Appoggiato al muro o a centro stanza, davanti alla finestra oppure di spalle all’ingresso: scegliere dove mettere il divano in soggiorno è una decisione tutt’altro che scontata.
C’è chi sfrutta ogni centimetro di spazio libero, chi segue alla lettera le regole del feng shui e chi, invece, punta tutto su idee originali per dare al living un carattere inedito. Il tutto con uno sguardo attento sullo spazio e la conformazione del salotto – sia esso grande, piccolo, mini, regolare o irregolare, in open space con la sala da pranzo o tutt’uno con la zona notte, aperto sulla cucina o condiviso con l’ingresso di casa.
Ma qual è la disposizione migliore?
Dove mettere il divano: la disposizione ideale
Sfatiamo un mito: non esiste una regola che determini una volta per tutte quale sia il posto migliore da destinare a sua maestà il divano.
Semmai esistono collocazioni più giuste di altre, disposizioni suggerite o installazioni ideali che risultano funzionali perché maggiormente adattabili alla conformazione dell’ambiente, alla presenza di ostacoli strutturali o all’assetto degli altri arredi (poltrone e tavoli in primis).
Fatta questa premessa, a seconda del modello e delle dimensioni, generalmente i divani si collocano:
- a parete
- in un angolo
- in mezzo al salotto
- uno di fronte all’altro
- perpendicolarmente
- accanto a una o più poltrone
- di spalle all’ingresso
- vicino alla finestra
- in una zona lettura con libreria
- dietro a un mobile
- sotto o davanti alle scale
- in un ambiente mansardato
Vediamo nel dettaglio le soluzioni.
A parete
È la soluzione più utilizzata e diffusa, quella che prevede la collocazione dell’imbottito lungo un muro vuoto, rispetta al meglio il flusso di circolazione nella stanza, fa guadagnare maggiore spazio al centro del salotto e offre una visuale completa sul soggiorno.
Opzione quasi obbligata nei salotti di piccole dimensioni, il layout a parete suggerisce la scelta di un divano lineare a 2, 3 o 4 posti senza tuttavia escludere a priori configurazioni angolari, a L con penisola o chaise longue.
Il consiglio è di optare per un modello proporzionato alla parete, ovvero né troppo corto né troppo lungo. Lo spazio al di là dei braccioli potrà essere riempito da piante verdi, una lampada da terra, un tavolino-servetto o una libreria ad angolo.
La porzione di muro sopra lo schienale potrà invece essere arricchita da decorazioni murali, set di specchi, composizioni di mensole, quadri e poster incorniciati.
Le regole del Feng Shui
Posizionare un divano a parete è, secondo il Feng Shui, un’ottima soluzione per consentire all’energia di fluire liberamente nella stanza. Per ottenere maggiori benefici, le sedute dovranno essere rivolte verso un panorama piacevole (un giardino, una terrazza, un balconcino fiorito). Allo stesso modo, sarà necessario appoggiare lo schienale al muro per dare un senso di protezione e di sicurezza a chi vi è accomodato.
In un angolo
Sfrutta la disposizione lungo il muro anche quando le pareti libere sono due. Basterà posizionare le sedute contro la parete maggiore e il bracciolo in corrispondenza della parete minore per creare una piccola alcova di relax.
Va da sé: benché si presti ad accogliere configurazioni lineari, il layout a L trova nei divani angolari la sua massima realizzazione. Tutt’altro che dimenticato, l’angolo occupato consentirà di liberare il centro della stanza e dare all’ambiente un’illusione di ampiezza.
A centro stanza
Divano in mezzo al soggiorno? Una soluzione tutt’altro che rara e adatta a salotti di grandi dimensioni che desiderano installare un imbottito in posizione centrale e renderlo il protagonista indiscusso del living.
Non appoggiato al muro, il divano diventa a tutti gli effetti un elemento strutturale capace di determinare un percorso di circolazione nella stanza, dettare la disposizione degli altri elementi (tappeto, tavolino e tavolo da pranzo, se presente), separare visivamente due ambienti vicini o suddividere la zona relax e l’angolo studio del soggiorno.
Come arredo divisorio in open space, il divano dovrà rispettare alcuni accorgimenti estetici. Da una parte, lo schienale non dovrà essere troppo alto, pena la perdita di continuità visiva e il rischio di rimpicciolire l’ambiente o renderlo soffocante.
Dall’altra, la struttura dovrà essere completamente rifinita per risultare gradevole alla vista da davanti, da dietro e su entrambi i lati, o personalizzata con lavorazioni altamente decorative e rivestimenti di pregio.
Paura di cambiare idea? Scegli un sofà componibile.
I divani modulari sono un must have dei contesti abitativi contemporanei, sempre alla ricerca di soluzioni d’arredo non definitive e mutevoli.
I sofà composti da elementi staccabili consentono di aumentare il numero di sedute, rimuovere moduli, aggiungere elementi o spostare schienali e braccioli per creare, a seconda delle necessità, divani lineari, a L, a U, con pouf, con daybed, double-face, a doppia seduta o affaccio fronte-retro.
E la convivialità?
Ricorda che il divano è, da sempre, l’arredo simbolo dei momenti conviviali. Che si tratti di pomeriggi in famiglia o serate tra amici, il consiglio è di scegliere un modello adatto alle necessità e compatibile con lo spazio libero.
Opta per lunghi divani lineari a 4+ posti se devi allestire un soggiorno rettangolare, lungo o stretto, valuta una configurazione a L se l’ambiente è sufficientemente profondo e orientati sui divani ad angolo in caso di un salotto a pianta quadrata o regolare.
I grandi angolari offrono un doppio vantaggio: le sedute si distribuiscono su due lati e la struttura chiusa e raccolta consente di delimitare in maniera netta l’angolo relax dalle zone limitrofe.
LEGGI ANCHE > Divani per open space: sì o no?
Due divani l’uno di fronte all’altro
Se il salotto ha due divani, puoi considerare una disposizione frontale. Questo significa che gli imbottiti saranno posizionati l’uno di fronte all’altro, al centro della stanza, per creare un angolo conversazione intimo e raffinato.
La configurazione parallela porta con sé un certo ingombro. Sì dunque all’utilizzo in ambienti di grandi dimensioni e no all’impiego in salotti piccoli, in cui lo spazio risulterebbe particolarmente sacrificato.
Con due divani al posto di uno rispettare le giuste distanze può diventare una sfida. Considera sempre una passerella libera per muoverti agevolmente tra e dietro gli imbottiti, e se scegli d’inserire un tavolino basso da salotto calcola almeno 50 cm di spazio tra la seduta e il piano d’appoggio.
Lo svantaggio? La posizione dei divani rispetto alla televisione. Così collocati, nessun sofà garantirà la visione frontale dello schermo.
Il vantaggio? La fluidità dei movimenti. Il setting simmetrico fa guadagnare preziosi centimetri in profondità, diffonde una sensazione di ordine ed eleganza, crea un angolo conversazione intimo ed esclusivo (perfetto anche per i salottini di rappresentanza).
Due divani perpendicolari
Piano B per i salotti con 2 divani: la disposizione ad angolo retto o ad angolo ampio. Il layout a L replica la configurazione dei divani ad angolo con il vantaggio di non fornire una soluzione d’arredo definitiva o permanente.
Ideale per chi ha molto spazio e cerca un’alternativa ai più comuni angolari, questa disposizione geometrica consente di delimitare un’isola inserendo, tra i due imbottiti, tavolini di servizio e lampade da terra di dimensioni notevoli.
Attenzione però all’ingombro in profondità, che nel caso di 2 divani lineari posizionati perpendicolarmente è maggiore, come maggiore è il rischio di un effetto cluttering se lo spazio non è adatto ad accogliere arredi così grandi.
Come abbinare due divani?
Quando si tratta di allestire una zona relax con una coppia d’imbottiti, una domanda è d’obbligo: è meglio scegliere divani uguali e diversi?
Nel caso di divani identici, il problema non si pone: sarà sufficiente adottare lo stesso colore e gli stessi rivestimenti per ottenere un effetto molto uniforme, oppure giocare con tonalità simili per creare una resa ton sur ton.
In caso di divani diversi, invece, la faccenda si complica. Pur non esistendo risposte giuste o sbagliate, le regole dell’interior design suggeriscono l’accostamento di un colore di base (bianco, beige, panna o grigio, per esempio) e di una tinta secondaria.
Rosso bordeaux, verde petrolio, blu pavone, giallo senape, arancione ruggine e viola porpora sono solo alcuni esempi di sfumature d’accento con cui aumentare il potenziale decorativo del salotto.
Accanto a una poltrona (o due poltroncine)
Abbinare due divani non è l’unica soluzione se desideri allestire un angolo conversazione accogliente o aggiungere qualche posto a sedere. In alternativa a una coppia di sofà, puoi valutare l’inserimento del divano vicino a una bella poltrona da salotto, che diventerà la postazione prediletta per rilassarsi in solitudine o scambiare qualche chiacchiera con gli ospiti.
L’uno di fronte all’altro, l’uno a destra e l’altro a sinistra, tra due pareti oppure per delimitare un’area dell’open space: la disposizione di divano e poltrona dovrà assecondare la geometria della stanza. Per questo, un simile layout risulta particolarmente efficace negli ambienti di piccole dimensioni dove la presenza di due divani – seppur scelti nei formati slim – comprometterebbe la corretta fludità del movimento.
E cosa dire dell’abbinamento tra un divano e due poltroncine? Una tendenza piuttosto diffusa nei grandi loft urbani che puntano tutto sulla filosofia less is more senza tuttavia rinunciare alla convivialità.
LEGGI ANCHE > Abbinare divano e poltrona: idee e consigli
Vicino all’ingresso
Grandi o piccoli che siano, i moderni open space condividono lo stesso tratto distintivo: l’entrata di casa è affacciata sul soggiorno. Per ovviare al problema, si possono percorrere almeno due strade.
La prima: usare il divano come divisorio. In questo caso, il sofà diventa un vero e proprio complemento separatore in grado di dividere, seppur parzialmente, l’ingresso dal soggiorno. Poiché lo schienale non sarà rivolto verso la porta ma risulterà dare le spalle all’entrata, è bene optare per un divano con spalliera bassa per non chiudere visivamente l’ambiente condiviso.
Se lo spazio vicino all’ingresso è limitato o sviluppato in lunghezza, il divano può comunque essere installato in prossimità della porta, in posizione perpendicolare rispetto ad essa. In questo caso, è consentito anche rivolgere le sedute verso l’entrata di casa, come consigliato dal Feng Shui.
Davanti a finestre e vetrate
Divano vicino alla finestra: sì o no? La risposta dipende dalla presenza o meno di un televisore in salotto. Nessun dubbio sui benefici della luce naturale, ovviamente, ma allo stesso tempo bisogna considerare che i riflessi sullo schermo renderebbero difficoltosa – se non addirittura impossibile – l’utilizzo dell’apparecchio.
Se per motivi di configurazione spaziale non si può fare a meno di mettere il divano nei pressi di una fonte luminosa, il posizionamento di spalle è fortemente sconsigliato. È preferibile optare per una disposizione laterale rispetto al cono luminoso, che sarà minore e presente nella stanza solo in determinati momenti della giornata.
Salotto senza TV? Spazio allora a soluzioni eleganti con il divano sotto la finestra ma attenzione all’altezza dello schienale, che potrebbe ostacolare l’apertura dei battenti. Via libera anche ai bagni di luce circondati da grandi vetrate e porte finestre a tutta altezza, a patto di avere una vista invidiabile sul panorama esterno.
E mai dimenticare di sfruttare gli accessori a proprio vantaggio: abbinare il rivestimento di tende e cuscini è l’idea perfetta per dare un senso di coesione e coerenza alla decorazione della zona giorno.
In un angolo lettura
Chi dice angolo lettura, dice poltrona, ma limitare la scelta a una sola tipologia d’imbottito può essere frustrante. Se la geometria della stanza lo consente, può valere la pena sostituire una bergère, una poltroncina a pozzetto o un’invitante poltrona club con un divano lineare – se lo spazio è ridotto – o una composizione con chaise longue, penisola o méridienne.
Il divano potrà essere idealmente collocato davanti alla libreria oppure essere installato a fianco di uno scaffale di design, con i libri sempre a portata di mano.
Dietro a un mobile
…o davanti, a seconda di come lo si voglia vedere. La soluzione riguarda principalmente i divani per centro stanza e suggerisce l’utilizzo di librerie basse terra per organizzare un piccolo angolo lettura salvaspazio e definire, nonostante la continuità degli arredi, aree funzionali differenti.
Non mancano le soluzioni alternative, ad esempio utilizzare lo schienale per appoggiare una consolle retro divano, un buffet basso o un piccolo mobile contenitore, oppure collocare la spalliera al di là di una libreria divisoria a pali e montanti.
Sotto le scale
Se l’appartamento si sviluppa su due livelli, considera di arredare lo spazio sottoscala con un divanetto lineare di dimensioni ridotte o un grande sofà ad angolo.
Il sofà può trasformarsi in una pratica panchetta da ingresso dove lasciare borse, zaini, sacchetti di stoffa e qualsiasi altro accessorio da non dimenticare prima di uscire di casa. A sua volta, l’imbottito contribuirà a dare una seconda chance a un angolo potenzialmente dimenticato.
In un ambiente mansardato
Ultima soluzione, ma non per ordine d’importanza: la posizione di un divano in mansarda o in un soggiorno con soffitto inclinato.
Che il sofà sia appoggiato al muro o staccato dalla parete, poco importa. Ciò che conta è che l’imbottito sia collocato nella zona in cui l’altezza del soffitto è minore per consentire di arredare le pareti alte con mobili sistemici e soluzioni modulari, anche su misura.
Da non perdere:
- Divani componibili: 9 motivi per scegliere i modulari
- Divano reclinabile: modelli e meccanismi
- I nostri progetti: arredare un soggiorno quadrato di 20 mq
- I nostri progetti: cucina e soggiorno in un open space di 30 mq
- Guida ai meccanismi dei divani relax