Nardi ci spiega come riporre i mobili per esterno a fine stagione. Scopri la praticità degli arredi impilabili realizzati in polipropilene.
Con la fine della bella stagione, per molti si ripresenta la necessità di riporre i mobili per esterno che hanno arredato terrazze, balconi e giardini durante l’estate. Anche se il polipropilene, materiale principe della produzione Nardi, non teme gli agenti atmosferici e non richiede particolare manutenzione, proteggerlo durante la stagione invernale aiuta a mantenerlo in perfetta forma.
Lo spazio è sempre poco: per questo la maggior parte degli arredi outdoor Nardi è studiata in funzione della massima resa logistica al momento dello stoccaggio. Tutte le sedute e le poltrone sono perfettamente impilabili e richiedono poco spazio. Impilabili anche i tavolini d’appoggio, come Doga Table e Net Table, e i lettini prendisole, che sono anche facilmente movimentabili grazie alle pratiche rotelline.
I tavoli da pranzo come Rio, Rio Alu e Alloro sono smontabili oppure si possono lasciare all’aperto e proteggere con le apposite cover Nardi. Le stesse sono disponibili in diverse misure anche per coprire divani Komodo a due e tre posti, i lettini prendisole e tutte le sedute impilate.
Cosa fare all’inizio di una nuova primavera? Il prossimo anno basterà una passata di straccio inumidito con acqua e un detergente non aggressivo, come il Magic Cleaner Nardi, specifico per superfici in resina e utilizzabile con la spugna Magic Sponge Nardi, e il gioco sarà fatto: terrazza e giardino saranno di nuovo pronti e accoglienti.
Tutti i prodotti citati sono disegnati da Raffaello Galiotto.
Ikea, colosso di arredamento svedese diventato famoso per i prezzi interessanti e per la filosofia del montaggio autonomo, sta diventando sempre più popolare. Le case degli italiani sono arredate molto spesso con mobili Ikea ma c’è ancora un grande scaglione: la cucina. Riuscire a progettare e misurare la cucina non è affatto semplice; è importante che combaci alla perfezione, che i tubi del gas e dell’acqua siano posizionati nel modo giusto ed è fondamentale prestare attenzione soprattutto ai modelli angolari. Per questo arriva in nostro aiuto Rikrea, una società specializzata nella progettazione e nello sviluppo di cucine Ikea personalizzate. In questo articolo vogliamo parlarvi di ante per cucine Ikea, di come scegliere il modello giusto e di come devono essere per poter essere pratiche e funzionali.
Cosa considerare quando si scelgono le ante della cucina Ikea
Le possibilità di scelta per le ante della cucina sono tante, ma ci sono anche alcune regole generali da tenere a mente, indipendentemente dal tipo di anta che si sceglie. Passiamo in rassegna i punti principali da considerare quando si acquistano le ante della cucina:
– Design. In che modo lo stile e l’aspetto dei mobili esistenti sono in linea con l’aspetto che si desidera ottenere con le nuove ante della cucina? Se avete una casa vecchia con un’estetica tradizionale, è meglio evitare gli stili moderni. Se i vostri mobili sono moderni, potete probabilmente scegliere quasi tutti gli stili di ante.
– Funzione. Quali sono le esigenze della vostra cucina? Avete molti bambini e animali domestici che devono essere tenuti fuori dalla cucina? Volete che attraverso gli armadietti entri molta luce? La funzionalità è la prima regola da seguire nella scelta delle ante della cucina.
– Budget. Quanto avete da spendere? Questo è uno dei fattori principali che determinano la scelta delle ante. Sebbene sia possibile trovare alcune opzioni di alta qualità e bellezza che si collocano nella fascia di prezzo media, se si dispone di un budget più elevato, si possono trovare opzioni davvero straordinarie.
– Ambiente. Che tipo di ambiente è la vostra cucina? Avete un’elevata umidità o temperature estreme? In tal caso, è meglio evitare le ante in legno massiccio, che possono deformarsi e gonfiarsi se esposte a queste condizioni.
Ante per cucine Ikea: come progettare l’angolo cottura
Chiaramente, nonostante tutto sembri facile sul sito Ikea, non è affatto così intuitivo soprattutto per chi ha esigenze particolari e non desidera una semplice cucina modulare. Riuscire a progettare l’angolo cottura dei propri sogni, senza accontentarsi, è possibile: affidandosi a Rikrea, una società specializzata nella progettazione e nello sviluppo di cucine Ikea personalizzate. Con l’aiuto di Rikrea potrete progettare la cucina e scoprire quali sono le ante per cucine Ikea più adatte alle vostre esigenze.
Tipi di ante per cucina
– Legno tradizionale. Il legno è un materiale classico per gli armadietti della cucina. È un’opzione ecologica che può essere tinta o dipinta in qualsiasi colore, ma è anche molto naturale e organica. Le ante in legno sono un’ottima scelta se si desidera qualcosa di ecologico. Sono anche molto resistenti, ma richiedono una maggiore manutenzione. Possono essere soggette a danni causati dall’umidità e dall’umidità, quindi è necessario sigillarle regolarmente.
– Metallo. I mobili da cucina in metallo si trovano spesso nelle cucine in stile industriale. Sono estremamente resistenti e di solito sono dotati di una finitura a polvere che può essere facilmente verniciata o colorata. I mobili in metallo sono facili da pulire e richiedono poca manutenzione. Inoltre, sono ottimi per bloccare la luce e il suono. Questo può essere un vantaggio in una cucina molto utilizzata o uno svantaggio se si desidera la luce naturale.
– Legno assemblato. Questa opzione è destinata a chi desidera i vantaggi ecologici degli armadi in legno, ma non ha l’abilità o la pazienza di costruire o riparare gli armadi in legno.
Quando si sta costruendo o ristrutturando una casa, una delle scelte più complesse è quella che riguarda porte e finestre. Gli infissi, infatti, sono una delle parti più importanti di un’abitazione perché, oltre a garantire un certo livello di sicurezza, donano alla casa il design finale e la capacità di isolare l’edificio.
Le tipologie di infissi sono moltissime e variano tra modelli e materiali di costruzione, con proprietà peculiari e pregi e difetti.
Insieme a Dako abbiamo analizzato le caratteristiche delle finestre e infissi in PVC, dalla loro resistenza contro gli agenti atmosferici, alla capacità di trattenere il calore, fino alla possibilità di accedere a sconti e detrazioni.
Andiamo a vedere, allora, tutti i punti di forza di questi infissi costruiti in PVC.
Finestre in PVC
Il PVC, acronimo di cloruro di polivinile, è un polimero plastico estremamente versatile utilizzato per la costruzione di tantissime strutture, tra cui anche gli infissi.
Le finestre in PVC sono strutture molto longeve, con una vita media che si attesta intorno ai 30 anni e non hanno bisogno di una manutenzione continua.
Inoltre, il telaio è molto ridotto e non occupa grandissimo spazio, caratteristica che permette alle finestre in PVC di adattarsi a qualsiasi contesto abitativo.
Il punto forte degli infissi costruiti con questo materiale plastico, però, è la loro capacità di isolanti sia termici che acustici.
Il PVC è un materiale che ha un bassissimo valore di trasmittanza termica, ovvero la capacità di un materiale di condurre il calore da un’area più calda a una più fredda.
Questa caratteristica rende gli infissi in PVC in grado di trattenere il calore, aumentando di molto l’efficientamento energetico della casa.
Le sue proprietà fonoisolanti, inoltre, diminuiscono l’intensità del rumore sia dall’esterno verso l’interno che viceversa.
Finestre in PVC effetto legno
Uno dei pochi svantaggi delle finestre in PVC risiede nella loro estetica. Infatti, questi infissi hanno a disposizione una gamma di verniciature molto ristretta, risultando freddi e poco funzionali se inseriti in un contesto di colori caldi e vivaci.
Fortunatamente, però, è possibile migliorare il loro design scegliendo le finestre in PVC effetto legno.
Si tratta di strutture che mantengono tutte le caratteristiche funzionali del PVC, a cui viene aggiunta, come rivestimento del telaio, una pellicola che simula sia visivamente che al tatto, il calore, la nobiltà e l’eleganza del legno.
L’effetto di questa pellicola è assolutamente reale, ricreando persino le venature e la ruvidità di questo materiale, generando un effetto tridimensionale assolutamente realistico.
Inoltre, la sua realizzazione è progettata in modo da resistere ai graffi, all’usura del tempo ma, soprattutto, agli agenti atmosferici, proteggendo ulteriormente il telaio.
L’effetto legno delle finestre in PVC è disponibile in diverse colorazioni, tra cui:
Bianco
Rovere
Noce
Questa scelta è stata studia per adattare gli infissi in cloruro di polivinile a qualsiasi contesto architettonico, dal gusto classico ad uno stile più moderno.
Finestre in PVC e finestre in alluminio a confronto
Tra i competitor delle finestre in PVC, troviamo sicuramente l’alluminio. Questo metallo ha, negli ultimi decenni, sostituito il legno per quanto riguarda la costruzione di infissi e serramenti, grazie alle sue caratteristiche uniche.
Nel confronto PVC vs Alluminio, notiamo come questi due materiali abbiano caratteristiche molto simili. Sono entrambi materiali altamente resistenti alle aggressioni esterni e hanno una vita media piuttosto lunga.
La vera differenza sta in due proprietà fondamentali: l’alluminio è un materiale estremamente leggero e flessibile, adattabile a qualsiasi misura e disegno tecnico ma, nonostante questa flessibilità, mantiene una resistenza davvero solidità, tanto da non richiedere profili intermedi quando utilizzato per finestre a grandi vetrate.
Al contrario del PVC, però, è uno scarso isolante termico e non trattiene l’aria calda all’interno degli ambienti.
Anche il costo è molto diverso. Gli infissi in alluminio sono molto costosi, specialmente quelli a taglio termico, tecnologia sviluppata per aumentare la capacità isolante.
Al contrario, il costo delle finestre in PVC è più basso, assicurando un risparmio a chi decide si installare questi infissi.
Finestre in PVC scorrevoli vs finestre in PVC a ribalta
Abbiamo parlato di quanto il PVC sia un materiale in grado di adattarsi a qualsiasi contesto abitativo. Questo concetto si estende anche al tipo di finestra in PVC che si vuole installare.
Esistono, infatti, tantissime soluzioni da poter sfruttare in ogni ambiente, come le finestre scorrevoli in PVC.
Questa tipologia di finestra è studiata con un meccanismo in grado di renderle pratiche, fluide e adatte ad ogni stanza.
La scelta di una finestra scorrevole dipende molto dallo spazio a disposizione, dallo stile di arredo e dagli effetti visivi che si desidera ottenere. Scegliere una finestra scorrevole in PVC significa risparmiare spazio o recuperarlo laddove scarseggia.
Le finestre a ribalta, invece, sono estremamente pratiche e si tratta di infissi che si aprono verso l’interno dell’edificio, sia in maniera classica che dall’alto verso l’interno.
Questa apertura dall’alto verso l’interno è davvero preziosa e permette l’ingresso di luce, il ricambio d’aria e può rimanere aperta anche in caso di pioggia e vento. Tutto questo, con un risparmio di spazio davvero importante.
Bonus infissi 2022 e detrazioni fiscali finestre in PVC
Installare infissi moderni, come le finestre in PVC, permette anche l’accesso alle detrazioni fiscali che lo stato mette a disposizione in materia di efficientamento energetico.
Il bonus ristrutturazione è sicuramente la modalità più semplice per eseguire lavori sugli infissi, poiché questa detrazione è slegata da altri interventi sulla casa.
Si tratta dell’ecobonus, ovvero la possibilità di detrarre il 50% della spesa sostenuta per l’acquisto di finestre e porte, fino ad un massimo di 60.000 euro.
Questo “rimborso” viene applicato attraverso una detrazione in dieci quote annuali dalla dichiarazione dei redditi, oppure tramite lo sconto in fattura e cessione del credito.
Per fare un esempio, se la spesa sostenuta è di 10.000 euro, verranno detratti dalla dichiarazione dei redditi 1.000 euro l’anno per 10 anni.
Tutto ciò, ovviamente, a patto che i nuovi infissi rientrino nella classe energetica più alta o facciano scalare almeno 2 posizioni più in alto.
Le finestre in PVC, grazie alla loro capacità di isolanti termici, permettono la possibilità di accedere al bonus infissi.
Si è appena concluso il Cersaie 2022, la fiera della ceramica più attesa dell’anno. Abbiamo individuato 4 nuove tendenze per i rivestimenti e l’arredobagno.
Il Cersaie 2022, ovvero la Fiera Internazionale della Ceramica che si svolge a Bologna ormai da 39 anni, si è appena concluso e già emergono alcune tendenze. Oltre 600 gli espositori presenti, di cui il 38% provenienti da paesi esteri. Regina assoluta la ceramica, ma l’offerta si è ormai allargata includendo, oltre agli storici settori arredo bagno e cucine, l’illuminotecnica e la domotica. Vediamo alcune nuove tendenze, che si concretizzeranno negli interni nel corso del 2023. Scartiamo volutamente i trend che si riconfermano, come la sostenibilità o le grandi lastre di grès porcellanato effetto marmo o la vetrite.
Cersaie 2022, 4 tendenze da tenere d’occhio
Temi floreali
Temi floreali che strizzano l’occhio all’Art Nouveau i rivestimenti a tema floreale, evoluzione dello stile jungle. Giardini lussureggianti, fiori in dimensione maxi, stilizzati, fiori d’artista, pattern fiorati e così via. Rak Ceramics presenta la collezione Metamorfosi, composta da lastre in grès porcellanato effetto resina spatolato con decori di foglie e fiori stilizzati dai colori vivaci. L’effetto “wallpaper” è perfetto per progetti contract, ma può essere adattato anche ad ambienti residenziali.
Ceramica Sant’Agostino integra nella collezione Sunwood, dedicata al grès porcellanato effetto legno, i decori ceramici a tema floreale ispirati al new romantic.
COLLEZIONE SUNWOOD DI CERAMICA SANT’AGOSTINO
Ceramiche Francesco De Maio si affida ai celebri girasoli e ai rami di ciliegio dipinti da Vincent van Gogh, con la collezione di maioliche decorate a mano Francesco De Maio x Van Gogh Museum®.
collezione francesco de maio per van gogh museum®
Ceramica Fondovalle integra la collezione Dream, che comprende lastre in grès porcellanato caratterizzate da una texture tessile, con il motivo Garden.
COLLEZIONE DREAM DI CERAMICA FONDOVALLE
Righe, righe, righe!
E’ il tema decorativo più sfruttato nel Cersaie 2022. Quasi tutte le aziende hanno proposto la loro versione. Piastrelle strette e lunghe, listelli, scanalature concave o convesse, disposte in orizzontale o, più spesso, in verticale. Certo, le abbiamo già viste l’anno scorso, ma quest’anno si tratta di un vero e proprio trionfo. Vediamo alcune proposte:
COLLEZIONE CANAL GRANDE, LASTRE IN GRÈS PORCELLANATO EFFETTO MOGANO DI CERAMICHE REFINCOLLEZIONE NORSE, DECORO ROLLER DI TERRATINTA
Righe per tutti i gusti anche per Terratinta Group, che con la collezione Stick propone listelli adatti sia a parete e per pavimento, con posa a scelta tra andamento verticale, orizzontale o combinato a piacere. Stick è declinata in 15 colori opachi e 12 colori glossy, e permette di scegliere le fughe in tono su tono.
collezione sitck di terratinta
Porcelanosa Group punta sulle collezioni Madison, Brooklyn, Omega e Savannah per chi desidera affidarsi ai motivi rigati per rivestire il bagno, magari abbinandole al mobile da bagno Motif.
Pietra naturale e terrazzi veneziani
Da qualche anno il grès porcellanato effetto pietra naturale si sta affermando, a discapito degli effetti cemento o metallo. Oltre all’ormai onnipresente marmo e ai graniti, emergono prepotentemente pietre naturali meno “esclusive”. Tra le più gettonate, il Travertino e il Ceppo di Grè. Da segnalare finiture effetto pietra naturale applicato anche a vasche e lavabi, come nelle proposte di Arblu.
SISTEMA DI RIVESTIMENTO TEXTURIZZATO PIETRABLU® BY ARBLU
La collezione Stile di Casalgrande Padana è interamente dedicata alle pietre naturali, ed è caratterizzata da finiture che ricordano le tradizionali lavorazioni. Adatto sia agli interni che agli esterni, per pavimenti, pareti e facciate, è disponibile nello spessore 20 mm nei formati 60×60 cm e 90×90. Arricchiscono la collezione i mosaici 30×30 cm con tessere di 5×5 cm oppure di 5×15 cm e un decoro di 30×60 cm composto da un mix di superfici.
collezione Stile di Casalgrande Padana
Refin presenta Prestigio Travertino, ispirata a questa immortale pietra calcarea che tanto caratterizza l’edilizia storica italiana. Prestigio Travertino è disponibile in tre varianti colore: Bianco, Grigio e Beige e in cinque formati: 75×150, 75×75, 60×60, 30×60 battiscopa 7×75, 7×60. Lo spessore è di 9mm e le finiture Soft o Lucido.
collezione prestigio travertino di refinCOLLEZIONE TIBUR FROM BAALBEK DI RAK CERAMICS EFFETTO TRAVERTINO
Meravigliosa la collezione Boost Mix presentata da Atlas Concorde, effetto Ceppo di Grè, un conglomerato naturale decorativo molto diffuso nell’edilizia milanese del Novecento. Disponibile nei toni Pearl, Smoke e Ivory, è declinato in tre spessori e in 9 formati, compresa la versione per esterno.
COLLEZIONE BOOST MIX DI ATLAS CONCORDE EFFETTO CEPPO DI GRÈCOLLEZIONE MILANO STONE FINITURA ABSOLUTE MATT DI RAK CERAMICS EFFETTO CEPPO DI GRÈ
Nuova tendenza per il terrazzo veneziano, che inseriamo tra i grès porcellanati effetto pietra naturale: banditi i colori, spazio per il black & white e i toni neutri come il grigio, il beige.
COLLEZIONE DARK INK DI RAK CERAMICSCOLLEZIONE CLUSTER DI TERRATINTA
Rak Ceramics propone Dark Ink, una reinterpretazione in bianco e nero, mentre Terratinta Group punta sulla collezione Cluster, che vede ciottoli dalla forma più grafica e tondeggiante. Declinata nei toni neutri white, cotto, grafite, dust, è disponibile nei formati 120×120 e 60×120.
Bagni colorati con sanitari coordinati
Il colore conquista, dopo i rivestimenti, anche i sanitari. È la tendenza Total Look. La novità, che a dire il vero si ispira agli anni ’80, sono i coordinati che includono i piatti doccia e la rubinetteria. I colori in cima alla lista sono il giallo e il nero, il verde scuro nei toni foresta o petrolio, a seguire terracotta e i colori pastello. Tra le finiture, all’opaco si affiancano sempre più spesso finiture glossy e metallizzate.
Ceramica Flaminia presenta due nuove finiture, Menta e Uva, disponibili sui lavabi App e sui sanitari App gosilent. Effetti metallizzati invece, con le finiture Silver Black e Silver WhiteSISTEMA DI RIVESTIMENTO TEXTURIZZATO PIETRABLU® APPLICATO A VASCA E PIATTO DOCCIA PER IL SISTEMA TOTAL LOOK BY ARBLU Lavabo Delia di AcquabellaLa collezione di lavabi finitura glossy PO.MO di ceramiche Simas e il lavabo Delia di Acquabella, che unisce colore e scanalature.
Premi ADI Ceramics and Bathroom Design Award
L’ 8° edizione dell’ADI Ceramics and Bathroom Design Award, organizzata da ADI Emilia Romagna, ha premiato tra i prodotti quelli che meglio coniugano innovazione e qualità progettuale.
Ecco i prodotti che abbiamo selezionato:
Geniale il soffione doccia Groove by Alpi Rubinetterie, design Odo Fioravanti. Realizzato in schiuma poliuretanica verniciabile, integrabile nel controsoffitto e ispezionabile.
Effetti volumetrici dinamici e una gamma cromatica di alto impatto hanno valso il premio alla collezione Volume di Ceramica Bardelli.
Vivere in un loft è affascinante, ma riscaldarlo può diventare un problema a causa della dispersione termica. MCZ ci spiega come riscaldare un loft con una stufa o un camino.
Abitare in un loft
Il loft è sinonimo di spazi ampi e ariosi, dove i confini tra living, zona notte e cucina sono flessibili, a volte perfino inesistenti. Lontano dagli schemi abitativi tradizionali, il loft è una tipologia di abitazione prevalentemente cittadina, un po’ trasgressiva e anticonvenzionale, dove il vecchio incontra il contemporaneo.
Spesso ricavato da vecchi magazzini industriali o commerciali, solitamente il loft si estende sull’intero piano di un edificio ed è caratterizzato da soffitti alti e da uno spazio unico di dimensioni generose e insolite.
Riscaldare un loft con una stufa o un camino: cosa ne pensa MCZ
Spesso i loft non hanno coibentazione ed isolamento perfetti, per questo motivo, come sostengono i tecnici di MCZ, si deve quasi sempre aumentare del 20% la potenza del prodotto rispetto al reale bisogno di riscaldamento in base alla cubatura. Questo riguarda sia il camino che la stufa.
Ma cosa conviene scegliere? Cosa è più adatto per riscaldare un loft? Una stufa o un camino, la legna o il pellet? La risposta a tutte le domande si ottiene solo dopo un’accurata verifica tecnica, durante la quale vengono analizzati tutti gli aspetti strutturali del loft e le necessità personali.
Stufa o camino?
I loft possono essere riscaldati sia con i camini che con le stufe.
Tradizionalmente il camino, soprattutto se a legna, ricrea un ambiente molto caldo a livello emozionale, mentre la stufa a pellet risulta più pratica per le performance diversificate che offre. MCZ ha saputo però unire i vantaggi di entrambi i prodotti e oggi è possibile avere stufe con una fiamma bella come quella della legna e camini ben più pratici e funzionali rispetto ai camini tradizionali, soprattutto quelli più moderni con la combustione a pellet.
Sia i camini che le stufe di MCZ, per esempio, consentono di canalizzare l’aria e quindi di distribuire il calore facilmente all’interno del loft. Inoltre, in entrambi i casi la dispersione termica è minima, poiché il rendimento dei prodotti MCZ è di circa il 90%.
Esistono però differenze che fanno propendere per un camino o una stufa a seconda del progetto.
A prescindere dagli aspetti strutturali e dalle idee di progettazione, la stufa è più semplice da installare rispetto al camino. Entrambi necessitano di una canna fumaria e di una presa d’aria. Per il camino bisogna invece disporre anche di una struttura apposita in cui installarlo e che può diventare elemento architettonico, per esempio una parete che divide l’open-space in diversi ambienti. In questo caso il camino è funzionale sia al riscaldamento dell’ambiente sia alla sua progettazione e organizzazione.
La stufa a pellet è molto più versatile del camino a legna in termini di funzionalità. La potenza di una stufa MCZ varia da 6 Kw a 14 Kw a seconda del modello e può essere comandata da smartphone a distanza. Al contrario, quando si scalda con un prodotto a legna, bisogna essere in casa e non c’è possibilità di accensione a distanza. Infine, lo stoccaggio del pellet è più semplice perché si conserva solitamente in sacchi; per la legna è necessario invece maggiore spazio, se non addirittura un magazzino apposito.
Conclusioni
In sintesi, la stufa a pellet risulta essere il prodotto più pratico per riscaldare un loft, anche se esistono esigenze progettuali particolari, per esempio la necessità di separare le diverse aree del loft con delle pareti, per cui il camino può rivelarsi una soluzione interessante sia dal punto di vista estetico sia dal punto di vista funzionale.
Per chi non vuole rinunciare né alla magia del camino né alla praticità del pellet, la soluzione ideale è sicuramente un camino a pellet.
Gli elettrodomestici sono importantissimi in ogni cucina, ma non sempre è facile individuare come integrarli perfettamente nell’ambiente. Oltre ai grandi elettrodomestici, poi, come lavastoviglie, frigoriferi e forni, c’è anche tutta una serie di piccoli accessori elettrici, quali robot da cucina, frullatore, tostapane, bollitore, ecc. che possono essere scelti in base alle proprie esigenze.
Grandi elettrodomestici: come posizionarli in cucina
Anche se ci sono molti elettrodomestici di design e belli da vedere anche isolati, come alcuni modelli di frigoriferi moderni, quasi sempre si preferisce integrare questi elementi nei mobili della cucina, una scelta che è perfetta sia per creare un ambiente uniforme, sia per ottimizzare lo spazio a disposizione.
In una cucina componibile ci sono tre tipologie di strutture che sono adatte a ospitare i mobili: basi, colonne e pensili. Ognuna di esse ha delle caratteristiche che la rendono ideale per integrare gli elettrodomestici.
La dotazione base di una cucina moderna, per quanto riguarda i grandi elettrodomestici, è costituita sicuramente dal frigorifero con congelatore, che si inserisce in una colonna, dal forno tradizionale o combinato con funzione microonde che, invece, va spesso incassato in mobili a colonna o nelle basi. Inoltre, se si ha dello spazio a disposizione, la lavastoviglie è un elettrodomestico che aiuta a semplificare notevolmente la vita in cucina, dato che permette di avere piatti e stoviglie sempre puliti senza sforzo. Per aspirare gli odori e i fumi dei fornelli, invece, la cappa andrà installata in un pensile per nasconderla parzialmente.
Ovviamente, nulla vieta comunque di posizionare alcuni elettrodomestici stand-alone: si dovrà avere dello spazio a disposizione o utilizzare dei piani di lavoro staccati dal resto del mobilio, come le isole.
Rastelli cucina Royal
Piccoli elettrodomestici: quali sono quelli più utili
I piccoli elettrodomestici sono davvero utili per velocizzare le preparazioni e, quindi, risparmiare il tempo che si passa ai fornelli. I robot da cucina, ad esempio, sono ormai quasi indispensabili: i modelli più moderni sono dotati di programmi automatici, connessione a Internet e funzioni automatizzate per preparare piatti in poco tempo e farli trovare pronti al rientro a casa.
Chi ama sorseggiare tè e tisane, non potrà rinunciare a un bollitore elettrico per avere acqua calda in pochi secondi. Molto apprezzata, anche, al fianco della classica moka, è la macchinetta elettrica per il caffè espresso: esistono tanti modelli, diversi per dimensioni e design, con cialde o capsule, che permettono di preparare un caffè come quello del bar, ma anche gustose bevande come il cappuccino e la cioccolata calda.
Il forno a microonde è perfetto per scongelare e riscaldare i cibi, ma anche per divertirsi con tante gustose ricette. Infatti, ci sono modelli che consentono anche di ottenere cibi rosolati, preparare pane e yogurt.
Un piccolo elettrodomestico che è sempre più amato è la friggitrice ad aria. Grazie a un sistema particolare di ventilazione, questo moderno apparecchio consente di ottenere piatti gustosi e leggeri in poco tempo. Infatti, si possono cucinare tanti alimenti, anche dolci, con pochissimo olio. É una scelta perfetta se si ama mangiare in modo salutare, senza rinunciare al gusto.
Arredare una stanza-studio funzionale: come? Questa è la domanda di chi dispone di una camera in più e vorrebbe organizzare una zona dedicata sia al relax che al lavoro da casa.
Piccolo o grande, usato spesso o raramente, il cosiddetto home office deve essere progettato come un angolo di pace in cui studiare, lavorare, ricevere videochiamate, leggere e rispondere alle mail senza essere interrotti né disturbare gli altri abitanti della casa.
Fin qui nessun problema, ma la faccenda si complica quando si vuole che lo studio funga anche da camera degli ospiti. Scrittoio, scrivania e libreria si trovano quindi a condividere lo spazio con una letto, un piccolo armadio, un guardaroba da parete e tutto quello che può tornare utile per ospitare amici o parenti durante la notte.
Se non sai da dove partire o sei alla ricerca di suggerimenti, ti diamo qualche consiglio. Scopri le nostre idee d’arredo salvaspazio per sfruttare al meglio i centimetri disponibili e allestire la stanza-studio più adatta alle tue esigenze.
C’è chi opta per il minimalismo estremo, chi per i grandi classici e chi per la sperimentazione degli stili. Qualunque sia l’attitudine, quando si tratta di arredamento per lo studio la parola chiave è una: funzionalità.
Nata come spazio ibrido, non sempre ben identificato e spesso vittima di una procrastinata disorganizzazione, la stanza supplementare mostra una certa affinità per i mobili di dimensioni ridotte e polifunzionali, meglio ancora se trasformabili o a scomparsa.
Via libera, allora, a letti richiudibili a muro, scaffali poco profondi, tavolini da caffè sovrapponibili e tutto ciò che suggerisce una certa ottimizzazione dello spazio senza rinunciare al massimo della praticità.
Vediamo nel dettaglio qualche idea.
Letti verticali e orizzontali da parete
Sono i mobili a scomparsa per eccellenza, gli arredi che risollevano le sorti dei monolocali e permettono a zona notte e zona giorno di convivere in uno stesso ambiente.
Chiusi in strutture che evocano la silhouette di armadi e mobili contenitore, i letti a muro sono diventati così celebri che se ne contano svariati modelli. I più famosi restano quelli ad apertura verticale, seguiti dalle varianti con dormita trasversale e i paggetti salvaspazio.
E questo per non parlare della superficie di riposo, non più limitata al tradizionale letto singolo ma declinata anche nei formati matrimoniali.
La meccanica di trasformazione facile e veloce, da un lato, e le dimensioni contenute, dall’altro, sono i fattori che determinano il loro successo in stanze piccole o utilizzate come camere da letto per gli invitati.
Meno celebri dei letti che scompaiono, anche le scrivanie richiubili raccolgono un discreto successo. Condividono con le consolle allungabili e i tavoli da parete la stessa funzione, ovvero la messa a disposizione di un piano di lavoro che può essere riposto quando non si ha la necessità di usarlo.
Diversamente dagli altri arredi, le scrivanie a scomparsa funzionano con un sistema a ribalta che – fino al suo utilizzo – resta nascosto all’interno di un mobile a muro poco profondo (o, per meglio dire, ultra slim).
Utili per allestire un piccolo angolo studio, offrono un piano di lavoro da usare come postazione PC, zona compiti o piccolo scrittoio per svolgere saltuarie attività da remoto. Il vantaggio deriva dalle dimensioni estremamente ridotte, che ne suggeriscono l’impiego anche in ambienti mini o in parte già arredati.
Gambe, piedi e basi scompaiono quando l’arredamento abbraccia la filosofia del salvaspazio. Ne sono la prova gli scrittoi a parete, che organizzano postazioni di lavoro o per PC che sfidano le leggi della gravità.
Moderni nel design e accattivanti nella forma, gli scrittoi a muro hanno spesso le sembianze di mensole sospese ultra minimal, dallo stile essenziale.
Al piano, indispensabile come superficie d’appoggio per libri, cancelleria e dispositivi elettronici, i modelli più originali abbinano montanti laterali, ripiani lineari e accessori aggiuntivi come ganci e pomoli appendiabiti.
Se la camera dispone di muri vuoti, valuta la possibilità di riempire le pareti con un sistema di scaffali modulari. Ispirati alle scaffalature industriali ma ingentilite dal punto di vista dell’estetica, montanti, ripiani, cestoni, cassetti e armadietti chiusi mettono a disposizione una libertà progettuale senza paragoni, che trova impiego in ambienti ampi come in piccoli locali di servizio.
Versatili – per non dire camaleontiche, librerie in metallo leggere e dalla struttura sottile riscontrano un certo successo anche per l’estrema personalizzazione delle soluzioni. Alte o basse, con scrivania integrata o penisola, propongono perfino configurazioni bifacciali o divisorie per organizzare al meglio un open space.
Arredare le pareti con le mensole è una delle tendenze evergreen dell’interior design. Diventati veri trend setter nel salotto o nel soggiorno, ripiani di ogni dimensione e spessore trovano anche nella stanza-studio un luogo d’elezione in cui sorreggere libri, sostenere suppellettili o mettere in mostra foto di famiglia o accessori stravaganti.
Ma non solo. Allestire un angolo home office impeccabile significa ottimizzare ogni centimetro dell’area di lavoro, e in essa è compresa anche la porzione di muro che si trova sopra la scrivania.
Una piccola sveglia, un blocco di fogli, un dizionario o il manuale tecnico: tutto ciò che bisogna tenere a portata di mano può essere sistemato su pratici ripiani lineari – ancora meglio se equipaggiati con reggilibri o un portapenne integrato nella struttura.
Servetto, indossatore, porta abiti da camera: tanti nomi per indicare un accessorio indispensabile come il servo muto. Meno valorizzato di quanto non meriti, questo mobile appendiabiti ha vissuto un passato glorioso e sperimentato una diffusione.
Stanze padronali, anticamere e piccoli antri usati come spogliatoio erano il luogo d’elezione di un complemento realizzato appositamente per custodire camicie, pantaloni e vestaglie evitando che si sciupassero o sgualcissero.
Rivisitato nel design ma fedele alla forma originale, il servetto moderno non perde la sua funzionalità, anzi. La praticità, che resta la sua caratteristica principale, si materializza in strutture fini poco profonde, ripiani porta pantofole e rotelle piroettanti o frenate che ne consentono lo spostamento accanto al letto o a seconda delle necessità.
In molte occasioni, salvaspazio fa rima con multiuso. La razionalizzazione dei centimetri disponibili va di pari passo con la necessità di combinare più funzioni in un unico arredo, che di norma vanta piccole dimensioni e ingombri contenuti.
È questo il caso dei piccoli armadi con anta a specchio, mobili guardaroba da ingresso che sostituiscono un pannello in legno o vetro con una superficie riflettente da usare come specchiera a figura intera.
Le misure ridotte – tra tutte, la profondità di 35 cm – li rendono perfetti per allestire un grazioso angolo spogliatoio per gli ospiti in arrivo, che troveranno salviette, ciabatte e oggetti sempre utili ben organizzati su ripiani o grucce appendiabiti.
Come sfruttare al meglio un angolo della camera-studio? Arredandolo! Sembra un paradosso, ma il modo migliore per trarre profitto dello spazio tra due pareti è trovare un mobile angolare che consenta di ottimizzare l’ambiente senza snaturarne l’estetica o intaccarne l’armonia.
Ne sono la prova gli appendiabiti ad angolo, ovvero dei pannelli attaccapanni alti e stretti progettati per chiudere lo spazio tra muri adiacenti.
Alla struttura slim, gli appendiabiti angolari abbinano una certa possibilità di movimentazione: la base girevole consente infatti di ruotare il lato su cui sono applicati i ganci appendiabiti per svelare un grande specchio con cornice.
Tavolino o comodino… o tutti e due? In stanze studio particolarmente piccole diventa indispensabile inserire arredi multifunzionali capaci di assolvere più compiti senza subire profonde trasformazioni strutturali.
L’esempio è offerto dai tavolini modulari, in cui più elementi si accostano e si combinano tra loro per dare forma a configurazioni personalizzate per dimensioni, finiture e colori.
Quando i singoli elementi sono indipendenti, l’ottimizzazione dello spazio raggiunge un livello superiore. Ogni modulo è infatti un’entità a sé e assume sembianze diverse a seconda della destinazione d’uso: tavolino da tè da collocare davanti al divano o a lato del divano, svuotatasche per l’angolo lettura o moderna alternativa al classico comodino.
Scopriamo le rocce magmatiche, dalle quali si ricavano alcune delle pietre più utilizzate nell’edilizia. Caratteristiche e utilizzo.
Nella prima parte di questa serie dedicata alle pietre naturali abbiamo analizzato l’utilizzo della pietra nella storia, la classificazione commerciale e le caratteristiche principali.
Oltre alla classificazione commerciale, per conoscere le pietre è essenziale sapere come si sono formate, i bacini di provenienza, le loro caratteristiche fisiche e l’aspetto. Per questo si fa riferimento alla classificazione petrografica. In questo articolo analizziamo il primo dei tre raggruppamenti di rocce naturali.
La classificazione delle pietre naturali deriva da quella delle rocce dalle quali sono ricavate. La roccia è un agglomerato composto da uno o più elementi minerali di origine naturale, solidi, inorganici e omogenei. Le rocce sono classificate in base alla loro formazione, e divise in sottocategorie derivate dalle caratteristiche chimiche, fisiche e ottiche. Esistono poi le classificazioni fissate dall’UNI (Ente Italiano di Normazione), utili per conoscere l’esatta terminologia, oltre ai coefficienti di resistenza alle sollecitazioni di ogni pietra.
Secondo la genesi abbiamo 3 grandi raggruppamenti: le rocce magmatiche, le rocce sedimentarie e le rocce metamorfiche.
Le rocce magmatiche
Le rocce magmatiche, dette anche ignee o eruttive, si formano con la risalita e solidificazione del magma proveniente dalla crosta terrestre. Secondo il processo di raffreddamento del magma, le rocce eruttive possono essere:
1-Rocce magmatiche effusive: il raffreddamento del magma avviene in modo rapido in prossimità delle bocche vulcaniche. Si tratta di rocce a struttura fine, porfirica (cristalli più grossi immersi in una struttura di cristalli più piccoli), vetrosa. Generalmente questa tipologia di roccia non è lucidabile, per via della grana porosa.
2-Rocce magnatiche intrusive: sono rocce formatesi dal magma che si raffredda lentamente ed in profondità. Caratterizzate da una struttura a grana grossa, con cristalli ben visibili, con alta durezza. Lucidabili, sono adatte anche per rivestimenti interni di pregio.
Le rocce magmatiche effusive più usate nell’edilizia
basalto – detto anche pietra lavica, è una roccia molto scura, tra le più comuni, utilizzata principalmente per murature e selciati, vista la grande resistenza. Per esempio i romani lo usarono per lastricare la via Appia. Oggi il basalto è oggetto di grande interesse nel mondo del design:
U- Lampada a sospensione in pietra lavica By BUZAO TRIPTYCH // Tavolino in pietra lavica By PLEASE WAIT to be SEATED // GUE’RIDON TABLE – Tavolino di servizio in pietra lavica – Collezione Etna Stone Table – Designer Emmanuel Babled By Made a Mano // ISO – Pavimento/rivestimento in pietra lavica per interni – Designer Piero Lissoni – By Nerosicilia
porfido – pietra residente a struttura porfirica, con colorazioni che vanno dal rosso a viola, dal marrone al verde al grigio. Viene usato per selciati – i famosi sanpietrini- per pavimentazioni per esterno e come pietrisco, ma un tempo era molto ricercato per rivestire gli edifici di rilievo e per le pavimentazioni. Il porfido rosso antico, estratto in Egitto, e il porfido verde antico, detto anche serpentino e proveniente dalla Grecia, erano i più apprezzati dalle civiltà antiche, dagli egizi alla Roma imperiale, dai Bizantini fino al Rinascimento;
Porfido Verde Antico // Porfido Rosso AnticoCucina Venezia – basi a parete e top in pietra Porfido – Designer Alessandro Isola – By THE CUT // Lastricato in Porfido del trentino By PAVESMAC
tufo vulcanico – roccia effusiva piroclastica, è composto principalmente da lapilli e si forma per cementificazione naturale dei sedimenti. E’ una roccia leggera, porosa, facilmente lavorabile e di media durezza. Esistono diverse varietà di tufi vulcanici, che vanno dal colore giallo al verde al grigio, presenti in Italia soprattutto in Campania e in Lazio.
Le rocce magmatiche intrusive più usate nell’edilizia
granito: caratterizzato da una grana compatta che può essere molto fine o più grossolana. E’ una roccia molto diffusa a livello mondiale, e molto utilizzata per le caratteristiche di durezza e resistenza fin dall’antichità. Ne esistono diverse varietà, che elenco a grandi linee:
Granito Bianco Sardo
–granito bianco, molto resistente, con sfumature grigie, usato per pavimentazioni e piani di cucina o bagno. I più conosciuti sono il Bianco di Sardegna e il Bianco Cristal;
Granito Rosa di Baveno
–granito rosa, proviene da Baveno, sul Lago Maggiore, e dalla Sardegna, nella varietà Rosa Sardo Beta. E’ un granito pregiato, grazie alla trama uniforme e le sfumature grigio rosate con macchie bianche. Usato per rivestimenti e decorazioni;
Granito Nero Assoluto
–granito nero, detto anche nero Pretoria, nero assoluto o nero Zimbabwe. Estratto in Sudafrica, è elegante ed adatto per rivestimenti, top bagno e cucina, tavoli;
Granito Grigio
–granito grigio, detto anche plagioclasio, è molto diffuso e utilizzato principalmente per l’arredo urbano;
Granito Rosso Balmoral
–granito rosso, presente in diversi paesi, nelle varietà Rosso Santiago (Argentina) dal rosso acceso con punte di beige e nero; African Red, dal rosso rubino intenso; il Rosso Balmoral o Rosso Taivassallo proveniente dalla Finlandia, presenta una trama puntinata fine rossa e nera.
Esistono poi diverse varietà di Granito provenienti dall’India e dal Brasile, che presentano colorazioni particolari, come il Coast Green, con grana fine verde salvia, il Colonial Ivory, con sfumature dal beige all’azzurro (India), mentre dal Brasile provengono i graniti Marinage, dall’aspetto simile al seminato veneziano o terrazzo.
In Italia i più utilizzati sono il Granito di Baveno, il Granito di Montorfano, entrambi provenienti dal Lago Maggiore, e il Granito di San Fedelino (Sondrio).
sienite: è un granito con basso contenuto di quarzo, di grana media, colore chiaro, grigio, rosato o violaceo, proveniente dall’Egitto. Alle nostre latitudini la sienite più utilizzata è quella proveniente dalle cave della Valle Cervo (Biella), detta Sienite della Balma;
Sienite della Balma
diorite: pietra molto dura dalla grana medio-fine e dal colore grigio scuro. La varietà più utilizzata in Italia è il Serizzo Ghiandone.
Serizzo Ghiandone
Nella terza parte analizzeremo le rocce sedimentarie e le rocce metamorfiche.
Ad un anno dalla sua nascita, EQUAZIONE Botanical Essence presenta il nuovo profumatore per ambienti per continuare il suo percorso sensoriale anche nell’ambiente in cui si vive, una perfetta equazione stilistica e olfattiva.
Il profumo è un’arte, è l’arte del piacere sensoriale, della fragranza naturale unita al design capace di valorizzare ogni ambiente. Fragranze realizzate con purissimi oli essenziali ed estratti botanici, privi di coloranti chimici e con alcool di origine vegetale. Un viaggio che passa per la tradizione e l’innovazione, attraversa un luogo lontano, ricco di storia, di Sicilia, di note olfattive che sanno di ricordi, ma anche di idee nuove e travolgenti.
Il profumatore per ambiente diffonde l’aroma delle quattro essenze esclusive di EQUAZIONE Botanical Essence: Yuzu, FingerLime, Plumeria e Cestrum. Ogni fragranza è estratta nel pieno rispetto dei suoi principi attivi, combinando tecniche antiche a tecnologie avanzate assicurando formulazioni preziose prive di parabeni, coloranti, siliconi, oli minerali o allergeni. Le essenze esclusive per la cura del corpo, create con meticolosa attenzione, regalano un’esperienza unica all’insegna del piacere sensoriale e del benessere.
Anche per il profumatore EQUAZIONE ha prestato la massima attenzione alla lavorazione e alla produzione per assicurare un prodotto naturale, totalmente privo di coloranti chimici. Le fragranze sono realizzate con purissimi oli essenziali ed estratti botanici, coltivati in Italia e con lavorazione 100% Made in Italy, ottenute per miscelazione e decantazione in alcool di origine vegetale. Anche il flacone è in vetro riciclabile.
Le fragranze di EQUAZIONE Botanical Essence
Il profumatore si declina nelle quattro esclusive fragranze che hanno reso così famosa EQUAZIONE. Note che non hanno un utilizzo così comune in cosmetica: due note agrumate, lo Yuzu e il Finger Lime e due note fiorite quali il Cestrum e la Plumeria.
YUZU
Lo Yuzu è un agrume la cui coltivazione iniziò in Cina, dove il primo utilizzo delle sue bucce essiccate risale circa a 2.000 anni fa. Il suo sapore assomiglia a quello del limone con una nota di pompelmo. Il suo profumo è intenso. L’olio essenziale di Yuzu ha proprietà rilassanti e antistress, ottimo per un bagno rigenerante. Gli oli essenziali sono ottenuti dalle scorze dei frutti per spremitura e successiva decantazione.
FINGER LIME
Il Finger Lime è originario dell’Australia e deriva da agrumi ancestrali che esistevano su questo continente ben prima che venisse abitato dall’uomo. E’ un frutto ricco di antiossidanti. Contiene anche acido citrico, malico e gallico che, in associazione alle vitamine presenti, sono utili per il benessere della pelle contro i segni dell’invecchiamento. Gli oli essenziali sono ottenuti dalla lavorazione del frutto e della polpa, per ottenere un profilo aromatico completo.
PLUMERIA
La Plumeria (nota anche come Frangipane) è una pianta originaria dell’America tropicale, del Messico, del Venezuela e dei Caribi. Il nome Plumeria deriva dal nome del botanico francese Charles Plumier che venne mandato alla scoperta di nuove piante delle Antille Francesi verso la fine del ‘600. I fiori prodotti dalla Plumeria sono molto attrattivi e profumati e presentano differenti sfumature cromatiche. La Plumeria ha effetti purificanti e disintossicanti. Gli oli essenziali sono ottenuti per distillazione molecolare dei fiori, sottovuoto e a temperatura controllata, per preservare la delicatezza della essenza.
CESTRUM
Conosciuto anche con il nome di Gelsomino notturno, il Cestrum nocturnum è nativo del Centroamerica. I fiori sono bianchi e profumatissimi e si schiudono solo di notte. Il Cestrum ha un alto potere disinfettante. I suoi oli essenziali sono ottenuti dai petali freschi con la antica tecnica dell’enfleurage e successiva decantazione in alcool vegetale.
La filosofia green di EQUAZIONE
Per le fragranze sono state utilizzate acque aromatiche ottenute per distillazione da piante esotiche coltivate in Sicilia con macchinari alimentati ad energia solare e con ricircolo di acqua per un minore impatto ambientale (laboratorio di produzione certificato ISO 22716:2007 e ISO 9001:2015)
Tutti i prodotti sono senza parabeni, senza coloranti, senza siliconi, oli minerali o allergeni e sono racchiusi in flaconi dal design minimalista rappresentante la filosofia basata sulla semplicità di EQUAZIONE, confezionati con PET 100% riciclato e riciclabile.
Piastre lisce minimali o caratterizzate da texture e motivi grafici, i radiatori per il living firmati Antrax IT hanno un’estetica contemporanea e sono multifunzione. Infatti, oltre a diffondere calore offrono scaffali su cui posizionare oggetti e libri.
Dalla novità 2022 disegnata da Rodolfo Dordoni – Ghisa -, al modello Serie T e alla sua evoluzione TT, firmati da Matteo Thun & Antonio Rodriguez, per arrivare ad Android, il radiatore progettato da Daniel Libeskind, e ancora Tavola e Tavoletta e Flat, l’azienda ha sviluppato negli anni collezioni versatili. Elementi che possono essere facilmente inserite negli spazi abitativi, grazie anche alla possibilità di personalizzazione negli oltre 200 colori a catalogo.
Radiatori per il living Tavola e Tavoletta
Tavola e Tavoletta rappresentano un sistema essenziale e pulito, con un profilo molto sottile, dedicato anche agli spazi di ingresso o di soggiorno. Sono piastre in alluminio 100% riciclabile, di 4 mm di spessore: Tavola è un radiatore idraulico o elettrico, in tre varianti dimensionali e anche con superficie a specchio, da porre in verticale o in orizzontale, con la possibilità di tagli o aggiunta di pomelli per apprendere indumenti. Tavoletta è invece un corpo scaldante integrativo, con sola alimentazione elettrica e quattro varianti dimensionali, che permette di dar vita a numerose configurazioni, assecondando le esigenze termiche della stanza in cui è installato.
Flat di Antrax IT
Rispetto a Tavola e Tavoletta, Flat rilegge il tema della piastra scaldante, valorizzandolo con una sequenza di piccoli fori circolari disposti in linea, in corrispondenza del lato lungo. In acciaio inox e acciaio al carbonio, può essere installato in verticale o in orizzontale, con diverse misure e possibilità di attacchi nel caso di contesti di ristrutturazione. La superficie del radiatore può essere anche smerigliata a mano o scelta nelle cromie opache, lucide e speciali.
Radiatore Serie T
Serie T, il cui concept è a cura di Matteo Thun & Antonio Rodriguez, prende il nome dal celebre estruso metallico tradizionalmente utilizzato nelle costruzioni. Garantisce estrema flessibilità compositiva a partire dal classico profilo a T, proposto nella versione singola o doppia e dimensionabile al cm, e diventa una mensola o un modulo libreria dall’estetica elegante e con ripiani in legno, in versione idraulica o elettrica. Il radiatore TT ne suggerisce un’ulteriore declinazione: nasce come naturale ripetizione della matrice iniziale, potenzialmente replicabile all’infinito e consegna un oggetto scaldante dal forte impatto estetico.
Android
Android è un radiatore scultoreo che traduce il motivo della piastra in una sequenza di pieghe dalle profondità diverse, con spigoli netti e sfaccettature geometriche, tipiche del linguaggio di Daniel Libeskind. Con ridotto contenuto di acqua, garantisce l’entrata a regime in tempi molto brevi ed è disponibile con alimentazione idraulica o elettrica e orientamento verticale o orizzontale.
Ghisa di Antrax IT
Il calorifero Ghisa, firmato da Rodolfo Dordoni, ricostruisce l’immagine degli storici caloriferi e ne riprogetta le proporzioni, i dettagli, il rapporto tra pieni e vuoti, gli snodi tra gli elementi, spessori e profondità. In alluminio 100% riciclabile e a elevate prestazioni termiche è personalizzabile in una selezione di finiture e può essere accessoriato con ganci in acciaio inox lucidato per appendere indumenti in un ingresso.