Il progetto Casa B104 a Castiglion Fiorentino curato da Studio Svetti Architecture
Rivisitare la Toscanità in chiave moderna, aggiornare il Life Style di una regione ricca di tradizioni, cultura e senso artistico e contaminarne i contenuti attraverso spunti di metropolitanità e cosmopolitismo: questi sono solo alcuni degli elementi da cui trae ispirazione il nuovo progetto di Studio Svetti Architecture.
Il punto di partenza della ristrutturazione del casale è stata la volontà di preservare l’estetica di un edificio rurale tipico della campagna toscana lasciando che fossero gli interni a stupire gli ospiti e gli amici della famiglia.
Il padrone di casa Marco Benevieri è l’anima creativa di una nota azienda di oreficeria aretina, e come tale, ha voluto che la casa rispondesse a quei canoni di originale stravaganza che lo lega alle scelte stilistiche in ambito orafo.
Da qui lo studio ha dato vita a un’elegante e sofisticata interpretazione degli interni, ricchi di oggetti e caratterizzati anche dalla matericità delle strutture, dalle pareti in calce alle travi sabbiate e cerate.
All’interno delle varie stanze sono molti gli oggetti di arredo limited edition disegnati da Studio Svetti Architecture, per la collezione RUDE: il tavolo in massello di cedro con piano finito a cera e cenere (lavorazione riscoperta nella bottega di un artigiano locale), le consolle gemelle laccate con inserti in metallo, la cucina completamente rivestita in marmo con penisola sospesa e lo scenografico divano circolare presente nel living al piano terra.
Il colpo di teatro è però il rivestimento verticale con verde stabilizzato delle pareti della zona pranzo a piano terra al centro della quale campeggia il tavolo con top in marmo cappuccino disegnato dallo studio per questa abitazione.
In occasione di UDINE DESIGN WEEK21, le borse CARMINA CAMPUS realizzate con gli avanzi di lavorazione del rivestimento della poltroncina REDONDO di PATRICIA URQUIOLA per MOROSO, insieme in esposizione nella vetrina di CUMINI INTERIORS fino al 10 maggio.
Carmina Campus e Moroso. Un incontro che mette insieme due realtà produttive diverse per ambiti e dimensioni, ma simili per approccio concettuale. Due menti creative, Ilaria Venturini Fendi e Patrizia Moroso, che condividono una visione del design in cui il valore della diversità non è solo estetico e qualitativo, ma anche culturale, concettuale e ambientale.
Un progetto che partendo dai materiali trova un punto di convergenza per i due marchi creando un dialogo tra un oggetto da abitare e uno da indossare. I meravigliosi tessuti trapuntati con cui Moroso riveste i suoi imbottiti e le sue sedute trovano un riutilizzo anche nelle dimensioni più piccole dei suoi avanzi di lavorazione diventando materia prima per Carmina Campus.
Stupendi velluti dall’aspetto setoso e cangiante – ciclamino, bluette, verde petrolio, verde acido, grigio fumo, ma anche in colori caldi come il ruggine, il beige, l’arancio, il prugna -, jersey millerighe in colori pastello o intense tonalità di bluette e verde e canvas color sabbia, grigio, azzurro polvere, diventano minibag, tracolle rettangolari o dal fondo stondato, comode shopping a due manici, zaini multifunzione. Le creazioni tessili di Moroso lasciano la loro collocazione naturale e stabile nell’habitat di interni, per uscire nel mondo esterno assumendo la dinamicità di una borsa Carmina Campus.
La presentazione durante UDINE DESIGN WEEK21 nella vetrina del prestigioso spazio di design CUMINI INTERIORS, punto di riferimento internazionale per affezionati clienti che vengono anche dai paesi esteri confinanti, è l’inizio di un progetto di collaborazione da esporre anche nel punto vendita di Carmina Campus a Roma e in altri importanti spazi di moda e arredo.
La piscina è un’opera edilizia che non ha alcun bisogno di presentazioni. E’ un elemento architettonico che consente di vivere gli spazi esterni in un modo unico nel suo genere e che, al contempo, è fortemente decorativo.
Se stai pensando di installare una piscina nel tuo giardino, abbiamo i giusti consigli per te! Continua a leggere.
Quando si pianifica la progettazione di una piscina, in base al budget, si pensa prima di tutto alla forma, alle dimensioni della vasca e in generale al suo stile e design. Tuttavia, prima di procedere alla realizzazione, è utile valutare con attenzione anche le esigenze tecniche correlate alla manutenzione e pulizia.
La pulizia di una piscina è legata anche a caratteristiche strutturali
Fortunatamente oggi la pulizia di una piscina è una pratica molto più agevole rispetto al passato, grazie all’impiego di nuovi dispositivi tecnologici specifici: i robot pulitori presenti nel sito AcquaVivaStore ne sono un chiarissimo esempio.
Comunque, le modalità in cui si potrà gestire la pulizia di una piscina, abbracciano anche le caratteristiche strutturali proprie della piscina stessa. Ecco perché è fondamentale aver ben presenti tali aspetti nel momento in cui si sceglie come portare avanti il progetto.
Come noto, le piscine sono munite di un apposito sistema di filtraggio che ha il compito di “catturare” le impurità dell’acqua, mantenendola così in condizioni sempre ottimali.
Il ruolo dei sistemi di ricircolo
L’acqua presente in vasca deve, dunque, essere incanalata all’interno dei filtri. Questo è possibile grazie ai cosiddetti sistemi di ricircolo, i quali sono parte integrante della piscina e sono quindi un elemento di grande importanza a livello tecnico-strutturale.
Quali sono, quindi, le tipologie di sistema di ricircolo? Le alternative sono fondamentalmente due, ovvero skimmer e bordo a sfioro, scopriamole subito nel dettaglio.
Lo skimmer, ovvero la soluzione più tradizionale
Lo skimmer è il sistema di ricircolo tradizionalmente più diffuso. Esso prevede che, in corrispondenza del bordo della vasca, vi siano delle apposite aperture tramite cui l’acqua della piscina viene recuperata ed indirizzata verso l’impianto di filtraggio per la relativa pulizia.
Questa tipologia di sistema di ricircolo ha un’implicazione a livello estetico, ovvero il fatto che il livello dell’acqua è sempre tra i 10 ed i 20 cm al di sotto del bordo che, per tale ragione, risulta ben visibile.
Il bordo a sfioro, alternativa di grande eleganza
Il cosiddetto bordo a sfioro, invece, è un sistema di ricircolo di ultima generazione, che si sta diffondendo sempre più. Risulta gradito sia per il design, davvero molto elegante, sia per il suo funzionamento.
Nelle piscine con bordo a sfioro, a differenza di quelle con sistema di ricircolo di tipo skimmer, il bordo è totalmente impercettibile a livello visivo, proprio perché il livello dell’acqua gli corrisponde.
Anzi, nelle piscine con bordo a sfioro, la quantità di acqua contenuta in vasca è addirittura leggermente superiore al volume effettivo e per via di tale caratteristica essa tende a sgorgare al di fuori del bordo stesso. Le quantità di acqua eccedenti vengono raccolte esternamente alla vasca da apposite griglie, le quali la indirizzano verso il filtro per i consueti processi di pulizia.
E’ chiaro che a livello estetico, i vantaggi garantiti da una soluzione del genere risultino evidenti: le piscine con bordo a sfioro sanno armonizzarsi al contesto in un modo unico nel loro genere.
Questa tipologia di piscina, aiuta anche a migliorare l’estetica generale della tua casa, dandoti l’impressione di fondersi con il paesaggio circostante. Non è un caso che architetti e designer di esterni stanno scegliendo di valorizzarle sempre più. Infatti, la bellezza di queste piscine viene spesso ulteriormente esaltata dalle cosiddette realizzazioni panoramiche, ovvero quelle piscine, di norma realizzate su terrazze, colline e altri luoghi sopraelevati, in cui i colori dell’acqua si uniscono a quelli del cielo creando un effetto davvero d’impatto.
I vantaggi tecnici del bordo a sfioro
Le piscine con bordo a sfioro hanno dei punti di forza non trascurabili anche a livello tecnico. Dal momento che il deflusso di acqua dalle pareti della piscina è costante, anche l’efficacia dell’impianto di filtraggio viene massimizzata.
Il costo di una piscina con bordo a sfioro tende ad essere superiore rispetto a quello di una piscina con sistema di ricircolo di tipo skimmer, ma i vantaggi, come visto, sono davvero rilevanti.
In conclusione, è davvero molto importante valutare i pro e contro in fase di progettazione della tua nuova piscina. Il nostro consiglio è di rivolgerti ad un’impresa specializzata, che saprà senz’altro esporre in dettaglio tutti questi aspetti.
Avere tutto ciò che ci serve, ci dà un motivo in più per amare la nostra casa, soprattutto se abbiamo la nostra piscina in cui tuffarci quando vogliamo rilassarci!
Alla scoperta dello studio di architettura attivo a Bolzano e in tutto il Nord Est.
Si chiamano Elisa Burnazzi e Davide Feltrin e sono i titolari dell’omonimo studio di architettura e interior design. All’attivo hanno numerosi premi e varie pubblicazioni su riviste internazionali e sono noti per aver progettato alcuni degli edifici di maggior successo architettonico del Trentino-Alto Adige, oltre che per aver ideato gli interni di alcune delle dimore più belle della città di Bolzano.
Attivo dal 2003, il loro studio di architettura è tra i più noti in zona. Questo, non solo per le opere realizzate e i successi professionali già citati. A farli conoscere, non solo agli addetti ai lavori, è la filosofia architettonica che li ha resi unici agli occhi del loro pubblico.
Sogni sartoriali e strumenti esclusivi per realizzarli.
La frase “voi sognate, noi progettiamo” è molto più di uno slogan per Elisa Burnazzi e Davide Feltrin. Il payoff che sintetizza la filosofia architettonica dello studio è un vero e proprio mantra. Tutto nel processo, è stato organizzato per realizzare la promessa inscritta in queste 4 parole: dal primo contatto alla consegna dell’opera finita.
Primo importante mattone di questo approccio unico è il Libro dei sogni Burnazzi Feltrin Architetti. Uno strumento, di cui lo studio di architettura Bolzano si è dotato da sempre, che serve a raccogliere dai clienti idee, immagini, foto, disegni e non solo. Tutto ciò che emoziona un committente merita di entrare nel suo Libro dei sogni. Grazie a questo strumento esclusivo, i due architetti possono conoscere i gusti estetici dei loro clienti. Aspetto fondamentale che ha la stessa importanza delle loro esigenze e del budget a loro disposizione.
Oltre all’ascolto del cliente, che diventa un ascolto “visivo” grazie al Libro dei sogni, è fondamentale il dialogo progettuale che nasce intorno a ogni opera. Si tratti di un edificio, di uno spazio verde, di design d’interni o di allestimenti, il dibattito vede contrapposti due approcci progettuali antitetici: il minimalismo e il massimalismo. E, ogni volta, tra i due antipodi si raggiunge un unico e originale punto d’equilibrio.
Questa è la ragione per cui, tra le opere realizzate dallo studio di architettura Burnazzi-Feltrin, si trovano sia costruzioni in cui un numero limitato di elementi – come acciaio e vetro – fondendosi danno vita all’intera opera, sia edifici che prevedono un impiego massivo di materiali, incluse varie tipologie di legname, omaggio al territorio. È negli interni e negli allestimenti che i due architetti Bolzano e interior designer osano con materiali di riuso e di recupero che assumono valenze inedite.
Oltre che per l’opposizione tra massimalismo e minimalismo, la progettazione risulta dialogica per questioni caratteriali. Elisa Burnazzi e Davide Feltrin, il cui sodalizio professionale dura ormai da 18 anni, hanno caratteri e visioni a volte opposti. Questo permette di cogliere differenti opportunità e offre maggiori probabilità di accogliere il punto di vista del cliente, che probabilmente si troverà nel mezzo, perfettamente equidistante o un po’ più vicino a uno dei due professionisti.
La missione degli architetti Bolzano Burnazzi-Feltrin.
Se “voi sognate, noi progettiamo” esprime l’attitudine con cui i due professionisti si approcciano a ogni cliente, la loro missione va ben oltre realizzare i desideri dei committenti. Quando progettano gli architetti Bolzano lo fanno anche per la comunità, la loro e quella dei loro committenti. Valore pubblico, legame con la storia e armonia con il paesaggio sono elementi imprescindibili di ogni opera. E il senso della comunità è anche la ragione per cui, nella realizzazione, lo studio di architettura Bolzano collabora con artigiani e aziende del territorio.
Sostenibilità al servizio del territorio.
La sostenibilità di ogni progetto firmato Burnazzi-Feltrin è totale: ambientale, sociale ed economica. Da qui la progettazione secondo i criteri CasaClima, sistema di cui entrambi gli architetti sono esperti fin dal 2004, per garantire alti standard di prestazioni energetiche. E da qui anche l’utilizzo di tecnologie e materiali biocompatibili nel design d’interni.
Sostenibilità economica per i clienti.
Aspetto fondamentale e distintivo dello studio di architettura è la capacità di preventivare in modo chiaro e preciso sia i tempi sia i costi per la realizzazione dell’opera e di rispettarli. Dal progetto di massima al progetto definito, dal cantiere all’allestimento degli interni, il committente è accompagnato per mano dagli architetti. Dalla carta all’opera finita, che il cliente può toccare con le sue mani.
Premi e riconoscimenti Burnazzi-Feltrin.
Lo studio di architettura Bolzano ha ricevuto premi prestigiosi in cinque diversi paesi. Nel 2010 Elisa Burnazzi e Davide Feltrin sono stati finalisti del Premio della Fondazione Renzo Piano a un giovane talento, nel 2012 e nel 2018 hanno esposto progetti nel Padiglione Italia alla Biennale di Venezia – Mostra Internazionale di Architettura. Nel 2016 e 2019 sono stati presenti all’esposizione internazionale di Architettura sostenibile Wood – Architecture of Necessity in Svezia. Gli architetti Bolzano hanno vinto il premio internazionale Iconic Awards 2016, il premio internazionale German Design Award 2017 e sono stati finalisti al World Architecture Festival Awards 2016.
Nel 2016 Elisa Burnazzi è stata l’unica italiana finalista del premio internazionale Women in Architecture Awards nella sezione Moira Gemmill Prize for Emerging Architecture ed è stata citata nell’articolo “In Honor of Women’s Day, 15 Exceptional Projects” di ArchDaily, unica italiana con Lina Bo Bardi, nell’elenco delle 15 donne architetto che hanno realizzato progetti eccezionali nel mondo.
Pubblicazioni studio di architettura Bolzano.
Le opere dello studio sono pubblicate in Italia e all’estero su 76 riviste, 24 libri e in 11 paesi. Impossibile non citare Phaidon e Utet tra le case editrici e The Architectural Review, Ottagono, Arketipo, Abitare e Domus tra le riviste.
C’è una domanda ricorrente nelle vostre richieste d’aiuto ed è quella di cui oggi voglio parlare : “come posso ottimizzare lo spazio in casa? “
Grande o piccola che sia la casa ,la questione è sempre la stessa,
lo spazio non è mai abbastanza ,
questo perché spesso gli ambienti a disposizioni non sono stati divisi nel modo migliore o semplicemente non sono ben sfruttati,
insomma,
diciamo che non si tratta sempre di mancanza di spazio, ma a volte di come è utilizzato.
Per questo motivo, oggi vi darò qualche consiglio per ottimizzare lo spazio in casa e cercare di sfruttarlo al meglio.
Come ottimizzare lo spazio in casa e dividere gli ambienti
Troppo semplice dire la cucina va lì perché gli attacchi sono lì ,
è ovvio che gli impianti dettano la disposizione degli arredi , ma è proprio questo il punto,
spesso quando si ristruttura casa o si sta progettando la disposizione degli ambienti, si parte con il piede sbagliato.
La prima cosa da fare quando si ha in testa un progetto è quella di capire come si vogliono sfruttare gli ambienti:
Cucina a vista o separata?
Quante camere servono?
Uno? due bagni?
La lavanderia come locale a parte?
insomma,
c’è un elenco lunghissimo delle cose a cui pensare prima di imbattersi nei lavori.
Va da sé che, nel caso in cui non si è alle prese con una ristrutturazione importante che riguarda anche gli impianti, oppure una nuova costruzione in cui è possibile ancora definirli, ma si tratta di rivoluzionare gli interni per ottimizzare lo spazio in casa , la strada da percorrere è un progetto d’arredo che possa migliorare la funzione degli spazi,
perciò,
per darvi qualche consiglio , dividerò la questione in due casi (e in due articoli)
Come ottimizzare gli spazi in casa con la divisione degli ambienti
Dare nuova vita agli ambienti ottimizzando gli spazi con gli arredi e qualche ritocco.
Criteri e scelte per dividere gli ambienti di casa
La divisione degli spazi è una questione di esigenze e di misure, le prime dettate dalle proprie abitudini e dal numero dei componenti della famiglia, le altre invece imposte dalla legge.
La normativa infatti (ogni città ha il suo regolamento edilizio) ,prevede che la superficie degli ambienti di casa siano le seguenti:
Camera matrimoniale 14 mq
Cameretta singola 9 mq
Studio 7mq
Bagno padronale con vasca 6,85 mq
definito ciò, entrano in gioco le dimensioni degli arredi
ovvero,
vanno considerate le misure minime di alcuni elementi indispensabili:
Profondità di un armadio 60/65 cm a seconda del modello
Letto matrimoniale misure minime 160 x190 cm (ingombro rete e materasso standard)
Letto singolo misura minima 80 x190 cm
Profondità basi cucina minima 60 cm (esistono anche profondità 33 cm e 45 cm di serie ma non sono quelle in cui vengono incassati piano cottura e lavello)
e tante altre ancora,
ovviamente si tratta di misure indicative, utili come riferimento per chi non se ne intende.
Per ottenere un buon risultato è bene perciò , fare un elenco delle proprie esigenze:
dimensioni minime casa
numero dei locali bagno
numero posti letto
locale lavanderia
eventuale zona smart-working
Divisione ambienti e disposizione spazi
La normativa indica le superfici minime indispensabili per i vari locali, sta a noi dunque , o perlomeno a chi segue il nostro progetto , utilizzare lo spazio nei migliori dei modi.
Partiamo ad esempio da una cucina con zona pranzo ,
la sua superficie minima deve essere almeno 9 mq, mentre lo spazio cottura deve essere compreso tra i 4 e i 9 mq, possibilmente 7mq .
Tenuto conto di queste misure e della planimetria della casa sarà importante fare una scelta:
l’open space oggigiorno è visto in maniera diversa rispetto a qualche anno fa
privacy, smart working, dad,
insomma, la casa è diventa anche luogo di lavoro, di studio, di allenamento,
allora cosa fare se in passato abbiamo scelto un locale unico per cucina e living ed ora abbiamo bisogno di rivedere gli spazi?
Si possono adottare alcune soluzioni non permanenti, ma eventualmente removibili come:
pareti in cartongesso
vetrate
separè
portali con ante scorrevoli
Divisione degli ambienti per ottimizzare lo spazio in casa: le soluzioni
In questo momento sto seguendo il progetto per una cliente che ha necessità di integrare una zona smart-working in cucina,
integrare, vuole dire che dovrò aggiungere una postazione home office nel locale cucina rendendola un tutt’uno con il resto,
In poche parole ?
Non si vedrà che si tratta di un elemento aggiunto.
La soluzione scelta per questo progetto è una nicchia in cartongesso,
così facendo, lo spazio che prima era inutilizzato, diventerà una postazione di lavoro ,
inoltre il cartongesso sarà sviluppato in continuità con l’abbassamento già esistente,
insomma alla fine dei lavori non si vedrà nessuna aggiunta.
Qualche tempo fa ho ricevuto una richiesta di progettazione per una mansarda.
Al momento lo spazio a disposizione assolve più funzioni:
camera/svago
smart-working
ripostiglio
locale biancheria
da qui la necessità di dividere il locale per ottimizzare lo spazio.
Il progetto prevede l’utilizzo di :
un portale in vetro con anta scorrevole
delle pareti in cartongesso
La divisione in vetro separerà la camera matrimoniale dalla zona smart-working e dalla cabina armadio, in questo modo il vetro filtrerà la luce proveniente dai lucernari così che il locale , nonostante la divisione, resterà comunque ben illuminato .
Con il cartongesso invece, verranno costruite le pareti della cabina armadio e quelle del ripostiglio.
Dividere con i separé
A breve seguirò un nuovo progetto ,
aiuterò una cliente a completare l’appartamento in cui vive già da qualche anno.
Tre i vari ambienti da sistemare, c’è anche una mansarda,
questo locale sarà la dimora di un teenager,
La richiesta è quella di ricavare più stanze:
Camera da letto
salottino per ritrovarsi con gli amici
zona studio.
Esclusi gli arredi divisori (di cui vi parlerò nel prossimo articolo su” come ottimizzare lo spazio in casa con gli arredi”) , che potrebbero essere una soluzione, ma non per questo progetto,
la scelta è quella di creare delle divisioni con separé fatti su misura in legno o metallo,
sarà una separazione leggera, un vedo non vedo,
in questo modo:
non si sottrae volume alle stanze,
si lascia filtrare la luce,
Nel prossimo articolo vi parlerò di come ottimizzare lo spazio in casa con gli arredi.
WallPepper®/Group presenta l’esclusiva Capsule Collection realizzata in collaborazione con Warø
Ad arricchire il catalogo 2021 di WallPepper®/Group, la nuova Capsule Collection di Warø: nuovi soggetti, che portano alle pareti una forza espressiva unica ed eccezionale, proponendo ‘suggestioni’ inedite per arredare lo spazio.
L’ispirazione di Warø, giovane artista milanese, arriva dalle leggende della pop art, come Keith Haring e Andy Warhol, mentre l’energia che muove la sua creatività deriva dalle grandi metropoli internazionali, come New York o Milano, luoghi dove “regna il caos in un’armonia sospesa”.
“Per realizzare la grafica delle carte da parati WallPepper®/Group ho cercato di immaginare qualcosa di straordinariamente caotico e allo stesso tempo sorprendente nella sua capacità di trasmettere una profonda calma e serenità.” Racconta Warø. “Mi sono lasciato ispirare da immagini e suggestioni che trasportate a parete fossero in grado di creare un forte impatto visivo, molto incisivo e scenografico, ma che osservate più da vicino risultassero eccezionalmente chiare, lasciando vedere tutti gli elementi e i dettagli che danno vita alle diverse composizioni. Nonostante la staticità del ‘medium’ queste configurazioni sembrano sempre diverse, suscitano emozioni differenti in chi le osserva e, a seconda del contesto che le accoglie, generano atmosfere tanto affascinanti quanto uniche.”
Scegliere un soggetto Capsule Collection di WallPepper®/Group significa rivestire una superficie con una vera opera d’arte contemporanea, creata e adattata su misura grazie a un supporto ecologico e altamente performante che permette all’immagine di dominare lo spazio proiettando l’osservatore in una nuova e personale dimensione.
Tutte le Capsule Collections WallPepper®/Group nascono, quindi, dalla voglia di dare spazio a una pluralità di linguaggi che possono convivere tra loro e condividere la filosofia del brand, raccontandolo con sfumature e interpretazioni inedite.
I colori sono fondamentali per rendere la casa accogliente e personalizzata. Oggi in particolare vogliamo mostrarti un interno caldo ed eclettico, che ci colpisce proprio per l’uso del colore.
Questa stanza luminosa e allegra sembra il luogo perfetto per iniziare a condividere con te la nostra idea, che non esiste una palette di colore giusta o sbagliata. Conta solo quello che ci fa stare bene. Certo ci sono delle piccole regole di composizione che ci aiutano a scegliere una combinazione di colori che si lega in modo equilibrato.
La palette che hai modo di osservare in alto mostra che si tratta di sfumature avvolgenti che, sebbene si muovano su toni freddi, si accostano ad elementi dai colori vivaci a contrasto. Siamo certi che, anche se non ami particolarmente gli ambienti molto colorati, questo soggiorno ti possa offrire delle ispirazioni.
Ci ha colpito da subito l’utilizzo del colore, assolutamente poco convenzionale per un interno firmato Ikea. Negli appartamenti scandinavi, siamo abituati a vedere colori e sfumature neutre e tradizionali, quindi questa esce decisamente fuori dagli schemi.
C’è da dire che, negli ultimi anni, le nuove tendenze che si basano sul mix & match anche nel design contemporaneo, ci hanno portato ad un armonico mix creativo, in cui progetto e decorazione si fondono sempre più.
Quando si sviluppa una idea progettuale e si cerca l’abbinamento perfetto per la casa, tutto aiuta a comporre la palette colori, ogni dettaglio è importante.
Qui, la base neutra calda delle pareti, con un effetto nuvolato che richiama la tradizione, si offre da sfondo ideale per note d’accento più vibranti.
Le combinazioni cromatiche osano con accostamenti audaci, quasi etniche, che mettono in risalto gli elementi architettonici tradizionali della casa, tingendo di colori brillanti porte e boiserie. In questo caso si tratta di una tonalità di verde, che è un miscuglio di turchese e verde chiaro.
I toni caldi contribuiscono a rendere l’atmosfera conviviale e vivace, ecco quindi comparire due divani color arancione o meglio mandarino, ma anche cuscini, tappeti ed oggetti sui toni del rosa. In questo contesto, i mobili grigi e bianchi si amalgamano in modo perfetto e fanno risaltare i colori.
La pelle nell’arredamento è un materiale nobile, di lusso e grande pregio. Gli arredi in pelle possono essere preziosi protagonisti di quasi tutti gli ambienti di casa. Piacciono per il tocco di lusso e charme che donano alla stanza, per l’idea che evocano di stile, comfort e eleganza, per la loro praticità di pulizia. Se stai valutando l’acquisto di un arredo in pelle probabilmente ti stai interrogando su come vengono realizzati questi imbottiti, sul tipo di pelle che viene impiegata e la sua provenienza, su come viene lavorata e trattata. Abbiamo pensato di dare una risposta a tutte queste domande, e per farlo abbiamo organizzato una diretta con un nostro storico fornitore di pelle, specializzato nella lavorazione di questo pregiato materiale per arredamento e contract, moda e calzature, automotive.
Cosa trovi nella video guida?
Ecco un sommario degli argomenti affrontati da Andrea Diotti, CEO di diotti.com, e Guido Longoni, rappresentante di Dani S.p.A.:
Breve presentazione della conceria Dani S.p.A., in particolare valori, certificazioni e filiera per la produzione di pelli per l’arredamento (e non solo). Accenni al polo produttivo veneto di Arzignano in provincia di Vicenza, uno dei distretti italiani più importanti per la produzione di pelli per arredo, insieme al polo toscano di Santa Croce e a quello campano di Solofra.
L’industria della pelle che produce pellami recuperando e valorizzando un sottoprodotto dell’industria alimentare (le concerie recuperano le pelli scarte dalle macellerie). Approfondimento sul tema della sostenibilità della pelle, produzione e impatto ambientale.
Valore estetico e funzionale di un imbottito in pelle, durata nel tempo, emozioni che evoca alla vista e al tatto. Un arredo in pelle è tradizionalmente associato al concetto di lusso ma in realtà è accessibile in diverse fasce di prezzo.
Le tipologie di pelle e le relative caratteristiche di praticità, pulizia, estetica, naturalezza e costo. Definizione di pelle anilina e semianilina e caratteristiche delle pelli nabuccate. Spiegazione di alcune fasi di lavorazione che portano alla realizzazione di un arredo in pelle di qualità.
Pelle per arredamento: approfondimenti e definizioni
Approfondiamo ora alcuni importanti aspetti legati alla lavorazione della pelle e alle varie tipologie di pelle più o meno pregiate e costose.
La materia prima: la pelle bovina
Nel campo dell’arredamento le pelli utilizzate sono prevalentemente di origine bovina. La provenienza del mantello di pelle e le caratteristiche del bovino (razza, sesso, colore, spessore, morbidezza e compattezza dell’epidermide) sono informazioni molto importanti per una conceria specializzata. Aiutano a determinare a priori la qualità della pelle e condizionano il tipo di lavorazione e il prodotto realizzabile.
La conservazione della pelle
Le pelli da lavorare possono essere fresche o conservate (di solito sottosale). Le pelli fresche sono di gran lunga più pregiate perché presentano fibre più compatte e superfici più integre ma richiedono tempi di lavorazione molto ridotti, entro 24/48 ore dalla macellazione dell’animale. Le pelli conservate possono essere stoccate in celle frigorifere anche per mesi ma questa conservazione provoca delle imperfezioni e a volte rende i manti meno compatti e poco morbidi.
La selezione della pelle
In conceria le pelli vengono controllate da personale qualificato che verifica alcuni parametri, valuta le imperfezioni e stabilisce i mantelli da destinare a determinate lavorazioni per la realizzazione di determinati prodotti. Il pellame viene poi diviso in due sezioni: crosta (meno pregiata) e fiore (più pregiato).
Vera pelle pieno fiore, primo fiore, fiore corretto
La pelle più pregiata (e di conseguenza più costosa) è la pelle pieno fiore, ovvero lo strato più superficiale del manto dell’animale che presenta imperfezioni, rughe naturali, micro forellini lasciati dai peli dell’animale dopo la loro esportazione, segni che il manto non è stato lavorato e trattato. La pelle pieno fiore può essere considerata per eccellenza “vera pelle”. La pelle primo fiore è lo strato che si trova subito dopo il pieno fiore, altrettanto pregiato. Le pelli fiore corretto / fiore rettificato / fiore pulito sono pelli smerigliate e trattate per eliminare le imperfezioni, che presentano alla fine una superficie uniforme e omogenea, senza cicatrici, tagli e difetti evidenti.
Pelle anilina e semianilina
La pelle anilina è una tipologia di pelle pieno fiore che viene prima tinta in bottale (con coloranti di sintesi, detti appunto aniline) e poi, una volta ottenuto il colore desiderato, protetta da cere naturali che le donano un tatto morbido. La copertura superficiale è minima e non intacca le irregolarità delle superfici, anche se è doveroso sottolineare che i pellami impiegati in queste lavorazioni sono solo pellami di qualità, manti che non presentano particolari difetti e imperfezioni. Il velo di cera naturale trasparente è minimo, la pelle risulta più naturale, meno lavorata e per questo più sensibile a usura e luci.
La pelle semianilina è una tipologia di pelle pieno fiore che viene prima tinta in bottale e poi spruzzata in cabina con il colore desiderato. I pellami impiegati sono quelli meno pregiati con difetti e imperfezioni che vengono minimizzati con la colorazione. Con questi trattamenti la pelle risulta più lavorata, meno naturale, più resistente a usura e luce.
Pelle smerigliata e pelle stampata
Il processo di smerigliatura ha lo scopo di eliminare difetti dal pellame, levigandolo con della carta smeriglio più o meno grossa a seconda dell’entità delle imperfezioni e del tipo di articolo richiesto. Una tipologia di pelle smerigliata è la pelle Nabuk, trattata fino ad ottenere un effetto setoso, morbido e scrivente.
Il processo di stampa di una pelle porta ad imprimere un determinato disegno più o meno in rilievo per migliorare le caratteristiche del fiore o per effettuare delle imitazioni.
Per approfondimenti sul video, sul processo di lavorazione, sulle varie tipologie in pelle e sugli arredi realizzabili in pelle puoi confrontarti con un nostro arredatore. Clicca qui sotto e raccontaci cosa stai cercando.
Immagini di arredi in pelle
La pelle nel mondo dell’arredamento può essere impiegata nella realizzazione di diversi arredi. Vediamo ora quali sono i mobili in pelle più richiesti. Per ciascuno abbiamo selezionato un prodotto d’esempio. Se desideri maggiori informazioni su un arredo in pelle fotografato clicca sull’immagine. Se preferisci valutare altri modelli visita il nostro catalogo online o contatta i nostri arredatori.
La video guida sulla pelle per l’arredamento fa parte del progetto “Interior Design Talks diotti.com”, un ciclo di dirette video live su YouTube e Facebook organizzate settimanalmente dai nostri Interior Designer. Durante le altre puntate si è parlato di:
Una favolosa combinazione di vecchio e nuovo insieme a un sapente mix di materiali contrastanti caratterizzano l’appartamento anni ’30 rinnovato da MZAM per adattarlo alle esigenze del presente.
Situato in un vivace quartiere di Barcellona, l’appartamento del 1936 ora presenta interni moderni con elementi senza tempo perfettamente integrati. Una delle caratteristiche più evidenti all’interno della casa sono i soffitti a volta di onice rosso che ricordano il suo passato storico aggiungendo anche un tocco di colore e contrasto agli spazi neutri. Sezioni di pareti in mattoni a vista dipinte di bianco, pareti bianche lucide e pavimenti in legno si aggiungono al mix delle finiture per creare un’estetica equilibrata.
Un piccolo mobile contenitore multifunzionale posto all’ingresso crea una funzionale zona di accoglienza. Da questo punto si accede alla zona giorno concepita a pianta aperta dove la cucina bianca è il cuore e l’anima del progetto di restyling.
Per delimitare la zona cucina dal resto dell’appartamento è stato scelto un pavimento in gres dai motivi geometrici che richiama i vecchi pavimenti idraulici.
Ogni stanza della casa abbraccia uno stile scandinavo che invita al relax, con finiture naturali, arredi contemporanei e illuminazione intelligente che completano un restyling che appare fresco e allo stesso tempo sobrio.
Grazie alle scelte cromatiche questo appartamento di 70 mq scarsi appare visibilmente più grande di quanto non sia in realtà.
Lo sapevi che un infisso non ben isolato può provocare una dispersione del 23% del riscaldamento domestico? In questa guida vediamo quali sono le migliori marche di infissi.
La scelta degli infissi della tua casa non si deve limitare solo ad una questione di prezzo oppure ad una valutazione estetica: ci sono alcuni fattori da tenere in considerazione che riescono a garantire una riduzione dei consumi.
Come scegliere gli infissi
La prima cosa fondamentale da considerare è il livello di isolamento termico. Per fare ciò bisogna comprendere innanzitutto la posizione geografica dell’immobile, se è collocata in campagna oppure in città, al sud oppure al nord dell’Italia. Successivamente è importante individuare l’esposizione della casa e quindi se risulta essere soleggiata oppure ombreggiata.
Ogni tipologia di serramenti è indicata per una determinata casa.
Bisogna poi considerare l’isolamento acustico. La casa è situata in una zona molto trafficata oppure si trova in una zona tranquilla ed isolata?
E’ necessario considerare quindi la sicurezza, la tenuta dell’acqua, il carico del vento e le sue funzionalità.
Scelta dei materiali: legno, alluminio e pvc
Ti starai chiedendo quali sono i materiali maggiormente scelti per gli infissi. Abbiamo sicuramente il legno, l’ alluminio e il pvc; oppure scegliere infissi con materiali misti, cioè accoppiati (ad esempio legno e alluminio, pvc ed alluminio).
Gli infissi in legno garantiscono un maggior isolamento sia termico che acustico, ma necessitano di manutenzione costante. Sono anche più costosi, soprattutto se vengono realizzati con legni di pregio. Gli infissi in alluminio si prestano per contro agli attacchi degli agenti atmosferici, invece, quelli in pvc pur essendo i più economici, garantiscono un buon isolamento.
Il pvc è un materiale plastico, negli ultimi anni molto utilizzato, poiché ricavato da materie prime. E’ anche resistente all’usura, all’invecchiamento e all’abrasione. Risulta anche essere molto leggero, resistente e stabile. Le sue finiture sono molto migliorate, quindi anche da un punto di vista estetico, gli infissi in pvc sono sempre più richiesti.
Migliori marche di infissi: quali sono le più apprezzate
Finstral
L’azienda italiana rappresenta la scelta migliori per chi intende acquistare infissi in pvc che hanno caratteristiche ottime. Gli infissi di quest’azienda sono caratterizzati da finiture satinate ed eleganti.
I prodotti maggiormente richiesti sono le finestre che rispondono ad esigenze funzionali ed estetiche.
Schuco
Leader nella progettazione di sistemi di infissi, porte e finestre. Propone prodotti realizzati con materiali di qualità e sicuri, che garantiscono il massimo isolamento sia termico che acustico. Ogni prodotto è costituito da rinforzi in acciaio che riescono anche ad assicurare una maggiore resistenza. Tale tipologia di infissi è indicata per gli edifici che sono a basso impatto energetico, cioè gli immobili più comuni in Italia.
I modelli maggiormente richiesti di quest’azienda risultano essere sicuramente le finestre in pvc e in alluminio ad una o più ante.
Un’altra azienda che propone infissi, conosciuta a livello internazionale è Dutrex. Grazie alle sue incredibili qualità di progettazione e realizzazione propone prodotti unici e di alta qualità.
Questi infissi, sia porte che finestre, sono prodotti all’avanguardia, realizzati per riuscire ad ottenere il massimo delle prestazioni energetiche.
Fossati
L’azienda italiana Fossati Serramenti produce infissi in alluminio e pvc. Propone serramenti in tutti i colori, ad eccezione del colore bianco, proprio come Q Fort.
I serramenti firmati Fossati riescono a garantire massima luminosità agli ambienti. Riescono ad adattarsi perfettamente ad ogni esigenza e stile di arredamento, grazie al loro design elegante.
Q Fort
La ditta Q Fort propone infissi a prezzi molto vantaggiosi ed ha conquistato il mercato europeo in pochi anni dalla sua nascita. Realizza serramenti in pvc e alluminio e offre prodotti in tutti i colori. Il design inoltre è accattivante e spazia dal moderno al classico. I prodotti maggiormente apprezzati dell’azienda sono le finestre scorrevoli, che non solo garantiscono le più elevate prestazioni ma risultano essere anche molto eleganti. Resistono all’acqua, al vento e a tutti i tipi di condizioni climatiche.
Nurith
Nato come un piccolo laboratorio, in seguito al grande successo dei suoi prodotti, è riuscito a raggiungere oltre 100 dipendenti. Gli infissi sono caratterizzati da linee essenziali, ma propone anche prodotti di lusso. Gli infissi realizzati dall’azienda garantiscono il massimo isolamento acustico e termico.
I prodotti realizzati dall’azienda sono principalmente finestre in pvc, sistemi oscuranti e portoncini; tutti prodotti che garantiscono le migliori prestazioni possibili.