Il marchio House Doctor è un’azienda danese di arredamento e complementi d’arredo studiati per “prendersi cura” della casa. Solitamente i loro cataloghi sono piuttosto essenziali, come essenziale è lo stile nordico, tuttavia quest’anno il brand ha deciso di presentare la nuova collezione in modo più spettacolare. E’ così che per lo shooting fotografico è stata scelta una location d’eccezione:
Siete insoddisfatti di un’illuminazione scialba e incapace di creare la giusta atmosfera? Questo mese abbiamo deciso di dedicarlo a come illuminare correttamente ogni ambiente della casa, dalla definizione dei punti luce alla tipologia di lampade.
Partiamo con questo primo articolo dedicato all’ingresso e al soggiorno.
Durante l’arco della giornata le stanze riflettono una luce fluida e vivida, i colori sono audaci e l’atmosfera è calda e accogliente ma con il calare della sera qualcosa cambia.
Quando si accendono le luci artificiali tutto si appiattisce, l’atmosfera appare meno accogliente e ci si rende subito conto che la casa non è illuminata correttamente.
Quando si progetta una casa nuova o si procede con una ristrutturazione, sbagliare i punti luce e scegliere lampade non adatte ai diversi ambienti può significare vivere in condizioni di disagio.
Pensiamo ad esempio alla zona lettura in cui non è possibile leggere nelle ore serali per la mancanza di una corretta illuminazione interna.
Questo errore porta anche a non valorizzare la ristrutturazione effettuata o all’arredamento scelto con tanta cura e attenzione.
L’illuminazione casa deve sempre essere funzionale, fornendo luce sufficiente ove è necessaria, inoltre deve essere decorativa, mettendo in evidenza gli aspetti caratteristici di ogni singolo ambiente.
Come illuminare casa: l’ingresso
L’ingresso è la prima zona in cui si accolgono gli ospiti o in cui ci si trova una volta varcata la soglia.
In questo ambiente,
spesso privo di luce naturale,
si ha necessità di avere una luce calda per creare fin dall’inizio una sensazione di accoglienza e comfort.
La scelta ottimale prevede la combinazione di due differenti tipologie di luce:
- un punto luce generale
- un punto luce funzionale.
La luce generale può essere diretta o indiretta, quest’ultima la più confortevole in quanto l’occhio non vede la superficie luminosa.
La luce funzionale, invece, illumina punti specifici dell’ingresso mettendo in evidenza mobili, complementi e oggetti.
Quando l’ingresso è lungo e stretto come un corridoio, il consiglio è di optare per un’illuminazione indiretta generale oppure inserire più punti luce a soffitto,
questo perché una sola luce centrale può non essere sufficiente, rischiando di avere delle zone d’ombra.
Se invece l’ingresso si apre direttamente sulla zona giorno, è il caso delle abitazioni open space, è opportuno inserire un punto luce dedicato all’ingresso per valorizzarlo al meglio.
Per illuminare il corridoio la tradizionale plafoniera è piatta e poco accogliente, il lampadario troppo invasivo: meglio i faretti da incasso, o spot orientabili per mettere in risalto una console con luci a led.
In alternativa vanno bene delle applique con lampade alogene da 50-70W, in grado di diffondere e riflettere la luce verso un bel soffitto, una carta da parati o una finitura pregiata dei muri.
Come illuminare casa: le diverse zone del soggiorno
Il soggiorno è l’ambiente più vissuto della casa e nel quale si trovano più zone con funzioni diverse: la zona dedicata al relax e alla tv, l’angolo lettura, la zona pranzo e molto spesso anche l’home office.
Oltre a una luce diffusa in questo ambiente occorre prevedere una illuminazione specifica per ogni singola zona.
Per il soggiorno è importante illuminare il tavolo da pranzo con una luce diretta calda e perché no, sospesa.
Le lampade a sospensione sopra il tavolo da pranzo non devono essere troppo basse altrimenti si rischia di creare un’interferenza visiva tra i commensali o delle zone d’ombra. La distanza corretta è di circa 70 cm dal piano.
Nel caso di un tavolo lungo almeno 180 cm è possibile prevedere l’installazione di più lampade a sospensione.
Oltre alla luce diretta, è importante prevedere un secondo punto luce diffusa vicino al tavolo, come ad esempio una bella applique a parete.
Sempre in soggiorno un altro punto focale è la zona relax con divani e tv.
Guardare la TV al buio completo è un’abitudine tanto frequente quanto sbagliata.
La luce dello schermo affatica notevolmente la vista, per questo motivo la soluzione ottimale è di illuminare la parete della tv in modo molto soft con una luce calda possibilmente dimmerabile e posta alle spalle del televisore.
In prossimità della zona divani bisognerebbe prevedere anche una luce di intensità minore per creare atmosfera, ad esempio una lampada a piantana.
Quando si definiscono i punti luce nel soggiorno va inoltre considerato che oggi sempre più mobili e complementi sono dotati di sistemi luminosi integrati che di fatto si sommano alle luci già presenti nella casa.
In fase di scelta è dunque importante tenere presente questi elementi, che fanno parte delle luci di atmosfera.
Quali aspetti considerare nella scelta delle lampade
Una volta definiti quali e quanti punti luce servono per una corretta illuminazione casa è il momento di scegliere la tipologia di lampade.
Per farlo è necessario tenere in considerazione alcuni aspetti fondamentali:
- la dimensione della stanza,
- lo stile degli arredi, materiali e colori che caratterizzano i vari ambienti.
Solo valutando con cura questi aspetti possiamo capire quali modelli sono adatti e come abbinarli tra loro, questo perché le lampade dovranno integrarsi in modo molto armonico e naturale in ogni ambiente al fine di contribuire a dettare lo stile della nostra casa.
Per un buon risultato è bene utilizzare sempre forme lineari e minimali, soprattutto per le applique, che proiettino fasci di luce intensi e suggestivi.
Nel prossimo articolo dedicato all’illuminazione casa parleremo di come illuminare la cucina.
L’articolo Illuminazione casa: prima parte, come illuminare l’ingresso e il soggiorno proviene da Laura Home Planner.
Il mio approccio verso gli acquisti negli ultimi anni è decisamente cambiato. Che si tratti di moda o di casa, cerco qualcosa che abbia una durata nel tempo, sempre meno usa e getta. Un po’ per una accresciuta sensibilità ambientale, un po’ per carattere, perché pur non essendo minimalista, l’accumulo seriale mi spaventa e mi infastidisce. Per questo motivo il design risponde benissimo alle mie esigenze: aggiunge sempre qualcosa in più a qualsiasi stile, non va mai fuori moda e a conti fatti non è mai una spesa di cui pentirsi.
La top ten del design
La Mela di Enzo Mari
Decorare le pareti in “maniera bella” trovo che non sia mai facile: bisogna sicuramente partire da opere d’arte e stampe che abbiano di per sé un significato estetico rilevante e poi, eventualmente, creare composizioni che funzionino. Partire dalla Mela di Enzo Mari, uno dei più grandi designer italiani {scomparso lo scorso anno}, già rende il lavoro più semplice.
Ho scelto la Mela, come quadro {in realtà è un poster} che dura nel tempo, perché mi piace il concetto che Mari ha voluto esprimere: lo scopo era quello di portare immagini artistiche all’interno dell’ambiente abitativo, perseguendo un’idea di serialità e accessibilità, dell’arte.
Il lavoro di Mari nasce sempre da un intento democratico: l’idea che le cose belle debbano essere alla portata di tutti, e quindi riproducibili, è alla base di ogni suo progetto.
Mari sceglie i soggetti più semplici e archetipici «sapendo che, dal punto di vista simbolico, sono significativi da millenni». Così, disegna una mela che è la sintesi di tutte le mele del mondo e «ha una forma perfetta perché non ha alternative, è quella e basta».
DSR di Charles Eames
Siccome in questo blog propongo solo cose che mi piacciono, devo proprio segnalarti la Eames Plastic Side Chair DSR. L’ho scelta per il tavolo da pranzo e lo farei ancora, è così comoda, è leggera, è bella e giovane nonostante sia nata nel 1960.
Radio.Cubo di Brionvega
Radio.cubo è il prodotto cult del design italiano: disegnata da Marco Zanuso e Richard Sapper nel 1964.
E’ presente nei principali musei del mondo – MoMa, Victoria & Albert Museum, ecc.- come emblema dello stile e del design italiano. Rappresenta un oggetto senza tempo, che arreda le case di migliaia di persone passando di generazione in generazione e diventando un oggetto destinato a mantenere inalterata per decenni la propria funzione, ma soprattutto il fascino e lo stile.
Attila di Kartell
Disegnato da Philipp Starck nel 2000, è uno sgabello/tavolino che arreda casa con un tocco di ironia. ma anche con un occhio di riguardo alla funzionalità: il cappello degli gnomi, infatti, è piatto e circolare appositamente per essere utilizzato come piano d’appoggio o sgabello.
Tolomeo di Artemide
E’ una delle lampade di design più apprezzate al mondo, per la sua linea semplice e per il suo costo accessibile rispetto ad altri oggetti che fanno parte dell’emisfero design. Si abbina ovunque e ci sono tutte le varianti, da parete, da tavolo, piantana.
Michele De Lucchi e Giancarlo Fassina l’hanno progettatata nel 1986. La sfida era interessante: Artemide voleva innovare la classica lampada da tavolo a pantografo e confrontarsi con alcune delle icone del design moderno. La sfida è stata vinta: la Tolomeo si è aggiudicata il Compasso d’Oro nel 1989.
Moka Express di Bialetti
Ma dove vai se la Bialetti non ce l’hai? Questa fantastica moka accompagna momenti fondamentali della vita di noi italiani, fa parte di noi e della nostra quotidianità. Mi piacerebbe prenderne una colorata, ma anche nera ha il suo perché…
La planetaria di KitchenAid
Non c’é concorrenza che tenga, la regina delle planetarie è quella di KitcheAid. E’ costosa, ma durerà una vita {la mia ha 15 anni, è un regalo del matrimonio}.
Questo fantastico robor da cucina è stato ideato verso 1910 circa da Herbert Johnson, un ingegnere della Hobart Manufacturing Company, dopo aver osservato un fornaio mentre preparava un impasto.
Stregato dalla potenza del macchinario, Johnson pensò che sarebbe stato utile poter disporre di una tale meraviglia in formato “mignon” da poter usare anche in casa. Nacque nel 1914 il primo modello industriale, ancora molto pesante e voluminoso rispetto ai modelli attuali, ma che trovò subito il suo primo cliente di tutto rispetto: la Marina americana.
Johnson, e i dirigenti della Hobert, non erano ancora soddisfatti: il loro reale obiettivo non erano le forze armate, ma era quello di arrivare a uno strumento apprezzato da un pubblico più ampio, adatto a un uso casalingo. E fu così che vennero creati modelli più leggeri e maneggevoli.
La storia narra che una volta sfornati i prototipi, i dirigenti della Hobart li abbiano portati a casa perché fossero testati dalle rispettive consorti. Una di loro pare abbia esclamato entusiasta: “Non mi interessa come lo chiamiate, è il miglior aiuto in cucina – in inglese “kitchen aid” – che io abbia mai avuto!”. E così è nata la leggenda.
Frigo di Smeg
Gli elettrodomestici arredano, indubbiamente. Perciò se cerchi un bel frigo che svolga la sua funzione e, in più, aggiunga un tocco estetico alla tua cucina la scelta obbligata cade sul frigo di Smeg.
Non so se ne sei a conoscenza {io l’ho scoperto di recente}, ma Smeg è una ditta italiana (acronimo di Smalterie Metallurgiche Emiliane Guastalla) è stata fondata nel 1948 da Vittorio Bertazzoni ed è un punto di riferimento per il mondo del design. Smeg collabora con architetti e designer industriali che hanno reso l’estetica di questo frigorifero degli anni ’50 un grande classico. Negli anni ’90 Smeg ha ampliato la sua offerta aggiungendo al catalogo il celebre frigorifero in stile anni ’50, destinato a diventare un’icona internazionale. Il celebre architetto Guido Canali ha disegnato la sede centrale dell’azienda nel 2004, vincendo la medaglia d’oro all’architettura italiana con menzione d’onore.
Tavolo Tulip di Knoll
Il tavolo Tulip di Eero Saarinen rappresenta uno di quegli arredi che cavalcano il tempo con molta disinvoltura: futuristico nella forma e nei materiali, è diventato un’icona del design moderno.
«Abbiamo sedie con quattro, tre o due gambe, ma nessuno ne ha mai fatto una con una gamba sola, così la faremo noi»: è il 1955 quando Eero irrompe nel suo studio con questa frase. Il piedistallo sarà la soluzione progettuale per mettere un ordine estetico sotto il tavolo rendendo la fruibilità di questo arredo molto più comoda.
Aprilina di Gae Aulenti
Concludo questa mini rassegna di design con il lavoro di una donna, Gae Aulenti, molto conosciuta in campo internazionale per i suoi progetti volti alla riconversione di edifici storici in spazi museali ma pressoché ignota ai più.
Nel 1964 Gae Aulenti progetta per Zanotta la sedia Aprilina, in metallo, pieghevole e leggera, di minimo spessore quando è chiusa. In un articolo del 1966 pubblicato su “Domus”, che presenta il progetto della Aulenti per il nuovo Centro Fly Casa di Milano {un supermarket dell’arredamento moderno di qualità} la sedia appare tra gli oggetti in vendita con il nome di Black and White, accompagnata dalle parole: “Può essere appesa a un gancio dentro a un armadio ed essere ‘la sedia in più’”. Di fatto sarà proposta anche per le imbarcazioni.
Ti è piaciuta questa selezione di arredi e oggetti?
The post Design: 10 oggetti che resistono al tempo appeared first on Artigianamente Blog – artigianato, stile & design.
Le carte da parati del marchio italiano Insabilelab sono delle vere e proprie scenografie murali, capaci di donare ad ogni ambiente un carattere unico ed originale.
Instabilelab è un brand italiano, nato da un’idea di Stefano Munaretto, designer e art director dell’azienda. Come spiega Munaretto, il nome rispecchia il suo carattere, per così dire, Instabile. Appassionato dal mondo della grafica e dai simboli esoterici, il designer ha introdotto motivi decorativi con teschi, formule matematiche, cristalli e vedute notturne, seguendo la formula dell’irriverenza e dell’originalità.
Come spiega Stefano Munaretto, il processo creativo di Instabilelab segue un iter particolare, incentrato sull’estrosità.
“Tutto ciò che vediamo, incontriamo, ascoltiamo, leggiamo rappresenta spunti creativi che possono accendere
un’idea e far sì che l’immaginazione si trasformi in un’immagine. Mi piace confrontarmi e
condividere con il nostro team di grafici idee e immagini che in un secondo momento si
trasformano in bozze. Se lo sviluppo ci convince si procede con la preparazione della grafica
definitiva e con lo studio delle varianti, affiancata da prove di stampa con le quali testiamo
la resa cromatica e dimensionale. Cerchiamo di non farci condizionare da ciò che fanno i
nostri competitor ma di scegliere sempre la strada dell’originalità e del nostro personale e
unico stile, solo in questo ci sentiamo davvero liberi”.
Le collezioni di carte da parati 2021
Per il 2021 il brand ha lanciato diverse collezioni, tra le quali spicca ORONERO, una linea esclusiva in edizione limitata ispirata al mondo della moda. Colori brillanti, lustrini e paillettes caratterizzano i parati, rifiniti con preziosi tocchi d’oro cangiante e stampato in negativo, in modo da far risaltare il fondo. Le grafiche sofisticate della linea ORONERO _Prestige richiamano i preziosi orditi veneziani o i dipinti in chiaroscuro. Scenografie vegetali e animali si affiancano a motivi grafici inediti, caratterizzati da una resa estetica straordinaria.
Accanto alla linea ORONERO _Prestige, il catalogo offre ORONERO_The Skull, sul tema del teschio e caratterizzata da applicazioni realizzate a mano. L’irriverente motivo del teschio, ormai immagine iconica del marchio, è declinata in numerose varianti, dalla paillette oro su oro all’oro su fondo nero, glitter e Crystal mesh.
Tutti i prodotti Instabilelab sono testati e certificati da laboratori specializzati, così da garantire prestazioni altamente performanti e applicazioni anche in esterno, in ambienti umidi e su qualsiasi superficie.
Il progetto CUSTOM-ME
Instabilelab non si ferma alla produzione di carte da parati. Il progetto CUSTOM-ME propone un concept d’arredo che permette di rinnovare qualsiasi ambiente nel segno dell’orginalità e dell’unicità. Perfetto per il contract, il progetto può essere esteso anche alla casa. Il programma d’arredo, ad altissimo tasso di personalizzazione, permette di soddisfare la creatività e qualsiasi esigenza progettuale in modo innovativo.
In pratica, con CUSTOM-ME è possibile realizzare, per qualunque ambiente, progetti completi e coordinati che coinvolgono pareti, pavimenti, tessuti, lampade e tanti altri complementi. Questi ultimi (poltroncine, lampade, consolle, tavolini, tappeti etc) sono prodotti a catalogo, realizzati da artigiani italiani e a chilometro zero e vestibili con le innumerevoli ed esclusive grafiche proposte dall’azienda veneziana.
Per informazioni: https://www.instabilelab.it/it/
Ricorrere ad un armadio divisorio per dividere e organizzare un ambiente è una soluzione abitativa sempre più diffusa, proposta dagli arredatori e ricercata da chi la casa la vive tutti i giorni. Dividere senza separare nettamente, organizzare lo spazio senza innalzare pareti, muri, cartongesso e senza imbattersi in lavori di muratura lunghi, costosi e definitivi. Progettare e rendere più funzionale la casa servendosi solo di un armadio separa ambienti è possibile e in questo articolo vediamo come. Prima una breve introduzione.
Un armadio divisorio è un armadio che può essere utilizzato in qualità di parete divisoria e di separatore di ambienti. Separa senza schermare totalmente la luce e senza bloccare la circolazione dell’aria.
Ha una struttura autoportante e, come tale, non richiede il fissaggio a parete o a soffitto, ma rimane comunque ben stabile sul pavimento.
Un armadio divisorio può essere posizionato a centro stanza perché è rifinito anche posteriormente con pannelli abbinati alle ante o alle spalle della struttura, un armadio bello da ammirare da ogni lato insomma.
Utilizzando questo tipo di armadiatura si ottimizza lo spazio a disposizione. Si possono infatti predisporre ante e cassetti che si aprono sia da una parte sia dall’altra e sfruttare così l’armadio da entrambi i lati e per diverse funzioni. Un armadio divisorio può essere contemporaneamente contenitore, guardaroba, scarpiera, mobile soggiorno con porta tv, dispensa.
Si possono anche prevedere dei pannelli fissi ai quali affiancare altri elementi d’arredo come libreria, scrivania, scrittoio e rendere l’armadio ancor più una soluzione pratica, ampiamente sfruttabile e multifunzionale.
È una tipologia di armadio che torna particolarmente utile nella divisione degli spazi e nell’organizzazione di diversi ambienti della casa. Può dividere la zona giorno e la zona notte in un monolocale, delimitare l’ingresso dal soggiorno in un open space, la zona guardaroba dalla zona notte vera e propria in camera da letto, oppure può dividere cucina, soggiorno e salotto.
Cosa puoi dividere con un armadio divisorio?
Un ambiente: un open space con soggiorno e cucina a vista, una zona giorno molto grande, una camera da letto o un cameretta per due bambini o ragazzi
Se la camera dei ragazzi è abbastanza ampia e ognuno desidera privacy e uno spazio personale si può pensare di posizionare al centro della stanza un armadio bifacciale e ai lati due letti, due comodini, due scrivanie; a seconda delle necessità. In questo caso attenzione a valutare una fonte di luce alternativa alla finestra se questa è unica e per forza di cose illuminerà solo una parte della stanza.
Due ambienti: cucine e soggiorno, zona giorno e zona notte, zona pranzo e zona relax, camera da letto e zona guardaroba, camera da letto e bagno in camera. Tutte le stanze della casa possono essere divise da un armadio, l’importante è valutare le dimensioni e soprattutto l’utilità
Se vuoi valutare subito delle soluzioni su misura per la tua casa o se vuoi confrontarti con un arredatore e ricevere un progetto su misura clicca qui…
Armadio divisorio: 5 idee per separare diversi ambienti
Vediamo ora come dividere una stanza con un armadio divisorio, meglio se bifacciale.
Idee, progetti e immagini di armadi battenti e scorrevoli che dividono stanze moltiplicando lo spazio contenitore e migliorando la fruizione degli ambienti. In particolare vediamo come può essere utilizzato un armadio separè per creare una zona ingresso in un soggiorno open space, per rendere indipendenti cucina e salotto, per dividere zona giorno e zona notte.
Idea #1: armadio divisorio tra ingresso e open space con soggiorno e cucina insieme
Un open space prevede per definizione un ambiente unico con cucina e soggiorno insieme, spesso anche ingresso con porta d’entrata che conduce direttamente nell’ampio locale e questo significa nessun corridoio e nessun disimpegno.
Senza snaturare l’open space e se le metrature lo consentono, può essere un’ottima idea posizionare un armadio divisorio multiuso. Le ante che danno sull’ingresso possono essere trasformate in guardaroba e scarpiera, le ante più vicino alla cucina in dispensa, le altre in contenitori per la zona giorno. Il top sarebbe prevedere su uno o su entrambi i lati un terminale a giorno: i tanti ripiani a vista sono perfetti per libri, soprammobili, orologi da tavolo e altri piccoli oggetti
Attenzione all’illuminazione. Se il corridoio che si viene a creare tra l’armadio e la parete non è dotato di finestre o illuminato da luce naturale è bene prevedere dei punti luce, meglio se faretti sul soffitto o sul controsoffitto.
Queste tre foto sono immagini da catalogo ma le tre immagini che seguono sono foto scattate da dei nostri clienti a casa loro.
Si tratta di un armadio divisorio davvero originale: tante ante dalla parte dell’ingresso / corridoio per giacche, cappotti, borse, scarpe; parete attrezzata dalla parte che si affaccia sull’open space cucina e soggiorno. Non lasciarti ingannare dal rivestimento in mattoncini, si tratta appunto di un rivestimento parziale, non di un vero e proprio muro a mosaico.
In questo caso la posizione esatta dell’armadio è vincolata dalla presenza di due pilastri portanti della casa che, per ovvi motivi, non potevano essere toccati e spostati di un centimetro. Dove sono i pilastri? Ci sono, se non li noti nella foto credici sulla parola. Questo progetto è un esempio lampante di come gli armadi divisori possano essere progettati praticamente su misura, per adattarsi al 100% alla casa e ai vincoli strutturali esistenti. Con ante e pannelli di rivestimento i pilastri e le colonne possono essere integrati negli arredi, resi invisibili e non più considerati dei fastidiosi elementi al centro dell’ambiente.
Idea #2: armadio separa cucina e zona giorno
Una zona giorno molto grande o un open space possono avere cucina, zona pranzo e zona relax nello stesso ambiente. Puoi decidere di separare la cucina e la zona pranzo dal salotto vero e proprio inserendo un armadio. Per il massimo della funzionalità potresti optare per un armadio bifacciale così da assicurare delle zone contenitore sempre utili sia in cucina sia in salotto. Oppure potresti decidere di affiancare all’armadio una parete attrezzata.
Idea #3: armadio in mezzo alla stanza per separare zona relax e zona pranzo
Qui la situazione è molto simile a quella appena vista e anche in questo caso la soluzione migliore potrebbe essere un armadio bifacciale. Inoltre in una casa con grandi finestre o vetrate lungo tutta una parete questa soluzione assicura una corretta illuminazione a tutti gli ambienti.
Attenzione alla percorribilità della zona giorno. È fondamentale lasciare lo spazio necessario per spostarsi agevolmente in ogni angolo di casa.
Idea #4: armadio separè per camera da letto
Le camere da letto moderne hanno metrature modeste ma se la tua camera è grande puoi sfruttare un armadio in mezzo alla stanza per creare un angolo tutto tuo da arredare come preferisci. Poltrona relax, tavolino alto e stretto al lato della poltrona, sedia a dondolo di design appesa al soffitto, lampada da terra… le alternative possibili lasciano campo libero alla fantasia e ai desideri di ciascuno. Quello che è certo è che in questo modo puoi creare un tuo angolo di relax per rilassarti o leggere oppure un angolo beauty con mobile toeletta, pouf, specchio, portagioie e portatrucchi.
Idea #5: armadio che divide la camera e separa il letto da guardaroba e angolo beauty
Una cabina armadio come quella di Chiara Ferragni o di Carrie Bradshaw è per molti un sogno. Non sempre c’è la possibilità di destinare al proprio guardaroba il posto che si meriterebbe ma se non vuoi rinunciare all’idea di avere una cabina armadio e sei disposta a cedere a compromessi potresti valutare di dividere la camera da letto in due zone. Da una parte il letto con i comodini, dall’altra una cabina a vista autoportante, al centro ovviamente un armadio divisorio.
Armadi divisori su misura
Un armadio divisorio può essere realizzato su misura. Solo in questo modo può adattarsi perfettamente alla casa e allo spazio a disposizione. Può raggiungere altezze e larghezze importanti, può svilupparsi in verticale o in orizzontale, può avere solo ante oppure ante intervallate da cassetti e cestoni, può essere organizzato internamente con attrezzature di ogni genere.
Per soluzioni su misura rivolgiti ad un arredatore professionista. Gli interior designer diotti.com sono a disposizione per consigli, progetti personalizzati e per la realizzazione di render 3D per visualizzare subito il risultato. Clicca sul banner qui sotto per confrontarti con un nostro arredatore
In questo articolo abbiamo parlato esclusivamente di armadi divisori ma un’altra ottima soluzione per separare due ambienti senza innalzare muri o pareti in cartongesso sono le librerie divisorie. Trovi un approfondimento completo con immagini ispirazione leggendo l’articolo qui: “Dividere due ambienti: la soluzione? Le librerie!”
Ti sei mai chiesto perchè i salotti sulle riviste sono così belli e invitanti? Ci sono diversi motivi e uno tra questi riguarda il divano. Se ci fai caso molto spesso il divano è decorato da una serie di cuscini vari e colorati. Ecco perchè oggi ho deciso di fare una piccola lezione di styling e svelarti 7 consigli infallibili per decorare coi cuscini il divano di casa tua, come se dovesse essere pubblicato su una rivista.
I cuscini sono un piccolo elemento decorativo che però possono fare una grande differenza in un ambiente. Esistono diverse tipologie di cuscini che si differenziano principalmente per dimensione, colore, materiale e fantasia. In questo articolo ti racconto come poterli abbinare e comporre, per creare una super zona salotto da vero stylist.
Come ti dicevo, i cuscini sono solo una piccola parte dell’arredamento e proprio per questo motivo voglio spingerti a osare.
Permettiti di osare ed esprimere la tua creatività all’interno della tua casa.
Fai ricerca, scegli ed agisci. Non avere paura di sbagliare, è proprio in occasioni come questa che puoi permetterti di fare piccoli errori, mal che vada si tratta solo di un cuscino!
Alla base di tutto c’è sempre una palette colori, se non sai come trovare la tua personale ti invito a leggere questo articolo: A cosa serve la palette colori? 4 idee efficaci per trovare la tua personale.
Trova la tua palette colori, che sia conforme alle tonalità presenti nel tuo living, e progetta la decorazione per il tuo divano. Segui i 7 suggerimenti che ti darò a breve e vedrai che non puoi sbagliare!
CONSIGLIO #1
Varietà
I cuscini devono variare tra loro in termini di dimensione, forma, colori e pattern. Anche i cuscini, come nelle composizioni, sono da considerarsi come dei gruppi. Gruppi, che come per qualsiasi altra composizione armonica, devono essere composti da elementi di diverse altezze, colori e texture per creare movimento.
A proposito di composizioni ti suggerisco di leggere anche questo articolo: Come arredare un piano di appoggio: le 6 tecniche efficaci, come una vera stylist
CONSIGLIO #2
Mixa fantasie con tinte unite
Definita una palette colori, sentiti libero di mixare fantasie con tinte unite, ancor meglio se rispetti una tematica o uno stile (la stessa che ti sei prefissato durante la creazione della moodboard).
Non è vero che le righe non si possono abbinare ai pois, l’importante è richiamare le stesse tonalità all’interno delle diverse fantasie. Ogni cuscino deve essere legato all’altro attraverso un colore in comune, all’interno della grafica.
La tinta unita serve per staccare e riposare l’occhio dalle diverse fantasie. Inoltre, per evitare un effetto troppo confusionario ti consiglio di utilizzare sia pattern dai disegni grandi che Inizia da una fantasia che ti piace e crea il tuo coordinato composto da altre fantasie e alcune tinte unite.
CONSIGLIO #3
Mixa diversi materiali
Crea un ulteriore contrasto mixando cuscini di diversi tessuti. Osa e sbizzarisciti coi materiali che più ti piacciono: cotone, velluto, raso, lana, pelo lungo, con pon pon. Attenzione però a non eccedere troppo coi contrasti e scegli al massimo 3 materiali differenti per tutto il divano.
CONSIGLIO #4
Gruppi simmetrici
Per un interno dalle linee pulite, elegante, la simmetria è l’ideale. Coppie di cuscini sovrapposti posizionati agli estremi del divano, donano rigore ma allo stesso tempo una grande rispetto ed eleganza.
CONSIGLIO #5
Gruppi asimmetrici
Per un’aspetto più accogliente, ma pur sempre ordinato, i gruppi di cuscini asimmetrici sono l’ideale. Gruppi distinti e separati, composti ognuno da 1 o 2 o 3 cuscini. Tutto dipende dalla lunghezza del divano, ma aiutati con questa regola generale: ai margini del divano posiziona i gruppi da 2 o 3 e al centro i gruppi da 2 o 1. Se hai un divano piccolo ti suggerisco di creare la composizione coi cuscini solo da un lato, per non riempirlo troppo.
CONSIGLIO #6
Un tocco di carattere
Per un effetto ancor più dinamico e personale, gioca con alcuni cuscini di forme o texture molto caratteristiche. Esistono svariate tipologie per tutti i gusti, ad esempio cuscini stretti e lunghi, a forma circolare o di stella. Insomma, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Attenzione però a non esagerare, fai in modo che ogni 4 cuscini, solo uno sia quello caratteristico che si differenzia dagli altri.
CONSIGLIO #7
Cuscini “cicciottosi“
Per creare cuscini belli gonfi, dall’aspetto sano, scegli degli interni abbastanza pieni e “cicciottosi”. Per intenderci, non acquistare gli interni da 3 euro di Ikea. Sì sono economici, ma rischi che i tuoi cuscini risultino mosci e bruttini.
Ti lascio qualche idea per il tuo shopping. Queste sono 3 idee di composizioni che ho creato per te per offrirti ulteriori consigli e ispirazioni per decorare il tuo divano coi cuscini.
Da sinistra verso destra (clicca sui nomi per essere indirizzato direttamente ai link della pagina): Neha, Chenille giallo, Canero, Luno e Kim.
Da sinistra verso destra (clicca sui nomi per essere indirizzato direttamente ai link della pagina): Chenille terracotta, Curlo, Cuscino in lino verde rame e Tonino.
Da sinistra verso destra (clicca sui nomi per essere indirizzato direttamente ai link della pagina): Chenille ecrù, Clara, Cuscino in lino lavato terracotta e Maoke.
Vedi come ogni cuscino è collegato ad un altro da un colore in comune? Se ti risulta più semplice e se ti piace una fantasia in particolare, inizia da quella e crea la tua gamma di cuscini coordinati seguendo tutti i consigli che ti ho dato poco fa.
Sei pronto per fare shopping? Spero di averti dato dei consigli utili per decorare il divano coi cuscini e fare bello il tuo soggiorno! Il mio obiettivo è quello di aiutarti a fare da solo, a imparare le regole base questo bellissimo mestiere a maturare pian piano la sensibilità estetica che ti porta col tempo a realizzare in piena autonomia composizioni come una vera stylist.
Ultima tips e poi ti lascio….anzi, ti lascio con una domanda? Quando avrai raggiunto un pò più di sicurezza nel decorare il tuo divano, cosa ne pensi se ti dicessi di modificare i cuscini, utilizzando delle federe in tema con la stagione corrente? In questo modo ogni 3 mesi ti sembrerà di avere un divano nuovo!
Ci vediamo la prossima settimana con un nuovo articolo.
P. S. Seguimi anche su Instagram per ulteriori tips: @rominasitablog
L’articolo Come decorare il divano coi cuscini: 7 consigli per uno styling da rivista sembra essere il primo su ROMINA.
Ci sono libri che hanno il potere di creare consapevolezza. Mentre li leggi un nuovo pensiero si insinua nella tua testa e capisci qualcosa di nuovo di te, della vita o degli altri. Questi libri, volente o nolente, diventano parte di quello che sei perche’, anche se poco, ti cambiano.
Al momento sto leggendo “Deep Work” di Cal Newport. Non so ancora se questo lungo saggio entrera’ a far parte dell’olimpo dei libri che mi hanno formato ma posso dirti che mi ha gia’ dato tanto da pensare.
Il lavoro profondo (se vogliano trovare una traduzione al titolo ed oggetto del libro di Newport) e’ quello che fai quando ti concentri senza distrazioni per un lungo periodo di tempo. E’ un lavoro di qualita’, focalizzato, prodotto in uno stato di totale attenzione. E’ quello che la maggioranza degli artigiani fa quotidianamente: dedicano la loro completa applicazione a quello che stanno facendo, ogni passaggio e’ importante, qualsiasi distrazione potrebbe compromettere il risultato finale. E’ quello che fa Alfhild Külper quando realizza le sue bellissime creazioni di lana. Reduce da un lavoro stressante e frenetico come capo design in una casa di lusso, Alfhid non vedeva l’ora di impegnarsi in qualcosa di piu’ materiale e sentiva il desiderio di produrre qualcosa, perche’ no, di intricato e soffice.
Ha cominciato a creare dei tappeti bellissimi, intrecciati a mano, ispirati dalla natura. Ogni pezzo richiede molte ore di attenzione paziente, molte ore di deep work.
I tappeti di Alfhid Külper sono pezzi che durano per sempre, che combinano emozioni tattili e visive.
The post Il lavoro profondo e Alfhild Külper appeared first on Plus Deco – Interior Design Blog.
Con la rubrica “Case su Instagram” siamo stati a casa di jenny per fare l’home tour, qualche mese fa. Al termine della rubrica, la sua casa ha vinto la lampada Artemide Dalù fornita da Lampade.it, che avevo selezionato per la casa vincitrice e più letta sul mio blog.
Lampada Artemide Dalù a casa di jenny
La lampada è sicuramente un oggetto d’arredo molto apprezzato in una casa. Arreda, crea atmosfera e illumina l’ambiente. Quindi, non poteva che essere l’oggetto perfetto come il premio per l’articolo vincente della rubrica home tour. Ho chiesto a Jenny di fotografarla nella sua casa per mostrare anche a voi la sua bellezza.
Lampada Artemide Dalù è in stile retrò ed è ispirato allo stile tipico degli anni sessanta. Realizzata in termoplastico stampato a forma sferica, nasce da un progetto degli anni sessanta. In collaborazione con Vico Magistretti, nel 2005 il produttore di lampade Artemide decide di realizzare una riedizione di questo modello. Ma, questa versione moderna non ha perso il fascino del modello originale.
Jenny ha provato a collocare questa lampada in vari spazi della sua casa. Sul comodino vicino al letto risulta perfetta per le letture.
Ma va bene anche sulla postazione beauty, la trovo fantastica e la sua luce è bellissima.
Si può creare la giusta atmosfera anche in soggiorno, con questa lampada, per i momenti di relax e per avere una luce più soffusa.
About Artemide
Artemide è uno dei marchi d’illuminazione di design più importanti al mondo. I suoi stabilimenti, vetrerie, centri di ricerca e innovazione, oltre che le firme di prestigiosi designer di fama internazionale, costituiscono i presupposti del successo mondiale dell’azienda. Sul sito lampade.it è disponibile una vasta scelta di lampade firmate Artemide.
Se l’articolo ti è piaciuto, è stato utile e hai trovato le informazioni che stavi cercando, allora condividilo utilizzando uno dei tasti qui sotto. Puoi anche iscriverti con la tua e-mail al blog per non perderti i post e seguirmi su Instagram , facebook e Pinterest per rimanere sempre aggiornato.
L’articolo scritto in collaborazione con Lampade.it e sono presenti link affiliazione
L’articolo Lampada Artemide Dalù a casa di Jenny proviene da Design ur life blog.
Un nuovo combustibile per il riscaldamento domestico si è affiancato negli ultimi anni ai più classici (legna, carbone e gas), divenendo in pochissimo tempo uno tra i materiali più apprezzati dalle famiglie italiane: il Pellet. Questo perché, se confrontato con gli altri comuni combustibili fossili, ha un costo di riscaldamento molto vantaggioso grazie ai suoi elevati rendimenti termici.
Un grosso limite frena spesso al momento dell’acquisto: le stufe a pellet classiche riscaldano bene la stanza in cui sono posizionate, mentre fanno più fatica con le altre, specialmente se l’ambiente è molto grande, rischiando che il calore non sia distribuito uniformemente…
Le stufe pellet canalizzate nascono proprio per risolvere questa problematica!
Le stufe a pellet canalizzate, infatti, uniscono l’efficienza energetica ad un design moderno, accattivante e minimal: installare una stufa non significa più solamente scegliere un sistema di riscaldamento pratico ed economico, ma anche valorizzare il proprio contesto abitativo, per un benessere sia del corpo sia dello spirito. Forme, colori e materiali vanno a fondersi con l’ambiente, generando un risultato unico nel suo genere.
Cosa sono le stufe a pellet ad aria canalizzata?
Si tratta di stufe a pellet ad aria, progettate per riscaldare più stanze adiacenti a quella in cui collocata, grazie ad un sistema di conduzione del calore: con un solo prodotto, perciò, potrai riscaldare più stanze di Casa tua!
Come funziona una stufa a pellet canalizzata?
Il suo funzionamento è davvero molto semplice: rispetto alla stufa a pellet tradizionale, la stufa canalizzata è dotata di 1 oppure 2 canalizzazioni a cui vengono collegati i tubi che trasportano il calore nelle altre, stanze grazie ad un sistema di ventilazione della stufa.
Canalizzazione della stufa a pellet, come avviene?
Tecnici professionisti installano nelle pareti dell’abitazione i tubi che verranno poi collegati al sistema di ventilazione per canalizzare la stufa a pellet: in passato si utilizzavano tubi in metalli, mentre oggi si preferiscono tubi in in acciaio inox, perché hanno una maggiore resistenza alla corrosione e sono sicuri. Il sistema di ventilazione della stufa convoglierà parte del calore in questi tubi, riscaldando così anche gli ambienti adiacenti.
Stufa a pellet canalizzabile, scegli KéStufe!
KéStufe è un’Azienda Italiana specializzata nel settore delle stufe a pellet artigianali e, soprattutto, Made in Italy. Seleziona i migliori materiali sul mercato ed offre assistenza su tutto il territorio nazionale grazie alla sua esperienza ed alla professionalità del suo team. Inoltre, il loro design unico ed accattivante le rende perfette come elemento di arredo moderno per il salotto.
Se sei alla ricerca di una stufa a pellet canalizzabile di qualità artigianale e interamente prodotta in Italia, KéStufe ti propone 3 differenti modelli tra cui scegliere:
-
- KORY.
-
- KYRA.
-
- KEIRIN.
Quanto costano le stufe a pellet canalizzate KéStufe?
Il prezzo di una stufa a pellet canalizzata varia in base alle sue caratteristiche tecniche, come per esempio la sua potenza (espressa in kW), la sua autonomia, la sua efficienza energetica, etc, senza tralasciare i tubi e i collegamenti extra necessari per la canalizzazione della stufa a pellet.
Inoltre, l’Azienda dovrà fare un sopralluogo gratuito in loco per valutare nel dettaglio l’ambiente di inserimento dell’impianto e, così, evitare di formulare cifre approssimative e, soprattutto, errate.
Scegliere una stufa a pellet canalizzabile o anche solo una stufa a pellet tradizionale richiede esperienza: solamente esperti professionisti saranno capaci di fornirti le indicazioni corrette per individuare il prodotto migliore, idoneo in relazione alle dimensioni dell’abitazione e solo dopo fornirà un preventivo su misura in base alle tue reali esigenze.
Scopri ora le Offerte KéStufe sulle stufe a pellet canalizzate
KéStufe propone tutto l’anno interessanti offerte, che puoi leggere nella Sezione “Promozione” del Sito. Proprio ora ha lanciato una NUOVA E VANTAGGIOSA OFFERTA, pensata per rendere accessibile a tutti l’acquisto di una stufa a pellet artigianale e di prima qualità, nel rispetto di ogni esigenza e di ogni desiderio. Inoltre KéStufe offre 10 anni di garanzia sulla camera di combustione + 2 anni di garanzia sul corpo stufa: questo risultato di longevità si è ottenuto grazie all’attenta scelta dei materiali e grazie alla produzione 100% Made in Italy.
Cosa stai aspettando? Richiedi ora il tuo Preventivo Gratuito e Senza Impegno per acquistare la tua Stufa a Pellet Canalizzata KéStufe!
[Le immagini sono di proprietà di New Time SPA.]
Lo spazio esterno della casa, molto spesso nasconde delle potenzialità che ci permettono di utilizzare il terrazzo o il giardino come un’estensione dell’ambiente vivibile della casa, in particolare nelle stagioni calde come la primavera e l’estate. Si può sviluppare in diverse conformazioni e grandezze, può essere utilizzato come ambiente conviviale dove passare del tempo con altri membri della famiglia e amici, oppure può
rimanere un semplice spazio di risulta senza svolgere funzioni
particolari.
Quando si arreda una casa, è bene riflettere su come arredare gli spazi esterni: tra i complementi d’arredo più utilizzati per troviamo gli armadi da esterno, che grazie alle loro dimensioni e strutture differenti permettono di valorizzare lo spazio e di sfruttare al massimo la
potenzialità del luogo.
Come scegliere l’armadio da esterno più adatto
Gli armadi da esterno sono maggiormente utilizzati per immagazzinare al di fuori della casa tutti gli attrezzi e gli oggetti che non è possibile tenere all’interno o su un balcone. Questi complementi di arredo sono fondamentali, perché permettono di tenere ordinato sia lo spazio esterno della casa che quello interno, senza dover sporcare ed occupare il balcone o il terrazzo con oggetti inutili e ingombranti.
Gli armadi da esterno disponibili in commercio sono molto diversi fra loro in termini di forme, funzioni e materiali. Ogni armadio è pensato per soddisfare delle specifiche esigenze dei consumatori e sono differenti rispetto agli armadi da interni.
Per acquistare l’armadio da esterno che soddisfi le proprie necessità bisogna tenere in considerazione alcuni criteri fondamentali per l’acquisto:
- Lo spazio a disposizione e il luogo dove installare l’armadio;
- La resistenza ai fenomeni atmosferici;
- La funzione che l’armadio da esterno dovrà svolgere;
Tipologie di armadi da esterno
Si possono distinguere diverse tipologie di armadi da esterno, in
relazione alla funzione che questi devono svolgere. Le tipologie più diffuse sono:
- Armadio portatutto con ripiani: classico armadio da esterno, alti all’incirca 2 metri e caratterizzati da 1 o 3 ante.
- Armadio portascope: armadio molto alto che dispone di un unico vano contenitore in cui è possibile riporre oggetti lunghi, come le scope.
- Armadio bassi con ripiani: tipologia di arredo molto comune che consente di tenere in ordine lo spazio esterno.
- Armadio bassi per la raccolta differenziata: permettono di inserire buste o pattumiere in plastica e sono caratterizzate da due o tre scomparti.
- Baule e Cassapanca.
Quali sono i materiali di un armadio da esterno
I materiali di costruzione degli armadi da esterno, nella maggior parte dei casi sono trattati per resistere ad agenti atmosferici di ogni tipo. Quelli più resistenti alle variazioni climatiche sono l’alluminio, la resina, il PVC e il legno.
Gli armadi da esterno in alluminio sono leggeri e versatili, possono essere realizzati su misura e resistono all’acqua, al vento e ai raggi UV. Il loro costo, però, è molto elevato. Gli armadi in PVC o in resina sono anch’essi leggeri, versatili e resistenti all’acqua, possono essere lavati facilmente. Al contrario dell’alluminio, però, questi possono ribaltarsi facilmente se non sono saldati molto bene alla struttura e scoloriscono subito al sole.
Gli armadi in legno o in rattan hanno una maggiore resistenza ai raggi UV, al vento e alla pioggia. Tuttavia, sono molto pesanti e anche molto costosi.