Oggi vi voglio mostrare gli interni di due progetti di appartamenti in stile asiatico il primo più tipicamente industriale dagli spazi fluidi ed il secondo in stile contemporaneo, suddiviso in maniera tradizionale.
In entrambi gli appartamenti la palette di colore dominante è legata alle diverse tonalità di verde. Di primo acchito entrambi i progetti vi potrebbero sembrare molto lontani dagli stili delle case a cui siamo maggiormente abituati uno fra tutti quello nordico.
Vi dò ragione ma il gusto, deve nutrisi di stili e spunti sempre nuovi e diversi, dobbiamo lasciarci suggestionare da linee, forme, materiali e immagini come accade quando si approccia l’arte o la musica per poi affinare il nostro gusto e immaginare nuovi scenari.
Lo studio di architettura Anna & Eugeni Bach progetta la conversione di una vecchia fabbrica di cioccolato in abitazione e studio
Nel centro urbano della cittadina di La Bisbal, in Spagna, si trova una vecchia fabbrica di cioccolato risalente alla fine del XIX secolo, caratterizzata da un’architettura molto particolare che rende lo spazio davvero unico.
L’edificio, con una facciata in pietra, si sviluppa su tre piani ognuno dei quali realizzato con una tecnica diversa. Al piano terra delle travi di ferro sostengono una serie di volte catalane. Al primo piano le travi di ferro sostengono un bellissimo soffitto in legno. Sopra, nel monolocale indipendente, grandi tronchi di legno sostengono una sottile lastra di mattoni rifinita con un tetto di tegole di ceramica.
Il progetto adatta quello che inizialmente era uno spazio industriale ad abitazione e studio per una famiglia che apprezza il carattere originale dell’edificio. In corso d’opera sono state apportate piccole modifiche per mantenere il più possibili intatte le caratteristiche originali dell’edificio, nonostante la nuova distribuzione spaziale abbia richiesto ambienti più piccoli. La scala originale è stata preservata e una seconda è stata aggiunta all’estremità opposta dell’edificio. In questo modo, i diversi membri della famiglia possono godere di una parte della casa in piena autonomia e con un buon livello di privacy.
Tenendo conto del fantastico clima mediterraneo, gli spazi esterni sono stati adattati al nuovo uso. Una piccola piscina è stata inserita al centro del patio.
Best in table è un marchio Made in Italy che si occupa di prodotti di uso quotidiano andando a sostituire il tessile in ambito domestico e la carta su larga scala per convertire l’abitudine dello spreco su tovaglioli, teli, piccole salviette. I suoi prodotti sono monouso, o spesso riutilizzabili, creati con un “tessuto non tessuto” che una volta gettato non si disperderà come un comune rifiuto.
Innovazione e stretto contatto con il cliente sono i suoi valori essenziali che rendono concreta ogni richiesta fatta di personalizzazioni e unicità, anche grafica. Valore aggiunto non di minore importanza è la scelta di una lavorazione ecosostenibile vista come opportunità di scoperta verso nuovi orizzonti unendosi alle aziende che percorrono questa via di grande cambiamento.
Vogliamo prendere proprio quella parte di produzione rivolta al mondo dell’ecologia perché oggi più che mia ci rendiamo conto del valore che il Pianeta possiede, un valore da non trascurare.
Il Bio Bamboo
Nel rispetto della terra che ci ospita Best in Table sceglie di creare Bio Bamboo un materiale biodegradabile e compostabile su cui stampare con inchiostri a base d’acqua per decorare le nostre tavole; anche il cellophane che fa da involucro ai pacchi di tovaglioli è biodegradabile, si cura ogni singolo pezzo. In Bio Bamboo troviamo un’offerta ampia di tovaglioli, tovagliette, runner, lisce o decorate con pattern o frame. La possibilità di personalizzazione avvicina Best in Table a tante realtà dalla ristorazione all’hotellerie che riconoscono le qualità del prodotto con il valore aggiunto tanto da farlo proprio entrando nel branding dell’ospitalità.
Towellness
Siamo abituati a vedere prodotti di questo tipo proprio nelle strutture alberghiere, primi clienti effettivi di Bit per questo genere di accessori, ma non è un cliente esclusivo, sfatiamo questo mito.
Towellness è un asciugamano, una salvietta, anche un telo mare comodo per tutti, anche in casa. Anche lui è biodegradabile al 100% per uno perfetto equilibrio di pulizia ed igiene. È un elemento versatile e di design.
E se si tratta di design non può che essere accompagnato da un portaoggetti del suo calibro e firmato. Guzzini si presenta come partner ed è stato scelto per essere abbinato a Best In Table perché oltre alla sua storicità vanta anche delle caratteristiche comuni alla filosofia Bit: si inserisce perfettamente nel contesto alimentare, igienico ed offre pezzi BPA free e totalmente riciclabili.
Il messaggio è quello di avvicinare il consumatore medio alla comprensione del valore di questo pianeta, della necessità che possa avere di mantenersi sempre vivo e attivo. Siamo noi responsabili della sua sorte e abbiamo la facoltà di poter migliorare il suo status ogni giorno, anche con piccole scelte, Best In Table ce lo ricorda.
Quali sono le più recenti e innovative tendenze d’arredo per la camera da letto consigliate dagli esperti di interior design? Abbiamo fatto una ricerca sui migliori consigli per arredare l’area notte di casa ed ecco i nostri consigli selezionati per abbinare gli ambienti con gusto e stile. Abbiamo selezionato quelli più amati dagli esperti e non vediamo l’ora di svelarteli tutti!
Spazi pratici
Lo spazio, oggi più che mai, deve essere pratico. Molti spiegano questa tendenza in correlazione con un recente cambio di attenzione verso la sostenibilità e, per questo, le case più alla moda sono arredate con complementi minimali. Questo rende le abitazioni facili da pulire, pratiche da vivere e confortevoli per la mente. È stato dimostrato, infatti, che un ambiente ordinato favorisca il buon umore, la concentrazione e la produttività. Per questo in camera la scelta prediletta è il letto alla francese, sia 140×190 che matrimoniale, con il suo capiente contenitore. L’organizzazione degli spazi in ottica minimale, infatti, passa soprattutto per gli organizer nascosti.
Forme geometriche
Come decoriamo le stanze da notte? La tendenza più popolare vede come protagoniste indiscusse le decorazioni a forme geometriche che trovano spazio sui muri, sulla biancheria, sui tendaggi e perché no, anche sui pavimenti. Il 2020 è l’annata di spicchi e quadrati che creano effetti ottici ampi, confortevoli e ordinati. Le forme geometriche rientrano nella tendenza a mantenere un ordine dell’ambiente tale da rendere le stanze accoglienti, spaziose e rilassanti per chi ci vive. Le forme geometriche conciliano il sonno e danno un tocco ordinato anche alle stanze dei confusionari di professione e per questo sono la scelta decorativa vincente del 2020.
Rivestimenti in velluto
I letti con il rivestimento morbido sono in assoluto la scelta più apprezzata dalle persone e anche dagli esperti d’arredamento. Ma non è tutto perché i letti e le poltrone imbottite sono alla moda solo se il tessuto scelto sarà il signor velluto. Morbido, versatile e avvolgente è stato eletto come il tessuto più amato del 2020 e questa tendenza potrebbe perdurare anche per il prossimo anno. Quali sono i colori prediletti? Per i rivestimenti di letti e poltrone gli esperti hanno messo sul podio il verde brillante, il rosa pastello e l’arancione secco.
Nuance neutre
Il 2020 è anche l’anno delle grandi contrapposizioni di colore dove, come vedremo, l’effetto più ricercato è quello del contrasto. Quanto alle colorazioni complementari scelte per l’arredo delle camere da letto vincono le nuance neutre fredde e calde da abbinare a contrasti che risaltino i dettagli dell’arredo come maniglie, bordi e spigoli.
Colori a contrasto
Infine tornano a fare capolino i grandi contrasti tra i quali spicca prevalentemente quello bianco/nero. Il modo di abbinare dei colori a contrasto prevede l’utilizzo della tonalità più chiara per i dettagli e quello della tonalità scura per tutto il resto. Sedie e divani neri a cuscini bianchi sono l’esempio più apprezzato per l’arredo di living room e camere da letto a cui abbinare tessuti morbidi, ordine e praticità nella distribuzione degli spazi.
La giusta illuminazione degli ambienti domestici è un aspetto da tenere in grande considerazione per la vivibilità della casa.
Una stanza ben illuminata è più “sana”, allegra e soprattutto viva e vivibile.
Oggi, illuminare in modo corretto i vari ambienti della casa significa dover tenere conto di molteplici aspetti, non soltanto il tipo di luce, la posizione o l’ampiezza degli ambienti ma anche, ad esempio, i costi che si devono affrontare, l’attenzione per il risparmio energetico e per l’ambiente.
Per assicurarsi di non avere brutte sorprese sulle bollette è importante, innanzitutto, confrontare le diverse offerte luce, in modo tale da poter scegliere quella più adatta alle proprie esigenze e alla tipologia di consumi.
Oltre a ciò, è possibile risparmiare sul consumo di energia facendo delle scelte consapevoli, come la sostituzione delle lampadine classiche con luci a LED.
Le lampadine a LED sono notevolmente più durature e altrettanto efficaci e, a differenza delle classiche, possono anche essere recuperate e riparate.
Possono poi adattarsi a qualsiasi tipo di illuminazione: lampadari a sospensione, lampade da tavolo ma anche fari e faretti da incasso, possono essere usate in qualsiasi ambiente.
Inoltre, oramai non hanno più costi considerevoli come in passato, sono molto più diffuse ed economiche; utilizzare esclusivamente lampadine a LED porterà ad un notevole risparmio sul lungo termine.
Per ottenere l’illuminazione perfetta per la propria casa non c’è bisogno di illuminare a pieno giorno tutti gli ambienti, piuttosto, è meglio scegliere in modo accurato “come” illuminare, in modo tale, ad esempio, da valorizzare anche gli arredi.
È importante saper scegliere i punti luce migliori, così da sfruttare al massimo la fonte di luce che si ha a disposizione, in questo modo si evitano gli sprechi e di non illuminare a sufficienza gli spazi.
Se non ci si sente sicuri di come fare si può sempre ricorrere al parere di un consulente specializzato, come un architetto, che sarà in grado di conciliare alla perfezione l’aspetto estetico con quello funzionale.
Ecco delle linee guida essenziali per farsi un’idea di come illuminare al meglio i diversi ambienti della casa:
– per quanto riguarda la cucina, ad esempio, occorre ricordarsi che si tratta in primis di un ambiente necessario ed operativo, pertanto l’aspetto funzionale deve prevalere su quello estetico. Nel caso della cucina pertanto, il focus dell’illuminazione deve ricadere sul piano cottura che deve essere ben illuminato con luce diretta e di conseguenza senza zone d’ombra, che possono risultare anche pericolose.
– per quanto riguarda invece la zona relax, ovvero il soggiorno, sono consigliabili più fonti di luce indiretta. Se ci si trova sul divano a leggere un libro o a vedere un film dei piccoli fari ben posizionati o una lampada da terra sono più che sufficienti per illuminare la stanza. In questo caso, mantenere la luce tenue e soffusa è la scelta migliore in quanto favorisce il rilassamento senza affaticare gli occhi.
– nella sala da pranzo, invece, meglio evitare di usare solo luce indiretta, essendo questo solitamente uno degli ambienti più ampi della casa, c’è il rischio che la luce si disperda e che il tavolo, focus della stanza, non sia adeguatamente illuminato.
– nel caso del bagno sono invece necessarie due fonti di illuminazione, una generale per tutta la stanza e una per lo specchio.
Per la luce generale è meglio puntare sulle tonalità naturali, ma l’illuminazione più importante è quella che riguarda lo specchio. Puntate una luce frontale, è inoltre opportuno evitare apparecchi dotati di vetri che possono alterare i colori della stanza, in quanto possono creare fastidio durante i momenti di cura della persona, come ad esempio l’applicazione del make up.
– per quanto riguarda le camere, si raccomanda di evitare l’errore, piuttosto comune, di esagerare con la luce. Si tratta di uno degli ambienti più intimi in cui si passano più che altro le ore serali, una luce soffusa, naturale e indiretta è più che sufficiente. Se necessario, si può puntare la luce sulla zona dell’armadio, in quanto necessita di maggiore visibilità.
Un consiglio funzionale è quello di non collegare tutte le luci di un ambiente ad un unico interruttore, ciò infatti vuol dire non poter regolare la luminosità nell’ambiente e consumare tanta energia in più rispetto al necessario.
Le luci a LED hanno il considerevole vantaggio di poter essere regolate, così da poter aumentare o ridurre di intensità. Come? Grazie a dei dimmer, cioè dei regolatori di luce appunto che possono essere applicati direttamente sull’interruttore.
Con alcuni dimmer, oltre all’intensità della luce è possibile anche regolare la tonalità di bianco o cambiare colore.
Si tratta di uno dei dispositivi essenziali se si punta ad avere una casa Smart, ossia dotata di un sistema che gestisce in maniera intelligente le risorse domestiche.
I dimmer, così come altri dispositivi di illuminazione, possono essere usati anche da remoto con lo smartphone attraverso l’uso di app.
Si possono anche accendere e spegnere le luci cliccando sullo smartphone o con comando vocale, e anche se non si è in casa!
Si possono, infine, anche applicare sensori che percepiscono il passaggio della persona e si accendono solo quando necessario per poi spegnersi una volta che la stanza è di nuovo vuota.
Redefining Workspace è un’iniziativa di ATIproject per fornire risposte concrete a esigenze imprescindibili nell’era post lockdown. Flessibilità delle soluzioni, scalabilità impiantistica e una nuova concezione di spazio per il lavoro, sono i punti cardine dell’approccio integrato di progettazione offerto ai committenti. L’applicazione sia a nuove costruzioni che all’esistente è punto di partenza per un nuovo modo di intendere il domani, attraverso proposte progettuali che siano adeguate al momento ma che mantengano come orizzonte il post emergenza.
L’avvento del COVID-19 ci ha costretto a modificare le nostre abitudini, a riadattare spazi e ambienti a una nuova dimensione. L’ambito domestico ha acquisito forzatamente un ruolo centrale nella fase più critica della pandemia da Covid-19, il tempo di lavoro e quello per gli affetti si mescolano in un continuum indistinto, mentre alcune attività essenziali si sono riorganizzate per garantire continuità alla produzione secondo le linee guida di sicurezza fornite.
Casa e ambienti di lavoro si adeguano a queste nuove esigenze: debolezze e criticità passate vengono acuite dalla nuova condizione mentre flessibilità, adattabilità di spazi open space e soluzioni smart acquisiscono un peso determinante nella ripartenza, permettendo di ripensare ambienti lavorativi per garantire sicurezza, comfort ed efficienza. È così che la fase due di convivenza getta il seme per la valorizzazione di scelte progettali ponderate, condivise e pensate per la dimensione umana delle funzioni che si svolgono all’interno dell’azienda.
Ciò che era frutto di politiche lungimiranti e di un approccio integrato, diventa ossigeno per la programmazione delle attività presenti e future. La possibilità diventa esigenza, l’adattabilità garantisce certezze, crescita del business e minor costi di gestione per periodi di lavoro dilatati oggi ancor più rare. In questo contesto ATIproject mette a disposizione un Know-How specialistico di vari ambiti, dall’ospedaliero al terziario, che è la base dell’approccio integrato che unisce sinergie con unico fine la sintesi al servizio del cliente.
Se lo smartworking diviene risorsa imprescindibile in molti settori, il lavoro in presenza mostra la sua resilienza e mantiene i suoi spazi seppur mutati. Spazi comuni e condivisi, postazioni in remoto e in presenza, ambienti collaterali dedicati ai momenti oltre il lavoro e tecnologia smart, che adegua le performance impiantistiche ai dati di presenza e ai protocolli di sicurezza, sono la chiave interpretativa di ATIproject a queste nuove esigenze.
Un bagno accogliente ma elegante, funzionale ma d’impatto dà nuovo valore alla casa e assicura puri momenti di relax.
Le nuove tendenze per l’arredamento stanno gradualmente abbandonando i progetti minimalisti, total white e vagamente scarni dell’architettura d’ispirazione scandinava per tornare ad abbracciare le correnti d’ispirazione più mediterranea, legate alla materialità delle texture naturali, alla ricercatezza del dettaglio, alla funzionalità moderna ed elegante. Senza rinunciare alle linee pulite e alla sobrietà dello stile nordico, che ha spopolato nelle riviste d’arredamento del 2019, il design sembra volgersi a una maggiore apertura nei confronti di altre influenze, di ambienti più caldi, di spazi meno vuoti.
Un indirizzo simile si sta diffondendo nell’arredamento del bagno, soprattutto nel caso di spazi già costituiti, che necessitano di una ristrutturazione ma che devono essere armonizzati con il resto dell’arredamento domestico. Il nuovo interesse per i rivestimenti – con particolare attenzione per quelli materici e dall’aspetto naturale, come nella linea proposta da Marazzi Clays Bagno – è importato anche nelle strutture degli arredi: piccole trasformazioni che segnano il confine tra bello e pratico, senza marcarlo, bensì sfumandolo. Ecco dunque cinque idee di tendenza per arredare o ristrutturare il bagno in base ai gusti della moda 2020.
Riformulare lo spazio
Il minimalismo di stampo nordico ama distendere le superfici, creare ampi vuoti che liberino la mente. Ma lo spazio del bagno ha spesso un’importanza strategica nell’economia della casa, ed è giusto sfruttarlo al meglio, senza con ciò sacrificare la pulizia delle linee e delle forme. Una soluzione di gran tendenza è sviluppare l’arredamento in altezza, sfruttando zone della stanza che altrimenti andrebbero sprecate. Scaffalature dalle linee essenziali, armadi a scomparsa che arrivano fino al soffitto, nicchie a tutta altezza: sono ottime soluzioni per stipare oggetti da non tenere a vista, o addirittura per nascondere un vero e proprio angolo lavanderia. Arredi composti da armadiature su misura sono la soluzione ideale soprattutto per gli ambienti stretti o di piccola metratura: con uno sforzo minimo, si potranno sfruttare appieno i centimetri che rimarrebbero altrimenti inutilizzati, conservando il senso della misura e limitando quello di claustrofobia
L’attenzione è direzionata
Più che una tendenza, è una buona norma da seguire per armonizzare l’arredamento di spazi grandi e piccoli, a prescindere dalla moda che si segue. Focalizzare l’attenzione su un elemento, un dettaglio, una parete, diluendo il focus su tutto il resto è importante per dare equilibrio alla composizione e non rischiare di sovreccitare lo sguardo. Uno dei migliori espedienti in questa direzione è valorizzare una delle pareti – con piastrelle particolari, una tinta colorata, carta da parati, mosaici –, possibilmente privilegiando quella destinata allo specchio e al lavabo o al vano doccia/vasca: non è elegante, invece, concentrare l’attenzione sui sanitari
Cercare l’eleganza dei dettagli
Non molti oggetti, ma pochi, ben posizionati e con accostamenti ragionati. Lasciate spazio alle linee di una rubinetteria di design, valorizzatela lasciandole del vuoto attorno: tutti i complementi di arredo potranno trovare una corretta ubicazione, ma lasciate che pochi elementi siano davvero protagonisti. La differenza può farla anche un elemento molto sottovalutato nell’arredamento del bagno: l’illuminazione. Una lampada di design nel posto giusto, un’illuminazione soffice e diffusa, ben integrata con lo spazio circostante può costituire il punto di forza di un ambiente piccolo ed eventualmente privo di abbondante luce naturale quale il bagno
Texture diverse per un unico scopo
Se si vuole stupire, le tendenze del 2020 dicono è bisogna farlo con i materiali. Accostare texture e superfici diverse, anche a contrasto, sembra essere un must per il bagno moderno. Se da un lato il mercato favorisce questa tendenza – a livello di rivestimenti ormai si trova una gran varietà di possibilità – dall’altro spetta all’arredatore trovare il giusto mix tra forme, sfaccettature, trame, effetti, materiali. Il marmo, ad esempio, tradizionalmente utilizzato per sanitari e rivestimenti, può ora passare a contraddistinguere gli arredi, per un effetto davvero insolito ed elettrizzante senza rinunciare all’eleganza di un materiale senza tempo
Look “drammatico”
L’ultima idea proposta non è certo una tendenza che rispecchia i gusti di tutti, ma va proprio nella direzione che abbiamo indicato inizialmente: quel graduale allontanamento dal minimalismo un po’ asettico del look scandinavo, per ritrovare il gusto del ricercato, di una raffinatezza sostenuta, di un effetto ricercato e provocatorio. Il look “drammatico” è una soluzione originale che si adatta perfettamente a bagni molto piccoli: si tratta di un indirizzo d’impatto, che gioca sui contrasti e le note scure, spesso valorizzato da carte da parati singolari e fantasiose. Lo scopo e trasmettere un’emozione, un messaggio, un particolare stato d’animo. In rete si trovano molte idee che possono fungere da ispirazione al riguardo: provare per credere.
Se esci di casa, chiudi la porta, e ti dimentichi le chiavi all’interno dell’abitazione, potresti suonare il campanello e farti aprire da un eventuale familiare. Ma se vivi da solo, oppure le persone con cui abiti sono fuori città per un qualche motivo, come puoi ovviare all’inconveniente?
Se risiedi in Lombardia, per esempio, puoi contattare un fabbro a Milano tramite un servizio di pronto intervento fabbro: in questo modo, un incaricato risolverà la situazione in un tempo ragionevole, senza danneggiare la porta.
Esistono però, anche dei trucchetti che potrebbero aiutarti a ovviare all’inconveniente in autonomia. Non sempre si riesce a cavarsela con gli escamotage che spieghiamo nel prossimo paragrafo, tuttavia tentare non nuoce.
Aprire la porta blindata da solo: come fare?
Per aprire la tua porta blindata da solo, qualora avessi dimenticato le chiavi dentro casa, ci sono vari trucchetti fai da te che possono essere adoperati. Per funzionare, è importante che la porta non sia stata chiusa a chiave, altrimenti non avranno alcun effetto.
Uno dei metodi più conosciuti è quello della scheda telefonica. Solo che, siccome oggigiorno sono in pochi ad averle, si può ricorre anche alla carta di credito o ad altri tipi di carte simili (mi viene in mente, ad esempio, la carta del bancomat, la carta d’identità elettronica, la tessera sanitaria, o qualunque carta plastificata simile nella composizione). Ti conviene fare attenzione a non rovinare l’oggetto utilizzato, se ancora ti serve per il suo uso canonico.
Si tratta di mettere la scheda o un oggetto simile, all’interno della porta, con lo scopo di sollevare l’incastro della serratura. Per fare questo, devi piegare la scheda o la carta adattandola al profilo della porta, e quindi tentare varie volte a strisciarla sopra e sotto, fino a quando la porta non si aprirà.
Un altro sistema, che ti dà anche la certezza di non rovinare carte di credito, di identità, tessera sanitaria o altro, consiste nell’uso di una bottiglia di plastica vuota: tagliala a metà, e da una delle due ottieni una striscia di plastica, effettuando un secondo taglio. Devi poi inserirla nella fessura della porta, facendola scorrere verso il basso finché non potrai più muoverla, cioè più o meno fino all’altezza della serratura. L’obiettivo è quello di spingere verso l’interno il perno di chiusura della porta, chiamato anche scrocco, allo scopo di aprire la tua porta blindata. Si tratta di un’operazione da eseguire rapidamente e con fermezza.
Un altro sistema valido è chiamato lock picking. Probabilmente non ne hai mai sentito parlare, e tra l’altro è anche piuttosto difficile da applicare. Consiste nell’usare due pistoncini, le cui punte dei loro lati più sottili vanno inserite nella serratura, e allineate in modo tale da far risultare che sia stata introdotta la chiave della porta.
Se, dopo aver fatto vari tentativi con uno o più dei metodi qui suggeriti, non fossi ancora riuscito ad aprire la porta, puoi procurarti un trapano e perforare il cilindro in cui va inserita la chiave. In questo caso, devi distruggere tutte le parti interne di tale cilindro, così che poi non ti rimanga altro da fare che introdurre un cacciavite a taglio, o una qualsiasi altra chiave, per aprire la porta.
Se però vorresti evitare di danneggiare la serratura, non disperare: chiama un pronto intervento fabbro, e aspetta l’arrivo e l’intervento di un tecnico specializzato, che saprà esattamente cosa fare.
Axolight è un’azienda di illuminazione italiana con sede a Venezia e negli Stati Uniti, famosa in tutto il mondo per le sue lampade dal design innovativo e ricercato.
Con un mercato che si estende in circa 90 paesi diversi, la Axolight è un punto di riferimento nel settore dell’illuminazione sia privata che industriale e può vantare prestigiose collaborazioni con i più famosi designer italiani ed internazionali.
Collaborazioni che hanno dato vita a creazioni divenute presto veri e propri best sellers della azienda veneta che si distingue anche per l’utilizzo di materiali pregiati e innovativi come il vetro soffiato, la pietra di Vicenza e la seta, per citarne solo alcuni.
L’azienda veneta progetta, realizza e assembla a mano tutte le sue lampade, sia che si tratti di modelli personalizzati, sia che si tratti di prodotti realizzati in serie. Tutte le lampade Axolight, inoltre, sono realizzate in tre diverse misure (large, medium, small) per andare incontro alle esigenze di ogni tipo di abitazione, dal monolocale all’attico da diverse centinaia di metri quadri. Molti modelli, inoltre, sono declinati nelle diverse tipologie: lampade a sospensione, lampade da tavolo, applique, lampade da terra etc.
Alcune lampade best seller di Axolight
Ecco, allora, alcune delle lampade più famose e apprezzate uscite dalle officine di Axolight.
“Manto” design di Davide Besozzi. Una lampada a sospensione declinabile in tre dimensioni (large, medium e small) composta da una sfera in vetro soffiato bianco con fonte luminosa a led, collegata ad un braccio telescopico che consente di scegliere a quale altezza posizionare la sfera. Il paralume è sostituito da un cerchio di tessuto bianco elastico. In base all’altezza in cui si sceglie di posizionare la sfera (a distanza o immersa nel tessuto) la forma della lampada cambia, così come cambia l’intensità del fascio luminoso.
“Mountain View” di Dima Loginoff. Anche in questo caso si tratta di una lampada a sospensione, interamente realizzata in vetro soffiato. La particolare lavorazione del vetro riproduce il profilo di un massiccio montuoso racchiuso in una sfera trasparente. Elegante e suggestiva, questa lampada esprime a pieno la filosofia dell’azienda.
“Clavius” di Manuel e Vanessa Vivian. Il nome deriva da un film di Stanley Kubrick ed è una linea che prevede lampade a sospensione, plafoniere, applique e lampade da tavolo o da terra. La caratteristica principale è data dal paralume realizzato con fili di seta lavorati a mano. La struttura portante è in metallo.
Tre best sellers per un’azienda che in pochi anni ha saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano nel mercato mondiale dell’illuminazione, restando fedele ai principi e ai valori della tradizione artigianale del made in Italy. Le lampade Axolight, infatti, vengono tutte progettate, realizzate e assemblate presso le officine veneziane, sia che si tratti di modelli prodotti in serie, sia che si tratti di pezzi unici. Una filosofia artigianale che ben si presta ad andare incontro alle richieste di personalizzazione di una clientela di nicchia molto esigente che ricerca prodotti di qualità, raffinati e funzionali.
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Arredamento e arte: la guida ragionata che stavi aspettando, con tutto quello che devi sapere per valorizzare i tuoi acquisti. Scritta da Chiara Fedele.
Mi chiamoChiara Fedele, sono un’interior designer, e oggi sarò ospite di Valentina per parlarti di arredamento e arte.
In pratica ti spiegherò come creare equilibrio tra questi due elementi, come valorizzare il tuo arredamento con tocchi artistici e le regole per esporre l’arte nel migliore dei modi.
In questo articolo parlerò di arte facendo riferimento sia a dipinti, che fotografie, grafiche, ma anche sculture… insomma qualsiasi cosa sia in grado di trasmetterti un’emozione, portare con se un messaggio o un concetto. Non vi è alcuna necessità di spendere importanti somme di denaro per poter definire un oggetto “arte“.
Altro aspetto molto importante: acquista un oggetto artistico per le emozioni che è capace di trasmetterti, per il suo significato, e non basarti necessariamente sulla zona di casa nella quale andrai a collocarlo, riflettendo se riuscirai ad abbinarlo o meno.
Vedrai che con i consigli che ti presenterò tra poco, troverai le strategie che più si adattano al tuo caso per creare dialogo tra il tuo arredamento e il lavoro artistico che hai scelto.
Iniziamo subito!
Arredamento e arte: le 5 regole fondamentali
Luce: il posto migliore dove potrai esporre i tuoi oggetti artistici è sicuramente il luogo di casa maggiormente esposto alla luce naturale. Ma una luce artificiale di sostegno sarà comunque indispensabile: prediligi i binari a faretti direzionabili creando un angolo di 30 gradi con l’oggetto che vuoi illuminare. In alternativa opta per l’effetto wall-washer (cioè docce di luce), illuminando la parete retrostante.
Proporzioni: un quadro, per esempio, non può essere né troppo piccolo, né troppo grande per la parete che lo ospita!
Regola della linea mediana: immagina una linea che divide orizzontalmente la parete a 5/8 da terra e colloca i quadri a 3/8 della loro altezza sopra questa linea e i 5/8 della loro altezza invece sotto.
Percorso: la nostra vista funziona come quella di un cannocchiale, ovvero vediamo in maniera sommaria tutto l’insieme, fino a concentrarci ad un’unica piccola cosa. Ecco perché è fondamentale curare sia tutto lo spazio, o stanza che ospita l’opera d’arte che vogliamo esporre, curando sempre di più i dettagli man mano che ci avviciniamo a quest’ultima.
Punto focale: l’oggetto d’arte che vuoi esporre costituirà l’accento di tutto l’arredamento attirando lo sguardo di tutti gli ospiti. Per questo motivo evita la confusione almeno in questa zona e prediligi pochi ma ottimi arredi.
Arredamento e arte: un equilibrio di colori
E’ molto probabile che l’opera d’arte che hai scelto di acquistare si componga dei tuoi colori preferiti.
Spesso, anche inconsapevolmente, siamo attratti nelle scelte proprio dai colori. Ed è ancora più probabile che tu abbia scelto di arredare casa con quegli stessi colori! Questa costituisce senza ombra di dubbio la situazione più semplice. Infatti, dovunque tu deciderai di collocare il tuo oggetto artistico questo sarà in grado di creare armonia con l’ambiente intorno.
Potrebbe però anche essere che l’opera d’arte che hai scelto sia composta invece dai colori complementari (opposti) a quelli che hai scelto per la tua casa. In questo caso quello che andremo a fare, sarà un gioco di contrasti cromatici.
Mettiamo per esempio che nel tuo arredamento prevalga il colore verde e che hai acquistato un dipinto in cui i colori caldi, tra cui il rosso, ne siano protagonisti. In questo caso basterà aggiungere qualche complemento sui toni del rosso nell’ambiente in cui hai intenzione di esporre il dipinto. Potrebbe essere un vaso, qualche cuscino sul divano, un soprammobile…
E’ anche una questione di stile
Ci sono poi opere artistiche che per colori e forme si addicono più ad uno stile piuttosto che ad un altro.
Se il pezzo artistico già si addice allo stile che hai scelto per arredare i tuoi ambienti è ottimo! Ma lo potrebbe essere anche nel caso in cui non fosse già così, perché potrai andare a creare un effetto contrasto come quello che abbiamo fatto precedentemente con i colori. Anzi, il risultato in quest’ultimo caso sarà proprio quello di valorizzare sia l’arte che hai scelto di esporre che l’arredamento stesso.
Ecco qua, quindi, tutte le linee guida per esporre nel migliore dei modi tutti gli oggetti artistici che possediamo in casa.
Qual è il tuo caso: armonia o contrasto cromatico? Hai un lavoro artistico che si sposa con lo stile d’arredo o che farà da contrasto? Hai ancora qualche dubbio riguardo a come esporre le opere d’arte di cui disponi?
Lasciaci un commento e ti aiuteremo a risolvere la tua situazione specifica. Grazie per averci letto!