Ormai è chiaro: il 2020, come anno insolito, travolgente e capace di mettere tutti a dura prova, ha lasciato un’eredità che a fatica verrà scardinata: lo smart working.
Anche coloro che non ritenevano possibile riuscire a lavorare al di fuori dell’ambiente dell’ufficio, hanno dovuto cedere e trasformare la propria casa o il proprio appartamento per far spazio a computer, stampanti, tablet… e non solo!
Smart working: la difficoltà di dividere spazi fisici e mentali
Lavorare in smart working non è semplice: generalmente, nel momento in cui varchiamo la soglia dell’ufficio, assumiamo una mentalità molto diversa da quella che abbiamo una volta varcata la soglia di casa. L’entrare nell’ambiente domestico è associato al rilassamento e alla distensione; l’oltrepassare l’uscio è associato ad un liberarsi da stress e pensieri per iniziare a passare del tempo con sé stessi o con i propri cari, lontano dalla frenesia.
Per alcuni smart workers, inoltre, un’ulteriore difficoltà del lavoro agile è rappresentata dal mindset: l’ambiente casalingo può portare a una serie di distrazioni che finiscono con l’allungare le tempistiche e a portarci a terminare di lavorare ben oltre l’orario di ufficio.
Dunque: come si fa a gestire la situazione quando questi due mondi, quello lavorativo e quello casalingo, si incontrano?
La risposta è semplice: li si deve separare a tutti i costi, per evitare che entrino in conflitto e, soprattutto, per evitare che l’impossibilità di staccare completamente dal lavoro porti ad un sovraccarico di stress.
Come riorganizzare casa per evitare che il lavoro prenda il sopravvento
Il primo consiglio può sembrare banale, ma non lo è: il passo più grande è separare gli spazi. Limitare, se possibile, l’ambiente dello smart working ad una stanza, permetterà di creare un ambiente da cui uscire e da cui “tornare a casa” alla fine della giornata lavorativa.
Ma come fare a lavorare sul mindset e a mantenere alto il livello di produttività anche da casa?
Un aiuto da parte dell’interior design!
L’arredamento: arredare il luogo di lavoro casalingo come se fosse un piccolo ufficio, ci ricorderà costantemente che, sebbene fisicamente ci troviamo a casa nostra, in realtà è come se fossimo all’interno della nostra azienda.
Ottenere la soluzione di arredamento più adatta alla nostra stanza/studio è importante. Per averla, possiamo affidarci ad un vero e proprio fornitore di complementi d’arredo per gli uffici.
Ne è un esempio Quadrifoglio Group che, con un’esperienza di 25 anni nel settore dell’arredamento per l’ufficio, ha progettato linee d’arredo tanto sofisticate e di design da poter essere sfruttate anche all’interno dell’ambiente domestico.
Nel nostro studio all’interno di casa non potrà così mancare una scrivania in legno oppure con piano in melaminco, per favorire il passaggio di energia positiva, che sia sufficientemente alta da posizionare lo schermo di un eventuale PC in linea con lo sguardo.
Sarà poi fondamentale una sedia ergonomica (con o senza rotelle) che permetta il corretto appoggio lombare e meccanismo di regolazione dell’altezza piuttosto che dello schienale. È importante scegliere un brand che presti attenzione alla progettazione delle forniture da ufficio, delle sedie in particolare, per garantire il benessere fisico della nostra persona.
Potremo poi completare il nostro piccolo studio personale con lampade, librerie e boiserie o altri complementi d’arredo. E probabilmente, al termine dello smart working, non sapremo più fare a meno di questo piccolo angolo di design fatto su misura per noi.