L’attenzione all’ambiente si è fatta strada anche nel mondo dell’interior design e la camera da letto, il luogo per eccellenza dove si ricaricano le energie, ad oggi può diventare ecologica e sostenibile. Materiali naturali e atossici, mobili ecologici, prodotti riciclati e riciclabili: compiere una scelta rispettosa della natura si può, a partire dalla selezione del materasso. Come arredare la camera da letto con soluzioni green? Vediamo dunque alcuni suggerimenti per individuare le soluzioni per la nostra camera da letto che, oltre a incontrare i nostri gusti sotto il profilo estetico e funzionale, si qualificano come eco-friendly.
La scelta del materasso
Trascorriamo ore e ore della nostra vita sul letto, al quale forse non riconosciamo la giusta importanza. Spesso si crede che un materasso valga l’altro, ma che non sia così ce lo rivelano i dolori alla schiena. Oltre a questo, sapevate che la scelta del materasso può essere eco-friendly? In commercio ne esistono diversi tipi e ad oggi non è difficile trovare quelli composti da fibre naturali e salutari, realizzati con i seguenti materiali:
lattice;
cotone;
fibra di soia;
fibra di cocco.
Il lattice, o meglio la schiuma di lattice, è uno dei materiali naturali più usati per i materassi. Si ricava dalla linfa degli alberi di gomma, ma senza danneggiare l’albero. Il suo svantaggio, però, è rappresentato dal fatto che viene prodotto principalmente in Asia e altri paesi dall’altra parte del mondo, il suo trasporto comporta quindi il consumo di carburanti e la loro dispersione nell’aria.
I rivestimenti in fibra di soia, invece, sfruttano i vantaggi di questa materia prima naturale atossica, che si ottiene da procedimenti del tutto rispettosi dell’ambiente; così anche il cotone, fibra naturale per eccellenza. Non a caso il cotone biologico è anche l’elemento principe dei noti futon giapponesi, tra i letti più famosi al mondo, ripiegabili ed ecosostenibili. La fibra di cocco si ricava dall’apertura a mano delle noci di cocco e dalla seguente separazione della fibra dalla parte legnosa, ottenendo la fibra di cocco mediante un processo del tutto ecologico. Meno diffusa, è anch’essa un’ottima soluzione sostenibile per ricoprire i materassi con uno strato robusto e resistente.
Illuminazione sostenibile
Per l’illuminazione della camera da letto le soluzioni green sono davvero numerose. L’avvento delle lampadine con tecnologia LED, ad esempio, ha contribuito a ridurre i consumi in modo significativo. La diffusione delle lampade a LED è stata largamente incoraggiata perché si stima che il risparmio ottenuto si aggiri intorno al 93% rispetto alle lampade a incandescenza e del 90% rispetto alle lampade alogene. Inoltre, la definitiva perdita di luminosità dei LED può avvenire dopo circa 100.000 ore, e dopo 50.000 ore l’emissione luminosa iniziale risulta ridotta solo del 30% circa (fonte: illuminazione a led).
Per la camera da letto, faretti e luci LED sono un’idea perfetta per creare un’atmosfera calda e accogliente proprio nella zona della casa che deve essere più confortevole. Per esempio, una delle tendenze più in voga nel 2022 per la camera da letto è rappresentata dalle lampade LED da parete che si accendono e spengono in modo automatico, grazie alla presenza di un sensore; oppure le barre luminose a LED che si accendono automaticamente al momento dell’apertura dei cassetti o dell’armadio, in modo da non sprecare energia. Ormai facili da trovare, i prodotti di illuminazione a basso consumo hanno un impatto ridotto sulla Terra e anche sulla bolletta.
Come arredare la camera da letto con mobili eco-friendly
Il rapporto My Tool Shed ha rivelato che in media un mobile genera 47 kg di anidride carbonica. Come ridurre questo notevole impatto sull’ambiente? Si capisce che la scelta dei mobili per la nostra camera da letto (e non solo) dovrebbe ricadere su prodotti durevoli e riciclabili, a scapito della pelle o delle plastiche (a eccezione delle bioplastiche). Largo quindi a grandi armadi in legno a cui abbinare tessuti come cotone, lino e fibre vegetali. Per scaffali e mensole si può optare per il sughero, riciclabile al 100%, resistente e anallergico. Questo materiale è di grande tendenza negli ultimi tempi e le sue applicazioni sono davvero varie, proprio per le camere da letto si realizzano sempre più spesso persino originali letti in sughero che, grazie alle proprietà antistatiche del tessuto, possono migliorare la qualità del sonno.
Abbellire con stampe e quadri artigianali
Oltre agli elementi essenziali della camera da letto, non possono ovviamente mancare gli elementi decorativi che più di tutti possono dare un tono alla nostra stanza e definirne la personalità. Anche in questo settore la sensibilità per l’ambiente è ormai in costante crescita e ad oggi è possibile garantire la sostenibilità anche sulle pareti. In questo caso, però, orientarsi all’interno dell’offerta sul mercato può essere più difficile. Se si acquistano poster o stampe, è bene assicurarsi che siano composti da carta ecologica certificata. Dove non sia possibile orientarsi su prodotti eco-friendly dotati di certificazione, la soluzione migliore è arricchire la nostra zona notte con quadri per la camera da letto di lavorazione artigianale.
In un mondo dove regna il consumismo compulsivo, infatti, le realtà che producono artigianalmente gli oggetti d’arredo sono in media molto più sostenibili rispetto alla grande distribuzione. La produzione di elementi in serie nei grandi stabilimenti industriali, oltre a consumare grandi quantità di energia, è responsabile della dispersione nell’ambiente di sostanze tossiche e nocive per gli ecosistemi. È quindi importante tornare a investire negli arredi artigianali, frutto di lunghi e articolati processi di lavorazione da parte di appassionati del mestiere.
Se l’articolo ti è piaciuto, è stato utile e hai trovato le informazioni che stavi cercando, allora condividilo utilizzando uno dei tasti qui sotto. Puoi anche iscriverti con la tua e-mail al blog per non perderti i post e seguirmi su Instagram , facebook e Pinterest per rimanere sempre aggiornato.
Rivestire la facciata con carta da parati per esterni da oggi è possibile, grazie alle innovative soluzioni proposte da Instabilelab.
Sembra impossibile, eppure da oggi rivestire la facciata con carta da parati è possibile. Una soluzione inedita e scenografica capace di dare un forte carattere ad ogni edificio.
Stampata su supporto Fibratex, la carta da parati per esterni proposta da Instabilelab è la soluzione ideale per chi cerca un impatto estetico esclusivo e personale. Perfetta per le facciate di fabbricati residenziali, commerciali, aziendali o semplicemente per esaltare frazioni di muro o cinte perimetrali.
Carta da parati per esterni in Fibratex di Instabilelab
Questa soluzione senz’altro inedita è resa possibile grazie a Fibratex, un supporto speciale composto da un tessuto in fibra di vetro, caratterizzato da una finitura ordita a trama stretta, e trattato con resina opaca Tex Decor. Questo innovativo materiale presenta una eccellente resistenza agli agenti atmosferici, non ingiallisce ed è certificato per la resistenza al fuoco nella classe B-s1, d0. Il prodotto è fornito completo di primer, colla, resina e sigillante.
Instabilelab è un brand italiano creato nel 2015 da Stefano Munaretto, grafico e designer. Fin dagli esordi, l’idea è quella di superare il concetto tradizionale di carta da parati, a favore di un approccio sperimentale. Un laboratorio di idee sempre in evoluzione, sia dal lato estetico che da quello tecnico. Soggetti originali ed irriverenti, capaci di dare un tocco unico ad ogni ambiente. Soluzioni tecniche all’avanguardia che permettono applicazioni insolite, anche grazie al progetto Custom-me, che permette la personalizzazione ad arredi, complementi e tessuti.
Le collezioni di carte da parati
Il catalogo dell’azienda veneziana è ricco e variegato e offre innumerevoli pattern nati dal mix di stili e soggetti diversi. Suggestioni astratte, naturalistiche, grafiche, si mescolano su sfondi dall’aspetto grezzo. Effetti acquarello, fotografici, ispirazioni retrò o metropolitane. E’ la collezione Nuances, soft ed elegante. Scenografica ed ispirata alla natura, la collezione Audace. E poi c’è la sontuosa collezione Oro Nero, punta di diamante del catalogo.
Si chiama Casa F+T+3 ed è la casa più bella d’Italia
Premiata nel 2021 a New York come la casa di lusso più bella d’Italia dal prestigioso Luxury Lifstyle Award, il progetto porta la firma dal giovane ma già pluripremiato architetto mestrino Filippo Caprioglio con il suo studio Caprioglio Architects.
Un edificio di chiara matrice contemporanea, che si inserisce perfettamente nel tessuto urbano esistente. Un progetto realizzato con la volontà di proporre linee compositive e geometrie molto pulite e tese ad una purezza formale.
Sviluppata su due piani, per un volume complessivo di 250 metri quadri piu’ annessi, la villa è stata concepita come uno spazio in cui ci si possa prendere il proprio tempo, ricercarlo e condividerlo, nella considerazione che oggi il vero lusso è avere tempo.
Il progetto di Casa F+T+3
La casa di lusso più bella d’Italia si chiama CasaF+T+3 e si trova a Mogliano Veneto ed è circondata da un giardino di oltre 500 mq. Quì una piscina Castiglione a sfioro si pone come elemento d’architettura e di riflettenza di luce.
L’abitazione si fa subito notare per le linee essenziali e la continuità tra l’interno e l’esterno. A ciò contribuisce anche la pavimentazione del piano terra, di un particolare grigio tenue con le fughe che si inseguono senza interruzioni.
Particolare attenzione è stata riservata allo studio della luce che entra copiosa dai grandi serramenti scorrevoli e fissi e gioca con le altezze degli spazi interni. I soffitti passano da un’altezza minima di 2,70 metri ai quasi 6 metri dell’open space. Questa zona è illuminata dall’enorme lampadario IXI, disegnato da Caprioglio per Leucos, che cala dal soffitto. Una scultura luminosa modulabile a seconda degli spazi e delle necessità.
Il lay out degli interni
Il piano terra stato progettato per garantire la massima funzionalità. Dall’ingresso si accede direttamente alla spaziosa area living e si prosegue verso la cucina. Questi due ambienti rivestono un ruolo molto importante in quanto vero fulcro e volume di cerniera della “L” del fabbricato. A completare il piano terra anche una family room pluriuso, un bagno, la lavanderia e il garage dal quale si scende nella sottostante cantina.
Il primo piano, al quale si accede attraverso una scala sospesa in vetro e acciaio, affaccia direttamente sul piano inferiore. Lo spazio è composto da uno studio, dalla camera padronale, due ampie camere singole, oltre ai bagni e un corridoio armadi. La camera padronale gode di un affaccio sulla prospiciente grande terrazza al cui fianco un albero scherma la grande finestratura.
L’energia positiva di Vimar per la casa di lusso più bella d’Italia
L’attenzione riservata ad ogni più piccolo dettaglio non poteva che far ricadere la scelta impiantistica sulle soluzioni Vimar. Soluzioni scelte sia per il loro elegante design made in Italy che per l’evoluta tecnologia del sistema By-me Plus che consente ai proprietari di gestire tutte le principali funzioni ottimizzando anche il bilancio energetico dell’abitazione.
Ecco dunque che le ampie geometrie di Arké incorniciano tasti e comandi domotici scelti nel candore del bianco, in linea con il mood dell’intero edificio. Con placca in cristallo bianca anche i due touch screen domotici da 7 pollici, uno nella zona living e uno al piano superiore, dai quali è possibile regolare il clima di ogni stanza grazie a delle sonde appositamente installate, dosare l’illuminazione dei vari corpi illuminati firmati iGuzzini e rispondere alle chiamate videocitofoniche provenienti dalle due targhe esterne Pixel controllando così gli accessi in modo sicuro.
Se quindi oggi il vero lusso è avere tempo, la dotazione Vimar di questa prestigiosa abitazione consente di viverlo al meglio, semplificando le piccole azioni quotidiane e consentendo di trovare in ogni zona della casa un’oasi di benessere tagliato su misura di chi vive gli spazi.
Shopping da freshdesignshop.it questo mese. Dedichiamo la selezione d’arredo ad elementi che possono definire uno spazio con poche semplici mosse: i componibili.
Come dice il nome stesso, i componibili sono elementi strutturati da infinite formulazioni e sono ideali per andare a completare un ambiente, dall’ angolo anonimo all’ intera parete.
I componibili si dividono in sistemi dalle infinite soluzioni, utili per realizzare scaffali, mobili tv, svuota tasche, divisori e molto altro.
Con lo shopping da freshdesignshop.it andiamo a selezionare una serie di idee direttamente dal mondo scandinavo, vediamo quali.
Quattro componibili da comprare da freschdesignshop.it
Ecco la nostra selezione per lo shopping da freshdesignshop.it
Una collezione piena di ricordi quella firmata Aura di Treku, concepita principalmente per credenze e mobili per salotti, sale da pranzo e per l’ingresso. Il design si ispira al passato e che coniuga tradizione e naturalezza. Le gambe in metallo e legno progettate appositamente per la collezione rafforzano un look retrò senza tempo.
Muuto Stacked 2.0, disegnato dallo studio JDS Architects per Muuto, è un innovativo e originale sistema modulare che permette di creare librerie, scaffali modulari, mobili TV dei moduli secondo il proprio gusto personale e le proprie esigenze d’arredo secondo la propria fantasia e personalità. Le combinazioni sono infinite sia per dimensioni che per finiture, in questo modo ognuno avrà la possibilità di dare sfogo alla propria creatività. Basterà accostare o sovrapporre i diversi moduli e unirli con l’apposita clip.
String System è un sistema modulare prodotto in Svezia, icona del design scandinavo, realizzato dall’ architetto svedese Nils Strinning a fine anni ‘40. Con il sistema modulare String System sarà possibile realizzare la propria libreria moderna e funzionale per tenere tutto organizzato con stile ed eleganza ma anche arredare gli altri ambienti della propria casa o dell’ufficio. Associando i diversi elementi d’arredo, sulle caratteristiche strutture in metallo è possibile creare una perfetta combinazione su misura donando leggerezza e un design minimale e senza tempo all’ arredamento in perfetto stile scandinavo.
Frame di By Lassen, disegnato da Mogens Lassen, è un sistema modulare funzionale e innovativo che si compone di moduli quadrati di diverse dimensioni con i quali è possibile creare diverse soluzioni personalizzate. Con Frame di By Lassen è possibile realizzare madie, librerie, sistemi per il living, scaffali e molto altro semplicemente accostando gli elementi disponibili in varie dimensioni. Anche in questo caso si tratta di un prodotto che ha segnato la storia del design nordico.
Ma chi è freschdesignshop.it
Freshdesignshop.it è uno store online dedicato al mondo del design e distribuisce in Italia brand scandinavi uniti al meglio del Made in Italy. Alcuni di essi sono proprio reperibili solo qui per quanto concerne il mercato del nostro Paese.
Propongono soluzioni semplici, originali, ispirate al miglior design, offre soluzioni innovative, di alta qualità, dal design ricercato ma accessibile.
La cantina è uno spazio della casa che si rivela spesso molto utile, perché può essere utilizzato per sistemare oggetti che non troverebbero posto altrove. Alcuni impiegano la cantina anche come locale per conservare vini e alimenti oppure oggetti da collezione.
In molti casi, tuttavia, la cantina è una sorta di ripostiglio per tutto ciò che è inutilizzato e, proprio per questo, può capitare di trovarci anche materiali potenzialmente pericolosi, come per esempio tegole di amianto, che richiedono uno smaltimento dedicato.
Alla vigilia di un trasloco, oppure se si decide di adibire la cantina a uno scopo preciso, occorre procedere al suo sgombero. Una nota spesso dolente, visto che la maggior parte delle volte si tratta di un locale letteralmente pieno di cianfrusaglie. Come fare allora per svuotare la cantina?
Come organizzarsi per sgomberare una cantina
La decisione più saggia consiste nell’affidarsi a una ditta specializzata, comeLa Margherita, che può contare su uno staff di professionisti qualificati, con una lunga esperienza in sgomberi di qualunque tipo. Un punto di forza del team de La Margherita consiste nella celerità del servizio: in sole 24 ore dal primo contatto da parte del cliente, i professionisti dell’azienda sono pronti a intervenire, effettuando il lavoro anche nell’arco di una sola giornata. Rispetto allo sgombero di altri locali, quello della cantina richiede generalmente tempi più brevi, perché non occorre fare un sopralluogo. Nel caso, invece, quest’ultimo fosse necessario, è possibile usufruire del comodo servizio di videochiamata, introdotto dall’azienda durante la pandemia, che permette di semplificare il lavoro offrendo allo staff de La Margherita una panoramica degli interventi da effettuare senza per forza fissare un appuntamento preliminare. In questo modo, inoltre, oltre ai tempi si riducono anche i costi, che già, optando per La Margherita, sono comunque estremamente accessibili: l’azienda, infatti, rappresenta una delle eccellenze nel settore di sgomberi e traslochi su tutto il territorio milanese e lombardo, offrendo servizi a un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Come svuotare una cantina: fai da te o professionisti?
Se si deve svuotare una cantina, optare per il fai da te è quasi sempre sconsigliato, a meno che proprio non si tratti di un locale molto piccolo e che contiene pochi oggetti. In questo caso, il consiglio è di cominciare sempre dal centro, portando via gli oggetti poco alla volta: così facendo si riuscirà ad avere più spazio di manovra, riuscendo a organizzare i diversi imballaggi senza difficoltà.
Non bisogna comunque dimenticare – e questa è un’altra ragione per cui è consigliabile rivolgersi a una ditta specializzata per lo sgombero della cantina – che non tutti i rifiuti possono essere smaltiti semplicemente nel bidone dell’indifferenziata. Al contrario, soprattutto nel caso degli sgomberi, la maggior parte degli oggetti di cui ci si vuole liberare devono essere portati in discariche autorizzate, con l’accortezza di contattare personale specializzato nel caso ci si accorga che, tra le cose da buttare, ci siano anche rifiuti pericolosi. Smaltire i rifiuti in discarica è spesso un’incombenza di cui molti farebbero volentieri a meno, con il risultato che troppo spesso – purtroppo – gli oggetti dei quali ci si vuole disfare vengono abbandonati sul ciglio delle strade o in riva ai corsi d’acqua, un gesto dannoso per l’ambiente e anche sanzionabile per legge.
Facendo affidamento a una ditta specializzata, invece, ci si potrà dimenticare di problemi tipici di uno sgombero, come stress e disorganizzazione e godere invece di una serie di vantaggi, tra cui innanzitutto il corretto smaltimento dei rifiuti presenti nel locale, che può avvenire in due modi: incaricando il personale dell’azienda di portarli in discarica oppure cercando nuove opportunità, dal momento che molte realtà – come per esempio La Margherita – offrono la possibilità di acquistare e ritirare gli oggetti in disuso (come i mobili), se di valore. Poter contare su professionisti specializzati è importante anche nel caso il locale da sgombrare presenti delle criticità, come per esempio la presenza di muffa sulle pareti: con l’aiuto di personale competente, sarà più facile trovare una rapida soluzione al problema.
Da ultimo, oltre alla fatica fisica di spostare tutti gli oggetti presenti nella cantina, rivolgendosi a professionisti del settore si eviterà di entrare in contatto con polvere, sporcizia ed eventuali cocci, eliminando così in partenza il rischio di ferirsi durante le operazioni di sgombero.
I nuovi ascensori “volano” veloci verso il futuro. Un futuro che è sempre più smart, intelligente, iperconnesso. Non più solo mezzi per spostarsi tra piani, dentro immensi grattacieli o in piccoli condomini, ma vere piattaforme digitali capaci di andare incontro ad ogni esigenza degli utenti.
Gli ascensori del futuro non sono prerogativa solo delle grandi metropoli o delle città tecnologicamente avanzate, ma parte di tutti i centri urbani e di tutti i tipi di edifici, che siano pubblici, commerciali o residenziali. Hanno un nome e un marchio di garanzia, antesignani di una tecnologia rivoluzionaria. Sono gli ascensori DX CLASS di KONE, azienda leader globale nella progettazione e realizzazione di ascensori, scale e tappeti mobili.
Una sorta di nuova “suite” tecnologica, nel segno dell’intelligenza artificiale. È grazie a questa, infatti, che gli ascensori DX Class diventano un caleidoscopio di opzioni e possibilità sviluppate da KONE o da terze parti, che rendono la vita più facile agli utenti. Nel primo caso, è possibile attivare servizi a valore aggiunto, come la manutenzione predittiva di KONE 24/7 Connected ServicesTM, la soluzione KONE Elevator Call per chiamare l’ascensore dallo smartphone o ancora il sistema KONE Information per condividere in cabina contenuti multimediali.
Nel secondo caso, grazie alle API (Application Programming Interfaces), gli ascensori possono interfacciarsi con qualsiasi altro sistema presente nell’edificio. Qualche esempio: robot di consegna, applicazioni di domotica, soluzioni di parcheggio, app di navigazione per utenti ipovedenti. Gli ascensori KONE DX CLASS sono quindi pensati per le esigenze dell’utente, permettendo un’interazione emozionale.
Anche il design – premiato con il prestigioso riconoscimento Red Dot 2020 – gioca un ruolo chiave: nuovi materiali funzionali, durevoli e sostenibili, superfici antimacchia, antigraffio e antibatteriche, che regalano esperienze tattili e sensoriali.
Creative Life
Sono tre gli stili ideati da KONE per personalizzare e rendere piacevole il viaggio in cabina: Natural Welness, ispirata al benessere che viene dal silenzio della natura; Creative Life, per dare un’impronta vivace e fresca all’ambiente, grazie all’illuminazione particolare e all’uso di colori e materiali innovativi; Modern Heritage, che richiama le tendenze architettoniche moderne ma senza rinnegare il design dall’impronta più tradizionale.
L’atmosfera giusta, come si sa, si crea anche con una illuminazione d’impatto. Anche su questo fronte, la tecnologia di DX Class permette innumerevoli combinazioni. Dall’illuminazione diffusa e diretta, semplice ma efficace, all’illuminazione indiretta che gioca sul contrasto tra zone chiare e in ombra. Inoltre, faretti Led bianchi e coni colorati donano alla cabina un tocco creativo ed elegante.
Bottoniere e indicatori di piano si contraddistinguono anch’essi per il design moderno e funzionale alle esigenze di tutti, facili da utilizzare e adatti a qualsiasi tipo di immobile. A incasso o a filo, con funzionalità antivandalo, le bottoniere garantiscono la piena accessibilità a persone con disabilità motoria e sensoriale.
Non c’è bisogno di immaginare un futuro avveniristico o una visione della mobilità “senza spazio e senza tempo”. I segnali ci sono già e sono tutti ben visibili nella nuova tecnologia di KONE DX CLASS, sempre in evoluzione. Perché in KONE la ricerca guarda costantemente avanti.
Alla Casetta è da poco arrivato il nostro primo pezzo di design iconico, grazie alla collaborazione con Lampade.it.
Sono super entusiasta di parlarvi questo brand con cui porto avanti da diversi anni un programma di affiliazione. Vi ho proposto più volte prodotti provenienti dallo shop di Lampade.it nella rubrica “Ti Creo Un Bisogno” e nelle moodboard del blog.
Lampade.it è lo spazio ideale dove comprare lampade online, senza doversi barcamenare tra un sito e
l’altro a fare ricerca. Qui c’è tutto: dalla lampada di design all’illuminazione economica, ma di qualità.
Una lampada di design non invecchia mai
Iconica, spaziale, eterna: un pezzo che ha fatto la storia del design italiano e che sono onorata di avere qui a casa!
Signori e signore, ecco a voi lalampada Eclisse, nella nuova edizione gold.
È così bella, che faccio fatica ad assegnarle un posto definitivo. Vorrei averla con me sempre e ovunque.
Da progetto, Eclisse è stata pensata come illuminazione da camera da letto, ma oggi è talmente apprezzata da essere utilizzata anche come lampada da soggiorno e lampada da scrivania.
Vico Magistretti, Designer
Come sarebbe oggi il mondo del design se non ci fosse stato lui? Non avremmo mai conosciuto icone di design comeAtollo, Dalù, Kutao la mia amata Eclisse.
Gli oggetti, i mobili e le lampade disegnate da Vico Magistretti sono celebri in tutto il mondo. Molti dei suoi capolavori sono esposti in musei di fama mondiale come il MoMA di New York.
La storia di Eclisse
Ormai lo so che ti piacciono i racconti di design e come potrei non raccontarti la storia della
lampada Eclisse?
Pensa che Magistretti abbozzò il progetto sulla metro di Milano e lo comunicò al telefono all’ingegnere che gliel’aveva commissionata.
Questo già la dice lunga sulla semplicità del design di questa lampada, che poi è anche la chiave del suo successo.
Il nome Eclisse, si deve alla semisfera rotante interna che può essere spostata davanti alla
lampadina offuscandola parzialmente o completamente (per ottenere una luce diffusa).
Questa funzione geniale rende la lampada Eclisse davvero unica e versatile.
Come scegliere dove posizionare una lampada da tavolo
Disclaimer: Eclisse non è solo una lampada da tavolo. È progettata anche per fungere da lampada da parete. La si vede meno spesso in questa veste (ed è un peccato), ma è davvero stupenda anche come applique!
Personalmente la vedrei molto bene posizionata come lampada da parete al di sopra di una lunga mensola di una cucina senza pensili, magari coordinata con una gemella.
Scegliere dove mettere una lampada da tavolo può essere un’impresa ardua!
Eclisse, poi, sta bene dappertutto: su un comodino, sopra una madia, un buffet o su un tavolino.
Grazie alle dimensioni compatte può essere posizionata anche tra una mensola e l’altra di uno scaffale.
L’unico modo per venirne a capo e pensare alla funzionalità.
Dove avresti bisogno di un punto luce extra?
Magari in un punto della casa in cui ti prendi una pausa per leggere le notizie al mattino mentre sorseggi il caffè e non sei ancora pronto per la luce piena.
Oppure sulla scrivania, dove ti trattieni fino a tardi, ma non vuoi accendere la luce principale (soprattutto se non hai uno studio vero e proprio, ma hai ricavato il tuo home office da uno spazio con altre funzioni).
Credo di aver deciso dove metterla.
Sì, è ufficiale: Lampade.it mi ha appena regalato una nuova straordinaria lampada da scrivania!
Ti ho fatto venire voglia di una nuova lampada? Vai a spulciare nel catalogo super-fornito di Lampade.it, uscirne fuori senza aver messo qualcosa nel carrello è praticamente impossibile, ma se sai di comprare un prodotto duraturo il senso di colpa si allevia.
Garantisco!
Foto e styling di Federica Del Borrello – Chiccacasa
Hai vecchi mobili in giro? Dipingere i mobili è uno dei modi migliori per creare una casa bella e unica spendendo poco.
Tra le tendenze dell’interior design, i mobili dipinti non mostrano segni di cedere il passo. Non c’è da stupirsi, dopotutto, non mancano prodotti di pittura per cambiare aspetto a tavoli, comò, consolle, comodini dall’aria un po’ datata. Inoltre, recuperare o ridipingere un mobile ti permette di dare quel tocco personale e di integrarlo al tuo arredamento, senza spendere una fortuna. [Fonte immagine: Etsy-RedheadRefinishings]
Siamo Anna e Marco, l’interior design è il nostro lavoro e oggi ti diamo alcune idee e consigli per rinnovare la tua casa dipingendo vecchi mobili.
Anche Marco ed io, diversi anni fa per arredare la nostra prima casa, abbiamo scoperto la bellezza dei mobili dipinti. Amanti del bricolage quali siamo, ci siamo rimboccati le maniche e ci siamo messi al lavoro, dipingendo dei vecchi mobili comprati per pochi euro o trovati nelle cantine e soffitte dei nostri genitori.
Per questo sul nostro blog Case e Interni ripetiamo, che non è sempre necessario investire cifre importanti nell’acquisto di nuovi mobili. In molti casi, può essere sufficiente dare un tocco di freschezza a vecchi elementi d’arredo utilizzando la vernice e un po’ di fai da te. In fondo dipingere è un’attività manuale alla portata di tutti e col fai da te risparmi sulla manodopera. Continua a leggere per scoprire consigli e vedere alcuni esempi!
Al giorno d’oggi, con l’ampia gamma di tecniche, pitture specifiche, texture, finiture e scelte di colore illimitate, si può riadattare un vecchio mobile a qualsiasi stile di arredamento. Quindi, se vuoi intraprendere la strada di un progetto fai da te creativamente soddisfacente, perché non provare a dare ad un vecchio arredo un nuovo look con la vernice?
In questo post troverai informazioni utili ed idee originali su come dare a mobili datati un rinnovamento più fresco e moderno usando la vernice.
Prima di iniziare a dipingere un mobile: decidi l’effetto
Innanzitutto, decidi quale aspetto stai cercando di ottenere: liscio e impeccabile? Shabbato e vissuto? Questa decisione getterà le basi per ogni altra decisione sul tuo pezzo d’arredamento.
Vuoi ottenere una finitura invecchiata e consumata? Scegli una vernice con finitura un po’ opaca come la Chalk Paint o la Milk Paint. Mentre dipingi, non dovrai preoccuparti di lasciare pennellate o di ottenere una finitura perfettamente uniforme.
In effetti, gran parte della “moda” dei mobili dipinti fai-da-te ha a che fare con la messa in commercio della vernice Chalk Paint. È facile da usare, non occorre quasi mai passare un primer prima, aderisce bene a una miriade di superfici e materiali con un’affascinante finitura opaca e funziona alla grande con diverse tecniche, per un aspetto davvero unico. L’unica pecca è il prezzo, ma non si può avere tutto. E ricorda che devi sempre proteggere lo strato finale con un top coat. Simile alla Chalk Paint nei risultati, ma con una formulazione leggermente diversa, la vernice detta Milk Paint è anch’essa molto popolare tra gli hobbisti e gli amanti del fai da te.
Vorresti, invece, ottenere una finitura liscia? In questo caso, potresti scegliere una vernice con una finitura più liscia e compatta come la vernice acrilica (detta anche vernice al lattice o smalto all’acqua) con finitura satinata o semilucida. In questo caso, occorre prestare più attenzione a dare una buona base iniziale e si può usare il rullo invece del pennello per ottenere una superficie più liscia.
Prima di iniziare a dipingere un mobile: pulizia, carteggiatura e fondo
È davvero importante preparare adeguatamente il tuo mobile prima di prendere il pennello in mano. Inizia sempre con una buona pulizia per rimuovere sporco, polvere o grasso. Non usare lo sgrassatore, che unge, ma solo acqua calda, bicarbonato e ammoniaca. Sciacqua la soluzione e poi asciuga con un panno in microfibra. Lascia asciugare bene.
Se stai usando la Chalk Paint, non è necessario levigare i mobili prima di verniciarli, ma a volte occorre farlo. Quindi, quando hai bisogno di carteggiare?
Se stai cercando di ottenere una finitura molto liscia, carteggiare leggermente l’intero pezzo, anche se in buono stato, per appianare eventuali imperfezioni.
Se il mobile è molto rovinato o ha la vernice molto scrostata, dovresti sempre iniziare levigando.
Proprio come per la levigatura, non è sempre necessario utilizzare il fondo (o anche primer o cementite) per l’ancoraggio della vernice o per l’uniformità del colore. Se stai usando la Chalk Paint, potresti saltare questo passaggio, anzi i venditori ti diranno che è così. Tuttavia, se non vuoi compromettere il lavoro, anche con la vernice Chalk, è consigliato usare il primer se:
Stai dipingendo di un colore chiaro mobili di legno (sia nuovi che vecchi) per evitare la fuoriuscita di macchie giallastre. Il tannino del legno potrebbe, infatti, ingiallire e quindi rovinare il colore della vernice, se non viene prima sigillato con un buon fondo.
Stai dipingendo un mobile od oggetto in legno grezzo e poroso, che tenderebbe ad assorbire troppa vernice, costringendoti a dare più mani per una buona copertura.
Idee per mobili dipinti da provare
Qui troverai idee e tecniche fai-da-te per dipingere i tuoi vecchi mobili. Quindi prima di afferrare il pennello, guarda queste idee per trovare ispirazioni, istruzioni utili e link a tutorial completi.
[Fonte immagine: salvagedinspirations.com]
Mobili invecchiati fai-da-te
La moda di avere pezzi d’arredo con finitura “consumata” dal tempo non è ancora finita. Anche se lo stile Shabby Chic ha ceduto il passo ad altri stili, come il Boho Chic, il Farmhouse o il Country Chic, in molti ambienti rimane sempre “cool” avere almeno un pezzo con un aspetto invecchiato.
La Chalk Paint e la Milk Paint funzionano entrambe ugualmente bene per questo tipo di progetti. Dipingi, quindi carteggia o raschia in alcuni punti e rifinisci con la cera o una finitura trasparente (top coat).
Ovviamente puoi usare anche il più semplice smalto all’acqua per dipingere i mobili con un effetto invecchiato, se magari ce l’hai già in casa e non vuoi sprecarlo, ecco qui un video tutorial in italiano.
CONSIGLIO: Quando stai cercando di ottenere un aspetto “vissuto”, cerca di carteggiare in modo naturale. Indipendentemente dal fatto che vuoi un mobile più o meno usurato, concentrati sulle parti che sarebbero naturalmente soggette ad usura: bordi, angoli, frontali dei cassetti, decorazioni in rilievo. Ricorda che lo scopo è che l’effetto “consumato” assomigli agli effetti naturali del passare del tempo, quindi cerca di evitare l’impulso di renderlo simmetrico o uniforme. Al contrario, cerca di carteggiare in modo un po’ casuale. [Fonte immagine: www.paintmewhite.com]
Dipingi le ante della cucina
Per creare un nuovo look alla cucina spendendo poco, dipingi le ante. Puoi usare la stessa tonalità per pensili e basi oppure un colore più deciso per le basi.
Dovrai smontare le ante e le maniglie, perchè il lavoro venga bene. Molto importante anche la pulizia, perchè le ante dovranno essere perfettamente sgrassate. E’ un lavoro un po’ lungo, ma ne vale la pena, se il tuo intento è rinnovare e risparmiare.
Un makeover unico, di sicuro effetto che conferisce nuova luminosità e freschezza all’ambiente. Per questa cucina bianca e verde, Jessica Davis ha utilizzato la vernice Chalk Paint e lo ha spiegato qui. Ha usato anche una vernice specifica per dipingere il vecchio pavimento, ha sostituito il tavolo e aggiunto nuove luci sottopensili più funzionali, oltre che una nuova alzatina, così la trasformazione è completata! Lei dice di averci impiegato circa sei settimane, lavorando principalmente la sera. [Fonte immagini: Jessica Davis e Laura Moss]
Dipingi i tuoi mobili di bianco
È così fresco e semplice il colore bianco e funziona con qualsiasi stile, dal Farmhouse allo Scandinavo, fino al Boho chic. Per cui se hai dei dubbi, se vuoi una tonalità che non stanchi nel tempo, scegli il bianco e non sbagli mai! E se stai dipingendo mobili per una casa in affitto, devi sapere che i mobili bianchi sono sempre molto apprezzati, perché aiutano a dare luminosità, freschezza ed un senso di pulizia. [Fonte immagine: farmhouse5540.blogspot.com]
Dipingere anche mobili di laminato
Ci sono diversi tutorial che spiegano come dipingere il laminato (o nobilitato) e altre superfici su cui pensavi di non poter usare il pennello. Quindi puoi cambiare faccia anche a quel mobile dell’Ikea, alle ante della cucina o altro, che non puoi più vedere! Se vuoi che il tuo lavoro sia duraturo, è importante seguire il processo di preparazione ovvero dare un’applicazione di un primerancorante per superfici difficili, prima di stendere la prima mano di vernice. Non avere fretta: lascia asciugare il primer secondo le istruzioni sul barattolo e una volta che è completamente asciutto puoi passare alla vernice. È importante usare il primer nel modo giusto, per evitare che il tuo duro lavoro venga rovinato nell’utilizzo quotidiano del mobile. Potrai passare la vernice con un rullo a spugna per avere l’effetto più liscio possibile. Spiegazioni in italiano nel video qui. [Fonte immagine: www.sandandsisal.com]
Crea una patina colorata sui mobili
Anche se apprezzi il calore del legno, potresti volerlo ravvivare un po’, specialmente su un pezzo grande e d’impatto, come un armadio. Prova questa fantastica tecnica di pittura che aggiunge un colore tenue, lasciando trasparire la bellezza naturale del legno. Un effetto “slavato”, una velatura molto leggera, insomma. La Chalk Paint viene diluita con acqua e spennellata sul mobile, quindi rimossa con uno straccio. La bellezza della texture si mostrerà attraverso il colore in tono soft. [Fonte immagine: Daniel Hennessy]
Personalizza i mobili con strisce dipinte
I negozi dell’usato e le vendite di seconda mano online sono fonti inesauribili di arredi, quasi sempre molto economici, ma questi pezzi spesso richiedono un po’ di cure amorevoli per rinfrescarli o renderli più attuali. Dai un’occhiata a come si può trasformare completamente un mobile dipingendolo a strisce! Trovi un tutorial passo passo qui. [Fonte immagine: capitulodosvintage.blogspot.com]
Dipingi i mobili imbottiti
Hai una poltroncina o una sedia con una fantasia impegnativa? Non c’è problema! La vernice può fornire una moderna trasformazione monocromatica alla tua seduta. Come amante del fai da te, ho già dipinto parecchie cose nella mia vita con i colori acrilici: carta, sughero, vetro, legno, mobili e per errore… tessuti. Ahimè, la mia amata felpa! Per cui posso dire questa cosa per esperienza: la vernice acrilica aderisce al tessuto e non lo molla più! E’ diluibile con acqua, per cui puoi inumidire prima la tappezzeria per far penetrare bene la vernice nel tessuto. Ci vorranno almeno due o tre mani per nascondere completamente una stoffa fantasia e di più se si passa da una tonalità scura a una chiara. In generale, devi sapere che il tessuto da rivestimento di velluto non risulterà più morbido dopo un tale trattamento, ma più simile alla pelle. Il risultato estetico è comunque sorprendente. Artsy VaVa spiega come ha fatto qui usando la Chalk Paint. [Fonte immagine: Artsy VaVa]
Crea un arcobaleno pastello
Non è la prima volta che vediamo un comò o cassettone dipinto con colori in gradazione o con cassetti dai colori diversi. Questo ci ha colpito perché riprende i colori dell’arcobaleno, ma in chiave pastello. Diventa l’elemento perfetto per la camera dei bambini, ma non solo! Spiegazioni in inglese qui. [Fonte immagine: Picked and Poshed – www.hometalk.com]
Un effetto davvero interessante per la tua parete colorata è accompagnarla a mobili nella stessa tonalità. Qualsiasi sia lo stile del mobile, lo vedrai incredibilmente integrarsi all’arredamento della stanza proprio come questo angolo studio di colore blu petrolio. [Fonte immagine: D Revollo Via Archilovers]
Ottieni un effetto molto usurato
Nell’ordine del recupero e del riciclo creativo, qualcuno ha recuperato il legno di vecchie barche con la vernice scrostata per realizzare mobili. Questa idea, negli anni più recenti, ha ispirato una tecnica di pittura a quattro colori, che ne imita il risultato. Trovi qui la spiegazione in inglese. Spennella su una mano di fondo la prima tonalità di colore, quindi lascia asciugare e sovrapponi una nuova nuance, carteggiando quando la vernice è asciutta al 90%. Proseguire allo stesso modo con gli altri due toni di colore fino ad ottenere l’effetto desiderato. E’ la tecnica ideale per dare personalità a piccoli pezzi d’arredo come un tavolino o un baule. [Fonte immagine: Daniel Hennessy]
Rinnova un mobile anni ‘50 con la vernice
Con le loro linee pulite e le forme semplici, i mobili anni ‘50 e ’60 sono i candidati ideali per un rinnovamento di stile. Una credenza, una cassettiera o scrivania di quell’epoca offrono molte possibilità per essere facilmente personalizzati in chiave contemporanea con un disegno geometrico essenziale. Nessuno crederà che quel pezzo l’hai acquistato per pochi soldi! [Fonte immagine: contest.generalfinishes.com]
Personalizza i mobili con dettagli glamour
Semplici mobili diventano il punto di partenza perfetto per un restyling, lasciando molto spazio alla creatività. Ad esempio aggiungendo dettagli glamour. Un mobile dipinto a mano con vernice di colore grigio chiaro si impreziosisce di un tocco metallico oro sulle gambe. Tre mani di finitura trasparente lo protegge dai pasticci della vita quotidiana. [Fonte immagine: Etsy – HayleonVintage]
Come è nata la lampada Pipistrello, indiscussa icona del design ideata quasi 60 anni fa da Gae Aulenti. Dall’ideazione fino alla difficile ma geniale realizzazione.
Siamo nel 1965, e un giovane architetto che risponde al nome di Gaetana Emilia Aulenti, detta Gae, ha un’idea da realizzare. Il famoso marchio di macchine da scrivere e calcolatori Olivetti l’ha incaricata di progettare il nuovo show room di Parigi e Buenos Aires. Gae immagina uno spazio che richiami la piazza, uno dei luoghi simbolo delle città italiane. Costruisce quindi una sorta di architettura fatta di gradini e piani a diversi livelli, distribuiti attorno ad un nucleo centrale. L’illuminazione dello show room è affidata ad un sistema di proiettori, ma l’architetto, aggiungere dei lampioni. Cerca quindi a una lampada che possa svolgere questa funzione, ma non la trova, se non nella sua immaginazione. La lampada Pipistrello comincia a delinearsi negli schizzi, dapprima solo degli abbozzi, poi sempre più precisi, fino all’esecutivo. Non resta che trovare un produttore, ma non sarà facile.
Lo show room Olivetti a Parigi-1965
La lampada Pipistrello, un’idea geniale difficile da realizzare
L’idea della lampada Pipistrello è senza dubbio geniale, ma la realizzazione presenta alcune difficoltà tecniche. Inoltre, nelle intenzioni della Aulenti, la lampada deve essere pensata come un oggetto da produrre in serie. Un prodotto di disegno industriale, dunque, destinata ad un mercato che, in quell’epoca, reclamava con forza “cose nuove”. Le criticità del progetto riguardavano sia il fusto telescopico che il diffusore, dalla forma particolarmente complessa. All’epoca la Aulenti collaborava con Poltronova, un’azienda toscana all’avanguardia, fondata dal visionario Sergio Camilli. Le designer mostra i disegni della lampada Pipistrello al Camilli, forse nella speranza che l’imprenditore potesse aiutarla a realizzarla. Camilli ci pensa, e si sovviene di un’azienda di Lucca che si era lanciata nello stampaggio del metacrilato, una première per l’epoca.
Si trattava della Martinelli Luce di Elio Martinelli, un designer visionario che aveva investito tutto in costosi macchinari per creare lampade in plastica. Camilli accompagna la Aulenti da Martinelli, dicendogli queste parole: “Gae avrebbe questa lampada da fare…”1. L’imprenditore raccoglie l’ardua sfida e riesce, dopo diversi tentativi, a costruire gli stampi e una macchina apposita. Decine di lampade Pipistrello finalmente illuminano gli show room Olivetti come tanti lampioncini, e il successo fu immediato. Tanto che Martinelli la mise in produzione e la lanciò sul mercato nel 1967. Il resto è storia. Vi basti sapere che oggi si trova nelle maggiori collezioni del mondo: Museum of Modern Art e Metropolitan Museum of Art – New York; Museum des Arts Decoratives – Montreal; Centre Pompidou – Parigi.
Uno stile moderno, ma non troppo
Il fascino che ancora oggi esercita questa icona del design forse sta nel suo stile particolare. Anche in questo caso dobbiamo capire le origini dell’idea che sta alla base del progetto. All’inizio degli anni 60, in ogni campo, dall’architettura al design, imperversava il Razionalismo. Come sempre, quando una tendenza diventa onnipresente, alla lunga stanca il pubblico, ma anzitutto i progettisti, che inevitabilmente cercano qualcosa di nuovo. Un gruppo di architetti, tra i quali Vittorio Gregotti, lanciano il movimento Neoliberty, allo scopo di scardinare lo strapotere del Razionalismo. Gae Aulenti vi aderisce con slancio, e in questo contesto possiamo capire come nascono alcuni suoi progetti, come l’allestimento del Museo d’Orsay o la nostra lampada. La pipistrello si ispira alle lampade Tiffany, i cui diffusori evocavano forme floreali o animali. Dunque, oltre alle forme sinuose tipiche dello stile liberty, la Aulenti ne mutua anche il riferimento faunistico, immaginando ali di pipistrello.
Come è fatta la lampada Pipistrello e i modelli
Premetto che questa lampada fu realizzata in modo davvero impeccabile, prova ne è che, a parte le nuove finiture della base e i LED, è rimasta la stessa. La caratteristica che salta subito all’occhio è il paralume, per la sua forma insolita e inedita. Esso è realizzato ancora oggi in metacrilato opalino, o plexiglass, una plastica più trasparente del vetro. Ma la genialità e l’unicità della lampada risiede nel fusto in acciaio inox satinato, regolabile con movimento telescopico. Da un’altezza di 66 cm, può passare a 86 cm, trasformandosi da lampada da tavolo a modello da terra. Grande versatilità.
Scorri sopra l’immagine per vedere la lampada in 3D
Oggi la lampada Pipistrello, prodotta sempre da Martinelli Luce, è disponibile nella dimensione originale con diametro di 55 cm e altezza massima di 86 cm, cui si aggiungono altre versioni: la Pipistrello Med (40 x 62 cm), la Mini Pipistrello (27 x 35 cm), quest’ultima anche in versione cordless. Alla versione originale, con la base bianca e testa di moro, si sono aggiunte nel tempo l’ottone satinato, il rame e l’alluminio verniciato in verde agave, rosso porpora, titanio e nero lucido. Una versione speciale, prodotta esclusivamente nel 2015 in occasione dei 50 anni della lampada, la vede vestita con un prezioso abito d’oro.
versioni originali
Note: 1-dal volume “Elio Martinelli e la Martinelli Luce”, 2018, edizioni Electa.
Proposte inedite, distintive ed originali, nuove tendenze, progetti innovativi e passione, attenzione alla sostenibilità e ai valori dell’artigianato e del fatto a mano. Tutto questo e molto altro nell’edizione di HOMI Special Edition, in scena da oggi fino al 14 Marzo 2022 a Fieramilano (Rho).
HOMI dà il via alla nuova edizione
Homi Special Edition, il salone dedicato all’universo dell’abitare e dell’home decor è pronto per raccontare inedite tendenze e progetti originali nati dalle idee delle aziende presenti. Grazie alla presenza di brand nazionali ed internazionali, la kermesse delinea il nuovo scenario del mondo dell’abitare.
Le eccellenze del comparto presentano proposte vicine alle richieste di mercato, collezioni più estrose e pezzi di design unici. Sempre tenendo alto il valore di artigianalità, Made In e unicità. Un appuntamento che oltre a favorire occasioni di business e networking, permetterà ai partecipanti di conoscere in anteprima le novità di settore.
HOMI Special Edition svela le novità dell’home decor
La Porcellana Bianca, Rose&Tulipani e Rituali Domestici, brand di Unitable- Lenet Group, a HOMI presentano collezioni di design per la tavola e l’home deco. Interpreti di uno stile contemporaneo e di una proposta living funzionale, portando in scena tre identità diverse ma perfettamente complementari: l’eleganza della slow-life di Porcellana Bianca, il colorato smart living di Rose&Tulipani, le ispirazioni scenografiche e decorative di Rituali Domestici.
Silkow, produttrice di federe in pura seta 100%, porta in scena la sua proposta realizzata rigorosamente nel naturale tono di colore bianco della seta, simbolo di purezza e rispettosa della pelle e dei capelli. Inoltre, il suo packaging elegante e curato da il tocco finale un prodotto di grande valore e senza tempo.
Tra gli espositori anche TAITÙ Milano con la collezione Dieta Mediterranea. Una proposta in porcellana per la tavola con iconici decori ispirati agli elementi della piramide alimentare. Blueside Emotional Design propone invece complementi ed oggetti in vetro, quali vasi, decanter, resi originali da un’estetica unica che trasforma un prodotto comune in un oggetto desiderabile.
Casafina by Costa Novapresenta la collezione Positano interamente realizzata in grès per la tavola, creata da artigiani portoghesi che hanno combinato un mix di colori vitaminici tra verdi, gialli intensi, blu marini e bianchi caldi.
Tra le novità home decor presenti a HOMI troviamo anche le proposte di Cozy living. Con il suo assortimento di morbidi tessuti, piccoli mobili, lampade e candele, l’azienda si è ispirata agli elementi naturali per creare la sua nuova a collezione. I colori predominanti sono il bianco, i verdi lussureggianti, il beige e il rosa cipria ma anche vari toni del blu e del giallo.
E ancora novità da Lamarte dai suoi prestigiosi brand e Livellaracon una linea nuova di bicchieri e thumbler dai decori barocchi.