La cabina armadio, il sogno di molti, e lo ammetto, anche il mio.
Odio gli armadi a vista, non li trovo particolarmente belli. E’ una delle mie innumerevoli fisse, ma vi sfido a dare un’occhiata alle vostre camere da letto. Vi accorgerete che l’elemento fuori dal coro è proprio l’armadio.
Molti pensano di non avere abbastanza spazio, altri la vedono come una cosa dedicata solo alle case di lusso. In realtà la cabina può essere ricavata quasi in ogni camera, previa verifica degli spazi, e vi consentirà di avere la casa ordinata e vivibile.
Spazio per cabina armadio: le dimensioni minime
Innanzitutto specifichiamo di quale geometria stiamo parlando.
A seconda della nostra camera e delle dimensioni di cui disponiamo, possiamo distinguere 3 tipi dicabina armadio:
Lineare, si estende a ridosso di una sola parete, dimensioni minime, profondità 120 cm (60cm passaggio+ 60 cm armadio o ripiani) lunghezza a seconda della parete, consiglio non inferiore a 240 cm
Ad L, si estende su due parete ad angolo con dimensioni minimo 130 cm x 150 cm
Ad U, si estende su 3 pareti con dimensioni minime 160 cm x 200 cm
Come organizzare la cabina armadio?
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Penso non ci sia un modo migliore di un altro.
Il mio consiglio è di trattare la cabina armadio come un locale di servizio, e quindi di arredarlo in modo da riuscire a sfruttare al massimo ogni spazio. Un’idea low cost la offre Ikea con il sistema Pax, o il sistema per cabine armadio Ikea Elvarli. Se volete un esempio di quanto costi arredare la vostra cabina Ikea, non perdetevi il nostro artico “Quanto costa arredare casa da Ikea“. Un’altra soluzione, di livello decisamente superiore, è proposta da Rimadesio. Questa è un’idea che spero mettiate in mostra “dividendo” la stanza da letto dalla cabina armadio solo con un vetro. La collezione Rimadesio Zenit e Pianca LIBERA&SNAKE è un vero gioiello di arredamento.
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Dove posizionare la cabina armadio?
A questa domanda per me la risposta è scontata. Dietro la testa del letto! Facendo così in modo che la parete diventi un intrigante elemento d’arredo, oppure una quinta di separazione dalla zona cabina armadio.
Tutto questo dipende dalla vostra stanza e dalle sue dimensioni. Se la camera è più larga che lunga, potete pensare di ricavarla su di un lato, preferibilmente quello di accesso, vicino alla porta, come se fosse un piccolo ripostiglio, magari incastrandola con un bagno.
Cabina armadio senza porta o con?
Soffermiamoci su come chiudere la cabina armadio. Ebbene, ci sono diversi modi per confinare e caratterizzare la cabina armadio.
Se avete deciso di spendere molto e di curare la struttura ed il design, la soluzione migliore è l’installazione di grandi ante scorrevoli su un binario a soffitto. Potete caratterizzarle con una cornice in metallo e tamponamento in vetro satinato o fumè che lascia intravedere l’interno.
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Se invece avete deciso di rendere la cabina armadio uno spazio più funzionale che estetico (e vi comprendo benissimo) consiglio di confinare il tutto con pareti in cartongesso. Potrete anche creare l’accesso con una porta filo muro ed applicando un wallpaper o un colore deciso alle pareti della stanza.
Non dimenticate l’illuminazione, avere una cabina armadio in casa è un privilegio, averla con illuminazione naturale è un miracolo.
Ma non disperate, un contro soffitto con qualche punto luce, proporzionato in base alla superficie della cabina armadio, una gola per l’illuminazione indiretta e i Led inseriti sotto le mensole, possono salvarvi.
Tutti possiamo avere la nostra cabina armadio, basta fare le scelte giuste.
Colori che consolidano la relazione dell’uomo con la natura, scopri i nuovi color trends 2022 di Novacolor
La natura è da sempre fonte di ispirazione. In questi anni di consapevolezza e impegno nel climate change Novacolor ha sviluppato prodotti certificati che potessero migliorare la qualità dell’aria nelle nostre case e che avessero il minimo impatto nei confronti dell’ambiente. Anche per i trend colore 2022 l’Architetto Barbara Sansonetti, Ambassador del brand italiano di finiture decorative per pareti e pavimenti, ha studiato una selezione di tonalità che creano una forte connessione con il mondo naturale usando i toni del mare, del cielo, della terra.
I color trends Novacolor scelti per il 2022 sono quindi il simbolo di un percorso legato alla sostenibilità e al rispetto ambientale che il brand ha intrapreso con grande serietà. Inoltre, nel mondo post-pandemia sempre più consumatori hanno preso coscienza di quanto sia importante la qualità dell’aria all’interno delle abitazioni. Per questo motivo si scelgono sempre più prodotti eco-compatibili e privi di VOC ovvero senza sostanze pericolose che vengono emesse dai materiali da costruzione con effetti sulla salute (allergie, asma, effetti cancerogeni), come la linea MATmotion di Novacolor che ha ottenuto le massime certificazioni in questo campo.
Color Trends Novacolor 2022
I nuovi color trends 2022 di Novacolor appartenenti alla linea MATmotion sono la risposta a questa forte esigenza dell’uomo di tornare ad essere parte integrante ed attiva nella natura. I colori selezionati trasmettono forza, conforto, equilibrio, vitalità, serenità, speranza e soprattutto ottimismo verso il futuro. Ecco di seguito le 4 tonalità declinate in chiaro e scuro.
Italian Sunset ispirato dal rosa dei tramonti, dei fiori, dei marmi pregiati e delle piume leggere dei fenicotteri. È un invito ad essere forti come i rossi della storia e vitali come le foglie d’acero del rabarbaro.
Tuscany Land dalle tonalità marroni della terra, del legno, della corteccia degli alberi e dei loro frutti che esprimono calore e conforto, solidità e voglia di tradizione.
Olive Tree con i suoi toni di verde che ricordano le pietre preziose, la natura e gli alberi sempreverdi come l’ulivo con le sue foglie bicolore capace di infondere equilibrio e calma, serenità e pace interiore.
Mediterranean sea con la sua immensità e forza dei i suoi blu, tra cielo e mare. Un’immagine perfetta della pace interiore di cui l’essere umano è sempre alla ricerca. L’essenza dell’equilibrio al quale aneliamo ogni giorno.
La linea MATmotion di Novacolor
MATmotion, la linea di smalti e idropitture professionali con finitura ultraopaca o eggshell accoglie questi nuovi colori indicati per la decorazione di soffitti e pareti interne e anche su grandi superfici. MATmotion produce finiture particolarmente uniformi, adatte in ambienti dove si desidera assicurare un eccellente risultato estetico associato alla velocità di esecuzione. A bassa emissione di composti volatili in fase d’applicazione e prive di formaldeide e plastificanti aggiunti, le pitture MATmotion, nelle declinazioni MATmotion Supreme Matt, MATmotion Supreme Eggshell, MATmotion Extra Eggshell e MATmotion Extra Matt, hanno appena ottenuto la prestigiosa certificazione Eurofins Indoor Air Comfort Gold, la migliore garanzia che i prodotti soddisfino i requisiti di basse emissioni VOC richiesti dal mercato, rendendoli eccellenti per garantire la qualità dell’aria interna. Inoltre il ciclo produttivo di MATmotion Supreme Matt e MATmotion Supreme Eggshell segue l’approccio Mass Balance, che prevede la sostituzione massiva delle risorse fossili con risorse rinnovabili provenienti da biomassa.
La MATmotion Flat Paints Collection è un caledoscopio di proposte capaci di soddisfare ogni tipo di esigenza. MATmotion Supreme è lo smalto murale per interni di elevata qualità. Con ottima resa e disponibile nella versione super “matt” ed “eggshell”. MATmotion Extra è l’idropittura superlavabile per finiture uniformi in interni. Disponibile nella versione “matt” ed “eggshell”. MATmotion Urban è la pittura traspirante per superfici interne nella versione opaca.
Inoltre, attraverso all’APP Decorizer, disponibile sugli store Apple e Android per tutti coloro che vogliono scoprire il mondo del colore e sono appassionati di Design, è possibile scoprire tutta la linea MATmotion ed anche catturare i propri colori preferiti direttamente dall’ambiente circostante.
Ideale per visualizzare le texture Novacolor applicate direttamente sulle pareti di casa e in ambienti precaricati.
La tua casa ha un piccolo ingresso e vorresti renderlo unico e personale? Se hai una piccola parete libera dove poter inserire una consolle, allora non perderti i consigli che sto per darti. In questo articolo infatti desidero mostrarti in modo semplice, step by step, come arredare il tuo ingresso di casa con una consolle decorata come farebbe una stylist e creare un piccolo spazio accogliente che dia il benvenuto a casa.
L’ingresso è il primo ambiente che s’incontra entrando in casa e rappresenta il collegamento fra tutto ciò che è materialmente e psicologicamente fuori e il mondo interno, privato e intimo della casa. È importante quindi che il passaggio esterno-interno avvenga in modo piacevole e che metta il buon umore. Di conseguenza, prevedere uno spazio gradevole alla vista, accogliente e funzionale, è il massimo a cui possiamo aspirare.
La zona di ingresso rappresenta il biglietto da visita della casa; entrando avete la prima impressione di tutta la casa, una sensazione che si caratterizza da ciò che vedete davanti a voi.
Una consolle posizionata vicino la zona di ingresso potrebbe fare al caso nostro. Avere consolle in linea col mood della casa e arredata come quelle che vedi su Pinterest è proprio quello che ci vuole. E io sono qui per spiegarti come fare.
In questo articolo, ti spiego come scegliere e arredare la consolle dell’ingresso, proprio per creare quel piccolo spazio accogliente che ti dia il benvenuto o bentornato a casa
Come prima cosa definiamo gli elementi principali
Come elementi principali intendo le basi per procedere coi nostri ragionamenti e gli elementi più “ingombranti” da scegliere.
STEP #1
DEFINISCI LO STILE E PALETTE COLORI
Sicuramente il tuo ingresso è adiacente alla zona living, è opportuno quindi creare un filo conduttore tra questi 2 spazi: ingresso e living. Guardati intorno e osserva i materiali, colori e forme prevalenti e in funzione di essi definisci lo stile e palette colori della tua zona ingresso.
Nei 3 esempi qui sotto vedi alcune immagini a confronto: a destra un living con la sua palette colori e a sinistra l’immagine di una consolle che rispecchia lo stile e la palette colori del living.
STEP #2
SCEGLI LA CONSOLLE
Scegli una consolle in linea con lo stile e mood appena definito.
Scegli uno specchio, meglio se tondo per rompere la forma rigida e squadrata della consolle. Uno specchio grande, con un diametro importante, anche fino a circa ¾ della lunghezza della consolle, che ha uno scopo sia decorativo che funzionale (per darsi un’occhiata prima di uscire di casa).
In alternativa allo specchio potresti scegliere un quadro grande o una composizione di cornici (gallery wall), ma personalmente preferisco dare una funzione in più alla zona di ingresso, ovvero, come accennato poco fa, avere la possibilità di specchiarsi e controllare che sia tutto ok prima di uscire di casa.
Ora ci dedichiamo allo styling del piano della consolle
Come per un qualsiasi styling di un piano di appoggio dobbiamo ragionare per composizioni, ovvero gruppi di oggetti, di altezze differenti e leggermente sfalsati tra loro.
Per arredare la consolle dell’ingresso ti suggerisco di creare 2 composizioni, una più alta dell’altra, per dare dinamismo e armonia all’intera composizione.
STEP #4
COMPOSIZIONE ALTA
Scegli un elemento alto, può essere una lampada da tavolo, una bella pianta in un vaso, oppure un vaso con rami/foglie/fiori recisi. Questo sarà il tuo elemento alto, puoi decidere se lasciarlo da solo oppure accompagnarlo con altri oggetti più piccoli accostati e sovrapposti ad esso. In questo caso la tua composizione alta può essere formata da un elemento unico o da un gruppo di oggetti.
Per un tocco di finezza in più, puoi fare in modo che la parte superiore dell’elemento alto si sovrapponga leggermente allo specchio, facendo così interagire tra loro i 2 elementi (composizione alta e specchio).
STEP #5
COMPOSIZIONE BASSA
Seleziona una serie di elementi bassi per crearne una composizione, ad esempio: libri coricati in orizzontale, vassoio o ciotola svuotatasche, foto con cornice, vasi, candele, piante piccole con vaso, sculture e oggetti decorativi.
Con questi oggetti andrai a creare una composizione più bassa e distanziata rispetto alla precedente, tenendo sempre presente la regola dei gruppi e livelli.
Regola dei gruppi e livelli:
Posiziona gli oggetti leggermente sfalsati tra loro, come se ci fossero più livelli di profondità. Fare un gruppo significa avvicinare gli oggetti tra loro, quasi a toccarsi. Le decorazioni devono entrare in coesione tra loro e formare una bella composizione armonica.
Si considera un gruppo anche un elemento singolo, esso però deve essere importante, caratteristico e distante il minimo necessario dagli altri gruppi per essere identificato come tale.
Romina Sita
STEP #6
ELEMENTO A TERRA
Posiziona uno elemento a terra contrapposto alla composizione alta, come ad esempio una cesta in cui riporre plaid, cuscini o riviste. In alternativa puoi opzionare un paio di pouf uguali tra loro e posizionati al centro della consolle.
Dato che sopra alla consolle abbiamo utilizzato oggetti di diverse forme e dimensioni, è necessario che la parte inferiore rimanga meno invasiva, è per questo motivo che ti propongo un solo elemento o al massimo 2, ma uguali tra loro.
Se non lo ritieni necessario, puoi anche scegliere di non inserire nulla a terra.
Altri esempi
Ti mostro altri 2 esempi di consolle arredate seguendo il metodo appena descritto.
Ora hai tutti gli strumenti necessari per arredare e rendere accogliente la tua consolle di ingresso. Mi farebbe molto piacere se decidessi di seguire i miei consigli e sapere che ti sono stata di aiuto. Quindi se ti va, attendo una foto del tuo ingresso che sarà sicuramente magnifico
Lanciato nel 2018, il brand Higold Milano è ormai un punto di riferimento per l’arredo outdoor. Scopriamo le linee iconiche e le novità 2022.
Lanciato durante il Fuorisalone 2018 con la presentazione di ben 8 collezioni, Higold Milano si propone come brand di riferimento perl’arredo outdoor di alta gamma. Comode sedute, soluzioni modulari, tavoli e tavolini, sedie a sdraio e daybed dal design elegante e contemporaneo, realizzati con materiali di eccellenza e con cura artigianale. Non a caso il motto dell’azienda, che sintetizza perfettamente la sua mission, è “Live the excellent life”, che può essere tradotto come “Vivere la vita in maniera eccellente”. La parola eccellenza, del resto, contraddistingue le collaborazioni che il brand ha intrecciato con personalità di spicco del design, come Nicolas Thomkins e Pininfarina. Il contrasto tra materiali e colori, con alluminio e rivestimenti in tessuti tecnici da un lato e pregiato legno teak dall’altro, è la cifra stilistica degli arredi Higold. Andiamo a vedere da vicino le collezioni più emblematiche e le novità 2022.
Le collezioni iconiche Higold Milano
Higold Milano debutta nel 2018 al Fuorisalone presentando arredi che suscitano un grande interesse nel pubblico e negli addetti ai lavori. Fiore all’occhiello del catalogo è la collezione Onda disegnata da Pininfarina, premiata con il Red Dot Design Award.
Accanto a Onda spicca la collezione Nofi, una linea completa per le zone relax e dining outdoor. Linee semplici, volumi leggeri, colori chiari rendono Nofi adatta a qualsiasi contesto. Realizzata in alluminio verniciato a polvere, presenta inserti in teak Burma nei braccioli e nei piani dei tavoli, elementi che caratterizzano molte delle collezioni Higold. Il confort è assicurato dalla presenza di comodi ed eleganti cuscini anche per sedie e sgabelli.
Tra i bestseller del catalogo Higold troviamo anche la collezione Emoti, che richiama nel design e nei materiali la già citata Nofi, dalla quale si differenzia per il forte impatto estetico, dato dai tubi in alluminio della struttura, verniciati in color antracite. I cuscini sono realizzati in Quick Dry Foam, un materiale appositamente studiato per gli ambienti esterni.
Elegante e ricercata, la collezione New York esalta le caratteristiche del legno teak, impiegato nei pannelli laterali delle sedute e nei piani di tavoli e tavolini. La struttura in alluminio verniciato e la cuscineria color antracite mettono in risalto le nuance calde e dorate dei listelli in legno. Lo stesso utilizzo del teak per i pannelli laterali lo ritroviamo nella collezione York, caratterizzata dal contrasto cromatico tra il bianco della struttura e il nero della cuscineria.
Le nuove collezioni 2022
Tre le novità presentate per il 2022: si tratta di Punto, Polo Pro e Armonia. Con Punto, un set lounge modulare, i designer di Higold hanno annullato la differenza tra arredo outdoor e indoor, proponendo una soluzione adatta ad entrambi gli ambienti. La modularità permette di creare innumerevoli composizioni, rese più dinamiche e funzionali dagli elementi da appoggio in teak.
Polo Pro è un salotto componibile caratterizzato dal solito gioco di contrasti tra l’alluminio verniciato e il teak. Ciò che lo rende unico è l’estremo confort dato dalla soffice imbottitura in Quick Dry Foam e dal rivestimento in olefina, un tessuto ultra resistente agli agenti atmosferici.
Higold, dai componenti per cucine all’arredo di lusso
Higold Milano è un brand del gruppo internazionale Higold, nato dall’evoluzione di un’azienda specializzata nella produzione di componenti per cucine, attiva a partire dal 1989. Risale al 2005 la fondazione della società Higold Furniture Manufacturing Co., che integra l’offerta della casa madre con arredi per esterni. Innovazione, materiali di qualità, design di alto livello e lavorazione artigianale hanno valso a Higold collaborazioni con prestigiose strutture come gli hotel delle catene Marriott, Hilton, Sheraton, Shangrilà e molti altri. La collaborazione con designer del calibro di Nicolas Thomkins, dal 2014 a capo del dipartimento design, e la partnership con Pininfarina Extra, a partire dal 2016, si rivelano strategie vincenti per proiettare la società nell’Olimpo dei brand più prestigiosi a livello mondiale. Un successo comprovato dai numerosi premi di design ricevuti nel corso degli anni, come iF Design Award, il Red Dot Design Award, il Red Star Design Award, solo per citarne alcuni. Oggi la compagnia possiede sedi in Olanda, Germania, Spagna, Portogallo, Italia, Svizzera, Belgio, USA e Qatar.
World Design Ranking 2021, svelata la classifica mondiale dei premi di design che vede al primo posto la Cina con 102 Platinum Design Awards vinti a livello globale.
Come ogni anno il World Design Rankings ha svelato la classifica mondiale dei premi di design che stilata in base al maggior numero di premi A’Design. La Cina si è classificata al primo posto tra i 114 paesi rappresentati, seguita da Stati Uniti d’America, Giappone, Italia, Hong Kong, Gran Bretagna, Taiwan, Turchia, Germania e Australia che hanno conquistato le prime posizioni nel 2021.
World Design Rankings
WDR – World Design Rankings è un organismo internazionale che punta a fornire dati e approfondimenti nel settore del design, dell’arte e dell’architettura. Lo scopo del World Design Rankings è di contribuire alla cultura del design mondiale attraverso la promozione dei progetti di qualità. Grazie alle classifiche annuali abbiamo un’istantanea dello stato dell’arte e del potenziale di design dei paesi di tutto il mondo, mettendo in evidenza i loro punti di forza, i punti deboli e le opportunità disponibili.
Il World Design Rankings è promosso dal prestigioso concorso di design a livello mondiale A’ Design Award & Competition, che ogni anno premia i migliori progetti in oltre 100 categorie tra cui product design, architettura, interior, grafica, packaging, fashion design etc.
La classifica del World Design Rankings tiene in considerazione la totalità dei premi rilasciati negli anni 2010 – 2021 dal premio A’ Design Award. I premi sono 5 per ogni categoria: Platinum, Gold, Silver, Bronze e Red.
Per maggiori informazioni sul World Design Rankings, visita il sito WDR
Aggiornamento classifica del World Design Rankings 2021
La classifica del WDR viene aggiornata ogni anno e la graduatoria dei Paesi può variare, anche se normalmente non ci sono quasi mai grandi sorprese. Quest’anno, con 114 Paesi, la classifica del World Design Rankings 2021 vede confermata al primo posto la Cina con , al secondo posto gli Stati Uniti d’America, al terzo posto il Giappone, al quarto posto l’Italia, seguita da Hong Kong, Gran Bretagna, Taiwan, Turchia, Germania, mentre al decimo posto troviamo l’Australia. Rispetto allo scorso anno la nuova classifica 2021-2022 comprende 8 nuovi paesi ma nonostante ciò, i paesi nella Top 10 non sono cambiati.
Per approfondire ulteriormente la classifica del World Design Rankigs 2021, consigliamo di visitare la sezione “Design Business Insights” . Questa sezione mostra i paesi leader suddivisi per settori di design specifici, in questo modo si potrà scoprire quale paese è il migliore nel design industriale, nel design d’interni, nel fashion design e così via…. Inoltre, per ogni paese, sono elencate tre tabelle aggiuntive che svelano i punti di forza, i punti deboli e le diverse opportunità. La tabella dei “Design Strengths”, invece, mostra i settori di design dominanti, in cui un paese è altamente competitivo e di successo.
I dati stilati dal WDR includono anche la “Design Classification Platform“, ovvero la classifica dei migliori designer, artisti e architetti suddivisi per categoria, tra cui architettura, interior design, arredamento, fashion design, grafica e design del packaging.
Per chi fosse interessato a conoscere i migliori designer, artisti e architetti, indipendentemente dalla categoria di design, può visualizzare l’elenco che racchiude i “Top Designers” . Il sito web Designer Rankings offre un punteggio complessivo e una classifica di tutti i designer in base al numero di premi A’ Design Award ricevuti a livello globale, in più di cento categorie di design. Le classifiche dei designer sono accessibili online all’indirizzo http://www.designerrankings.com
A’ Design Awards: partecipa alla nuova edizione 2021-2022
A’ Design Award & Competition è il più importante premio internazionale di design istituito per promuovere sia i migliori progetti di design, che le idee di design ma anche prodotti e servizi. Il concorso si rivolge a designer, architetti, artisti e aziende di tutto il mondo. Puoi conoscere l’elenco di tutte le catogorie previste quie iscriverti in quella che rappresenta il tuo lavoro.
Se desideri partecipare puoi registrare il tuo progetto qui. I risultati saranno resi noti il 15 Aprile 2022, e in qualità di media partner condivideremo su questo blog i progetti vincitori.
Ecco di seguito una selezione di progetti vincitori del premio A’Design Awards
Hai già scelto mobili, elettrodomestici e ogni possibile finitura e ti stai chiedendo ora come illuminare la cucina? Qui di seguito proveremo a capire insieme perché è importante farlo al meglio e scopriremo quali sono i cinque principali consigli degli addetti ai lavori su come scegliere le luci per la cucina.
Questa stanza è per molti versi il vero cuore dell’abitazione e per questo è indispensabile ricreare un ambiente quanto più accogliente e familiare possibile. È impensabile, però, non tenere conto allo stesso tempo del fatto che in cucina si compiono ogni giorno una serie di azioni decisamente pratiche e funzionali come cucinare, lavare i piatti e via di questo passo: da un punto di vista dell’illuminazione ciò vuol dire soprattutto che alle classiche luci d’ambiente potrebbe essere indispensabile, più almeno che in altri ambienti, associare delle luci funzionali o delle luci direzionali. Come illuminare la cucina è, insomma, un sapiente gioco di equilibri in cui sarebbe meglio farsi consigliare da un designer di interni o, se ciò è impossibile, seguire almeno i consigli degli addetti ai lavori.
Cinque consigli per scegliere al meglio le luci della cucina
Consigli che quasi sempre partono dallo sfruttare il più possibile la luce naturale. La cucina è, infatti, una stanza della casa in cui in genere non mancano finestre, balconi, affacci su terrazze e cortili e non c’è trucco migliore che sfruttare la luce che da essi proviene per illuminare naturalmente la zona pranzo, il piano cottura e il resto dell’ambiente. Per riuscire al meglio in questo obiettivo basta un po’ di attenzione e di cura al momento di progettare la disposizione di mobili e accessori.
Altro consiglio immancabile quando si tratta di come illuminare la cucina e parlando di luci di fondo è preferire tonalità calde a tonalità fredde: è per via della necessità di ricreare qui un ambiente quanto più intimo e accogliente possibile, specie se è una cucina living e in cui tu e i tuoi conviventi passate gran parte della vostra giornata casalinga. Non è questo, naturalmente, un diktat assoluto: la luce fredda di faretti o appositi punti luce può essere l’ideale per le aree della cucina in cui si ha bisogno di un’illuminazione più funzionale come sono il piano di lavoro, per esempio, il piano cottura, l’eventuale penisola.
Se, com’è giusto che sia, non si vuole rinunciare comunque all’espetto estetico si potrebbero scegliere delle lampade da cucina di design e utilizzarle in sospensione sul tavolo da pranzo per esempio, al posto del tradizionale lampadario. In genere al centro della cucina, o almeno suo punto focale d’attenzione, è questo infatti un elemento che si presta bene ai giochi di luce e che può essere valorizzato proprio da un lampadario moderno e dalle vistose forme geometriche per esempio.
Altre applicazioni luminose ad hoc potrebbero essere scelte per punti nevralgici della stanza della cucina come i pensili o l’interno di cassetti e dispense ma, anche, i piani di lavoro. Qui sarebbe meglio optare in particolar modo per luci direzionali e luci fredde che aiutano a concentrarsi, a trovare prima utensili e tutto ciò di cui si ha bisogno per cucinare o a realizzare il perfetto impiattamento.
Ultimo, ma non certo in termini d’importanza, consiglio su come illuminare la cucina è scegliere lampade a basso consumo energetico e di facile manutenzione come sono i LED, per esempio, in considerazione soprattutto dell’uso continuativo che se ne farà.
Le case loft sono desiderate per vari motivi, che vanno dai soffitti alti ai layout spaziosi, ma le caratteristiche che le rendono così amate, pongono anche alcune sfide progettuali. Come, ad esempio, creare la privacy (o almeno un’illusione di essa), garantire il flusso visivo e in generale, arredare la casa in modo che non sembri un desolato magazzino.
Ispirati ai loft statunitensi, questi approcci all’abitare trovano luogo soprattutto in locali industriali, laboratori, magazzini, garage, officine, negozi o uffici, che hanno cambiato le loro destinazioni d’uso, permettendo di avere a disposizione uno spazio arioso e versatile. [fonte foto sopra: bosthlm.se]
[fonte: entrancemakleri.se]
Una soluzione abitativa, nata nelle grandi città, ma ormai sempre più comune. Non è raro trovare, ormai, negozi riconvertiti in piccole case, certamente un po’ triste per i negozi di quartiere, che tendono a sparire.
Il loft è quasi sempre caratterizzato da soffitti alti, perfetti per la realizzazione di un soppalco , una distribuzione “open space” e da materiali semplici, per questo motivo i loft sono adatti a tutte le persone che cercano interni originali ed informali.
Le nostre idee e suggerimenti per arredare un loft ti aiuteranno a rendere accogliente il tuo spazio abitativo di origine industriale, artigianale o commerciale.
[fonte: entrancemakleri.se]
Nascita dei loft: un po’ di storia
Negli anni ‘40 del secolo scorso, a causa dell’aumento dei prezzi dei terreni, le fabbriche e le officine di New York dovettero trasferirsi dal centro città alla periferia. Le aree liberate, prevalentemente a Manhattan, iniziarono ad essere occupate da artisti attratti dai bassi canoni di affitto dei locali, oltre che dalle caratteristiche architettoniche (buona illuminazione, soffitti alti). E’ qui che decisero di allestire mostre e atelier attrezzati, ma anche case-studio.
Negli anni ’50 i loft divennero molto popolari, ricevendo lo status di abitazione ricercata: avvocati e finanzieri di successo iniziarono ad affittare grandi open space, che ormai non erano più alla portata dei giovani artisti.
Tradizionalmente, un loft residenziale è uno spazio (grande o piccolo) a pianta libera. Di norma, infatti, il progetto del loft non prevede la separazione dei locali (esclusi i locali di servizio), delimitando solo le varie zone utilizzando mobili, ma anche pareti mobili o semi-fisse, fino all’uso di materiali contrastanti e altre tecniche di suddivisione in zone.
Essendo locali riconvertiti ad abitazioni, attraverso un cambio di destinazione d’uso, possono presentare caratteristiche derivanti dalla loro storia precedente e quindi: pareti in mattoni (anche dipinte o intonacate grezze) oppure pilastri o pareti in cemento, travi in acciaio o comunque pilastri e travi in evidenza, impianti a vista, ampie vetrate, spesso distribuite su un solo lato dell’ambiente oppure la presenza di lucernai ecc.
[fonte: alexanderwhite.se]
Combinare i colori in un loft
Dal momento che, in un loft, in unico spazio, convivono zone differenti, occorre prima di tutto scegliere una palette di colori omogenea. Lo spazio aperto deve soddisfare l’occhio con un’unica tavolozza di colori, che ne accentua l’unità. Per questo motivo, in linea generale, ma soprattutto se lo spazio è piccolo, ci si attiene ad una palette in gran parte neutra. Ad esempio due cromie neutre, una chiara (la base) e una scura, che crea profondità e contrasto.
Alcuni colori possono già essere presenti, dettati dall’architettura del loft per cui è buona regola partire da quelli: ad esempio una parete di mattoni, un pavimento in resina o un gres grigio o ancora una pavimentazione in listoni di parquet, i serramenti delle finestre neri o grigio alluminio o addirittura in acciaio corten, travi in acciaio o legno ecc. Si tratta spesso di materiali ed elementi architettonici con molto carattere, ecco perché la combinazione di colori viene generalmente, basata su colori tenui e neutri, con pochi tocchi di colori accesi.
[fonte: entrancemakleri.se]
Scegliere il tuo stile per il loft
La scelta dello stile di arredamento è sempre molto importante, ma lo è ancora di più in un open space. Tutto ciò che si trova all’interno dell’ambiente unico, deve abbinarsi al resto ed è quasi sempre visibile da ogni visitatore, con un solo colpo d’occhio.
[fonte: entrancemakleri.se]
Negli ultimi anni, abbiamo visto emergere nell’arredamento l’ Industrial Style, ispirato appunto ai loft anni ‘50-’60. Questo ci ha permesso di arredare le nostre case e i nostri appartamenti come un loft, sognando di vivere in quegli ambienti.
Lo stile prende ispirazione da mobili vintage, ma dalle forme semplici, che nella maggior parte dei casi sembrano usciti da una vecchia fabbrica o da un ufficio anni ‘50.
E’ chiaro che i mobili in questo stile si prestano bene all’arredamento di spazi ex industriali o artigianali e hanno il pregio di abbinarsi in modo facile ad altri stili. Per cui troviamo stile industriale con accenni di stile scandinavo o stile industriale con elementi shabby ecc.
E’ anche uno stile trasversale, che piace un po’ a tutti, appunto per la sua capacità di adattarsi ad altre tendenze dell’arredamento.
Attenzione: Quando parliamo di scegliere uno stile per la tua casa, non intendiamo dire che dovresti limitarti a un solo stile di arredamento. Quella è solo un’etichetta o un nome che si dà ad una particolare tendenza: Industriale, Scandinavo, Boho Chic ecc. Stiamo parlando del fatto che dovresti scoprire cosa ami veramente, in modo da non avere distrazioni da tutte le possibili ispirazioni, che ci sono in questo campo.
Ambienti spaziosi e soffitti alti consentono di apprezzare appieno la bellezza di questo tipo di architettura. Se nel tuo loft ci sono soffitti molto alti, si può ricavare dello spazio in più con un soppalco, soprattutto se la superficie è minima (ricorda: ci vuole un professionista per la stesura della pratica edilizia e ci sono delle normative da rispettare, vedi paragrafo in fondo). Sfruttare lo spazio in altezza con un soppalco è una delle soluzioni più adottate in un loft e lo si può far realizzare in muratura, in legno o in metallo.
[fonte: historiskahem.se]
Non è raro, infatti, in questi luoghi ricchi di grande fascino, realizzare sul soppalco la zona notte isolata rispetto al resto dell’abitazione, oppure la creazione di uno studio o uno spazio relax, ma anche per gli ospiti, arredato con un divano-letto.
[fonte: mohv.se]
Nei mini-loft, in cui ogni centimetro quadrato conta, i letti a soppalco possono fungere da elemento sia caratteristico che salvaspazio. In questo caso non si realizza un vero soppalco, ma si acquista o si fa progettare su misura, un letto sopraelevato, in cui sotto è possibile posizionare il divano, l’angolo studio o la cabina armadio.
[fonte: Ikea]
Questa è una soluzione praticabile, anche dove, per via della normativa, non è possibile realizzare un soppalco. Nei letti a soppalco, quello che fa davvero la differenza, è la scala, che potrà essere anche più comoda e stabile di una comune scala a pioli e magari dotata di contenitori.
[fonte: esny.se]
Trovare la privacy in un open space
In genere, i loft e le case a pianta aperta hanno un soggiorno, una sala da pranzo e una cucina in un unico spazio. In alcune case più piccole, anche la camera da letto fa parte dell’open space. In questo caso, può essere difficile mantenere privato lo spazio della tua camera da letto, senza ridurre la sensazione di apertura di un loft. Per fortuna, è possibile farlo grazie ad alcune soluzioni.
L’opzione più economica è, senza dubbio, quella che prevede l’utilizzo di una o più tende, fissate con binari al soffitto. In questo caso la loro presenza scenica può essere di poco impatto ed elegante, se si scelgono tende di colore neutro e di trama leggera.
[fonte: Ikea]
La più adatta, è quella di far realizzare una o più pareti vetrate, magari accessoriate con tende. Si sposano perfettamente con lo stile industriale del luogo, soprattutto se si estendono fino al soffitto e riprendono materiale e foggia degli infissi esterni. Sono in grado, così, di accentuare ulteriormente la bellezza del loft.
[fonte: entrancemakleri.se]
Se la camera si trovasopra il soppalco, rimane comunque nascosta agli ospiti. Anche in questo caso è possibile aggiungere una scenografica tenda o parete vetrata in stile industriale, per aumentare il livello di riservatezza.
[fonte: bosthlm.se]
Un’altra idea, prevede l’uso di grandi porte scorrevoli anche queste, garantiscono l’intimità necessaria e possono essere aperte quando si desidera più luminosità e una visuale con più profondità di campo. E’ chiaro, che vanno progettate, pensando anche ad una parete o quinta dove è possibile nasconderle quando sono aperte.
Più vicina allo stile francese e provenzale, c’è anche l’idea di usare delle persiane, da chiudere o impacchettare al momento giusto. Esistono poi altri divisori fissi, che permettono comunque un passaggio della luce, come reti metalliche, pannelli traforati, liste di legno o librerie senza schienale.
[fonte: Ikea]
Infine, una divisione più fissa, pur consentendo il flusso d’aria e senza compromettere del tutto l’effetto aperto, può avvenire anche con quinte in muratura o cartongesso o anche armadiature basse.
[fonte: Espace atypiques]
Cucina in un open space
Vivere in una casa a pianta aperta (come quella di un loft) è una scelta molto diffusa. Una soluzione che ha i suoi vantaggi, come una distribuzione più flessibile (adatta alla vita odierna) e una sensazione di ampiezza, anche quando si tratta di piccole metrature. Se sei una persona che ama invitare gli amici, una casa con open space è l’ideale: i tuoi ospiti possono gironzolare in cucina mentre si prepara la cena e tutti possono socializzare liberamente negli spazi collegati.
Tuttavia, i loft e le case a pianta aperta, stile loft, dopo la privacy, pongono una nuova e importante sfida: se diminuiscono le pareti su cui appoggiare i mobili, come è possibile organizzare in modo funzionale la cucina?
[fonte: fantasticfrank.se]
Non si può generalizzare, poiché la distribuzione dei mobili in cucina viene scelta in base alle caratteristiche e dimensioni dell’immobile e alle tecniche di suddivisione utilizzate. Di sicuro, una distribuzione che preveda un’isola o penisola è la preferita per questo tipo di spazi, poiché questi elementi visivamente poco invasivi, creano, comunque, una separazione dal soggiorno.
[fonte: Ikea]
Un’altra sfida messa in campo da questo tipo di distribuzione a pianta aperta è la diffusione degli odori. A questo scopo, occorre prestare molta attenzione in fase progettuale alla scelta della cappa e al suo relativo impianto di aspirazione. In alternativa, come per la camera da letto, si può pensare di isolare la zona della cucina, con una parete vetrata in stile industriale. Una scelta di grande impatto ed eleganza.
[fonte: fantasticfrank.se]
Personalizzare un loft
La prima cosa che le persone pensano riguardo ai loft è che sono spazi “grezzi” e vuoti. Ed è esattamente ciò che sono: spazi ampi e a pianta aperta, dove non ci sono regole e dove le possibilità di decorazione sono infinite! Pertanto, sei assolutamente autorizzata a mescolare i tuoi cimeli di famiglia e i tappeti tradizionali con mobili moderni e Industrial, a rompere gli schemi riutilizzando i vecchi mobili o oggetti in un modo insolito, ad aggiungere pezzi ed elementi che portano calore, dai morbidi cuscini alle piante.
[fonte: Espace atypiques]
Normativa italiana
Se acquisti un locale da riconvertire in loft, assicurati che sia già stato fatto il cambio di destinazione d’uso, diversamente dovrai accollarti tutte le spese per adeguare l’immobile a diventare “residenziale”. Questo in pratica significa, che lo spazio (garage, magazzino, laboratorio ecc.) dovrà avere tutte le caratteristiche che lo rendano abitabile secondo le norme vigenti (ad esempio vespaio areato, servizi igienici, impianti, rapporti aeroilluminanti o standard urbanistici di altezze e dimensioni).
Per quanto riguarda la superficie minima, la questione è facile da constatare, essendo i loft paragonabili ai monolocali. La norma nazionale di riferimento è il dm 5 luglio 1975, di cui l’art. 3 prevede una superficie ≥ 38 mq per monolocale per 2 persone (28 mq per una sola persona).
Invece, per poter costruire un soppalco, le norme cambiano a seconda del Regolamento Edilizio e di Igiene del Comune interessato. In linea generale abbiamo:
superficie soppalcata: non deve essere superiore a 1/3 della superficie del locale, ma può arrivare fino a 1/2 quando le altezze sopra e sotto il soppalco raggiungono i 2,20 m
altezza minima del locale da soppalcare: deve essere di almeno 4,30-4,40 m; le altezze sopra e sotto il soppalco quindi non possono essere inferiori a 2,10 m; è anche possibile creare soppalchi non abitabili (senza permanenza di persone) e utilizzabili come “ripostiglio in quota” o elemento di arredo, in questo caso l’altezza sopra è variabile, quella sotto dipende dalla destinazione del locale (da 2,40 m a 2,70 m minimo)
superficie finestrata: la regola sui rapporti aeroilluminanti è sempre la stessa, ma può variare a seconda del comune, in genere in tutta Italia per le residenze, non deve essere inferiore a 1/8 della superficie del locale soppalcato
pratica edilizia: la documentazione per costruire il soppalco, redatta da un professionista abilitato, va presentata all’Ufficio Tecnico del Comune, l’inquadramento della categoria di intervento dovrà essere fatta in base alle specifiche condizioni del progetto
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Come gestire le case vacanza a distanza, grazie all’aiuto di un software gestionale. Eccocome funziona e quali sono i vantaggi.
Gestire le case vacanza a distanza è molto conveniente, ma ciò sarà possibile se si userà un software gestionale, che comprende funzioni utili per ridurre tempi e ostacoli. In più sono presenti tanti altri vantaggi che possono derivare da questa scelta.
Gestire le case vacanza a distanza: come fare e i vantaggi più rilevanti
Gestire immobili per turisti a distanza è possibile tramite un software gestione case vacanze, cioè un programma con cui controllare ogni fase del proprio lavoro direttamente da remoto. Questa soluzione è senza dubbio molto conveniente, prima di tutto perché non sarà necessario recarsi presso una sede fisica. Per questo, si avrà un certo risparmio dal punto di vista delle tempistiche, ma non solo. Si potranno infatti ridurre anche lo stress e la fatica, o ulteriori spese, soprattutto se occorre recarsi presso luoghi lontani. Niente dovrà essere svolto con lentezza, con un gestionale online, perché tutto potrà essere completato con un click. Ne consegue quindi che vi sarà una maggiore praticità per portare a termine tutte le fasi della propria attività, nonché un’elevata rapidità. Uno dei vantaggi principali potrebbe essere proprio il fatto di controllare tutto tramite il proprio smartphone o qualsiasi altro dispositivo. Sarà quindi possibile connettersi da ogni punto, lavorando quando si vuole. Con un apposito software per la gestione delle proprietà diventa facile anche creare un sito web per casa vacanze, sempre da remoto. In questo modo si avrà a disposizione un canale attraverso cui gestire ogni cosa, ma soprattutto si potrà anche ampliare la rete di clienti, sponsorizzando al meglio l’attività. Gli aspetti vantaggiosi derivanti dalla scelta di un gestionale che permette di controllare tutto online però non terminano qui.
Gli ulteriori elementi positivi da prendere in considerazione
Il livello organizzativo migliorerà: è questo un altro importante fattore da non sottovalutare, quando si acquista un programma per gestire le case vacanze da lontano. In più i clienti non dovranno attendere troppo tempo, prima di vedere la conferma per una prenotazione, o prima di avere risposta alle loro domande. Questo potrebbe aumentare la possibilità che si trovino bene e che magari lascino recensioni ricche di complimenti.
Da aggiungere a tutto ciò anche il fatto di riuscire a svolgere ulteriori operazioni importanti tramite pochi click, come realizzare aggiornamenti del sito, inserire offerte e promozioni, ma non solo. Sempre con la stessa facilità si potrà provvedere all’inserimento di elementi multimediali o immagini, inserzioni. Svolgendo tutto da remoto e in modo automatico poi si potranno anche diminuire gli errori: può capitare infatti che si accettino prenotazioni doppie, ma con un software ciò non avverrà. In più una soluzione di questo tipo consente di valutare con attenzione il resoconto giornaliero o mensile della propria attività, utilizzando grafici e statistiche. In questo modo, si potranno trarre conclusioni utili per modificare qualcosa nell’organizzazione, al fine di migliorare ancora di più. Per tutti i motivi fin qui elencati, è possibile perciò affermare che sistemi di gestione da remoto consentono di apportare numerosi vantaggi al proprio lavoro.
Scopri come è semplice portare la magia del fuoco in ogni ambiente della casa con i caminetti elettrici ad acqua di maisonFire
La casa oggi è un luogo confortevole e funzionale, fatto di spazi pratici, ma anche belli e capaci di generare sensazioni di benessere.
Dal colore delle pareti, alla disposizione dei mobili, alla scelta di nuovi complementi, tutto concorre a regalare una nuova personalità alla casa. Ma, per offrire un tocco in più, in grado di fare la differenza in ogni ambiente, è possibile effettuare una scelta consapevole, in grado di ripercuotersi virtuosamente nelle quotidianità di tutti: scegliere un caminetto ecologico di nuova generazione.
I vantaggi nello scegliere un caminetto elettrico ad acqua
I caminetti elettrici ad acqua sono sostenibili e senza canna fumaria e permettono di portare con estrema semplicità la magia del fuoco in ogni ambiente. Infatti, non sono necessari permessi e nemmeno interventi di muratura, non richiedono una particolare manutenzione o pulizia e garantiscono la massima libertà d’impiego e quindi d’arredo. Grazie a un gioco di vapore acqueo e luci colorate generato da una sofisticata tecnologia a ultrasuoni brevettata, sono in grado di riprodurre in modo incredibilmente realistico la legna che arde con l’effetto fumo.
Il fuoco che nasce dall’acqua è la massima espressione di un focolare che rispetta l’ambiente e offre una totale sicurezza d’impiego.
Tra i vantaggi dobbiamo evidenziare che i caminetti elettrici ad acqua possono essere collocati a contatto con superfici delicate, come il legno, cartongesso, marmo o in prossimità della tv. Si possono appendere alle pareti come quadri, poggiare sui mobili o per terra, ma anche in apposite nicchie create nelle pareti, per arredare in modo originale le zone di passaggio o separare gli ambienti.
Caminetti elettrici ad acqua di maisonFire
Questi prodotti di design sono un’esclusiva italiana di maisonFire, azienda leader nel settore e che da anni si impegna a portare nelle case e negli hotel più esclusivi, di oltre 20 paesi nel mondo, la bellezza del focolare ecologico, senza canna fumaria.
I caminetti elettrici ad acqua maisonFire permettono un restyling degli ambienti, in pochi semplici passaggi, con un risultato finale sorprendente, per creare atmosfere di benessere e comfort, senza tralasciare la salute del pianeta. Rientrare a casa, nelle fredde serate autunnali e poter godere, senza alcuna fatica, solamente premendo un tasto del proprio smartphone, della magia del focolare, offre un’immediata sensazione di relax e di calore familiare.
I nuovi modelli di caminetti elettrici ad acqua maisonFire
L’azienda di Carate Brianza propone in esclusiva per il mercato italiano alcune importanti novità che si aggiungono ai prodotti iconici del brand. Di seguito una selezione dei nuovi modelli.
BRACEBOX
Bracebox 100 Metal è un caminetto elettrico ad acqua, lungo 115 cm, da incasso. Dotato di funzione riscaldante (1 kW); è disponibile nella versione frontale o bifacciale, entrambe chiuse con vetro/i. La carica si effettua tramite collegamento diretto all’impianto idraulico, in modo da disporre di un prodotto totalmente indipendente e non dover più pensare alla ricarica del serbatoio. E’ possibile scegliere tra ciottoli bianchi, cristalli o legna tradizionale per il braciere. La fiamma è regolabile nell’intensità, così come e modulabile l’effetto sonoro del crepitio della legna che arde. Telecomando di serie.
COMETA
Camino elettrico ad acqua da libero posizionamento con appoggio a terra. La cornice in MDF, con finitura a scelta tra colore bianco oppure cemento, racchiude il best seller di maisonFire: Brace 50 Legna, dotato di serbatoio, per la massima flessibilità d’uso. Fiamma ad intensità regolabile, con effetto sonoro del crepitio della legna che brucia, anch’esso modulabile. Telecomando di serie.
ELECHARME
Elecharme Mood è il caminetto elettrico ad acqua da 80 cm, da incasso frontale, angolare, tri-facciale, a penisola o a tunnel. Le numerose versioni sono tutte chiuse con vetro/i. Dotato di funzione riscaldante (2kW), la carica si effettua tramite collegamento diretto all’impianto idraulico, in modo da avere un prodotto totalmente indipendente. E’ possibile scegliere tra ciottoli bianchi, cristalli o legna tradizionale per il letto del focolare; l’intensità della fiamma è regolabile, così come l’effetto sonoro del crepitio della legna che brucia. In dotazione illuminazione multicolor di fiamma e brace. Il caminetto può essere gestito tramite applicazione, in tutte le versioni.
Elecharme Linear Mood, invece, è il caminetto elettrico ad acqua da incasso nelle versioni da 105 o 130 cm di lunghezza. Dotato di riscaldamento (2 kW) è possibile averlo in versione frontale, angolare o tri-facciale, tutte chiuse con vetro/i.
ORIONE – 75, 100, 150
Caminetto da rivestire con proiezione fiamma a LED e interfaccia da APP. Il telecomando e il termostato sono di serie; la fiamma è regolabile e il piano fuoco multi colore, disponibile nelle lunghezze 75-100 e 150 cm; dispone di effetto sonoro del crepitio della brace. Sono di serie sia il set legna che il set cristalli, per decorare il letto del focolare. Lo schienale può essere rivestito con 4 diversi tipi di finitura di serie: liscio, rigato verticale, mattoni o pietra). Disponibile la funzione riscaldante fino a 1,5 kW.
PATMOS
Per chi predilige uno stile classico il caminetto elettrico Patmos è la scelta ideale. La finitura è realizzata in mdf bianco e dispone di tecnologia Infire e telecomando di serie. La potenzariscaldante è di 1,4 kW.
Occorre tenere bene in mente il ruolo dell’ingresso per poter valorizzare in modo funzionale ed accogliente questo primo ambiente che ci dà l’accesso a casa. Come arredare l’ingresso funzionale per poter fare un filtro tra il mondo esterno e la nostra dimora? Spesso troviamo gli stessi elementi di arredamento in questa zona della casa perché si entra e si esce da li.
Quindi avere un piano d’appoggio per tenere sopra una svuota tasche ed elementi decorativi, spazio per appendere le giacche e le borse, uno specchio per dare un’ultima occhiata prima di uscire e volendo anche una seduta per cambiare le scarpe e magari anche una scarpiera, sono alcuni elementi di arredo che spesso sono presenti in un’ingresso funzionale. A seconda di esigenze e abitudini di ogni casa questi elementi possono essere presenti in parte.
Prima cosa alla quale dare attenzione per arredare un’ingresso accogliente è lo stile di questo spazio. Deve rispecchiare chi ci abita ed essere in armonia con il resto della casa.
Come arredare l’ingresso piccolo
Per chi ha un’ingresso piccolo o stretto suggerisco di utilizzare mobili con la profondità ridotta per lasciare un comodo passaggio. si può semplicemente arredare questa zona con un piano d’appoggio con o senza il cassetto. sfruttare lo spazio sotto per collocare un pouf, inserire lo specchio e non dimenticare dell’illuminazione. Vediamo alcuni esempi nelle foto qui sotto.
Ingresso direttamente in soggiorno
Negli appartamenti moderni e sopratutto piccoli spesso troviamo l’entrata direttamente sul soggiorno senza un vero ingresso. Quindi occorre creare angolo ingresso collocando tutto il necessario nei pressi della porta d’ingresso. Una soluzione può essere l’utilizzo della parete o i divisori oppure mobili ed elementi che dividono lo spazio. Vediamo alcuni esempio nelle foto qui sotto.
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