Pantheone I è il diffusore audio prodotto dall’azienda australiana Pantheone Audio, che coniuga qualità del suono e connettività ad un design esclusivo e minimalista.
Il mondo del design si è allargato da tempo dagli arredi ai complementi, fino a comprendere anche i dispositivi tecnologici. Esemplare in questo senso è il diffusore audio Pantheone I, recentemente premiato con il Red Dot Award. La sua forma minimalista e sinuosa si adatta ad ogni stile e a ogni ambiente. Pantheone I è disponibile in bianco e nero, ed è realizzato in un unico pezzo di resina ad alta densità rifinito a mano.
Qualità del suono ed estetica ricercata
Il fondatore di Pantheone Audio, l’azienda australiana che ha realizzato il dispositivo, ha puntato fin dagli esordi all’integrazione tra la tecnologia più innovativa e il design. Ci sono voluti quattro anni di studi per progettare questa cassa acustica che offre un suono di grande qualità in una forma elegante. Pantheone I ricorda una scultura contemporanea, la cui geometria, caratterizzata da un’apertura centrale, ricorda una cupola, nello specifico il Pantheon.
La qualità dal suono è garantita dai due potenti altoparlanti per bassi, due mid range Hi-Fi e quatto tweeter. Il dispositivo si può controllare tramite l’app Pantheone I (disponibile sia per iOS che per Android) e collegare a servizi come Spotify, Tidal, Pandora o iTunes.
Inoltre, Pantheone permette di gestire diverse zone sonore nella casa, collegandosi fino a 8 dispositivi. Infine, la funzionalità di Alexa integrata al diffusore audio integra perfettamente il dispositivo nei sistemi IoT o domotici.
Niente male, per essere il primo prodotto lanciato dall’azienda.
Il legno è il rivestimento di moda, grazie al calore e all’armonia che apporta alle stanze.
Naturali o in ceramica, le pareti in legno si adattano a qualsiasi tipo di arredamento e bilanciano gli spazi progettati nei colori neutri (bianco, beige o grigio) o in quelli vivaci (blu, verde o arancione).
Le pareti in legno, i rivestimenti in pannelli di legno con intarsi e incisioni, erano chiamati una volta boiserie. Oggi le boiserie in legno cambiano look: diversi sistemi e geometrie ripropongono in chiave moderna una tecnica che esiste da anni. In questo modo è possibile rinnovare gli ambienti domestici in modo elegante e contemporaneo. Il rivestimento a elementi lignei è adatto a vari ambienti, dal soggiorno alla camera da letto, dalla zona relax allo studio. Anche in cucina e in bagno possono essere impiegati scegliendo però soluzioni con proprietà idrofughe.
Per rivestire le pareti di casa, l’azienda Porcelansoa Grupo propone una serie di collezioni a cui ispirarsi per aggiungere un tocco autentico ed originale alla casa.
EWOOD Collection, pareti in legno XXL
EDWOOD Collection di XTONE (Urbatek) è una delle collezioni più utilizzate dagli architetti e dagli arredatori d’interni per creare persiane, pareti e perfino testiere ad effetto tridimensionale.
Questo minerale compatto sinterizzato ispirato al legno e di grande formato (120 cm x 250 cm e 150 cmx 300 cm) si contraddistingue per la resistenza alle elevate temperature, per la bassa porosità e per lo spessore ridotto.
Disponibili in tre colori (Camel, Honey e Wengue), i pezzi di Ewood consentono di progettare spazi ampi e senza limiti, e possono essere abbinati a tessuti leggeri, lampade minimaliste o piante.
Pareti in legno naturale
Un’altra opzione per rivestire le pareti è quella offerta dalle collezioni in legno naturale de L’Antic Colonial. La sua composizione sostenibile (Certificato FSC) trasformerà l’abitazione in una casa ecosostenibile e ogni angolo acquisterà un’ atmosfera più intima.
Per ampliare visivamente gli spazi e le stanze, si può optare per il parquet Lampione o Mini Imperial de L’Antic Colonial. Questa combinazione consente di usare lo stesso design per il pavimento e per il rivestimento e grazie a mobili in pelle, lampade geometrice e tessuti con stampe a fantasia, le stanze come il soggiorno, le camere da letto o le cucine acquisiranno un tocco in più di originalità.
PAR-KER, ceramica ispirata al legno
Grazie alla sua elevata resistenza al fuoco, agli impatti chimici, all’umidità, agli urti e ai graffi, il legno ceramico PAR-KER di Porcelanosa renderà ancora più durature le pareti maggiormente transitate della casa, come i bagni e la cucina.
I suoi pezzi, testurizzati, con rilievi o lisci, riproducono le venature e il colore del legno naturale, diventando così un oggetto decorativo adatto ad ambienti interni o esterni.
Le belle case su Instagram sono davvero tante e attraverso questi home tour cerco di esplorare, trovare ispirazione e idee di design nelle case costruite da designer, architetti oppure semplice appassionati dell’Interior design.
La rubrica di case su Instagram, oggi vi porta a fare un home tour a casa di una bella famiglia composta da Marta e Cristian e i loro due figli con la micia Lucia (su Instagram @ marta_nordicstyle ). Ho chiesto a Marta di raccontarci la storia della costruzione della sua casa:
La nostra casa l’abbiamo realizzata da zero: avere una casetta singola era da sempre il nostro sogno, così circa 9 anni fa si presentò la possibilità di comprare un lotto di terreno non molto grande, ma su un bellissimo quartiere residenziale.Con tanto entusiasmo e un bel po’ di dose di pazzia, abbiamo comprato il terreno e progettato insieme all’architetto la struttura della nostra casa, realizzata secondo i nostri desideri.
L’home tour della casa
Una casa su tre piani, la taverna e la lavanderia si trovano nel piano interrato. Mentre la zona giorno nel piano terra e la zona notte si trova nel primo piano. In più uno spazio outdoor e il giardino che gira introno alla casa.
Zona giorno
Una cucina bianca lucida con isola centrale di Arredo3 modello Wega. La zona pranzo è divisa da un carton gesso rivestita in grès effetto legno, realizzato a mano da Cristian. Una grande vetrata che unisce la cucina alla veranda, con una piccola cucina in muratura nella veranda.
Il tavolo della zona pranzo è in quercia di rovere, realizzato da un falegname della zona. Invece, le sedie in stile nordico, bianche con gambe in legno. Una scala con i gradini in legno rovere e la struttura a zig zag in ferro verniciato bianco con il parapetto in vetro.
La zona living presenta un grande divano di Conforama e un mobile TV di Ikea, modello Best. Il pavimento di questa zona è in grès formato 80×80 cm, color antracite.
Zona Notte
Al primo piano ci sono tre camere e un bagno. Nella camera matrimoniale il punto focale è il muro tappezzato da una bellissima carta da parati stile jungle dell’azienda svedese Photowall. Il pavimento in questo piano è in laminato. la particolarità di questa casa sono i soffitti con la travatura in legno sbiancato a vista.
Marta e suo marito sono appassionati del design fai da te e hanno realizzato diversi complementi d’arredo nella loro casa. Come ad esempioil tavolino del soggiorno e il bancone.
Tutti gli angoli di questa Casa su Instagram rispecchiano perfettamente la filosofia del mio hashtag che ho creato diversi mesi fa su Instagram #happycornerathome . Usa anche tu questa tag per le foto della tua casa e le condividerò sulle mie stories.
Se volete vedere in diretta questa bella casa oggi venerdì 25 Settembre alle 17:00 facciamo una diretta Instagram e l’Home tour con Marta, vi aspetto in live.
Vuoi vedere la tua casa sul mio blog e partecipare alla rubrica Case su Instagram? puoi contattarmi e inviarmi le foto, ti aspetto.
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Amo Settembre. Amo la luce dorata tipica di questo mese che sembra sublimi colori e forme. Amo il cielo terso e le serate fresche. Amo la sensazione di calma e rinascita che conservo dalle vacanze estive, l’atteggiamento positivo e la visione speranzosa che l’aver rallentato il passo ed un piu’ organico contatto con la natura hanno lasciato in me dopo i mesi estivi.
Adoro il fatto che in Italia Settembre e’ semplicemente la fine dell’estate e non, come in altri paesi, l’inizio della stagione fredda. Mi piace quella leggera nostalgia che si sente nell’aria perche’ e’ bilanciata dalla prossimita’ di un’altra vacanza, Natale.
Amo sedermi davanti al mare a Settembre e in Autunno: poter contemplare l’immensa distesa blu quando la maggior parte dei turisti e’ partita e’ un lusso che pochi colgono.
Ancora meglio quando lo puoi fare da un bel posto con una sua spiccata personalita’ e bellissime viste. L’Hotel La Minervetta a Sorrento rappresenta il perfetto rifugio per il mio umore Settembrino.
Trovo bellissimo il modo in cui questo boutique Hotel e’ stato decorato con colori e motivi marini e una ben bilanciata combinazione di pezzi d’artigianato locale ed eclettici quadri e fotografie. Questa esplosiva combinazione di colori rende l’Hotel unico e accogliente.
Righe, quadri, zig-zag, pois e disegni tipici delle piastrelle della zona decorano muri, pavimenti, sedie, sdraio e letti; l’uso principalmente di due colori, il rosso ed il blu, rende le varie idee decorative un unicum.
Amo le ceramiche del pavimento del living che sembrano liquide, rendono lo spazio come fluttuante sull’acqua. Mi piace l’estesa, eterogenea collezione di oggetti e arredi: tutto contribuisce a creare un contesto marino e gioioso che celebra il carattere della costiera in cui l’Hotel La Minervetta si trova.
Fotografie di Bernard Touillon, per gentile concessione dell’Hotel La Minervetta
Sei alla ricerca di mobili per bagno per arredarlo con funzionalità e stile? Ecco alcune idee e soluzioni per tenere il tuo bagno sempre in ordine grazie a mobili pratici, estremamente funzionali e versatili, facili da integrare in ogni stile e che non richiedono eccessiva manutenzione.
Mobili sospesi
l mobili sospesi hanno rivoluzionato il modo di arredare il bagno, sono funzionali e versatili e in grado di aggiungere alla stanza da bagno un tocco originale. Disponibili in un’ampia gamma di modelli, forme e dimensioni, e anche tonalità, sono facili da pulire e ideali per organizzare al meglio lo spazio del bagno, coniugando personalità e stile. Si suddividono in svariate tipologie da scegliere in base all’uso che se ne deve fare.
Mobile con lavabo integrato
Ottima scelta per valorizzare l’ambiente, il mobile con lavabo integrato è una soluzione funzionale e di alta resa estetica, da inserire nel bagno per aggiungere un tocco di classe ed eleganza. Pratico e di facile manutenzione, è personalizzabile riguardo a forme, dimensioni e materiali. Le linee e il design di questa tipologia di arredo permettono di dare carattere all’ambiente e proprio per questo sono disponibili sul mercato svariate combinazioni. Una delle più classiche e di tendenza è quella composta dal lavabo in ceramica inserito in un mobile in legno che nella parte sottostante presenta dei comodi cassetti per riporre biancheria e cosmetici. Un mobile utilissimo, poco ingombrante e che sfrutta lo spazio circostante al lavabo nella maniera migliore possibile.
Piani per lavabo
Soluzione perfetta per avere tutto a portata di mano sopra il lavabo, i piani sospesi per lavabo sono delle mensole appositamente progettate per svolgere al meglio la loro funzione e inserirsi armoniosamente in ogni stile. Pratiche e funzionali, si possono installare all’altezza desiderata e sono disponibili in diversi materiali e colori per soddisfare ogni minima esigenza e adattarsi ovunque con facilità. Lo stile minimalista dei piani per lavabo permette di integrarli sia con ambienti classici che moderni.
Consolle porta lavabo
Altrettanto funzionale e pratica è la consolle porta lavabo, realizzata nella maggior parte dei casi in legno ma disponibile anche in altri materiali, da scegliere a seconda dello stile del bagno. Si tratta di un mobiletto con vani a giorno, dotato di due o tre ripiani, al cui centro si inserisce il lavabo e la relativa rubinetteria. E’ facile da adattare, è anche pratico e funzionale e riesce a soddisfare qualsiasi esigenza di spazio e gusto. Il mobile consolle è un’idea di arredo originale e versatile e si inserisce perfettamente in ogni stile.
Colonne pensili
Fanno parte dei mobili sospesi le colonne pensili, strutture moderne e funzionali, che si adattano ovunque e consentono di tenere in ordine prodotti e biancheria da bagno. Eccellenti come salva spazio, possono essere posizionate negli angoli o in qualunque punto delle pareti dove c’è anche uno spazio ridotto, e sono disponibili in diverse altezze, da scegliere in base alle tue esigenze. Trovi colonne con anta unica o con anta spezzata in due reparti, e all’interno i ripiani per posizionare tutto quello che desideri.
L’emergenza sanitaria ancora in atto sta gettando le basi per un nuovo futuro su scala globale, e intere filiere sono state richiamate con urgenza alla riorganizzazione. Non fa eccezione il mondo del progetto, dove ridistribuzione e frammentazione degli spazi, igiene, sicurezza e gestione dei flussi di persone saranno condizioni prioritarie nel prossimo periodo.
Tra i molti argomenti sotto ai riflettori, anche quello relativo alla scelta dei materiali, con l’architettura, l’interior e il product design che aprono le porte a soluzioni innovative, in grado di garantire la sicurezza delle persone e al tempo stesso prestazioni elevate.
Lapitec, un materiale naturale per la tutela della salute
Lapitec, risultato di una miscela di minerali 100% naturali e prodotto in lastre di grandi dimensioni, è un materiale da rivestimento ideale per le attuali esigenze, perché grazie alla sua superficie non porosa ostacola l’insediamento di sporco e la proliferazione di muffe e batteri. Il suo processo produttivo brevettato, e la sua composizione green, conferiscono alle lastre elevate proprietà igieniche. Il Lapitec oltre ad essere facile da pulire è un materiale fluidorepellente: una superficie sulla quale i fluidi scorrono, proprietà particolarmente indicata per i rivestimenti verticali dove la pioggia scorre via e porta con sè anche lo sporco.
Nella sua composizione non sono presenti resine o derivati del petrolio, al punto da non contaminare le acque di processo, e mentre le sue collezioni hanno bassissime percentuali di silice cristallina (quarzo) al suo interno, nella nuova collezione Musa questa percentuale è nulla; è dunque un materiale sicuro per la salute delle persone che lo lavorano.
Lapitec è inalterabile (resistente alle condizioni ambientali, al tempo e alle temperature estreme), resistente agli agenti chimici, completamente riciclabile e può trovare impiego in ambienti interni così come esterni, per superfici verticali e orizzontali, come pavimentazioni, rivestimenti, piscine, docce o saune, o per la realizzazione di complementi d’arredo e top nelle cucine.
Quando in una famiglia c’è un bebè in arrivo, uno dei primi pensieri dei genitori riguarda l’allestimento e la decorazione della cameretta che lo accoglierà. Scopriamo con il Color Design Center di MaxMeyer quali sono i prodotti vernicianti e le tinte più adatte per le pareti della cameretta nelle diverse fasi di vita e di crescita di un bambino
La cameretta di un neonato: le tinte che aiutano a creare un ambiente rilassante
A differenza degli altri sistemi sensoriali, la capacità visiva umana si sviluppa, in buona parte, dopo la nascita. Per il primo anno di vita il bebè è in grado di percepire variazioni di luminosità, senza però riuscire a distinguere le diversità di tono. La tonalità delle pareti non riveste un ruolo fondamentale, mentre il chiaro scuro e la vividezza dei toni rappresentano una fonte di stimolo I ricercatori sono concordi nel dire che i neonati sono particolarmente stimolati dai colori saturi e dai forti contrasti. Per evitare un disturbo eccessivo, la palette cromatica a cui far riferimento dovrà quindi essere composta da colori chiari della famiglia dei bianchi cromatici e delle tinte pastello, con saturazione che non supera il grado medio. In questo modo la fase di addormentamento non sarà disturbata. Per le pareti visibili dalla culla, sono da preferire soluzioni cromatiche continue senza interruzione di colore, le sospensioni possono essere infatti percepite come contrasti che rendono più difficoltoso addormentarsi.
Oltre al confort del neonato è fondamentale ricercare il benessere della mamma: per questo motivo è fondamentale ricercare il massimo benessere della mamma, spesso frastornata da mille dubbi e subissata da mille consigli. Sono da evitare le tonalità troppo invadenti, scure, persistenti ad alta saturazione, sono invece da prediligere tonalità chiare che appartengano alla famiglie del verde salvia – Equilibrio e Flora della collezione ColorEmotion System di MaxMeyer – dei carta zucchero – Ruscello e Carta Zucchero della collezione ColorEmotion System di MaxMeyer – del tortora – Pulviscolo e Rosa del Deserto della collezione ColorEmotion System di MaxMeyer – del beige – Bue Muschiato e Brecciolino della collezione ColorEmotion System di MaxMeyer – e della selce – Sospensione e Selciato della collezione ColorEmotion System di MaxMeyer. Questo tipo di tonalità rilassanti hanno la capacità di abbassare dolcemente il battito cardiaco della mamma così da predisporla ad un approccio calmo e sereno.
I primi passi e le prime scoperte: gli abbinamenti cromatici per un bimbo che inizia a vivere ed esplorare gli spazi della cameretta
Quando il bambino inizia a spostarsi autonomamente, gattonando e poi iniziando a camminare, avrà bisogno di essere immerso in un ambiente estremamente accogliente. Le pareti dovranno essere ben visibili, ma non dovranno apparire come una oppressione. La cameretta, che fino a quel momento era esclusivamente il luogo dove dormire, inizierà ad essere anche il suo spazio giochi, il primo luogo ad essere esplorato. I giochi, in genere colorati in tinte accese del rosso, del giallo, del blu e del verde, dovranno essere immediatamente visibili e rintracciabili. Anche in questo caso i toni consigliati sono pastello, evitando i toni del grigio e preferendo quelli del verde, del tortora – Geko, Ecologi, Pietra Leccese e Sospiro della collezione ColorEmotion System di MaxMeyer.
La cameretta come regno del bambino: le tinte che stimolano le diverse attività
Il bambino, in tutte le fasi della crescita, ha bisogno di avere il controllo totale di quello che lo circonda e necessita di stimoli differenti a seconda dell’attività svolta. Nella propria cameretta il bambino dorme, gioca, disegna, fa i compiti, legge, passa del tempo con i genitori. Ognuna di queste attività ha bisogno del giusto stimolo e il colore può rivestire un ruolo importante. Utilizzando diverse tonalità – per le pareti e per l’arredamento – è possibile creare tanti microambienti, dedicati alle diverse attività che il bambino svolge all’interno della sua stanza, che lo stimolino senza eccedere. Anche in questo caso i colori pastello possono essere la giusta soluzione al problema cromatico compositivo, utilizzando toni con una identità più definita. Il giallo può stimolarlo nello studio, l’azzurro aiuta a sviluppare la fantasia, il verde e il rosa conciliano il riposo, il beige funge da trait d’union tra le diverse tonalità. Malachite, Riflesso di sole, Mykonos, Rosa Pastello della collezione ColorEmotion System di MaxMeyer sono le tonalità suggerite dal Color Design Center per suddividere gli spazi all’interno della stanza del bambino.
Le soluzioni MaxMeyer più adatte per tinteggiare la cameretta
Nella scelta delle tinte per le pareti è importante concentrarsi sia sull’estetica che su prodotti che rispettino la salute del bambino. CleanPlus di MaxMeyer, la pittura smacchiabile e resistente al lavaggio, è la soluzione ideale per tinteggiare le pareti in ambienti dedicati ai bambini. CleanPlus è una pittura in classe A+ per quanto riguarda l’emissione di sostanze volatili nell’aria interna ed è colorabile in tutte le tinte della collezione colore ColorEmotion di MaxMeyer.
Altro prodotto MaxMeyer ideale per tinteggiare le pareti della cameretta è Maxin Plus 2.0. Pittura lavabile a base di resine acriliche con certificazione Ecolabel, che risponde anche ai criteri ambientali minimi (CAM). Maxin Plus 2.0 è disponibile in bianco calibrato e in tutte le tonalità pastello della collezione MaxMeyer.
Per molte famiglie la cucina è un vero e proprio secondo salotto, dove si trascorrere buona parte del proprio tempo in casa. Vediamo alcuni degli errori più comuni che è bene evitare quando si prende la decisione di arredarla nel migliore dei modi.
Come ci confermano gli esperti di Agof Store, l’illuminazione di una cucina deve essere funzionale ma allo stesso tempo deve avere anche una funzione decorativa. Si tratta di una stanza dove si prepara da mangiare, si condivide del tempo con tutta la famiglia, si lavora, si legge e in alcuni casi si festeggia con i propri amici eventi e ricorrenze.
Ecco, perché è essenziale pensare con molta attenzione a quale sarà l’illuminazione che andrà inserita al suo interno. Per trovare le migliori soluzioni di illuminazione, utilizzano lampade di design come i lampadari flos in offerta sul sito di Agof Store, ecco una guida che comprendere 10 errori da evitare.
1: Trascurare l’illuminazione funzionale
Per creare un ambiente confortevole, è opportuno non dimenticare di illuminare in modo specifico le zone chiave della propria cucina. Il piano cottura, la zona lavaggio o il piano di lavoro devono avere una illuminazione perfetta in ogni momento della giornata.
Scegliere una illuminazione localizzata, forte e precisa, permette di illuminare chi andrà ad eseguire le tre principali attività in cucina: preparare, lavare e cucinare. L’illuminazione localizzata può essere una buona soluzione da adottare sotto i mobili, mediante delle luci a LED. Si tratta di una soluzione molto pratica e moderna che ha preso sempre più piede nel corso degli anni.
2: Dimenticare l’illuminazione decorativa
Installare una singola plafoniera non è una soluzione appropriata, se si vuole andare a creare la giusta atmosfera in cucina. È essenziale moltiplicare le sorgenti luminose mediante l’illuminazione ausiliaria, per riuscire a creare un’atmosfera che non risulti “incompleta”.
Ecco, alcuni consigli da seguire per farlo nel modo più corretto:
– scegliere di installare un set di applique per produrre una luce soffusa;
– inserire una lampada a sospensione decorativa o un lampadario moderno per animare la zona da pranzo;
– posate una elegante lampada da tavolo su uno scaffale per decorarlo;
– utilizzate le strisce a LED per illuminare nicchie o angoli poco luminosi.
3: Valutare con attenzione la potenza della luca in cucina
Illuminare i vari angoli della cucina è importante, ma è bene non esagerare troppo. Aggiungere lampade troppo forti può rendere una cucina piatta e farle perdere il suo fascino. È bene essere consapevoli che una cucina richiede in media una base luminosa di 300 lux. Mentre, le zone di lavoro dovrebbero avere una illuminazione media di 500 lux.
Per raggiungere questa tipologia di ammontare di illuminazione, è bene dosare con sapienza più fonti luminose. Così da non lasciare angoli bui e allo stesso tempo dare un’atmosfera alla propria cucina.
4: Volume generale delle luci
Come è già stato detto, è bene non illuminare troppo una cucina. Fattore che la porterò a diventare piatta e pallida. Per evitare questo, è bene ridurre al minimo le luci pallide e i neon come punto focale dell’illuminazione della stanza.
In questo frangente entra in gioco il ruolo dell’illuminazione generale, che mira a illuminare la cucina nel suo complesso senza lasciare ombre rilevanti. Ad esempio, si può scegliere una plafoniera decorativa con diversi faretti che possono essere orientati in base alle proprie esigenze.
In ogni caso è bene ricordare, che l’illuminazione generale illumina la cucina nel suo complesso ma non sostituisce l’illuminazione funzionale.
5: Mettere i punti luce nella posizione sbagliata
Un errore comune, è sbagliare il posizionamento delle luci e delle lampade che si andranno a installare nella propria cucina. L’illuminazione deve offrire un’atmosfera piacevole e una luce sufficiente per non creare ombre sui piani di lavoro.
6: Comprendere quali sono le lampade non idonee
La cucina è uno spazio ideale per far coesistere una serie di diverse luci e tipologie di illuminazione, ma non è detto che tutte vadano bene per questa tipologia di ambiente. Comprendere immediatamente quali non lo sono, è senza ombra di dubbio una scelta oculata e che permette di non commettere errori.
Se si vuole ravvivare la propria cucina, si possono inserire delle applique a parete o inserire delle barre con più punti luci. Queste soluzione si trovano spesso in molti cataloghi di arredamento delle migliori marche ma anche in quelle più economiche.
7: Scegliete il giusto colore dell’illuminazione
Scegliere la giusta tipologia e la quantità di luce che ogni lampada emette non sono le sole caratteristiche da prendere in considerazione. Anche il colore di ogni luce è un punto importante da inserire nella propria checklist di cose da verificare.
La luce che andrà a illuminare tutto l’ambiente, è bene che sia scelta vicino ai 3000 kelvin. Mentre le lampade per l’illuminazione funzionale richiedono una luca bianca più neutra che si colloca tra i 4000 e i 4500 kelvin. Anche l’arredamento della propria cucina gioca un ruolo chiave nella scelta del colore dell’illuminazione. Se si p scelta una cucina più tradizionale, è bene scegliere una luce più gialla per l’ambiente (da 3000 a 3500 kelvin), mentre se si è scelta una cucina più moderna si può optare per una illuminazione più fredda (da 3800 a 4200 kelvin).
8: Evitate di installare lampade fluorescenti senza accensione istantanea
Anche se le lampade fluorescenti offrono una illuminazione calda e sono a basso consumo, se si sceglie la versione tradizionale ha un tempo di accensione lungo. Fattore che non le rende una scelta ideale se si ha la necessità di mettersi ai fornelli immediatamente o non si vuole aspettare del tempo per vederci bene.
9: Utilizzare lampadine con un cattivo IRC
Con la sigla IRC, si identifica l’indice di resa cromatica. Un fattore che indica quanto una luce può affaticare gli occhi di una persona. In cucina, luogo dove ci sono una o più aree di lavoro, è bene che tutte le luci siano vicine a 100 CRI. Lampadine che producono una luce bianca e uniforme, ideale per non affaticare la vista anche dopo molte ore che si lavora.
10: Evitare i punti fissi
Quando si scelgono dei faretti o delle luci da applicare su soffitto o su una parete, è sempre bene assicurarsi che possano direzionare la luce dove più si ha bisogno. Fattore, che permette quindi di annullare le zone d’ombra e illuminare una zona di lavoro con maggiore luce se si ha questa necessità.
Come si può comprendere, senza tenere conto di questi 10 punti, si può installare nella propria cucina una serie di lampade, faretti e applique che non è detto siano la scelta migliore che si può fare. Pianificare con attenzione quali sono le luci da acquistare, è sicuramente un fattore fondamentale per arrivare ad avere una cucina perfettamente illuminata e dove è un piacere soggiornare.
Nel mondo dell’immobiliare, sempre più spesso si sente parlare di Home Staging. Questa attività nasce negli anni ’70 negli Stati Uniti come attività di marketing per valorizzare abitazioni destinate alla vendita. Da tempo se ne sente parlare anche in Italia, restando però purtroppo una pratica ancora poco conosciuta e diffusa, nonostante i vantaggi siano ampiamente superiori rispetto alla compravendita tradizionale. Per questo motivo ho deciso di intervistare Giorgia Barbieri, una professionista del mercato immobiliare e dell’Home Staging, per fare chiarezza e approfondire il tema. Mi ha raccontato come si è avvicinata al mondo dell’Home Staging, qual’è la sua visione in merito. Abbiamo parlato delle persone che si rivolgono a lei, dei vantaggi che ottengono, quanto costa e quanto tempo può richiedere un intervento. Ecco l’intervista:
Ciao Giorgia, benvenuta su A forma di casa. Iniziamo da te: come hai deciso di intraprendere la carriera di Home stager? Come ti sei avvicinata a questo mondo? Nel 2011, durante un convegno del settore immobiliare, ho avuto la fortuna di assistere alla presentazione di una scuola di Milano specializzata nella formazione di Home Stager ed è stato amore a prima vista: mi si è spalancato un mondo. Perché nell’ascoltare i relatori mi sono resa conto che stavano dando un nome e codificando una serie di azioni che io già mettevo puntualmente in atto ogni volta che ricevevo un incarico di vendita. Da quel momento in poi ho frequentato ogni anno corsi di specializzazione in Home Staging, in marketing, sulla fotografia d’interni (la mia grande passione!) nelle più importanti scuole di Milano per formarmi adeguatamente e migliorare le mie competenze.
Cos’è per te l’home staging? Qual è il tuo approccio professionale? Negli anni ho capito che non solo l’Home Staging, ma più in generale la valorizzazione immobiliare – come io chiamo l’insieme di azioni da promuovere su qualsiasi immobile prima di immetterlo sul mercato – sono elementi imprescindibili del processo di compravendita e per questo ne ho fatto il fulcro del mio metodo di lavoro. Per ogni pratica aperta studio approfonditamente le caratteristiche di ogni casa, al fine di coglierne l’essenza e individuare i punti che la caratterizzano e la rendono unica, per metterli in risalto e trasformarla nella casa dei sogni di chi cerca esattamente quelle caratteristiche. Una casa non potrà mai essere per tutti, proprio così come una persona ha pochi grandi amori nella vita: ogni proprietà ha il suo acquirente ideale e viceversa e sta a me farli incontrare.
Chi sono i tuoi clienti e quali vantaggi ottengono grazie ai tuoi servizi? I miei clienti ideali sono quelle persone che apprezzano la gestione dell’immobile tipica della nostra agenzia, che si basa sul concetto di “rispetto e guanti bianchi”. Sono due espressioni che mi sento di usare per identificare uno standard di cura che è un “di più e oltre”, in relazione al livello medio che c’è nei confronti di tutti gli immobili sul mercato. Per noi non si tratta solo di acquisire, pubblicizzare e vendere, ma di valorizzare e promuovere ogni incarico con tutti gli strumenti a nostra disposizione, online e offline, anche studiando caso per caso quale possa essere la migliore comunicazione a riguardo. L’immobile è sede di espressione delle emozioni umane, ma quando decido di cederlo o acquistarlo diventa un “prodotto” commerciale e come tale va presentato, ovvero al massimo delle sue potenzialità per aumentarne l’appetibilità agli occhi dei potenziali acquirenti. Una nota da non dimenticare è che visionare immobili ordinati, puliti e che mostrano le proprie peculiarità, significa evitare di perdere tempo con visite inutili e ricerche impossibili, in un mercato confusionario dove l’identità di una casa spesso rimane sepolta e perciò inafferrabile. E chi c’è passato sa bene cosa intendo dire.
Molto spesso si pensa che Home Staging ed Interior Design siano la stessa cosa. Puoi raccontarci qual è la differenza? Ottima domanda! Vedo in giro molto “Interior Design” spacciato per “Home Staging”. E facile farsi ingannare, anche se sono due attività diametralmente opposte, perché entrambi presentano un miglioramento estetico e funzionale dell’abitazione, partendo da presupposti differenti. L’Interior Design è studiato e messo a punto sulla base dei gusti espressi da uno specifico cliente che commissiona le opere, invece l’home staging, definito a monte il target, cerca di colpire il maggior numero di persone cui l’intervento si rivolge senza sapere a priori chi sarà effettivamente l’acquirente finale di quegli spazi. L’altra importante differenza è che il progetto di Interior Design, una volta realizzato, viene realmente vissuto dal cliente che lo ha commissionato, mentre l’Home Staging finisce di esistere quando l’immobile viene venduto, quindi non avrà mai un fruitore reale. Dicono – e concordo in maniera assoluta – che il miglior Home Staging è quello che non si vede: da un punto di vista tecnico, c’è sempre un alto rischio che l’intervento risulti un’opera di Interior Design o, peggio ancora, un mero esercizio stilistico di chi lo ha realizzato. Fare Home Staging significa applicare un metodo quasi scientifico che tiene conto di solidi principi di marketing, quindi se un professionista che si propone con la qualifica di Home Stager non è adeguatamente preparato non applicherà le esatte modalità di realizzazione e il risultato difficilmente sarà efficace. Non il “bello”, ma ciò che cattura l’acquirente e deve catturarne l’attenzione in maniera tanto persuasiva da ridurre a zero le trattative sul prezzo e permettere di realizzare al proprietario il massimo valore possibile, che spesso è ben superiore a ciò che incasserebbe senza l’ausilio della nostra consulenza.
Com’è percepito l’Home Staging in Italia? E all’estero? In Italia siamo indietro anni luce dal comprendere l’utilità dell’Home Staging, anche se negli ultimi anni ho notato con piacere che la professione si sta diffondendo. Ciò non equivale naturalmente al fatto che venditori o acquirenti, né tantomeno purtroppo gli operatori di settore, lo cerchino spontaneamente; le agenzie che promuovono questo servizio in Italia l’Home Staging si contano sulle dita di una mano. Il mio sogno è che il mercato comprenda che la valorizzazione immobiliare è indispensabile per qualificare il patrimonio immobiliare italiano e la professionalità degli operatori che se ne occupano. All’estero è diverso, c’è una grande sensibilità per la valorizzazione immobiliare, concentrata maggiormente nelle grandi città, che da sempre fanno da pioniere per le tendenze più innovative. Meno di un anno fa sono stata a Londra per studiare il trend di settore (anche l’home staging ha le sue “mode”) e ho verificato, anche attraverso laboratori con colleghi italiani e stranieri, i principi da applicare per avere i migliori risultati. Il mio modello di ispirazione è quello americano, dove l’Home Staging si pratica da 50 anni e dove un’agenzia immobiliare che non ha un Home Stager tra i collaboratori è considerata meno che “entry level”. La sensibilità per questa tecnica di marketing lì è ai massimi livelli, ed è stato quindi per me un grande orgoglio avere ottenuto il titolo di “Home Stager professionista” nel 2018 proprio da IAHSP (International Association Home Staging Professional), la cui socia fondatrice è la vulcanica Barb Schwarz. Ritenuta in tutto il mondo la madre dell’Home Staging è una meravigliosa donna e professionista, che ho avuto modo di conoscere a Roma nello stesso anno del mio diploma. La passione per l’etica del lavoro e l’educazione all’eccellenza che mi ha trasmesso mi hanno fatto credere ancora di più nel servizio di valorizzazione immobiliare, facendone infine il mio tratto distintivo professionale: l’Home Staging come “un modo di migliorare la vita delle persone”.
Veniamo agli aspetti pratici: quanto costa un intervento di Home Staging e quanto tempo richiede? Il costo di un intervento di Home Staging varia a seconda del tipo di progetto (se parziale o totale), dal numero di stanze e da altre variabili. Da alcuni anni ho scelto di inserire uno studio relativo agli interventi base di Home Staging che ritengo indispensabili, e dei quali coordino poi la realizzazione (quest’ultima è invece a carico del venditore), nel servizio di assistenza alla vendita dell’immobile, senza alcun ricarico; un servizio che viene eseguito prima del servizio fotografico e naturalmente è precedente a qualsiasi sopralluogo con aspiranti acquirenti. Il tempo di revisione dell’immobile varia dai 7 ai 15 giorni; un periodo che sembra “perso”, perché l’immobile non è visibile sul mercato, ma che si traduce in investimento, regalando una diminuzione drastica dei tempi di vendita che per la nostra agenzia sono di 89 giorni (3 mesi circa), contro i 210 circa (7 mesi) della media nazionale.
Si tratta di un servizio sicuramente interessante e certamente piacevole anche per chi vende, perché vede la sua abitazione migliorare e apparire al meglio delle sue possibilità. Ma allora perché, se l’Home Staging funziona così bene ed è apparentemente indispensabile, i proprietari non lo richiedono e le stesse agenzie non lo promuovono? Ti rispondo con due punti fermi. Uno: non se ne conosce l’esistenza, non abbastanza almeno. E due: si è sempre fatto senza e sappiamo che l’abitudine, specie se prima o poi porta ai risultati, rassicura. Inoltre, molte persone vedono nella spesa per il servizio solo una “spesa”, appunto. Mentre si tratta di un “investimento”, perché una casa venduta impiegando 180 giorni in meno rispetto alla media e senza riduzioni drastiche di prezzo, dà il massimo ritorno nel netto ricavo (in quel tempo non si pagano eventuali interessi del mutuo, rate di spese condominiali, imposte sulla casa, eccetera), oltre al piacere di veder presentato il proprio immobile come solitamente vengono presentate solo le case da copertina. Pensi che una cliente, dopo un mio intervento di valorizzazione immobiliare una volta mi ha detto “Se avessi saputo che la mia casa sarebbe diventata così bella, non so se avrei deciso di venderla!” Ai proprietari direi che la propria casa è lo specchio della nostra persona e che presentarla al meglio è una scelta che equivale a dire come vogliamo essere percepiti da fuori. Ai colleghi direi che avvalersi di un servizio di valorizzazione immobiliare restituisce un’immagine estremamente positiva e professionale di come l’agenzia si prende cura degli immobili affidatile. Un buon modo per diffondere questa meravigliosa e incredibile pratica è continuare a parlarne, come stiamo facendo ora: sui social principalmente, ma anche nei siti e nei blog, così come informando i venditori, gli acquirenti, i fornitori con cui collaboriamo, come ad esempio i grafici e i fotografi. Si tratta di presentare un servizio che è un’opportunità per tutti e io stessa ne parlo ogni volta che posso. Il mercato e le abitudini sociali evolvono in continuazione (ne abbiamo uno specchio chiarissimo in questi giorni) ed essere pronti ad accogliere i cambiamenti con nuovi strumenti è la migliore delle reazioni. Non a caso Einstein diceva “follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi”.
Grazie a Giorgia Barbieri, Agente Immobiliare Senior e Home Stager di Retecasa Carmignano di Brenta, per questa interessante intervista sul mondo dell’Home Staging.
Sin da tempi antichi il marmo è sinonimo di lusso ed eleganza. Questo materiale naturale di grande pregio, negli ultimi tempi si è affermato sempre di più come tendenza indiscussa nell’interior design, portando con sè un senso di autenticità, solidità e raffinatezza dato dalle caratteristiche che lo contraddistinguono e dalle infinite texture delle sue venature.
Il marmo è dotato di grande versatilità, motivo per cui è possibile ritrovarlo in rivestimenti per pavimenti e pareti, in arredi come tavoli, consolle, top, tavolini e negli accessori per la casa. Le sue texture vengono addirittura riprese per creare grafiche, per caratterizzare tessuti e per simulare le sue qualità estetiche su materiali alternativi, come il gres, la ceramica e persino sulle carte da parati.
Il marmo, a seconda di come viene scelto e utilizzato, può caratterizzare gli ambienti in vari modi: nello stile classico moderno è un must-have per rivestimenti e arredi; negli interni contemporanei dona un tocco di sobria raffinatezza grazie a motivi delicati e finiture opache; in abbinata ad elementi che lo contrastano, esaltandone il carattere, diventa un elemento distintivo per stanze dal gusto eclettico.
Le tipologie di marmo sono tantissime, possono variare nella loro composizione chimica e di conseguenza nella tonalità, nelle venature, nella lucentezza e nella porosità. Oltre al marmo è importante considerare anche il granito e le rocce come l’ardesia, l’onice e il quarzo: materiali di alto pregio che sono assimilabili al marmo, ma che ne differiscono per composizione e proprietà. Le lavorazioni di questi materiali permettono di personalizzare le superfici, modificandone l’aspetto a seconda del risultato desiderato. In base al tipo di materiale scelto, si possono ottenere superfici in finitura lucida, opaca, sabbiata, acidata, anticata, con effetto materico e molte altre ancora.
Queste innumerevoli possibilità lo rendono un materiale facile da abbinare a materiali come il legno, il metallo, il cemento, il vetro e la ceramica. Si possono inoltre accostare insieme più tipi di marmo con diverse colorazioni o finiture: molto utilizzati sono gli accostamenti banco-grigio, o l’abbinamento delle finiture lucido-opaco di uno stesso tipo di marmo. In generale è da tenere presente che il marmo accostato al bianco riflette la luce, mentre con il nero esalta le sue caratteristiche diventando protagonista. In generale, è un materiale che dialoga molto bene con i colori neutri, sa dare carattere alla vivacità dei colori accesi e si riscopre intramontabile negli ambienti black and white.
Se siete alla ricerca di uno specialista nella lavorazione di marmo, pietre e graniti, vi segnalo Borga Marmi, un’azienda ligure che opera nel settore con un’esperienza tramandata da padre in figlio in ben più di 100 anni di attività. Le loro realizzazioni sono frutto di una scrupolosa ricerca della materia prima, unita alle tecnologie e alle lavorazioni artigianali con cui creano soluzioni per l’arredo bagno, per l’ambiente cucina e per rivestire pareti e pavimenti di interni ed esterni residenziali, commerciali, nautici e dedicati all’ospitalità. Il tutto all’insegna della qualità e dell’attenzione verso le necessità del cliente, per offrire un servizio personalizzato e soluzioni ad hoc con grande cura del dettaglio.