4 Maggio 2020 / / La Gatta Sul Tetto

Lo stile Luigi XIII e lo stile Luigi XIV sono molto diversi tra loro, ma è facile confonderli. Per la serie sulla storia dell’arredamento, li metterò a confronto per capire le differenze.

stile Luigi XIV

Nella prima puntata vi ho illustrato le caratteristiche dello stile Luigi XIII, che si sviluppò in Francia a partire dal 1589. Uno stile che è molto diverso dal successivo, ovvero quello che porta la firma di uno dei sovrani più famosi della storia, Luigi XIV, il “Re Sole”.

George Blagden è Louis XIV nella serie Versailles

Il nome di Luigi XIV è legato indissolubilmente a quello della reggia di Versailles, che fu la sua ossessione per tutta la vita. Il castello di Versailles era una residenza di campagna, acquistata da Luigi XIII, che lo utilizzò come casino di caccia. Il giovanissimo Luigi XIV decise di farne il centro di potere del nascente stato francese, e intraprese le opere che lo trasformano in una splendida reggia.

Luigi XVI, deciso a lasciare una traccia indelebile nella storia, creò anche uno stile ufficiale, personale, riconoscibile e in qualche modo autonomo dai precedenti. Luigi salì al trono in tenera sotto la reggenza della regina Anna e del cardinale Mazarino, dunque possiamo datare l’inizio dello stile molto più in là, nel 1670.

Il contesto storico 

Il lunghissimo regno di Luigi XIV, iniziato nel 1643 e terminato nel 1715, lasciò un segno rilevante nella storia, nell’arte e nei costumi. Amante delle arti e della scienza, il Re Sole finanziò le Accademie, incentivò le opere architettoniche, riformò lo stato per renderlo più efficiente. Assunse centinaia di artisti e artigiani specializzati come scultori, disegnatori, falegnami, ebanisti, doratori, pittori, orafi, tappezzieri, che lavorarono per la neonata “Manifacture Royale del Meubles de la Couronne”, diretta dal pittore Charles Le Brun. Come sede vennero scelte le manifatture Gobelins, già famosa per la produzione di arazzi e tappeti finissimi.

Foto di Denis Cheyrouze

Il suo più grande capolavoro fu la reggia di Versailles, che sotto il suo regno assunse l’aspetto che ha oggi. Qui risiedevano i nobili che il re, al fine di esercitare un potere assoluto e incontestato, teneva al sui servizio. Furono create due ali immense per ospitare tutta la corte e il personale di servizio, i giardini furono modellati da André Le Nôtre che installò fontane, labirinti, parterre, statue e padiglioni.

Lo stile Luigi XIV, sontuoso e imponente

Luigi XIV voleva uno stile sontuoso e imponente, e affidò al pittore e decoratore Charles Le Brun, che riuscì a fondere le due grandi correnti artistiche del Seicento, il Barocco e il Classicismo. Le decorazioni pompose tipicamente barocche vengono mitigate dalle composizioni simmetriche ed equilibrate. tuttavia, le proporzioni sono imponenti.

I mobili sono ornati con un preciso repertorio decorativo di ispirazione classica che comprende ghirlande, teste femminili, chimere, fauni, foglie d’acanto, di quercia, di alloro, di palma, la cornucopia, che simboleggia l’abbondanza. Numerosi anche i riferimenti al mondo animale con zampe di leone, aquile e delfini, e non mancano animali fantastici come i cavalli alati, i grifoni e le sfingi. Una caratteristica peculiare dei mobili in stile Luigi XIV è la presenza degli emblemi personali del re, come il sole e le due L simmetriche, la maschera con i raggi e la palmetta.

stile Luigi XIV
Una commode decorata con intarsio Boulle

Un’altra peculiarità è senz’altro la decorazione con l’intarsio Boulle, la raffinata tecnica decorativa inventata dall’ebanista André Charles Boulle. L’intarsio è eseguito con fogli finissimi di osso e madreperla alternati a lamine di ottone, bronzo, argento. 

Infine, è molto importante l’influenza dell’arte cinese, introdotta dall’incisore Jean Bérain.

stile Luigi XIV
Lo stile Luigi XIV in Italia

I mobili sono costruiti in legno massiccio di noce o rovere, e poi rivestiti con gli intarsi, o tinti, dorati o placcati con legni policromi. I più usati sono soprattutto tavoli e console, con le gambe unite da una traversa a forma di X e il piano ricoperto di marmi colorati o alabastro. Sedie e poltrone non cambiano molto rispetto a quelle dello stile precedente: le gambe tornite e l’incrocio a H della base lasciano il posto a gambe decorate con i motivi tipici del nuovo stile e all’incrocio a X della base. Cambiano però le dimensioni, molto più imponenti. Lo stesso discorso vale per il letto, che muta il repertorio decorativo e la dimensione.

Si affermano due nuovi modelli di scrivania: il bureau Mazarin e il bureau plat. Il bureau Mazarin, è una scrivania con due serie di cassetti ai lati.

Bureau Mazarin con intarsio Boulle ispirato a motivi cinesi

Il bureau plat è un grande tavolo con il piano ricoperto di pelle, i cassetti nella fascia sottopiano e le gambe leggermente ricurve.

Bureau Plat

Fa il suo ingresso, alla fine del Seicento, la commode, evoluzione del cabinet, un cassettone con tre cassetti. 

L’illuminazione ricopre un ruolo importante, per illuminare le scene delle feste e degli spettacoli che in questa epoca sono quasi quotidiani. File di candelieri, lampadari a soffitto dotati di innumerevoli bracci e decorati con cristalli di Boemia e specchi a volontà, per moltiplicare la luce. 

Foto di Louis Paulin

Solo a cavallo del Settecento compare la decorazione curva a rocaille, lievemente accennata, che sarà la caratteristica peculiare dello stile Luigi XV.

Gl interni in stile Luigi XIV, il trionfo del superfluo

E’ finita l’epoca delle spartane stanze, seppur reali, dotate del mobilio essenziale. Ogni angolo viene occupato da un mobile, anche se inutile, come le consolle sormontate di specchi. Per la prima volta nella storia dell’arredo, i decoratori sono chiamati ad uniformare, per stile, colori e materiali, l’arredamento di una stanza.

stile Luigi XIV

Si moltiplicano sale, salotti e salottini. La sala da pranzo acquista una valenza propria, i salotti si attrezzano per il gioco d’azzardo e altri intrattenimenti, come le rappresentazioni teatrali. La sala da ballo diventa lo spazio più rappresentativo, di cui l’esempio più sfolgorante è la Galleria degli Specchi a Versailles. 

I caminetti vengono rivestiti di marmo e le pareti sono rivestite con tessuti damascati dai colori intensi, le porcellane cinesi popolano ogni angolo e i tappeti delle manifatture Aubusson ricoprono i pavimenti. Il colore preponderante è l’oro, affiancato dal rosso, dal verde, dal nero.

stile Luigi XIV
La camera da letto di Luigi XIV a Versailles

La camera da letto del re era una stanza d’apparato nella quale, per antica tradizione, il sovrano riceveva le persone importanti, secondo un rigido protocollo. Fu proprio Luigi XIV a crearlo, con le due cerimonie del “lever du roi” e il “coucher du roi”, la prima al risveglio e la seconda al momento di ritirarsi per la notte.


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L'articolo Come tenere il Coronavirus fuori casa. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Con l’emergenza Covid-19, la psicosi di un possibile contagio si è diffusa più del virus stesso. L’ossessione per l’igiene personale e per la pulizia degli ambienti domestici, in questo clima di paura, è certamente comprensibile, ma in qualche caso può rappresentare un pericolo piuttosto che un rimedio vero e proprio. Complici alcune informazioni errate e talune soluzioni fai da te maldestre, come il mescolare sostanze chimiche contenute nei detersivi in modo incauto. Per evitare pericolosi errori ho messo insieme una serie di consigli su come tenere lontano dalla propria casa il rischio di contagio da Coronavirus.

Coronavirus fuori casa
Photo by Jiawei Zhao on Unsplash

Prime precauzioni.

Come prima cosa va precisato che il Covid-19 è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona infetta. Ragion per cui le primarie precauzioni fondamentali sono quelle emanate col Decreto Ministeriale.

I virus sono microorganismi talmente piccoli che sono visibili solo al microscopio elettronico. Questi sono in grado di riprodursi solo all’interno delle cellule di un’organismo ed hanno una resistenza nell’ambiente molto bassa, anche se alcuni virus, tra cui quelli che attaccano le vie respiratorie, sono in grado resistere più a lungo. Invece, i batteri sono organismi unicellulari molto più grandi dei virus, e a differenza di questi, possono riprodursi autonomamente nell’ambiente e negli organismi viventi.

Le superfici più esposte ai virus sono quelle toccate più frequentemente da un elevato numero di persone, come possono essere, ad esempio, le maniglie delle porte. Se toccando queste superfici si entrasse a contatto con il virus, questo potrebbe insediarsi nel nostro organismo, semplicemente toccandoci la bocca, il naso o gli occhi, con le mani. Non a caso tra i suggerimenti del Ministero della Salute, c’è quello di utilizzare guanti e mascherina per proteggersi e di pulire con dei disinfettanti tutte le superfici con cui si entra in contatto. Ricordate: i prodotti disinfettanti a base di alcol sono quelli in grado di distruggere il Coronavirus, annullando così la sua capacità infettiva.

Coronavirus fuori casa
Photo by Nathan Dumlao on Unsplash

Lavare bene le mani e frequentemente.

Dopo la dichiarazione della pandemia da Covid-19, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato tra le precauzioni per frenare i contagi quella di lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone. Va detto però che l’igiene delle mani è fondamentale sempre!

Lavare le mani è un operazione necessaria ogni giorno per prevenire le numerose infezioni che si possono contrarre ad opera di germi, batteri e virus.

Nel caso l’avessimo dimenticato, è necessario lavare le mani:

  • Prima di mangiare;
  • prima e dopo la preparazione dei pasti;
  • prima di medicare una ferita;
  • prima di mettersi le lenti a contatto;
  • dopo aver fatto uso del bagno;
  • dopo aver pulito il bagno e la cucina;
  • dopo essersi presi cura degli animali domestici;
  • infine, tutte le volte in cui sono visibilmente sporche.

Il lavaggio va fatto con acqua e sapone per circa 60 secondi e strofinando bene le dita, ad una ad una, il palmo e il dorso, sciacquando poi bene con acqua corrente.

Usare il normale sapone va bene nella maggior parte delle volte, ma un ulteriore cautela può essere impiegata da chi arriva in casa da fuori, utilizzando un sapone liquido antisettico di tipo medicale. Se acqua e sapone non sono disponibili, l’igiene delle mani può essere effettuata con prodotti disinfettanti a base di alcool o clorexidina.

Restare a casa ed uscire solo se strettamente indispensabile.

Anche il rimanere dentro casa è una forma di prevenzione primaria, ma se si è costretti ad uscire per necessità rimane il problema di come lasciare il coronavirus fuori casa rientrandovi. Come comportarsi? Quali precauzioni prendere?

Photo by Tedward Quinn on Unsplash

Precauzioni dentro casa.

Poiché il virus arriva dall’esterno è fondamentale fare della propria abitazione un ambiente protetto. Vi elenco alcune delle precauzioni che è bene prendere se si trascorre del tempo fuori casa per necessità inderogabili:

  • cambiate abiti e scarpe immediatamente quando rientrate in casa, per non portare pericoli dall’esterno;
  • lavate spesso i pavimenti con detergenti disinfettanti o candeggina per annientare in modo efficace batteri e virus, Covid-19 compreso;
  • lavate le tende e le tappezzerie con maggiore frequenza, lo so è faticoso! In alternativa spruzzateli con un buon prodotto spray deodorante disinfettante;
  • fate arieggiare quotidianamente tutte le stanze;
  • cambiate con maggiore frequenza lenzuola, coperte, asciugamani e teli da bagno.

Vi invito a prestare attenzione alle diciture presenti sui prodotti per l’igiene. Detergente, Sanificante e Igienizzante, non sono la stessa cosa di Disinfettante!

Le prime due voci si riferiscono alla rimozione di materia organica per mezzo di un tensioattivo e dell’azione meccanica. Un prodotto igienizzante ha la capacità di ridurre la carica microbica, mentre solo con la disinfezione si può ottenere un abbattimento del 99,999% della capacità infettiva dei virus.

Photo by Tedward Quinn on Unsplash

Vapore contro il Coronavirus.

Il vapore, si sa, è il miglior modo per eliminare germi e batteri da qualsiasi superficie. Sebbene del Covid-19 non ancora sappiamo di metodi certificati per la disinfezione è noto che il virus SARS – coronavirus, con il quale è paragonabile, possa essere reso inattivo con un trattamento termico con temperature superiori ai 60°C.

Coronavirus fuori casa

È ragionevole pensare che i pulitori a vapore, oltre a rimuovere facilmente lo sporco ostinato, possano essere efficienti per l’eliminazione del Coronavirus dalle superfici in modo rapido e senza l’ausilio di disinfettanti chimici.

Se possedete un elettrodomestico a vapore potete utilizzarlo per sterilizzare un po’ tutto, materassi e cuscini ad esempio. Alcuni con alte prestazioni, in particolare sono adatti anche per pavimenti e grandi superfici.

Pulire e disinfettare bagni e cucina.

Gli ambienti della cucina e dei bagni possono essere normalmente contaminate da germi e batteri. Per questo è importante utilizzare prodotti efficaci nel pulire, ma soprattutto per disinfettare.

In questi ambienti, i prodotti detergenti contenenti alcol, candeggina, acqua ossigenata, lisoformio e ammoniaca sono considerati fedeli alleati alla lotta contro batteri e virus, Coronavirus incluso. Inoltre è importante che i rubinetti vengano regolarmente decalcificati, perché il calcare costituisce un micro-ambiente favorevole alla crescita dei batteri.

Photo by Kelly Sikkema on Unsplash

Vi ricordo che le spugnette utilizzate per la pulizia, così come i guanti, devono essere dedicate ad ogni specifico ambiente.

Pulizia e disinfezione del bagno.

Il bagno essendo il luogo comune più utilizzato della casa, dopo la cucina, merita particolare attenzione nella pulizia e disinfezione a tutela di tutti i componenti della famiglia. In questo ambiente, per l’igiene e la disinfezione profonda anti Coronavirus è raccomandato intervenire come di seguito.

  • Indossate dei guanti in nitrile dopo aver lavato le mani. Per pulire a fondo ogni angolo, non dimenticate di rimuovere tutti gli oggetti e accessori presenti nel bagno, come porta-saponi, spugne, spazzole e cestini ecc…
  • Prima di tutto provvedete a disinfettare i sanitari, docce, lavandini e rubinetti, rimuovete la povere e passatevi un panno in microfibra dove avete versato sopra una piccola dose di candeggina. Questo è il più potente dei disinfettanti!
  • Passate il panno con la candeggina anche sui rivestimenti verticali del bagno. Il pavimento, è invece una superficie che non può essere disinfettata profondamente, ma pulita.
  • Cambiate la biancheria da bagno frequentemente, poiché l’umidità ambientale rende asciugamani, accappatoi e tappeti un deposito di batteri. Fondamentale che questi vengano lavati almeno due volte a settimana ad una temperatura non inferiore a 60°. Meglio separare gli asciugamani dai capi di abbigliamento e utilizzare un detergente con ossigeno attivo.
  • Prima di rimettere a posto gli accessori da bagno, è consigliata la loro pulizia con acqua e ammoniaca o uno spray disinfettante. Fate lo stesso con le maniglie delle porte e degli armadietti! Lo spray può essere impiegato anche disinfettare il resto dei mobili e accessori di casa.
Coronavirus
Photo by Anton on Unsplash

L’igiene in cucina.

In cucina, anche per evitare infezioni alimentari, è importante seguire un efficiente pulizia e operare un opportuna separazione dei cibi. Di seguito alcuni importanti suggerimenti.

  • Lavate le mani prima e dopo la preparazione delle pietanze.
  • Lavate con sapone e acqua calda tutte le superfici e gli utensili che utilizzerete per la preparazione di una pietanza. Vi consiglio l’utilizzo del super-disinfettante fatto in casa con aceto e acqua ossigenata, particolarmente efficace sui germi e batteri come l’Escherichia Coli. Questo è efficace anche per la disinfezione del frigorifero.
  • Lavate le spugnette utilizzate per la pulizia, con acqua calda. Potete metterle in lavastoviglie, oppure passarle per 30 secondi al microonde.
  • Lavate sotto l’acqua corrente la frutta e la verdura, anche quella che si sbuccia. La pulizia di frutta e verdura in acqua addizionata con acqua ossigenata va sottoposta ad un ulteriore lavaggio in acqua potabile.
  • Tenete separati i cibi crudi dai quelli cotti, sia durante la preparazione che durante la conservazione. Il cibo cotto non va mai messo nel piatto in cui è stato appoggiato lo stesso cibo prima della cottura.
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Photo by CDC on Unsplash

Areare gli ambienti domestici.

La qualità dell’aria in casa è cosa di grande importanza, tuttavia l’aria di casa non può considerarsi un potenziale veicolo di infezione. Sulla base di quanto si conosce, il Coronavirus non si trasmette attraverso l’aria, ma con le goccioline emesse quando si parla o con colpi di tosse e starnuti. Sebbene queste non permangono nell’aria per un periodo significativo, è comunque giusto avere una buona qualità dell’aria in casa.

Premesso che i purificatori d’aria non hanno come finalità la difesa da virus, l’unico modo per rimuovere in modo efficiente eventuali virus presenti nell’aria è quella di areare le stanze almeno una volta al giorno. Se abitate in una zona ad alta densità di traffico fate questa operazione nelle ore di minor traffico. Per una buona igiene dell’aria è consigliato anche fare una buona manutenzione e pulizia dei filtri dei condizionatori visto che questi trattengono al loro interno il pulviscolo.

Gestire bene gli animali domestici.

Infine alcune indicazioni per gli amanti degli amici a quattro zampe. Questi, fonte di benessere e parte integrante della famiglia, vanno accuditi con attenzione.

Photo by Tina Xinia on Unsplash

In particolare le lettiere vanno pulite quotidianamente, lavando sempre bene le mani immediatamente dopo. Anche le cucce, le gabbie e tutti i loro luoghi preferiti vanno regolarmente puliti. Per effettuare la pulizia vi consiglio un super-disinfettante naturale perfetto per lo scopo che potete fare in casa seguendo i consigli in questa pagina.

Ricordate che è importante evitare la presenza di parassiti, come le pulci e le zecche, anche perché possono essere veicolo di infezioni per l’uomo.

L'articolo Come tenere il Coronavirus fuori casa. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.


L'articolo Disinfettanti fai da te efficaci. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Imparate a fare in casa due potentissimi disinfettanti fai da te a base di acqua ossigenata e altri pochi ingredienti totalmente naturali. Efficaci, sicuri e assolutamente ecologici, cosa desiderare di più?

Se c’è una cosa che in casa non manca mai, è proprio l’acqua ossigenata, normalmente impiegata come disinfettante per le ferite, ma anche utile rimedio per tantissime altre cose. Qui vi spiego come impiegarla per realizzare in casa due dei disinfettanti naturali più potenti che esistano, tanto da esser definiti dei super-disinfettanti, indispensabili in cucina e se avete degli animali in casa.

pulizia-dei-fornelli-006

Acqua ossigenata, di cosa si tratta.

disinfettanti fai da te

L’acqua ossigenata, chiamata anche perossido di idrogeno, è un composto chimico dalle proprietà disinfettanti, ossidanti e sbiancanti. Caratteristiche per le quali è impiegata in svariati ambiti da quello medico a quello cosmetico, e più in generale a quello industriale.

L’acqua ossigenata fu descritta per la prima volta, nel 1818, dal chimico francese Louis Jacques Thénard che ottenne perossido di idrogeno facendo reagire il perossido di bario con l’acido nitrico. Per sintetizzare il perossido di idrogeno in forma pura ci vollero quasi 80 anni. Fu il chimico tedesco Richard Wolffenstein nel 1894, ma per l’identificazione della struttura molecolare dell’acqua ossigenata furono necessari ulteriori anni di ricerche

Usi alternativi dell’acqua ossigenata.

In forma pura, l’acqua ossigenata è un liquido incolore, corrosivo e dall’odore pungente, la cui temperatura di ebollizione è 150,2°C Poiché in questa forma il perossido di idrogeno è pericoloso sul mercato questo è presente soltanto in forma diluita in acqua distillata a varie concentrazioni, da quella più comune a 10 volumi fino a quella più concentrata a 40 volumi.

Le concentrazioni più alte possono essere pericolose e quando vengono usate sono necessarie delle precauzioni.

Tralasciando le mille applicazioni mediche e cosmetiche l’acqua ossigenata in casa è utile per applicazioni alternative:

  • pulizia della vasca da bagno, degli specchi e del frigorifero;
  • prevenire la crescita di muffe e funghi sulle pareti;
  • eliminare l’odore di muffa dai tessuti;
  • pulizia di frutta e verdura;
  • infine, combinata con altri ingredienti, per disinfettare i taglieri e i piani della cucina, gli utensili da taglio, gli ambienti dove sono presenti animali ecc…

Disinfettanti fai da te potentissimi.

Unendo all’acqua ossigenata altri ingredienti naturali è possibile ottenere dei prodotti molto efficienti per disinfettare casa.

Uno di questi è il comune aceto di vino, ingrediente che trovate in dispensa di cui sono note le proprietà sgrassanti e anticalcare, tanto che non ha bisogno di molte presentazioni come invece l’altro ingrediente che è il meno noto olio dell’albero del te, anche chiamato tea tree oil. Questo si ricava dalla Melaleuca alternifolia, ed è conosciuto per le sue proprietà anti-batteriche, anti-virale e anti-fungine ad ampissimo spettro.

Acqua ossigenata e aceto.

La combinazione di questi due elementi è molto valida per disinfettare le superfici della cucina, coltelli e taglieri, soprattutto se sono venuti in contatto con carni potenzialmente a rischio salmonella, come quelle di pollo e tacchino. Grazie a questa potente miscela è possibile eliminare in modo efficace, oltre che la maggior parte dei germi, anche il temibile batterio Escherichia Coli.

L’aggiunta di acido acetico (il comune aceto) al perossido di idrogeno (acqua ossigenata) forma l’acido paracetico una sostanza iper-disinfettante molto più potente della candeggina. L’acido paracetico ossida le membrane esterne delle cellule dei microorganismi inattivandoli, quasi tutti quelli patogeni compresi i virus e le spore. Per questo motivo tale composto è impiegato per sterilizzare i ferri chirurgici. Va detto però che l’acido paracetico utilizzato per scopi medicali è un prodotto puro più stabile di quello che si può ottenere in casa aggiungendo l’aceto all’acqua ossigenata. Infatti non trattandosi di acido acetico puro, con l’aceto da cucina si aggiungono anche altre sostanze che possono destabilizzare l’acqua ossigenata col risultato di non avere l’effetto desiderato.

disinfettanti fai da te

Il mio consiglio se non si vuol sprecare tempo con risultati non corretti è quello di unire i due elementi solo al momento della pulizia tenendoli in due flaconi separati. Basterà quindi spruzzare un po’ d’acqua ossigenata e successivamente un po’ di aceto. Strofinate con un panno pulito e il gioco è fatto!

Un avvertenza non usate mai questa soluzione per pulire oggetti in acciaio caldi, come le pentole o le stoviglie appena tolte dai fornelli. L’acido peracetico a temperatura superiori a 40 °C, e in caso di utilizzo prolungato anche a 30 °C, può causare problemi di corrosione sull’acciaio inox.

Acqua ossigenata e tea tree oil.

Per disinfettare le superfici dove sono presenti maggiori concentrazione di germi, come ad esempio i luoghi di sosta preferiti dai nostri amici a quattro zampe o della lettiera del gatto, si può ricorrere ad un altro rimedio a base di acqua ossigenata e tea tree oil.

Il detergente va preparato versando in una bottiglia dotata di nebulizzatore questi ingredienti:

  • 750 ml di acqua
  • 150 ml di acqua ossigenata
  • 20 ml di succo di limone
  • 15 gocce di tea tree oil

Agitate bene prima dell’uso e spruzzate la miscela nei luoghi che volete disinfettare. Lasciate agire per circa mezz’ora e successivamente pulite con un panno per poi risciacquare con acqua calda.

Vi consiglio l’impiego per pulire la lettiera del gatto, o la cuccia del cane, perché la miscela è assolutamente innocua per gli animali, oltre ad essere un buon repellente per pulci e zecche.

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3 Maggio 2020 / / Laura Home Planner

Arredare il soggiorno non è proprio semplice.

A volte si acquista qualcosa solo perchè ci piace,

dal salotto extra large al tavolo “non mi toccare che mi rompo”, rischiando di dimenticare la funzionalità ed il comfort.

La verità è che il soggiorno è la stanza che usiamo di più ,

quella dove ci rilassiamo guardando un film o leggiamo un libro, dove ceniamo in compagnia o lavoriamo , dove giochiamo con i bambini e facciamo conversazioni.

Case sempre più piccole e ambienti ristretti hanno fatto diventare il soggiorno la stanza che ci accoglie all’entrata, il nostro biglietto da visita,

lo spazio in cui l’ospite scoprirà il nostro gusto personale.

Per arredare il soggiorno dovremo tener conto sia delle misure della stanza sia delle attività che svolgeremo:

  • che forma ha il soggiorno?
  • quante finestre ci sono ?
  • è uno spazio condiviso con la cucina?
  • dove posizioneremo il tv?
  • abbiamo bisogno di un tavolo di grandi dimensioni?
  • ci serve spazio per i libri?
  • una postazione dedicata al lavoro?
  • diventerà anche stanza per gli ospiti?
  • che stile vogliamo usare?

Proviamo ad affrontare l’argomento attraverso due tipologie di layout:

Open space da 25mq

Una zona giorno spaziosa, in cui è presente una cucina con penisola che definisce tre zone:

  • la cucina
  • l’area pranzo
  • lo spazio relax

Il vincolo in questa distribuzione? “un unico tavolo

La soluzione è la risposta ad una domanda precedente:

  • abbiamo bisogno di un tavolo di grandi dimensioni?

SI, ed essendo l’unico tavolo andrà scelto in base a questi criteri:

  • pratico da pulire
  • esteticamente bello
  • allungabile

Nella zona relax verrà inserito un divano dritto , completato da una poltrona e un pouf.

Questa scelta tradizionale concede libertà compositiva, in questo modo il pouf potrà essere posizionato davanti o al lato del divano e la poltrona su uno due lati liberi.

La parete attrezzata sarà un’alternarsi di spazi aperti e chiusi , utili a contenere ma anche a mostrare, dove verrà anche incorporata una zona studio , nascosta in un’anta a ribalta.

Il televisore sarà appeso centralmente nel mobile, così potrà essere visto da tutti i lati della stanza.

La scelta di stile

Trattandosi di un open space, lo stile del soggiorno dovrà convivere in armonia con quello della cucina.

Oggigiorno è possibile acquistare il mobile per il living dalla stessa ditta che produce la cucina,

questa potrebbe essere un’opzione per scegliere la stessa linea

non è comunque vincolante,

l’importante è che la scelta fatta crei un ambiente armonioso.

Soggiorno con pianta rettangolare circa 20 mq

Si tratta di una dimensione ottimale per disporre di tutti i comfort , una disposizione classica, in cui sono presenti due zone, quella relax e quella pranzo

Nell’area pranzo inseriremo un tavolo rotondo con basamento centrale,

si adatta meglio ad un soggiorno di queste dimensioni e accoglie più sedute anche chiuso.

Scegliere un divano con penisola, definirà la zona relax .

Questo tipo di salotto offre più posti a sedere , crea distacco tra gli spazi e non interrompe il volume dell’ambiente.

Per questo living, la scelta è di appoggiare il televisore sul mobile .

Il consiglio in più:

Se si sceglie di appoggiare il televisore , bisogna tener conto che la sua altezza finita da terra dovrà essere compresa tra i 90 e i 100 cm

E per chi non ama la tv a vista , esistono delle pareti attrezzate in cui è possibile nascondere il monitor attraverso ante scorrevoli o a ribalta

Arredare il soggiorno: a prova di luce

Elemento fondamentale in ogni ambiente della casa è la luce,

in particolar modo nel soggiorno , dove vengono svolte più attività.

Sfruttato sia durante le ore diurne che quelle serali, necessità di vari tipi di illuminazione:

  • l’area dedicata al tavolo

serve una luce non abbagliante , posizionata a circa 90cm di distanza dal piano in grado di illuminare quello che si ha davanti,

  • la zona tv

Nelle ore serali è meglio che il tv sia retroilluminato,

questo tipo di illuminazione permetterà di non affaticare gli occhi.

a tal proposito è possibile scegliere dei pannelli per il fissaggio della tv a muro, già forniti di luce,

in alternativa è possibile acquistare dei led da applicare sul retro del televisore,

  • l’angolo conversazione e relax

il divano ha bisogno di una luce regolabile d’intensità e orientabile,

esistono alcuni modelli di divani che montano nella struttura una piccola lampada led corredata da prese usb e piano d’appoggio, utili durante le ore di lettura e momenti lavoro

un’altra opzione è posizionare una lampada a piantana da parte al divano.

Parete attrezzata: definirla con dei criteri di scelta:

Per arredare il soggiorno con la parete attrezzata, è necessario rispondere ad alcune delle domande poste in precedenza:

  • serve spazio per i libri?
  • una zona lavoro?

Se siamo amanti della lettura, abbiamo un collezione di libri da mettere in bella vista o tanti oggetti da mostrare esistono le pareti soggiorno a spalla

Questa tipologia di mobile è la configurazione tipica dei mobili libreria, composta attraverso l’utilizzo di spalle che appoggiano a terra o al mobile .

Se abbiamo la necessità di incorporare anche una zona lavoro , è meglio una parete a moduli componibile

Questo tipo di mobile permette una configurazione a schema libero composta da elementi versatili ; pensili appesi, basi a terra, piani d’appoggio ,

è un sistema in continua evoluzione, che può essere integrato con altri elementi nel tempo.

Arredare il soggiorno con questi moduli permette abbinamenti inusuali di colori e materiali.

Definire lo spazio con i tappeti:

Per definire la zona relax è possibile inserire un tappeto sotto il divano, lasciandolo fuoriuscire almeno 20 cm per lato

Il mio consiglio è quello di evitare tappeti troppo piccoli .

Se si vuole definire anche la zona pranzo , è importante che le sedie intorno al tavolo non escano dai bordi del tappeto

E se il soggiorno diventerà stanza degli ospiti?

A questo proposito meglio orientarsi su un divano o un pouf letto , valutando però l’ingombro occupato una volta aperti.

Scuola di stile:

per ottenere un living contemporaneo scegliamo:

  • tinte neutre come il bianco, l’azzurro, il grigio e i colori pastello
  • strutture in metallo per il tavolo
  • piedi alti per il divano
  • motivi geometrici e pelo lungo per i tappeti

per un living classico:

  • tonalità vivaci come il giallo e l’arancione
  • madie in legno
  • elementi ottonati
  • tappeti a pelo corto

per un living di design:

  • tonalità scure come il grigio, il nero, il bordeaux
  • arredi essenziali con un mix di legno e colore
  • divani rivestiti da tessuti scuri, con basamento in legno
  • tappeti in stile classico rivisitato

L'articolo COME ARREDARE IL SOGGIORNO: IDEE SPUNTI CONSIGLI proviene da Laura Home Planner.

2 Maggio 2020 / / Case e Interni

Piccoli spazi- Camera da letto dietro la parete di vetro e stile sofisticato in 37 mq

Questo piccolo appartamento in Svezia non ha una grande superficie, ma ha molto stile, comfort e fascino. I progettisti che hanno utilizzato una parete di vetro di stile industriale per la necessaria suddivisione delle zone, hanno reso lo spazio comodo sia per il giorno che per la notte.

L’appartamento ha una superficie di soli 37 mq, quindi un'abitazione piccola, ma funzionale ed accogliente con tutto il necessario per un massimo di 2 persone. La casa ha una camera da letto, cucina-soggiorno, bagno e nessun balcone. Le ampie aperture delle finestre aggiungono luminosità e carattere agli interni.

Anche in 37 mq gli svedesi riescono sempre a creare il massimo comfort. E iniziano sempre con il rinnovo del pavimento in legno, che qui è stato dipinto di bianco.

Gli scandinavi sono quasi i migliori al mondo che riescono a rinnovare gli spazi con la solita finitura bianca. È sufficiente aggiungere mobili in tonalità diverse che staccano dal bianco (il divano blu, le sedie nere, il piano della cucina in legno, qualche cuscino e quadro rosa), più fonti di luce artificiale, un arredamento interessante preferibilmente dalle linee pulite e dettagli che aiutano a creare un'atmosfera piuttosto elegante e sofisticata.

La camera da letto qui ha una finestra uguale a quella del soggiorno, questo le ha permesso di essere chiusa da una parete, ma invece che scegliere una tradizionale parete in muratura o cartongesso, si è avuto l’idea di creare una grande parete di vetro trasparente, oscurabile con una tenda. Una scelta sofisticata, grazie anche alla sottile struttura in metallo nero.

La cucina è particolarmente semplice, con una parete rivestita con piastrelle stile metropolitana e nessun pensile. Nella stessa stanza, sul lato opposto, c'è una zona soggiorno con divano e una stupenda stufa storica. Grande arredamento in piccoli spazi!



Piccoli spazi- Camera da letto dietro la parete di vetro e stile sofisticato in 37 mq








Fonte: Esny

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Anna e Marco DMstudio - CASE E INTERNI
1 Maggio 2020 / / La Gatta Sul Tetto

Come rendere il soggiorno smart senza trascurare il design? Piccola guida ai dispositivi smart per automatizzare le funzioni con stile.

Soggiorno smart

Il luogo in cui si abita dovrebbe sempre rispecchiare a pieno la propria personalità e soprattutto soddisfare le esigenze quotidiane, dalle più basilari a quelle più complesse. Un ambiente come il soggiorno, in particolare, dovrebbe essere quello più pratico e rispondente alle proprie necessità, senza però trascurare l’aspetto estetico; il soggiorno è infatti il “cuore” della casa, ed è uno spazio che risponde a numerose funzioni diverse. Un supporto valido in questo senso viene offerto dalla domotica, che consente di semplificare, automatizzare e ottimizzare gran parte delle diverse funzioni di questo ambiente domestico, rendendolo smart e dando quel tocco di modernità ed eleganza in più.

Come rendere il soggiorno smart?

Il punto di partenza imprescindibile in un soggiorno che possa dirsi davvero smart e al passo coi tempi è il router con l’hub di controllo, che permette di gestire tutti i dispositivi e i sistemi connessi (e interconnessi). Per far sì che il funzionamento di ogni singolo dispositivo sia ottimale sarà necessario dotarsi di una connessione che sia all’altezza della situazione, che garantisca un flusso costante di dati; in particolare è bene prediligere un abbonamento internet con traffico dati illimitato, evitando invece le tariffe a consumo, per scongiurare interruzioni o connessioni a singhiozzo che potrebbero limitare il corretto funzionamento dei device.

soggiorno smart

Quali sono le soluzioni intelligenti che non possono mancare in un soggiorno smart? Un elemento che non può non comparire in questo ambiente della casa è la smart TV, che oltre a svolgere la sua classica funzione di intrattenimento può sostituire l’hub per diventare un vero e proprio pannello di controllo dell’abitazione. Una buona alternativa alla smart TV è la soundbar, che collegandosi alla televisione e agli smart speaker consente un’esperienza audio-video pari a quella della TV intelligente. Un soggiorno smart, poi, non può fare a meno dei sensori di movimento per l’illuminazione e, in particolare, di lampade LED interconnesse; queste sono infatti capaci di autoregolare l’intensità della luce emessa in base alla quantità di luce esterna, ottimizzando così anche i consumi.

Restando nell’ambito dei consumi troviamo un altro must: il termostato intelligente che, interagendo con i sistemi di riscaldamento presenti nell’abitazione, crea un ambiente dalla temperatura sempre gradevole. Un grande vantaggio di quest’ultimo elemento immancabile nel soggiorno smart è il fatto di poter essere controllato da remoto, per attivarlo magari poco prima di fare ritorno a casa, senza dover aspettare che l’abitazione raggiunga le condizioni desiderate. Lo stesso vale per i diffusori di essenze profumate in casa, che possono essere impostati regolandone la frequenza e l’intensità.

Il tocco estetico: tra moderno e minimal

Le elevate prestazioni tecnologiche offerte dalla domotica trovano la loro unione ideale con un arredamento dallo stile moderno, con elementi di design dalle linee pulite e minimaliste. Attenzione poi ai colori di mobili e tessuti: meglio preferire delle tinte neutre, oltre ai classici bianco, nero e grigio. Anche la luce contribuisce alla creazione di un ambiente dallo stile moderno e minimal, e in questo senso va valorizzata sempre la luce naturale, che andrà valorizzata il più possibile in ogni momento della giornata. Una soluzione di tendenza e sempre più apprezzata per un soggiorno moderno è l’open space, a patto che sia ben gestito delimitando ogni zona, per evitare che risulti poco organizzato o dispersivo. Praticità e comodità sono le parole d’ordine per un vero soggiorno smart, quindi sono bandite le decorazioni superflue e vecchio stile.

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