Vorresti avere un soggiorno ampio, ma lo spazio è mini? In questo post ti diamo i consigli e i migliori trucchi da esperti per moltiplicare lo spazio e far sembrare più ampio il tuo soggiorno piccolo.Non si tratta di magia: è solo un approccio studiato e una strategia di interior design. Segnati tutti questi suggerimenti e trasforma il tuo piccolo soggiorno in un’oasi confortevole ed elegante per
I mobili per ingresso sono la nostra specializzazione da oltre 30 anni. In questi decenni abbiamo assistito a cambiamenti nel layout e nelle dimensioni delle case e ci siamo sempre adoperati per offrire soluzioni versatili e flessibili. Le case nuove sono decisamente più piccole delle case di una volta, non hanno un ingresso vero e proprio o un’ampia zona anticamera da sfruttare come guardaroba e scarpiera. Anche il corridoio è quasi inesistente, al suo posto si preferisce puntare su una zona living open space e una piccola anticamera che conduce alla zona notte. Insomma, le case moderne necessitano di soluzioni che si adattano alle nuove dimensioni e abitudini. Per questo nel realizzare la nostra collezione abbiamo pensato anche a mobili ingresso per le case che un ingresso non ce l’hanno. Si, sembra un paradosso, ma se ci pensi anche una casa senza ingresso necessita di un mobile ingresso… anzi, proprio perché non c’è un ingresso vero e proprio serve un mobile ad hoc per organizzare giacche, scarpe, borse e altri oggetti.
Una casa senza ingresso non è necessariamente una casa piccola, è piuttosto una casa la cui porta d’entrata conduce direttamente nel cuore della zona giorno. Appena entrati saltano subito agli occhi gli arredi, il tavolo circondato da sedie, la zona relax con divano e angolo tv, ma… la giacca dove si appende? E le scarpe dove si mettono?
Quando non è possibile avere una parete divisoria che faccia da filtro tra ingresso e living è bene attrezzare al meglio una porzione della parete più vicina alla porta d’entrata. A volte è sufficiente un pannello attrezzato, altre volte c’è spazio per un mobiletto contenitore, altre volte ancora si può optare per una composizione più grande e capiente.
Vediamo ora quali sono le soluzioni che abbiamo messo in campo per case con ingresso aperto sul soggiorno o sulla cucina.
Non sai resistere? Vedi subito tutti i mobili ingresso Maconi >>>
Idee per organizzare un ingresso direttamente in soggiorno
1- Le dimensioni contano!
È fondamentale avere le idee chiare sullo spazio che può occupare il mobile ingresso. Se nel tuo open space vuoi inserire tanti arredi, se vuoi creare un angolo pranzo e uno relax, se oltre al divano vuoi assolutamente una poltrona con pouf poggiapiedi, se non sei disposto a rinunciare ad una libreria a tutta parete… allora probabilmente devi ridurre tutto al minimo e puntare su un mobile ingresso stretto e poco profondo.
Se per te lo spazio non è un problema e il tuo open space ha dimensioni generose puoi optare per una composizione più o meno larga e completa di specchiera, ganci, mensole, armadietti, cassetti.
Qui sotto ti mostramo una carrellata di immagini d’esempio, dal mobile ingresso più piccolo e stretto a quello più grande e capiente. Se trovi il mobile che ti piace e vuoi saperne di più clicca sulla foto e si aprirà automaticamente la scheda prodotto dedicata.
Dimensioni a parte, vediamo ora più nel dettaglio come arredare un ingresso living e quali aspetti valutare.
2- Sfrutta l’angolo vicino alla porta
Ogni centimetro della casa è prezioso, anche quell’angolo che sembra tanto inutile e sprecato. Il segreto è scegliere un mobile fatto apposta e con questo non ci riferiamo solo a quei mobili angolari spesso fatti su misura. Ci riferiamo piuttosto ad un appendiabiti da parete angolare – piccolo, discreto, estremamente funzionale – o ad un pannello girevole che presenta da una parte uno specchiera a tutta altezza, dall’altra dei ganci appendiabiti. Appena rientrati in casa si può appendere la giacca e ruotare il pannello… voilà, comodo e ordinato!
3- Sfrutta le pareti in verticale…
…e non sbagli mai! Scegli un appendiabiti verticale per la parete di fianco alla porta: Liolà per esempio ha 3 ganci, per giacche e borse leggere. Disponi dei singoli ganci: occupano poco spazio ma sono estremamente utili. Punta su arredi sospesi come uno specchio appendiabiti e delle mensole svuotatasche, sotto questa composizione c’è spazio per credenza, scarpiera, scatole dei giochi dei bambini, mobiletto con attrezzi vari, e molto altro ancora. Sei tu a decidere come organizzare lo spazio.
4- Opta per il minimo indispensabile
Se lo spazio a tua disposizione è davvero poco, se non ti piace l’idea di avere un armadio guardaroba e scarpiera nella zona giorno, se proprio non riesci a far convivere tutti gli arredi…allora punta all’indispensabile. Solo qualche gancio appendiabiti per giacche e borse se lo spazio è davvero risicato; un pannello specchiera appendiabiti se hai a disposizione almeno 65 cm di larghezza; un pannello profondo solo 1,8 cm, che più slim di così non si può.
5- Scegli un armadio multifunzione
L’armadio è la risposta a tutti i problemi di spazio e ordine. Un’anta per le giacche, un’anta per le scarpe, un ripiano per borse e sacchetti vari e tutto il resto per quello che vuoi. Scatole con il cambio di stagione, scopa, aspirapolvere, prodotti per la pulizia della casa, cuscini e coperte… chi più ne ha più ne metta.
Ammettiamo che il classico armadio fatto tutto di ante e cassetti non è il massimo del design in soggiorno, per questo abbiamo pensato ad un armadio guardaroba con ante, vani contenitore ma anche con specchiera, tubo appendiabiti e ripiano che può essere usato come panca. Parole chiave di questa soluzione per ingresso: flessibilità, estetica, comodità, praticità. Un’alternativa elegante, non scontata e soprattutto comoda per un ingresso direttamente sul soggiorno.
Di seguito due esempi di organizzazione interna dell’armadio per ingresso.
6- Un mobile ingresso che ingresso non sembra
Magari vicino alla porta d’entrata di casa c’è spazio per un mobile ingresso, il fatto è che proprio non ti piace l’estetica di un armadio guardaroba o di una scarpiera. In questo caso dovresti valutare dei mobili ingresso per giacche e scarpe che in realtà sembrano tutt’altro o almeno si discostano dall’estetica classica e donano un tocco di modernità e design. Mobiletti che sembrano credenze ma che in realtà sono scarpiere, contenitori sospesi con griglie portascarpe, appendiabiti stretti e sottili, ganci colorati che sembrano oggetti decorativi.
Cerchi altre idee per arredare l’ingresso? Potrebbero interessarti questi articoli:
- Come organizzare l’ingresso di casa
- Arredare un ingresso piccolo: 11 idee per tutte le tasche
- Guardaroba ingresso: modelli e consigli di stile
Lo stile Luigi XVI segna il passaggio dal lezioso rococò al più sobrio neoclassicismo. Uno stile raffinato, ancora oggi sinonimo di alta qualità manifatturiera ed eleganza.
Il Settecento è secolo decisamente dinamico, che segna il passaggio all’età contemporanea, con la fine del dominio delle grandi monarchie e l’affermarsi della borghesia. Un processo storico che affonda le sue radici nella Francia di Luigi XV e che si completa con la Rivoluzione Francese. A farne le spese furono, tra gli altri, il re di Francia Luigi XVI e la sua consorte, Maria Antonietta, giustiziati sulla pubblica piazza. Il turbolento dinamismo politico e sociale incise enormemente sui costumi, riflettendosi sulle arti, maggiori e minori. Lo stile Luigi XVI, che vide il passaggio dal rococò al neoclassicismo, fu straordinario per l’arte, l’architettura e l’alto artigianato, nonostante la sua breve durata (1774-1793).
Dal rococò al neoclassicismo
Luigi XVI salì al trono nel 1774, alla morte del nonno, il longevo re Luigi XV. A differenza del suo predecessore, grande mecenate e amante delle arti, il giovane sovrano preferiva passatempi solitari e spesso bizzarri, come la costruzione di orologi o di serrature. Lo stile Luigi XVI si sviluppò dunque indipendentemente dalla volontà del re, e fu il risultato di molteplici fattori. Va detto che il successo di questo stile è dovuto in gran parte alla regina Maria Antonietta, che investì molto nel rinnovamento di arredi e decorazioni.
Il Luigi XVI è uno stile di passaggio dal rococò al neoclassicismo. In realtà, il neoclassicismo derivato dal Rinascimento non fu mai abbandonato del tutto durante i periodi di predominanza del barocco e del rococò. Come un fiume carsico che scorre nel sottosuolo, riemerse con rinnovata vitalità dopo le scoperte di Ercolano e Pompei (1740). Gli artisti francesi di ritorno dal Gran Tour, che comprendeva appunto la visita agli scavi, contribuirono alla diffusione del nuovo gusto “alla greca”. Il repertorio ispirato alle forme antiche si saldò alle realizzazioni neoclassiche apparse già durante il regno di Luigi XV, come la casa di Madame du Barry, il Pavillon de Louveciennes (1770).
Gli artisti più rappresentativi di questo stile furono il pittore Jacques-Louis David, lo scultore Jean-Antoine Houdon, la pittrice, nonché ritrattista della regina Elisabeth Vigée-Le Brun, il decoratore Salembrer, mentre tra gli ebanisti spiccano Jean- Henri Riesener e Bernard van Risenburgh. Alle celebri manifatture di Gobelins, Beauvais e Aubusson, che fornivano arazzi e tappeti, si aggiungono le tele di Jouy e le sete di Lione.
Le caratteristiche dello stile Luigi XVI
Lo storico dell’arte Louis Réau definì lo stile Luigi XVI come ‘arte applicata al decoro della vita’, di cui la corte francese fu maestra. Pur restando decorativo e raffinato, lo stile Luigi XVI è più sobrio dei precedenti, e la caratteristica principale è data dall’abbandono parziale delle linee sinuose a favore della linea retta. Restano comunque elementi curvilinei nei raccordi e forme stondate o ovali, che conferiscono un tono aggraziato ai manufatti. Alla base dello stile vi è la ricerca di armonia e proporzione, ma l’utilizzo dei motivi dell’antichità classica non segue modelli rigidi, bensì è fonte di ispirazione per libere interpretazioni.
Le decorazioni sono sempre simmetriche, e i motivi comprendono classici amorini, tralci di rose, fiaccole, conchiglie, elementi geometrici, medaglioni, grottesche, lire. I tessuti sfoggiano delicati fiorellini, arabeschi o scene di genere di ispirazione classica. I colori predominanti sono il bianco e l’azzurro, con accenti d’oro a sottolineare linee e partizioni. Molto in voga anche il rosa, il verde smeraldo e il rosso pompeiano. Il Luigi XVI è delicato, raffinato e caratterizzato da manufatti eseguiti con incomparabile finezza, tutti fattori che hanno contribuito a renderlo il più celebre e prestigioso tra gli stili di arredo.
L’arredamento in stile Luigi XVI
Lo stile Luigi XVI non apporta sostanziali novità per quanto riguarda l’arredo, ma si traduce in un sostanziale restyling dei mobili esistenti. I piedi a forma di S lasciano spazio a gambe tronco-piramidali o tronco-coniche, diritte e sottili, spesso scanalate. I mobili sono realizzati in legni esotici, come il mogano o l’ebano, oppure dipinti in bianco o in colori pastello. Non mancano esempi di decorazioni in lacca con motivi orientali, ereditati dallo stile Luigi XV.
Gli arredi in primo piano restano le sedute, la cui varietà si era notevolmente ampliata durante il regno di Luigi XVI. Tutti i sedili sono interessati da questa nuova tendenza: la poltrona cabriolet, la bergère, la poltrona à la reine e la marquise. Appaiono nuovi schienali, come lo schienale en chapeau, en médaillon, en montgolfière o lo schienale traforato.
Tra le novità, i tavolini Guéridon, elementi di piccole dimensioni spesso dotati di un cassettino, utilizzati per il gioco della “bouillotte”, oppure dotati di rotelle per il servizio a tavola. L’invenzione di questo mobile si deve alla scoperta degli affreschi di Pompei, che ne testimoniano l’uso fin dall’antichità.
Gli appartamenti di Maria Antonietta a Versailles
La regina Maria Antonietta lasciò un’impronta indelebile a Versailles, per quanto riguarda lo stile d’arredo. Amante della moda, oltre al suo guardaroba la regina rinnovò i suoi appartamenti, riadattandoli nel nuovo stile. Oltre al Grand Appartement, che serviva per lo più per la vita pubblica, Maria Antonietta disponeva di alcune piccole stanze per uso privato, nelle quali si ritirava per riposare, leggere, dipingere o ricevere gli amici più intimi. Sono proprio queste stanze, la cui decorazione fu curata personalmente dalla regina, a rispecchiare lo stile Luigi XVI in modo fedele.
La stanza più famosa è il Cabinet Doré, trasformato da Maria Antonietta nel 1784, grazie all’architetto Richard Mique, che vi montò una boiserie con decori oro su fondo bianco. L’arredo e gli accessori appartenevano alla regina, come pure la splendida commode che potete vedere sulla sinistra, sormontata da preziosi vasi della manifattura di Sèvres.
Il sontuoso verde del cabinet doré cede all’azzurro cielo che caratterizza le tappezzerie del Cabinet de la Meridienne, un delizioso boudoir di forma ottagonale.
L’appartamento privato comprendeva anche una biblioteca, dotata di alti armadi a vetri, una sala da biliardo ubicata al secondo piano, e una sala da bagno straordinaria. Le pareti sono rivestite dalle boiserie realizzate dai fratelli Rousseau, il pavimento in marmo, restaurato, è originale. La sala è dotata di una vasca con rubinetti, di un bidet, di sedie, di una consolle e di un lettino sormontato da un ciel de lit.
Hai mai comprato dei regali personalizzati per la casa? Io l’ho fatto con Wanapix, un e-commerce dedicato che coniuga qualità e velocità.
Personalizzare.
Questa è la parola chiave degli ultimi anni. Personalizzare qualsiasi cosa: dal cuscino alla cucina, passando per il divano e le porte.
Forse perché si tratta dell’unico modo che conosciamo per distinguere prodotti in serie che altrimenti non avrebbero altro da dire. E probabilmente neanche ci rappresenterebbero più di tanto.
Il fatto di avere un oggetto personalizzato per sé stessi o la propria casa ci dà quella piacevole sensazione che si tratta di qualcosa che nell’intero mondo abbiamo solo noi.
Conosco un sito in cui puoi personalizzare anche i cuscini per casa tua.
Te ne parlo ora.
Wanapix: l’e-commerce della personalizzazione coniugata con l’alta qualità
Non è facile trovare un sito in cui sia facile poter personalizzare elementi di diverso tipo. Soprattutto siti che abbiano una vasta gamma di grafiche non scontate, con colori flessibili per i diversi tipi di esigenze.
Wanapix è un’azienda spagnola fondata nel 1984, che ha cominciato con lo sviluppo tradizionale delle foto, per poi approdare nel campo della personalizzazione dei regali. Nella loro sede spagnola ricevono gli ordini, li producono e ne controllano la qualità.
Quello che mi ha colpita piacevolmente è prima di tutto la facilità di navigazione del sito. Già ad un primo colpo d’occhio si capisce tutto quello che possono offrire. Tramite il menù in alto puoi navigare per macrocategorie; oppure puoi scoprire nella home page gli articoli in promozione o maggiormente venduti.
Proprio navigando tra le macrocategorie ti si aprirà un mondo: perché non ci sono solo le classiche tazze da tè. No: qui ci trovi asciugamani da personalizzare, così come giochi in scatola da far fare come preferisci.
Avresti mai pensato ad Indovina chi fatto solo per te? Oppure Uno?
Hai un amico chitarrista? Fagli un plettro personalizzato.
Il problema a questo punto diventa un altro. Non perdere ore e ore scoprendo mille articoli diversi, uno più curioso dell’altro.
Ti potrebbe interessare:
Tipi di rivestimento divani: la guida completa
Regali personalizzati per la casa: ti racconto la mia esperienza
Se leggi il blog da un po’ lo sai che sono appassionata di oggetti di decoro per casa, in particolare i cuscini.
E qui arriva il bello (per me, un po’ meno per il mio compagno).
I cuscini sono nella sezione decorazione (decorazione d’interni) e già qui ti trovi di fronte ad una prima scelta. La forma del cuscino: quadrato? Tondo? Per la cervicale? In similpelle?
Una volta che hai definito questo primo step, non ti resta che scegliere la grafica che più ti piace. Volendo puoi anche caricare una tua grafica, di modo da avere un cuscino completamente personalizzato. I formati cuscini quadrati disponibili sono: 35 x 35, 45 x 45, 55 x 55. Arrivano tutti con l’imbottitura e puoi scegliere tra diversi tipi di rivestimento.
Io per il mio soggiorno ho scelto cuscini da 45 x 45 cm, in due grafiche diverse ma con colori comunque coerenti con lo schema colori che ho in casa. Non ho aggiunto frasi o foto mie per personalizzare ulteriormente la federa, ma nulla ti vieta di farlo.
Stessa cosa per le coperte o i guanciali. Oltre ai cuscini io ho preso una coperta con dei mici, ma in questo caso ho aggiunto il nome del mio piccolo (che è un amante dei gatti). La qualità dei materiali è ottima, così come la stampa e quindi l’effetto finale di cuscini e coperta.
Prima di procedere con l’acquisto potrai vedere l’anteprima della tua personalizzazione, per essere sicuro che la scritta non venga tagliata o che le foto scelte non siano troppo grandi, piccole o sfuocate.
Riuscire a selezionare solo due cuscini è stata un’impresa difficile, perché ci sono davvero molti template a disposizione. Quello che ti consiglio è tenere sempre a mente lo schema colori che hai usato per casa tua, di modo da riuscire a scegliere solo quei modelli che rientrano nella tua gamma stilistica.
Puoi anche variare le dimensioni dei cuscini, così da poterli accostare tra loro creando volume e interesse visivo nella composizione.
Ti potrebbe interessare:
Quanto misura un divano due o tre posti e come scegliere
Cosa vuoi personalizzare? Dai sfogo alla fantasia
Ti serve qualche quadro per casa? O qualche gioco per i bimbi?
Puoi farlo sempre qui. Io ho preso un tavolino in legno per Seba, con i supereroi sul piano del tavolo ed il suo nome. Inutile che ti dica quanto gli è piaciuto.
Avendo tutto su un’unica piattaforma è davvero semplice tenere sott’occhio quello che hai ordinato, come si coordina tutto insieme e se ti serve altro.
Ci trovi addirittura le mascherine, che puoi fare come vuoi tu. Visto che di mascherine non ce ne sono mai abbastanza, sicuramente è un punto di cui tenere conto.
Le spese di trasporto sono gratuite oltre i € 50 ed avviene per mezzo di corriere espresso.
Hai mai comprato regali personalizzati per la casa? Raccontami la tua esperienza
Devo dirti la verità.
Io non avevo mai comprato oggetti personalizzati per casa mia, perché avevo sempre trovato siti con grafiche un po’ così così. Purtroppo io ho una fissa con la grafica, sono un po’ esigente e quindi sicuramente questo mi ha sempre frenato in passato.
Però in questo caso sono rimasta stupita e ancora di più quando ho ricevuto tutto quello che ho ordinato. Tessuti morbidi al tatto, facili da lavare e a prova di bimbo.
Tu hai mai ordinato regali personalizzati per casa tua? Come ti sei trovato? Ti aspetto nei commenti.
L’articolo Regali personalizzati per la casa: crea i tuoi accessori con Wanapix sembra essere il primo su Benvenuti sul mio blog dove l’interior design è reso facile.
Ogni giorno vengono realizzate migliaia di ristrutturazioni senza nessuna pratica edilizia. Nella maggior parte dei casi si tratta di lavori abusivi. Ma ci sono molti casi in cui è possibile ristrutturare senza dover chiamare un progettista e presentare documenti al Comune: si tratta dei lavori di edilizia libera.
E a volte si tratta di lavori in grado di trasformare una casa.
Questa tipologia di opere è definita in modo chiaro dalla legge. Ma basta una virgola in più e scatta l’obbligo di pratica edilizia…
Se non riesci a capire se la tua ristrutturazione ti costringerà a scontrarti con la burocrazia italiana, in questo articolo cercheremo di far comparire un raggio di sole tra le nubi.
E daremo risposta anche ad un’altra domanda (che probabilmente non ti stai ponendo): se non devi fare la pratica edilizia hai altri obblighi di legge da rispettare?
In realtà un’idea diffusa, e difficile da sradicare, è quella che per ristrutturare casa non sia necessaria nessuna pratica edilizia.
O che non farla non comporti conseguenze.
I risultati di queste convinzioni stanno emergendo con forza grazie alle detrazioni fiscali: da quando il legislatore ha chiarito che per usufruirne la casa su cui si vuole intervenire deve essere completamente in regola, molti proprietari di casa hanno dovuto confrontarsi con la realtà. E prendere atto di aver fatto ristrutturazioni in modo totalmente abusivo.
Ma tutti i lavori in casa necessitano di una pratica edilizia?
E anche se non serve una pratica edilizia non hai nessun obbligo di legge da rispettare?
In questo articolo vedremo:
- Tutti i lavori che puoi fare in casa senza una pratica edilizia
- Gli obblighi di legge a cui non puoi sottrarti
- Se per questi lavori puoi sfruttare le detrazioni fiscali
Spero in questo modo di aiutarti a fare chiarezza tra tutte le voci contrastanti che si leggono in giro (soprattutto in quei pollai in cui si sono trasformati molti gruppi facebook sulla ristrutturazione….).
I LAVORI CHE NON RICHIEDONO UNA PRATICA EDILIZIA: L’EDILIZIA LIBERA
Quando parliamo di lavori di ristrutturazione che non richiedono una pratica edilizia siamo fortunati.
Infatti, come abbiamo detto, la legge è (stranamente) molto chiara nel definire questi lavori.
Nel 2018 è stato pubblicato il “glossario dell’edilizia libera” (allegato al Dm 2 marzo 2018) che al suo interno elenca in modo puntuale tutti i lavori che è possibile fare senza doversi sobbarcare la scocciatura di presentare una pratica edilizia (e quindi sena l’obbligo di chiamare un tecnico).
Questo glossario ha messo nero su bianco quali sono gli interventi che la principale legge italiana sull’edilizia (il Testo Unico dell’Edilizia, d.pr. 380/2001) classifica come “manutenzione ordinaria” e per cui non prevede l’obbligo di pratiche edilizie.
(Attenzione: anche se sembra assurdo, la stessa legge individua opere di “edilizia libera” ma con obbligo di pratica edilizia. Il glossario riporta quelle che non necessitano di tale pratica)
Si è reso necessario questo glossario perché la definizione del Testo Unico non è molto chiara e lascia spazio a interpretazioni.
Infatti per anni le imprese hanno realizzato ristrutturazioni per cui era necessario un progetto e una pratica edilizia, spacciandole per totalmente libere da obblighi.
Però questo glossario è chiaro per chi ha esperienza del settore. E il motivo è la terminologia utilizzata: in molti passaggi vengono dati per scontati concetti che possono essere chiari solo a chi ristruttura case quotidianamente.
In particolare quando si parla di impianti.
Il legislatore ha fatto bene a scrivere in questo modo. Se avesse dovuto accompagnare ogni intervento con esempi e descrizioni dettagliate sarebbe uscito un documento di centinaia di pagine. Inutile e di difficile consultazione.
Però per un proprietario di casa senza esperienza molti passaggi possono essere mal interpretati…e potrebbero portare ancora a realizzare lavori credendo di non dover presentare pratiche edilizie, quando invece dovrebbe.
Per questo nelle prossime righe cercherò di spiegarti in modo sintetico quali sono le opere che effettivamente rientrano in questo glossario e che puoi eseguire in casa senza farti problemi su pratiche edilizie.
(nb: il glossario dell’edilizia libera riporta una lista molto ampia di lavori, delle più disparate tipologie…noi ci concentriamo solo su quelli attinenti ai lavori da fare in casa).
Lo divideremo in tre parti:
- Gli interventi edilizi di finitura
- Gli interventi impiantistici
- Le opere sugli spazi aperti (terrazzi, cortili, giardini, etc.)
Interventi sulle finiture degli edifici
La premessa necessaria è che i lavori di riparazione e sostituzione delle finiture possono essere realizzati senza nessuna pratica edilizia.
Quali sono questi lavori?
Elenchiamo quelli che si potrebbero fare in casa:
- Sostituzione dei pavimenti, compreso l’eventuale rifacimento dei massetti cementizi sottostanti (nb: attenzione che se rifai anche i massetti devi rispettare i requisiti acustici, solitamente inserendo un tappetino fonoisolante o con altro materiale adatto);
- Rifacimento degli intonaci e pitturazione delle pareti (nb: attenzione agli intonaci esterni perché oltre una certa quantità scattano obblighi di efficientamento – cioè posa del cappotto – che non rendono più edilizia libera l’intervento…);
- Sostituzione di tutti i rivestimenti interni ed esterni, quindi le piastrelle del bagno per fare un esempio;
- Sostituzione di rubinetterie e sanitari;
- Sostituzione delle porte interne;
- Sostituzione degli infissi, compresi anche tutti gli accessori (tapparelle, zanzariere, etc.);
- Installazione di inferriate alle finestre (occhio se stai in condominio: ci vuole l’autorizzazione);
- Realizzazione di controsoffitti (nb: attenzione alle altezze dopo aver fatto i controsoffitti, ci sono dei limiti minimi inderogabili a seconda degli ambienti);
- Rifacimento del manto di copertura, cioè sostituzione di tegole, rifacimento di guaine, compresi eventuali massetti o altre opere di sottofondo;
- Installazione di ascensore/montacarichi/servoscala ai fini del superamento delle barriere architettoniche (attenzione: per ascensori e montacarichi sono necessarie delle strutture. Quindi se l’ascensore è nuovo serviranno opere strutturali e quindi ci sarà la necessità almeno di un deposito al genio civile ma anche di una pratica edilizia per le modifiche all’edificio…)
- Realizzazione di rampe per il superamento delle barriere architettoniche.
Gli ultimi interventi sono improbabili nella ristrutturazione di una casa, ma i primi ti consentono di trasformare una casa.
Gli impianti
Una casa non è fatta di sole finiture…gli impianti sono una parte importante e sulla possibilità di intervenirci senza nessuna pratica edilizia avvengono i maggiori fraintendimenti.
Gli impianti di cui parliamo sono:
- Elettrico
- Illuminazione
- Televisivo
- Idrico-sanitario (sia acqua sanitaria che riscaldamento)
- Scarico (Fognario)
- Gas
- Climatizzazione
Questi sono i principali impianti presenti in una casa…non prendere l’elenco come esaustivo ma è comunque abbastanza completo.
Il dato di fatto è che non tutti gli interventi sugli impianti possono essere realizzati senza pratica edilizia.
Puoi eseguire senza preoccupazioni la riparazione, integrazione, l’efficientamento (non confonderlo con l’efficientamento energetico…), il rinnovamento e la messa a norma degli impianti.
Quindi:
- Se un impianto è rotto lo puoi aggiustare tranquillamente (e ci mancherebbe!);
- Se hai bisogno di aggiungere una presa, aggiungere una doccia (con relativo impianto idrico) o un termosifone puoi farlo tranquillamente;
- Se vuoi mettere a norma il vecchio impianto elettrico sostituendo i cavi, mettendo nuove prese/interruttori e adeguando il quadro elettrico puoi farlo tranquillamente;
- Se vuoi cambiare la caldaia puoi farlo.
Ma la realtà è che spesso (per non dire sempre…) gli impianti vecchi devono essere totalmente sostituiti.
Questo vale per ogni impianto con oltre 30 anni di vita sulle spalle…
Che consiste nell’eliminare il vecchio impianto (idrico/elettrico/etc.) e nel metterne uno nuovo.
Per capirci: in un impianto elettrico rifare l’impianto non significa sfilare i vecchi cavi, metterne di nuovi nelle stesse canaline e sostituire frutti e placchette (questa è una sorta di messa a norma…anche se non sarebbe proprio a norma). Rifare un impianto elettrico significa dismettere completamente il vecchio impianto, rompere i muri per far passare le nuove canaline, mettere nuovi cavi, prese, interruttori, rifare il quadro elettrico…
Ho scritto due articoli sulla messa a norma e il rifacimento degli impianti elettrici. Lì ti spiego anche dettagliatamente i motivi per cui non sono la stessa cosa e per cui rifarlo è la soluzione preferibile. Quindi non perdiamo tempo qui a ripetere gli stessi concetti.
Tornando a noi: quando rifai un impianto qualsiasi cambia la categoria di intervento che da manutenzione ordinaria passiamo in manutenzione straordinaria. E serve una pratica edilizia.
Sembra assurdo che per rifare ad esempio un impianto elettrico ci sia questa complicazione ma è così.
Ci sarebbero molte cose da dire su questi aspetti e sulle prassi da seguire, ma non è l’argomento di questo articolo.
Però non abbiamo ancora finito con gli impianti.
Infatti ci sono altre opere impiantistiche che puoi eseguire senza nessuna pratica edilizia.
Puoi installare un condizionatore nuovo senza nessuna pratica edilizia (pompa di calore aria-aria).
Ma attenzione: ormai si stanno diffondendo i sistemi di riscaldamento e raffrescamento integrati con tecnologia a pompa di calore (la tecnologia dei condizionatori). In questo caso stai installando un nuovo impianto e, come abbiamo già detto, non va in edilizia libera.
Sempre senza pratica edilizia puoi installare un nuovo impianto fotovoltaico (oltre che farci manutenzione naturalmente).
Le opere esterne
Voglio dedicare un po’ di spazio anche gli interventi che puoi realizzare sulle aree esterne senza pratica edilizia.
Se hai un giardino ma anche un terrazzo, queste sono opere libere:
- La pavimentazione delle aree esterne comprese guaine e sottofondi (nb: attenzione che spesso ci sono limiti a quanto puoi pavimentare. Inoltre pavimentare grandi superfici di giardini potrebbe presupporre un cambio d’uso dell’area con necessità di pratica edilizia);
- Tutti gli arredi tipici da giardino (in questo caso anche fissi) come barbecue in muratura, installazione di fontanelle, muretti, sculture, etc.;
- Installazione di gazebi e pergolati di dimensioni limitate purché non siano stabilmente ancorati al suolo (in sostanza se fai le fondazioni per la struttura non è più edilizia libera. Inoltre attenzione all’eventuale necessità di deposito al genio civile della struttura);
- Le casette in legno…purché siano di limitate dimensioni e anche queste non stabilmente fissate al suolo (quindi solo appoggiate);
- Tende e pergotende.
Penso di averti detto tutto…e come vedi c’è una lunga serie di lavori che puoi realizzare senza bisogno di nessuna pratica edilizia.
Solo con gli interventi interni puoi stravolgere l’estetica della tua casa…
Però quando parliamo di nessun obbligo di pratica edilizia ci riferiamo alle classiche pratiche che vengono presentate agli uffici tecnici comunali (CILA, SCIA, permesso di costruire).
Ma siamo sicuri che non ci sia nessun obbligo rispetto ad altre pratiche?
E poi siamo sicuri che non ci siano altri obblighi da rispettare che prescindono dalla presentazione di documentazione?
Chiaramente sono domande retoriche e la risposta ad entrambe è che questi obblighi ci sono. E qualcosa hai potuto intuirlo già nelle note che ho fatto agli elenchi qui sopra.
Il fatto è che tu devi avere almeno un’idea di quali potrebbero essere questi obblighi. E il motivo è che difficilmente ti affiderai ad un progettista che ti tuteli in tal senso. Ti ritrovi da solo ad affrontare questi obblighi (e per quanto voglia bene ad imprese ed imprenditori, sono pochi quelli che te li faranno presenti…).
Ne parliamo nel prossimo paragrafo.
GLI OBBLIGHI PER I LAVORI IN EDILIZIA LIBERA
Sarà impossibile affrontare tutti gli obblighi che potresti avere nonostante tu faccia lavori per cui non è necessaria una pratica edilizia. Possono essere i più disparati e molti sono legati a normative regionali o comunali.
Di seguito vedremo i principali e li divideremo in due parti:
- Obblighi di controllo e verifica
- Obblighi di documentazione
Obblighi di controllo e verifica
Partiamo con un aspetto che tutti ignorano: la sicurezza.
Tutte le persone che vengono a fare dei lavori in casa devono rispettare le disposizioni sulla sicurezza sancite dal d.pr. 81/2008 (il testo unico della sicurezza).
Non importa se devi spostare una presa, rifare il pavimento o demolire tutta la casa.
Ogni volta che fai realizzare dei lavori, casa tua diventa un luogo di lavoro per gli operai o artigiani che intervengono.
E tu sei responsabile.
In tal senso hai due obblighi principali:
- fare le necessarie verifiche sulla documentazione dell’impresa
- verificare l’utilizzo dei cosiddetti DPI da parte di operai ed artigiani.
Sulla documentazione dell’impresa da verificare ho scritto un articolo abbastanza approfondito. Lo trovi qui.
Invece sui DPI puoi leggere questo articolo relativo ai dispositivi di protezione individuale (in cui trovi anche le multe che potresti ritrovarti a pagare…).
Sia chiaro: come in ogni cosa bisogna usare un po’ di buon senso.
Se viene l’elettricista a spostarti una presa puoi anche evitare di chiedergli tutta la documentazione e verificare tutti i DPI.
Ma se devi rifare il pavimento, oppure sostituire rivestimenti e sanitari in bagno…in questo caso sarebbe opportuno che tu facessi tutte le verifiche del caso.
Spesso la domanda che mi viene fatta è: “vabbè ma chi mi controlla?”
Oggettivamente di solito non controlla nessuno.
Ma un vicino infastidito dai rumori molesti alle due del pomeriggio oppure un incidente durante i lavori possono essere problematici…
Passiamo agli obblighi documentali…che sono molti di più e soprattutto variabili.
Obblighi documentali
Abbiamo detto che tutte le opere elencate nella prima parte dell’articolo non richiedono pratica edilizia.
Ma la pratica edilizia non è l’unica che può essere necessario fare…
Vediamo quali altre pratiche possono essere necessarie:
- Deposito al genio civile dei calcoli strutturali (ad esempio se realizzi un pergolato di modeste dimensioni…). Il principio è che ogni volta che viene costruita una struttura è obbligatorio il deposito al genio civile (ora Uffici Tecnici Regionali).
- Richiesta dell’autorizzazione paesaggistica. Se fai interventi sugli spazi esterni in un’area vincolata potresti dover richiedere l’autorizzazione paesaggistica (nb: non è sempre vero ma va verificato di volta in volta);
- Presentazione della relazione sul contenimento energetico degli edifici (in caso di ristrutturazione dell’impianto di riscaldamento o sostituzione del generatore di calore)
- Attestato di Prestazione Energetica (negli stessi casi di sopra ma anche se cambi gli infissi di casa)
Poi ci sono i documenti che ti devono essere rilasciati:
- le dichiarazioni di conformità degli impianti nel caso venga effettuata una nuova installazione (fotovoltaico) o una messa a norma di impianto esistente (nb: per una semplice manutenzione o una piccola modifica non è necessario);
- I contratti e i formulari di discarica nel caso di demolizioni con smaltimento di materiali;
- Certificati e schede tecniche dei materiali utilizzati. (In particolare per gli infissi dovrebbero consegnarti anche il collaudo degli stessi).
Alla fine di questo lungo articolo spero che ti sia chiaro come anche fare una manutenzione ordinaria non è sempre così banale come potresti credere.
A questo punto, dopo tanta fatica, c’è un’ultima domanda a cui rispondere: puoi detrarre questi lavori?
PUOI SFRUTTARE LE DETRAZIONI FISCALI PER I LAVORI SENZA PRATICA EDILIZIA?
La risposta diretta e sintetica a questa domanda è: no, non puoi detrarre i lavori di manutenzione ordinaria.
Però…
Perché in Italia c’è sempre un però.
La legge prevede varie eccezioni. Quindi alcune opere che non richiedono pratica edilizia possono usufruire delle detrazioni fiscali.
Elenchiamo sinteticamente le principali:
- Interventi di eliminazione delle barriere architettoniche (bonus casa)
- Realizzazione di impianto fotovoltaico (bonus casa e superbonus)
- Sostituzione infissi (ecobonus)
- Sostituzione caldaia (ecobonus)
Tutto il resto purtroppo non è detraibile (nb: se mi sono scordato qualcosa dimmelo che lo aggiungo).
Quindi piastrelle, sanitari, porte interne…niente detrazione.
Attenzione ad un aspetto però: se insieme a questi lavori fai anche opere che richiedono una pratica edilizia – tipo spostare dei muri – puoi detrarre tutto, anche le opere che altrimenti sarebbero non detraibili. Infatti secondo la legge il lavoro superiore (cioè le opere che richiedono pratica edilizia) ingloba quello inferiore.
Naturalmente per detrarre devi fare tutte le cose per bene…se vuoi approfondire ho scritto questo articolo sulle detrazioni fiscali per la ristrutturazione.
L’articolo Come ristrutturare casa senza progettista e pratica edilizia sembra essere il primo su RistrutturazionePratica | la corretta pianificazione e gestione della ristrutturazione.
Contrariamente a quanto si possa pensare, la sala da bagno, anche nel caso di piccoli bagni, è una stanza che merita la giusta dose di attenzione e di cura.
E’ di fondamentale importanza, infatti, cercare di trovare la combinazione migliori di colori, luci, rivestimenti per far sì che anche essa possa godere di un’ottima estetica.
Qual è la miglior tipologia di parete?
Una sala da bagno, in genere, ospita delle pareti dai colori neutri in modo da poter ospitare il tipo di rivestimento che più si desidera.
Tuttavia, è comunque importante tenere a mente che una parete a contrasto può essere installata senza problemi, purché si rispettino una serie di crismi imprescindibili.
Una parete che crei il giusto contrasto con la luce del bagno e con la sua pavimentazione può essere una buona idea, a patto però che ce ne sia soltanto una per non creare una dissonanza tra i vari colori.
All’interno della doccia si può mettere, per esempio, una parete che abbia un’estetica marmorea o magari beige, così da non creare un effetto brutto da vedere.
Un colore come il blu, ad esempio, potrebbe contribuire a dare all’ambiente quel tocco di personalizzazione in più che spesso si ricerca quando si tratta di arredare la propria casa.
Come risparmiare del rivestimento prezioso?
Qualora si volesse risparmiare del prezioso rivestimento, può rivelarsi un’idea vincente adottare lo smalto lavabile, una particolare tipologia di vernice ampiamente utilizzata nelle case.
Lo scopo principale di questa vernice, è quella di rivestire le pareti con colori acrilici con finiture lucide, semi lucide o satinate; grazie alla sua particolare composizione chimica, lo smalto lavabile è in grado di assorbire una parte d’acqua decisamente irrisoria, se non addirittura nulla.
E’ la soluzione ideale per tutti coloro i quali vogliano lavare le pareti del bagno (anche attraverso l’utilizzo di detergenti) senza però compromettere l’integrità del colore, andando così a risparmiare anche preziosi centimetri di rivestimento.
Qualche idea per scelte più particolari e ricercate
Qualora si desideri dare al proprio bagno un tocco del tutto personale, è bene tenere in considerazione l’idea di poter utilizzare dei particolari rubinetti neri o dorati, così da creare un dolce contrasto visivo tra il bianco del bagno e le colorazioni strong della rubinetteria.
Grazie a questa opzione, dunque, si potrà dare al proprio bagno un’identià del tutto diversa e nuova.
Da non sottovalutare anche la possibilità di studiare soluzioni su misura dove potrai stipare asciugamani, accappatoi o altre cose utili per il bagno.
Per avere un’idea più precisa su tutti quelli che sono i mobili migliori da acquistare, il web si rivela essere la soluzione adatta: è possibile, infatti, cercare i Mobili per Bagno Online per poter avere sin da subito un’ampia possibilità di scelta.
L’illuminazione
E’ bene tenere a mente che anche l’illuminazione gioca un ruolo fondamentale: per far sì che il bagno ispiri una sensazione di relax e di comfort, è importante cercare delle luci che suggeriscano un’atsmofera rilassante e distesa, evitando quanto più possibile delle luci eccessivamente forti che potrebbero risultare fastidiose, soprattutto se si considera il tempo spesso prolungato che si trascorre in una stanza da bagno.
Seguire questi consigli, quindi, sarà risolutivo per arredare al meglio il proprio bagno.
L’articolo Idee di stile e illuminazione per piccoli bagni proviene da easyrelooking.
Inutile negarlo: abbiamo un debole per le camerette colorate.
Per questo, alla notizia che i colori Pantone del 2021 sarebbero stati addirittura due, doppia è stata anche la nostra gioia.
Locandina ufficiale dei Pantone Colors of The Year
Ultimate Gray e Illuminating, grigio e giallo, sono le due sfumature scelte dal celebre Istituto per dare un messaggio di forza e positività per il futuro. Le parole di Leatrice Eiseman, del resto, sono inequivocabili:
Concreta e salda, ma allo stesso tempo calorosa e ottimistica, questa combinazione di colori ci trasmette un senso di resilienza e speranza. Abbiamo bisogno di sentirci incoraggiati e risollevati; è un qualcosa di essenziale per la mente umana.
Amati per l’eleganza e l’energia che trasmettono, da sempre grigio e giallo riscuotono un certo successo nell’universo dell’arredo e della decorazione. Trovano nel legno chiaro un degno alleato, si sposano perfettamente a tessuti in tinta unita e ammiccano a metalli laccati e particolari cromati.
Giallo e grigio sono diventati protagonisti indiscussi di moodboard moderne e di tendenza, spesso proposti nelle varianti color senape, curcuma, paglia, canarino, o ancora antracite, perla, piombo e fumo.
Ma come usare l’abbinamento top del 2021 nella cameretta dei bambini e in quella dei ragazzi? Lasciati ispirare dalle nostre idee!
10 camerette gialle e grigie che fanno tendenza
Cameretta da ragazzo grigia
Una cameretta pensata per un ragazzo adolescente che fa della stanza il suo piccolo mondo. Predomina il grigio scuro, perfetto per un teenager di carattere, illuminato da tocchi di giallo che personalizzano il letto, la sedia, le mensole della cabina a vista.
Cameretta con parete gialla
Anche il colore delle pareti contribuisce a determinare il mood della cameretta. Una tinta luminosa come il giallo rischiara una camera piccola o poco illuminata, dà energia ed è… unisex! Sarà apprezzata sia dai maschi che delle femmine, ancor di più se equilibrata da legno e grigio tortora.
Cameretta a ponte grigia
Tutto, in questa camera, evoca un ambiente maschile. I colori freddi, il design geometrico, le linee rigorose. Eppure, il grigio antracite ha il potere di infondere una sensazione di eleganza e sobrietà che ben si addice ad un giovane uomo che, ogni tanto, ripensa a quando era bambino.
Cameretta moderna grigia
Di super tendenza, moderna e quasi minimalista, questa cameretta grigia da bambino ha tutto ciò che serve per soddisfare le esigenze di un ragazzino in età scolare. Da non perdere: il letto una piazza e mezza, più confortevole di un singolo; la scrivania sospesa; il terminale-libreria che completa l’armadio.
Cameretta grigia per ragazza
Piccola ma completa, questa camera da ragazza punta su grigio e tortora per creare un ambiente raccolto ed intimo. I colori principali, adatti tanto ad un’adolescente che ad una giovane donna, si fondono in armonia con i complementi salvaspazio, che onorano tanto il design quanto la funzionalità.
Stanza grigia e gialla per due
Stanza condivisa tra fratello e sorella? Meglio stare… nel mezzo. Ricorrere a colori neutri come il giallo e il grigio evita di scadere in inutli stereotipi di genere. Da notare la maniglia dell’armadio, che richiama la tinta della scrivania, della mensola e dei cassetti. Quando si dice: i dettagli fanno la differenza.
Cameretta nordica gialla e grigia
Il design nordico professa il suo credo: colori pastello, legno, semplicità e funzionalità. Un bel mix di elementi, che si concretizzano in una cameretta in stile scandinavo dove predominano essenze chiare e sfumature tenui. Ammessi i colori d’accento (guarda caso, il giallo) ma per piccoli e sapienti tocchi.
Cameretta grigio perla
Lo sapevi che la scala RAL conta più di 30 sfumature di grigio? Motivo in più per sperimentare tonalità di nicchia come il platino, il fumo, l’ardesia o il perla. Anche l’effetto cemento non passa di moda, anzi: la tendenza lo vede affermarsi sempre di più in camere per ragazzi e ragazze di tutte le età.
Armadi, letti e scrivanie per arredare in grigio e giallo
Armadio a ponte grigio
Start, l’armadio a ponte componibile che si adatta a tutte le esigenze di spazio, in camerette grandi o piccole.
Armadio grigio cemento
Lateral, l’armadio con maniglia a profilo che cela un segreto: un terminale libreria salvaspazio.
Cabina a cremagliera gialla, grigia e legno
Naked, la cabina armadio a parete essenziale nel design ma non nella forma. Da personalizzare con pensili e cassetti.
Comodino giallo laccato
Box, il
Tavolino rotondo giallo
Tripode, il tavolino con piano rotondo che diventa comodino. Ispirato allo stile nordico.
Tavolino grigio con tre gambe
Ancora Tripode, ma in una veste diversa: il piano è grigio, i tre piedi in legno massello.
Letto laccato giallo
Cale, il letto su piedini alti trasformista. Esiste in 4 dimensioni, 13 modelli, +100 colori.
Letto contenitore grigio
Quadro, il letto imbottito con contenitore e cuciture colorate. Bello da vedere, pratico da usare.
Libreria gialla con scrivania
Gate, la >libreria modulare sospesa pensata per la zona studio. Può integrare un pratico scrittoio.
Libreria destrutturata in metallo giallo
Hon, la >libreria in alluminio e legno dal design originale. Arriva a 7 ripiani per contenere proprio tutto.
Mensola lineare gialla
Start, una >semplice mensola lineare personalizzabile per colori e dimensioni. Configurabile fino a 300 cm.
Mensola gialla in stile industriale
Kios, la >mensola-scaffale che diventa micro libreria sospesa. Dall’indiscusso stile industrial chic.
Mensola gialla modulare con reggilibri
Cross, la mensola per libri con pannello posteriore che sembra un labirinto. Modulare, adatta a creare infinite composizioni.
Pensile contenitore grigio (e cubo giallo)
Box e Case, il pensile contenitore e il cubo sospeso aperto che si prestano a tutte le combinazioni possibili.
Scrivania grigia sospesa a parete
Start, lo scrittoio sospeso a parete che rivoluziona la zona studio. Non ha piedi né gambe, ma uno schienale proteggi-muro.
Scrivania in legno con gambe gialle
Slitta, la scrivania con gambe metalliche e un cassetto sottopiano per avere penne, matite e fogli sempre a portata di mano.
Scrivania con cassetti gialli
Wood Bridge, la scrivania con cassetti e gambe a cavalletto nata per integrarsi ad armadi e librerie. Da usare anche da sola.
Scrivania gialla con libreria sotto
Quadro, la scrivania colorata con gambe a sezione quadrata. Esiste anche in appoggio al muro.
Sedia gialla da scrivania
Coral ruote, la sedia da scrivania con rotelle che si sposta dove vuoi, quando vuoi. Perfetta nell’angolo studio.
Leggi anche:
- 11 soluzioni per una cameretta con due letti
- Letti una piazza e mezza per ragazzi: misure e dimensioni
- Idee salvaspazio per la cameretta: 13 soluzioni super moderne?
- Camerette con letti sovrapposti: quale scegliere?
- Come arredare una cameretta piccola: 9 soluzioni
- Arredare la camera da letto di un ragazzo
- 15 idee per arredare la cameretta di una ragazza
Avrai sentito nominare questo termine palette colori parecchie volte e probabilmente hai sempre pensato che fosse roba da professionisti. Invece no! Anche le persone comuni come te possono parlare, ideare e realizzare una o più palette colori. In questo articolo ti spiegherò cos’è, a cosa serve una palette colori e soprattutto come puoi fare per trovare la tua personale!
La palette colori ti aiuta a fare ordine nelle tue idee in ambito di interior. Devi arredare una casa, una stanza, una composizione decorativa? Allora ti occorre la palette colori. Potrai anche avere arredi e oggetti fighi ma se non hai una palette, un filo conduttore cromatico per le tue realizzazioni, allora è praticamente impossibile creare composizioni armoniche e piacevoli all’occhio, tuo e delle persone che vivono con te. Capito perchè è così importante?
Bene, spero che la tua risposta sia stata affermativa, così possiamo iniziare
La palette colori è una selezione di colori, generalmente 5, che servono come base, come punto di riferimento, per i tuoi progetti creativi. Attenzione, la parola progetto forse può spaventare perchè pensi che solo i professionisti possano permettersi di usarla. In verità,
ognuno di noi deve sentirsi libero di pensare, ideare, immaginare e fantasticare la propria casa dei sogni.
Quando desideri tanto una cosa, il primo dei tanti passi è sicuramente quello di immaginarla quella cosa! Se salti questo primissimo passaggio sarà molto difficile raggiungere quel determinato obiettivo.
La palette colori, ti serve per impostare la base dei tuoi progetti. Ti serve per capire come vorresti immaginare gli ambienti della tua casa.
Ma come si fa a creare la propria palette colori, quella giusta, quella che ti rappresenta e che ti fa stare bene. Io non lo posso sapere, però posso lasciarti qualche piccolo accorgimento per aiutarti a trovarla.
Premetto che la palette colori può essere la stessa per tutta la casa oppure può differenziarsi da stanza a stanza, l’importante è che non si discostino troppo l’una dall’altra, è sempre bene che un paio di colori facciano da filo conduttore per tutta la casa.
Ora ti mostro 4 idee efficaci e facilmente applicabili, per trovare la tua personale palette colori.
IDEA #1
Colori preferiti
Molti di noi hanno le idee chiare su quali sono i propri colori preferiti e senza di quelli non riuscirebbero a vivere. Se si tratta di colori accesi, li puoi utilizzare ma con un piccolo accorgimento: ti consiglio di sceglierne solo 2 e bilanciarli con 3 toni neutri, in questo modo eviterai uno shock cromatico che a lungo andare potrebbe stancarti.
IDEA #2
Ispirati ad ambienti esistenti
Hai visto ambienti su Pinterest o Instagram che adori? Benissimo! Seleziona tra questi quelli che hanno materiali e colori ricorrenti, trovare la tua palette a questo punto sarà semplicissimo. Sembrerà scontato ma a forza di vedere e selezionare immagini, probabilmente finirai per preferire sempre di più foto che hanno gli stessi colori. Estrapola le tue 5 tacche colore e la tua palette è fatta.
In questo articolo ti spiego come ricavare da un’immagine esistente la palette colori: Cos’è una palette colori?
IDEA #3
Inizia dai materiali che ti piacciono
Hai uno o più materiali che desideri siano assolutamente presenti nella tua casa? Definisci i materiali che ti piacciono e parti da questi per costruire la tua palette colori.
Ad esempio, se ti piace il legno allora la tua palette deve assolutamente contenere un marroncino che rappresenta la tua essenza legnosa preferita. Da questa tinta ricava una o 2 sfumature (più chiaro e più scuro), aggiungi un tono neutro e un tono di accento (può essere un colore deciso o semplicemente un nero) e il gioco è fatto.
IDEA #4
Effetto monocromo
Se non ami troppo i colori e prediligi un effetto monocromatico, ad esempio un total white, puoi farlo nessuno te lo vieta. Devi farlo però consapevolmente. Utilizza colori analoghi per scostarti di poco dal bianco: bianco, avorio e crema e aggiungi un tocco di naturalezza con un nocciola (colore che richiama i materiali naturali come il legno o tessuti grezzi) e un verde caldo che utilizzerai come piccoli accenti qua e là, anche proprio sotto forma di piante verdi.
Ora hai capito bene a cosa serve la palette colori, ti senti pronto per creare la tua personale? Se vuoi una mano a creare la tua palette colori scrivimi oppure lascia un commento qui sotto. Sarà un piacere per me esserti di aiuto.
La moodboard è lo step successivo di ogni progetto, se desideri saperne di più ti invito a leggere questo articolo in cui parlo di come creare la tua moodbord.
Hai bisogno di altre idee e ispirazioni in ambito di colore per la casa? Allora dai un’occhiata alla mia guida gratuita in cui parlo degli 8 colori di tendenza e al mio ebook sul colore scritto e impaginato da me medesima!
Ciao e alla prossima!
L’articolo A cosa serve la palette colori? 4 idee efficaci per trovare la tua personale sembra essere il primo su ROMINA.
Eccoci qui, gia’ a meta’ Gennaio. Ho cominciato l’anno a passo lento: il lavoro e’ lento e io sono lenta. Mi sento distratta e letargica e le uniche cose che mi va di fare sono yoga e bere vino (mi rendo conto, una contraddizione). Sto cercando di darmi una scossa e sto tentando di trovare un po’ di concentrazione e vigore. Anche voi vi sentite un po’ sottotono?
Nel frattempo sogno ad occhi aperti interni che possano smuovermi dalla mia indolenza. Quello che vi faro’ vedere oggi e’ indecentemente bello: e’ un’eruzione di colori sfarzosi, motivi sofisticati e materiali sontuosi. Maison Souquet ripropone lo spirito originario della sua sede, una casa di piacere durante la Belle Epoque, nel quartiere Montmartre a Parigi. Insieme ad un’altra gemma, il Maison Athenee, Maison Souquet e’ parte della Maisons Particulières Collection fondata da Sylviane Sanz e Yoni Aidan. Ogni stanza e’ differente ma ugualmente incantevole e seducente.
Sono sicura che una notte a Maison Souquet mi scuoterebbe dal mio torpore.
Fotografie cortesia di Maisons Particulières Collection.
The post L’opulenza di Maison Souquet appeared first on Plus Deco – Interior Design Blog.
Dormire bene è fondamentale per la nostra salute. Nella nostra rubrica Home therapy affrontiamo l’argomento, dandovi alcuni suggerimenti su come arredare e decorare la camera da letto.
Dormire bene è fondamentale per mantenere uno stato di salute ottimale: durante il sonno il battito cardiaco rallenta e si abbassano pressione e temperatura corporea. La pandemia e l’isolamento prolungato, hanno portato alla metà della popolazione disturbi del sonno e problemi ad addormentarsi.
La nostra capacità di dormire bene è merito del nostro cervello arcaico, che governa le funzioni primarie e involontarie. Quando il cervello arcaico non si sente al sicuro, entra in uno stato di allerta chiamato “fight or flight” (attacco o fuga) e prepara il nostro corpo a rispondere a un attacco: fa alzare il nostro livello di adrenalina, aumenta il battito cardiaco e il respiro.
Quando dormiamo poco o male, i livelli di cortisolo si alzano, portando un forte aumento di stress e difficoltà di concentrazione. Se le condizioni ambientali producono continuamente questa reazione, la situazione può diventare pericolosa e indebolire il nostro sistema immunitario.
Dormire bene: la camera da letto ideale
L’origine del concetto di casa e di camera da letto deriva dalla caverna, un luogo sicuro e riparato in cui tornare a riposare: la caverna consentiva di avere buona visibilità sul territorio ma anche le spalle coperte per aumentare il senso di sicurezza. Per quanto l’uomo e il concetto di casa si siano evoluti, cerchiamo ancora oggi nelle nostre abitazioni protezione e riparo, per noi e le nostre famiglie.
Sarebbe ideale che la camera da letto si trovasse nel punto più lontano dalla porta di ingresso e che il letto fosse posizionato in modo che la nostra testa sia lontana dalla porta della camera. Questo tipo di soluzione ci permette di tenere sotto controllo il territorio e quindi di far sentire al sicuro il nostro cervello arcaico, consentendoci di entrare dalla fase di sonno leggero a quella di sonno profondo.
Il letto, inoltre, va poggiato su una superficie chiusa. Per quanto scenografico, avere la finestra dietro alla testa abbassa il nostro livello di sicurezza; da evitare anche carte da parati con decorazioni che danno il senso di vuoto.
-
-
Mi casa revista via Pinterest
Decorazioni e colori
La camera da letto è importante per dormire bene, ma è anche un luogo di intimità e privacy, quindi bisogna creare la giusta atmosfera.
Cerchiamo di abbassare gli stimoli visivi mettendo, oltre alle tende decorative, anche delle tende oscuranti per favorire il sonno. Per quanto riguarda l’illuminazione artificiale, preferiamo luci soffuse e calde, utilizzando magari dei dimmer per regolarne l’intensità.
Cerchiamo di ricreare il tema dell’abbraccio con materiali e colori, utilizzando tessuti morbidi, cuscini e tappeti che aiutino a ricreare l’effetto “cocooning”, un ambiente che sia come un bozzolo, rilassante e sicuro.
Evitiamo colori forti che iperstimolano e accelerano il battito cardiaco. Scegliete colori freddi, che invitano alla calma e al rilassamento, ma evitateli se siete freddolosi, poiché possono farci percepire la temperatura di 3° inferiore rispetto a quella reale.
I colori ideali per non sbagliare e creare un ambiente caldo e confortevole, sono quelli che si avvicinano ai toni della pelle, che danno il senso dell’abbraccio, del prendersi cura e dello stare in connessione.
Per saperne di più visita il sito https://www.sphomecoming.it/