Situata in una bellissima zona nelle Asturie, in Spagna, questa splendida dimora di umili origini è un superbo esempio di come, con una sapiente ristrutturazione, passato e presente possono andare d’accordo.
C’è sempre qualcosa di affascinante nella ristrutturazione di una casa di campagna, soprattutto per chi sogna una fuga dalla città. Questo è ancora più vero, quando si tratta di un edificio “povero”, come una stalla, che con il suo cambio d’uso, permette ad una nuova famiglia di abitare e rendere accoglienti quei luoghi una volta destinati alla vita rurale.
Questa ex stalla fu costruita intorno alla metà del 18° secolo, ma è stata abbandonata negli ultimi 70 anni. Un’importante ristrutturazione ha permesso la valorizzazione degli elementi strutturali tipici dell’architettura, evidenziando la trama irregolare delle pareti originali costruite con sassi e pietre. La progettazione, rispettosa della natura del luogo, coniuga tradizione e modernità con uno stile semplice, ma elegante.
Anche nei dettagli di interior design, troviamo diverse idee su come arredare una casa di campagna, per renderla unica, accogliente, senza tempo e in armonia con la natura.
La casa è caratterizzata da bellissime tonalità calde e avvolgenti che richiamano i colori della natura circostante. L’arredamento è un connubio di mobili e complementi di stile tradizionale, rustico e vintage arricchiti da piante e tessuti naturali.
Lo studio messicano BAAQ ha progettato ‘ Casa Naila ‘, una casa vacanze sulla spiaggia nel punto più meridionale della costa di Oaxaca, in Messico. Ispirata all’architettura locale, la casa presenta quattro volumi comunicanti progettati proprio per permettere ai suoi ospiti di guardare il mare da ogni stanza.
L’angolazione e la separazione dei volumi consentono la vista dell’oceano da qualsiasi stanza e, anche se semplice, lo schema raggiunge un’integrazione formale tra il paesaggio roccioso e quello della spiaggia”, ha spiegato il co-fondatore di BAAQ Alfonso Quiñones.
Casa Naila, che prende il nome da una canzone tradizionale, è disposta attorno aun patio a forma di croce con terrazze, giardini e una piscina, il tutto in perfetta sintonia con l’ambiente circostante: la spiaggia. Dalla forma contemporanea, i 4 volumi hanno diverse altezze e tetti spioventi.
Costruita in legno e cemento, la casa è stata progettata pensando allo stile di vita dei surfisti. Tutto il legno utilizzato è stato reperito localmente. I pavimenti realizzati con argilla e terra, offrono comfort termico agli ospiti e conferiscono agli spazi interni un aspetto fresco e naturale.
Come nella cultura di Oaxaca, la cucina gioca un ruolo importante e la stufa in argilla, disposta al centro della stanza, è perfettamente in linea con le abitazioni tipiche di questo luogo.
Come arredare una cucina moderna bianca? Partiamo dal presupposto che il bianco è sempre una buona idea. Questo “non colore” è la tonalità neutra per eccellenza, si abbina a tutto e non passa mai di moda.
È una delle scelte più amate per l’arredo di questa stanza della casa, ed è anche una delle più azzeccate. In questo articolo scoprirai con foto ed esempi pratici come arredare una cucina bianca e come abbinarla con altri materiali per creare lo stile che fa per te. Le combinazioni possibili sono davvero infinite. Laccata opaca o lucida, in legno bianco, sbiancato o decapato. Ma anche nelle modernissime finiture resina, cemento e fenix. Tutta bianca, bianca e legno, bicolore o tricolore. Moderna, di design, minimal, in stile scandinavo, industrial chic o classico contemporaneo.
1. PASSEPARTOUT Campione di versatilità, si adatta ad ambienti grandi e piccoli, a stili tradizionali e moderni. È l’opzione migliore per open space, per chi vuole illuminare un ambiente piccolo, svecchiare una casa antica, creare degli studiati contrasti con pavimenti e piastrelle retrò (mattonelle, maioliche, cementine, marmo, cotto, graniglie, mosaici) o esaltare al massimo una scelta estetica minimalista.
2. SEMPRE DI TENDENZA Dagli anni 50 ad oggi non esiste collezione in cui il bianco non sia contemplato. Se andiamo ancora più indietro nel tempo troveremo la smaltatura bianca delle cosiddette “cucine economiche” dei primi del Novecento (le monoblocco che facevano anche da forno e da stufa). Negli anni ’30 è bianca la Frankfurt Kitchen di Margarete Schütte-Lihotzky, seguita dalla “mobilia” in formica delle cucine all’americana la cui evoluzione porterà ai moderni melaminici e laminati.
3. MASSIMA PERSONALIZZAZIONE Come una tela bianca lascia ampio spazio alla fantasia, ad accessori e complementi coloratissimi. È una scelta strategica fatta per durare perché si abbina facilmente a tutto, adattandosi a cambi stilistici repentini, nuovi colori alle pareti o cambi di casa, di pavimento e rivestimenti.
Insomma, le cucine bianche sono una soluzione evergreen.
Vediamo tutti gli abbinamenti e le idee pratiche per usare al meglio questo colore.
CUCINA BIANCA E LEGNO
Come champagne e fragole, il connubio bianco e legno offre un equilibrio cromatico versatile, capace di adattarsi ad ambienti modernissimi o classici. Tutto dipenderà dalla finitura scelta (opaca o lucida) e dal tipo di legno (naturale, tinto, laccato…).
DA SAPERE
Il legno può essere sottoposto a numerosi trattamenti, dando vita a tantissime finiture. Può essere naturale, tinto, verniciato, sbiancato, decapé, spazzolato, oliato, affumicato, laccato, anticato, taglio sega, ossidato…
Ecco un esempio:
Da sinistra: naturale, sbiancato, tinto, naturale nodato, tranché (o segato), laccato bianco a poro aperto, decapato moderno e decapato shabby.
Vediamo le migliori combinazioni.
Cucina bianca e rovere
Per la sua rinomata resistenza e durabilità il rovere naturale è un materiale largamente impiegato nella produzione di arredamento. Presenta gradazioni tra il marrone e il giallo con picchiettature scure. Solitamente viene proposto in due versioni: solo con venature o con venature e nodi. Inoltre può essere lavorato superficialmente per assumere la caratteristica finitura tranché – o segata – dalla texture irregolare.
Cucina in legno o rovere sbiancato
Questo trattamento smorza e schiarisce la tonalità bruno-giallastra tipica del legno naturale conferendo alla superficie delle nuance tendenti al grigio-beige. In alcuni casi si parla di rovere sbiancato anche quando la naturale colorazione viene scolorita del tutto fino ad assumere un colore neve o ghiaccio, con venature e nodi in tonalità grigiastre.
Con questa finitura di rovere si possono abbinare varie sfumature di bianco, di grigio, colori accesi o polverosi, in base al tipo di ambiente che si intende creare.
Molti altri legni o laminati possono essere realizzati in versione “sbiancata”, tra questi il larice, l’olmo e il noce.
Cucina bianca e legno chiaro
La maggior parte delle essenze utilizzate nell’arredamento presentano – al naturale – una colorazione chiara con venature più o meno marcate di colore più scuro. Tra queste il rovere, il frassino, il larice e l’olmo sono molto apprezzate nell’ambiente cucina moderno. Pino, abete e castagno sono invece più ricercati in ambito rustico e country.
Si tratta di una combinazione cromatica molto amata ed anche molto versatile. Si adatta alla perfezione a qualsiasi stile, infondendo alla stanza un bell’equilibrio tra il calore del legno e la freddezza del bianco.
Decapata
Una finitura tipica dello stile classico, country, provenzale e shabby chic, il decapé ha un look accuratamente studiato per sembrare invecchiato. Quasi come se la patina del tempo e i segni dell’uso si fossero posati su un mobile originariamente candido, lasciando riaffiorare le venature del legno.
Cucina bianca e legno scuro
Per “legno scuro” possiamo intendere due cose. La prima: essenze che al naturale presentano tonalità dark come il noce, il wengé, l’ebano o il mogano (questi ultimi preziosissimi e raramente utilizzati per la produzione di arredi da cucina). La seconda: finiture applicate per scurire il supporto ligneo.
I trattamenti applicati a legni chiari per scurirli prendono vari nomi commerciali come: rovere scuro, rovere moro, olmo dark, rovere fumo, noce ardesia, rovere grigio, larice grafite, iris, navy, tabacco…
A differenza della laccatura a poro aperto queste non sono verniciature coprenti, ma sono invece mirate a mantenere visibili le gradazioni dell’essenza di base.
Le colorazioni più apprezzate sono quelle che virano verso il grigio, il nero e il marrone “castagna”. Tutte perfette ed estremamente raffinate se combinate con il bianco.
DA SAPERE
I laminati di alta qualità riproducono fedelmente tutte le finiture e i legni descritti. La cucina in legno massello è una scelta di pregio validissima anche in ambienti moderni, ma ci sono tantissime alternative, tra cui gli impiallacciati (sottilissimi fogli di vero legno applicati su pannelli di vari materiali) e i nobilitati.
Cucina in noce e bianca
Tra i legni scuri questo è probabilmente il più amato. Noce canaletto, europeo, nazionale, piuma, sono varietà elegantissime perfette per arredare una cucina moderna di cui sarà difficile stancarsi.
CUCINE BIANCHE BICOLORE
Cucina bianca e grigia
Inutile dire che le sfumature del grigio sono ben più di 50. Può essere grigio perla, grigio scuro, antracite, piombo, ferro, canna da fucile, grigio azzurro, polvere, ardesia, greige…
Con il grigio chiaro si crea quasi un tono-su-tono, mentre le varianti più scure rendono la cucina più formale ed elegante.
Cucina bianca e tortora
Parte della famiglia del grigio, ma più caldo, da diversi anni il color tortora la fa da padrone nell’interior design. Grazie a quella punta di marrone trova nel legno un alleato di classe.
Il tortora funziona molto bene anche in ambientazioni shabby chic molto femminili, dove il marmo bianco trova la sua perfetta collocazione. Grazie alle sue molteplici nuance e interpretazioni questo best seller è favoloso anche con il nero, con colori rosati come il cipria, con il beige e con un altro colore: il blu balena, amatissimo dagli italiani negli ultimi anni.
Cucina bianca e nera
Yin e Yang, bianco e nero. Un abbinamento decisamente basato sul contrasto ma che supera indenne la prova del tempo, mantenendo il primato delle combinazioni più amate. Armonioso chiaro-scuro sempre in voga, si svilupperà in configurazioni di ante bianche con top nero (o viceversa) oppure basi nere e pensili bianchi (o viceversa).
Modernissimo l’accostamento con dettagli acciaio e cromati. In questa composizione predomina il nero delle ante, mentre il bianco è utilizzato per il top e per tutto l’ambiente cucina.
Legno sbiancato, laccato grigio lucido e cemento nero: bellissima la combinazione con basi e colonne a contrasto.
L’aggiunta di maniglie dorate trasforma l’abbinamento bianco-nero. Nel progetto, una cucina in stile americano contemporaneo.
Cucina bianca e rossa
Colore stimolante ed energizzante, il rosso è un classico delle cucine moderne. Attenzione a non esagerare, soprattutto se l’idea è quella di una cucina dove il bianco è predominante. In questo caso scegli la nuance di rosso che meglio ti rappresenta (Ferrari, Valentino, corallo, magenta, bordeaux, terracotta…) e usala per pochi elementi.
Cucina bianca e gialla
Un po’ come il rosso anche il giallo è spesso associato al suo potere “energizzante”. Per questo motivo è un ottimo alleato in cucina, dove non si sta certo con le mani in mano! Il nostro consiglio è di usarlo a piccole dosi, collocate strategicamente.
Una soluzione per chi ama i blocchi di colore: un progetto con basi bianche e pensili gialli.
Cucina bianca e beige
Combinazione ton sur ton rilassante, perfetta se abbinata a grigi, legno chiaro, resina e corten. Ideale anche con tocchi di colore come nero, rosso corallo, mattone, terracotta, marrone, terra bruciata, blu, navy, ottanio, azzurro, giallo senape, verde bosco, petrolio, bosco, salvia, oliva, kaki.
Aggiungi una mensola colorata per dare un tocco vivace all’ambiente.
Cucina bianca e marrone
Meno diffusa negli ultimi anni ma sempre validissima, questa accoppiata può essere ricreata utilizzando un laccato marrone oppure un legno scuro o tinto.
Cucina bianca e blu
Il blu è tornato alla ribalta negli ultimi anni, in particolare nelle sue nuance più delicate e “polverose” come l’ormai celebre blu balena, l’avio, il Faded e il Dark Denim di Pantone. Ha un effetto calmante e insieme al bianco è la scelta perfetta per ambienti di ogni tipo: urban, stile marinaro o per la casa in montagna.
Per mantenere il bianco protagonista puoi aggiungere un tocco di blu solo nella maniglia a gola.
Qui sotto invece l’azzurro incontra il legno in due finiture: laccato poro aperto bianco e rovere scuro.
Cucina bianca e verde
E dopo il blu arriva il verde, non a caso. Due tonalità strettamente legate alla natura e correlate tra loro (giallo + blu = verde), ispirano calma e rilassamento, salute ed energia vitale. È vero che in cucina si lavora, ma è anche il luogo della casa dove possiamo dedicarci con amore al nostro benessere personale e a quello della nostra famiglia. Anche questa tinta ha conosciuto una rinascita negli ultimi anni, complice il verde smeraldo di Pantone (colore dell’anno 2013) e lo stile tropical jungle promosso dai blogger di settore. Sono loro ad aver aperto la strada ad un’infinità di sfumature. Tra le più amate: verde salvia, menta, oliva, petrolio e ottanio. Per chi vuole osare: verde mela o acido.
Ricorda: se ami questa tinta ma temi di stancarti o pentirti, lascia la cucina bianca e tinteggia le pareti di verde. Così potrai cambiarle quando vuoi.
Cucina bianca e acciaio
L’acciaio è solitamente scelto per il piano di lavoro: igienico, resistentissimo e dal look professionale. Semplicemente perfetto con ante bianche per un look minimal che non passa mai di moda.
Cucina bianca e arancione
Un’iniezione vitaminica che dà luce e un tocco informale a tutto l’ambiente, l’arancio trova il suo habitat naturale in cucina. Trasmette buonumore e secondo il Feng Shui è collegato all’ottimismo e alla socialità. Quale posto migliore di questa stanza della casa per il colore simbolo di convivialità?
Dal più vivace zucca, ai più caldi terra bruciata, ruggine e mogano, tutte le sue varianti si accompagnano benissimo al bianco e ai legni. Molto bello se completato da dettagli effetto corten, materiale che simula l’acciaio ossidato e che si è imposto negli ultimi anni sia nell’edilizia che nell’interior design.
Bianco, arancione e legno sono un accostamento che va per la maggiore.
CUCINA TUTTA BIANCA
Il bianco porta con sé innumerevoli vantaggi estetici che abbiamo visto all’inizio dell’articolo. È senza dubbio la scelta migliore per un open space e per chi è alla ricerca di una soluzione elegante, dallo stile senza tempo.
Il cosiddetto “bianco puro” o “ottico” è solitamente associato al RAL 9010 ma questa tinta ha migliaia di sfumature. Ghiaccio, avorio, latte, antico, fumo, crema, gesso, magnolia, perla, neve. E ancora, spostandoci a casa Pantone: i lattiginosi Sea Salt e Buttercream, il Brilliant White e le nuance come vaniglia, zucchero, cigno, tofu, cocco, gardenia…
Vediamo alcune opzioni.
Cucina bianca lucida
Le ante lucide più pregiate sono quelle laccate. Per un risultato uniforme e senza giunture la laccatura viene applicata a mano, omogeneamente, su tutti i lati dei pannelli che costituiranno i frontali dei moduli della cucina (ante e cassetti).
L’alternativa sono i melaminici, i laminati, i nobilitati e il policarbonato lucidi, meno delicati e più pratici.
L’anta lucida bianca viene particolarmente esaltata se scelta senza maniglie, con apertura a gola o con unghiatura. Se si desiderano delle maniglie meglio optare per modelli di dimensioni ridotte.
Cucina bianca opaca
Valgono le stesse considerazioni fatte per il lucido. Come questo anche l’opaco presenta due alternative: quella più prestigiosa della laccatura e quella più funzionale di laminati o pvc. Se si desidera una cucina tutta bianca dallo stile impeccabile, anche in questo caso consigliamo di non applicare maniglie.
Cucina in legno bianco
Abbiamo parlato di laccati e laminati bianchi, ma per un look total white si possono anche scegliere ante in legno laccato a poro aperto (o nobilitati effetto legno laccato). Questo tipo di verniciatura è coprente quindi l’effetto finale sarà omogeneo a livello cromatico, ma con le tipiche venature “scavate”.
DA SAPERE
Il legno bianco è ottenuto tramite verniciatura superficiale (laccatura) che può essere completamente uniforme oppure con venature sui toni del grigio.
Ecco un esempio:
Cucina effetto cemento bianco
Tra le finiture più innovative troviamo gli effetti cemento che possono essere ottenuti tramite laminati stampati o, per cucine di maggior pregio, con eco-resine (Keracoll). La superficie di queste ante si presenta lievemente disomogenea al tatto, con imperfezioni e segni che riproducono il cemento spatolato o grezzo.
Per amanti del marmo chiaro (solitamente Carrara o Calacatta) il consiglio è di applicare questo materiale sul piano e sul paraschizzi.
Esistono anche materiali che imitano il marmo (laminati e hpl) che sono stati concepiti per ottenere ante effetto pietra. Il vantaggio dell’hpl è l’elevatissima resistenza e la possibilità di integrare il lavabo nel top a costi meno proibitivi rispetto al vero marmo.
Splendido anche in cucine ispirate allo stile country o provenzale rivisitate in chiave contemporanea.
Cucina bianca con isola o penisola
Se la lineare è più facile da personalizzare, quando entrano in gioco elementi come l’isola bisogna trovare il giusto equilibrio. Se il monocolore totale non fa per te, dovrai scegliere un abbinamento diverso, in tal caso puoi prendere ispirazione dalle varie combinazioni che abbiamo proposto in questo articolo.
Anche per la penisola vale lo stesso consiglio che abbiamo dato per l’isola: o tutto bianco, o penisola in altro materiale / colore. Potresti abbinare il bancone al top delle cucina oppure scegliere un materiale completamente diverso dal resto, come ad esempio un legno.
Singoli elementi bianchi: piano ed elettrodomestici
Indipendentemente dal colore delle ante, puoi usare il bianco anche solo su singoli elementi come il top, la penisola, il bancone snack, gli elettrodomestici e il lavello.
11 esempi di top, fornello o lavello bianchi
top bianco con lavello e piano a induzione bianchi
top bianco lucido con lavello integrato e bianco opaco con lavello a incasso in acciaio
top bianco con fuochi e lavello in colore / materiale diverso
elettrodomestici bianchi
penisola snack / tavolo bianchi
Maniglie sì o no? E quali?
Una cucina moderna bianca può essere scelta con o senza maniglie. La scelta è puramente soggettiva. Le opzioni sono:
anta senza maniglie con gola / unghiatura / profilo metallico: estetica moderna e minimal, ideali anche nello stile nordico contemporaneo
anta a telaio: ideale per ambientazioni country chic, provenzali o classico – contemporanee, con maniglie adatte allo stile preferito, o senza maniglie (unghiatura integrata, push pull…)
maniglie applicate: i modelli sono talmente tanti che l’anta con maniglia è la scelta perfetta sia per chi predilige un mood moderno, scandinavo o industriale, sia per chi preferisce il classico. Si avranno a disposizione maniglie in metallo cromato, satinato, laccato, verniciato, e dalle forme più disparate. La differenza sarà estetica, ma in alcuni casi anche funzionale. Pensa al cosiddetto interasse o “passo” della maniglia (ovvero lo spazio in cui si possono inserire le dita per aprire/chiudere): può essere più o meno largo, influendo così sull’ergonomia di utilizzo di ante e cassetti, sulla facilità di apertura e sul comfort di impugnatura. Ultimo dettaglio: prima di scegliere una maniglia pensa anche alla facilità di pulizia e igienizzazione
Ecco alcuni esempi di anta senza maniglia (unghiatura o gola) e di maniglie applicate (stile moderno, industriale e classico).
Recap: tutti i materiali e le finiture per cucine bianche
Che le tue preferenze vadano per il moderno, il contemporaneo o il classico, sappi che i materiali sono gli stessi. Facciamo un riassunto:
Ante bianche
laccate: opache o lucide
legno: massello o impiallacciato laccato (a poro aperto, sbiancato, decapato, spazzolato, tranché…)
Quando scegli l’anta pensa al tuo stile di vita, a quanto userai la cucina e a chi la userà. Non focalizzarti solo su estetica o budget, pensa invece a fare un investimento a lungo termine che sia in grado di soddisfare i tuoi gusti e le tue esigenze nel corso del tempo. Chiediti se ti piacerà quella maniglia tra 5 anni, se quel materiale sarà difficile da pulire, se aloni e ditate saranno più visibili o meno, se prevedi di cambiare casa…insomma, scegli il materiale più performante in base alle tue specifiche necessità e al tuo “lifestyle”, ma ricorda che stai investendo in uno degli arredi più importanti e utilizzati della casa.
Piani di lavoro bianchi
solid surface (chiamati anche Corian, DuPont): mix di minerali, resine e polimeri acrilici, pigmenti. Plasmabile a piacere, privo di giunture, non poroso, inerte, igienico e antibatterico. Sensibile al calore troppo elevato e ai graffi, ma rinnovabile. Può avere vasca integrata
pietra sinterizzata (chiamata anche Dekton): miscela di minerali e inerti (vetro, materiali ceramici, silicio, argilla…) ultra compattati attraverso un processo ad alta tecnologia che prevede la metamorfosi accelerata dei minerali attraverso elevate temperature e alta pressione. Stabile nel tempo, resistentissimo a macchie, graffi, abrasioni e incisioni, fuoco, sbalzi termici, raggi UV, acqua e umidità, prodotti chimici aggressivi. Giunture invisibili, può avere vasca integrata
gres porcellanato (chiamato anche Laminam): materiale composto da lamine ceramiche (argille, sabbie, pigmenti) e resine compattate attraverso pressatura e cottura a 1200°C. Impermeabile, anti macchia, resistente a graffi, calore, raggi UV, facile da pulire, antibatterico, ecologico. Monolitico, con giunture poco visibili, può avere vasca integrata.
Laminam è un marchio che ha sviluppato un materiale ceramico contenente caolino (componente della porcellana) di ultima generazione, ecosostenibile e dalle straordinarie proprietà. Utilizzato anche in architettura e edilizia, offre elevata impermeabilità e resistenza a sollecitazioni meccaniche, abrasioni, prodotti chimici, sbalzi termici, raggi UV, muffe. Opaco o lucido, può avere vasca integrata
quarzo resina (chiamato anche Okite): composizione di quarzi naturali, vetro, sabbie, inerti e resine. Non poroso, antibatterico, resistente a calore e urti, liquidi e macchie, facile da pulire. Teme prodotti chimici aggressivi. Può avere vasca integrata
marmo e pietre: esistono numerose varianti nel colore bianco e simili, caratterizzate dalla presenza di venature e imperfezioni tipiche dei materiali naturali. Carrara e Calacatta sono i due marmi bianchi più conosciuti. Sono superfici resistentissime e pregiate, ma possono anche essere molto delicate. Attenzione a calcare, candeggina, macchie di olio e limone, liquidi colorati. Possono avere vasca integrata
Fenix: materiale composto da carta impregnata internamente con innovative resine termoindurenti, ed esternamente con resine acriliche. Viene sottoposto a trattamenti nanotecnologici e ad un processo di polimerizzazione a freddo. L’evoluzione in Fenix NTM ha portato alla creazione di una superficie compatta super-opaca, impermeabile, resistente ai graffi, al calore secco, a solventi, igienica, riparabile, antimpronta e piacevolissima al tatto. Può avere vasca integrata
HPL: (High Pressure Laminate = laminato ad alta pressione) un laminato stratificato tecnologico costituito da un pannello rivestito da strati di carta impregnati di resine, e poi compattati attraverso pressatura con calore e alta pressione. Resistente a graffi, impermeabile, igienico, teme il calore di oggetti roventi, i detergenti acidi e per metalli, va sempre asciugato con cura. Permette elevata personalizzazione del piano di lavoro e può avere vasca integrata
laminati: rivestimento superficiale costituito da fogli impregnati di resine melamminiche applicato a una base in truciolare, mdf altro materiale. L’overlay (il foglio protettivo in superficie) ricopre il foglio decorativo sottostante che può essere bianco o di qualsiasi altro colore, può imitare il legno, la pietra, il cemento, il marmo. Il piano in laminato bianco è la scelta più pratica, funzionale ed economica. In ogni caso un laminato di alta qualità garantisce elevate performance in termini di resistenza all’usura. Teme detergenti aggressivi, calore e umidità elevati, deve essere asciugato attentamente. Non può avere vasca integrata
Gli stili che meglio interpretano il bianco sono…tutti. Come abbiamo già detto, stiamo parlando del colore più versatile che ci sia: sempre attuale, abbinabile a qualsiasi colore o materiale, adattabile a qualsiasi tendenza. Fallo tuo e interpretalo come più ti piace, solo in questo modo avrai una casa davvero personalizzata e che ti rispecchia.
Hai bisogno del consiglio di un arredatore esperto? Clicca qui sotto e raccontaci cosa stai cercando.
Trame, effetti ottici e intrecci di linee affascinano con la loro stessa rappresentazione
AntonioLupi è da sempre riconosciuto come leader di stile nell’ambiente wellness domestico per bagni da copertina. L’estetica ed il design del brand colpiscono notevolmente ed era giunta l’ora di aggiungere un tassello alla lunga lista di prodotti che compongono il puzzle di eleganza e decor. Il potenziale di questa azienda ha concesso la possibilità di espandere le sue competenze oggi anche al di là dell’ambiente bagno arrivando ad utilizzare anche il tessuto.
Ecco che per AntonioLupi arriva Tramato, una collezione dedicata ai tappeti, uscendo dai canoni del bagno e disponendosi in altri locali della casa. Si unisce alla precedente proposta di carte da parati con un gioco di geometrie contenute, nel vero senso della parola, proprio nei bordi del tappeto pur spostando il disegno su una nuova superficie, questa volta orizzontale.
La collezione Tramato è composta da 16 referenze, tutti sono realizzati con velluto stampato per mezzo della tecnica tufting e rientrano nel concept più ampio di “Tra le righe” firmato da Gumdesign.
I tappeti Tramato si uniscono alle carte da parati per completare l’aspetto decorativo della stanza facendo da nuovi protagonisti a fianco di docce, sanitari e mobili bagno.
Tramato per AntonioLupi è una vera e propria decorazione a pavimento fatta di trame, effetti ottici e intrecci di linee per un continuo movimento che gioca con il bianco ed il nero.
I due colori non colori compongono un gioco di volumi e profondità, un effetto ottico che caratterizza lo spazio. La sagoma del tappeto, non più solo rettangolare, accentua questo effetto grafico.
Inspire Design, Milano Re-Design City, dal 28 settembre al 10 ottobre 2020
Il Distretto Durini c’è e si ripropone in maniera sinergica e coesa quale distretto del Design in centro città, forte dell’alta concentrazione a pochi passi l’uno dall’altro dei flagship store delle importanti aziende di settore aderenti all’associazione Milano Durini Design.
Una RE-START allargata a 2 settimane, dal 28 settembre al 10 ottobre, con presentazione di prodotto e di ambienti esclusivi che si potranno ammirare presso i vari showrooms e/o attraverso le piattaforme digitali appositamente dedicate.
Una parentesi di sinergia e di lavoro condiviso in un momento difficile, ma che deve essere altresì l’occasione per riaffermare ancora una volta l’importanza del valore associativo e del ruolo primario che le “aziende di Design” presenti in città rivestono in ambito nazionale ed internazionale.
Il Distretto Durini, promotore di questa ferma volontà di ripresa, si attiverà a riguardo con progettualità ed innovazione, contribuendo nel dare un forte segnale di presenza e di contenuto alla città di Milano, all’Europa, al Mondo, presentando, nella cornice di MILANO RE-DESIGN CITY, quanto non è stato possibile scoprire al Salone dal Mobile 2020.
Gli showrooms per l’occasione si trasformeranno in veri “atelier di bellezza diffusa” in cui si potrà nuovamente respirare la leggerezza del lifestyle tra i più esclusivi al mondo: Inspire Design.
Durini Design District è il distretto milanese riconosciuto in ambito nazionale ed internazionale come il cuore del Design in centro città, forte dell’importanza e del prestigio dei brands iconici presenti, rappresenta la tappa obbligata per chi ricerca l’esclusività del design all’insegna del lifestyle tra i più esclusivi al mondo. L’associazione Milano Durini Design è aperta a chiunque voglia farne attivamente parte.
L’Italia è famosa in tutto il mondo per il suo raffinato artigianato tramandato da generazione in generazione ma anche per l’elegante creatività e l’abilità di progettare design che attraversano il tempo. In Italia ci sono molte imprese a gestione familiare che sono riuscite a raggiungere una clientela internazionale. Versace, Brunello Cucinelli, Trussardi, Natuzzi sono solo alcuni dei marchi creati da famiglie nel nostro paese: dopo tutto sappiamo tutti che gli Italiani sono persone di famiglia.
Queste imprese sono arrivati al successo, sono sopravvissute e hanno imposto il loro nome perché sono riusciti a mantenere la qualità di quello che producono ma anche a stare al passo del tempo anche grazie a collaborazioni illustri.
Fornace Brioni è stata creata nel 1920 dalla famiglia Brioni e fin da allora produce pavimenti in terracotta. La fabbrica è vicino Mantova, a Gonzaga ed è ancora dalla quarta generazione della famiglia (Alessio e AlbertoBrioni).
Fornace Brioni sta vivendo un periodo di estrema popolarità grazie alla loro storia nella produzione della terracotta e grazie anche al matrimonio con l’architetto Cristina Celestino, direttore creativo del brand dal 2007.
Cristina Celestino ha disegnato alcune collezioni per Brioni: Scenograficaprende inspirazione dalle scenografie Barocche;Giardino delle Delizie è ispirata delle grotte dei giardini rinascimentali; Giardino all’Italiana è basato dall’idea di disegnare la natura.
A seguire alcune immagini delle collezioni di Fornace Brioni disegnate da lei. Non sorprende se sono così diffusamente instagrammate.
Spesso mi capita di vedere in un negozio dei prodotti particolari, ed altrettanto spesso mi chiedo se i materiali che li compongono siano sicuri e senza tempo… La domanda che ancor più spesso mi pongo è se anche altri come me siano attenti e corretti nella selezione del materiale per la realizzazione delle creazioni artigianali. Da qui è nata la necessità di creare una zona in questo sito che descrivesse materiali e le certificazioni di qualità già esistenti in letteratura.
Come riconoscere materiali sicuri dalle certificazioni di qualità
Ogni prodotto destinato alla grande distribuzione, e realizzato industrialmente (non in modo artigianale) possiede delle certificazioni che ci permettono di riconoscere un prodotto sicuro e non dannoso alla nostra salute. Questo sistema di certificazioni è fondamentale per la tutela dei consumatori.
Per chi acquista è necessario saper leggere e comprendere il significato dei vari codici che identificano le certificazioni per poter scegliere dei prodotti in modo sicuro ed ecosostenibile.
Le certificazioni più importanti sono:
LGA (TÜV)
OEKO-TEX
REACH
ISO9001:2015
ISO14001:2004
ISO50001:2011
DS/OHSAS 18001:2008
LGA (TÜV)
La certificazione LGA è TÜV SÜD certifica la conformità agli standard internazionali e/o ai requisiti stabiliti dall’ente stesso. E’ una certificazione riconosciuto a livello globale e viene rilasciata dopo un programma di verifica e ispezione prevede una ispezione annuale di controllo sulla produzione.
OEKO-TEX
La certificazione OEKO-TEX è un sistema di controllo internazionale delle materie prime, semilavorati e i prodotti finiti del settore tessile per ogni step di lavorazione. E’ il sistema di certificazione più diffuso e mira a prevenire reazioni avverse causate da materiali potenzialmente contaminati da sostanze tossiche. Sono certificabili tutti i componenti del prodotto finito come filati greggi, filati tinti finiti, tessuti, maglie, accessori come bottoni, cerniere, etichette. Il settore comprende articoli di abbigliamento di tutti i tipi, tessuti da casa e arredamento, biancheria da letto, spugne.
Un prodotto certificato è privo di metalli pesanti, coloranti tossici, sostanze utilizzate nelle colture agricole (glifosato, pesticidi, diserbanti), sostanze cancerogene come la formaldeide, ftalati, benzene ecc. Per approfondimenti leggi la nostra rubrica sui tessuti tossici.
REACH
La certificazione REACH è una normativa ambientale tra le più complete e avanzate realizzate dall’Unione Europea. L’obiettivo è quello di valutare tutti i rischi che possono derivare dalle sostanze chimiche. Le analisi di laboratorio sono condotte sempre da terzi.
ISO9001:2015
La certificazione ISO9001:2015 è una serie di normative internazionali per i Sistemi di Gestione per la Qualità (SGQ), pubblicata dall’ISO (International Organization for Standardization). La norma è stata aggiornata l’ultima volta nel 2015. Questa normativa permette di mantenere i requisiti di qualità nel tempo.
ISO14001:2004
La certificazione ISOv14001:2004 è una normativa internazionale con adesione volontaria, applicabile a qualsiasi tipologia di organizzazione pubblica o privata. Questa normativa specifica i requisiti di un sistema di gestione ambientale (SGA).
ISO50001:2011
La certificazione ISO50001:2011 riguarda i sistemi di gestione dell’energia, ne stabilisce i requisiti e le linee guida per migliorare in modo continuo le prestazioni energetiche di produzione.
DS/OHSAS 18001:2008
La certificazione DS/OHSAS 18001:2008 garantisce la sicurezza e la salute dei lavoratori regolamentando il rispetto delle norme vigenti. Questo sistema è integrato alla gestione ambientale (ISO14001:2004).
Tutte queste certificazioni mirano alla tutela del consumatore e dell’ambiente. E’ nostro dovere comprenderle e selezionare i prodotti in base alle certificazioni fornite dai produttori. Orientiamoci a scelte ecosostenibili per garantire alle generazioni future un mondo migliore.
Progettare un ampio spazio esterno può sembrare facile.
Quando si ha molto spazio, si può pensare che vada bene qualsiasi cosa.
Invece è sempre bene tenere a mente i seguenti suggerimenti per poterlo arredare con funzionalità, eleganza e equilibrio tra grandezza degli arredi e passaggi.
Una funzione ad ogni area
Decidi in pianta quale funzione deve avere ogni area del terrazzo o giardino che ti appresti ad arredare.
In questo mio progetto che vedi nelle immagini, ho delimitato degli spazi con funzioni ben precise:
area con tavolo da pranzo: vicino alla cucina, in modo che sia facilmente accessibile
area pattumiera: ancora più vicino alla cucina, in modo da non avere tutti i bidoni in casa tutto l’anno. Quest’area dovrà essere opportunamente nascosta con un mobile su misura o scegliendo dei bidoni di design. Nessuno mai ci pensa, ma per me è essenziale avere la pattumiera fuori e non in cucina!
area conversazione: dedica un’area conversazione separata dalla zona pranzo
area lettini/piscina: nel mio progetto non è stata inserita alcuna vasca idromassaggio o piccola piscina, ma ho comunque riservato uno spazio per i lettini
Di quanta privacy hai bisogno?
Punto fondamentale per capire in quale area dovrai/vorrai inserire opportune coperture per garantire privacy.
Nel mio progetto, c’è un’esigenza di privacy nell’area dove vedete la zona conversazione con divanetti e la zona dei lettini.
Per la zona conversazione ho scelto un gazebo autoportante in alluminio verniciato, che ha la possibilità di aggiungere tendaggi, in modo da proteggere anche dal sole e eventuale vento di lieve entità. La struttura è di Kettal.
Ai lati del gazebo, ho optato per due paravento di design, del brand Roda.
Garantisci sempre la giusta copertura alla zona pranzo
Se vuoi gustarti colazioni, pranzi e cene all’aperto, devi garantire una giusta copertura alla zona pranzo.
Possibilmente una copertura con tenda motorizzata, apribile e richiudibile all’occorrenza, anche sul lato più esposto.
@easyrelooking
Non dimenticarti dell’illuminazione
L’illuminazione per l’esterno è fondamentale tanto quanto quella interna di casa! altrimenti al calar del sole vi ritroverete a non vedervi più in faccia.
L’area pranzo deve avere un’illuminazione diffusa e omogenea, dovete poter vedere bene cosa state mangiando.
L’area conversazione può avere luci più soft ma deve comunque garantire una buona visuale.
Punti di passaggio o fioriere possono essere evidenziati da faretti a pavimento.
Nel mio progetto, le lampade a parete da esterno sono di Flos, mentre i tavolini che si trasformano in lampade (senza fili) sono di Vibia.
Novello presenta Oblon, i nuovi lavabi che evocano le scatole da tè giapponesi disegnati da Stefano Cavazzana
Ispirati ai tradizionali barattoli giapponesi con doppio coperchio per la conservazione ottimale del tè, i lavabi del sistema Oblon si distinguono per il bordo superiore formato da uno o due anelli spessi, proposti in delicati colori, che si incastrano perfettamente con la parte superiore del bacino. Il risultato è un lavabo unico, dal bacino capiente, lineare nella costruzione e curato nei dettagli.
Doppio colore, contrasti che si amano
Gli elementi ad incastro (lavabo + uno o due anelli si impilano senza accessori aggiuntivi) danno vita ad un originale e armonico gioco dicotomico di colori. La palette, infatti, presenta una scala cromatica dai toni zen che è possibile scegliere a piacere sia per il lavabo che per gli anelli, a contrasto o ton sur ton. Il Teknorit, materiale eletto per questa collezione, è proposto infatti in bianco, panna, cappuccino, grigio chiaro e grigio cemento.
Sistema Oblon
Non solo lavabi ma un vero e proprio programma. Il sistema Oblon, infatti, oltre ai catini prevede diversi altri elementi d’arredo per la stanza da bagno come il vassoio del lavabo che diventa un comodo beauty, mensole, consolle, contenitori, specchi dotati di porta tablet/smartphone, sgabelli che possono essere usati anche come porta-salviette, aste attrezzate con portabiti e tanto altro. Il tutto per dar vita a composizioni estremamente personalizzabili e originali.
Novello
Rigore geometrico, sartorialità e grande attenzione ai dettagli. Le collezioni arredo bagno di Novello evidenziano il cammino di ricerca di azienda e designer, improntato alla realizzazione di prodotti che uniscono funzionalità e uno stile mai seriale interpretati dalla cura dei particolari e dalla scelta di nuovi materiali, finiture e nuance inaspettati.
Situato in posizione dominante su una punta dell’isola ancora grezza e pura, il Wild Hotel è un capolavoro di design dove vivere un’esperienza indimenticabile.
Bello e selvaggio, lo spirito di questo hotel 5 stelle, affacciato sulla spiaggia di Kalafati, coniuga tradizione e contemporaneità. Circondato dalla natura incontaminata il Wild Hotel è una vera e propria oasi di relax per dormire, rilassarsi, ricaricarsi, leggere, meditare e godere dei fantastici spazi all’aperto.
Per alcuni ambienti sono stati scelti gli arredi Baxter della collezione Open Air disegnati da Paola Navone dove le pelli, morbide e accoglienti ma allo stesso tempo di grande carattere, vengono accostate a materiali come il rame e il giunco di Manila. Pelli morbide, naturali e avvolgenti come tessuto lavorate per stare all’aria aperta e per regalare quella sensazione di coccola. I colori che tingono gli arredi e che prevalgono in tutta la struttura sono quelli del blu e di tutte le nuances dei colori della terra; sfumature che richiamano i colori della natura dell’isola.
Il segreto di un relax memorabile risiede sicuramente nella massima attenzione ai dettagli, non solo degli arredi. I rivestimenti e le finiture sono realizzati mediante delle lavorazioni artigianali e i materiali scelti, sempre di alta qualità, rispettano la naturalezza della materia prima. La vista dalle camere è semplicemente mozzafiato.