Tra le mura della fortezza risalente al XVI secolo e le brillante acque del Mar Mediterraneo sorge Cugó Gran Macina Grand Harbourdi Malta. Si trova tra le mura di un edificio storico di Sanglea, culla della stoira maltese, che ha mantenuto soffitti a volta e pareti in pietra calcarea. Il nome però si rifà curiosamente alla gru di acciaio che occupava in precedenza gli spazi dell’hotel.
Qui rivive con l’arredo lo stile scandinavo con dettagli architettonici minimalisti che giocano sui contrasti del contesto storico ospitante. Cugó Gran Macina Grand Harbour hotel è tutto questo e molto altro.
Le suite del Cugó Gran Macina Grand Harbour Hotel
I lavori firmati dall’ architetto Edwin Mintoff e l’ interior design curato dal Daaa Haus hanno delineato i caratteri di questo hotel con una combinazione di elementi moderni che si intrecciano con la realtà storica del luogo.
Ognuna delle 21 suite del Cugó Gran Macina Grand Harbour Hotel offre un’esperienza unica: spaziano dai 40 ai 130 metri quadrati, tutte arredate con gusto e dettaglio scrupoloso, dai salottino agli angoli cottura che completato il confort di una comune camera da letto.
Le più piccole, le Corner Suite si trovano nella dependance sulla parte anteriore dell’edificio. Offrono ampie vetrate sul porto pur mantenendo ottima privacy e un’ accogliente zona lounge separata.
Salendo verso le Presidential Suite e la Macina Grand Harobur Suite gli spazi aumentano per ospitare fino a 6 persone, si sviluppano anche su più livelli con un notevole aumento della vista e del panorama. Tutte le camere sono dotate degli accessori utili alla vacanza, alla cura della persona e alle sue esigenze. In questo caso si arriva ad avere angoli cottura e tavoli da pranzo per un servizio completo.
E molto altro
Tappeti in lana, pezzi scandinavi, letti e divani italiani e su misura sono solo alcuni degli elementi scelti. E poi i materiali sono fondamentali e identificativi del progetto: marmo di Carrara, pietra lavica, rovere sbiancato, acciaio.
Un altro elemento è la luce che circonda lo stabile e la vista panoramica sul porto turistico fanno da cornice e da complemento a cui non si può rinunciare al Cugó Gran Macina Grand Harbour Hotel, ma questo è dato dalla natura del posto.
La piscina panoramica infatti è una chicca che permette di godere a pieno proprio l’hotel insieme al panorama circostante. Tra le curiosità e attività alternative proprio qui si svolgono lezioni di joga e pilates.
Per il palato invece l’hotel offre servizio ristorante di alto livello con ingredienti stagionali locali. Il menù dello chef Chris Hammett è un mix di storia e contemporaneità premiato nel 2019 al World Luxury Restaurant Awards.
Sono in arrivo anni brillanti per l’interior design, stiamo infatti lentamente entrando nella nuova era in cui sarà proprio la tecnologia a determinarne l’evoluzione. Ma quali tecnologie verranno implementate? Ci sono segnali che indicano la direzione in cui andrà l’interior design 3D?
Ecco come sarà l’interior design del futuro secondo Sara Concato – Head of Design di StudioS Interiors , che ci racconta in questo articolo come, tra l’altro, un render può raccontare un progetto ancor prima che questo prenda forma.
La tecnologia ha completamente trasformato l’industria del design, rendendo le possibilità di progettazione davvero infinite. Siamo destinati ad avere a che fare con sempre più strumenti tecnologici che consentano di realizzare tutte le idee messe sul tavolo.
I designer saranno in grado di guidare i clienti attraverso i vari ambienti, aiutarli a capire e visualizzare come apparirà l’interno. I clienti stessi diventeranno i protagonisti, osservando i vari elementi di design nel mondo digitale e potendo modificare ciò che non piace loro. In questo modo, potranno ottenere esattamente ciò che desiderano, fin nei minimi dettagli.
“Può essere difficile prevedere il futuro” – dice Sara – “gli esperti di tutto il mondo si arrovellano per determinare dove potrebbe essere il mondo del design tra cinquant’anni e molti accesi dibattiti ruotano su cosa ci potrebbe riservare l’avvenire“. Proprio per cercare di comprendere la strada che questo mondo sta prendendo abbiamo messo insieme alcuni fattori che pensiamo possano dare forma all’interior design nei prossimi anni. Come previsto, la tecnologia è destinata a svolgere un ruolo enorme nel futuro dell’interior design.
Ma quali saranno le nuove tecnologie? E come potremmo usarle?
Rendering 3D – il progetto prende forma
Quando un interior designer incontra un cliente per la prima volta, cerca di farsi un’idea di ciò che il cliente desidera e necessita per la sua casa o per qualsiasi altro ambiente voglia progettare. In questa prima fase si ottengono tutte le informazioni per iniziare il processo di progettazione.
Prima che la tecnologia prendesse il sopravvento, i designer di interni realizzavano schizzi e disegni da mostrare al cliente per ricevere un feedback, quindi, apportare le modifiche necessarie in base al suo riscontro, andando avanti magari all’infinito. Questo succedeva perché il cliente non aveva la possibilità di vedere realmente in anteprima ciò che stava scegliendo.
Il rendering 3Doffre oggi la possibilità ai professionisti di modellare, arredare e presentare gli ambienti in una veste grafica tridimensionale e realistica, atta a fornire una vera e propria anteprima del risultato.
Con il rendering si creano visualizzazioni 3D fotorealistiche delle idee del cliente, finalizzando il progetto fino ad arrivare a soddisfare le sue richieste.
Sara Concato – Head of Design di StudioS Interiors ci dice: “Il rendering 3D ci permette di mostrare al cliente esattamente come apparirà il progetto finale, anche prima che inizi la sua realizzazione. Inoltre, possiamo apportare tutte le modifiche al progetto in modo efficiente ed efficace, avendo a disposizione un software di rendering 3D molto performante. Siamo quindi in grado di far innamorare il cliente di qualcosa che ancora in realtà non esiste”.
Progettare spazi abitativi in VR
La realtà virtuale ha piantato i suoi semi in vari settori e le sue radici stanno crescendo ad un ritmo molto veloce. L’interior design è uno dei settori che la stanno abbracciando sempre più al fine di creare un’esperienza ancora più immersiva di quanto possano già fare i render 3D.
Questo nuovo strumento sta rimodellando il futuro dell’interior design, portandolo a un livello completamente nuovo. I designer possono ora guidare i loro clienti attraverso tutti gli spazi abitativi che hanno creato, consentendo loro di vivere davvero gli interni della loro casa.
Questa tecnologia non è però ancora completamente accessibile al pubblico poiché spesso risulta ancora costosa, ma è qui che entra in gioco l’AR. La realtà aumentata, infatti, consente agli interior designer di fondere il mondo virtuale con quello reale sovrapponendo elementi virtuali su caratteristiche fisiche.
La realtà virtuale è destinata a subentrare completamente nel prossimo futuro ma, fino ad allora, gli esperti di interni possono fare affidamento sull’AR per creare design eccezionali.
Smart Home: interni più intelligenti
Il mondo della “casa intelligente“ è in pieno fermento, con un mercato in continua crescita negli ultimi anni.
Secondo le analisi di scenario realizzate dall’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, il mercato delle soluzioni Internet of Things per la Smart home in Italia ha ripreso a correre. Nel 2021 ha registrato infatti un alto tasso di crescita, con un +29% rispetto al 2020.
Il mercato è guidato da elettrodomestici connessi (135 milioni di euro), smart speaker (130 milioni di euro), soluzioni per la sicurezza (125 milioni). Si tratta di un ottio risultato, superiore anche ai livelli pre-Covid registrati a fine 2019 (530 milioni di euro, con un +23% sul 2018).
Sara conclude dicendoci che “molte persone hanno già vari gadget che rendono la casa più intelligente, come assistenti personali AI o vari altri dispositivi collegati. Questi sono tutti dispositivi autonomi che continuano ad ispirare gli interior designer a fare sempre di più durante la creazione dei loro progetti. Ad oggi la domotica è già entrata prepotentemente nelle nostre case e sarà sicuramente il futuro per chi desidera vivere in una casa dove, per gestire e controllare tutti gli impianti ed elettrodomestici, basterà un semplice smartphone o tablet“.
Per chi dispone di un giardino, terrazza o balcone, le cucine da esterno ci permettono di completare la zona pranzo outdoor. Cucinare in giardino o sul terrazzo ha rappresentato durante la pandemia una piccola via di fuga alle quattro mura domestiche, oggi invece diventa l’occasione perfetta per sperimentare nuove ricette e nuove modalità di cottura.
In commercio si trovano molte soluzioni: dai più tradizionali barbecue a legna o gas, fino alle più moderne e tecnologiche cucine da comporre e attrezzare in base alle proprie esigenze.
Come scegliere una cucina da esterno?
La scelta della cucina da collocare nel proprio spazio outdoor dipende da diversi fattori: la frequenza di utilizzo, le dimensioni dello spazio e lo stile d’arredo. Ecco perché per le cucine da esterno sono proposte in tanti modelli differenti: dalle soluzioni più compatte, pensate per gli spazi ridotti, ai modelli componibili con vari strumenti di cottura.
Per chi non è alla ricerca di una cucina per la preparazione di pasti elaborati, può bastare una soluzione semplice dotata di grill o di una piastra con bombola esterna, con lavello e un piccolo piano di lavoro. Se invece siete alla ricerca di cucine da esterno più complete, si può optare per sistemi modulari componibili dotati di maggiori funzionalità. Se si cerca poi una soluzione salvaspazio, la scelta ricade solitamente su una minicucina pratica e funzionale.
Cucine da esterno modulari per giardini e terrazze
Scegliere una cucina moderna e mudulare per il proprio giardino o la terrazza, ci permette di creare la composizione più adatta alle nostre esigenze. Per cucinare comodamente è consigliabile optare per 2 o 3 moduli. Un modulo per il piano cottura, uno per il lavello e, tra i due, non può mancare un piano d’appoggio o per la preparazione dei cibi.
Base kitchen Outdoor di Kettal Studio
Questa cucina proposta da Kettal è una struttura modulare che offre infinite soluzioni. Un telaio portante in alluminio permette di inglobare i diversi moduli in gres, creando combinazioni completamente diverse pur mantenendo il suo design autentico e lineare.
Il design è stato realizzato con superfici pulite e lisce, prive di angoli, per migliorare la pulizia e consentire una manutenzione facile e veloce. È disponibile in due tipologie di gres e due finiture in legno iroko per le ante. La struttura modulare in alluminio è sempre di colore nero.
Oltre alle funzioni base di una cucina, incorpora anche un Barbecue a Gas e la possibilità di aggiungere più fornelli integrati con supporto per Wok. Consente inoltre di incorporare un bancone bar.
La nuova cucina ÀTRIA di Abimis
Presentata nel 2021, ÀTRIA è la prima cucina Abimis espressamente realizzata per vivere all’esterno. In un costante equilibrio tra estetica, funzione, tecnica e innovazione, ÀTRIA si completa con nuovi moduli contenitori che possono essere collocati a fianco al blocco cucina o vivere da soli dando vita a diverse ambientazioni. I mobili contenitore sono realizzati in acciaio, declinabile in diverse finiture o verniciato in tutti i colori RAL.
Disponibili in due diverse altezze e completamente personalizzabili, i moduli contenitore posso essere coordinati alla cucina.
ÀTRIA propone anche una rinnovata e ampia scelta di accessori modulari coordinati. Tra questi lo schienale attrezzato, o le mensole per la sistemazione dei vari utensili. Inoltre, nella versione a isola, il piano di ÀTRIA può essere esteso fino a creare una pratica penisola snack.
La nuova cucina outdoor ÀTRIA è realizzata interamente in acciaio Inox AISI 304, materiale antibatterico e biologicamente neutro riciclabile al 100% e facile da pulire. La struttura è dotata di piedini regolabili per assicurare la massima stabilità. Se installata in un contesto marittimo o con piscina, ÀTRIA viene realizzata in acciaio Inox AISI 316, una lega speciale la rende particolarmente adatta a vivere in ambienti ricchi di cloro e salsedine.
Formalia Outdoor la prima cucina Scavolini per gli ambienti esterni
La nuova cucina Scavolini mantiene tutti i tratti distintivi di Formalia, in cui i dettagli giocano un ruolo da protagonista e ne caratterizzano fortemente il design.
Grazie a una notevole modularità, composta da 19 elementi da abbinare a elettrodomestici di ultima generazione, ogni configurazione di Formalia Outdoor è un modello unico ed esclusivo, progettato per essere inserito in qualsiasi tipologia di spazio da vivere all’aperto e adattarsi a qualsiasistile di arredamento.
Nella progettazione di Formalia Outdoor grande attenzione è stata dedicata alla scelta dei materiali che, oltre a garantire elevate performance, esprimono l’eleganza di un design ricercato. La struttura in alluminio e il top con zona lavaggio integrata disponibile sia in acciaio sia in altri differenti materiali performanti, sono abbinabili a due differenti finiture di ante e cassa: in acciaio per un look tecnico e raffinato oppure in legno performante per esterni – multistrato di Okumè con impiallacciatura in teak – che rende l’insieme più materico e familiare. Entrambe le soluzioni sono estremamente resistenti all’umidità, alle intemperie, agli sbalzi termici e all’usura.
Frame Kitchen Outdoor di Fantin
La Frame Kitchen Outdoor di Fantin è una cucina modulare e componibile. Possono essere dotate di barbecue integrato a gas in inox, che consente di cucinare senza fumo e con grande praticità, grazie alla qualità dei materiali e all’alta tecnologia impiegata.
I top sono in acciaio inox oppure in laminato. I piani cucina in acciaio inox Barazza hanno uno spessore di 4 mm e sono disponibili con due finiture. L’acciaio inox AISI 316, materiale idoneo per ambienti esterni, garantisce migliore resistenza in ambienti con presenza di salsedine. È inoltre resistente agli effetti corrosivi del cloro e a detersivi particolarmente aggressivi. I top in Laminato, disponibili in tre varianti, offrono eccellenti performance tecniche garantendo la massima igiene e resistenza.
Fantin propone la Frame Kitchen Outdoor in una sorprendente palette cromatica composta da tonalità di tendenza. Si va dalle nuance più delicate ai colori più intensi, che accendono la collezione permettendo molteplici soluzioni estetiche. Da non sottovalutare, poi, la sostenibilità che i prodotti Fantin riescono a garantire. Infatti, sono realizzati quasi esclusivamente da elementi in metallo 100% riciclabile e da finiture a polveri atossiche prive di metalli pesanti.
Postazioni di cottura da esterno dalle dimensioni compatte
Come detto, le cucine da esterno per attrezzare il giardino, la terrazza o il balcone sono disponibili anche in versione “mini” per adattarsi a spazi ridotti. Ecco di seguito tre postazioni di cottura dalle dimensioni compatte.
Cucina da esterno IKEA
Il barbecue a gas GRILLSKÄR ha 4 bruciatori a controllo indipendente con impostazioni di temperatura da basso ad alto, che ti offrono molteplici opzioni di cottura. Puoi controllare facilmente il calore dei bruciatori in acciaio inossidabile a seconda di cosa stai cucinando sul barbecue. La grande area di cottura (68×49 cm) ti permette di cuocere porzioni generose per tutta la famiglia. Il termometro integrato nel coperchio ti permette di controllare la temperatura durante la cottura senza bisogno di aprire il coperchio. La griglia è resistente e non si arrugginisce, poiché è in acciaio inossidabile. Manici termoisolanti in acciaio inossidabile.
Se vuoi creare una cucina completa all’esterno, completala con l’unità lavello e l’isola cucina GRILLSKÄR, in vendita separatamente.
Alain di Palazzetti
Cucinare all’aperto con una vera e propria postazione di cottura, anche in spazi ridotti? Alain di Palazzetti soddisfa questo desiderio. Si tratta di un barbecue a gas dotato di tre griglie e una piastra in ghisa, più un tradizionale fornello per cucinare diverse preparazioni contemporaneamente.
Alain è interamente realizzato in acciaio inox e dotato di un coperchio per chiuderlo quando non viene utilizzato, inoltre lo si può traportare facilmente in qualsisia punto del giardino o della terrazza, grazie alle pratiche ruote.
Il forno a legna smart DeliVita
DeliVita è un forno a legna smart, che, con le sue dimensioni contenute e la struttura in fibra di vetro, diventa leggero e facile da trasportare, rendendolo perfetto anche per balconi e terrazzi.
Realizzato artigianalmente in Gran Bretagna, può essere utilizzato come barbecue, affumicatore, forno tandoori, per cotture lente, come per cuocere pane, pizza e focacce. La velocità di riscaldamento lo rende adatto ai ritmi di vita moderni. Raggiunge una temperatura di 500°C in meno di 30 minuti e i consumi sono molto bassi: 1kg di legna all’ora.
Nonostante le elevate temperature che è in grado di raggiungere, garantisce un impiego sicuro. Esternamente al tatto, sia la struttura che le maniglie, rimangono fredde; ciò permette di posizionare il forno a contatto con qualsiasi tipologia di superficie, senza alcuna limitazione.
Interamente costruiti a mano da artigiani dello Yorkshire, i forni DeliVita presentano una parte interna in argilla refrattaria, mentre la base è in pietra vulcanica del Vesuvio, per trattenere al meglio e a lungo il calore. La struttura esterna, invece, è realizzata in acciaio inox marino spazzolato e rivestita da un guscio in fibra di vetro lucidato, disponibile in diverse colorazioni, dal nero, al grigio, fino alle tinte più insolite come rosa, viola, rosso, arancione e verde oliva. Il forno è stato progettato per resistere all’aperto al mutevole clima britannico, anche nelle zone di mare, rendendolo ideale per molteplici usi outdoor.
DeliVita è commercializzato in esclusiva per l’Italia da MaisonFire, azienda di Carate Brianza, leader nel mercato dei caminetti ecologici senza canna fumaria
L’evoluzione del mercato immobiliare, dalla figura dell’agente immobiliare ai portali on line. A chi affidarsi per vendere il proprio immobile.
Un tempo per vendere, dare in affitto o acquistare una casa oppure un immobile di altro tipo, si utilizzavano metodi differenti rispetto ad oggi, come ad esempio “far girare la voce” oppure ci si affidava ad un individuo, che avendo una buona conoscenza del posto, riusciva a ricoprire al meglio il ruolo di intermediario tra le figure di chi vende e chi acquista. Diventava un punto di riferimento; in seguito, si è fatta largo tra le professioni quella dell’agente immobiliare: una persona che studiava appositamente per fare questo mestiere.
Successivamente, c’è stato l’avvento delle società di intermediazione immobiliare, ovvero le cosiddette agenzie immobiliari che hanno perfezionato le tecniche per incrociare domanda e offerta. L’acquirente, quindi colui che è intenzionato ad acquistare l’immobile, e il venditore, quindi colui che è intenzionato a vendere un immobile, vengono guidati passo passo nella scelta di vendita o di acquisto.
Le figure delle agenzie immobiliari e degli agenti immobiliari rientrano nel mercato immobiliare; per trovare i prezzi più consoni per acquistare la prima casa o degli appartamenti di altro tipo o mettere in fitto o in vendita una proprietà, ci si può affidare al più grande portale immobiliare. Vediamo ora insieme cos’è questo tipo di mercato.
Cos’è il mercato immobiliare
Il mercato immobiliare si occupa della costruzione e compravendita di immobili. È un tipo di mercato che fa gola a molti perché ha un elevato valore economico e sociale. Ovviamente non è facile districarsi al suo interno, bisogna essere esperti nel settore per garantire una buona riuscita di acquisto o vendita dell’immobile.
Per questo motivo ci sono delle figure ad hoc che se ne occupano. Come dicevamo prima, questo compito viene affidato alle agenzie immobiliari che valuteranno il vostro immobile e vi affiancheranno nella sua vendita, con l’unico obiettivo di farvi ricavare il valore economico più giusto e consono in base a ciò che state offrendo.
In questo caso, corre in aiuto anche lo strumento di valutazione online, molto valido in questi tempi. Veloce e sicuro, l’obiettivo è il medesimo di una figura fisica. Se si è, invece, clienti che vogliono acquistare un immobile, che sia un comparto di edilizia residenziale o non residenziale, l’iter è sempre lo stesso. Ci si rivolge ad esperti che svolgeranno il loro mestiere in modo impeccabile garantendo la scelta che assolve al meglio le vostre esigenze.
Ci sarà una contrattazione, come detto poc’anzi, per incrociare domanda e offerta. Ci siamo mai chiesti perché alcune case restano sul mercato per mesi senza essere acquistate? Da questo punto di vista, il mercato immobiliare è spietato. Tutto sta alla lettura analitica della domanda, quindi del luogo in cui ci trova.
Come vendere subito il proprio immobile
Non c’è una risposta corretta. Però, c’è un’osservazione da fare. Di solito, una persona vende la vecchia casa per acquistarne subito un’altra. Quindi, ciò che attirerà maggiormente l’attenzione è una casa che si presenta già in buone condizioni. Questo non deve spaventare, perché i professionisti in questo campo sanno “dove mettere le mani”. Il loro compito è quello di rendere appetibile il vostro immobile, consultando anche esperti in altri settori, come ingegneri, e far sì che la vostra abitazione si distingua sul mercato immobiliare. Ad ognuno il proprio mestiere e il tornaconto è assicurato.
Con l’arrivo della stagione più calda, non bisogna sottovalutare l’importanza degli spazi esposti della propria abitazione, quali il balcone e la terrazza. Si tratta di spazi fondamentali perché, anche se esposti, si rivelano i più adatti per godere della frescura serale: finalmente, dunque, è arrivato il momento di valorizzarli tramite il corretto uso di piante e fiori. Oggi, è possibile farsi un’idea anche online delle diverse piante da esterno che si prestano all’abbellimento del terrazzo: seguendo questa breve guida, sarà infatti possibile scoprire le basi per la decorazione da esterno.
La decorazione del balcone
Forse è meno suggestivo di un terrazzo o di un giardino, ma anche il balcone può essere sfruttato per creare uno spazio rilassante e di bell’aspetto. Indipendentemente dalle sue dimensioni, dunque, si può lavorare per rendere quei metri quadrati a disposizione il luogo perfetto per respirare aria fresca, quando il caldo delle mura domestiche opprime gli interni.
A un certo punto, tuttavia, bisognerà fare i conti con le dimensioni dello spazio a disposizione: nel caso in cui queste siano ridotte, si dovranno prendere in considerazione accorgimenti di vario tipo, quali l’utilizzo di sedie e tavolino pieghevoli o mobiletti salvaspazio, per un migliore sfruttamento dei pochi metri quadri a disposizione. La comodità è un dato essenziale ma, allo stesso tempo, non è tutto: chiunque voglia dare un po’ di colore al proprio balcone o terrazzo non potrà fare a meno di scegliere delle piante da balcone da collocare in appositi vasi o fioriere. In alcuni casi, è possibile utilizzare anche ceste di vimini come vasi, così da dare un tocco di originalità alla composizione che si desidera creare.
L’effetto desiderato sarà quello che solitamente si scorge dal basso delle strade, quando si alza lo sguardo e ci si sofferma su quei balconi traboccanti di fiori: dai gerani alle margherite, passando per i fiordalisi, queste tipologie di fiori si rivelano le più adatte per dare un tocco di colore al proprio esterno. Il balcone sarà tanto gradevole allo sguardo dei passanti vicini, quanto lo sarà per chiunque decida di rilassarsi all’aperto, accomodandosi su una poltrona da esterni, magari con un buon libro in mano. Ovviamente, questo risultato si rivelerà più ricco se lo spazio a disposizione è notevole, tale da poter essere sfruttato anche con piante rampicanti: queste meritano una particolare dose di pazienza da parte del proprietario, così come richiedono anche un po’ di ombra per una crescita costante e completa.
Non solo fiori
Bisogna considerare che, essendo uno spazio esterno, molto spesso ci sono delle controindicazioni di cui tenere conto quando si desidera abbellire il proprio balcone. Ad esempio, foglie, petali e acqua potrebbero cadere ai piani di sotto, generando lo scontento dei vicini. Questo fastidio, però, può diventare il pretesto perfetto per lasciare momentaneamente da parte l’idea dei fiori da balcone, e valorizzare l’utilizzo di piante grasse, molto più adatte in contesti come questo. Molte di quelle disponibili sono infatti di piccole dimensioni e si rivelano dunque adatte anche ai balconi meno spaziosi.
Nello specifico, poi, le piante grasse permettono di ricreare nel proprio terrazzo anche degli angoli sempre verdi: tutto, nuovamente, dipende dallo spazio a disposizione. Le piante grasse possono essere facilmente sfruttate negli spazi più piccoli: richiedono cure limitate e si rivelano delle decorazioni floreali semplici da gestire e dall’effetto assicurato. Nel caso in cui si abbia un terrazzo molto spazioso, invece, si possono sfruttare delle piante di medie dimensioni, come le conifere nane, per decorare al meglio gli angoli del proprio esterno.
Infine, nel caso in cui si decida di unire l’utile al dilettevole, è possibile allestire un piccolo spazio dedicato interamente alle erbe aromatiche: spiccheranno dunque dei vasetti dedicati all’erba cipollina e al più classico basilico. Avranno il loro spazio il rosmarino e il prezzemolo, la salvia e la menta. Se lo spazio a disposizione è notevole, non c’è ragione per cui non si possa scegliere qualche specie da orto, magari da allestire in verticale, per una maggiore ottimizzazione degli spazi.
Alcuni suggerimenti per curare le piante in balcone
Per prendersi cura delle proprie piante, è necessario seguire alcuni consigli, molto elementari, che tuttavia si riveleranno preziosi per garantire un corretto sviluppo dei fiori e delle specie vegetali selezionate. In primo luogo, non va sottovalutata la scelta del vaso: anche nel caso in cui si voglia fare economia di spazio, il vaso deve avere sempre dimensioni tali da permettere un corretto sviluppo delle radici della pianta. Inoltre, i vasi con dei fori sul fondo si rivelano di norma i migliori in una grande varietà di contesti.
Di norma, infine, andrebbero garantite alle piante almeno sei ore di esposizione solare, ragion per cui solitamente si espongono a Sud. Tuttavia, bisogna tenere sempre a mente le caratteristiche di ciascuna specie, perché alcune di queste possono avere bisogno di più luce rispetto ad altre. Infine, è necessario avere sempre un piano per poter coprire le piante nelle giornate più aride e afose, così come in quelle particolarmente ventose.
In sintesi, dunque, con l’Estate in arrivo, è d’obbligo prendersi cura degli spazi più esposti della casa, e farlo con delle piante è certamente la soluzione ideale. Scegliere con cura le specie che si vogliono piantare e tutelarle nel migliore dei modi può rivelarsi ben più di un hobby, ma anche l’inizio di una passione che porterà nuovi colori alla propria casa.
Avere a disposizione uno spazio outdoor è fondamentale non soltanto per far accrescere di valore la propria abitazione ma anche per il benessere psico-fisico, poiché un angolo verde permette di trascorrere le giornate all’aria aperta e a contatto con la natura.
Proprio perché così importante, il giardino è uno spazio che va curato e valorizzato. Per ottenere un’area che sia godibile durante tutto l’anno, dove potersi rilassare ma anche trascorrere del tempo con amici e familiari, è fondamentale arredare l’ambiente esterno in maniera funzionale, senza però rinunciare ad un tocco di stile.
Valorizzare l’area relax con la giusta copertura per piscina
Nella maggior parte dei casi, i giardini si caratterizzano per la presenza di una piscina, elemento in genere installato per ricreare un ambiente accogliente.
A questo proposito, è importante ricordare che è possibile valorizzare l’area relax grazie alle coperture per piscina, soluzioni funzionali ed eleganti che permettono di sfruttare la vasca per tutto l’anno. Inoltre, si tratta di strutture indispensabili per proteggere la vasca dagli agenti atmosferici, dagli animali, così come dal deposito di residui di piante e dallo smog, nonché per mantenere una temperatura dell’acqua sempre piacevole anche in inverno.
In commercio, si trovano molteplici modelli tra i quali scegliere. È però importante affidarsi esclusivamente ad aziende specializzate, che sappiano indirizzare l’utente nella scelta del dispositivo che risponda al meglio alle proprie necessità. Ad esempio, sul sito di abritaly.eu, realtà d’eccellenza del settore sia in Italia che in Europa, sono disponibili soluzioni adattead ogni specifica esigenza, distinte per stile e tipologia.
Installare una pergola per godere del giardino tutto l’anno
Oltre alla copertura della piscina, può essere utile realizzare uno spazio riparato anche ingiardino, così da poter fruire dell’ambiente ogni volta che lo si desideri senza essere condizionati dal mutare delle stagioni.
Le pergole risultano perfettamente in grado di soddisfare questa esigenza: si tratta di soluzioni eleganti, che possono essere realizzate su misura e che riparano lo spazio outdoor dalle intemperie e dai raggi UV. Si adattano facilmente all’ambiente circostante, donando il giusto tocco di modernità.
Naturalmente, in fase di scelta è necessario tenere conto delle proprie preferenze, dello stiledi vita così come delle dimensioni del giardino, per capire dove installare la struttura per beneficiarne al meglio.
Arredare lo spazio outdoor: i dettagli che fanno la differenza
Al di là delle coperture per piscine e delle pergole, che costituiscono l’arredamento più visibile e funzionale allo spazio outdoor, bisogna curare anche i piccoli dettagli per valorizzare al meglio il giardino.
A partire dall’illuminazione: che si tratti di una lampada di design oppure di un filo di luci da far passare fra i cespugli, installare una fonte luminosa in giardino è indispensabile per ottenere un’atmosfera romantica ed accogliente.
Per chi poi desidera creare una perfetta zona living dove poter accogliere ospiti o leggere un buon libro, sono essenziali un tavolo con sedie, panche, divani, poltrone e pouf. È importante, in questo caso, assicurarsi che il materiale utilizzato per il mobilio sia studiato appositamente per resistere alle intemperie e per essere facilmente lavabile (ad esempio, legno teak o rattan sintetico).
In generale, comunque, si consiglia di utilizzare per l’arredo colori neutri e chiari perottenere un ambiente fresco e rilassante. Eventualmente, per chi desidera un tocco più grintoso, si può sempre dare sfogo alla fantasia con complementi d’arredo più piccoli, ad esempio acquistando cuscini dai toni accesi.
Uno dei problemi più comuni di chi ristruttura casa è l’aumento incontrollato dei costi durante i lavori.
Spesso la colpa viene data ai tecnici che hanno sbagliato i conti (o il progetto…), alle imprese furbe che fanno uscire lavori di cui non avevano parlato, o a imprevisti imprevedibili.
In realtà la causa dell’aumento dei costi è quasi sempre una sbagliata tenuta dei conti (o una mancata tenuta dei conti…), che porta a non considerare alcune spese facilmente prevedibili (e obbligatorie…) ma di cui le persone non sono consapevoli.
Lo strumento principe per avere sempre sott’occhio quanto ti sta costando la ristrutturazione è il quadro economico.
Ma il quadro economico di una ristrutturazione è un documento complesso, che deve essere capito e scritto nel modo giusto. Ed è un documento di cui il primo a preoccuparsi dovrebbe essere il committente dei lavori.
In questo articolo ti farò vedere come si prepara un quadro economico nel modo corretto e potrai scaricarne uno da utilizzare per la tua ristrutturazione.
In passato ho affrontato spesso sul blog il tema del budget, relativamente alla ristrutturazione di una casa. Ma non ho mai parlato in modo diretto e completo del documento principale con cui puoi stimare e tenere traccia nel modo corretto delle spese della tua ristrutturazione: il quadro economico.
Con questo articolo vorrei porre rimedio a questa mancanza.
A rischio di dire cose banali vorrei precisare cosa sia il quadro economico: stiamo parlando di un documento di sintesi in cui sono riportati tutti i principali capitoli di spesa della ristrutturazione. In realtà hai a che fare con quadri economici più o meno ogni volta che chiedi il preventivo per qualcosa: l’auto, il cellulare, le vacanze…perché quindi dedicare un intero articolo al quadro economico per la tua ristrutturazione? In fondo non basta prendere il preventivo dell’impresa?
La risposta è no: il quadro economico in campo edilizio è un documento abbastanza complesso perché le modalità con cui vengono realizzati i lavori, il modo con cui vengono contabilizzati e la quantità di figure che vengono coinvolte nel processo è enorme (anche in una piccola ristrutturazione). E c’è bisogno di uno strumento che sia in grado di tenere tutti i costi sotto controllo. Ed è indispensabile farlo dal principio della ristrutturazione, pena il rischio di sforare il budget a tua disposizione e non sapere come pagare imprese, tecnici e fornitori. Immagino tu nella tua casa ci voglia vivere e non vuoi scappare in qualche stato sudamericano per sfuggire ai creditori.
Per capire la complessità di questo documento proviamo a riassumere tutti i soggetti che in qualche modo interverranno nella tua ristrutturazione e a cui dovrai dare dei soldi:
L’impresa che fa i lavori (con i subappaltatori come gli impiantisti)
I fornitori di pavimenti e rivestimenti
I fornitori di sanitari e rubinetterie (spesso coincidono con i precedenti)
I fornitori di infissi esterni ed interni
I mobilieri
I tecnici
E sicuramente me ne sono scordato qualcuno…
Queste sono tutte voci di spesa che dovrai inserire nel tuo quadro economico. Però c’è un però: i preventivi che ti vengono fatti da (quasi) tutti sono netti, cioè non contemplano l’iva che va aggiunta a parte ma che dovrai pagare tu. Ma non basta moltiplicare tutti gli importi per l’aliquota iva generica: infatti in Italia, nel settore edile, esiste l’iva differenziata a seconda di beni e servizi. Il tema fortunatamente non ha subito variazioni da un po’ di anni, ma è comunque complicato, quindi devi prestare attenzione mentre aggiungi questa imposta. Se vuoi approfondire il tema ho scritto questo articolo un po’ di tempo fa.
Per non andare troppo per le lunghe, nella tua ristrutturazione puoi applicare due regimi iva separati. Proviamo a riassumere anche questo:
Sulle opere edili ed impiantistiche l’iva va al 10%;
Sulle forniture l’iva va al 22%;
Sulle forniture di beni significativi (se non sai cosa sono lo trovi nell’articolo che ti ho appena linkato) l’iva va al 10% fino al concorrere dell’importo necessario per installarli, sul resto va al 22%;
Sulle prestazioni tecniche (progettazione e direzione lavori) l’iva va al 22% a meno che il tecnico non aderisca al regime forfettario (senza iva)
Capisci che calcolarla correttamente non è banale…
Ma non è finita qui: non esistono mica solo le spese per i lavori/progettazioni e l’iva! Ci sono anche altre spese che dovrai sostenere e che entrano a tutto diritto nel quadro economico della tua ristrutturazione. A titolo di esempio:
Il contributo previdenziale per i tecnici (imposto per legge)
Le spese di segreteria per pratiche edilizie e catastali varie
Eventuali oneri di occupazione di suolo pubblico
Ecco: sommando tutte queste voci hai un quadro economico complessivo della tua ristrutturazione.
E già qui sarebbe abbastanza articolata come cosa….se non fosse che devi tenere conto anche delle detrazioni fiscali. Non ti devo certo spiegare in questo articolo cosa sono e come funzionano, ne ho scritto in abbondanza in passato e trovi un articolo qui.
Siccome le detrazioni fiscali ti aiutano a ridurre in modo significativo il costo della ristrutturazione (almeno sul lungo termine), penso sia fondamentale inserirle nel quadro economico. Ma per calcolare correttamente quanto puoi detrarre devi sapere quali detrazioni fiscali ci sono, quali sono i limiti di spesa e quali opere rientrano in quale detrazione. Anche qui le cose non sono affatto banali.
Attualmente sono presenti queste detrazioni fiscali che puoi sfruttare per la tua ristrutturazione:
Bonus casa
Ecobonus
Bonus arredo
Bonus verde
Superbonus (con mille limitazioni….)
Ce ne sarebbero anche altre ma solitamente non sono sfruttabili in una ristrutturazione media.
In ogni caso, come vedi, costruire correttamente il budget della tua ristrutturazione è un processo complesso. Ma non è una cosa impossibile né per la quale ci vuole una laurea in astrofisica.
Però si tratta di una cosa che devi cominciare a fare subito nella tua ristrutturazione, a partire da quando fai le prime ipotesi: sarà il tuo strumento di controllo principe.
Immagino che tu non abbia mai visto il quadro economico di una ristrutturazione, quindi potresti ritrovarti in difficoltà nell’affrontare la realizzazione del tuo.
Per questo nei prossimi paragrafi approfondiremo quanto detto fino a qui, troverai il link per scaricare un quadro economico completo di esempio e ti indicherò un paio di strumenti utili.
IL QUADRO ECONOMICO PER UNA RISTRUTTURAZIONE
In rete puoi trovare un sacco di quadri economici: si tratta di uno strumento standardizzato nell’edilizia e che viene utilizzato sia nel settore pubblico che in quello privato da decenni.
Tutti però hanno un problema: non sono costruiti sulle specifiche esigenze di una ristrutturazione. Infatti si tratta sì di documenti di sintesi dei costi, ma da un lato di eccessiva sintesi e dall’altro con informazioni superflue.
Il quadro economico-tipo di un’opera pubblica infatti è composto da due parti:
Importo lavori
Somme a disposizione
Nell’importo lavori viene semplicemente riportato il totale del costo dell’opera, desunto dal computo metrico estimativo (abbiamo parlato di questo documento in questo articolo), e l’unica distinzione che viene fatta è quella tra le somme per realizzare i lavori e quelle per la sicurezza (semplificando: i costi per l’installazione del cantiere, la formazione del personale e i dispositivi di protezione).
Ma a te questa distinzione non serve…invece ti serve un maggiore dettaglio del costo di realizzazione dei lavori, perché probabilmente affiderai le opere edili ed impiantistiche ad un’impresa ma le mattonelle del bagno te le vai a comprare per i fatti tuoi, così come gli infissi, etc.
Nelle somme a disposizione invece è messo il calderone di tutte le altre spese che concorrono a formare il costo reale dei lavori: da quelle per i tecnici, agli oneri burocratici, all’iva, a una miriade di altri costi che hanno senso solo in un appalto pubblico (spese per pubblicità, commissioni, assistenza alla d.l., incentivi, etc.).
Fermo restando che un quadro economico costruito in questo modo fornisce il costo finale e reale dei lavori in modo corretto…non lo fa secondo le tue esigenze.
Il quadro economico per una ristrutturazione può essere fatto in vari modi, ma dal mio punto di vista deve essere composto da quattro sezioni:
Sezione 1: costo di lavori, forniture, arredi e imprevisti
Sezione 2: costo delle spese tecniche
Sezione 3: costi burocratici e assimilabili
Sezione 4: detrazioni fiscali
Ma non basta, ogni sezione dovrebbe avere un ulteriore grado di dettaglio. Vediamolo.
Sezione 1: i lavori veri e propri
Nella sezione 1 trovi il costo di tutti i lavori che devono essere realizzati che possono essere suddivisi in quattro macro-categorie:i lavori edili e impiantistici, le forniture, gli arredi e gli imprevisti.
Il costo dei lavori dovrebbe essere a sua volta suddiviso nelle categorie principali:
Opere edili
Impianto elettrico
Impianto idrico
Impianto di riscaldamento
(ce ne possono essere anche altre ma queste sono quelle essenziali)
La stessa cosa per le altre voci di costo di questa sezione. Ad esempio le forniture dovrebbero essere divise per:
Pavimenti e rivestimenti (anche separati eventualmente)
Sanitari e rubinetterie (come sopra)
Infissi interni (le porte)
Infissi esterni (finestre e sistemi oscuranti)
Volendo essere ancora più sofisticati anche gli arredi potrebbero essere suddivisi in più voci, magari legati agli ambienti.
Gli imprevisti poi sono una voce di spesa fondamentale, che devi tenere per te, ma che non puoi non considerare: sono le somme che ti salvano. Se ti va bene te le ritrovi da parte…in caso contrario riesci a finire i lavori! Solitamente si stimano intorno al 10% dell’importo dei lavori, ma non è una regola fissa.
Infine per ognuna delle voci che abbiamo elencato qui sopra, dovrebbe essere indicato il regime iva applicabile e il relativo importo.
Sezione 2: le spese tecniche
Anche per la sezione relativa al tecnico dovrebbe essere fatta una necessaria suddivisione. Ne propongo una un po’ articolata, ma che può essere semplificata.
Partiamo da una suddivisione di base:
Progettazione e direzione lavori
Progettazione impiantistica ed energetica
Variazione catastale
Attestato di prestazione energetica
Coordinamento della sicurezza
Progettazione di arredi su misura
Le prime due voci potrebbero essere ulteriormente dettagliate. La prima potrebbe infatti essere suddivisa (sulla base della mia esperienza) in questo modo:
Rilievo e verifica di conformità
Progettazione architettonica completa e impiantistica di base
Preparazione e presentazione delle pratiche edilizie
Direzione lavori e contabilità
Fine lavori e agibilità
Invece per quanto riguarda la progettazione impiantistica ed energetica:
Progetto impianto elettrico e domotico evoluto
Progetto impianto di riscaldamento/raffrescamento evoluto
Relazione di contenimento dei consumi energetici
Ho scritto un articolo abbastanza esaustivo su quali sono le prestazioni che deve svolgere un tecnico (o più tecnici) durante la ristrutturazione. Lo trovi qui e ti rimando a quello per capire meglio perché ho fatto questa distinzione sulla parte impiantistica (che a onor del vero non è sempre necessaria).
Anche in questa sezione va calcolata l’iva, che però non è sempre dovuta (per i tecnici ci sono dei regimi particolari che non la prevedono) mentre il contributo previdenziale è sempre dovuto e cambia a seconda della tipologia di tecnico (architetti e ingegneri 4%, geometri 5%).
Sezione 3: le spese burocratiche
Questa è forse la sezione più semplice anche se una di quelle spesso sottovalutate e che può regalare brutte sorprese.
Generalmente le spese burocratiche in una ristrutturazione non sono elevate: sono i diritti di segreteria di poche centinaia di euro per la presentazione delle pratiche edilizie.
Però ci sono dei casi in cui è necessario pagare tasse come il contributo di costruzione (nel caso di ampliamenti o cambi di destinazione d’uso) e l’occupazione di suolo pubblico, che possono essere salate.
Quindi le voci di questa sezione indicativamente sono:
Diritti di segreteria per pratica edilizia
Diritti di segreteria per agibilità
Occupazione di suolo pubblico
Contributo di costruzione
Naturalmente non sono tutte somme che dovrai pagare obbligatoriamente (alle volte non lo sono nemmeno i diritti di segreteria per la pratica edilizia) e potrebbero essercene anche altri. Per una ristrutturazione media considera solo i diritti di segreteria per la pratica edilizia e per l’agibilità.
Qui non c’è iva da pagare (e queste somme possono rientrare nelle detrazioni fiscali).
Sezione 4: le detrazioni fiscali
Con le prime tre sezioni potremmo chiudere il nostro quadro economico: infatti si arriva ad avere un quadro economico completo di tutte le spese da sostenere. Per molti anni i miei quadri economici non sono andati oltre questo punto e non è sbagliato fermarsi qui.
Però non dobbiamo nasconderci dietro un dito: sappiamo tutti che le detrazioni fiscali ormai hanno un ruolo fondamentale nelle ristrutturazioni: spesso ormai senza di loro non si parte nemmeno a ristrutturare. Quindi la quarta sezione serve proprio a mettere nero su bianco a quanto ammontano le detrazioni fiscali, e quindi le somme che possono essere risparmiate.
Il tema è complesso, ed è diventato ancora più complesso da quando sono stati introdotti lo sconto in fattura e la cessione del credito, con nuovi e più stringenti strumenti di stima e controllo.
Io mi occupo (anche) di detrazioni fiscali e quasi sempre non ho la certezza delle somme fino a quando non ho il progetto esecutivo in mano. Però puoi comunque arrivare fin da subito a fare una prima stima delle detrazioni fiscali che ti spettano. A patto di imputare le giuste somme alle giuste lavorazioni.
So che non è semplice e forse avrai bisogno di un aiuto per compilare correttamente questa parte del quadro economico.
In questa sezione il quadro economico dovrebbe essere diviso per le tipologie di detrazioni fiscali che puoi sfruttare (e che abbiamo visto poco fa):
Bonus casa
Ecobonus
Bonus arredo
Bonus verde
Superbonus
Se hai letto l’articolo sulle detrazioni fiscali sai che l’ecobonus è composto da più sotto-misure, e lo stesso vale per il superbonus. Quindi è utile un’ulteriore suddivisione.
Per l’ecobonus:
Riqualificazione globale
Sostituzione degli infissi esterni
Isolamento dell’involucro
Sostituzione dell’impianto di riscaldamento
Building automation (per l’impianto di riscaldamento)
NB: la riqualificazione globale si considera solo per edifici interi e non appartamenti in condominio. Se viene sfruttata questa misura si escludono le altre.
(In realtà nell’ecobonus ci sono altre misure oltre a queste, ma le ritengo di scarso interesse)
Passando al superbonus:
Cappotto termico
Sostituzione infissi
Sostituzione impianto di riscaldamento
Installazione di pannelli fotovoltaici
Installazione di sistemi di accumulo dell’energia
Installazione di colonnina elettrica
Come sai ogni misura ha una percentuale di detrazione, un massimale di spesa e delle opere che vi possono rientrare. E non possono essere fatte a caso. Ti rimando all’articolo sulle detrazioni fiscali che ti ho già linkato per approfondire e a quello sul superbonus (che trovi qui), anche se ormai è una misura che sta andando a scemare. Ma, soprattutto in fase avanzata, l’aiuto di un tecnico con un minimo di esperienza sarà indispensabile.
UN QUADRO ECONOMICO-TIPO
Spero che le indicazioni che ti ho dato finora siano state utili, ma lo so che all’atto pratico sei ancora lontano dal costruirti il tuo quadro economico.
Se vuoi puoi metterti con foglio e penna, oppure se hai un po’ di dimestichezza impostare qualche operazione con excel, e costruirti il tuo quadro economico personale.
Per facilitarti le cose ho voluto metterti a disposizione un quadro economico completo in pdf che, puoi scaricare, stampare e compilare autonomamente. Questo è uno screenshot:
Se vuoi puoi scaricarlo gratuitamente cliccando il pulsante qui sotto:
Si tratta dello stesso quadro economico che fa parte dei bonus in regalo con il mio manuale “Ristruttura la tua casa in 7 passi”.
Con una piccola differenza: chi possiede il manuale ha la versione in excel totalmente editabile del quadro economico. Può inserire i valori e modificarli a suo piacimento, ci sono dei calcoli automatici che vengono eseguiti (che eventualmente possono essere bypassati), ed aggiornarlo è estremamente semplice.
In questo video puoi vedere come ho compilato questo quadro economico in pochi minuti e come ho ottenuto automaticamente il calcolo delle prestazioni professionali e delle detrazioni fiscali:
Si tratta di uno strumento fondamentale per la tenuta dei conti della ristrutturazione.
Inoltre ti ricordo che tra i bonus del manuale c’è anche il budget simulator: uno strumento che con pochissime informazioni di base simula un quadro economico completo per una ristrutturazione. Basta inserire indirizzo, superficie e tipologia di ristrutturazione che si vuole realizzare ed in automatico il budget simulator fornisce un costo di massima della ristrutturazione, completo di importi delle detrazioni fiscali.
Chiunque ha acquistato il manuale “Ristruttura la tua casa in 7 passi” lo ha considerato uno strumento fondamentale per pianificare e gestire correttamente la propria ristrutturazione.
L’ossobuco è uno dei piatti tipici della cucina milanese, ormai nota ovunque grazie al suo sapore unico e inconfondibile. L’appellativo della ricetta richiama la parola “ossbus”, ovverosia “osso bucato” in dialetto. Esso fa riferimento alla carne di cui ci si avvale: di vitello, tagliata a fette, con l’osso posto al centro della stessa.
Un milanese doc non può definirsi tale se non sa prepararlo, ma anche chi si è trasferito a Milano per ragioni di vita o di lavoro, per essere davvero parte integrante della comunità meneghina, non può permettersi di non sapere come si realizza. Vediamo, dunque, nel dettaglio come si prepara questa ricetta.
Ossobuco alla milanese: quali sono i suoi ingredienti e come si prepara
Innanzitutto, prima di realizzare la ricetta in esame occorre reperire tutto il necessario per la preparazione del piatto. Per tale ragione, il primo passo da fare è recarsi in un supermercato al fine di acquistare tutti gli ingredienti necessari.
In alternativa, specialmente se non si ha il tempo per andare fisicamente al supermercato, si possono consultare le diverse app dei supermercati presenti sugli store digitali dei propri smartphone, che consentono di fare la spesa online a Milano, come quella di Bennet, ad esempio, che permette ai clienti di scegliere se ritirare gratuitamente l’ordine in uno dei punti vendita o se riceverlo direttamente a casa in poco tempo.
Ecco quali sono gli ingredienti necessari alla realizzazione della ricetta, in riferimento a 4 persone:
ossobuco di vitello (4 pezzi);
cipolle (circa 250 gr);
brodo di carne (500 gr);
burro (40 gr);
farina 00 (50 gr);
vino bianco (50 g);
olio l’oliva (50 gr);
sale;
pepe;
aglio (2 spicchi);
scorza di limone;
prezzemolo (un ciuffo).
A questo punto, reperiti gli ingredienti, si passa alla preparazione della ricetta. Realizzare il brodo di carne è il primo passaggio, importantissimo per la cottura della carne. Dopo di che si sbucciano e si tagliano le cipolle, da cuocere per cinque minuti all’interno di una padella con olio (25 gr), antecedentemente scaldato. E altri dieci aggiungendo il vino. Il tutto finché non diventano brune.
Quindi si prendono gli ossibuchi e, con delle forbici, si praticano tre incisioni sopra ognuno, così da prevenire arricciamenti durante la cottura. Essi dovranno poi essere cosparsi di un composto fatto di farina, sale e pepe, da entrambi i lati.
I 25 gr d’olio rimasti devono successivamente essere versati nella padella in cui sono state cotte le cipolle, con l’aggiunta di burro. Una volta che quest’ultimo si sarà sciolto, si adagiano al suo interno gli ossibuchi, da rosolare per circa 4 minuti, o comunque fino al formarsi di un’invitante crosticina.
Infine, si passa all’irrorare la carne con il vino rimasto e, una volta evaporato, all’aggiungere il brodo e le cipolle. Il tutto dovrà cuocere per 35 minuti circa, a fuoco relativamente basso, al cui termine la carne dovrà essere girata e lasciata cuocere per ulteriori 25 minuti.
Durante l’attesa preparare la gremolada, un battuto composto di aglio, scorza di limone e prezzemolo, che, al termine della cottura, verrà cosparsa sopra agli ossibuchi. Terminato quest’ultimo processo, si potrà finalmente gustare il famoso ossobuco alla milanese.
Le migliori architetture del mondo premiate nel 2022 alla decima edizione degli A+Awards evidenziano un decennio di innovazione nel design.
Architizer, la piattaforma online leader mondiale per l’architettura, ha decretato i vincitori del 10° Annual Architizer A+Awards. Fondato sulla premessa della democratizzazione dell’architettura, l’A+Awards è il programma di premi più ampio e internazionale del settore che premia le migliori architetture e gli spazi di tutto il mondo.
Per celebrare il suo decimo anniversario, il programma di questa stagione è stato ampliato per includere i nuovi A+Awards “Azienda dell’anno“. Inoltre, è stata introdotta una selezione diversificata di nuovi giurati al fine di facilitare la selezione dei migliori progetti di architettura contemporanea al mondo. Dopo aver esaminato un altissimo numero senza precedenti di progetti, i vincitori celebrano un decennio di innovazione nel design.
I vincitori “Azienda dell’anno”
Tra i vincitori del premio “Azienda dell’anno” troviamo:
Zaha Hadid Architects (scelta dei giurati, miglior grande studio di architettura)
Studio Toggle (Scelta dei giurati, Miglior studio di architettura in Africa e Medio Oriente, Scelta popolare, Miglior giovane studio di architettura)
Montalba Architects (Popular Choice, Miglior Studio di Architettura del Nord America)
NADAAA (Scelta dei giurati, miglior studio di architettura per progetti pubblici)
Skidmore, Owings & Merrill (SOM) (scelta popolare, miglior studio di architettura sostenibile)
Jonathan Burlow Architects (scelta dei giurati, miglior giovane studio di architettura)
I migliori progetti di architettura del mondo secondo Architizer
“La qualità del lavoro presentato quest’anno è stata sbalorditiva e stimolante. L’uso espressivo di luce, colore e matericità è stato mostrato in modo brillante e sono rimasto particolarmente colpito dai progetti che sono riusciti a bilanciare con successo i reggimenti critici di vari programmi senza soluzione di continuità rispetto al contesto e alle comunità circostanti esistenti“. Racconta Jason Pugh AIA, AICP, NOMA, LEED AP, Preside, Gensler
Tra i migliori progetti premiati in questa edizione troviamo:
Adjaye Associates (Winter Park Library & Events Center, Winter Park, Florida, USA)
Neri&Hu Design and Research Office (The Relic Shelter – Fuzhou Teahouse, Fuzhou, Cina)
General Architecture Collaborative (The Learning and Sports Center, Masoro Village, Ruanda)
Winter Park Library & Events Center, Winter Park, Florida, U.S., by Adjaye Associates, A+Awards Jury Winner in the Libraries category – Photo credit: Dror Baldinger, FAIA
La 10° edizione del concorso A+Awards
Nella sua decima stagione, gli A+Awards hanno ricevuto oltre 5.000 iscrizioni da oltre 100 paesi. Molti i progetti innovativi che cercano di affrontare le complesse sfide che il mondo deve affrontare oggi: dal cambiamento climatico e dalla pandemia di COVID 19 all’urbanizzazione e all’iniquità economica. Tra i giurati degni di nota figuravano Julie Eizenberg FAIA, FRAIA (Preside fondatore, Koning Eizenberg Architecture), Jasmit Singh Rangr (Presidente e Fondatore, Rangr Studio), Germane Barnes (Preside, Studio Barnes), Suchi Reddy (Preside, Reddymade), Yoko Choy (Cina editore, rivista Wallpaper*) e molti altri.
Un vincitore selezionato dalla giuria e un vincitore scelto dal pubblico sono stati premiati in ciascuna delle 117 categorie. Sono stati oltre 400.000 i voti espressi dal pubblico votante.
In questi tempi senza precedenti, le aziende di tutto il mondo stanno rispondendo alle grandi sfide con grandi idee. I progetti sono la dimostrazione di come i professionisti stiano cercando di reimmaginare il design sostenibile, l’architettura attenta al benessere e l’edilizia socialmente responsabile.
Il prossimo autunno sarà disponibile l’ottava edizione del libro The World’s Best Architecture, contenente tutti i vincitori di architettura del 2022. Questo straordinario libro rilegato uscirà nell’autunno del 2022 ed è la guida definitiva ai migliori edifici e spazi dell’anno. Il concorso associato di Architizer, gli A+Product Awards, annuncerà i vincitori il prossimo ottobre 2022.
Con il progetto Maison Lumière, concluso nel 2021, Susanna Cots crea uno spazio accogliente e continua a ridefinire ciò che pensiamo di sapere sulla distribuzione.
Visitare questo attico nel cuore di Barcellona implica comprendere che i limiti tra l’ovvio e il necessario sono stati studiati a fondo. I diversi ambienti sono collegati tra loro in modo fluido e armonioso permettendo alla luce naturale di raggiungere ogni angolo della casa.
Come se fosse una suite d’albergo, nel progetto di interni Maison Lumière, Susanna Cots inserisce preziosi elementi invisibili, in modo che tutta la sua potenza di benessere possa fluire attraverso di esso.
L’intero design utilizza un linguaggio sottile, confortevole ed elegante
Susanna Cots combina gli spazi in modo strategico, facendoli apparire e scomparire secondo i desideri dei proprietari. C’è una grande versatilità che definisce l’intero progetto. Infatti, l’attico è destinato ai momenti di convivialità e socializzazione, ma quando serve si trasforma in un rifugio tranquillo.
Possiamo vedere la cucina incorniciata da vetri trasparenti, le pareti della stanza che diventano parte integrante del cubo centrale del soggiorno, e anche la televisione, collocata nel mobile della cucina, risulta perfettamente invisibile.
Per i pavimenti l’interior designer ha scelto un legno di rovere di Quickstep. Tutti i mobili sono disegnati in esclusiva da Susanna Cots, ad eccezione di alcuni pezzi. Divano, letto e la poltrona nella camera sono di Gervasoni. Le poltroncine in legno e rattan nel living sono di Kave home. Per la cucina ha scelto sgabelli e sedie di Hay, mentre le sedie da pranzo sono di Carl&Hansen. L’illuminazione, invece, è composta da lampade di Vibia e di Artemide.
Il grande stile dell’invisibilità
Osservare e godersi i panorami con l’invisibilità è ciò che meglio definisce il progetto Maison Lumière di Susanna Cots. Piaceri che si possono assaporare particolarmente nel bagno della camera da letto.
L’apertura del bagno sull’esterno è uno dei tratti distintivi inconfondibili della designer. Una caratteristica che valorizza l’ambiente dedicato al benessere e alla cura di sé.