10 Maggio 2022 / / Casa Poetica

cambio armadio - Casa Poetica

Hai guardato le previsioni del tempo e non era mai il momento giusto, hai preferito l’aperitivo in compagnia, hai procrastinato veramente da top player, ma ormai basta aspettare: è proprio arrivato il momento di fare il cambio armadio.

Non ti voglio illudere che possa essere divertente, ma voglio darti cinque piccoli consigli per fare bene e rispettare i capi.



Cambio armadio: le regole da seguire

 

1) Decluttering

se non ora, quando?

Se affrontare tutto quello che hai nell’armadio ti sembra una montagna troppo alta da scalare, farlo un po’ per volta può essere la soluzione al tuo problema.

Come fare?

Togli dal guardaroba i capi, suddividili per categoria e poi passali in rassegna: li hai usati? Ti piacciono, ti rappresentano; sono in buono stato? Bene, possono passare alla fase successiva.

In caso contrario, sii onesta con te stessa e ammetti che è arrivato il momento di farli uscire definitivamente dal tuo armadio.

Del resto, perché impiegare tempo, spazio ed energie per qualcosa che neppure il prossimo anno userai?

2) Manutenzione dei capi

Uno degli aspetti fondamentali che, a mio avviso, vanno sottolineati , è che fare il cambio armadio significa avere cura dei propri capi. Non è solo sostituire l’estivo con l’invernale, ma fare in modo che si conservino al meglio in ogni stagione.

Prima di chiudere tutto nelle scatole, assicurati di lavare tutto, controlla che non ci siano piccole o grandi riparazioni da fare. Nel caso delle borse, oltre a pulirle, controlla nelle tasche. sai che sorprese saltan sempre fuori!

Sarà tutto pronto all’uso appena cambierà nuovamente la stagione 😉



3) Contenitori adeguati

Cosa vuol dire contenitori adeguati per riporre le cose?

Significa che prima si misurano gli spazi a disposizione, poi si acquistano scatole e/o contenitori (ti vedo che ti fai prendere dall’entusiasmo e compri tutta la serie di scatole a pois, ma poi a casa ti accorgi che che non ci stanno nell’armadio!)

Riponi le maglie in verticale, così che le vedrai con facilità e sarà semplice prenderle , è un’ottima soluzione anche per ottimizzare lo spazio.

Se ti piace, puoi pensare a dei foglietti o delle palline antitarme (io amo quelle di legno di cedro, a cui applico alcune gocce di olio essenziale)

Capi protetti e profumati, insomma.

4) Grucce corrette

Fare il cambio armadio equivale anche a prendersi cura dei capi che restano appesi, ma non vengono utilizzati nella stagione in corso.

Per fare in modo che non si sformino, specie sulle spalle, è – ancora di più – opportuno usare le grucce adeguate: più sottili per vestiti e camicie, più grosse per completi, giacche e cappotti.  Come puoi ben vedere, quelle di ferro della tintoria non vengono neppure menzionate dato che sono fuorilegge 😉

Assicurati di distendere bene i tessuti, così da evitare spiacevoli pieghe.

Completano il tutto delle custodie (va bene anche il cellophane trasparente della tintoria), che preservano dalla polvere e dalla luce.

5) Etichette mon amour

Per concludere alla grande il cambio armadio, non ti resta che usare delle etichette per ricordarti tutto.

Cos’hai messo in quella scatola? E appeso in questa custodia cosa c’è?



Cosa vuol dire fare il cambio armadio

Il cambio stagione è una tappa più o meno definita nell’arco dell’anno; non dico che sia uno spasso, ma è certamente un ottimo momento per fare il punto della situazione.

Si definiscono gli spazi, si valorizzano le cose, si lascia andare ciò che non fa più per te; si riordinano gli spazi, ma anche le idee.

I pochi e veloci accorgimenti che ti ho dato faranno al differenza tra un cambio armadio approssimativo e uno organizzato.

Se vuoi fare il tuo cambio armadio con me, o vuoi riorganizzare gli spazi di casa tua, contattami senza impegno per sapere come funziona 🙂



Cover photo by Dan Gold on Unsplash





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10 Maggio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

I letti capitonné fanno parte di quegli arredi che non passeranno mai di moda. Classici e moderni al tempo stesso, sono sinonimo di eleganza e ricercatezza.

Letti capitonné

Declinati in innumerevoli modelli, materiali e colori, risolvono con stile il problema dell’arredo della camera da letto. Da solo, questo letto focalizza l’attenzione e caratterizza l’ambiente grazie al forte impatto estetico. Inoltre, il letto con testiera capitonné, oltre ad essere bello, è comodo e confortevole, grazie alla soffice imbottitura. 

Cenni sulla lavorazione capitonné

Il capitonné é una particolare lavorazione degli elementi imbottiti che dà origine a caratteristici cuscinetti. Invenzione attribuita ora ai tappezzieri inglesi, ora a quelli francesi, risale alla fine del Settecento. Pare che in origine fosse utilizzata per i sedili delle carrozze, non tanto per motivi estetici, ma per una ragione pratica. Le cuciture, infatti, evitavano le deformazioni dell’imbottitura, che con i sobbalzi del veicolo tendeva a spostarsi. Un’altra ipotesi si appoggia sull’etimologia del nome: capiton è infatti un termine francese che indica gli scarti della lavorazione della seta. È dunque possibile che i tappezzieri utilizzassero losanghe di tessuto per rivestire le sedute, fissandole con bottoncini.

L’imbottitura, in origine formata da crine di cavallo mescolato con altre fibre come il lino, il cotone o la lana, era rivestito con tessuto o cuoio. Il rivestimento é fissato tramite cuciture che attraversano l’imbottitura a intervalli regolari, formando motivi a losanga. Gli incavi sono rifiniti con borchie ricoperte con lo stesso materiale del rivestimento. Ancora oggi questa lavorazione viene realizzata a mano, e per questo è sinonimo di pregio, eleganza e qualità. 

Letti in stile moderno o classico

Siete amanti dello stile moderno? Non c’è problema, anche una camera da letto moderna può accogliere un letto capitonné. Basta scegliere modelli dalle linee essenziali e lineari, senza cornice in legno. Le forme possono essere rettangolari, a semicerchio o con lati avvolgenti. Alcune testiere presentano motivi quadrati al posto delle losanghe, con cuciture poco profonde e senza borchie.

Le tendenze vedono l’affermarsi delle testate alte, adatte a camere dalle dimensioni generose. Capitonné anche per i letti singoli, magari dotati di testate dalle forme fantasiose, come vediamo in questi modelli di VAMA divani, un’azienda italiana che realizza imbottiti con cura artigianale da oltre cinquant’anni.

Per chi preferisce i modelli classici, la scelta varia dalle testiere in stile barocco, caratterizzate da un profilo a curve sinuose e da una cornice in legno intagliato, fino a modelli più sobri. L’elemento distintivo dei letti classici è la forma della testiera, più elaborata rispetto ai modelli moderni. In entrambi i casi, il rivestimento può essere in pelle o in tessuto, e deve accordarsi alla tavolozza cromatica dell’ambiente. 

Letti capitonné

La manutenzione dei letti capitonné

Una delle domande che mi viene spesso rivolta, a proposito degli arredi in capitonné, riguarda la manutenzione. Questo vale per i letti, ma anche per i divani e le poltrone Chesterfield. Il problema nasce dal fatto che, per via del tipo di lavorazione, il rivestimento non è sfoderabile. Ecco qualche suggerimento:

-rivestimento in tessuto. Per prima cosa occorre togliere regolarmente la polvere, utilizzando un aspirapolvere munito di spazzola apposita per tessuti. L’aspirapolvere è  più efficace rispetto a spazzole o piumini, perché pulisce meglio le zone attorno alle borchie. Per togliere eventuali macchie, preparate una soluzione di acqua, bicarbonato e aceto, e strofinate delicatamente con un panno. Per igienizzare e togliere i cattivi odori, utilizzate acqua tiepida e aceto su tutta la superficie.

-rivestimento in pelle. Per togliere le macchie e per pulire i rivestimenti in pelle, vanno evitati i rimedi aggressivi. Latte freddo, oppure acqua tiepida con sapone di Marsiglia, o acqua e aceto da tamponare delicatamente con un po’ di ovatta in corrispondenza delle macchie più ostinate. Forse vi sembrerà strano, ma per piccole macchie la comune gomma per cancellare fa miracoli.

9 Maggio 2022 / / Dettagli Home Decor

il progetto Bun Burgers a Milano di Masquespacio

La nota catena italiana Bun Burgers ha da poco inaugurato a Milano un nuovo locale firmato dallo studio Masquespacio. Situato nel cuore del quartiere Brera, il design dello spazio cerca di incorporare uno stile più sofisticato per la nuova identità interna del ristorante.

Bun Burger a Breara

Rispetto ai precedenti interni Bun, tutti caratterizzati da vivaci tonalità, il nuovo progetto punta su 4 colori pastello più soft. Una palette cromatica meno appariscente studiata appositamente per conferire un’identità più elegante al locale e adattarla al quartiere storico in cui si trova il nuovo Bun.

la moderna hamburgeria aperta a MilanoBun Burgers a Milano nel quartiere BreraMasquespacio progetta gli interni dei locali Bun Burgers

Per mantenere uno stile coerente lo spazio in Brera riprende anche altri elementi che caratterizzano gli interni di Bun. Le piastrelle in ceramica lucida rivestono le superfici, i blocchi di colore organizzano gli spazi e una palette cromatica perfettamente in linea con le tendenze più attuali. Il tutto si combina splendidamente con i dettagli raffinati delle insegne in ottone, i pannelli effetto battuto di terrazzo e l’illuminazione in vetro opalino. Archi e pedane rialzate sono anch’essi elementi presenti in tutti i locali.

Bun Burges nel distretto Brera a Milanoil moderno fast food aperto in Brera a MilanoBun Burges a Milano progettato da Masquespacio

I progettisti hanno sfruttato anche uno spazio apparentemente poco attraente, posto all’estremità del locale, per creare una rivisitazione del concetto di piscina. È un luogo di scoperta dove un effetto specchio ricrea la sensazione di essere circondati dalle onde. Il primo locale in cui è stato inserito il concetto della piscina è il locale Bun Burgers aperto nel centro di Torino.

il nuovo progetto firmato Masquespacio

Altro elemento caratterizzate è il colore verde che rappresenta lo spirito green della catena. Bun Burges, infatti, è plastic-free e propone un menù avvolto in un packaging rigorosamente compostabile.

Infine, per aggiungere un tocco innovativo al nuovo Bun in Brera, i progettisti hanno inserito delle piante secche. Una soluzione che si adatta perfettamente all’aspetto più maturo che è il tratto distintivo del contesto storico.

Con questo nuovo locale, Masquespacio ha progettato in totale 6 interni per la nota catena di fast food, 4 sono sempre a Milano mentre un nuovo spazio è nel centro commerciale Lingotto a Torino.

fondatori di Masquespacio
Ana Milena Hernández e Christophe Penasse

I corsi di Masquespacio su Domestika

Masquespacio, fondato dalla coppia di creativi Ana Milena Hernández e Christophe Penasse, è tra i pochi studi capaci di utilizzare i colori in modo davvero unico. Grazie al loro approccio estremamente contemporaneo accompagnato da una selezione di colori audaci, densa di contrasti e contaminazioni di ogni genere, Masquespacio rende la sua firma riconoscibile in ogni progetto.

Chiunque desideri imparare le basi per progettare i propri interni in modo creativo, può seguire i corsi online di Ana Milena Hernández disponibili sulla piattaforma Domestika.

Due i corsi da non perdere: Materiali per interior design , così come Introduzione all’interior design.

Nel primo corso Ana Hernández insegna a selezionare e combinare i materiali più adatti, accostare colori, effetti e consistenze capaci di trasformare gli interni. Il secondo, invece, è utile per approfondire lo sviluppo di un progetto.

Proposti ad un prezzo interessante di 59,90€ ognuno, attualmente i corsi sono in offerta e puoi acquistarli spendendo solo 19,90€ il primo e 10,90€ il secondo.

Insomma, se vuoi imparare a progettare in modo creativo la tua casa questi corsi sono indubbiamente due ottimi punti di partenza!

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