Un player multimediale connesso al televisore vi permette di vedere tutta la vostra collezione di film a prescindere di quale sia il suo formato e perfino di vedere anche quelli in alta definizione. Un apparecchio ideale per trasformare i televisori meno recenti in vere e proprie Smart TV e poter così trascorrere il proprio tempo libero guardando film, navigando o giocando online.
Per effettuare il collegamento alla televisione non è necessario disporre di un modello di ultima generazione, basta un buon televisore moderno, ma se volete la qualità audio del cinema a casa vostra, vi consiglio di leggere questi consigli sugli impianti home theatre, sono sicuro che vi saranno utili.
Player multimediale e internet.
La particolarità di questo dispositivo è che funziona anche come lettore di file multimediali: questo significa che può essere collegato a Internet tramite wi-fi oppure tramite cavo.
Una volta effettuata la connessione il televisore si trasforma in un’interfaccia di rete e permette pertanto la navigazione proprio come dal computer di casa o dal proprio smartphone. Pertanto, si può dire che un lettore multimediale permette di trasformare un semplice televisione in una smart TV, permettendo di visionare programmi e canali in numero veramente molto elevato e, soprattutto, garantendo la possibilità di navigazione.
Il vantaggio del lettore multimediale è quindi quello di poter disporre di una vera e propria smart TV senza che sia effettivamente necessario acquistarne una.
Quale tv per il cinema in casa.
Per realizzare la vostra personale sala cinema in soggiorno l’ampiezza dello schermo per catturare l’attenzione dello spettatore e un sonoro spettacolare per coinvolgerlo emotivamente, sono i due ingredienti principali indispensabili per replicare a casa l’atmosfera del cinema. Gli impianti di Home theatre, i proiettori e gli schermi tv sono sempre più performanti e permettono ancora più facilmente di portare la magia del grande schermo a casa vostra.
Se dovete sostituire il vostro televisore vi consiglio di scegliere quello più tecnologicamente aggiornato tenuto conto anche della vostra intenzione di spesa.
Ottime soluzioni sono quelle con tecnologia LED che con poco meno di €500,00 offrono una qualità video a 4K e uno schermo di 55’’, se la spesa non è il vostro problema orientatevi sulla più recente tecnologia OLED, a circa € 3000,00 portate a casa uno schermo di ben 77’’!
I proiettori sono consigliati solo a cinefili e cineamatori, benché siano meno pratici da usare certamente la possibilità di replicare nella stanza buia un’esperienza più vicina a quella di una sala cinematografica, non è cosa da poco.
Con il televisore nuovo mi serve un player multimediale?
Nonostante la caratteristica principale di un player di moderna concezione sia quella di poter supplire alla mancanza delle funzionalità Smart nei televisori un po’ più datati, ciò non toglie che questo non sia un valido strumento per la fruizione di contenuti multimediali anche con televisori di ultima generazione, capaci di offrire qualità di visione decisamente superiore anche a quelli di solo un anno fa. In questo caso il player multimediale è consigliato a chi possiede molti contenuti audio-video archiviati negli hard disk casalinghi.
La cura della casa comincia dall’interno, dove gli ambienti vengono arredati con gusto e attenzione ai particolari, ma si completa all’esterno con giardini e terrazze vivibili, e illuminati a dovere.
LED e supporti a energia solare sono la soluzione più gettonata per conferire la giusta atmosfera e rendere godibili gli spazi esterni.
Lampade, applique da giardino, faretti, plafoniere sono accomunati dalle tecnologie di ultima generazione quali LED e solare. Tecnologie amiche dell’ambiente in forza dei consumi risicati, forti dell’utilizzo delle energie rinnovabili come il sole, di cui sono un esempio lungimirante le applique solari da esterno. Clicca qui e scopri un universo di soluzioni e offerte per acquistare in modo semplice e sicuro, fruendo di un risparmio garantito.
Le luci a LED: efficienza e risparmio, sostenibilità e maggiore durata anche per le soluzioni da esterno
Con le luci a LED l’innovazione passa attraverso l’efficienza e il risparmio energetico, la sostenibilità del prodotto e una durata nettamente superiore rispetto ai supporti tradizionali a incandescenza e a fluorescenza. Soluzioni di vecchia data, che con il tempo verranno sostituiti dalla tecnologia Light-Emitting Diodes.
Dati alla mano l’utilizzo delle lampade a LED, rispetto a quelle fluorescenti al neon, porterebbe ad un risparmio di 50,4 kWh e a una vita media di circa 50.000 ore, per un totale di 8.333 giorni.
In tema di soluzioni da esterno le lampade LED non hanno nulla da invidiare alle proposte tradizionali. Faretti, lampioncini, plafoniere, lampade da incasso vantano bassi consumi e si distinguono per il design innovativo e le forme originali, perfette per arredare con gusto giardini e terrazze.
Oggi fra le soluzioni da esterno di ultima generazione troviamo lampade LED che funzionano a energia solare, e abbinano l’efficienza alle linee progettuali dalla bellezza indiscussa. Parliamo di proposte decorative come quelle offerte dai tubi flessibili luminosi o dalle ghirlande luminose.
È chiaro che non è necessario rinunciare al design e al bello delle forme artistiche, perché tutte le tipologie di lampade da esterni sono disponibili anche nella versione a LED, e non esiste che l’imbarazzo della scelta.
Il solare supporta una miriade di soluzioni da esterno
Nel segmento delle luci da esterno per illuminare giardini, terrazze e balconi, sono presenti una miriade di modelli, capaci di soddisfare praticamente ogni esigenza e stile.
Si passa dai lampioni ai fari solari, dai segnapassi alle applique solari con proposte belle e funzionali, colorate e originali, che ben si integrano ai set da esterno e sono in grado di fare del giardino un luogo confortevole e sicuro.
Le luci solari da giardino ci regalano atmosfere incantevoli, e tutta una serie di soluzioni innovative come le lampade solari con sensore di movimento, ideali per le aree esterne.
Estremamente originale la collocazione delle catene luminose a energia solare da disporre a cascata. Romantica per sognare la scelta delle lanterne da esterno rigorosamente a energia solare, sbarazzina con gusto la proposta delle lampade solari multicolore a forma di fiore o diamante.
Le lampade solari da esterno sono pratiche per il giardino o la terrazza perché si accendono da sé al calare del sole, e si spengono in totale autonomia quando albeggia.
Scopriamo le caratteristiche, i modelli e i vantaggi della tenda a caduta, un accessorio pratico ed elegante, ideale per ombreggiare balconi, terrazzi e patii.
Tutti vogliamo rilassarci nello spazio outdoor delle nostre case ma per farlo dobbiamo essere supportati da alcune attrezzature ad hoc, in grado di assicurarci la perfetta ombreggiatura. Stiamo parlando delle tende da esterno, essenziali per fare in modo di poter sempre godere del tepore del sole senza doverne subire i raggi caldi e diretti. In genere si installanotende a caduta o rullo, per fare in modo che niente sia lasciato al caso e che l’area interessata sia perfettamente coperta.
L’apertura, il meccanismo e la perfetta tensione in verticale del tessuto
Sono le tende a caduta a destare in particolare maggiore interesse, poiché sono caratterizzate dalla presenza di un meccanismo di apertura e chiusura molto pratico – che si può attivare sia manualmente che in modalità automatica – e da una eccellente consistenza dei tendaggi, che ne assicurano una lunga vita operativa. La tende a rullo su misura, ideali soprattutto nei mesi estivi quando l’azione del sole è più forte, sono modelli caratterizzati da una grande versatilità. Si può ad esempio montare il rullo sia a soffitto che a ridosso della parete, mentre il meccanismo che aziona la tenda si può affidare a supporti differenti. Le tende a caduta hanno tutte una caratteristica in comune, ovvero la presenza di una lamella fatta di alluminio che si trova inserita alla base della tenda stessa e che serve ad assicurare per il tessuto sempre la massima estensione e tensione in senso verticale. Anche le operazioni di avvolgimento, è ovvio, risulteranno così estremamente facilitate. Le tende a rullo su misura sapranno interpretare qualsiasi contesto e mood della casa, conferendo all’ambiente stesso grande personalità e oscurando a dovere la luce in arrivo eccessivamente intensa. Stiamo parlando di complementi d’arredo del tutto originali, in grado di arricchire l’outdoor e suscitare l’effetto wow.
I modelli di tenda a caduta
Si può distinguere sostanzialmente tra tende a caduta manuali e tende a caduta automatizzate. Le prime sono quelle tradizionali, che possono essere aperte e chiuse azionando a mano diversi meccanismi. Serve un surplus di attenzione, poiché un’eventuale rottura del meccanismo può coincidere con il blocco del movimento del tendaggio. Meccanismi che, proprio per questo motivo, vengono resi sempre più robusti e consistenti per fare in modo di allungare la vita operativa e la funzionalità della tenda. I modelli automatizzati, invece, possiedono un motore che è di supporto per chiusure e aperture. In certi casi, si può anche procedere azionando un telecomando apposito e dunque da remoto. Stiamo parlando di soluzioni sia economiche che di stampo green, il cui compito è rivestire di ombra lo spazio circostante.
I vantaggi di installare una tenda a caduta
La scelta di una tenda a caduta è dettata da una lunga serie di vantaggi, che si possono intercettare inserendola nel contesto di casa. In primis, questa tenda ha linee essenziali ed è caratterizzata da una grande semplicità geometrica. Insomma, è perfetta per essere inserita negli ambienti più moderni. Quelle che vengono offerte, inoltre, sono delle soluzioni con un ingombro molto scarso. Nessuno spazio a terra viene occupato, in più il rullo stesso in fase di riavvolgimento assicura un minimo ingombro. I tessuti utilizzati per la realizzazione di questi complementi d’arredo sono piuttosto spessi, ciò consente di ottenere sempre la massima distensione. Lo spessore consente anche di proteggere al meglio i vari spazi dai raggi solari, soprattutto nelle ore di picco.
Studiare il lay out, definire un punto focale e valutare la disposizione di mobili e complementi sono alcuni degli step fondamentali per arredare un soggiorno da zero. Ecco tanti consigli e idee per non sbagliare.
Quando si tratta di arredare casa il soggiorno è l’ambiente che merita una certa attenzione. Si tratta della stanza in cui trascorriamo più tempo e per questo deve risultare sia funzionale che accogliente, inoltre è importate che piaccia a tutti i membri della famiglia. Quando il soggiorno ospita anche la sala da pranzo o lo spazio “home office”, arredarlo diventa più complicato.
Arredare un soggiorno da zero comporta una maggiore difficoltà ma con il vantaggio di avere uno spazio vuoto da organizzare liberamente. Naturalmente prima di cominciare prendete bene le misure, soprattutto in presenza di elementi architettonici particolari come nicchie o colonne.
7 consigli da seguire per arredare un soggiorno vuoto
Studia il lay out
Il primo passo per un risultato di successo è analizzare lo spazio e valutare le tue esigenze. Studiare diverse opzioni fino a trovare la migliore distribuzione ti permetterà di sfruttare lo spazio, avere una buona luce naturale, facilitare il passaggio e inserire tutti gli elementi essenziali di cui hai bisogno nel tuo soggiorno.
Definisci il punto focale
Definire un punto focale nella stanza attorno al quale disporre gli arredi è importante per evitare di riempire il soggiorno di mobili e complementi non coordinati tra loro. Una parete colorata, il camino o la stufa, un grande quadro, il mobile porta tv o la finestra sono i più comuni.
Scegli il divano
Prima di affrontare la scelta del divano, è essenziale prendere bene le misure del soggiorno. L’ideale è fare uno schizzo della stanza su carta millimetrata per avere un’idea più precisa di come sarebbe l’ambiente arredato, provare altre combinazioni e valutare quella che visivamente funziona meglio.
Aggiungi uno o più tavolini
Quadrati o rotondi, in legno o in metallo, semplici o con vano contenitore… Sono tanti i modelli di tavolini che si adattano al tuo soggiorno. Se ti piacciono modelli diversi non c’è problema, se lo spazio lo permette puoi inserirne anche più di uno a patto che siano abbinati per stile, colore o materiale. Altro punto importante riguarda l’altezza del tavolino che dovrà essere leggermente inferiore a quella della seduta del divano mentre per la lunghezza calcola da metà a due terzi rispetto a quella del divano.
Inserisci un tappeto
I tappeti sono il complemento più adatto per rendere un soggiorno caldo e accogliente, inoltre aiutano a definire le diverse zone. Anche in questo caso è importante prendere bene le misure, perché un tappeto troppo stretto può stonare nell’insieme. Assicurati inoltre che almeno le gambe anteriori dei divani o dei mobili siano sui tappeti, questo eviterà di inciampare.
Scegli le lampade
L’illuminazione gioca un ruolo fondamentale nel soggiorno e richiede più punti luce. Puoi optare per una lampada a soffitto o dei faretti per avere una luce generale, una lampada da terra per illuminare la zona divani e una lampada da tavolo per l’angolo lettura. Per ambienti piccoli il consiglio è di evitare lampade da terra puntando su faretti e applique.
Aggiungi elementi decorativi
Oltre ai cuscini d’arredo, hai molte possibilità per completare il tuo soggiorno e renderlo caldo e accogliente. Composizioni di quadri a parete, piante, vasi, cornici per foto o piccole sculture sono alcune decorazioni che puoi inserire ma facendo attenzione a non esagerare.
Tutto il fascino di un loft di 230 mq ricavato in un edificio storico del 1500 completamente restaurato
‘Umamma’ è una tipica espressione toscana utilizzata quando ci si imbatte in qualcosa di inaspettato e sorprendentemente bello, che lascia a bocca aperta proprio come questo loft.
Situato nella piazza centrale di San Miniato, cittadina medievale a metà strada tra Firenze e Pisa, Umamma è un loft ricavato all’interno di un palazzo del XVI secolo, un tempo adibito a scuderia per cavalli e successivamente a discoteca.
Il progetto di restauro è stato realizzato dal proprietario in collaborazione con l’architetto Gabriele Evangelisti e ci sono voluti ben sette anni per trasformare le stanze situate al piano terra in un loft dal grande fascino. La struttura originale degli interni è stata restaurata per lasciare a vista i materiali originali dell’epoca. Il retro dell’edificio è stato aperto e sono state aggiunte grandi finestre per incorniciare la splendida vista sulla valle dell’Arno.
L’appartamento di 230 metri quadrati è composto da due zone open space che si fondono l’una nell’altra. La prima zona ospita la cucina, la zona pranzo con soggiorno e una camera/studio con a lato un bagno. La seconda zona, invece, comprende una camera matrimoniale con loggia e un ampio bagno. Gli elementi originali come le pareti in mattoni e gli archi a volta, spessi fino a 1,5 metri, creano un piacevole contrasto con gli elementi moderni in stile industriale come la cucina nera, le finestre con struttura in acciaio e le pareti in vetro. Le vecchie mura e le tonalità della terra degli arredi conferiscono al loft un grande fascino.
Ciò che caratterizza ulteriormente il loft è la botola situata nella camera da letto. La porta, che si apre utilizzando una vecchia ruota industriale usata un tempo per tagliare il prosciutto, cela una scala che conduce al seminterrato dove si trova una piscina di travertino che ricorda le terme romane. La piscina ha vinto numerosi premi per il suo design unico ed è facile intuire il perché.
Il loft Umamma a San Miniato è un vero capolavoro e per chi apprezza questo stile può prenotare un soggiorno per vivere un’esperienza davvero unica!
Se desideri maggiori informazioni, visita www.umamma.it
Miele è da sempre uno dei brand di eccellenza nel settore degli elettrodomestici professionali. Qualità, innovazione e tecnologia sono alcune delle caratteristiche che si associano ai suoi prodotti. Gli elettrodomestici Miele sono il risultato di un’attenzione costante alla componente ingegneristica, all’estetica e al design.
La qualità dei prodotti è data anche dai processi di produzione: le apparecchiature vengono sviluppate dagli ingegneri aziendali e prodotte internamente, infine ogni prodotto è sottoposto a un test finale per verificarne la robustezza di costruzione e il corretto funzionamento. Ogni prodotto Miele si caratterizza per gli alti standard produttivi che garantiscono elettrodomestici e componenti per la cucina qualitativamente alti.
Miele è una delle eccellenze del Made in Germany e la sua storia inizia nel 1889 come impresa familiare indipendente. Ad averla fondata furono Carl Miele e Reinhard Zinkann. Inizialmente venivano prodotti semplici centrifughe per il latte e zangole a motore elettrico, successivamente si avviò anche la produzione di lavatrici e biciclette. Nel giro di pochi anni l’azienda aumentò la sua produzione tanto da aprire un nuovo stabilimento a Bielefeld. Intanto la voglia di spingersi sempre oltre e fare meglio portò alla produzione dell’aspirapolvere nel 1927, della lavastoviglie nel 1929 e del frigorifero per uso professionale nel 1933. Dopo la seconda guerra mondiale, durante la quale la produzione fu convertita temporaneamente in semilavorati destinati al confezionamento di materiale bellico, Miele inizia ad espandersi con la produzione di cucine e l’apertura di molte filiali nei paesi europei. Nonostante la forte internazionalizzazione l’azienda tuttavia ha sempre valorizzato le sue origini e la dimensione familiare da cui è nata. Oggi la produzione si concentra principalmente negli stabilimenti tedeschi tuttavia diverse sono le sedi in Europa, In Italia ad esempio la prima filiale viene inaugurata a Bolzano nel 1961.
Il motto che caratterizza Miele Elettrodomestici, “Immer Besser” ovvero “sempre meglio, è un vero e proprio manifesto che racchiude la volontà di produrre soluzioni sempre all’avanguardia in continuità con i valori e gli obiettivi che da sempre caratterizzano la filosofia aziendale e la produzione. Tra i prodotti che oggi caratterizzano il catalogo aziendale ci sono lavatrici, asciugatrici, congelatori, stiratrici, frigoriferi, e vere e proprie cucine (produzione esternalizzata), ma anche piccoli elettrodomestici come macchine per il caffè, aspirapolveri e forni a microonde. Gli elevati standard di durata, la prestazione, il comfort d’uso, l’efficienza energetica, il design sono gli elementi che caratterizzano questi prodotti e rendono il marchio sinonimo di affidabilità. Su www.miele.it è possibile conoscere e visionare il catalogo. La relazione tra componente ingegneristica e design, che contraddistingue i prodotti Miele, è stata messo in evidenza anche attraverso riconoscimenti importanti come l’Universal Design Consumer Awards nel 2017 per la lavatrice W1 Classici e il Red Hot Design nel 2017 per cinque prodotti:
il Blizzard CX1
le Lavatrici professionali serie PW 413 / 418 / 811 / 814 / 818
i Frigoriferi K 20.000
il Frigo-congelatore KFN 29283 D bb
il sistema TwoinOne
L’avanguardia, dal punto di vista tecnologico, nei prodotti
Miele si coniuga con la ricerca di una stile definito, elegante, lineare e riconoscibile.
Uno degli elementi che caratterizza la filosofia aziendale è la sostenibilità, un presupposto che si manifesta nelle pratiche e nella cultura aziendale. Miele è membro dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la sostenibilità Global Compact e firmataria della “Carta della Diversità”.
Una scelta sempre più frequente nella progettazione di spazi moderni, contemporanei e in stile industriale, la cucina senza pensili è una soluzione estremamente attuale. Molto apprezzata da architetti e interior designer, è considerata particolarmente adatta agli open space, poiché risulta più “leggera” in termini di ingombro delle superfici, più luminosa e ariosa. Il risultato finale è infatti esteticamente più elegante rispetto ad una tipica composizione con basi e pensili superiori. Questo può fare la differenza in un appartamento dove questa zona è immediatamente visibile dall’ingresso, o in stanze piccole dove la presenza massiva di arredi renderebbe l’ambiente claustrofobico.
Inoltre, può essere un’ottima scelta in mansarda o sotto ad un soppalco, per evitare di dover acquistare mobili su misura.
Che la tua cucina a vista sia piccola o grande, se per te lo stile viene prima di tutto questo design può essere quello giusto.
Perché scegliere una cucina senza pensili?
È una scelta dettata più dall’estetica che dalla funzionalità. Ma se è vero che la praticità è fondamentale in questa stanza della casa, è anche vero che ci sono casi specifici in cui l’occhio vuole la sua parte.
finestra: se sulla parete su cui dovrai posizionare i mobili della cucina è presente una finestra, potresti non volere dei pensili e preferire delle mensole e delle barre attrezzate
gusto personale: i pensili non ti piacciono, punto. Hai una cucina a vista, vuoi che si armonizzi il più possibile con gli arredi della zona giorno, e pensi che gli armadietti a parete renderebbero la cucina una presenza troppo invadente
posizionamento: un open space, una mansarda, una casa con soppalco, potrebbero essere le location ideali per una cucina di questo genere
pareti non resistenti (cartongesso) o che preferisci non forare (casa in affitto)
colore: se vuoi osare con colori particolari o molto scuri, l’assenza di pensili renderà l’effetto finale non troppo pesante. In più, le piastrelle possono diventare veri e propri elementi decorativi
Più economica?
Si potrebbe pensare sia un’opzione più economica, ma in realtà tolti i pensili avrai bisogno di più colonne e di una perfetta organizzazione interna delle basi, in modo da sopperire alla mancanza di spazi contenitivi e ottimizzare quelli disponibili fino all’ultimo cm.
Configurazioni
Tutte le cucine componibili possono essere realizzate senza pensili, in qualsiasi layout.
Lineare senza pensilli
In questo caso le dimensioni contano. Se hai a disposizione una parete piccola, eliminare i pensili potrebbe costarti troppo spazio di stoccaggio. Considera che almeno 3 basi saranno occupate da forno, lavastoviglie e secchielli della spazzatura. In più, devi sommare l’ingombro del frigorifero, se si trova sullo stesso muro. Dovrai quindi pensare a dove mettere tutto il resto, ovvero: dispensa, pentole, posate, utensili, tovaglie, bicchieri, accessori vari (sacchetti per il freezer, pellicole, carta alluminio, contenitori ermetici…). Se, nonostante il poco spazio, decidi di optare per l’eliminazione dei pensili, trova dei sostituti (una o due madie, un armadio vintage, dei carrellini, mensole…)
A penisola
Come la lineare, ma con in più una penisola snack o attrezzata con contenitori. Qui lo spazio a disposizione è decisamente maggiore rispetto ad un modello che si sviluppa su una sola parete. Puoi anche allestirla in modo da avere colonne a parete e una penisola con lavello e fuochi (molto simile ad un’isola, come nella foto qui sotto).
Angolare senza pensili
Puoi optare per un angolo fatto di sole basi, ottenendo una cucina bassa lungo due pareti, oppure per basi da una parte e colonne dall’altra. Questa seconda possibilità è sicuramente la migliore in termini di contenimento, inoltre permette di integrare il frigo.
Cucina a isola senza pensili
Questa soluzione prevede un’isola con lavello e piano cottura integrati e, alle sue spalle, una parete completamente arredata con colonne. Un’altra configurazione prevede degli armadi attrezzati internamente con piani di lavoro, forno e molto altro.
Con il giusto spazio a disposizione e con una buona progettazione preliminare, sopperire alla mancanza dei pensili non è un grande problema.
Basi
Da organizzare perfettamente, con attrezzature interne come ripiani estraibili, cesti lemans e vassoi girevoli.
Nelle basi solitamente trovano spazio posate e utensili per cucinare, pentole e padelle, ed in generale tutti gli accessori che serve tenere a portata di mano quando ci si dedica alla preparazione, alla cottura e al lavaggio. Per posate e utensili l’ideale è scegliere delle basi con cassetti. Se preferisci solo ante, non ti preoccupare: all’interno si possono nascondere degli utili cassettini.
In più, in questi mobili bassi in corrispondenza del lavello sono di solito collocati i contenitori per la raccolta differenziata, i detersivi, le spugne e la lavastoviglie. Il forno può essere posizionato qui o in una colonna (o semicolonna). Inoltre, puoi optare per le basi dotate di schienale attrezzato o di canalina. Il canale attrezzato può essere inserito solo in speciali basi dalla profondità maggiore rispetto allo standard.
Colonne
Se la cucina è angolare puoi disporre le colonne su un’unica parete, magari quella meno visibile dall’entrata di casa o dalla zona giorno. Qui puoi organizzare la dispensa e le pentole, oltre che integrare forno e microonde. Se hai la possibilità di allestire un’intera parete con 3 colonne dovresti avere abbastanza spazio a disposizione.
Senza pensili alti
…ma con pensili bassi orizzontali: un’alternativa al classico “armadietto” sospeso è il pensile basso di forma rettangolare.
Con pensili in vetro
Le ante in vetro danno l’illusione di maggiore profondità. Attenzione però: l’interno deve essere ordinatissimo perché sempre a vista!
Attrezzature extra e barre porta utensili
Schienali attrezzati con ripiani, canale attrezzato, binari con gancetti, ripiani e cestelli. Queste attrezzature possono ospitare mestoli, coltelli, taglieri, piccoli ripiani per le spezie, grattugge, colini, moka, presine, canovacci e rotoli di carta assorbente.
Mensole
Possono essere appese a parete o a soffitto, in forma di veri e propri scaffali. Metti qui libri di cucina, piante aromatiche, teiere, tisane. Attenzione alla polvere, sconsigliamo di riporre qui tazze, bicchieri e pentole.
Librerie integrate e scaffali free standing
Possono essere incorporate a lato delle colonne o delle basi (nel caso di cucina a isola o a penisola). In più, ci sono scaffalature che possono poggiare sul piano di lavoro fungendo da divisorio tra cucina e zona giorno.
Ideali per piatti, bicchieri, insalatiere, vassoi, tovaglie. Sceglile con cassetti se vuoi riporre qui le posate. Possono anche essere utilizzate come dispensa per cibi in scatola e confezionati.
Parete attrezzata
Se completa di pensili può essere un’ottima soluzione per contenere bicchieri, calici da vino, piatti, servizi di porcellana, bottiglie di vino e di liquori.
Cosa fare con…
Rivestimento o paraschizzi
Puoi scegliere tra le due opzioni. Il rivestimento con piastrelle può essere neutro o estremamente decorativo, dipende solo dal tuo stile.
Negli ultimi anni si è diffusa la tendenza di evitare le piastrelle a favore di pannelli paraschizzi realizzati in abbinamento al piano di lavoro. Si tratta di uno schienale che può essere realizzato in qualsiasi altezza e, a scelta, attrezzato con ripiani e barre.
Altre opzioni sono: pannelli in acciaio, in vetro, resina, pittura murale o carta da parati impermeabili e lavabili.
Scolapiatti
Spesso collocato in un pensile al di sopra del lavello, questo accessorio potrebbe non essere più così indispensabile come una volta. Consigliamo di investire in una lavastoviglie di nuova generazione che assicuri una perfetta asciugatura. Se non puoi rinunciare allo scolapiatti, avrai solo l’imbarazzo della scelta tra tappetini in silicone e modelli pieghevoli salvaspazio.
Cappa
Le possibilità sono svariate. Per la massima pulizia formale eliminala del tutto e scegli un fornello o un piano a induzione con cappa integrata.
In alternativa puoi optare per la cappa integrata nel piano di lavoro o nel controsoffitto.
Se vuoi un sistema più tradizionale, scegli una cappa di design a vista da agganciare a parete o a soffitto. Ci sono modelli che sembrano dei lampadari, mentre altri ricalcano la tipica forma “a camino”, più adatta ad ambienti in stile industriale o shabby.
Illuminazione
Visto che piano, lavello e zona di cottura non saranno “messi in ombra” dai pensili soprastanti, l’illuminazione può essere predisposta a schema più libero. Perfette le lampade a braccio flessibile orientabile, le applique, le lampadine di design a bulbo allineate lungo tutto il top, lampadari di design, luci led integrate nella cappa o nelle mensole (se prevedi di sostituire i pensili con delle scaffalature).
Bicchieri
Sono in molti a chiedersi “dove mettere i bicchieri?”. Semplice: nelle colonne, in una madia separata o nella parete attrezzata. Lo stesso vale per calici, bicchierini da liquore, coppe da dessert….
In una cucina contemporanea generalmente si punta più al minimalismo, in particolare se si tratta di open space dove l’estetica la fa da padrone. In questo caso la parete sopra le basi della cucina sarà più libera, con delle luci orientabili, delle foto o dei quadri. Le mensole, se presenti, saranno 1 o 2, magari con led integrati. Sopra troveranno spazio pochi oggetti decorativi, delle scritte, oppure la macchinetta del caffè rigorosamente di design e qualche libro come la guida Michelin e manuali di alta cucina giapponese, molecolare, gourmet, o di pasticceria di Iginio Massari.
Shabby / country
Le cucine rustiche si prestano molto di più all’uso di mensole su cui appoggiare oggetti e utensili in vista. Le mensole in legno massello sono molto amate e si adattano alla perfezione al mood provenzale. Però attenti all’ordine. Via libera a pentole in rame ben lucidate e in coccio, barattoli per tisane e frutta secca, porta zucchero e caffè, teiere, scatole di latta per i biscotti, cesti per la frutta, spezie, vasi di fiori e succulente.
Classica
Come per le cucine country, anche le classiche possono trovare una valida alternativa nell’uso di mensole. Sicuramente però questo stile è quello che meno si adatta alla trasformazione in chiave minimal, anche se si può trovare la giusta via di mezzo. Nel caso di configurazione ad angolo basterà posizionare i pensili su un lato e lasciare l’altro libero, magari solo con una cappa a camino.
Recap
Parola d’ordine di una cucina senza pensili: organizzazione.
Recupera spazi utili e pianifica al meglio le zone operative.
BASI: organizzale internamente con scomparti, ripiani estraibili, contenitori. Se puoi, opta per basi più profonde o più alte, con canalina attrezzata posteriore o schienale dotato di ripiani e barre portautensili
COLONNE: su cucine lineari puoi prevedere almeno 2 colonne (ad esempio: frigo + dispensa). Su composizioni angolari puoi allestire un’intera parete a colonne, magari a doppia altezza
CREDENZE, MADIE: da collocare o in cucina o in soggiorno, sono perfette per contenere piatti, bicchieri, posate, tovaglie. Un ottimo aiuto per liberare spazio contenitivo nelle zone operative della cucina dove potrai tenere a portata di mano solo il necessario per i 3 step fondamentali: preparazione, cottura, lavaggio
PENSILI ALTERNATIVI: puoi optare per mensole o per pensili bassi e rettangolari, decisamente più moderni e d’arredo rispetto ai classici mobiletti alti
ELETTRODOMESTICI: integrati è meglio (armonia estetica, piano di lavoro non ingombrato da microonde, profondità uniforme). Valuta bene se inserire il forno nelle basi, in una colonna o in una semicolonna. Scegli una lavastoviglie di qualità che asciughi bene e ti eviti la necessità di uno scolapiatti
Se non soffri di horror vacui (la necessità di riempire ogni parete vuota di casa con arredi o complementi, anche dove non ci sia una reale necessità) e sai organizzarti bene, questo tipo di cucina non presenterà per te nessuna difficoltà. Anzi, sarà una scelta la cui resa estetica non ti stancherà nel tempo.
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In questo articolo in collaborazione con Romina ti spiegherò come creare moodboard dal colore, ovvero da una palette già predefinita.
Lascia però prima che mi presenti e ti spieghi il motivo della mia presenza su questo blog! SonoChiara Fedele, interior designer e blogger. Abito a Sanremo e lavoro sul territorio ligure e Costa Azzurra con progetti residenziali in stile kinfolk e influenze parigine. Sono anche riconosciuta per la mia grandissima passione verso le moodboard.
Io e Romina abbiamo quindi deciso di mettere insieme le nostre più grandi conoscenze (la sua sullepalette colore e la mia sullemoodboard) per realizzare contenuti davvero unici. Sul mio blog infatti troverai la guida scritta da Romina su come creare palette colori prendendo ispirazione da un’immagine della natura e io invece ti proporrò qui una guida su come realizzare una moodboard una volta che lo schema colore è già stato deciso.
CREARE MOODBOARD DAL COLORE: INIZIAMO!
Non potevo non prendere ad esempio una delle bellissime palette colore che Romina ha creato per l’articolo scritto ad hoc per il mio blog. Eccola qui:
E’ stato davvero difficile scegliere una palette in particolare, ma questa più delle altre è forse quella che più si avvicina al mio stile.
La prima cosa che ho fatto è scegliere un programma con cui realizzare la moodboard digitale.Canva è molto intuitivo, facile e gratuito e per questo motivo lo consiglio a tutti.
A me piace molto lavorare sul formato orizzontale (5000×3000 px), ma questa scelta è molto soggettiva. Ho quindi subito caricato nello spazio vuoto l’immagine ispirazionale (il paesaggio montano con tutti i suoi colori) e la palette colore stessa (ovvero, i pallini ad indicazione di ciascuna nuance predominante).
E’ iniziata quindi la ricerca dei materiali.
Mentre non vi è un ordine preciso da seguire sulla base dei colori, io consiglio di andare per ordine per quanto riguarda la tipologia di materiali da cercare, in modo da rendere sempre più selettiva la ricerca.
LA RICERCA DI MATERIALI ED ELEMENTI D’ISPIRAZIONE
Ho cominciato a cercare un rivestimento per il pavimento, in quanto per ovvi motivi costituirà il colore predominante essendo il pavimento stesso la superficie più ampia da coprire in un appartamento.
Consiglio di non fermarsi al primo prodotto che si trova, ma di spendere davvero del tempo nella ricerca.
Per esempio io ero partita con la ricerca di un parquet che richiamasse i toni del marrone, sono poi passata per delle piastrelle in terrazzo veneziano sulle nuance del grigio chiaro, per poi optare definitivamente per questo bellissimo rivestimento in gres porcellanato smaltato color cotto. Il produttore èDune e fa parte della collezione Terracota.
L’effetto riproduce un pavimento in cotto che consumandosi lascia intravedere un antico rivestimento realizzato in cementine. Stupendo!
Constatando che il grigio è un altro colore predominante della palette e opposto a quello già inserito nella moodboard, sono passata alla ricerca di un tessuto che smorzasse l’audacia del rivestimento selezionato.
Ecco quindi un tessuto in lino di colore grigio chiaro. Lo vedrei bene per delle tende che scendono morbide fino al pavimento.
A questo punto serve però decidere il materiale principale con cui saranno realizzati gli arredi più importanti. E’ la volta del legno, di un’essenza abbastanza scura, a richiamare il marrone che è stato inserito nella palette colore.
GLI ULTIMI DUE COLORI SCURI
Ha lasciato volutamente per ultimi i due colori entrambi molto scuri per la scelta dei dettagli: il grigio antracite e il grigio leggermente più chiaro (55% direi).
Il grigio antracite non poteva che essere riproposto in dettagli microcemento. Mentre il grigio leggermente più chiaro lo vedrei bene applicato su vasi e ciotole in cemento a completare l’arredamento dello spazio. Nello specifico, questi complementi inseriti li puoi trovare in vendita sulla piattaformaKave Home.
TOCCO FINALE: IL FIORE
Infine nelle mie moodboard non manca mai il tocco finale dato da un elemento naturale, ancora meglio se si tratta di un fiore. Ho quindi selezionato un fiore i cui colori richiamano quelli della palette stessa: un ramoscello di fiori di cotone (marrone e bianco).
Il dettaglio naturale costituisce solitamente un elemento di sorpresa e aggiunge delicatezza al tutto. Non fornisce ulteriori indicazioni sulla moodboard o la palette colore, è vero, ma è diventato il mio segno di riconoscimento.
Prova anche tu, vedrai che risultato!
CREARE MOODBOARD DAL COLORE: ORA TOCCA A TE!
Siamo giunti alla conclusione di questo articolo e a questo punto non ti resta che mettere in pratica i consigli che io e Romina abbiamo condiviso nei nostri articoli.
Non dimenticare di commentare, magari scrivendoci cosa ne pensi di questa guida su come creare moodboard dal colore. Ti è piaciuta la moodboard che ho realizzato? Utilizzi altre tecniche per realizzare le tue moodboard? Io e Romina non vediamo l’ora di leggere il tuo commento, ma soprattutto condividi l’articolo sui tuoi social se pensi che possa interessare o essere d’aiuto anche ai tuoi amici e per supportarci nel nostro lavoro. Grazie di cuore!
500€/mq è una cifra che circola di bocca in bocca tra chi si accinge a ristrutturare la propria casa. Si tratta di un costo al metro quadro che spesso usano le imprese per dare una risposta rapida ad un nuovo cliente che, senza alcun progetto, gli chiede: “quanto mi costerà la ristrutturazione?”.
Si tratta di una cifra importante…ma è un costo corretto? E che lavori si possono fare spendendo questa somma?
Oggi ti mostrerò, con dati statistici reali basati su migliaia di ristrutturazioni (non mie…), se con 500 €/mq puoi realmente ristrutturare casa.
Qualche anno fa erano le ristrutturazioni chiavi in mano a 249 €/mq ad essere sulla bocca di tutti, spinte da pubblicità ingannevoli ai limiti della truffa. Quando la gente ha cominciato a rendersi conto che con queste somme è impossibile ristrutturare, queste pubblicità fortunatamente sono scomparse. O almeno non sono più tanto insistenti quanto prima…
Ma dopo il mito del “la tua ristrutturazione completa e chiavi in mano a 249 €/mq” ce n’è un altro di cui parlare…
…cioè “il prezzo medio per ristrutturare casa è 500 €/mq”.
Se hai 249 €/mq ci credeva solo la sciura Maria, le persone convinte che 500 €/mq sia il costo reale di una ristrutturazione sono molte di più.
E oggettivamente hanno ragione.
Con 500 €/mq è possibile ristrutturare una casa.
Sì ma che tipo di ristrutturazione?
Perché il punto è sempre quello: che lavori devi fare in casa?
Insomma: anche con 249 €/mq è possibile fare dei lavori in casa. Nessuno ha mai negato questa cosa. Anche perché 249 €/mq non sono comunque noccioline.
E a maggior ragione non lo sono 500 €/mq.
In fondo, per un appartamento di 80mq, corrispondono a 40.000€.
Però una cosa è quello che pensi tu e una cosa è la realtà dei fatti.
Nei prossimi paragrafi vedremo con dati statistici se 500 €/mq è un costo su cui puoi puntare per farti dei conti preliminari sulla tua ristrutturazione.
Prima di iniziare una precisazione: ti parlerò di costi per ristrutturare al netto delle detrazioni fiscali.
Sai meglio di me che con le detrazioni fiscali puoi abbattere in modo significativo il costo di ristrutturazione ma non è questo il tema dell’articolo.
Il motivo è che le detrazioni fiscali sono diventate estremamente complesse, anche per fare due conti della serva. Hai talmente tante opzioni tra cui scegliere che ci vorrebbe un trattato per dire qualcosa di minimamente realistico.
Insomma…pensa solo alla possibilità dello sconto in fattura che possono farti le imprese: se decidi di utilizzare questa opzione ad esempio devi tenere conto di aumentare il costo della ristrutturazione di una percentuale variabile tra il 10% e il 20%.
O credi che le imprese ti facciano lo sconto senza caricarti tutti i costi di gestione finanziaria che devono sostenere?
Il fatto è che non lo fanno mettendoti una voce aggiuntiva al preventivo “costi di gestione dello sconto in fattura” ma ti aumentano il costo di ogni singola opera (così ci guadagnano ancora di più).
Insomma…non voglio complicare troppo questo articolo, quindi parleremo solo di costi puliti per ristrutturare casa. Però alla fine dell’articolo ti mostrerò come puoi avere in automatico anche il valore delle detrazioni.
I DATI SUL COSTO DELLE RISTRUTTURAZIONI IN ITALIA
I dati di cui parliamo sono tratti dal «Secondo rapporto sul recupero edilizio in Italia» redatto da Scenari Immobiliari nel 2018.
Sono passati alcuni anni, il mercato è parzialmente cambiato, soprattutto in virtù della pandemia e del superbonus. Quest’ultimo in particolare, pur non essendo direttamente indirizzato alla ristrutturazione degli interni delle case (anche se in parte ci entra), ha drogato i prezzi di molte lavorazioni, andando ad incidere anche sui costi di ristrutturazione.
Ma sostanzialmente per chi volesse fare una ristrutturazione di casa propria senza ricorrere ai magheggi introdotti dal superbonus (mi riferisco principalmente allo sconto in fattura) i prezzi tra il 2018 e il 2021 sono variati di poco.
Quindi quanto troviamo nel rapporto di Scenari Immobiliari è ancora valido.
Ma cosa c’è dentro questo rapporto?
Lo studio raccoglie dati rilevati nella prima parte del 2018 relativamente alle ristrutturazioni eseguite nei quartieri semi-centrali delle città. Sono state prese a riferimento dati provenienti da tutta Italia, quindi è uno studio trasversale.
Come credo ti sia chiaro, e per motivi a cui faremo accenno più avanti, ristrutturare a Milano ha un costo superiore rispetto a farlo a Palermo. Lo studio fa emergere anche questi dati.
Però arriva ad una sintesi: e cioè che per ristrutturare un appartamento-tipo di 60mq il costo medio sostenuto è di 30.000€ (trentamila euro).
I conti sono presto fatti: 30.000÷60= 500€/mq.
Proprio la cifra di cui stiamo parlando.
Ma andiamo più a fondo perché il rapporto ci da altri dati significativi che devi leggere per capire cosa sono questi 500 €/mq.
Perché poi diciamocelo…poi ti devi scontrare con la realtà. Non puoi certo andare da un’impresa e dirle “ho letto in un rapporto che ristrutturare costa 500 €/mq, devi farmi quella cifra”.
La parte più interessante del rapporto è la divisione che fa tra tipologie di ristrutturazione.
Tipologie di ristrutturazione e costo al metro quadro
La ricerca ha raggruppato i dati raccolti in tre macro-categorie di ristrutturazione. E per ognuna ha individuato il relativo costo di realizzazione al metro quadro:
Ristrutturazione soft, costo tra 350 e 450 €/mq
Ristrutturazione medium, costo tra 450 e 550 €/mq
Ristrutturazione hard, costo tra 600 e 750 €/mq
Quindi una ristrutturazione medium si infila in modo preciso dentro il costo di cui stiamo parlando.
Manca solo una domanda a cui rispondere: cosa fai spendendo questa cifra?
Perché gira e rigira finiamo lì.
Ma Scenari immobiliari dà risposta anche a questa domanda: ha inserito nel suo rapporto delle tabelle con indicati i lavori inclusi in ognuna delle tre ristrutturazioni.
Eccole qui:
I costi di ristrutturazione medium corretti
Soffermiamoci su quanto scritto per le ristrutturazioni medium, quelle che rientrano nel costo di 500 €/mq di cui stiamo parlando.
Come puoi leggere prevede di modificare la distribuzione interna della casa, che è una cosa comune per tutte le ristrutturazioni fatte su appartamenti della seconda metà del secolo scorso. Cosa che la ristrutturazione soft non prevede.
Ma vediamo le opere:
Pareti e intonaci da demolire e ricostruire
Impianto elettrico
Rifacimento bagni (compreso impianti)
Rifacimento cucina (compreso impianti)
Sostituzione dei pavimenti
Pitturazioni
All’apparenza una ristrutturazione molto approfondita. Ma manca qualcosa. E te lo dico per esperienza.
Quando abbatti e ricostruisci pareti ti ritrovi a modificare anche l’impianto di riscaldamento. Sposta un termosifone o un tubo, un attacco, la centralina…
Quindi come minimo manca la modifica dell’impianto di riscaldamento esistente.
Che però ti assicuro si trasforma quasi sempre in rifacimento dell’impianto esistente.
Quindi i 450-550 €/mq cominciano ad aumentare un po’…diciamo che passiamo a 500-600 €/mq.
Se poi vai a vedere cosa comprende la ristrutturazione hard ti rendi conto che manca anche un’altra cosa che ormai viene sempre realizzata in una casa…dei controsoffitti.
Sia chiaro: mi è capitato di ristrutturare case e non mettere controsoffitti…però, anche se in minima parte, li ho sempre inseriti. In alcuni casi ho controsoffittato tutta la casa.
Diciamo che, in via prudenziale, incidono per 10 €/mq sui costi di ristrutturazione (attenzione: un controsoffitto costa molto di più di 10€/mq, ma non controsoffittiamo tutta la casa…quindi ha un’incidenza minore sul costo al metro quadro).
Saliamo ancora: 510-610 €/mq.
In realtà ci sarebbe da discutere anche sulla voce “pratiche burocratiche” per capire cosa comprende secondo Scenari Immobiliari.
Temo che sia esclusa la progettazione e la direzione lavori e che siano comprese solo la predisposizione e presentazione delle pratiche burocratiche.
Ma sorvoliamo.
Però, nonostante questi aggiustamenti vediamo che in fondo ancora ci siamo con l’idea che è possibile ristrutturare spendendo 500 €/mq.
La forbice su cui stiamo ragionando è 510-610 €/mq. Non stiamo sforando di molto.
Però vorrei farti notare un dettaglio delle tabelle di Scenari Immobiliari.
Se guardi in fondo all’ultima c’è scritto “al netto dei costi dei materiali di finitura”.
Per non parlare di arredi o finiture particolari che puoi voler inserire (giusto per dire qualche anno fa ho fatto montare una vetrata da 6 metri in una casa…).
Sono tutte cose che dovrai comprare in una ristrutturazione medium.
Quanto incidono queste finiture su un metro quadro di ristrutturazione?
Il costo delle finiture
Il limite superiore è indefinibile, puoi arrivare a spendere cifre spropositate.
Però cerchiamo di rimanere nel mondo della realtà e ipotizziamo di muoverci tra due estremi:
uno minimo con finiture economiche ma di buona qualità (scusami ma non ce la faccio a pensare ad una ristrutturazione in cui spendi decine di migliaia di euro con dentro le cinesate dei grandi magazzini…);
uno massimo con finiture di buona qualità (ad esempio pavimenti di grande formato e porte rasomuro per intenderci).
Giusto per capirci:
Un pavimento di qualità decente ti costa almeno 20 €/mq (sì lo so che li trovi alla metà del prezzo…ma vale il discorso di prima). Un pavimento di qualità elevata arriva senza grossi sforzi a 100 €/mq (vatti a vedere alcuni pavimenti in legno quanto sforano questa cifra…).
Un rubinetto economico lo paghi un po’meno di 100€. Un rubinetto di buona qualità lo paghi dai 200€ in su.
Una porta economica che non sia di cartone (almeno non completamente) la paghi 250€, una porta buona la paghi dai 500€ a salire.
Con queste ipotesi un’incidenza delle finiture può variare tra 100 e 200 €/mq. Esclusi gli infissi.
Sommiamolo ai costi al metro quadro che abbiamo visto sopra e otteniamo che una ristrutturazione medium costa tra 610 e 810 €/mq.
Vuoi cambiare anche gli infissi?
Tra infissi nuovi, tapparelle e accessori (cassonetti, eventuale elettrificazione, smontaggio e smaltimento dei vecchi) devi aggiungere almeno un’incidenza di 100€/mq. Per avere infissi economici in PVC. Incidenza che puoi tranquillamente raddoppiare se vuoi qualcosa di meglio (alluminio a taglio termico o legno-alluminio o anche PVC di buona qualità).
Naturalmente senza andare su top di gamma.
(PS: ancora una volta 100 €/mq non è il costo dell’infisso…ma è l’incidenza sulla superficie della casa).
Quindi aggiungiamo anche gli infissi al costo di una ristrutturazione media e otteniamo:
tra i 710 €/mq e i 1.010 €/mq.
La ristrutturazione medium dell’appartamento di 60mq ipotizzato da Scenari immobiliari quindi costa tra 42.600€ e 60.600€.
La ristrutturazione di un appartamento di 80mq, una taglia abbastanza diffusa (e richiesta), costa tra 56.800€ e 80.800€.
Ti vedo già che stai storcendo il naso…
E a me rimane sempre un dubbio sui dati forniti da Scenari Immobiliari: sono con o senza Iva? Non ho trovato spiegazioni in merito nel report…ma il settore edile lavora con prezzi al netto di iva (che viene aggiunta dopo poiché variabile a seconda di opere e forniture).
Comunque…ti aspettavi costi diversi?
Ora voglio rafforzare quanto hai letto in questo paragrafo mostrandoti una ristrutturazione che ho seguito in prima persona…che ha costi più bassi di quelli che hai appena finito di leggere. E che sfora di poco i 500 €/mq.
Il motivo è che voglio farti vedere a quali compromessi devi scendere per rimanere in questi costi di ristrutturazione.
UNA RISTRUTTURAZIONE DA 500 €/mq (più o meno…)
Siamo a Salerno. Zona centrale ma fuori dal “centro-centro” (la zona semicentrale di cui parla Scenari Immobiliari).
I prezzi per ristrutturare a Salerno sono allineati a quelli delle città medio-grandi (in provincia scendono di molto). Di certo non sono uguali a quelli di Milano ma poco ci manca.
L’appartamento che ti mostro si trova al terzo piano di un condominio degli anni sessanta. È grande circa 120mq e in cinquant’anni di onorata carriera non ha subito alcun intervento significativo.
Qui sotto puoi vedere alcune foto sulla situazione iniziale:
Oggettivamente non era proprio in pessime condizioni.
Qui a Salerno si trovano in vendita e in affitto per prezzi assurdi appartamenti in condizioni ben peggiori.
Tra l’altro il pavimento in piastrelle di segato (tipico dell’epoca) è particolare e sebbene non sia un fan di questa finitura meritava di essere recuperato.
Ma aveva alcuni problemi evidenti:
Distribuzione interna datata, un lungo corridoio con tanti ambienti ai lati;
Un solo bagno (per 120mq!);
Impianti da rifare (quello elettrico mi metteva il terrore);
Impianto di riscaldamento sottodimensionato;
Porte interne rovinate e con problemi di chiusura;
Infissi con tapparelle in legno che non si chiudevano più e balconi e finestre piene di spifferi e nessun isolamento.
Questa la piantina dello stato di fatto:
Data la situazione di partenza mi sarebbe piaciuto abbattere tutto e rifare l’appartamento ex-novo. E qui c’erano grosse potenzialità. Però la casa non era mia e c’erano dei committenti a cui rendere conto.
Questo appartamento non è per loro ma è un appartamento che danno in affitto.
Quindi mi hanno dato dei paletti da rispettare il cui principale naturalmente era non spendere troppo. Mentre gli altri erano:
Fare modifiche interne per rendere la casa più moderna…ma senza esagerare;
Aggiungere un secondo bagno;
Rifare gli impianti ma mantenendosi su impianti base;
Conservare il più possibile i pavimenti esistenti.
Discutendo li ho convinti che fosse necessario anche sostituire le porte interne, il portoncino di ingresso, e le finestre.
Così alla fine i lavori che abbiamo eseguito sono stati:
Demolizione e ricostruzione di alcune murature
Rifacimento parziale del pavimento (per esigenze impiantistiche)
Rifacimento completo del bagno e realizzazione di un nuovo bagno
Rifacimento completo della cucina
Controsoffitti nei disimpegni e parzialmente in cucina
Pitturazioni
Nuovo impianto elettrico
Nuovo impianto idrico
Nuovo impianto di riscaldamento
Levigatura del pavimento esistente
Sostituzione delle porte interne
Sostituzione del portoncino di ingresso
Sostituzione di infissi e tapparelle esterne (no cassonetto)
Ti ritrovi che questi lavori bene o male rientrano in quelli della ristrutturazione medium che abbiamo visto prima?
Quindi il costo avrebbe dovuto aggirarsi tra i 700 e i 1.000 €/mq.
E invece no. Il costo al metro quadro finale è stato 550 €.
Ecco come abbiamo speso i soldi:
Opere edili: 26.400€
Impianto elettrico: 7.000€
Impianto idrico: 4.600€ (escluso forniture di sanitari e rubinetterie)
Impianto termico: 3.700€ (escluso forniture di termoarredi e caldaia)
Forniture di pavimenti, rivestimenti, sanitari, rubinetterie, termoarredi: 7.700€
Fornitura di caldaia: 1.000€
Fornitura di porte interne ed infissi: 16.300€
Totale: 66.700€, esclusi i costi di progettazione e i costi burocratici.
Ti ho detto che l’appartamento è grande 120 mq, quindi il costo al metro quadro è poco superiore a 550€.
Per contenere i costi sono state fatte delle economie significative:
La distribuzione interna non è stata ottimizzata (minori demolizioni e ricostruzioni)
I pavimenti non sono stati completamente sostituiti ma in gran parte levigati
L’impianto elettrico è stato basilare (nessuna domotica, nemmeno la centralizzazione delle tapparelle, e no allarme o LAN)
Pavimenti, rivestimenti e sanitari economici (alcune cose erano fondi di magazzino)
Porte interne ed infissi economici (in particolare gli infissi)
Non abbiamo né sostituito né isolato i cassonetti delle tapparelle
Pensa che solo evitando di sostituire tutto il pavimento ma levigando quello esistente abbiamo risparmiato 4.000 € (ehi…se stai pensando “vabbè ma io il pavimento lo sovrappongo quindi questi soldi me li risparmio” leggi prima questo articolo)
In particolare gli infissi mi sono rimasti sul groppo…sono una cosa a cui tengo molto perché infissi buoni durano una vita. Questi infissi sono convinto che tra quindici o vent’anni saranno da buttare…
Ti assicuro che solo migliorando solo poche cose di questi punti saremmo arrivati a 700€/mq in un baleno.
Oh non fraintendermi: la casa è venuta bene e come ristrutturazione medium ci sta. Però probabilmente tu, se fosse stata casa tua, avresti fatto qualcosa di più.
E naturalmente questi costi sono senza nessun arredo…
Questo non è un articolo per dimostrarti se e quanto sono bravo a progettare (Anche perché in questo appartamento sono stati fatti un sacco di compromessi e io lo avrei fatto molto diverso) ma dopo averti parlato di questa casa vorrei farti vedere il risultato finale:
Naturalmente lo vedi vuoto perché è stato arredato dagli inquilini che lo hanno affittato.
Questa la la nuova distribuzione interna:
Vedi cos’ha che non va questa pianta? La zona giorno splittata in due e la zona servizi/notte mezza dentro la zona giorno…Insomma: si poteva ottimizzare ma i limiti di budget non lo hanno permesso.
QUINDI 500 €/MQ È O NO UN PREZZO GIUSTO?
In questo articolo ti ho fatto vedere dei dati.
Dati prese da statistiche nazionali e dati presi da un mio progetto.
La risposta alla domanda qui sopra per me è abbastanza chiara: se devi affrontare una ristrutturazione completa di una casa intera 500€/mq non è un prezzo giusto.
Purtroppo dovrai spendere di più. E non poco.
Ma voglio chiarire un aspetto, perché nei cantieri vedo troppo spesso situazioni al limite del ridicolo: i lavori devono essere affidati a professionisti.
Non esistono “a mio cugggino” che ti fanno i lavori.
L’impianto elettrico non lo fai fare all’amico elettricista a tempo perso che ha già fatto qualche impianto e che te lo fa pagare un tozzo di pane.
Sì è vero: risparmi un sacco di soldi…ma ottieni un lavoro fatto male e non a norma.
Mi è capitato di dover far rifare un impianto fatto da un “a mio cugggino”: sistemare tutto è costato più che rifarlo ex-novo.
Nei cantieri ci devono essere solo professionisti, referenziati e con le carte in regola. Per tutte le opere. Dalle demolizioni alle pitturazioni.
Che costano di più di “a mio cugggino” ma ti danno garanzie maggiori (fosse anche solo quella di potergli andare a rompere i co***ni per anni se mezza cosa non va).
Detto ciò torniamo a noi: 500 €/mq non è un prezzo realistico per una ristrutturazione.
Però è un dato di fatto che non tutte le ristrutturazioni devono essere complete, non tutte le ristrutturazioni devono essere radicali e non tutte le ristrutturazioni devono riguardare tutta la casa.
Per essere più chiari: se non rifai i bagni e la cucina il costo al metro quadro può scendere di molto.
La ristrutturazione che ti ho mostrato ad esempio è stata abbastanza approfondita ma non completa. Ti ho mostrato le economie fatte e grazie a quelle il costo complessivo è stato di poco superiore ai 550 €/mq.
Quindi, fermo restando che ogni casa è diversa dalle altre, se vuoi avere un’idea di massima dei costi che dovrai affrontare per ristrutturare casa, e vuoi farlo senza chiedere preventivi fasulli ad imprese (perché siano fasulli te l’ho spiegato nella guida ai 7 errori della ristrutturazione che se non hai ancora scaricato ti invito a farlo), devi basarti su tre parametri:
Che tipo di ristrutturazione vuoi fare tra le tre che abbiamo visto all’inizio dell’articolo (minima, medium, completa)
Quanto sei disposto a spendere per impianti e finiture (economici, medi o costosi)
Dove si trova la casa
Questo terzo aspetto, che abbiamo accennato all’inizio parlando dei dati di Scenari Immobiliari, è più importante di quello che credi. Come dicevamo i costi di ristrutturazione tra Milano e Palermo variano.
Il motivo è dato da questioni tecniche (un infisso a Milano deve isolare di più di quello di Palermo…quindi avrà telai con dimensioni maggiori e vetri più performanti…e il costo sarà di conseguenza più elevato) e dal costo della manodopera.
Gli stipendi degli operai a Milano sono più alti che a Palermo (basta vedere le tabelle interregionali che vengono pubblicate trimestralmente). Ma la cosa è anche normale visto i differenti costi della vita. A questo ci devi aggiungere che la quantità di operai che lavorano in nero è molto più alta al sud che al nord (magari non in numeri assoluti ma in percentuale sul numero delle persone impiegate sì…).
Questa cosa non te la dice un fighetto milanese con la puzza sotto al naso: sebbene sia veneto, vivo e lavoro a Salerno da quasi quindici anni. Ti racconto quello che vedo.
Quindi, tornando a noi, il costo della ristrutturazione è influenzato molto anche dal posto in cui vivi.
La verità è che in alcune zone d’Italia con 500 €/mq ti ci fai una casa di lusso…
Ma quindi per casa tua? Come fai a sapere qual è un costo realistico?
Devi per forza chiedere un preventivo fasullo ad un’impresa? Oppure pagare un tecnico perché ti faccia un progetto che poi rischi di non poter realizzare?
Ho una soluzione.
Ho creato un foglio excel con cui, rispondendo a 11 domande (di cui sai sicuramente la risposta), ti fornisco:
Range di costo della ristrutturazione, tra minimo e massimo, comprensivo di eventuale costo degli arredi, geolocalizzato (cioè basato su dove si trova casa tua);
Quanto puoi recuperare con le detrazioni fiscali (con simulazione anche del superbonus se vuoi);
Quadro economico completo, con il valore delle opere divise per tipologia, quanto ti costeranno le prestazioni dei tecnici, l’iva e come sono suddivise le detrazioni fiscali.
Non ti garantisco che ti darà una stima precisa al centesimo, per quella ci vuole un progetto vero e proprio. Però ti assicuro che confrontando i risultati con tutte le ristrutturazioni che ho fatto mi ci sono ritrovato sempre.
Se vuoi vedere come funziona ho registrato un video in cui simulio il preventivo di una ristrutturazione. Eccolo qui:
Questo foglio excel è tra i bonus che fanno parte del manuale “Ristruttura la tua casa in 7 passi”, la guida che ho scritto e che spiega passo-passo come pianificare e gestire la ristrutturazione di una casa.
Siccome è un manuale corposo non te ne parlo qui ma a questo link ti spiego i contenuti e come può esserti utile:
Ristruttura la tua casa in 7 passi
Che dici, sei ancora convinto che la tua ristrutturazione costerà 500 €/mq?
Arredare la casa con le geometrie è molto semplice. Disegni di questo tipo conferiscono carattere agli spazi e sono anche un modo veloce ed economico per rinnovare il look di una stanza.
Partiamo dalle forme geometriche di base, che sono 3: il quadrato, il cerchio e il triangolo.
Il quadrato è il simbolo della Terra ed è una figura che comunica solidità e stabilità. Infatti, già visivamente, poggia su una base sicura e ha tutti i lati dritti e paralleli tra loro.
Il cerchio – contrapposto al quadrato e alla Terra – simboleggia il Cielo ed è la forma più armonica di tutte. Sprovvisto di angoli o spigoli, è perfetto, chiuso e continuo, richiamando anche il tema della ciclicità.
Via withinthegrove.com + Via lucie-rose.com
Il triangolo, costituito da una base orizzontale e due linee oblique, è la forma più dinamica e risulta ideale per movimentare gli spazi. Simbolicamente si colloca tra la matericità del quadrato e la spiritualità del cerchio.
Una possibilità è disegnarle a parete. Questo tipo di decorazione è davvero molto semplice e facilmente replicabile con il fai da te, poiché è sufficiente riempire con diversi colori le forme delineate con del nastro per mascherature. Disegni di questo genere bastano per arredare una stanza, quindi è bene che tutto il resto rimanga molto sobrio.
Arch. Andrea Bonetti | ArchiTrek Multiarchi
La decorazione a parete con geometrie può essere anche data da un rivestimento ceramico, ad esempio in bagno potete caratterizzare la zona del lavabo, della doccia o della vasca.
Well concept + Atelier FBStreamline Development
E poi in cucina potete introdurre le geometrie nella fascia del paraschizzi.
Altra soluzione per arredare casa con le geometrie è usare carta da parati che ne riproduca le forme.
Carta da parati Hovia + Carta da parati London Art
Potete anche utilizzare degli adesivimuraliche trovate in vendita già pronti, oppure realizzarli con il fai da te, ritagliando forme geometriche da pellicole reperibili in vendita in diversi colori.
Qualche accorgimento per arredare casa con le geometrie
Occorre fare attenzione alla scelta dei motivi geometrici. Se a volte possono dare profondità facendo sembrare l’ambiente più ampio, altre volte l’effetto è opposto. Fantasie troppo grandi o motivi molto ripetuti non sono adatti ad ambienti piccoli, perché li faranno sembrare di dimensioni ancora più ridotte.
Infatti ricordate che le geometrie grandi daranno l’impressione che quella parete sia più vicina, mentre quelle piccole la allontaneranno visivamente.
Geometrie piccole – Pip Hobman interior designer Geometrie piccole – ZAC and ZAC – PhotographyGeometrie grandi – Studio 2nyad
Stesso discorso vale per i pattern, ovvero dei motivi decorativi dati dalla ripetizione di un singolo “tassello” di base. Se questi hanno i colori molto a contrasto o sono troppo esagerati, possono generare confusione.
Pattern disorientanti – Vives azulejos y gres + Pattern – Williams Cabinets, May Photography
Così come i disegni con diagonali visti prima, occorre valutarli in relazione alle dimensioni dello spazio in cui sono inseriti. Se da un lato rendono dinamico un ambiente, a volte il disegno può risultare eccessivo, dando delle sensazioni di instabilità che a lungo andare potrebbero causare fastidi.
The cousins
Se desiderate una progettazione ottimale della vostra casa, consultate il sito https://zeumadesign.com/.