Due giornate di benessere nella cornice di Gressoney.
Nel weekend dell’11 e 12 Settembre 2021, si è tenuto un incontro sul tema dell’abitare naturale e del benessere, nella bellissima cornice di Gressoney, dove ormai vivo da più di un anno.
Era da tanto tempo che avevo a cuore l’idea di condividere insieme a colleghi e amici una giornata in cui poter parlare, raccontare e toccare con mano i materiali naturali, che sempre più stanno diventando per me una risorsa importante nei miei progetti.
Così insieme ad Anab, Associazione Nazionale di Architettura Bioecologica, abbiamo organizzato due giorni, anzi tre, in cui a partire da Milano dove si è affrontato il tema dei Materiali Naturali e del Design in occasione della Design Week 2021 e del Terramigaki all’interno del bellissimo Studio Museo Francesco Messina (di cui vi invito ad approfondire qui), siamo arrivati a Gressoney La Trinité ospiti del B&B Alchemilla dove abbiamo affrontato il tema della relazione tra benessere abitativo e benessere psico-fisico, declinato nel campo della bioarchitettura e dell’impiego dei materiali naturali per la costruzione. Infine nella giornata di Domenica insieme a Giulia di Forest in giupiter, abbiamo concluso il week-end con una pratica di Forest Therapy per approfondire il tema del benessere attraverso tutti i sensi.
La giornata di Sabato: benessere abitativo
La giornata di Sabato si è suddivisa in una parte più teorica e di dibattito per la mattinata, e una parte poi dimostrativa con gli artigiani nel pomeriggio.
Nella mattina si sono affrontate tematiche legate alla Bioarchitettura e ai Materiali Naturali. Insieme all’arch. Simone Andreis, abbiamo parlato di che differenza ci sia tra Bioarchitettura e Bioedilizia, dei benefici di una casa sana, dei materiali naturali e della loro energia grigia ovvero dell’energia utilizzata per la loro realizzazione. Gli altri concetti che abbiamo affrontato nella mattinata, sono stati il tema del benessere, di salubrità, di qualità dell’aria e degli ambienti indoor, dell’edificio come “terza pelle”. Sono concetti di cui spesso sentiamo parlare e che spesso noi architetti usiamo, ma è stato interessante rileggerli rapportati proprio all’utilizzo dei materiali naturali. Vi riporto alcune definizioni che spero possano stimolarvi nell’approfondire queste tematiche e nell’approcciarvi al progetto.
Bioarchitettura e Bioedilizia
Alla base della bioarchitettura c’è l’idea di “costruire per rispettare l’uomo e l’ambiente“, attraverso alcuni principi derivanti dalla conoscenza del luogo e della natura.
Soprattutto in questo periodo in cui sta diventando sempre più diffuso parlare di architettura “green” ed ecologica, è importante capire effettivamente di cosa si stia parlando, senza cadere vittime del cosiddetto green-washing che purtroppo sta investendo anche il mondo delle costruzioni. Non tutto ciò che viene progettato o raccontato come bioedilizia, utilizza materiali e approcci progettuali coerenti a quanto abbiamo definito prima come “bioarchitettura”. E per questo diventa sempre più importante maturare un approccio critico nella selezione dei materiali, così come in questi ultimi anni abbiamo imparato a fare quando il cibo “biologico” è arrivato nei nostri supermercati. Così come per il cibo, dove non basta un etichetta per far sì che un prodotto sia di qualità, così anche per i materiali da costruzione e per gli interventi che si definiscono “bio”…. è importante non fermarsi alla sola etichettatura, ma approfondire e domandare per conoscere veramente quale prodotto stiamo facendo entrare nelle nostre case!
Benessere
ben – essere = “stare bene” o “esistere bene”
salute fisica + aspetti dell’essere (fisico, emotivo, mentale, sociale, spirituale)
Già nel 1948 l’OMS dichiarava infatti che la salute è qualcosa di più dell’assenza di malattia: è uno stato di completo benessere fisico, mentale e ambientale/sociale.
Ognuno di noi può associare alla parola “benessere” diverse immagini che derivano dalle esperienze che viviamo, così come quando facciamo una passeggiata o ammiriamo un paesaggio, siamo abbastanza consapevoli che la nostra sensazione di benessere è intimamente connessa alle nostre sensazioni corporee, a quanto viene percepito dai nostri sensi. Quando entriamo però all’interno di un edificio, tutto ciò facciamo più fatica a ricordarlo.
Comfort indoor
“Le caratteristiche che determinano il comfort indoor si dividono in quantitative, poiché misurabili tramite specifica strumentazione, e qualitative, perché misurabili solo tramite un’esperienza diretta e personale. Quelle quantitative sono la qualità dell’aria, l’elettromagnetismo, l’illuminazione naturale ed artificiale e l’acustica. Innanzi tutto la qualità dell’aria è influenzata non solo da proprietà fisico- tecnici ma anche da percezioni sensoriali provenienti da aspetti materici e olfattivi presenti all’interno di un ambiente. Infatti la scelta dei materiali e dei rivestimenti deve essere fatta in funzione alle loro qualità tattili e olfattive. Il tatto, insieme alla vista, è una fonte indispensabile di informazioni circa la qualità dell’ambiente, il primo fornisce indizi immediati e personali, la seconda dà indicazioni più generali su forma e colore dello spazio. I nostri sensi sono colpiti da stimoli che riconosciamo tramite il processo della percezione, la quale ci permette di interpretare l’ambiente intorno a noi. ” (Chiara Pollano)
Ad esempio la qualità dell’aria è influenzata non solo da proprietà fisiche (temperatura, umidità, ecc..) ma anche da percezioni sensoriali provenienti da aspetti materici e olfattivi presenti all’interno di un ambiente.
E’ importante allora che anche la SCELTA DEI MATERIALI E DEI RIVESTIMENTI che utilizziamo all’interno delle nostre abitazioni o dei luoghi di lavoro, sia fatta IN BASE ALLE LORO QUALITA’ TATTILI E OLFATTIVE.
Questo è un qualcosa che mi sta molto a cuore, soprattutto in questo periodo dove si da molto peso al senso della VISTA. Siamo inondati da immagini, sui social sui blog, quanto è “bello” o meno questo progetto? Troppo poco spesso ci chiediamo invece “che sensazioni ci da questo spazio?” “come mi fa sentire?” “che cosa provo?”
Mi sono innamorata dei materiali naturali non solo perchè sono salubri e sani e sostenibili…ma perchè sono vivi e parlano ai nostri sensi.
Che sensazioni proviamo quando tocchiamo un pavimento in cemento o un pavimento in legno? Un muro in cemento o un muro in terra cruda? E se ci immaginassimo di vivere per 24 ore all’interno di un cubo di cemento e poi in un cubo di terra cruda…cosa proveremmo? Come cambierebbero le nostre sensazioni all’interno di questo spazio durante l’arco di una intera giornata? Quale sarebbe lo sfasamento termico? Quali sarebbero gli odori o i profumi che sentiremmo?
Con i materiali naturali è forse più facile portare un po’ di quelle sensazioni che viviamo all’esterno anche all’interno delle nostre abitazioni!
L’edificio come terza pelle
La prima pelle: È quella umana. Permeabile e perfettamente traspirante, che consente gli scambi termici tra il corpo e l’esterno e permette l’evaporazione, è elastica e ci difende contro le aggressioni da agenti esterni. La seconda pelle: Sono i vestiti che comunemente indossiamo e che posti a diretto contatto con la nostra pelle hanno lo scopo di ripararci e isolarci dall’ambiente esterno e devono garantire la traspirabilità. La casa rappresenta la nostra “Terza pelle”, che, oltre ad avvolgerci e proteggerci, deve essere capace al pari delle prime due di “respirare”, di avere cioè continui interscambi con l’ambiente esterno al fine di fornire un ambiente interno salubre.
La dimostrazione pratica dei materiali naturali: calce-canapa, argilla, pastellone, cocciopesto e tadelakt.
Durante la mattina ci siamo soffermati su alcuni concetti importanti relativi al tema del Benessere Abitativo, e ci siamo chiesti “quanto pesa la scelta dei materiali nel nostro progetto?” Nel pomeriggio, grazie agli artigiani abbiamo potuto vedere e toccare con mano alcuni dei materiali naturali che possiamo utilizzare per un progetto.
Insieme all’artigiano Andrea Motto Ros abbiamo sperimentato un termointonaco in calce-canapa. Con gli artigiani Devis Di Stasio e arch. Marta Sorrentino abbiamo parlato di Cocciopesto, Tadelakt e Pastellone. Con Angelo Fresc e Grazia della Casa di Terra, abbiamo visto le finiture in argilla.
Vi riporto brevemente qui di seguito le qualità di ogni materiale.
CALCE E CANAPA: la calce insieme al canapulo, guadagna le proprietà isolanti e la leggerezza della canapa. Viene spesso usato quindi come termo-intonaco soprattutto all’interno delle abitazioni. Ma può essere utilizzato anche all’esterno.
Proprietà:
• antibatterica(calce)
• traspirabilità (calce e canapulo entrambi materiali naturali)
• durabilità
• igroscopico (migliora livello di umidità relativa degli ambienti)
• Elasticità
Campi di applicazione: intonaco (principalmente interno)
PASTELLONE
Il pastellone è un’antica tecnica, di origine veneziana, tradizionalmente utilizzata per rivestire in superficie continua i pavimenti delle case. Si presenta color avorio o rosa chiaro, e può essere colorato con l’aggiunta di pigmenti naturali.
E’ costituito da una miscela di grassello di calce, sabbie, leganti naturali e polvere di cocciopesto ottenuta da coppi e laterizi frantumati che ne intensificano la resistenza meccanica.
Proprietà:
• traspirabilità ed elasticità (calce)
• adatto a ricoprire grandi superfici
• durabilità
• impermeabilità(se trattato con olio di lino cotto)
Campi di applicazione: pavimenti (interno e esterno?), rivestimento di pareti, cucine e bagni
COCCIOPESTO
Il cocciopesto: frammenti di terracotta di diversa dimensione, è stato utilizzato in ambito edilizio fin dall’antichità, nelle malte, nei pavimenti e nelle finiture.
L’intonaco in cocciopesto è costituito da grassello di calce, sabbia e polvere di laterizio.
Il cocciopesto conferisce all’impasto ottime proprietà idrauliche, formando un intonaco resistente all’umidità.
Proprietà:
• traspirabilità
• adatto a ricoprire grandi superfici
• durabilità
• impermeabilità
• idrauliche
Campi di applicazione: pavimenti(interno e esterno), rivestimento di pareti, cucine e bagni, saune, spa.
TADELAKT
Il Tadelakt è un’antica tecnica di intonacatura di origine marocchina, che permette di realizzare finiture uniche di grande prestigio. Il Tadelakt è il rivestimento originale degli hammam, delle fontane, delle stanze da bagno, dei riad e dei palazzi nobiliari del Marocco. Il Tadelakt originale si ottiene artigianalmente da una calce speciale proveniente dalle cave di Marrakech. La calce da Tadelakt è ottenuta dalla calcinazione di calcare impuro, cotto in fornaci alimentate a legna di ulivo e palma per circa 30 ore. La calce da Tadelakt all’uscita del forno viene spenta e setacciata con vaglio di 2 mm e insaccata per l’uso.
Proprietà:
• traspirabilità
• adatto a ricoprire grandi superfici
• durabilità
• impermeabilità (è adatto ad ambienti umidi e a contatto con acqua)
Campi di applicazione: pavimenti (interno e esterno), rivestimento di pareti, cucine e bagni, saune, spa.
ARGILLA
L’argilla ha un ruolo determinate sulla possibilità di impiegare la terra come materiale da costruzione.
È infatti questa frazione che esercita le proprietà leganti determinanti per le prestazioni sia allo stato fresco, in termini di fluidità, coesione e plasticità (che consente quindi l’impasto, l’omogeneizzazione e la formatura), che allo stato indurito (a secco) agendo da fase legante alla stregua di un cemento.
Proprietà:
• traspirabilità
• igroscopicità (regolazione umidità ambiente)
• capacità di accumulo termico
Campi di applicazione: intonaco da interni.
Preparazione del termo-intonaco a cura di Andrea Motto Ros e Beatrice Pignataro.
Bibliografia o siti di riferimento:
Chiara Pollano, Il comfort indoor, Rel. Mario Grosso, Gianni Cagnazzo. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2005
Principali inquinanti Indoor e le loro fonti dal sito del Ministero italiano, qui il link.
Energia grigia dei materiali dal sito di Legnolego, qui il link.
Schede divulgative di La Banca della Calce
Costruzioni Naturali, Tecniche e Ricette, William Montanaro, 2018.
Il manuale tematico della terra cruda, a cura di Maddalena Achenza Ulrico Sanna, Dei.
Piccolo compendio sull’uso della calce naturale per intonaci e pitture, Danilo Dianti e Daniela Re; Rete solare per l’Autocostruzione.
Ringraziamenti:
Un ringraziamento speciale ad Anab che ha supportato l’evento, l’arch. Simone Andreis referente territoriale Anab Piemonte e Valle d’Aosta, i colleghi di Atelier Green Think che hanno partecipato attivamente all’evento, il B&B Alchemilla che ci ha ospitato, e infine tutti gli artigiani Andrea Motto Ros, Devis Di Stasio, Marta Sorrentino, Angelo Fresc, La Casa di terra di Grazia Lacchini, la guida Giulia di Forest in giupiter e i fotografi Clemente De Muro e Beatrice Pignataro.