La Milano Fashion Week – insieme alla settimana della moda di Parigi, Londra e New York – è una delle manifestazioni più attese ed importanti del fashion system.
Organizzata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana o CNMI – Associazione senza scopo di lucro che disciplina, coordina e promuove la moda italiana –
la Milano Fashion Week è tra le maggiori iniziative promozionali per stilisti e case di moda.
In questa occasione le tendenze prendono forma, sradicandosi nel complesso ed articolato mondo del fashion system ed insieme ad esse i brands.
Un evento importante da non perdere – nonostante l’emergenza sanitaria attuale – per cui la Camera Nazionale della Moda Italiana ha deciso di non rinunciarvi, cambiandole forma.
Dalle passerelle al digitale.
Presentata ufficialmente dalla Camera Nazionale della Moda Italiana il 5 Maggio scorso, la Milano Digital Fashion Week si terrà dal 14 al 17 luglio prossimo. Esclusivamente in formato online.
Pertanto, una risposta concreta alle richieste di aiuto dei brands destabilizzati prepotentemente dal coronavirus, di cui avevo precedentemente sottolineato le dinamiche nel recente articolo “MODA VS POST COVID-19: EMERGENZA SOSTENIBILITÀ“.
L’evento, trasmesso su piattaforma digitale quanto sui web channels di CNMI – tra cui il sito ufficiale ovvero cameramoda.it ed i profili Instagram, Facebook, Twitter, Linkendin, YouTube e Weibo –
promuoverà attraverso un calendario online le collezioni uomo primavera/estate 2021 e le precollezioni uomo/donna primavera estate 2021.
Per ciascun brands che parteciperà all’evento, sarà riservato un singolo spazio del calendario digitale in cui presentare il proprio lavoro e quindi le varie collezioni.
Un format unico quindi, senza precedenti, che rivede stravolgendoli, gli eccessivi standard della fashion week.
Per venire incontro agli operatori del settore, CNMI oltre agli slots riservati alle collezioni, presenterà per ogni brands contenuti grafici, interviste e backstage.
Dunque, un palinsesto ricco e variegato dove webinars di approfondimento, live performance ed intrattenimento faranno da contorno alle sfilate online.
In merito alla Milano Digital Fashion Week, le parole di Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale delle Moda Italiana.
Il nostro obiettivo è sia quello di sostenere la ripartenza dell’intero sistema moda, sia di raggiungere i media, i buyer e l’intera fashion community attraverso una moltitudine di contenuti, studiati per tutti gli attori del sistema”
Carlo Capasa
Una rivoluzione straordinaria oserei dire all’interno del sistema moda, pronta a stravolgere definitivamente il sistema stesso.
Women at work: le Architettrici. Tre interviste in diretta web ogni venerdì alle 18:00, a partire dal 15 maggio
Proseguono le iniziative di comunicazione digitale di Cersaie con una serie di 3 dirette web dal titolo “Women at work: le Architettrici”, nelle quali Fulvio Irace intervisterà tre donne, professioniste affermate e figure di rilievo nel mondo dell’architettura.
Si inizia venerdì 15 maggio alle ore 18:00 con Elisabetta Trezzani, partner Renzo Piano Building Workshop; la settimana successiva venerdì 22 maggio alle ore 18:00 sarà la volta di Patricia Viel, socio fondatore dello studio Citterio Viel. Chiuderà questa mini serie Benedetta Tagliabue, direttore e socio fondatore dello studio Miralles Tagliabue EMBT, venerdì 29 maggio alle ore 18:00. La finalità di questi incontri è far conoscere il loro pensiero progettuale partendo da una nuova definizione verbale del loro mestiere: le “architettrici”, preso in prestito dal recente romanzo storico di Melania Mazzucco – ospite d’eccezione – che narra la storia della prima “architettrice”, Plautilia Briccia, vissuta nella Roma del Seicento.
I contributi video presentati durante le dirette sono a cura della regista Francesca Molteni – protagonista della Lezione alla Rovescia nel 2019 – con una produzione Muse Factory of Projects srl.
Le interviste saranno visibili in diretta sul canale YouTube di Cersaie TV e sulla pagina Facebook di Cersaie.
Il lavoro femminile e le domande cui queste interviste cercheranno di rispondere
Con questa mini serie digitale, Cersaie– la cui programmazione culturale di “costruire, abitare, pensare” da 11 anni anima la fiera con dibattiti e presentazioni – affronta questa volta il tema del genere nell’ambito di una professione che per lunga tradizione è sempre stata considerata appannaggio del mondo maschile.
Come emerge il lavoro delle donne rispetto a quello degli uomini? Le differenze di genere sono ancora barriere che selezionano la carriera? Come ci si attrezza ad entrare nell’esclusivo mondo del cantiere? Come si regolano i rapporti con clienti e colleghi? Lo spazio riservato sulle riviste specializzate, l’invito a conferenze prestigiose, gli incarichi per progetti di alto livello hanno raggiunto la parità di genere? Sono alcune delle domande cui le tre intervistate cercheranno di rispondere sulla base della personale esperienza.
Il dualismo Architettura – Ingegneria è argomento molto dibattuto nei nostri tempi. Esso è strettamente legato alla specializzazione sempre più accentuata che questi due campi hanno subito nel corso dell’ultimo secolo. Si parla di Nervi come dell’ultimo Ingegnere che di fatto era anche architetto, poiché la sua ricerca era legata sì alla tecnica, ma a partire dal messaggio, dalla forma.L’innovazione tecnologica era il tramite per il raggiungimento di traguardi fino ad allora impossibili.Tanti, insieme a lui, talvolta anche relegati a ruoli di nicchia, ambivano al portare avanti il connubio unitariamente e non in contrasto come oggi par essere.La forma era per loro la risposta: la risposta a quelle domande che i problemi geometrici ponevano da sempre.
Vien da sé che molti grandi capolavori del passato celassero in loro, consapevolmente, questi fattori; la catenaria era stata scoperta per ridurre i momenti flettenti delle strutture, impiegata da Hook a St. Paul, da Gaudì nella Sagrada Familia, da Felix Candela nelle sue strutture fini in calcestruzzo, nei ponti di inizio secolo. Il Ponte sul Basento, sconosciuto ai più, era il capolavoro di Sergio Musmeci.
Il passare degli anni sembrava aver fatto scomparire queste figure pionieristiche; lo strutturista, subordinato all’architetto sembra in constante conflitto tra esigenze pratiche del calcolo e quelle estetiche che provano a divincolarsi nella foresta di regole e norme.
Non vi è dubbio che questa dinamica abbia comportato un impoverimento della consapevolezza del progettista in sé. La scelta è subordinata al parere, e i pareri necessari sono uno, dieci, cento.
La storia assiste poi all’avvento delle tecnologie digitali, la potenza di calcolo aumenta, gli strumenti classici invecchiano rapidamente. Prima il disegno, poi via via altre discipline sono trasposte, tradotte attraverso i software dedicati. Non perdono di significato, acquisiscono peculiarità diverse. L’architettura stessa si trasforma sotto l’impulso delle nuove frontiere immateriali. Il Pc, il click, la possibilità di cambiare, salvare, modificare senza limiti una scelta, apre nuovi orizzonti. Smart rispetto a quanto si era mai visto. La Digital Revolution non conosce sosta, abbatte gli standard.
Si concepiscono strumenti di simulazione con algoritmi sempre più raffinati, più elaborati; l’errore, l’approssimazione si riduce. Il render è frutto di simulazioni con algoritmi Brute Force, che sostituiscono il Catmull Clark. Il sole è schematizzato, i raggi luminosi diventano sempre di più; l’iterazione, la casualità sono riproducibili, le texture digitalizzate, la profondità di una scanalatura prodotta con metodi matematici come la bump. Forse parlare di rivoluzione al singolare è riduttivo; viene a mente Leon Battista Alberti con il De Pictura, in cui per la prima volta era spiegata la teoria della prospettiva.
Step forse ancor più determinante viene fatto con il Visual Scripting. Si ribalta la concezione del disegno digitale. La retta diventa l’elemento geometrico che passa per due punti, ma i punti non sono più fissi, sono modificabili, e con essi la retta di conseguenza. Il Visual Scripting intacca le certezze della modellazione geometrica. La forma è ottenuta come sequenza di istruzioni, è un algoritmo, non più un comando rigido. Si creano relazioni mai viste prima, si ottengono risultati che necessitavano di giorni di modellazione e molto spesso sarebbero stati impossibili. Le forme decostruttiviste delle archistar più famose esplorano il nuovo mondo. Il paneling, la regolarizzazione di figure complesse suddivise in migliaia di triangoli, diventano la modalità di lavoro per contenere i costi, dando libertà espressive agli architetti che solo la tecnica contemporanea avrebbero potuto conferirgli. Esempi non mancano, architetture iconiche per eccellenza sono la copertura del British Museum, la copertura della Fiera di Milano-Rho, Haydar Aliyev Culture Center solo per rimandare ad esempi noti a tutti. I l software Grasshopper nasce come plug-in free per Rhino, porta con sé una frontiera mobile che viene spostata di volta in volta più avanti grazie al suo sviluppo continuo, all’implementazione con altri plug in programmati da appassionati del settore. La galassia di software si amplia a dismisura. L’obbiettivo, nemmeno troppo celato, è l’integrazione in uno strumento polifunzionale di tutti gli aspetti di progettazione architettonica conosciuti. Strutture, analisi energetiche, illuminotecniche, composizione geometrica, gestione dati complessa, ottimizzazioni genetiche, euristiche, tool di ogni tipo, fanno da ponte tra questo strumento e i più affermati software tecnici di calcolo e simulazione. Si cerca la sintesi.
In parallelo si procede ad un ulteriore sviluppo del concetto di progettazione integrata. Il BIM, Building Information Modelling, pone le basi per avere uno strumento oggi sempre più in crescita e con capacità di controllo delle informazioni relazionate al modello 3D impareggiabile. Il mondo parametrico è anche qui, l’elemento è composto da indicazioni che lo costituiscono, che sono scelte dal progettista a monte, e possono essere variate in qualsiasi momento. Lo sviluppo di queste piattaforme, e di Revit nello specifico, porta al connubio tra il visual scripting e il BIM, Dynamo diventa il plug-in di riferimento che permette di allargare i paletti della modellazione, della gestione dei dati e lo sviluppo degli applicativi esistenti su Grasshopper si duplica con un processo di upgrade continuo.
L’avanguardia digitale sta lì: le normative, i committenti, richiedono sempre più questa metodologia di lavoro. Il mondo dei professionisti in grado di cogliere la sfida, capendone i pregi e l’immenso potenziale, integrano il processo di progettazione con questi nuovi strumenti ormai già da anni. La complessità di progetti multidisciplinari come ospedali, centri ricerca, ma anche scuole con requisiti prestazionali all’avanguardia in termini di sostenibilità, rendono quest’approccio imprescindibile. È in questa realtà che ATIProject, studio nativo BIM orientato al computational design si afferma in un mercato edilizio sempre più difficile. Il riscontro viene da varie parti del mondo, dal Nord Europa a paesi in via di sviluppo come l’area balcanica o l’Africa. L’architettura e l’ingegneria trovano nuovamente unione in una realtà aziendale aperta impostata sull’integrazione.
Dopo il successo di Seta Sushi Lab a Bologna è approdato il nuovo Seta Meat Lab in cui si possono apprezzare i tagli di carne più pregiati provenienti da tutto il mondo.
Seta Meat Lab è manifesto di uno stile che aggrega elementi profondamente diversi tra loro ma che trovano coerenza espressiva attraverso accostamenti disinvolti: pareti di mattoni a vista e oro spatolato convivono con carte da parati dalle texture optical così come con imbottiti e sedute rivestite in pelle o velluto che arredano lo spazio.
Qui Catellani & Smith ha realizzato una collaborazione con l’interior designer Willy Calabrese dello showroom Lab 3 di Bologna e ha fornito una selezione accurata di luci in linea con la forte personalità del locale.
Catellani & Smith conferma in questa location il suo impegno di progettazione sartoriale completamente immerso nel progetto, affiancando alle soluzioni standard la produzione di pezzi fuori serie, pensate per gli ambiti contract, hotellerie e residenziale e che vedono una riprogettazione del singolo pezzo d’arredo in funzione del progetto nel quale va ad inserirsi. Qui le lampade diventano protagoniste indiscusse e fanno risaltare i dettagli d’arredo che le accompagnano.
Catellani & Smith per Seta Meat Lab
Sono specifici i modelli di Catellani & Smith scelti per il progetto, modelli che per l’inserimento nel locale di Seta Meat Lab così come l’azienda li propone che sembrano pezzi adatti proprio per natura alla situazione.
Gold Moon Chandelier ad esempio, una composizione di dischi irregolari rivestiti di foglia color oro che accolgono minuscole gemme di luce, affiora dal verde intenso dal potos rampicante che decora parte del soffitto tra i tavoli e la vetrina refrigerata.
Un altro pezzo da collezione è 56 Petits Bijoux, una sfera scomposta con cerchi in ottone, cover trasparenti con clip che ricoprono i led ad altissima efficienza luminosa.
Dischi a parete per il modello Lederam W con base rivestita in foglia color oro generano affascinanti riflessi tra luce ed ombra.
In questo caso è stata inserita anche una versione di Lederam customizzata, che riorganizza i dischi oro e riflette sulla parete optical di una delle sale principali del locale, generando un contrasto con la luce naturale proveniente dal soffitto e realizzato parzialmente in vetrocemento.
Volete arredare la vostra camera da letto in modo che sia accogliente, pratica e gradevole esteticamente, ma non sapete da dove cominciare? Ecco una guida pratica in 4 passi.
Nelle pagine di questo blog vi ho parlato spesso dell’importanza di un buon sonno ristoratore. Abbiamo visto come scegliere materassi e cuscini, biancheria e coperte, come posizionare le luci, ma non come arredare una camera da letto nell’insieme.
In questo articolo vi illustrerò come arredare una camera da letto in modo che sia funzionale, esteticamente gradevole e accogliente in soli 4 passi.
Prima di cominciare il progetto, procuratevi un metro, carta e matita per fare il rilievo della vostra camera, e se già non lo avete fatto, create una bacheca su Pinterest per raccogliere le idee.
Passo 1. Scegliere lo stile e raccogliere ispirazioni
Prima ancora di stendere il progetto su carta, vi consiglio di scegliere lo stile per l’arredo, i complementi, gli accessori e le finiture. Pinterest è uno strumento molto utile in questa fase, perché vi consente di cercare immagini di interni, di prodotti, delle ultime tendenze, e di creare un archivio ordinato e sempre a disposizione. Definire lo stile è importante perché questa scelta condizionerà gran parte del progetto.
L’arredo più importante è il letto matrimoniale, ed in base allo stile che avete scelto avrà caratteristiche diverse, per forma, materiali e décor.
Se optate per una camera da letto coordinata, inserite degli elementi di “rottura” per spezzare la monotonia. Una poltrona, un pouf, una lampada, un tappeto, un’opera d’arte o delle stampe che siano caratterizzati da uno stile diverso e da una personalità spiccata. Questo stratagemma vi aiuterà a personalizzare e a dare carattere alla camera. Al contrario, potete puntare sul letto matrimoniale, soprattutto se disponete di molto spazio. Scegliete un letto dal forte impatto estetico, come il letto a baldacchino, il letto King Size o con una testata importante e decorativa.
Passo 2. Il rilievo della camera da letto e il progetto di massima
Prima di scegliere i mobili, bisogna fare un rilievo dello stato di fatto della camera, che comprenda tutte le dimensioni, sia in piano che in altezza, oltre alla posizione degli elementi fissi come pilastri, serramenti, impianti. Rilevate anche la lunghezza delle diagonali, vi sarà utile nel caso la pianta della stanza sia irregolare. Utilizzate un metro avvolgibile o bindella, meglio ancora un misuratore laser.
Stendete poi la planimetria in scala utilizzando righelli e squadre, compasso e goniometro, oppure un software di progettazione, come per esempio SketchUp.
Ora potete cominciare ad arredare virtualmente la camera: usate un foglio di carta da lucido, fissatelo sopra alla planimetria e schizzate l’ingombro dei mobili principali, naturalmente in scala. Oppure utilizzate il vostro software di progettazione.
Vi ricordo gli ingombri minimi da aggiungere ai mobili, per una fruizione ottimale:
letto: 60cm sui tre lati
armadio con ante scorrevoli: 80 cm lato anteriore
armadio con ante a battente: 90 cm lato anteriore
Cassettiera: 80 cm lato anteriore
Porte e finestre a battente: dipende dalla dimensione dell’anta
Porte e finestre scorrevoli 80 cm
Il progetto di massima serve per capire quanto gioco avete per posizionare gli arredi più ingombranti, per scegliere le dimensioni dei mobili, per ricavare una cabina armadio, per decidere dove mettere i punti luce, per calcolare il costo dei materiali al mq.
Passo 3. Scegliere arredi e finiture: crea la tua mood board
Ora che avete tutte le informazioni, è arrivato il momento di riunirle in modo da scegliere ciò che vi serve e passare agli acquisti.
Lo strumento che vi consiglio è la mood board, una tavola nella quale raccogliere schizzi, immagini, pantoni, annotazioni, prodotti. Potete farla con dei collage su un cartoncino o in versione digitale, l’importante è scegliere e raggruppare i vari elementi seguendo il vostro stile preferito e i vostri gusti, cercando di armonizzare il tutto.
Divertitevi! Incollate le immagini delle camere da letto che vorreste, dei mobili dei vostri sogni, affiancateli a cuscini, tende, tappeti e alle foto di elementi che avete già e che vorreste conservare.
Se siete indecisi, fate diverse tavole con colori, arredi e complementi diversi, attingendo alla vostra board su Pinterest.
Ricordatevi di avere sempre un piano B, ovvero una scelta alternativa, nel caso in cui alcuni prodotti non siano più disponibili o abbiano un prezzo troppo elevato rispetto al vostro budget.
Passo 4: preventivo e acquisti
E’ arrivato il momento di stendere il preventivo di massima, che andrà poi adattato al budget che avete fissato.
Naturalmente l’ammontare dipende dalla portata dell’intervento, se si tratta di un relooking o di una ristrutturazione, e da quanto siete bravi con il fai da te.
Fate una lista minuziosa degli arredi con i rispettivi prezzi ed eventuali costi di trasporto e montaggio.
Calcolate la quantità in metri quadri dei rivestimenti e delle finiture di pareti e pavimenti, porte e finestre, e aggiungete i battiscopa in metri lineari. Se avete fatto il progetto di massima a regola d’arte, questa operazione non vi porterà via molto tempo: non vi resta che moltiplicare i risultati ottenuti per i prezzi al mq dei materiali che avete scelto, che siano pittura, carta da parati, mattonelle o parquet, e avrete il prezzo totale.
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