Arredare il soggiorno è una quesitone di primaria importanza e la scelta del divano non è secondaria. I divani dalla forma curva garantiscono un effetto più incisivo poiché suggeriscono maggiore morbidezza e comfort. Tutto l’ambiente risulta valorizzato con una forma differente da quella classica quadrata e rettangolare. La curvatura delle sedute, dello schienale, dei braccioli e dei cuscini definisce maggiormente la struttura del divano. Può avere una forma e un carattere più o meno pronunciato in base alle preferenze e all’effetto finale he si vuole ottenere. Vediamo allora subito quali sono le diverse possibilità per arredare la zona del living, il cuore pulsante di tutta la casa.
Profili e linee curve
Nel momento in cui il divano ha delle linee rotonde e profili bombate si ottiene un aspetto più eclettico ed eccentrico. Un bellissimo divano su maisonsdumonde.com rotondo si può inserire in un contesto di questo tipo per andare ottenere uno spazio dello stile più ricercato e con forti richiami alla cultura pop. Queste linee curve rendono subito lo spazio meno rigoroso e aumentano la sensazione di confort che è fondamentale nell’ambiente più centrale della casa, cioè il living.
Poltrone e pouf rotondi
Le possibilità sono davvero numerose a partire semplicemente dai pouf per dare un segnale diverso che rende il living più accogliente. Il pouf può essere di un materiale e diuna fantasia diversa rispetto al resto del divano per creare un divertente contrasto. Allora via libera a raffia, vimini, colori pop e fantasie floreali per contrapporsi a quello che sarebbe altrimenti un insieme di arredi troppo rigorosi. Non bisogna nemmeno disporre di un grande spazio poiché è sbagliato pensare che un divano dalla forma rotonda stia bene solo in un ambiente come l’open space che si fonde con la zona cucina.
Non bisogna poi dimenticare che spesso e volentieri la poltrona ha linee arrotondatee sinuose proprio per evitare che appia troppo austera e rigorosa. Con profili imbottiti e rotondi, la poltrona è più accogliente e confortevole, invece.
I divani componibili circolari
I divani componibili, infine, possono avere dei moduli circolari di forma arrotondata per inserire questo trend in qualsiasi ambiente. Non bisogna comunque per forza esagerare ma a volte può bastare una incurvaturain fondo a un lungo schienale o sulla penisola. Il sistema modulare permette di aggiungere a un divano con linee tradizionale un tocco eclettico in più, giocando con la forma dei braccioli e della Chaise Long dove appoggiare comodamente le gambe per un relax totale.
Il componibile può anche creare una sorta di forma a Esse con cuscini e sedute sistemate nelle parti opposte creando più zone: una conversazione e una da dedicare al relax, ideale per leggere un buon libro o guardare la propria serie tv preferita. Se, invece, il divano è a forma di semi cerchio è l’ideale per aumentare la convivialità e favorire la conversazione in un salotto che ha una chiara vocazione per l’accoglienza e l’ospitalità di tante persone diverse.
Avete trovato delle piante così belle al mercato ma frettolosamente le avete piantate in modo disordinato. L’effetto visivo immediato non sembra così male ma con il tempo possono interferire tra di loro o sfiorire tutte nello stesso periodo.
Forse è arrivato il momento di vedere il vostro giardino sotto una nuova luce e riprogettare le aiuole per iniziare la stagione con un nuovo look. Seguendo i passaggi in questo articolo potrete ottenere un giardino migliore, sia per voi che per le vostre piante.
Bordatura del prato
Innanzitutto, occorre pianificare passo dopo passo come sarà il vostro giardino, progettare quale sarà la destinazione dei vostri spazi e quali materiali impiegare, se utilizzare calcestruzzo, plastica, alluminio o semplicemente l’erba.
Per sondare alcune soluzioni da adottare e per saperne di più, cliccate qui. Procedendo con metodologia si possono realizzare bordure per aiuole per creare dei limiti ben delineati, gradevoli da vedere e molto ordinati.
In questo modo avrete un giardino vivace e con tanti fiori non troppo ravvicinati, non correndo il rischio che possano “soffocare” tra di loro. La progettazione del vostro giardino è un processo minuzioso e stimolante.
Durante la pianificazione dei percorsi, degli alberi, delle aiuole, delle bordature dei prati e altri aspetti cruciali, dovrete essere abili a capire se le idee sono realizzabili anche nell’atto pratico. Riportate su carta quali sono i materiali che avete a disposizione e quelli che dovrete comprare.
Dopo aver fatto un resoconto su cosa vi manca, verificate le condizioni del prato, se ci sono difficoltà nella crescita dell’erba e valutate l’esposizione al sole della vostra area. Tenete sempre a mente che l’obiettivo finale è creare uno spazio verde che duri nel tempo, o che comunque richieda piccoli aggiustamenti e modifiche.
Ecco per voi cinque consigli per iniziare al meglio il vostro progetto:
Scegliere la bordatura più adatta: potrete scegliere bordi in mattoni per ottenere più livelli, bordure curve o cordoli per allestimenti paesaggistici, parchi giochi e molto altro ancora;
Lavorate con entusiasmo: dall’idea iniziale al progetto finale, unite la passione al divertimento. Non prendete decisioni avventate e procuratevi tutto il necessario per portare a termine il lavoro;
Ottimizzare gli spazi: se il vostro giardino ha dimensioni ridotte, sfruttate in altezza e strutturate la vostra aiuola verso l’alto. Un esempio pratico molto utilizzato sono le fioriere sospese;
Scelta delle piante: cercate di scegliere e piantare fiori appartenenti allo stesso gruppo per creare un bell’effetto cromatico, inoltre germoglieranno tutti nello stesso periodo.
Predisposizione dei fiori: disporre i fiori più piccoli davanti e i più grandi dietro, se ci sono più strati cercate di costruire una sorta di piramide. Tenete sempre presente che i fiori in generale e le patate vanno distanziate e hanno bisogno di maggiore spazio.
Sgombero del terreno
Avete messo nero su bianco il vostro brillante progetto ed è ora di fare tabula rasa del vostro ‘vecchio’ terreno. Rimboccatevi le maniche, è giunto il momento di sgomberare tutto ciò che non è essenziale e predisporre la vostra area per riprogettare la vostra aiuola. A tal fine consigliamo di utilizzare attrezzature di ottima qualità e prima di iniziare, evitare movimenti scomposti che possano pregiudicare la vostra salute.
Come già accennato, è bene procedere con calma, iniziando ad eliminare le piante che non rientrano nei vostri piani futuri. Potrete riutilizzare i vecchi fiori inutilizzati collocandoli in un vaso o se questo non è possibile, conservando soltanto i semi. Estirpate con cura i boccioli fino alla radice, per evitare qualsiasi forma di parassiti delle piante durante la stagione estiva.
Giardini dalle dimensioni ridotte non richiedono troppo lavoro, mentre se avete uno spazio più esteso con alberi, la procedura è più complessa. Occorre in primis consultare le normative locali sullo smaltimento del legname. Calcolate la quantità di materiale di cui dovete disfarvi e scegliete un giorno per organizzare il trasporto, non dovrebbe essere invece troppo complicato liberarsi di altre “erbacce”.
Se avete cespugli o fusti di grandi dimensioni probabilmente dovrete richiedere l’aiuto di professionisti. La prima cosa da fare è ispezionare gli arbusti alla base e individuare quali sono gli steli principali che vanno estirpati. Occorre tagliarli con una cesoia o motosega al livello del terreno.
I cespugli da giardino sono un’ottima soluzione per creare bordure per aiuole, non oltrepassano mai i 5 metri di altezza ma occupano molto spazio in ampiezza. Con questi arbusti potrete rendere il vostro spazio esterno ordinato, vivace e con un tocco di colore, possono essere utilizzati anche per coprire superfici del vostro giardino dove l’erba ha difficoltà a crescere.
Nuova forma e dimensione dell’aiuola
Il progetto sta prendendo forma ed è giunto il momento di scegliere dove collocare la nuova struttura del vostro giardino. La prima decisione è scegliere dove andranno posizionate le bordure per aiuole.
Tenete presente che le bordature devono avere un aspetto gradevole ed essere di ottima fattura, in quanto saranno solitamente ben visibili all’esterno. Sotto questo aspetto è cruciale scegliere materiali resistenti e un design adatto per aiuole giardino moderne.
A questo punto dovrete valutare gli ultimi aspetti, altrettanto importanti, che andremo ad elencare di seguito:
Dimensioni: valutate bene le dimensioni delle vostre aiuole, non troppo lunghe per evitare che si accumuli sporcizia, non troppo corte per non limitare che i fiori si possano espandere;
Materiali: avrete un’ampia scelta sia a livello estetico che di costi, dalla plastica al legno, fino alla pietra e l’acciaio. Questa è una scelta personale, in base a come vorrete riprogettare il vostro giardino.
Conclusioni
Riprogettare le aiuole da soli è una missione difficile quanto stimolante. D’altra parte, il giardino è un ambiente cruciale per riposare, invitare familiari o amici per occasioni particolari o semplicemente per leggere un buon libro. Spetta soltanto a voi scegliere il nuovo look del vostro spazio, in base ai vostri gusti ed esigenze.
Dopo una lunga attesa, il celebre Color Institute ha finalmente rivelato che il nuovo anno sarà tinto di un rosso vibrante, vigoroso, energizzante ed espressivo, una sorta di fucsia scuro arricchito da toni di cremisi e note di carminio.
Nell’articolo esploriamo l’universo – o meglio, il Magentaverso – del COY Pantone 2023. Approfondirai il significato che esperti e osservatori cromatici gli hanno attribuito, troverai le immagini delle nostre palette e scoprirai qualche curiosità sull’origine di questo brillante colore primario.
Viva Magenta: cos’è secondo Pantone
Fucsia, cremisi, porpora o carminio: che colore è Viva Magenta?
Citando le parole di Pantone, il nuovo colore dell’anno è una sfumatura fortemente radicata nella natura, originaria della famiglia dei rossi ed espressione di una forza nuova. Coraggiosa, senza paura, pulsante, con la sua esuberanza celebra la gioia e l’ottimismo, ponendo le basi per raccontare una storia inedita.
Un rosso saturo, carico, vivace, energizzante ed elettrificante, Viva Magenta incoraggia la sperimentazione e invita a esprimere la propria personalità senza porsi limiti. Nelle parole di Leatrice Eiseman, Executive Director del Pantone Color Institute
in un’era tecnologica come quella in cui siamo sommersi, cerchiamo ispirazione dalla natura, da ciò che è reale. Pantone Viva Magenta 18-1750 trova ispirazione nel rosso della cocciniglia, una delle tinte naturali più preziose, persistenti e luminose che il mondo abbia mai conosciuto.
Ed è proprio l’origine primordiale, terrena e concreta di questa sfumatura a fornire una chiave di lettura sulla scelta di Pantone. Spinti come siamo a ritrovare la connessione con ciò che conta veramente, ci appelliamo alle forze della Natura per ritrovare – e ricostruire – un’altra forza: la nostra.
Arredare con il rosso: palette e abbinamenti
Dopo anni in cui sfumature pastello e toni delicati hanno primeggiato in ogni ambito della quotidianità, la tendenza ha finalmente riportato alla luce le tinte scure. Da sempre nobilitati per la loro resa estetica profonda ed elegante, colori come il Pantone Viva Magenta tornano alla ribalta per diventare protagonisti indiscussi nel campo della moda, della decorazione e dell’interior design.
Un fenomeno cromatico così contemporaneo investe anche l’arredamento, dove accostamenti azzardati e abbinamenti inediti trovano un campo fertile in cui nascere e affermarsi.
Eppure una domanda sorge spontanea: quali colori stanno bene con il magenta? Come abbinarlo per enfatizzare il suo potere decorativo?
Scoprilo con 9 palette cromatiche dedicate a ogni ambiente della casa.
Rosso Magenta nel Salotto
LA PALETTE: grigi e marroni propongono un accostamento evergreen, sempre alla moda e mai scontato. In una color palette con prevalenza di colori freddi, il vigore del rosso porpora apporta una nota calda e inattesa: l’azzardo perfetto per uscire dagli schemi e rivoluzionare gli abbinamenti più classici.
I COLORI: Viva Magenta, Sabbia, Cappuccino, Grigio Polvere, Grigio Ombra.
IDEE D’ARREDO: rivitalizzante e stimolante, il rosso magenta è ideale per creare una macchia di colore a centro stanza, soprattutto se scelto come rivestimento di un divano di design con cuscini abbinati.
LA PALETTE: un’onda d’urto cromatica che non passa inosservata, un abbinamento che bilancia i toni profondi del blu pavone grazie all’energia vitale e vibrante del rosso fucsia. Evoca poli opposti come maschile e femminile, acqua e fuoco, freddo e caldo e ne contiene il contrasto con pennellate di grigio e rosa.
I COLORI: Viva Magenta, Rosa Cipria, Grigio Polvere, Petrolio, Moka.
IDEE D’ARREDO: da usare su una parete intera o una porzione di muro, Viva Magenta si presta anche a tocchi decorativi moderati nella quantità ma altrettanto vigorosi nella resa estetica. Una lampada da tavolo è il complemento perfetto per dare un tocco di carattere (misurato) all’ambiente.
Rosso Magenta nel Soggiorno
LA PALETTE: il perfetto connubio tra moderno e vintage, reso in chiave cromatica. La color palette si veste di una patina retrò senza rinunciare alla contemporaneità dei superbi verde ottanio e rosso marsala. L’abbinamento diventa audace con il color magenta, che illumina e tonifica le altre nuance.
I COLORI: Viva Magenta, Avorio, Tan, Verde Acqua, Marsala.
IDEE D’ARREDO: ripensa l’angolo relax inserendo nel soggiorno una chaise longue colorata, anche se il living è già arredato. Basterà un rivestimento tinta unita dai toni accesi – e il rosso magenta è l’ideale – per conferire alla zona giorno un aspetto tutto nuovo.
Rosso Magenta nella Sala da Pranzo
LA PALETTE: un abbinamento estremamente bilanciato tra colori d’accento e sfumature pastello, a sua volta equilibrato da un grigio chiaro che fa da sfondo all’intera composizione cromatica. Utilizzato in piccole dosi, il rosso magenta diventa il coprotagonista di un arcobaleno inedito e rivisitato.
I COLORI: Viva Magenta, Glicine, Mandarino, Spanish Green, Grigio Tele.
IDEE D’ARREDO: disponi di una sala da pranzo in stile classico, minimal o shabby e temi che il rosso non sia il colore migliore per te? Punta sui dettagli: che siano un servizio di bicchieri o le gambe del tavolo, Viva Magenta può essere centellinato e usato in piccole, piccolissime dosi.
LA PALETTE: sofisticata, elegante, glamour, questa color palette evoca atmosfere aristocratiche e ambienti raffinati. L’incontro tra blu e rosso, contro ogni aspettativa, sfocia in un perfetto accostamento di caldo e freddo, di pacatezza e vivacità, ulteriormente enfatizzato dal carattere neutro dei due toni terrosi.
I COLORI: Viva Magenta, Tortora, Fango, Carta da Zucchero, Avio.
IDEE D’ARREDO: anche l’atmosfera più raffinata può prendersi meno sul serio e puntare su colori vivaci e altamente decorativi. Hai mai pensato di alleggerire un tavolo da pranzo imponente con un set di sedie imbottite in tessuto rosso vivo?
Rosso Magenta nell’Ingresso
LA PALETTE: una tavolozza dove predominano nero, grigio e rosa-beige, una proposta cromatica caratterizzata dall’estrema pacatezza dei toni e dall’equilibrio delle sfumature. È in un contesto simile che si inserisce il rosso magenta, ben controbilanciato ma pur sempre determinante nel dare carattere ed energia all’insieme.
I COLORI: Viva Magenta, Cipria, Rosa del Deserto, Grigio Platino, Inchiostro.
IDEE D’ARREDO: se l’ingresso è il biglietto da visita dell’abitazione, meglio non deludere le aspettative! Dai sfogo alla tua personalità creando uno spazio che parli di te, che ti faccia sentire sempre a casa. Scegli un appendiabiti da terra che sembra una scultura colorata.
Rosso Magenta in Camera da Letto
LA PALETTE: grigio à l’honneur! La tavolozza è un chiaro omaggio al colore che più di altri sa modulare tinte d’accento e toni vivaci senza annullarne il vigore. Il terzetto di grigi fa da contorno alla vena porpora del rosso magenta, a sua volta addolcito dalla presenza di un rosa malva che è tutto un programma.
I COLORI: Viva Magenta, Old Rose, Grigio Tele, Grigio Platino, Grigio Topo.
IDEE D’ARREDO: si sa, zona notte e colori accesi non vanno sempre d’amore e d’accordo. Ma questo non significa che si debba rinunciare tout court a un tocco glamour nella camera da letto. Il segreto sta nel moderare la presenza del rosso e circoscriverlo a pochi elementi, come un giroletto o una testiera.
Rosso Magenta in Bagno
LA PALETTE: l’energia del rosso è lo sfondo di una tavolozza cromatica piuttosto girly, dove fanno capolino abbinamenti glamour come fucsia-rosa-nero. A bilanciare il potere del magenta ci pensano i grigi, presentati sia nella variante chiara che in quella scura.
I COLORI: Viva Magenta, Rosa Confetto, Gainsboro, Basalto, Kajal.
IDEE D’ARREDO: contravvieni alle norme, abbandona i tradizionali blu, azzurro o verde e personalizza un bagno padronale o di servizio con laccature dall’animo pop. Rivoluziona i classici mobili contenitore optando per colonne dai frontali ultra colorati, da riequilibrare con bianco, nero e grigio.
LA PALETTE: profondo e gioioso allo stesso tempo, questo abbinamento gioca con i contrasti e non teme l’accostamento di azzurro, marrone, blu notte e magenta. Ne risulta un viaggio cromatico interessante dove il colore del sole al tramonto, del cielo plumbeo, della terra spoglia e della notte oscura sono tutti rappresentati.
IDEE D’ARREDO: la parola d’ordine è personalizzazione. Abbina materiali e texture diversi, gioca con i contrasti tra pieni e vuoti, varia i volumi e sospendi tutto a parete per dare all’ambiente un senso di leggerezza. Azzarda con rosso o fucsia per realizzare un mobile bagno ultra moderno.
L’origine del color Magenta
Il rosso magenta deve la sua nascita al francese François-Emmanuel Verguin, che miscelando anilina grezza e tetracloruro di carbonio ottenne un composto chimico dall’inedito colore rosa scuro. Brevettato nel 1859, il nuovo colorante artificiale fu inizialmente chiamato fuchsine (o fucsina) in onore della pianta che ne condivide la tinta vivace. Solo in seguito il nome fu modificato in Magenta, in onore della città diventata celebre per le guerre di indipendenza italiane.
Curiosità…
Lo sapevi che il magenta non è un colore dello spettro ottico? La sua tinta non è infatti associabile a nessuna onda luminosa visibile, ma la sfumatura può essere tuttavia ottenuta associando pari quantità di luce rossa e luce blu. Questo è anche il motivo che consente di distinguerlo dal viola, dove prevarrà una componente di blu o di rosso a seconda dell’effetto caldo o freddo desiderato.
Secondo il sistema RGB, il magenta è un colore secondario, nonché complementare del verde.
Antenati celebri: i Pantone degli anni precedenti
Che il Color Institute si fosse già ispirato al mondo dei colori caldi per decretare il suo COY è cosa nota. Ma forse non tutti ricordano che, almeno in due occasioni, Pantone ha fatto il bis scegliendo consecutivamente un fucsia e un rosso, un rosa e un arancione.
Ripercorrendo a ritroso le pagine del suo album cromatico, troviamo:
Living Coral 16-1546, Color of the Year 2019
Tangerine Tango 17-1463, Color of the Year 2012
Honeysuckle 18-2120, Color of the Year 2011
Chili Pepper 19-1557, Color of the Year 2007
True Red 19-1664, Color of the Year 2022
Fuchsia Rose 17-2031, Color of the Year 2001
Hai un debole per il colore? L’universo Pantone ti appassiona? Leggi i nostri articoli:
Chi trascorre molte ore seduto davanti al pc non può rinunciare alla sedia da ufficio perfetta. Ecco una guida rapida e pratica all’acquisto.
Dopo due anni di pandemia le aziende hanno riaperto gli uffici, ma c’è chi continua ancora a lavorare da casa. Per molti, infatti, lo smart working è diventato una consuetudine e per questo è indispensabile allestire un comodo ufficio in casa.
Quando si passano molte ore seduti a lavorare al pc, la scelta della seduta più adatta diventa fondamentale. La sedia da ufficio deve risultare estremamente comoda e garantire una postura corretta per il benessere fisico.
Mettere il comfort al primo posto non significa però rinunciare allo stile. Oggi, fortunatamente, è possibile scegliere un modello capace di sostenere adeguatamente la schiena e anche bello da vedere. In fondo, l’home office deve rispecchiare i gusti di ognuno in fatto di arredamento e le moderne sedie per ufficio coniugano perfettamente design e comodità.
Ma come scegliere la sedia da ufficio perfetta?
Per essere certi di fare la scelta giusta è importante tenere in considerazione alcuni fattori come l’ergonomia, il comfort, la praticità. Se svolgi un lavoro sedentario, trascorrendo molte ore davanti al computer, una sedia ergonomica posturale è la scelta più indicata. Le sedute ergonomiche, infatti, favoriscono la giusta posizione della colonna vertebrale, delle gambe e delle braccia impegnate a lavorare alla scrivania. Per aumentare il comfort puoi anche optare per una sedia che sia anche reclinabile, così potrai allentare la tensioneper qualche minuto. Infine, per una postazione di lavoro comoda, è preferibile scegliere una sedia da ufficio ergonomica ad altezza regolabile. Questo permette di adattare la seduta in base alla tua altezza e anche a quella della scrivania.
Per scegliere la sedia da ufficio perfetta ci sono altri aspetti da considerare, come ad esempio i braccioli. Meglio prediligere modelli con braccioli regolabili per consentire alle braccia di appoggiarsi comodamente e alle spalle di rilassarsi. Inoltre, ci sono le sedie da ufficio ergonomiche con ruote, consigliate per facilitare gli spostamenti, oppure i modelli con seduta girevole, utile per favorire i movimenti.
Anche l’imbottitura è un aspetto da non sottovalutare. In questo caso gli specialisti suggeriscono sedie con bordi imbottiti su tutti i lati e con il bordo anteriore arrotondato.
La sedia da ufficio ergonomica
Mantenere una postura sbagliata 8 ore al giorno causa dolori articolari e muscolari e, nel tempo, può danneggiare schiena, cervicale e braccia. La sedia da ufficio perfetta deve avere alcune caratteristiche particolari, come lo schienale perpendicolare alla seduta con sostegni lombari, dorsali e cervicali. Inoltre, deve rispettare i criteri definiti dalla normativa europea UNI EN 1335, che indica i requisiti fondamentali in termini di dimensioni, sicurezza, resistenza e durabilità.
Le sedie da ufficio ergonomiche sono caratterizzate da una forma anatomica. Lo schienale in genere non è completamente dritto, ma segue la linea a S della colonna; il sedile in molti casi è modellato in modo da adattarsi alla forma del corpo. Tutto ciò favorisce il corretto allineamento della spina dorsale, riduce i dolori alla schiena e assicura un minore affaticamento.
Materiali e rivestimenti
Anche la scelta del materiale e del rivestimento non va sottovalutato. Tra i modelli più diffusi ci sono le sedie da ufficio in tessuto, soprattutto le sedie con rivestimento a rete. Questo materiale consente allo schienale di seguire adeguatamente i movimenti della schiena. Un’alternativa sono le sedie ufficio in plastica. Realizzate in polipropilene, policarbonato e tecnopolimeri, queste sedute offrono il giusto comfort e sono molto resistenti. Infine, ci sono modelli realizzati anche in pelle o ecopelle.
Conclusione
Le sedie ergonomiche sono moderne sedie da ufficio caratterizzate da un design che punta tutto al comfort. Infatti, grazie ai diversi meccanismi di regolazione di cui sono dotate, è possibile trovare la posizione ideale. Anche se spesso hanno un costo superiore rispetto ad altri modelli di sedie, ne guadagnerai di più in salute evitando di mantenere una postura sbagliata mentre svolgi il tuo lavoro. Ora seguendo questa guida puoi acquistare facilmente la tua sedia da ufficio perfetta.
Mobili salvaspazio per spazi difficili da gestire. 6 esempi ed idee di arredi da conoscere per sfruttare ogni angolo di casa tua.
Di cosa siamo alla costante ricerca per casa nostra?
Mobili che facciano miracoli, che riescano a rispondere a più funzioni insieme, nonostante occupino pochi centimetri.
Lo spazio in casa sembra non essere mai abbastanza, le case sembrano sempre più piccole del dovuto. Eppure, vista da vuota la casa sembrava così ampia….
Il punto è che passando il tempo, le esperienze che facciamo aumentano, così come gli oggetti che entrano a far parte della nostra vita. La regola vorrebbe che per ogni nuovo oggetto, uno vecchio dovrebbe essere mandato in pensione… ma è più facile a dirsi che a farsi.
Con il post di oggi voglio cercare di darti qualche idea pratica per vedere negli angoli morti di casa tua delle occasioni per recuperare spazio.
Cominciamo.
Mobili salvaspazio immancabili e salvavita: mensole e piani sospesi
Parola d’ordine: mensole. Le tanto sottovalutate, viste come noiose, mensole. Se pensi a quante situazioni potrebbero svoltarti però, comincerai a vederle come tue alleate.
Tutto sommato le mensole (se hanno finiture non troppo speciali e se sono in misure standard) hanno costi contenuti. È vero che quelle in commercio hanno dimensioni definite, però accorpando misure diverse si possono occupare spazi anche ampi.
Addirittura, si possono creare composizioni ad angolo, sempre molto utili per esporre e riporre libri e oggetti di vario tipo. Lo spessore delle mensole di solito è di 30 mm, ma aumentandolo, le mensole possono anche diventare piani di lavoro e scrivanie.
Quello a cui prestare attenzione però è la profondità del piano. Infatti, le mensole standard hanno una profondità massima di 40 cm, quindi i reggimensola a parete bastano a sorreggerle.
Se lo sbalzo diventa più grande bisogna pensare ad una staffa più importante, che non faccia crollare tutto sotto il peso di una persona a lavoro o di elementi ingombranti.
Uno degli elementi che trovo più flessibili e davvero pratici è il mensolone Plan di Diotti, che ha spessore di circa 6 cm e ha attacco invisibile. Si può personalizzare nella lunghezza ed è disponibile in molte finiture diverse. Lo trovo geniale perché può completare un angolo in cui serve uno spazio di lavoro ma non si vuole la classica scrivania ma si può anche integrare in una parete soggiorno come mensolone ad appoggio pavimento.
Quando usare le mensole quindi?
Sopra ad una zona studio-lavoro, per mettere i documenti e la cancelleria. In una nicchia che hai vuota e che non sai minimamente come sfruttare. Sopra ad una cassettiera, per creare un piccolo angolo di bellezza.
Soluzioni salvaspazio per infiniti progetti: cassettiere e armadi senza limiti
Di solito quando pensiamo alle cassettiere e agli armadi siamo convinti che non si possano fare grandi cose.
Perché in commercio trovi solo le solite misure, perché non trovi un armadio o una cassettiera che sia come la immagini e che si adatti anche allo spazio più difficile che hai in camera.
Ci sono due aziende italiane che amo molto, Novamobili e Pianca, che producono arredi e complementi per zone notte e soggiorno. Hanno delle soluzioni davvero uniche nel loro genere, come il sistema modulare Sly e il sistema di armadiature Plana.
Dai un occhio sul loro sito e rimarrai senza parole. Della serie “come ho fatto a non averlo scoperto prima?”. Lo so perché l’ho pensato io per prima.
Sly è un sistema di cassetti disponibile in moltissime misure differenti, che ti permette di creare un numero impressionante di configurazioni.
Abbinandolo ai moduli a giorno Tetris è possibile creare comò complessi, ma anche cassettiere e comodini. Si possono aggiungere i led nei vani a giorno e la ricarica wireless sottopiano.
Si possono mixare le tante finiture a catalogo, avendo davvero una gamma vastissima di scelte. Se provi a pensare a quante soluzioni potresti trovare per casa tua, ti assicuro che ti si apre un mondo di meraviglie.
Così come il sistema diarmadiature Pianca Plana: anche qui lo stupore è assicurato. Perché non è il solito armadio con tanti accessori interni per i vestiti. Per lo meno, non solo.
Il sistema Plana nasce con l’obiettivo di creare un sistema di armadi multifunzionale e senza limiti. Ci puoi abbinare moduli sopra porta, moduli a ponte, moduli con cassettiere esterne o elettrodomestici, moduli a giorno, moduli terminali e cabine armadio con ante a soffietto e persino una scrivania da home office (oltre ovviamente a moduli su misura).
Puoi averle con maniglie di ogni stile o senza, per un look minimal e pulito. C’è la possibilità di avere le ante che si aprono di 180° e ovviamente tutti i classici accessori da armadio: dai porta scarpe ai led interni.
Un sistema del genere (che ok, non è economico) può davvero risolvere un sacco di problemi in una casa piccola e difficile da arredare in modo smart.
Mobili salvaspazio in spazi di ritaglio: dal corridoio al soggiorno
Sì perché anche in corridoio e in soggiorno si possono trovare degli spazi che potrebbero essere sfruttati in un modo a cui non avevi (ancora) pensato.
Prova a immaginare: hai un angolo vuoto e ti farebbe comodo un piccolo angolo di lavoro o in cui truccarti, ma dove la trovi una scrivania che si adatti proprio lì?
Ti svelo un segreto: esistono scrivanie fatte a posta per gli angoli. Eh si. Come la scrivania ad angolo in specchio fumé Inga. Con uno spazioso cassetto e il suo look sofisticato e ricercato. Oppure puoi impilarne due o tre per creare una piccola cassettiera flottante, proprio lì dove pensavi non ci potesse stare nulla.
Oppure ancora. Hai un sacco di scarpe, non sai dove mettere i cappotti o le bottiglie di vino? Ci ha pensato Protek con il suo cassonetto speciale Big Foot. In pratica è un armadio nascosto nel muro, che puoi tirare fuori quando ti serve e puoi attrezzare e sfruttare come meglio preferisci. Se stai ristrutturando e hai una parete (non portante) da poter sfruttare così, secondo me fai bing
E vogliamo non parlare dell’ingresso? Il posto in casa in cui si accumula il caos, soprattutto se ci sono giovani e bimbi. Tra scarpe, borse e cappotti addio all’ordine. Servono mobili salvaspazio (pochi ma pratici) che ci aiutino a mantenere un minimo di ordine, altrimenti è la fine. Novambili ha il sistema Easy, che combina cassettiere, moduli a giorno e appendiabiti, che ti permetteranno di gestire lo spazio che hai (anche poco) in modo intelligente.
L’appendiabiti Easy ha la classica asta appendiabiti, comoda per giubbotti e simili, due ampi cassetti (per tutto quello che non deve stare in giro) e un grande specchio (che non deve mancare mai).
Cosa potrebbe mancare?
Una libreria. Le librerie non devono mancare mai, soprattutto se speciali come il modello Antologia di Mogg, progettata da Studio 14. Una libreria in tubolare di ferro, composta da 4 moduli che permettono di comporla praticamente all’infinito. Si possono aggiungere specchi, scrivanie, aste appendiabiti e ovviamente la possibilità di adattarla agli angoli. Una magia secondo me.
Quale tra queste idee e soluzioni salvaspazio hai preferito?
Arredare e sfruttare come si deve uno spazio a dir poco difficile è una sfida. Perché prima devi capire come lo vuoi usare quello spazio e poi devi trovare i giusti arredi. Con la mia selezione ho voluto spianarti un po’ la strada per pensare fuori dalle righe e capire fin dove si può arrivare.
Certo, in questi casi bisogna avere il budget giusto per certi mobili salvaspazio, ma in determinate situazioni è un po’ d’obbligo.
Vuoi avere la soluzione giusta per te, che ti permette davvero di sfruttare la casa al 100% o vuoi arrabattarti cercando una soluzione tappabuchi, che poi dovrai comunque cambiare?
Intanto che ci rifletti, ricordati che puoi contattarmi quando vuoi, sono qui per aiutarti a risolvere ogni dubbio.
Vasi, ciotole, candelabri, fermalibri e sculture decorative dal design senza tempo, scopri la nuova collezione DECO by Westwing Collection
Finalmente Westwing, nota piattaforma Home & Living dedicata alla vendita online di accessori per la casa e soluzioni di arredo, ha lanciato la sua prima collezione di decorazioni. DECO è una line di oggetti decorativi coordinati realizzati con materiali bellissimi, come il marmo e il gres, e colori armoniosi per regalare agli interni un nuovo look senza tempo.
“Mentre i mobili sono la base di una casa, le decorazioni sono la ciliegina sulla torta, sempre diverse e molto individuali”, ha raccontato Alexandra Tobler, Creative Director della Westwing Collection.
Ecco perché il team creativo di Westwing a Monaco ha lavorato a lungo su questa nuova collezione per trovare le forme, i colori e i materiali perfetti per rendere ogni casa più personale. Il risultato di questo lavoro straordinario ha dato vita a ben 24 oggetti decorativi in grado di rendere davvero speciale e unica la tua casa.
Vasi, ciotole e sculture dalle forme organiche
La nuova linea Deco by Westwing Collection è composta da una serie di vasi, ciotole, candelabri, fermalibri e sculturedecorative. Caratterizzati da un design di tendenza che predilige le curve e le forme morbide, i colori spaziano dalle raffinate tonalità naturali alle più vivaci nuances pastello. Ogni elemento è ispirato alle forme classiche, come le anfore greche dell’antichità, ma con un design rivisitato in chiave decisamente più contemporanea.
“Abbiamo utilizzato materiali come il marmo e il gres, con forme e texture diverse“, ha aggiunto la direttrice creativa. “Dalle ciotole, ai vasi, alle sculture, siamo entusiasti di presentarvi una collezione completa dei nostri nuovi oggetti preferiti per rendere la vostra casa veramente vostra”.
Oggetti decorativi da mixare come vuoi
Tutti gli oggetti decorativi che compongono la nuova collezione DECO by Westwing Collection sono stati appositamente studiati per funzionare singolarmente, in coppia ma anche in gruppo. Infatti, i diversi elementi che compongono la collezione possono essere combinati meravigliosamente tra loro e diventare così il punto focale di una stanza. Per questo ti suggeriamo di scegliere subito il tuo pezzo preferito e in seguito aggiungere altri pezzi forti della collezione.
Un consiglio di stile? Disponi gli oggetti scelti a gruppi di numero dispari e gioca con le diverse altezze e dimensioni.
E’ tempo di regali di Natale e questi oggetti decorativi sono la scelta perfetta per chi ama personalizzare la propria casa con stile.
La nuova collezione Deco by Westwing Collection la puoi acquistare in esclusiva su Westwingnow.it.
Arredare una mansarda spesso è una vera e propria sfida per tutte le figure coinvolte: dagli architetti agli interior designer, dai fabbricanti di mobili fino alle persone che ci andranno a vivere.
Non solo, infatti, si deve arredare un locale dai volumi diseguali in maniera funzionale per permettere alle persone di usufruirne, ma ci si deve anche spesso destreggiare tra regole e regolamenti diversi da un comune all’altro in materia di abitabilità degli attici.
Però è anche un tipo di sfida che può dare enormi soddisfazioni con la creazione di ambienti accoglienti – “cozy” per dirla all’anglossassone – e geniali nel loro modo di utilizzare gli spazi.
Nell’arredare le mansarde vale più che in altri casi la regola di basare l’arredamento sugli spazi disponibili e non viceversa. Può sembrare banale, ma non lo è affatto come stiamo per vedere.
Una mansarda, infatti, è un locale che presenta forti costrizioni a livello di volume disponibile: essendo ricavata da un sottotetto spiovente in una o più direzioni, nell’arredarla bisogna fare i conti con altezze del soffitto variabili in ogni locale.
Ci sono però delle buone prassi che si possono seguire per disporre i locali e gli arredamenti.
La prima è quella di ragionare e ottimizzare lo spazio in termini di zona giorno e zona notte.
La zona giorno è quella che viene vissuta da svegli e nella quale tendenzialmente si sta in piedi. Pertanto i locali e gli arredi che pertengono alle ore di veglia andranno collocati preferibilmente nelle aree con i volumi più alti. Sono ad esempio locali come la cucina, il soggiorno, aree studio, bagni con doccia etc.
Inoltre, i locali dell’area giorno dovranno essere collocati negli spazi più illuminati della mansarda, in presenza di finestre e lucernai. Questo per ottenere il massimo dalla luce naturale nell’ottica di un vivere la casa sempre più attento alle questioni ecologiche.
Mangiare, cucinare, lavorare, studiare, leggere con la luce naturale permette di risparmiare energia sempre più preziosa.
La zona notte, essenzialmente la camera da letto, invece potrà essere collocata dove i volumi sono tendenzialmente più bassi, facendo attenzione a non collocare il letto troppo in fondo, in modo da evitare infortuni – la classica testata al risveglio.
Naturalmente la divisione giorno/notte non è l’unico accorgimento che bisogna seguire. In pratica non è sempre così facile distinguere i locali del giorno con i locali della notte.
Perciò l’altra buona prassi è quella di posizionare all’interno di ogni singolo locale ciò che è basso dove l’altezza è inferiore e gli arredi e utenze più alti dove lo spazio lo consente.
Facciamo alcuni esempi.
In bagno ad esempio la doccia andrebbe collocata nei pressi della porta d’ingresso dove i volumi sono più alti – perché si utilizza in piedi. Wc, bidet, lavabi, lavatrici e mobili di corredo invece andrebbero collocati dove le altezze sono inferiori – purché si possano utilizzare in modo confortevole.
In camera da letto invece le parti più elevate andrebbero riservate per gli armadi, lasciando gli spazi più angusti a credenze, cassettiere e naturalmente il letto.
In cucina, frigorifero e mobilio pensile andrebbero collocati dove lo spazio è maggiore mentre piani lavoro ed elementi contenitivi di complemento possono essere collocati negli spazi dotati di altezza inferiore. Lo stesso discorso vale per il soggiorno.
L’ultima buona regola da seguire è quella di utilizzare arredi su misura. Seguire le regole sopra elencate è sicuramente una buona strategia per arredare una mansarda, ma può non bastare.
Per questo è fondamentale rivolgersi ad architetti, interior designer e mobilifici per disegnare e assemblare mobili su misura per gli spazi della mansarda.
Questo approccio unitario è ad esempio quello che propone San Gaetano, storica realtà degli arredamenti a Torino, che riunisce l’expertise di designer e artigiani fabbricanti di mobili per assicurare il miglior risultato possibile anche nel caso dell’arredamento di mansarde e spazi custom.
Dimentica le vernici antichizzanti, gli stucchi, gli spray effetto craquele, la tecnica limewash e tutte le diavolerie per antichizzare le cose.
Se ti stai chiedendo come invecchiare un vaso di terracotta, sappi che hai una buona probabilità di avere già in casa gli ingredienti per farlo.
Mi piacerebbe dirti che questo diy è frutto di una lunga ricerca e tante prove, ma la realtà è per puro caso, ho “scoperto” un modo per antichizzare vasi di terracotta super efficace e a costo 0.
Ebbene sì, mi sono accaparrata un adorabile vasetto wabi sabi usando soltanto materiale di riciclo.
Altro motivo di orgoglio è rappresentato dal fatto che il suddetto vasetto non è sfuggito neppure alla vista della mia dolce metà, persona estremamente sensibile al bello e impassibile davanti a tutto ciò che non è degno di nota.
Ecco passo dopo passo tutti gli step per decorare vasi di coccio creando un effetto anticato.
Occorrente per antichizzare la terracotta
Ecco cosa ti serve.
un vaso di terracotta o, in alternativa, puoi recuperare il coccio di una candela alla citronella (come ho fatto io);
dello yogurt (possibilmente bianco e scaduto);
della cenere di legno.
Step 1: togliere la cera dal cotto
Ho recuperato il coccio di una candela alla citronella. La maggior parte delle volte sono bassi e schiacciati: ottimi sottovasi! L’ultima volta che ho comprato una candela alla citronella, invece, ho trovato un vero e proprio vasetto.
In ogni caso, la tecnica che uso per togliere la cera dal cotto, una volta che la candela si è esaurita, è questa.
Metto a bollire un pentolino d’acqua (o riciclo l’acqua della pasta).
Verso l’acqua bollente nel coccio della candela.
Aspetto che la cera sul fondo salga in superficie, a formare una patina sottile.
Lascio raffreddare, così la patina si consolida ed è facile da rimuovere con le dita.
A volte, sul fondo c’è un dischetto che regge lo stoppino e una sorta di sabbietta che è più difficile da rimuovere. Ecco cosa faccio per togliere entrambe le cose.
Tolgo l’acqua dal coccio e asciugo il fondo.
Verso qualche goccia di olio (qualsiasi olio vegetale va bene) sul fondo e lascio ammorbidire la sabbietta per qualche minuto.
Con una forchetta o con una spazzola di legno a setole dure, gratto il fondo e lascio che sia la sabbietta che il dischetto si stacchino.
Alla fine, lavo il coccio con acqua e sapone per piatti, aiutandomi sempre con la spazzola di legno.
Step 2: creare l’effetto invecchiato sulla terracotta
Invecchiare la terracotta con lo yogurt è un trucco vecchio come il mondo. Lo yogurt, asciugando, crea una patina biancastra che assomiglia a quella generata dal calcare e dal tempo sui vasi di terracotta più “attempati”.
L’effetto che si ottiene è romantico e patinato. Nonostante ciò, in questo progetto fai da te io ho usato lo yogurt come collante materico, e non prettamente per anticare il vaso.
Chi non ha uno yogurt scaduto in frigo?
Io ne avevo uno alla pesca, scaduto da pochi giorni, ma ancora soavemente profumato. Ecco, non ti consiglio uno yogurt con i pezzetti di frutta. L’ideale sarebbe uno yogurt bianco, ma se non ce l’hai, rassegnati a dover rimuovere manualmente i pezzetti di frutta dal tuo vaso.
Cospargi il vasetto di terracotta con lo yogurt, usando un pennello. Non dimenticare i bordi e gli eventuali incavi. Passa uno strato abbondante e lascia asciugare quasi del tutto. Gira il vasetto e passa un secondo strato. Ci vorranno uno o due giorni prima che inizi a indurire leggermente. È importante che lo yogurt non si asciughi del tutto e che sia tanto abbondante da lasciare dei rilievi materici sulle pareti del vaso.
Procurati della cenere. Io ho radunato cenere e carbone del camino in un contenitore in grado di ospitare il vasetto per un’abbondante impanatura.
Cospargi di cenere il vaso. Pigia leggermente con le dita e strofina le pareti e i bordi con la cenere. Puoi lasciare anche il vasetto in immersione nella cenere, affinché si attacchi per bene.
Rimuovi l’eccesso di cenere strofinando leggermente il vaso di terracotta con della carta da cucina.
Il risultato è molto affascinante. Il colore caldo del vaso si intravede a tratti, sbiadito dalla cenere. Una buona porzione della superficie del vaso sarà in rilievo, con tratti molto scuri, dovuti dal contatto con il carbone.
La cosa inspiegabile è che una volta asciutto il vaso non macchia le mani.
Cotto e patina antichizzata diventano un tutt’uno e il vaso sembra proprio antico.
Sono molto fiera di questa trovata e ora posso svelarti com’è nata.
Ho provato a invecchiare il vaso di terracotta con lo yogurt, ma il risultato non mi piaceva.
Nel frattempo, il fuoco del camino in cucina si stava spegnendo. È lì che ho avuto la pensata di tuffare il coccio nella cenere e aspettare il risultato. Il giorno seguente, il vaso era bellissimo. Asciutto, e pieno di fascino wabi sabi.
Proverai questo diy? Se lo fai, fammelo sapere. Tagga @chiccacasa sui social, così che io possa condividere il tuo contenuto e venire a sbirciare come è andata.
Ciao Creativa, oggi ho preparato per te il video tutorial per realizzare uno gnomo gigante senza cucire, naturalmente in stile shabby!
Questo tutorial è stato più impegnativo, ci ho messo 2 giorni per girarlo e montarlo, ed oltre 10 giorni per decidere i materiali e reperirli. Ho scelto appositamente materiali facili da trovare per perverti di realizzarlo senza problemi.
Il mio consiglio è di realizzare una parte per volta.
IMPORTANTE: Le misure possono variare in base ai materiali che scegli. quindi abbonda di qualche cm.
Video Tutorial gnomo gigante senza cucire
Materiale occorrente per realizzare le gambe:
2 tubi di cartone, quelli dello scotte vanno benissimo.
1 palla di polistirolo da 8 cm.
1 paio di calze lunghe e 1 paio corte.
Cartoncino.
Pannolenci 2 sezioni 10x35cm e 2 sezioni 12x10cm
Nastrino per i fiocchi.
Nastro o passamaneria per rifinire la suola.
Occorrente per realizzare il corpo:
Base per torta da 20 cm.
Imbottitura per bambole.
Passamaneria per rifinire il corpo.
Tessuto elasticizzato, io ho utilizzato un velluto elasticizzato 50×60 cm
Cordino.
Materiale occorrente per realizzare le braccia
Pannolenci 40x10cm.
Pellicciotto 5×30 cm.
Velluto 2 sezioni 20×25 cm.
Filo di metallo.
Occorrente per realizzare la testa
Tessuto per il cappello 90x70cmm puoi farlo più piccolo.
Tessuto per barba 20x30cm
1 palla in polistirolo da 5cm.
Pannolenci o tessuto color carne per rivestire il naso.
Cordino.
Pellicciotto 70x7cm.
Imbottitura pe rbambole.
Materiale occorrente per le decorazioni
Nastrini.
Cuori in legno.
Lanterna.
Base in legno.
Rami sintetici.
Gnomo.
Procedura per realizzare lo gnomo gigante senza cucire
Taglia i due parti la palla di polistirolo appoggiala sul cartoncino insieme al tubo di cartone e disegna la sagoma, ritagliala ed incollaci sopra palla e tubo.
Infila i calzini, io ho utilizzato un paio di calzini lunghi e 2 tubolari in lana.
Disegna la sagoma del piede sul pannolenci, ritagliala.
Incolla il pannolenci 10x35cm intorno alla scarpa e incolla la parte alta della scarpa per creare gli scarponcini.
Incollala il pannolenci a forma della scarpa come suola e rifinisci con una passamaneria, io ho utilizzato un nastro in sughero.
Incolla i fiocchetti sugli scarponcini.
Prendi la base per torta ed incollaci intorno il velluto come nel video.
Incolla le gambe alla base inferiore del polistirolo e legale per far incollare bene le parti.
Incolla bene il tessuto sotto la base.
Imbottisci con una parte dell’imbottitura per bambole e chiudi l’apertura, continua ad imbottire ed a incollare, alla fine chiudi il corpo a sacco con il cordino.
Disegna e ritaglia i guanti, incollali, rigirali sul dritto e imbottiscili.
Ritaglia le maniche e incolla 1 lato.
Incolla le maniche ai guanti aiutandoti con un filo di metallo che farà da sostegno.
Incolla le braccia al corpo e blocca il filo di metallo al cordino che chiude il corpo.
Misura il corpo e taglia la base del cappello, incollala lateralmente e finanza nella chiusura il filo di metallo.
Rigira il cappello sul dritto e fissa il filo di metallo alla chiusura del corpo.
Incolla il cappello al corpo ed imbottiscilo.
Realizza il naso rivestendo la palla da 5 cm con il pannolenci ed incollo tra il cappello e il corpo.
Ritaglia la barba ed incollala.
Incolla eventuali decorazioni alle mani.
Incolla il pellicciotto alla base del cappello.
Incolla la passamaneria alla base del corpo.
Incolla i piedi alla base in legno. Non si vede nel video ma io ho incollato anche un’asta in legno sul retro per dare maggiore supporto.
Incolla altre eventuali decorazioni, io ho utilizzato alberelli finti, foglie finte, cuori in legno ed uno gnometto.
Cercare casa a Milano è una scelta che, al giorno d’oggi, tantissime persone fanno. Il capoluogo lombardo, dopo il momento difficile del Covid, ha ripreso quota e, nonostante i prezzi in continua ascesa, grazie alle sue numerose opportunità tra eventi, lavoro e bellezze artistiche continua a rappresentare un valido punto di riferimento per chi vuole vivere in una città di respiro internazionale e, nel contempo, sufficientemente a misura d’uomo.
Nel momento in cui si decide di iniziare a cercare casa a Milano, è fondamentale valutare i quartieri. Sotto la Madonnina ce ne sono diversi e ciascuno ha la sua unicità e i suoi tratti caratteristici. Ecco una piccola rassegna di alcune delle zone dove, oggi come oggi, può essere interessante valutare l’acquisto di un immobile.
Isola
Se c’è un quartiere che, nel giro di pochi anni, ha cambiato pelle e immagine, questo è l’Isola. Raggiungibile uscendo dall’ultimo binario della stazione Garibaldi, da zona popolare è diventata, in poco tempo, un quartiere di grande moda, molto amato dai giovani e non solo per via della presenza di numerosi locali notturni, alcuni dei quali di fama internazionale (il Blue Note dirà senza dubbio qualcosa agli appassionati di musica).
Con prezzi sicuramente non bassi ma inferiori rispetto a zone come Brera, il quartiere Isola ha l’indiscusso pro della vicinanza rispetto a Piazza Gae Aulenti, polo fondamentale per lo shopping e il divertimento milanesi e alla Biblioteca degli Alberi, spazio verde che ha cambiato radicalmente il volto dell’area attorno alla Stazione Garibaldi e a Porta Nuova.
NoLo
Come già accennato, Milano, da un paio d’anni ormai, è al centro di una tendenza rialzista per quel che concerne l’aumento dei prezzi degli immobili. Tra i quartieri più interessati da questo trend, rientra senza dubbio NoLo, acronimo per North of Loreto. Quest’area di Milano situata oltre Piazzale Loreto, punto di riferimento fondamentale per i trasporti in città per via dell’incrocio fra le linee metropolitane rossa e verde, vede, per quanto riguarda le quotazioni, una media di 4.310 euro/metro quadro.
Quando la si chiama in causa, si inquadra una delle aree semi periferiche più gentrificate degli ultimi anni. Zona di Milano che, fino a un decennio fa circa, non era certo fra le più ambite da parte di chi cercava casa, oggi è molto richiesta soprattutto per via della sua vivacità dal punto di vista degli eventi. Non a caso, parliamo di una delle zone dove viene organizzato parte del FuoriSalone.
Sempre legato al design è l’evento BienNoLo, un’iniziativa finalizzata a portare l’appena citata arte in contesti metropolitani.
Via Paolo Sarpi
Via Paolo Sarpi è il fulcro del quartiere cinese. Situata poco lontano sia dalla Stazione Garibaldi, sia dal Parco Sempione, la Chinatown milanese è un’altra zona che, negli ultimi anni, è stata oggetto di profonde riqualificazioni. Oggi, tra piccole botteghe e locali alla moda, è un valido riferimento per chi è alla ricerca di un quartiere di Milano dove cercare casa a Milano con prezzi leggermente più bassi rispetto a quelli del centro storico.
Consigli per non impazzire quando si cerca casa a Milano
Quando si cerca casa a Milano è bene, oltre a informarsi sui quartieri, conoscere anche altri consigli pratici utili a non impazzire. Tra questi rientra il fatto di informarsi sulla vicinanza dei mezzi pubblici. Il capoluogo lombardo è ottimamente servito, ma ci sono delle zone dalle quali può essere difficile raggiungere il centro in poco tempo.
Un’altra raccomandazione prevede il fatto di selezionare molto bene le fonti degli annunci. L’ideale è evitare siti generalisti – no categorico a Facebook, per intenderci – e focalizzarsi su portali come ImmobiliOvunque, caratterizzati dalla presenza di annunci postati solamente da autorevoli agenzie immobiliari a Milano. In questo modo, si ha una garanzia in più sulla qualità degli immobili proposti.