione definitiva dovrà rispettare tutte le diverse normative di tutela ambientale, un dettaglio importante da considerare.
I costi e la ristrutturazione
Le operazioni di smaltimento dell’amianto dalla propria proprietà prima della ristrutturazione hanno un costo ben preciso. I costi variano a seconda delle procedure che devono essere svolte per la rimozione della suddetta sostanza.
Occorre precisare come solamente dopo che l’amianto viene completamente rimosso sarà possibile procedere alla ristrutturazione della propria casa o azienda. Questo perché le varie parti della fibra non vengono ingerite o inalate durante la lavorazione di ristrutturazione.
In tal modo il fattore sicurezza potrà essere mantenuto ai massimi livelli. Ovviamente è importante precisare come le diverse operazioni di ristrutturazione potranno essere svolte da parte di un’impresa anche non registrata all’Albo prima citato.
Pertanto è necessario considerare come questi costi devono essere tenuti in considerazione e si aggiungono a quelli della ristrutturazione. In entrambi i casi, grazie ai vari bonus per i lavori di rinnovo dell’edificio, sarà possibile ottenere degli sgravi fiscali e quindi evitare costi assai elevati.
La pacciamatura è una pratica agricola antichissima, ispirata al naturale ciclo naturale delle piante decidue: ogni autunno, le foglie cadute al suolo si accumulano ai piedi dell’albero e proteggono le radici dalle intemperie.
Allo stesso modo, sin dagli albori dell’agricoltura i coltivatori hanno rincalzato la base delle piante con strati di materiale organico o inorganico, utilizzato come isolante termico. L’efficacia della tecnica è comprovata: le piante pacciamate hanno maggiori probabilità di sopravvivere anche agli inverni più rigidi.
La pacciamatura viene oggi ampiamente utilizzata in orticoltura e nelle coltivazioni casalinghe. Poiché non richiede l’utilizzo di sostanze chimiche che potrebbero disperdersi o lasciare residui nell’ambiente e nei frutti, inoltre, trova ampio impiego anche in agricoltura biologica e biodinamica, due pratiche colturali che stanno raccogliendo sempre più consenso da parte dei consumatori.
Esistono, come vedremo in seguito, diverse tipologie di materiale per proteggere il terreno da piante infestanti e proteggerle dal freddo. Nei negozi specializzati, ma anche negli e-commerce dedicati si può acquistare facilmente tutto quello che serve per la pacciamatura del terreno.
Come proteggere le piante dal gelo grazie alla pacciamatura
Come abbiamo avuto modo di vedere, la pacciamatura consiste nell’accumulare ai piedi delle piante coltivate alcuni centimetri di sostanza organica o inorganica. Nei climi temperati e freddi, la principale funzione di questa pratica è proteggere le radici nel periodo invernale. Il materiale pacciamante, che ricopre un’area almeno pari a quella ricoperta dalla proiezione al suolo della chioma, funge da isolante termico per il terreno. In questo modo, anche nelle giornate più fredde, gli strati superficiali del suolo non geleranno e l’apparato radicale non subirà danni.
Quali materiali organici utilizzare
Tra i materiali organici più frequentemente utilizzati per la pacciamatura troviamo:
– materiale fresco, compost e terricciato (mistura, in parti uguali, di terriccio di qualità e sostanza vegetale). Vengono applicati in strati di 5-10 cm, attorno al fusto e su tutta l’area su cui si proietta la chioma (a cui dovrebbe corrispondere, sommariamente, l’estensione sotterranea dell’apparato radicale). Questo tipo di pacciamatura è particolarmente efficace dal momento che, nel corso del tempo, il materiale organico fresco fermenta, generando calore. Dalla decomposizione originano anche numerosi composti nutritivi benefici per la pianta.
– aghi e corteccia di conifere hanno un buon potere isolante ma, con la decomposizione, producono sostanze che acidificano il suolo. Se ne consiglia l’uso solo per trattare piante acidofile (azalee, rododendri, ericacee).
– foglie secche, paglia e fieno: economici, leggeri e facili da depositare, hanno scarso potere isolante e si decompongono molto in fretta, quindi vanno rimpiazzati di frequente.
Qualsiasi tipo di materiale organico si scelga, occorre sempre verificare che non contenga semi di piante infestanti o spore fungine portatrici di malattie per la coltura. Inoltre, quando si utilizza un pacciamante organico, bisogna sempre porre attenzione ad evitare i ristagni idrici, che potrebbero asfissiare la pianta o provocare marciumi del fusto e dell’apparato radicale.
La pacciamatura con materiale organico deve essere rinnovata ogni anno.
I materiali inorganici
Per la pacciamatura vengono spesso utilizzati anche materiali inorganici, quali:
– ghiaia e pietre colorate: uno strato di 5-10 cm di questi materiali ha un discreto potere isolante; inoltre, se sapientemente posizionati questi materiali possono essere utilizzati per creare disegni e aiuole ornamentali.
– tessuto-non-tessuto: viene venduto in fogli, ottimi da utilizzare nei vasi e negli orti; dato che lasciano passare buona parte della luce, vengono spesso usati per coprire l’intera pianta durante il periodo freddo.
– teli sintetici di plastica nera: anche se sono spessi solo pochi millimetri, hanno un buon potere riscaldante in virtù della colorazione scura; in estate, addirittura, vanno monitorati accuratamente per evitare che surriscaldino il terreno. Hanno il vantaggio di essere relativamente economici e molto longevi: un telo di buona qualità può durare anche 3-5 anni.
Ulteriori vantaggi della pacciamatura
Come abbiamo avuto modo di vedere, la pacciamatura è una pratica molto efficace per proteggere le radici delle piante coltivate dal gelo. Ma i suoi vantaggi non finiscono qui. Questa antica pratica colturale viene infatti utilizzata anche per combattere lo sviluppo di piante infestanti in prossimità delle colture. Inoltre, in estate una buona pacciamatura può mantenere costante la temperatura del suolo, evitando surriscaldamenti anche nelle ore più calde della giornata.
In questo modo, tra l’altro, si evita un’eccessiva perdita d’acqua dal terreno.
Come già spiegato, se si utilizza un pacciamante organico fresco, esso con il tempo si decomporrà, liberando sostanze nutrienti che promuoveranno la crescita vegetale. Quando si utilizzano materiali vegetali freschi occorre evitare che, nel periodo estivo, il calore generato dalla fermentazione si accumuli nel suolo danneggiando le radici. Il medesimo rischio si pone se si utilizzano teli di plastica nera. In entrambi i casi, quindi, la pacciamatura andrebbe rimossa con l’arrivo della bella stagione.