Con l’anno che sta ormai volgendo al termine, abbiamo passato in rassegna alcuni dei trend più in voga del momento. Quello sicuramente più interessante vede come protagonista il Wabi Sabi, un nuovo modo di approcciare il mondo dell’arredo. Leggi l’articolo per saperne di più!
Cosa trovi in questo articolo:
Wabi Sabi: significato
Con il termine Wabi Sabi si identifica una filosofia di origine giapponese nata nel XIV secolo che, in un legame stretto e profondo con la natura, esalta l’accettazione delle cose e le relative imperfezioni.
In quest’ottica, i difetti generati nel processo di costruzione di un oggetto diventano un valore aggiunto, capace di conferire unicità ed eleganza.
Nell’arte giapponese, la parola Wabi Sabi evoca un sentimento positivo di liberazione dal mondo materiale e indica la via verso una vita semplice legata alla trascendenza dell’uomo con l’anima della natura che lo circonda. Il legame stretto con il creato si evolve nell’accettazione dell’autentico in un via libera di fantasia, facendo però attenzione a non cadere nel disordinato per non creare caos.
Se quindi il Wabi Sabi si dimostra capace di legare armonicamente l’uomo con la semplicità dell’universo, vivere in un ambiente che richiama i principi cardine di questa filosofia significa sperimentare in prima persona il silenzio, l’eleganza e l’autenticità della natura.
Materiali e colori del Wabi Sabi
Colori neutri per colorare un contesto minimal: il Wabi Sabi è uno stile che ricrea il concetto di trascendenza con il mondo naturale andando ad esaltare le imperfezioni della materia per costruire prodotti unici.
Nel mondo dell’interior design, per arredare un ambiente che rispetti i principi di questa filosofia, si vanno a scegliere con attenzione questi elementi:
Materie naturali che conservano le particolarità organiche
Per quanto riguarda i materiali utilizzati, si nota l’ampio utilizzo del legno con le sue venature uniche che vengono esaltate, del marmo, del vetro battuto o martellato, spesso utilizzato per fare in modo che i piani dei tavoli risultino sospesi, e dagli inserti in ferro che si legano al legno e al vetro per creare un’infinità di forme differenti.
Rivestimenti ruvidi e irregolari
I rivestimenti proposti nei complementi che reinterpretano lo stile Wabi Sabi presentano diverse textures di tessuti, spesso poco filati per andare a ricreare un effetto simile a quello del lino stropicciato.
Sfumature del paesaggio rurale
I colori utilizzati richiamano le tonalità della natura. Il legno non viene verniciato ma proposto con il colore naturale, l’ampio utilizzo del vetro richiama l’aria aperta mentre i tessuti color argilla o bamboo richiamano la terra e la sabbia.
Il Wabi Sabi come stile di arredamento ispirato alla natura
L’interpretazione dello stile Wabi Sabi nel mondo dell’arredo esalta il passare del tempo dei materiali che vengono utilizzati. Gli ambienti interni sono arredati in maniera tale da legarsi all’esterno e da questo presupposto la tendenza alla sostenibilità si può dire quasi scontata.
Questo collegamento tra esterno e interno non si stabilisce solo tra ambienti, ma viene anche inteso come tranquillità interiore nel vivere serenamente in un ambiente che rispecchia un’eleganza spirituale riscoperta nell’imperfezione delle cose.
Da qui la volontà di ricreare le emozioni che si percepiscono in natura andando a scegliere complementi dai colori neutri: il beige della sabbia, il marrone della terra e il tipico colore del legno massello.
Non è però solo nell’utilizzo dei colori che si sperimenta il contatto con la natura. Le inclinazioni dei piani o delle gambe di un tavolo giocano con i punti luce nello stesso modo in cui gli alberi in un bosco fanno passare i raggi del sole tra le foglie, mentre i pieni e i vuoti di una libreria vanno a richiamare i paesaggi naturali dove scorci aperti si intervallano a campi chiusi.
Il minimalismo come concetto chiave del Wabi Sabi
Nell’arredamento Wabi Sabi il minimalismo è filo conduttore di uno stile che mette in luce la materia prima con cui vengono costruiti i complementi.
Sia negli elementi della zona notte che in quelli della zona giorno si nota una pulizia formale nel disegno. Le librerie, ad esempio, giocano con le lunghezze dei ripiani e con effetti di pieno e vuoto, ma rimangono iscritte in modelli geometrici che vedono l’alternarsi di forme rettangolari ben definite.
Il rigore si stabilisce nel costruire in maniera consapevole un arredo che deve essere dotato del necessario e non del superfluo. Vengono quindi fabbricati guardaroba senza maniglie, mobili bagno estremamente leggeri dalle forme squadrate e specchi senza cornice.
Ultimo aspetto, ma non per importanza, è il senso di armonia che traspare vedendo incastrarsi materiali differenti senza l’utilizzo di ferramenta, quasi a significare la non inutilità di un eccessivo intervento dell’uomo.
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