Ciao Creativa, oggi ho realizzato per te il Tutorial fiocco Nascita per femminuccia. Creato per una nipotina in arrivo! La nipotina si chiama Vittoria e nascerà intorno al 20 gennaio. Come regalo per la nascita ho deciso di creare questo fiocco per lei e non potevo non realizzarne anche il video tutorial!
Video tutorial fiocco Nascita per femminuccia
Materiale necessario:
Tessuto a righe rosa e panna, 70x140cm per le strisce, una 60x100cm per il fiocco.
Tessuto rosa 75x40cm per le strisce e 30×40 per il fiocco.
Tessuto panna coordinato 20x10cm.
Imbottitura piatta 60x100cm.
Fettuccia per appendere 100cm.
Ago, filo, spilli, macchina da cucire.
Etichette personalizzate.
Colla spray solubile, opzionale, sostituiscila con degli spilli.
Realizzare questo Tutorial fiocco Nascita per femminuccia è davvero semplice, i passaggi sono pochi e veloci, se hai padronanza della machina da cucire non avrai nessuna difficolta. I miei consigli sono solo due, il primo è di utilizzare tessuti di qualità, io ho scelto un tessuto rustico in puro cotone tinto in filo. Il secondo consiglio è quello di utilizzare la colla per pochissimi passaggi.
Realizza le parti del fiocco:
Prepara tutti i tessuti necessari nelle misure scritte nella lista del materiale necessario.
Prendi il tessuto a righe 70x140cm piegalo prima sul lato lungo e poi ripiegano a metà. Taglia gli angoli con il cutter o con le forbici. Segui il video se hai dei dubbi.
Cuci lungo il lato aperto lasciando una apertura per risvoltare sul dritto.
Risvolta sul dritto, cuci l’apertura e stira bene.
Prendi il tessuto rosa 75x40cm e ripeti i passaggi precedenti, piegalo prima sul lato lungo e poi ripiega a metà. Taglia gli angoli con il cutter o con le forbici. NB: Gli angoli delle strisce in tessuto rosa ed in tessuto a righe devono avere la stessa angolatura.
Cuci lungo il lato aperto lasciando una apertura per risvoltare sul dritto.
Risvolta sul dritto, cuci l’apertura e stira bene.
Prendi il tessuto a righe 60x100cm piegalo in due sul lato lungo, posiziona l’imbottitura piatta e cuci sui lati aperti lasciando una apertura per girare sul lato dritto. Non tagliare il tessuto in eccesso che farà da supporto al fiocco e non lo farà ammosciare.
Rigira sul lato dritto, chiudi l’apertura e stira bene.
Prendi il tessuto rosa 30x40cm piegalo e cuci tutto intorno lasciando una apertura per risvoltare.
Risvolta, cuci l’apertura e stira bene.
Assembla il fiocco:
Posiziona la striscia rosa con gli angoli sopra la striscia a righe con gli angoli, le due strisce devono essere centrate. Fissa con della colla spray o con degli spilli.
Segna il centro preciso con uno spillo e realizza un punto filza, fissa a fisarmonica con qualche punto.
Prendi la striscia a righe imbottita, cuci i due capi, otterrai un rettangolo di circa 25x40cm, posizionaci sopra il rettangolo rosa e fissalo con un po di colla spray o con degli spilli.
Segna il centro e cuci con un punto filza, tira il filo per arricciare e blocca con qualche punto.
Posiziona il fiocco sulle strisce, avvolgili con il tessuto panna piegato su se stesso e blocca sul retro con qualche punto.
Fissa il cuore al fiocco facendo passare la fettuccia nel tessuto panna centrale, aiutati con una spilla da balia. Annoda la fettuccia e nascondila sotto il tessuto panna.
Cuci un fiocco coordinato sul cuore.
Inserisci le etichette e confeziona!
Per realizzare il cuore io ho commissionato il ricamo a macchina perché ho poco tempo per ricamare, tu puoi realizzare un cuore in tessuto scegliendo quello che più preferisci dai miei tutorial cuori imbottiti, a breve pubblicherò un tutorial più specifico per realizzare il ricamo a mano. Se desideri un alfabeto per ricamare a mano la scritta scrivimelo nei commenti che lo realizzerò per te e lo pubblicherò nella sezione Schemi a punto croce.
La Apple Tree House è un rifugio per famiglie situato nel cuore della fitta foresta boreale del Quebec e progettato da ACDF Architecture. È una villa di vetro che si sviluppa su un unico piano e incarna un approccio architettonico sensibile che promuove le connessioni umane con la natura.
Apple Tree House, tra i ricordi d’infanzia
I committenti avevano il desidero di fuggire dalla città e hanno ritrovato tra i sopralluoghi esplorativi dello studio ACDF Architecture l’approccio perfetto per ricreare la realtà che a loro stava a cuore.
All’ interno di un terreno boscoso di 250.000 piedi quadrati è sorta una casa moderna in comunione con la natura, sia internamente che esternamente. Il rifugio di pace e a volte anche di solitudine che la famiglia desiderava si snoda sui ricordi di un frutteto dove passavano il tempo durante l’infanzia. Per questo motivo il melo è stato immediatamente incorporato nella loro visione collettiva, diventando il fulcro del progetto.
“La nostalgia dell’ambientazione del frutteto ha provocato un’emozione sincera e pura, e abbiamo subito capito che dovevamo incorporare un melo al centro del progetto per gettare i semi della storia futura della famiglia”, spiega Maxime-Alexis Frappier , partner e co-fondatore di ACDF. “È diventato un pilastro centrale per collegare l’architettura, la casa e la famiglia”.
Il melo e l’architettura
Il melo è diventato il fulcro del progetto e della casa stessa non solo simbolicamente. Dal posizionamento di un vero albero di melo al centro della casa ACDF Architecture ha poi scelto di sviluppare i moduli dei vari ambienti usando lastre di vetro e lastre di cemento. Ha sfumato i confini tra interno ed esterno permettendo di ammirare e prendersi cura della pianta che ha generato l’idea e cresciuto la famiglia alimentandola con i suoi ricordi.
Un’apertura centrale massimizza la penetrazione della luce e inquadra la vista verso il cielo e le cime degli alberi.
Altri blocchi in legno sono stati affiancati con una logica estetica e funzionale dividendosi in zona giorno, servizi e poi notte. A vista, grazie alle ampie vetrate anche una master suite.
“La casa è progettata per la connettività e gli sguardi in ogni direzione forniscono viste attraverso le aperture verso altri spazi”, afferma Frappier. “Le scatole sono state progettate per rispettare il bisogno di privacy e le loro collocazioni a parete sono intenzionali nelle loro offerte di solitudine.”
Il vetro e la luce
ACDF Architecture ha allineato la casa con molta attenzione per massimizzare i livelli di sole durante tutte le stagioni. Le aperture che collegano gli spazi assicurano che la luce solare sia presente per tutto il giorno. In inverno, la presenza di abbondante luce solare aiuta anche a riscaldare i pavimenti in cemento ed evitare dispersioni di calore.
Lo spazio abitativo centrale della Apple Tree House completamente vetrato presenta un pavimento in cemento lucidato, con finestre da pavimento a soffitto che forniscono un collegamento potente e senza soluzione di continuità con la bellezza naturale dell’esterno.
Dagli audaci grattacieli all’intimità di un rifugio familiare, l’Apple Tree House è un altro riflesso dell’approccio innovativo di ACDF all’ambiente. Con un focus sulle esperienze degli utenti al centro, stabilendo nuovi standard per creare emozioni senza stravaganza.
Colori soggiorno moderno: quali scegliere? come abbinarli? come dare carattere al suo soggiorno? 5 schemi eleganti e senza tempo tra cui ispirarti.
Che colori usare per il soggiorno?
Sicuramente questa è una delle domande più fatte, perché capita spesso negli anni di dover aggiornare il soggiorno (o la casa in generale). E ogni volta la domanda è sempre la stessa.
In realtà è una domanda molto più complessa, che dovrebbe tenere conto anche del resto della casa. Io personalmente non amo le case Arlecchino, perché fanno confusione e non danno bene idea di cosa si voglia.
Meglio creare uno schema colori articolato, da poter usare per tutta casa. Se costruito bene, uno schema colori così può essere usato in diversi modi all’interno di casa tua, permettendoti di variare senza annoiarti.
Ho cercato un po’ di ispirazioni per questo nuovo anno, con immagini di soggiorni in stili secondo me intramontabili e dai cui ho creato degli schemi.
Scopriamo quale fa per te.
Colori soggiorno moderno. La sofisticazione dello stile nordico con accenti contemporanei
I paesi Scandinavi hanno da sempre un’influenza pazzesca su tutto quello che è design, arredamento casa e filosofia di vita. Grazie ai grandi architetti del dopoguerra e al fenomeno di Ikea, lo stile asciutto ma completo tipico dei paesi del nord ci ha affascinato. E continua a farlo.
Perché?
Perché è uno stile fedele a se stesso e a chi lo ha creato, che ha come obiettivo la funzionalità che si coniuga all’estetica intelligente.
Niente colori fluo o super accesi, si sa che non piacciono a tutti e possono causare emozioni strane o non proprio positive. Nessuna forma arzigogolata o inutilmente complessa: quello che interessa è avere una casa che risponda a quello che dobbiamo fare tutti i giorni e che non ci complichi la vita (più di quello che già è).
Un bel twist allo stile nordico (o scandi, come preferisci) lo danno i mix che sono nati in questi anni. Stile minimal nordico o nordico contemporaneo. Trovi insieme il meglio di entrambi gli stili, accomunati da schemi colori intramontabili.
Per davvero.
Colori chiari ma dai sottotoni caldi, materiali ovviamente naturali (non c’è spazio per materiali artificiali in queste filosofia di vita, la parola chiave è la riconnessione con la natura). Arredi e complementi necessari, dallo forme semplici (nel primo caso) senza troppe cianfrusaglie in giro (questo vale per entrambi i mix).
Se ti piacciono questi stili e il mix che ne viene fuori, allora qui puoi trovare delle palette colori che fanno al caso tuo. La base di partenza, cioè i colori che userai maggiormente nei tuoi spazi di casa, sono ovviamente i colori chiari e neutri da usare sulle pareti di casa e sui grandi arredi tipo il divano, la cucina e gli armadi.
Bianchi caldi come l’avorio, il madre perla, il grigio perla. Materiali come il lino (nelle sue tonalità naturali), la calce, il rattan. Abbinare materiali come il lino, la ceramica effetto marmo o il marmo vero, darà un contrasto di sensazioni (caldo e freddo) che darà un senso di completezza all’insieme.
Anche abbinare arredi lineari e puliti con accessori dallo forme tonde darà un aspetto elegante e di lusso al tuo soggiorno.
In questi mix di stili di solito alle pareti non si applicano grandi effetti decorativi. Scegli un colore chiaro da dare su tutte le pareti e uno più scuro per dare enfasi ad elementi architettonici della tua casa o per dare importanza ad un elemento di arredo e creare quindi una parete focus.
Se proprio non puoi rinunciare ad una carta da parati, opta per una carta con delicati decori geometrici in colori chiari o con poco contrasto.
Quali colori danno più luce al soggiorno? Ragioniamo sulla forza dello stile Japandi
La luce che i colori sono in grado di diffondere o ridurre è una questione reale e importante. Non tutti abbiamo case da 170 mq, per cui ci si può permettere davvero molto.
La realtà vuole che le case più grandi siano di circa 100 mq, spesso con luce naturale secondo norme, quindi nessun bagno di luce. Per quanto alcune zone della casa non abbiano bisogno di essere inondate di luce, altre stanze hanno bisogno di quanta più illuminazione possibile.
Se lavori da casa, i tuoi figli vanno a scuola o cucini tanto, hai bisogno di luce nella giusta quantità, per vedere cosa stai facendo e farlo bene.
In un caso come questo, lo stile nordico puro o lo stile Japandi possono venirti in aiuto. Lo stile Japandi è un mix tra cultura dei paesi nordici e Giappone, in un insieme di colori chiari e soffici, materiali pregiati e l’imperfetto che trova il giusto spazio.
Se ti piace unire più tipi di legni, assicurati che abbiano lo stesso colore di fondo. Nell’immagine sopra, a pavimento è stato usato un rovere schiarito grigio, quindi con una base bionda. Alle pareti invece, un rovere thermowood, sempre biondo, ma decisamente più scuro nel colore finale.
Puoi vedere in entrambi degli accenni di grigio ed è anche questo che li fa stare bene insieme. Arredi e accessori sono stati scelti rispettando le stesse caratteristiche. Tessuto naturale grigio scuro, per un divano componibile comodo, grande e accogliente. Dettagli scuri, che complementano il resto dello spazio. Niente di artificiale o dalle forme complesse. Una semplicità sofisticata che dona momenti di calma.
Lo stile Japandi è più gentile, con le sue forme lineari e i suoi materiali naturali. Materiali che non temono di nascondere le imperfezioni, perché la perfezione non esiste. Colori esclusivamente chiari e naturali, che sicuramente aiutano ad aumentare la luce, qualsiasi sia la grandezza della stanza in cui ci si trova.
Questo stile non solo aiuta con la luminosità grazie ai colori e ai materiali scelti. Aiuta a far sembrare lo spazio più grande perché limita i pezzi di arredo e gli accessori. Quello che è inserito nella stanza deve servire davvero, deve rispondere ad una funzione.
Niente di superfluo è ammesso, perché significa che in realtà non ti serve davvero. E sappiamo che il clutter (cioè il caos creato da una sovrabbondanza di oggetti) crea più ansia e stress di quello che serve. Mente sgombra, casa sgombra.
Se hai una casa non molto grande e stai cercando dei colori soggiorno moderno ma senza tempo, allora forse questi due stili sono la scelta per te.
Se invece hai un’anima colorata o gotica? Ci sono delle opzioni ance per te
Colori soggiorno moderno: le possibilità di scelta sono davvero tante e tutto parte da chi sei tu. I colori portano con sé tutto un mondo di emozioni, ricordi, storie. Ci circondano e ci riempiono la vita in un modo talmente imponente, che ormai lo diamo per scontato.
Ed è anche vero che, per quanto i vari colori abbiano dei significati più o meno univoci, non è proprio una legge universale. I colori rosso e bianco hanno significati differenti in diversi continenti. Così come ognuno di noi prova emozioni diverse, legate a ricordi più o meno consci.
Per questo qualcuno si trova a suo agio in ambienti scuri, dallo stile gotico e qualcuno non può fare a meno di colori vivaci e solari.
Gli ultimi esempi sono proprio per te che pensavi di far parte di un piccola minoranza. Non è così.
Trovo che gli ambienti con colori scuri siano estremamente affascinanti, perché possono ricordare periodi storici molto antichi ma anche essere proiettati in stili più attuali, come il minimal e il contemporaneo.
Con i colori scuri puoi decidere di osare, imbiancando le pareti con un colore scuro tipo il blu oltremare o il grigio ferro e scegliere arredi di sfumature simili. Oppure lasciare le pareti più chiare e mettere arredi esclusivamente in colori scuri.
Aggiungi dettagli oro o argento se preferisci un’atmosfera più barocca, oppure qualche dettaglio in legno di pino o frassino per dare leggerezza e un’atmosfera da loft.
Finiamo con uno schema colori frizzante, giovane, spensierato. Lo vedo benissimo in un piccolo appartamento o monolocale dove le giornate passano veloci e produttive. Uno schema colori che permette la massima flessibilità sia come utilizzo nelle varie stanze di casa, che nel tempo.
Si può riutilizzare in case diverse, per dimensioni e tipologia. Si può scegliere di usare i colori solo negli arredi, tenendo le pareti come delle tele bianche, che faranno risaltare quello che c’è dentro.
Oppure si possono abbinare i colori più vivaci per creare delle pareti focus, con decori geometrici fatti con la lavabile.
Hai trovato i colori per il tuo soggiorno moderno?
Ho cercato di fare un riassunto quanto più comprensivo possibile di quei colori e stili che secondo me sono davvero insuperabili. Non esistono scelte completamente giuste o sbagliate: esistono scelte non corrette secondo quello che è il tuo percorso personale.
La scelta dei colori è davvero complessa e cambia nel tempo. Prenditi il tempo che ti serve per riflettere e fare le tue ricerche e se non riesci a venirne a capo, scrivimi. Sono qui per aiutarti a fare chiarezza.
Ecco il report delle tendenze che, secondo Pinterest, spopoleranno il prossimo anno nel mondo dell’interior design. Scopri Pinterest Predicts 2023
Le persone usano Pinterest per fare progetti per il futuro. Di conseguenza, la piattaforma è in grado di prevedere cosa avrà successo nei prossimi mesi. Negli ultimi tre anni, infatti, l’80% delle previsioni erano corrette. Questo, però, è un report sulle tendenze che non sono ancora diventate tali, uno sguardo rivolto al futuro dalla piattaforma dove si fanno progetti di vita. Ma vediamo nel dettaglio quali saranno le principali tendenze 2023 nell’interior design.
Interior design tra antico e moderno
In questo 2023 quell’oggetto vintage, tramandato dai tuoi avi, troverà finalmente la sua collocazione in casa. Le ricerche in tema di interior design sono tutte rivolte a come combinare arredamento moderno e antiquariato per creare ambienti all’insegna dell’eclettismo.
Interior design vintage eclettico +850%
Mix arredamento moderno e antiquariato +530%
Finestre antiquariato reinventate +50%
Arredamento vintage massimalista +350%
Estetica stanza antiquariato +325%
I mobili in serie possono pure restare in cantina. I Boomers e la Gen X scelgono pezzi vintage e di seconda mano per rendere più originali gli ambienti di casa. Il risultato? Spazi eclettici e di grande personalità che strizzano l’occhio al passato.
Interni creativi
La voglia di stravaganza e creatività si impone anche nell’home decor. Il 2023 vedrà sempre più ricerche di proposte eccentriche per la casa, come “decorazioni vintage con funghi” e “camera da letto surrealista”. Stupire è la parola d’ordine!
Arte a tema funghi fantasy +170%
Decorazioni vintage funghi +35%
Decorazioni casa eccentriche +695%
Camera da letto surrealista +540%
Decorazioni funghi fai da te +77%
Durante i lockdown è emersa la necessità di trovare nuovi modi di esprimersi in modo creativo, senza però uscire di casa. Le persone hanno quindi deciso di stravolgere le proprie camere da letto, trasformandole in veri rifugi creativi e sperimentando nuovi stili di arredamento, come ad esempio quello surrealista. Questa modalità espressiva massimalista è destinata a imporsi per tutto il 2023.
Doccia mon amour
Nel 2023 la doccia vince sulla vasca da bagno. Le ricerche in aumento di “idee doccia senza porta” o “bomba da doccia” ci dicono una cosa: sarà l’irresistibile suono dell’acqua che scorre a coccolarci durante la routine del mattino o della sera.
Aesthetic routine doccia +460%
Docce aperte da sogno +395%
Bomba da doccia +90%
Bagno spa in casa +190%
Idee doccia senza porta +110%
Bye bye, lunghi bagni in vasca! Quest’anno sarà la doccia la beauty routine preferita, perché permette di non sprecare acqua, occupa meno spazio e offre un’esperienza di vero benessere. La Gen X e i Boomers vogliono ricreare l’esperienza della spa tra le mura di casa, quindi è normale che i rituali in doccia siano così di tendenza.
Ingressi scenografici
Tutti parlano di interior design, ma l’esterno? La Gen X e i Boomers non hanno dubbi, e in questo nuovo anno saranno alle prese con piccole e grandi opere di restyling per l’ingresso di casa, tra arredamento e decorazioni di atri, portici e porticati.
Idee arredamento ingresso +190%
Portico d’ingresso +40%
Trasformazione porta d’ingresso +85%
Giardino fronte ingresso di casa +35%
Mentre i prezzi del mercato immobiliare continuano a lievitare, le persone cercano di valorizzare e rendere più originali le proprie case, tenendo sotto controllo i costi. Il restyling dell’entrata o del portico può sembrare una cosa da poco, ma la dice lunga su chi abita in quella casa. Perché è la prima impressione quella che conta.
La comunicazione con la montagna è la filosofia portante del Wiesergut Hotel. I progettisti di Gogl Architekten che hanno lavorato alla riqualifica di questo hotel nel bel mezzo delle montagne austriache hanno anche dato alla tenuta storica un nuovo cuore. Il design moderno si integra con la natura e comunica con essa in ogni momento della giornata e delle attività che si svolgono all’ interno della struttura. La neve poi corona il tutto per chi ama gli sport invernali ma anche per ammirare la sua capacità decorativa, il suo senso di pace e delicatezza.
Wiesergut Hotel, tra vetrate e camini
Granito, cemento, vetro e legno sono usati insieme per creare interni contemporanei e rustici.
Lo studio degli interni è stato affidato a Martina Kröll, Sepp Kröll e Nina Steinbacher-Wimmer che hanno proposto soffitti e pavimenti in legno splendidamente invecchiato provenienti da foreste locali per una continuità dei materiali della zona e per introdurre l’hotel proprio al contesto naturale. Contrastano poi con pietra naturale, granito, vetro e cemento a vista per un effetto moderno, anzi contemporaneo.
La vera chicca però è la scelta del taglio e della distribuzione delle camere: sono 24 le suite dell’hotel che con le loro grandi finestre vantano una vista mozzafiato sul paesaggio per cancellare i confini tra interno ed esterno. Ma ogni dettaglio di design dell’hotel è destinato a coltivare questo dialogo come se non esistessero pareti divisorie e con la priorità di vivere un’immersione completa nella bellezza nella montagna austriaca.
Gli interni
La scelta estetica e materica per gli interni del Wiesergut Hotelè quella di mantenere una continuità con la vista circostante utilizzando prodotti locali che donano allo stesso tempo un valore aggiunto di qualifica del luogo. I lunghi passaggi in vetro che collegano gli ambienti fanno ammirare il panorama. Si raggiungono poi le stanze con vista e gli spazi comuni e di relax altrettanto illuminati ed immersivi.
Le finestre terra – soffitto offrono un sublime background sia durante un massaggio rilassante, sia durante una nuotata e persino in un attimo di pace davanti ad un bel camino e accomodati sulle poltroncine dell’area lounge.
Gli stessi camini e le stesse poltrone completano l’arredamento delle stanze, divise per categoria e caratteristiche ma che sono tutte allineate per stile e scelta di design. Una vasca free standing piena di bolle, delle calate romantiche e soffuse sopra il letto, un camino acceso e soprattutto la neve fuori dalla finestra coronano un soggiorno a cinque stelle.
Che sia vecchio e bruttino, o nuovissimo e moderno, ci sono alcuni dettagli che puoi curare, per un bagno sempre in ordine e di carattere. Scopri quali!
Si sa, non tutti abbiamo il budget per rinnovare il bagno e farlo come piace a noi. Sebbene in questa stanza ci rechiamo solo per lavarci e prepararci, e non per trascorrere del tempo come in altre, non va trascurato l’impatto che un bagno curato e accogliente può avere sul nostro umore.
E’ la stanza che usiamo appena svegli e poco prima di andare a dormire, dove spesso abbiamo bisogno di trovare le cose al volo. E’ la stanza dove ci facciamo belli e puliti. Infine, è la stanza probabilmente maggiormente giudicata e scansionata col raggio laser, quando abbiamo degli ospiti.
Per tutti questi motivi, dovremmo mantenere il bagno sempre in ordine e pulito, nonché arredarlo e decorarlo secondo il nostro gusto e non lasciare nulla al caso. Di seguito ti forniamo alcuni consigli per dare al tuo bagno un tocco fresco e personale, senza stravolgimenti e senza spendere grosse cifre. Iniziamo!
1. Asciugamani e tappeti
Presta attenzione a questi elementi e dedica un po’ di tempo alla scelta dei colori che rappresentano al meglio il tuo gusto. Se il bagno è chiaro e spazioso, puoi giocare con i colori, scegliendo anche toni sgargianti. Se invece l’arredo del tuo bagno ha dei toni decisi o scuri, o è particolarmente angusto, meglio optare per una tappezzeria ton-sur-ton o dai colori neutri.
2. Flaconi di cosmetici
Per dare un vero tocco curato e di stile al tuo bagno, puoi travasare i cosmetici in flaconi anonimi di vetro (o di altri materiali a tua scelta). I più comuni sono quelli in vetro marrone, ma in commercio ne esistono di varie forme e colori, per adattarsi a qualsiasi arredamento.
Vivi in una grande città? Sicuramente troverai una “sfuseria”, ossia uno di quei negozi che vendono cibo, detersivi e saponi sfusi, acquistabili a peso. In questo modo potrai riempire i tuoi bellissimi flaconi, senza dover comprare contenitori di plastica e facendo così un bel gesto anche per l’ambiente.
3. Gioca con i materiali
Il tuo bagno è piuttosto vecchio? Probabilmente la ceramica regna sovrana e si estende a perdita d’occhio. In questo caso, il consiglio è di giocare con i materiali e aggiungere qua e là oggetti in vetro, metallo e legno per rendere il “pattern” della stanza più vario.
Colonnine per la carta igienica, sedie o scalette su cui appoggiare gli asciugamani, sgabelli, mensole e vasi. Se il tuo bagno è un po’ obsoleto e anonimo, potrai dargli modernità, carattere e varietà con questi elementi.
4. Elettrodomestici in bagno
Gli elettrodomestici possono essere una nota dolente in un bagno e rovinarne l’estetica, ad esempio in un bagno in stile vintage. Anche in un bagno moderno e minimalistico, tuttavia, lasciare esposti phon, piastre e spazzole dai colori sgargianti può risultare fastidioso.
Potresti provare, per quanto possibile, ad acquistare prodotti che siano in linea con lo stile della stanza: ad esempio phon e piastre dal design sobrio e fortemente moderno per un bagno minimal; accessori per lo styling dalle linee più retrò, invece, per un bagno in stile vintage. Dal momento che questo criterio di scelta potrebbe però essere troppo limitante, il consiglio “passe-partout” è quello di riporre gli strumenti in un armadietto o in un portaoggetti.
Lo stesso vale per le bilance pesapersone: scegline una dal design moderno e pulito, se hai un bagno minimal, oppure in vecchio stile se hai un bagno vintage. Le bilance impedenziometriche, ad esempio, oltre ad avere dei design nuovi e alla moda, permettono di misurare moltissimi valori utili per tenersi in forma.
5. Pensili e armadietti per tenere tutto in ordine
Un bagno troppo ingombro non è mai bello da vedere. Per quanto ci si possa impegnare nell’arredo, lasciare tutto fuori dà un aspetto caotico e poco curato al bagno.
Organizza tutti i prodotti all’interno di pensili, mobiletti e scaffali, per dare al bagno un’aria ordinata e per farlo apparire più spazioso. Questo trucco ti aiuterà anche a tenerlo pulito più facilmente.
6. Illuminazione bagno
L’illuminazione è un aspetto delicato e complesso, ampiamente studiato dagli arredatori. Sebbene gusti diversi possano portare a scelte di illuminazione diverse, ci sono alcuni fattori da tenere in considerazione per creare una luce che sia funzionale ed un’atmosfera piacevole.
Bagno cieco: questo tipo di bagno non gode di luce naturale, motivo per cui è fondamentale studiare l’illuminazione nei minimi dettagli. Una luce troppo debole e calda potrebbe farlo sembrare soffocante e poco accogliente, mentre una luce troppo forte e fredda lo farebbe assomigliare ad una sala operatoria. Opta per una luce che sia il più possibile vicina a quella solare. Scegli un lampadario particolare, che attiri l’attenzione e che si sposi bene con l’arredo. Gioca con più punti luce, in modo da poter variare l’illuminazione in base alla situazione.
Bagno piccolo: un bagno piccolo deve essere ben illuminato per non farlo apparire ancora più angusto. Anche in questo caso puoi giocare con più di una fonte di luce. Se il soffitto non è molto alto, meglio optare per plafoniere e faretti, invece che lampadari ingombranti, in modo da dare più respiro all’ambiente.
Specchio: Non dimenticare di collocare una fonte luminosa intensa, nella zona dello specchio.
7. Accessori: candele, profumatori, piante, ecc.
Gli accessori ti permettono di rendere il bagno davvero tuo e di far sì che rispecchi i tuoi gusti e la tua personalità.
Le piante sono di gran moda e danno un tocco naturale all’ambiente. Per rendere il tutto coerente, meglio posizionarne almeno 2 o 3 nella stanza. Non è necessario collocarle tutte a terra! Ti piace il fai da te? Puoi creare un bellissimo porta-vaso in macramè, col quale tenere la pianta sospesa.
I profumatori per ambiente sono perfetti sia per arredare, che per diffondere la tua fragranza preferita per il bagno. Puoi optare per quelli a bastoncini o per i più moderni diffusori elettrici, che diffondono nell’aria un piacevole vapore. Alcuni hanno design davvero particolari e moderni, sono dotati di luce e telecomando e la cosa bella è che puoi aggiungere i tuoi oli essenziali preferiti e creare la tua profumazione personale.
Anche le candele donano un tocco romantico a bucolico alla stanza, oltre a dare un tocco di luce.
Altri elementi con cui puoi giocare sono i vasi, i quadretti e altre piccole decorazioni. Ad alcune persone piace collocare immagini e frasi divertenti, per sdrammatizzare la stanza e divertire i propri ospiti.
Conclusione
Il bagno è una zona intima ma anche una stanza che, se abbiamo ospiti, dovrebbe farli sentire a proprio agio. Può dire molto su di noi, sia in termini di stile che di abitudini personali. Se hai un po’ di passione per l’arredamento, siamo sicuri che anche tu cercherai di far apparire il tuo bagno al meglio.
Lascia da parte per un attimo le riviste d’arredo, che propongono soluzioni ad alto budget: concentrati sui particolari e sul fai da te. Non sempre è necessario smantellare e riscostruire tutto, per avere un bagno accogliente e stiloso. Basta saperlo arricchire con gli elementi giusti e capire cosa togliere e cosa aggiungere!
Intervista ad Herat De Nicola, titolare fondatore e curatore della galleria Important Design di Milano
Important Design è uno spazio dedicato all’arte, al modernariato, al design nel tranquillo e raffinato quartiere di Pagano-Buonarroti a Milano. Abbiamo incontrato Herat De Nicola, fondatore della galleria, per farci raccontare il suo originalissimo percorso che, da semplice amante delle arti, lo ha portato a diventare un vivace e rispettato promotore della cultura artistica e del design del ‘900.
Entriamo dunque nel suo spazio e facciamoci guidare alla scoperta di un luogo pieno di fascino, dove possiamo imbatterci facilmente in un raro pezzo di design di Gio Ponti, in una colorata tela estroflessa di Agostino Bonalumi, ma anche in un antico servizio da tavola in argento, perché qui il denominatore comune è uno solo: la celebrazione di ogni forma di creatività, a prescindere dalle categorie o discipline d’appartenenza.
Chi è Herat De Nicola?
Diciamo prima di tutto che sono un figlio del Novecento quindi una persona che ha un rapporto molto concreto ed esperienziale con la realtà che la circonda. Sono sostanzialmente un autodidatta, che certamente deve molto anche all’ambiente familiare in cui è cresciuto: dai miei genitori ho ereditato un’attitudine eclettica e anticonformista. Mio padre ha passato la vita producendo indifferentemente Arte e Artigianato, senza badare a paletti e a dotti distinguo d’accademia; mia madre mi ha svelato il valore antropologico sotteso alla missione del commercio, ovvero mettere in contatto genti e saperi, con il pretesto delle materie e dei prodotti. E poi c’è stato quello che ho aggiunto io, forse semplicemente l’aver saputo unire queste due anime.
Come è iniziata questa avventura nel mondo dell’arte?
Come accennavo, la mia avventura è iniziata dalla porta del retro, quella dei mercatini delle pulci e dell’antiquariato, che a Milano non mancavano. Quando ero un ragazzo, verso la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80, la Fiera di Sinigaglia aveva tutte le caratteristiche per somigliare ad uno strano e affascinante Luna Park. Qui una variegata tribù, composta da restauratori in pensione, fricchettoni appena arrivati dall’India con mercanzie di ogni tipo, stiliste mancate convertite alla vendita di vintage da baule, bande di lesti napoletani muniti di tre tavolette, si contendeva ogni sabato mattina via Calatafimi tra profumi di patchouli e caldarroste. C’era poi il grande appuntamento mensile del Mercatone dell’Antiquariato sui Navigli e più in generale c’era l’atmosfera che aleggiava in tutto il quartiere Ticinese, nel quale sono cresciuto e dove aveva finito per confluire buona parte di quella cultura radicale e bohémien della Brera del Jamaica. Inserito all’interno di questo quadro alternativo e multicolore, ho iniziato a sentire il bisogno di creare forti relazioni affettive con i prodotti generati da quel clima.
E quindi come è avvenuto il grande salto da collezionista a commerciante d’arte?
In realtà i due ruoli sono sempre stati presenti e hanno agito tra loro in modo osmotico. Maturando ho capito che ciò che agisce nel profondo di un collezionista non è quasi mai la semplice voglia di possesso, quanto il bisogno di raccogliere oggetti pregiati per prendersene cura, proteggerli, assumersi il compito di custodirli a fronte di una affinità che si avverte tra noi e le opere. Allo stesso modo, un commerciante d’arte ha la responsabilità di diffondere e far evolvere il proprio mondo. Come un padre, è consapevole della necessità del distacco, capisce che ad un certo punto è giusto lasciare andare ciò che ha sostenuto, affinché confluisca altrove, arricchendosi di nuovi incontri. In questo senso mi sento un convinto animista: ho un viscerale bisogno di credere che tutto ciò che tratto possieda un suo spirito. Al di là della retorica delle parole, potrei dirti che l’etica nel mio campo si mette in pratica semplicemente trattando solo quello che si stima, e questo è ciò che ho sempre fatto.
Come nasce Important Design?
Important Design è il “palcoscenico” che adopero per mettere in mostra un lavoro che nei fatti viene costruito in un backstage chiamato Modernariato De Nicola. Quest’ultima è la denominazione con la quale sono conosciuto praticamente da tutti a Milano e che adopero comunemente nella mia quotidiana attività di ricerca e scoperta. Tuttavia c’è stato un preciso momento in cui ho sentito il desiderio di rendermi più visibile e accessibile agli altri, immaginando un’iniziativa capace di andare oltre finalità prettamente commerciali. Sentivo in pratica la necessità di dar vita ad uno spazio dove condividere insieme ad altri una certa idea di bellezza e qualità. E’ nata così la galleria Important Design, un luogo che vuole oltrepassare la mera dinamica della compravendita, per aspirare ad essere un luogo fisico di incontro e convivialità tra amanti di un heritage che sfugge all’oblio solo nella misura in cui si continua a parlarne.
Cosa predilige nell’ambito del design?
Credo di avere una forte affinità verso tutti quei prodotti che esprimono il valore dell’eccellenza manifatturiera. Questa predilezione è lo specchio di un mio background marcatamente tecnico, legato ad una conoscenza profonda dei processi produttivi. Mi affascina osservare come aziende e progettisti abbiano saputo tradurre intuizioni estetiche in soluzioni concrete capaci di sostenerle. Esiste modo e modo per risolvere un problema, a me piace quando le soluzioni assumono qualità magistrale. In questo senso la tipologia dell’illuminazione è particolarmente interessante da osservare perché implica la capacità di trovare soluzioni che agiscano contemporaneamente su più piani. Un prodotto destinato ad illuminare deve considerare sia gli aspetti astratti e simbolici sottesi al tema della “Luce”, sia tutti gli aspetti estremamente concreti legati all’innovazione tecnica sull’impiantistica e la componentistica. Negli anni ’50 noi italiani abbiamo insegnato al mondo come fare buona illuminazione, grazie al ruolo svolto da aziende come Fontana Arte, Arteluce, Azucena, dietro cui operavano personalità che considero dei maestri insuperati a tutt’oggi, come Gino Sarfatti, Max Ingrand, Ignazio Gardella, Angelo Lelli e tanti altri. Se poi si parla di luce, diventa impossibile omettere il tema del vetro. Continua fonte di ammirazione e motivazione rappresenta per me il modo geniale con cui personalità del calibro di Vittorio Zecchin, Paolo Venini, Ercole Barovier, Alfredo Barbini, Archimede Seguso hanno saputo rinnovare un’arte che a Venezia e Murano affonda le sue radici già all’inizio del 1200.
Ma il design si affianca all’arte…
Esatto, nella mia visione, design ed arte si contaminano, si affiancano e sconfinano spesso l’uno nello spazio dell’altra. Infatti negli ultimi anni la mia collezione si è popolata di opere pittoriche e plastiche che definirei trasversali e che oscillano in una sorta di galassia in costante movimento. Prima di aprire la galleria, quando operavo solo con la Modernariato De Nicola, mi ero sempre divertito a spiazzare le aspettative dei miei affezionati clienti, che magari mi venivano a trovare con l’intenzione di acquistare una lampada per illuminare una stanza e poi uscivano persuasi di aver trovato la ceramica della loro vita. Sono particolarmente orgoglioso quando, attraverso la compravendita, riesco a convincere qualcuno dei benefici concreti di un’opera senza un’apparente funzione d’uso, perché ciò significa aver saputo trasmettere le ragioni dell’estetica in un mondo che appare sempre più indifferente a certe conquiste di civiltà. Infatti, un’opera agisce sul nostro umore, migliora il nostro paesaggio circostante e affina la nostra consapevolezza interiore e spirituale. Come ha detto il poeta “solo la bellezza potrà salvare il mondo”.
E quali sono le sue preferenze per quanto riguarda l’arte?
Considerando l’ampio contesto pittorico italiano del ‘900, sento di essere in continuità con un certo filone, tipicamente milanese, interessato non tanto ad una lettura in chiave pop dei fenomeni, quanto a percorsi connotati da maggiore senso di sintesi. Sento la forza dell’eredità lasciata da Lucio Fontana, mi affascinano le esperienze cinetiche riconducibili al Gruppo T, e ammiro tutto il gruppo degli artisti oggettuali (Enrico Castellani, Paolo Scheggi, Agostino Bonalumi, Turi Simeti), fino alle ricerche dei programmati come Bruno Munari, Enzo Mari, Gianni Colombo e Getulio Alviani. Sul fronte delle arti plastiche, in assoluto prediligo l’arte della ceramica. Qui, attraverso il gesto dell’Uomo, la terra può farsi opera, ovvero testimonianza poetica del nostro passaggio. Qui c’è il rapporto con il fuoco, il tema della cottura, il colore che trasforma, deforma e fissa sulla superficie i colori, gli smalti, le iridescenze. Se sei interessato alle forme più autentiche e antiche di comunicazione ed espressività, dovrai partire immancabilmente osservando come il più elementare degli elementi sia stato declinato dall’Uomo, magari sotto forma di tavoletta sumera, magari come coccio etrusco o statua di arciere in terracotta a corredo funebre di qualche imperatore cinese. Per quanto nel mondo dell’arte la ceramica venga spesso considerata una forma minore, credo che in questo materiale possa condensarsi un potenziale di bellezza che difficilmente può essere eguagliato da altre forme espressive. Tutti i più grandi artisti hanno amato questo materiale così arcaico e misterioso, primi fra gli altri il grande Pablo Picasso, Joan Mirò, Lucio Fontana, Gio Ponti, Fausto Melotti, Arturo Martini, Giorgio De Chirico, Piero Dorazio, Emanuele Luzzati, Igor Mitoraj, Mimmo Paladino, Enzo Cucchi, Sandro Chia.
Infine, com’è l’identikit del suo collezionista tipo? Ha le idee precise o si lascia consigliare?
Come in tutte le cose, credo sia importante sapersi mantenere in una posizione di equilibrio quando ti confronti con gli altri: da una parte essere consapevoli di ciò che si cerca o si propone, dall’altra darsi comunque ampi spazi di ascolto e scoperta. In questo senso, ogni volta che mi capita di suggerire un acquisto a una persona cerco di trasformare quel momento in un incontro e in un’occasione di approfondimento prima di tutto per me stesso.
Lo scorso 1° gennaio il World Design Rankings ha annunciato l’aggiornamento delle classifiche di design dei paesi in base al numero di premi vinti in concorsi e premi internazionali di design con giuria. La Cina si è classificata al primo posto tra i 114 paesi rappresentati, seguita da Stati Uniti d’America, Giappone, Italia, Hong Kong, Gran Bretagna, Taiwan, Turchia, Germania e Portogallo che hanno conquistato le prime posizioni nel 2022.
World Design Rankings
Il WDR – World Design Rankings mira a fornire ulteriori dati e approfondimenti a economisti e giornalisti sullo stato dell’arte nel settore del design. L’obiettivo finale delle classifiche mondiali del design è quello di contribuire alla cultura globale del design sostenendo ed evidenziando il buon design. Le classifiche mirano a fornire un’istantanea dello stato dell’arte e delle potenzialità progettuali dei paesi di tutto il mondo, evidenziando i loro punti di forza creativi, le debolezze del design e le opportunità disponibili.
Il World Design Rankings è promosso dal prestigioso concorso internazionale di design A’ Design Award & Competition, che ogni anno premia i migliori progetti in oltre 100 categorie. Infatti, la sezione “Design Business Insights” del sito WDR, fornisce la classifica dei paesi in base al loro successo in diversi campi del design e categorie creative. Nello specifico, la tabella “Design Strengths” mostra i settori di design in cui un paese è altamente competitivo. La sezione “Design Weaknesses“, invece, mostra quali sono i settori inferiori alla media rispetto ad altri paesi. Infine, la tabella “Design Opportunities” mostra quali sono le categorie di design più carenti di ciascun paese. Analizzando questi dati è possibile scoprire di più sui paesi premiati e conoscere i loro punti di forza.
Aggiornamento classifica 2022
Come anticipato la Cina si aggiudica nuovamente il primo posto in classifica con 110 Platinum Design Awards vinti a livello globale nel 2022. Al secondo e terzo posto si riconfermano Stati Uniti e Giappone. L’Italia, con 69 Platinum Awards vinti, resta al 4° posto. L’Australia esce dalla Top 10 e al suo posto troviamo il Portogallo. La Polonia ha superato la Svizzera, mentre Turchia e Germania quest’anno non hanno ottenuto premi di platino.
Design Classification Platform
Chiunque sia interessato a conoscere i designer più premiati anziché i paesi, suggeriamo di consultare la “Design Classification Platform“. La piattaforma presenta infatti la classifica composta da designer, artisti e architetti che operano in diversi settori e categorie di design. In questo modo possibile scoprire, ad esemio, chi è l’architetto leader del mondo, oppure chi è il miglior grafico in un determinato paese e molto altro ancora. La piattaforma “Design Classifications” è anche una grande fonte per le aziende che sono alla ricerca dei migliori talenti in un determinato settore del design.
Infine, per scoprire i migliori designer, artisti e architetti indipendentemente dal settore, sul sito Designer Rankings è disponibile anche la lista dei “Top Designer”. Stilata in base al numero dei premi di design vinti a livello globale. Le classifiche dei designer sono accessibili online all’indirizzo http://www.designerrankings.com
World Design Rankings, ecco la Top 20 dei designer italiani più premiati
Siete curiosi di scoprire la Top 20 dei designer italiani più premiati secondo la classifica WDR? Ecco di seguito la lista aggiornata con i relativi progetti premiati con l’A Design Award nel corso delle diverse edizioni.
Sono ben 250 i designer italiani inseriti nella classifica mondiale del World Design Rankings, per conoscerli tutti e scoprire di più sui progetti premiati cliccate qui
Se siete interessati a partecipare all’edizione in corso del A’ Design Awards, le iscrizioni sono aperte fino a fine febbraio. Partecipare è semplice, basta registrare il proprio progetto qui. L’annuncio dei vincitori sarà comunicato il 15 aprile 2023 e ne daremo notizia anche su dettagli MAG .
Arredare la propria abitazione è il modo migliore per esprimere la cura e l’amore per l’ambiente domestico; concedere la giusta attenzione ai dettagli, scegliere con particolare meticolosità i complementi di arredo, i colori, le forme che impreziosiscono gli ambienti significa rendere il luogo in cui si abita e si vive più confortevole possibile.
Quando si arreda la propria casa, è opportuno assecondare, in primis, i propri gusti personali ma, al contempo, scendere a compromessi con ciò che può essere definito bello anche dalle persone che la vedranno.
Le tipologie di arredamento sono molteplici e in continuo mutamento; negli ultimi anni, a farla da padrone, è lo stile minimal/contemporaneo ma i gusti tradizionali, dove prevale la classicità senza tempo, continuano a mantenere una posizione stabile.
É vero che la regola principale quando si tratta di arredamento è soddisfare i propri gusti, tuttavia ci sono degli elementi che pongono le basi per la creazione di un ambiente accogliente; per prima cosa bisogna che ci sia la giusta quantità di luce, i tessuti devono essere avvolgenti e tendere a colorazioni definite calde inoltre non bisogna sottovalutare la potenzialità dei complementi di arredo.
La parola stessa definisce il loro ruolo di aggiunta agli arredi principali quali tavoli, divani e credenze; la loro funzione, però, è fondamentale per raggiungere una funzione estetica e personalizzare l’ambiente in cui si vive.
La passione di Lena nasce nel 2002 quando capisce di poter unire la sua passione per le realizzazioni fatte a mano con la possibilità di rendere unico un prodotto che impreziosisca un ambiente domestico: da quel momento il laboratorio diventa una fucina di idee, dove prevalgono creatività e entusiasmo.
I Fiori di Lena si riconoscono per la loro unicità; si tratta di pezzi unici, realizzati a mano per chi vuole impreziosire la propria casa facendo leva sull’originalità.
La cura dei dettagli è la vera essenza dell’intera gamma di prodotti, che spazia dalle porcellane di Capodimonte ai profumi, dall’oggettistica alle bomboniere.
Vediamo nel dettaglio le caratteristiche dei singoli prodotti e come possono essere utilizzati per arredare la propria casa.
Le porcellane di Capodimonte
La lavorazione della porcellana a Capodimonte, nell’omonima zona collinare di Napoli, ha una storia molto antica; bisogna guardare alla prima metà del Settecento per scoprire come la qualità della materia prima ha iniziato il suo viaggio nella storia dell’oggettistica.
Tra le caratteristiche distintive si annovera il colore latteo, che ben si adatta anche a stili di arredamento moderni; il materiale risulta compatto, ma trasparente dovuto all’impasto nel quale vengono fuse argille estratte dalle cave del Mezzogiorno e molto feldspato, un minerale tipico della roccia eruttiva.
La composizione e il colore sfumato a lavoro ultimato rendono la linea Capodimonte dei Fiori di Lena un prodotto unico e versatile, adatto a qualunque ambiente.
I complementi d’arredo Fiori di Lena
Tutte le caratteristiche del lavoro artigianale dei Fiori di Lena si riuniscono nella realizzazione dei complementi di arredo; fiocchi ferma-tende, cuscini floreali, cuscini caramella in velluto, cuscini in raso, pouf in velluto sono tutti oggetti da arredamento impreziositi da fiori, dalle classiche rose alle ortensie, che è possibile scegliere a seconda dei propri gusti.
Anche i colori e le dimensioni possono variare: tutto è personalizzabile e realizzato a mano per avere sui propri divani un oggetto che si potrà trovare simile, ma mai uguale.
Oggettistica e tovagliato
Le produzioni dei Fiori di Lena, però, spaziano nella concezione di arredamento concedendo anche complementi utili per determinati periodi dell’anno; il tris di alberelli, ad esempio, nelle varianti panna e oro o rosa gold, ricreano l’atmosfera natalizia con semplicità ma eleganza. Allo stesso modo le bambole supouf rivestito e impreziosito dal pizzo possono diventare soprammobili discreti ma ricercati che ben si adattano allo stile classico ma concedono quel tocco di dolcezza ad un ambiente arredato con uno stile industrial o rustico. Molto versatili e pronti a rendere memorabile un’occasione speciale sono i bicchieri in vetro porta-candele avvolti da una corona di boccioli di rosa: imbandire un centro tavola o posizionare agli angoli di una madia un complemento così fine non passerà di certo inosservato.
I tovagliati di Fiori di Lena sono realizzati con materie prime di alta qualità Made in Italy; ogni occasione necessita il proprio complemento tessile e, proprio per questo, in questa gamma è possibile trovare un runner o una tovaglia nei diversi materiali e colorazioni. Il tovagliato può essere una scelta stabile di complemento di arredo, sia su tavoli che su consolle, soprattutto se viene personalizzato con i colori e con i ricami in pizzo che rispecchiano lo stile abitativo e creano originalità all’ambiente.
Chi ha appena comprato casa, sta ristrutturando la propria o, più semplicemente, sta rinnovando il proprio sistema di riscaldamento si sarà sicuramente interrogato sulle valvole termostatiche e sull’eventuale obbligatorietà a riguardo.
Queste ultime sono dei sistemi in grado di regolare il flusso dell’acqua all’interno dei termosifoni, permettendo quindi la gestione della quantità di calore generato dai termosifoni. In poche parole, strumenti come le valvole termostatiche consentono di evitare che un calorifero scaldi in modo eccessivo.
Nonostante queste rappresentino un oggetto di grande utilità, ormai comune nella maggior parte dei sistemi di riscaldamento in molti non sono a conoscenze della norma nazionale sulla contabilizzazione individuale del calore e la termoregolazione (d.lgs. 102/2014 e correttivo 141/2016).
Nei paragrafi successivi, quindi, verranno fornite tutte le informazioni relative alle direttive della UE, in maniera tale da adeguarsi alle normative attualmente in vigore.
Valvole termostatiche: modalità di funzionamento
Prima di introdurre le norme vigenti riguardo le valvole termostatiche occorre comprendere quali sono le modalità di funzionamento di queste ultime.
Visivamente molto simili a delle normali valvole per radiatori, quelle termostatiche consentono di selezionare la temperatura di ogni ambiente domestico in maniera facile e veloce.
Questi dispositivi presentano, infatti, un’apposita numerazione, volta d’indicare la temperatura che si desidera distribuire in casa, programmando la stessa nei singoli ambienti.
I vantaggi relativi all’utilizzo di questi dispositivi non terminano, però, qui. Oltre a consentire quanto appena detto, le valvole termostatiche rendono indipendente la regolazione dei singoli termosifoni, in quanto la tecnologia che le caratterizza permette di riscaldare la casa a orari ben precisi, magari anche durante l’orario di lavoro e qui gioca un ruolo fondamentale il termostato, meglio se wi-fi o con app per regolare il tutto da remoto.
Le valvole termostatiche sono obbligatorie?
La risposta è sì. Stando a quanto stabilito prima dall’Unione europea e in seguito anche dalla legge italiana, l’installazione di valvole termostatiche presso sistemi di riscaldamento autonomi è diventata obbligatoria a partire dal 1° luglio 2017. Questo obbliga, quindi, chiunque non fosse ancora provvisto di valvole termostatiche a procedere all’installazione di questi dispositivi su tutti i radiatori presenti nell’abitazione, in quanto in assenza di valvola proprio i radiatori non riuscirebbero ad assicurare un efficiente svolgimento del proprio lavoro, generando ripercussioni sull’interno impianto.
Come riportato dalla normativa attualmente in vigore, tutti i possessori di un impianto sprovvisto di valvole termostatiche potranno essere soggetti a multe che variano dai 500 euro fino ai 2500 euro.
Esenzione dall’installazione
Nonostante, come anticipato nel paragrafo precedente, l’installazione di una valvola termostatica sui propri termosifoni sia obbligatoria in Italia da più di 5 anni, esistono alcuni casi in cui è prevista un’esenzione.
L’acquisto di questi dispositivi può essere, infatti, evitato nel caso in cui l’impianto non permetterebbe l’installazione delle valvole o, in alternativa, qualora il montaggio dell’apparecchio risultasse tutt’altro che vantaggioso a livello economico. Ovviamente, l’impossibilità dovuta agli aspetti sopracitati dovrà essere certificata da un tecnico specializzato, il quale provvederà a effettuare una perizia e, casomai lo ritenesse necessario, ad attestare l’impossibilità di procedere con l’installazione delle valvole termostatiche.
Quanto costano le valvole termostatiche
Ora che si è compreso come questi dispositivi vadano obbligatoriamente installati sui propri termosifoni risulta opportuno capire il prezzo relativo all’acquisto e alla successiva installazione.
In linea di massima è possibile affermare che il prezzo di queste valvole non è superiore ai 100 euro, cifra da moltiplicare per ogni singolo calorifero presente all’interno dell’abitazione.
Ogni tecnico presenta, però, tariffe differenti e, in virtù del prezzo elevato dei dispositivi, il consiglio è quello di trovare una soluzione in grado di far risparmiare quanto più possibile.
Nella maggior parte dei casi, la cifra spesa per acquistare le valvole termostatiche comprende anche i costi per adeguare le pompe di circolazione dell’impianto condominiale da portata fissa a variabile.