16 Aprile 2020 / / +deco

The best 2020 outdoor furniture according to +DECO? Ayana by B&B Italia!

The collection designed by Japanese designer Naoto Fukasawa is exactly what I would like for the terrace and garden I don’t have!

It combines the elegant simplicity of traditional Asian furniture, the longevity and solidity of wood , Scandinavian inspired shaped seats and a choice of fabulous, quality textiles for the upholstery (I absolutely love the fabrics shown in the photos below!).

What I like about this collection, apart from the looks, is that it is something you can live with and not be too precious with, something your kids will inherit because you’ll never get tired of it.


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16 Aprile 2020 / / Architettura

A Milano lo studio Lascia la Scia trasforma una piccola casa poco valorizzata ma con soffitti alti in un moderno e confortevole monolocale da affittare.

Nell’intervento di ristrutturazione che lo studio Lascia la Scia ha condotto in un appartamento di 38 mq, la dimensione ridotta della superficie abitabile è diventata occasione per sperimentare soluzioni informali. Grazie ai soffitti alti il progetto è sviluppato in altezza lasciando libero lo spazio centrale.

Per sfruttare al meglio lo spazio è stato progettato un soppalco in legno realizzato artigianalmente,  che crea ambienti diversi. Un unico elemento attrezzato con molte sfaccettature: zona notte, zona living/ospiti, un piccolo angolo studio, librerie, armadi, contenitori e mensole a scomparsa.

L’angolo studio ricavato sotto la struttura di supporto del soppalco può essere facilmente mimetizzato nei momenti di non utilizzo. La scala che conduce alla zona notte nasconde comodi contenitori salvaspazio per mantenere tutto in ordine.  “Ci siamo divertite a pensare che ogni elemento potesse avere una doppia anima”, raccontano gli architetti.

Nella zona antistante il soppalco si trovano la cucina e il tavolo da pranzo. Gli arredi, quasi tutti su disegno hanno permesso di sfruttare ogni centimetro per garantire la massima funzionalità.

Per dare carattere e aumentare la luminosità di questo mini loft di 38 mq si è giocato con colori tenui e neutri, contrasti delicati e materiali caldi come il legno, perfetti per creare una base ideale da personalizzare.

Foto: Riccardo Lanfranchi

 

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16 Aprile 2020 / / Design

L’architetto e designer Marcello Ziliani ha ideato alcune soluzioni semplici per convivere con il  Covid19

Marcello Ziliani e i suoi collaboratori hanno scelto di dare il proprio contributo all’emergenza Covid19 lavorando all’ideazione di soluzioni semplici, immediate e realizzabili da tutti per risolvere i piccoli problemi che ci si trova ad affrontare quotidianamente nel tempo del Coronavirus.
Tre/quattro “tips and tricks” pubblicati ogni settimana sui social e raccolti in una sezione dedicata del sito correlati di istruzioni e consigli.

Come convivere con il Covid19 :  tips and ticks by Marcello Ziliani 

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16 Aprile 2020 / / Design d' Ingegno

I tempi cambiano per il lavoro e per la scuola. La rilevanza delle nuove tecnologie, la nascita di nuove figure professionali, l’insorgere di nuove esigenze di lavoro e di studio legate alla flessibilità, ci costringono ad organizzare il lavoro e la didattica da casa.

Armadio-con-scrivania-a-scomparsa
Armadio con scrivania a scomparsa @pinterest

Non tutti però hanno la fortuna di avere uno studio in casa, vale a dire una stanza adibita esclusivamente a studio, dotata di tutti i comfort. Per molti che vivono in appartamenti tradizionali, smart working significa prima di tutto chiedersi: “Ma dove mi metto?!”. E poi nella pratica vagabondare quotidianamente per casa con sguardo perso, con un portatile in mano, alla ricerca di un posto adeguato, in cui ci siano le prese comode per accedere alla corrente elettrica ed ad internet, che non sia invaso da bambini o panni da stirare, per arrivare ad optare inizialmente per la tavola da stiro ed infine ripiegare sul tavolo del soggiorno che ormai, poveretto, ne aveva già viste di tutti i colori, si abituerà anche a questo.

Ecco, se siete messi così, allora leggete questo articolo, vi sarà d’aiuto per organizzare uno spazio in casa in cui lavorare in santa pace.

Create un angolo dedicato ed esclusivo

Scrivania a ribalta
Scrivania a ribalta @pinterest

Se non si ha disposizione una stanza della casa da adibire a studio, tirate fuori le vostre doti nascoste da interior designer ed iniziate ad immaginare in quale angolo della casa appoggiare il vostro computer per svolgere esclusivamente il vostro lavoro.

Sfruttate l’ingresso con una consolle, un tavolo di vetro sull’angolo più remoto del salotto o un piccola scrivania nella camera da letto.

La scrivania è il mobile principale che connota il vostro nuovo spazio, con il suo messaggio intrinseco “non disturbare”, va collocata in un punto della casa in cui potrete adibire il vostro piccolo ufficio in maniera permanente, altrimenti sarete costretti a spostare continuamente il vostro portatile sul tavolo del soggiorno, togliendo concentrazione e tempo al vostro lavoro. Avendo uno spazio dedicato, potrete fare la pausa pranzo velocemente, senza dover togliere e rimettere il computer sul tavolo. Meglio un angolo piccolo ed appartato, rispetto ad un grande spazio da condividere con altre attività o con i vostri familiari, ciò vi aiuterà a dividere il momento di lavoro da quello domestico.

Lo spazio che scegliete dovrebbe essere acusticamente isolato, per permettervi di fare delle conference call in tutta tranquillità. Potete pensare ad una libreria aperta come filtro con un altro ambiente della casa o un separè per interni, non risolverà completamente il problema, ma un pochino vi aiuterà.

Scrivania fai da te
Scrivania fai da te @pinterest

Inoltre, dovete pensare a cosa avete alle vostre spalle; ormai con le videochiamate la gente non guarda più se siete pettinati bene, ma cosa avete alle vostre spalle, alla ricerca di qualche dettaglio che denoti qualche ambito interessante e sconosciuto della vostra vita, quindi domandarsi sempre cosa vedono gli altri. Non dovete nemmeno dare l’impressione di vivere in un garage: angolo bianco, senza né mobili né complementi di arredi, nulla, il vuoto più assoluto. Deve essere un’ambientazione accogliente e vagamente professionale, cioè no cucina, no divano, va bene invece una libreria, un mobile da soggiorno arredato con un vaso di fiori e un soprammobile, carino anche una parete colorata magari con qualche quadro appeso.

Ed evitate che qualcuno possa comparire in mutande dietro di voi proprio mentre state facendo una call, quindi meglio un angolo che non dia su qualche porta.

Basta qualche semplice accorgimento sensato, un po’ di buon gusto ed il gioco è fatto, potete anche fare il collegamento con il TG1 delle 20,00 e sembrerete un imprenditore di un certo livello.

Assicuratevi di aver scelto un angolo dotato di prese di corrente per il vostro computer, per la stampante o per collegarvi alla rete internet se non avete il wi-fi.

La scelta degli arredi

Potete optare per un tavolo, una scrivania o una consolle fronte muro, stare fronte muro vi aiuta ad essere più concentrati sul vostro lavoro.

Scrivania fronte muro
Scrivania fronte muro @pinterest

Molto funzionali anche le consolle ribaltabili, le pareti attrezzate o un armadio su misura mobile incassato nel muro in cui poter aprire e riporre le proprie cose quando non si utilizzano. Sono soluzioni che vi consentono di tenere il vostro spazio di lavoro non perfettamente in ordine e soprattutto non fruibile ai vostri bimbi, che altrimenti, per mantenere la calma ogni volta che si avvicinano alla vostra scrivania, dovrete attingere a qualsiasi cosa sapete sullo Yoga.

Altro elemento da non sottovalutare per il colpo d’occhio finale e per la funzionalità della vostra postazione è la scelta della sedia. Se avete poco spazio oppure l’ambiente è poco luminoso, optate per una sedia in policarbonato trasparente, il vostro angolo risulterà più luminoso e spazioso. Altrimenti scegliete una sedia girevole, sono le più confortevoli ed ergonomiche per chi lavora alla scrivania.

Scrivania in camera
Scrivania in camera @pinterest

Se avete un mobile basso con sportelli da mettere accanto alla scrivania da dedicare alla stampante, alla cancelleria e all’archivio dei documenti, il vostro ufficio in casa sarà davvero perfetto. Andrebbe bene un mobile alto dai 90 ai 120 cm, con degli sportelli e dei cassetti. Potete appoggiare la stampante sopra al mobile o riporla in uno degli sportelli se non la usata molto spesso, riporre la carta e la cancelleria nei cassetti, il resto dei documenti e faldoni negli sportelli.

Aggiungete delle piante,  per rendere comunque accogliente e rilassante il vostro spazio di lavoro, magari con una pianta accanto alla scrivania, delle piante più piccole sulle mensole che avete intorno e dei fiori freschi alle vostre spalle. Hanno un effetto rilassante e renderanno l’ambiente meno asettico ed impersonale.

Gestione della luce

L’ideale è un ambiente naturalmente luminoso, ma non sempre si riesce a conciliare l’ideale con gli spazi sempre più ridotti delle nostre abitazioni.

Scrivania vicino alla finestra
Scrivania vicino alla finestra @pinterest

Se la vostra idea è di mettere la scrivania o il tavolo difronte alla finestra per godervi un po’ la visuale che avete, sappiate che è una buona idea, perché ci consente di riposare la vista guardando fuori e distante ogni tanto, ma c’è da gestire la luce del sole con una tenda, per ripararsi dalla luce del sole negli occhi che in qualche orario della giornata potrebbe avere un effetto accecante.

Se la finestra è laterale va già molto meglio, ma probabilmente ci sarà un orario nell’arco della giornata in cui sarà necessario schermare un po’ il sole perché potrebbe accecarvi.

Stesso problema se la luce vi colpisce alle spalle, non vi darà fastidio agli occhi direttamente, ma riflettendo sullo schermo non vi farà lavorare bene, anche in questo caso va gestita la luce con tende, persiane o tapparelle.

Per quanto riguarda la luce artificiale, aggiungete una lampada da tavolo, posizionandola in corrispondenza dello schermo del computer, per affaticare di meno la vista. Inoltre, la lampada, se ha un bel design, arrederà il vostro spazio e sarà un elemento che distrae dall’inevitabile disordine che si creerà sulla scrivania tra cartelline, cancelleria e fogli vari. Infine, una lampada da tavolo renderà ancora più identificabile lo spazio come il vostro studio e conferirà quel tocco di aria professionale all’ambiente.

Per ogni attività c’è l’ora giusta

Poter lavorare in piena autonomia da casa ha un grande vantaggio e svantaggio: l’autonomia. Lo smart working è un tipo di lavoro adatto alle persone metodiche ed ordinate, che riescono ad organizzare il proprio tempo in maniera ottimale. Ci vuole un vero e proprio atteggiamento mentale rigoroso per mettersi a lavoro circondati dal proprio ambiente domestico. Chi non ha questa naturale predisposizione al rigore e alle regole, deve compiere un bello sforzo mentale per gestire il proprio tempo in uno spazio di solito adibito al tempo libero.

Scrivania in mobile incassato a muro
Scrivania in mobile incassato a muro @pinterest

Per evitare di entrare in confusione e di non essere concentrati e produttivi quando si lavora, bisogna organizzare bene il proprio tempo, con una vera e propria scaletta alla quale attenersi abbastanza rigorosamente. Se avete degli orari imposti dall’azienda seguite quelli, invece, se l’azienda vi dice che non avete orari ma dovete portare a termine un progetto in maniera flessibile o siete dei lavoratori autonomi datevi comunque una regola. Ad esempio, organizzatevi la giornata in questo modo: 6,30 sveglia, due ore da dedicare a voi, alla casa o ad accudire i vostri bambini, 8,30-12,30 lavoro, 13,00 pranzo, 14,30-18,30 lavoro e il resto del tempo va organizzato tra lavori domestici, altri impegni personali e relax. Nel week-end basta scaletta, basta lavoro e vivete spontaneamente il vostro tempo.

Lascia le faccende domestici alle spalle

Soprattutto per le donne maniache dell’ordine, se l’angolo adibito allo smart working è riservato e fronte muro eviterete di distrarvi con le faccende domestiche che inevitabilmente avrete da fare, perché magari non avete ancora riordinato tutto intorno a voi. Una volta che vi siete sedute stop faccende, è come se siete uscite di casa per recarvi in ufficio. Quando avete spento il computer vuol dire che siete rientrate in casa e riprendete la vostra routine domestica e a quel punto lasciate il lavoro alle spalle, vale a dire togliete dalla vista tutto ciò che riguarda il lavoro, per evitare di continuare a lavorare quando siete invece in fase relax.

Come gestire i bambini mentre sei a lavoro

Le mamme che lavorano in casa sono le nuove eroine dei nostri giorni, perché non è per niente facile gestire nello stesso ambiente un asilo, un ristorante, una lavanderia, un albergo e un ufficio. Se non avete nessuno che accudisce i vostri bambini mentre siete impegnati al computer, cercate di pianificare anche il loro tempo, ma prima che vi mettiate al lavoro, per evitare che vi stressiate dovendo interrompere il vostro lavoro ogni dieci minuti. Organizzate almeno quattro giochi, per tenerli impegnati durante la vostra mezza giornata di lavoro, li tenete da una parte e ogni ora gli presentate un compitino o un giochino da fare, in modo che anche loro si sentiranno impegnati in un lavoro da svolgere, proprio come voi, tanto il loro spirito di emulazione nei vostri confronti è sempre in atto.

A questo punto tutto è pronto, non vi resta che prepararvi come se doveste andare in ufficio, quindi toglietevi quella tuta di dosso, capelli in ordine, qualche goccia di profumo e buon smart working.

16 Aprile 2020 / / Architettura

La nuova National Concert Hall “Tautos Namai” è pensata come un organismo vivo e in continuo movimento. Un concetto totalizzante reso attraverso un sistema di lamelle che si piega nello spazio, la cui forma è ottimizzata per il controllo solare all’interno degli ambienti.

Una soluzione che organizza flussi e accessi di uno spazio circolare e dai continui cambi di quota.

Fulcro del movimento è la sala principale, caratterizzata da una serie di superfici curve che restituiscono agli ascoltatori un’acustica naturale. Un esempio di progettazione integrata che vuole sintetizzare valori simbolici e qualità tecnologiche.

https://atiproject.com/

PROGETTO: National Concert Hall
LUOGO: Vilnius, Lithuania
TIPOLOGIA: Cultura
ANNO: 2019
STATO: Progetto completato
DIMENSIONI: 17.000mq
DISCIPLINE: AR

16 Aprile 2020 / / Design

Al via il bando per partecipare alle due sezioni (living e garden) del concorso dedicato al design, alla progettazione e all’architettura. Menzioni speciali per i progetti che riutilizzeranno il legno degli ulivi pugliesi colpiti dalla xylella.

Trasformare il legno è un atto di resistenza”: con questo motto prende il via il bando per partecipare ad Agorà Design. La manifestazione dedicata al design, alla progettazione e all’architettura, promosso dall’omonima associazione culturale, non è solo un concorso ma anche una biennale d’arte che a ottobre trasformerà il centro storico di Martano, nel cuore della Grecìa Salentina, in un crocevia di esperienze, idee, progetti e professionalità. Nel corso degli anni Agorà Design è diventato un evento dal respiro internazionale con la partecipazione di prestigiosi nomi dell’architettura e del design come, tra gli altri, Stefano Boeri, Benedetta Tagliabue (presidente della giuria), Walter Mariotti (direttore editoriale di Domus), Marco Rainò (architetto e redattore di Icon Design); Florinda Saieva (Farm Cultural Park), Francesco Pagliari (critico d’architettura e d’arte e redattore per The Plan).

Oltre a un ricco programma di conferenze e workshop tematici, la manifestazione è caratterizzata, dunque, da un concorso dedicato ad architetti, designer e giovani artigiani con l’obiettivo di promuovere un’idea di architettura e design che sappia rispondere alle esigenze della vita quotidiana, senza rinunciare a quella pienezza che solo la contemplazione estetica può dare.

Aperto a professionisti e studenti, il concorso è articolato in due sezioni principali: Agorà Living, dedicata agli arredi per interni (scadenza 30 giugno); Agorà Garden, a cura di Sprech (scadenza 7 settembre), dedicata all’outdoor e suddivisa in strutture tessili (coperture, tensostrutture, tendo coperture, dehor, gazebo) e arredi per esterni. Per ogni sezione saranno assegnati riconoscimenti e premi in denaro. Come per le precedenti edizioni, tutti i progetti selezionati saranno poi inseriti nel catalogo dell’evento e saranno esposti in mostra per l’intera durata della manifestazione.

«Agorà Design ha le sue radici e il suo cuore in Puglia. Per questo motivo abbiamo deciso di assegnare una menzione speciale ai progetti che si distingueranno per la capacità di riutilizzo del legno d’ulivo come materia prima (non necessariamente principale), con l’obiettivo di dare nuova vita a ciò che la Xylella ha distrutto», sottolineano dall’associazione Agorà Design. Tra disseccamento ed eradicazioni forzate, la Xylella ha costretto gli agricoltori ad accatastare, loro malgrado, un’enorme quantità di legno d’ulivo. «Agorà Design vuole porre l’attenzione sulla possibilità di trasformare un materiale di scarto in una risorsa preziosa, in grado di creare una positiva ricaduta economica sul territorio, così fortemente colpito da questo dramma. Il legno d’ulivo è un legno pregiato, di particolare bellezza, da esso prendono forma oggetti di design che simbolicamente hanno la possibilità di sopravvivere al destino della pianta. Trasformare il legno è dunque un atto di resistenza», concludono dall’Associazione.

Agorà Design si propone, dunque, di garantire un vivace confronto sui temi dell’architettura e del design, sulle sfide del futuro, con una particolare attenzione a funzionalità, cura estetica e sostenibilità ambientale. Il suo obiettivo è inoltre quello di valorizzare ogni singolo passo che porta alla creazione di qualcosa di nuovo: idea, progetto, scelta dei materiali e produzione, favorendo il dialogo fra progettisti e realtà produttive.

concorso Agorà Design 2020

 

Per info e iscrizioni

info@agoradesign.it – 3425261338 – www.agoradesign.it

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15 Aprile 2020 / / Laura Home Planner

COME SI STA PREPARANDO IL SETTORE MODA AL POST CORONAVIRUS?

Questa, come tante altre, le domande che oggigiorno ci poniamo pensando a ciò che avverrà nel post emergenza COVID-19. Nonostante ad oggi si sia prolungata la misura di contenimento del contagio sino al 3 Maggio 2020, i diversi settori industriali, tra cui il settore fashion, si sta mobilitando verso la ricerca di soluzioni strategiche per il ri-sollevamento del settore stesso al COVID-19.

Con 2,5 trilioni di entrate globali annue, l’industria moda pre-pandemia poteva essere considerata come una delle maggiori al mondo. L’attuale emergenza coronavirus ha destabilizzato prepotentemente il fashion system, per il quale si stima una riduzione cospicua dei ricavi su base annua.

A tal proposito, McKinsey & Company in partnership con The Business of Fashion (BoF), ha realizzato un report ufficiale aggiornato alla situazione pandemica attuale dal nome The State of Fashion 2020. Coronavirus update di cui ora menzionerò alcuni dati importanti.

In ordine

il report stima che i ricavi dell’industria moda globale si ridurrà dal 27 al 30 % nel 2020 su base annua, con una possibile crescita dei guadagni dal 2 al 4% nel 2021. In merito all’industria del lusso, una riduzione globale dal 35 al 39 % nel 2020 su base annua, con una crescita dall’1 al 4 % nel 2021.

Inoltre, approfondendo l’analisi McKinsey, scopriamo che un numero importante di aziende fashion, fallirà nei prossimi 12-18 mesi.

Questi dati, mostrano in maniera sconcertante quanto l’emergenza sanitaria attuale sia devastante al sistema moda globale.

Nel post COVID-19, il medesimo sistema, dovrà dunque essere capace di “rimboccarsi le maniche” per non fallire.

A tal proposito, cosa dovrà affrontare nei prossimi mesi l’industria della moda?

Per prima cosa, l’analisi McKinsey metta in guardia il fashion system, il quale dovrà essere pronto a scontrarsi con un mercato in recessione.

La diretta conseguenza?

Il rallentamento della spesa e quindi una riduzione della domanda da parte dei consumatori. Essenzialmente, il sistema dovrà modificarsi, adottando soluzioni strategiche per quelli che potremmo definire come “consumatori post-pandemia”.

Al sistema moda sarà dunque richiesta:

la digitalizzazione delle aziende, quanto la riformulazione della propria mission aziendale – considerando l’evoluzione del mercato. Inoltre, dovrà sviluppare una spiccata innovazione creativa, riconquistando il “consumatore post-pandemia” ed attuare un’implementazione del sistema moda volto alla sostenibilità.

Questi, solo alcuni dei tratti salienti dell’analisi McKinsey: ognuno di essi volto alla creazione di un futuro innovativo e sostenibile.

A tal proposito,se fino a qualche mese fa, la sostenibilità – quanto l’implementazione di un sistema moda innovativo – sembravano poter essere “facoltativi

ora sembrano essere un’emergenza a cui l’industria della moda non può sottrarsi.


B.

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15 Aprile 2020 / / La Gatta Sul Tetto

Gli infissi, al di là di essere una semplice finitura, possono essere considerati un vero e proprio elemento d’arredo. Sostituendo i vecchi infissi si può dare un aspetto totalmente nuovo alla casa.

infissi

Una ambiente ci accoglie con la sua atmosfera, creata dall’arredo ma anche da dettagli che la rendono veramente più calda o fresca, arieggiata o meno. Parliamo degli infissi, delle finestre, vetrate, oscuranti o porte che rendono sicuramente un miglioramento estetico di un appartamento, e contemporaneamente trattengono il calore o la climatizzazione adeguati.

Se dal punto di vista delle prestazioni molto dipende da vetri e materiali, l’ottica estetica non è da meno visto che cambiando gli infissi muta sostanzialmente un dettaglio-chiave dell’arredo. Uno stile va rispettato anche nella selezione di queste componenti, e la linea delle finestre, degli avvolgibili o delle zanzariere che si appongono, può esaltare il design già presente negli spazi interni, oppure può essere di contrasto – a volte utile, a volte deleterio.

Per questo, chi deve sostituire gli infissi a casa, oppure in un ambiente di lavoro e rappresentanza, deve saper scegliere tra i materiali e le linee migliori dal punto di vista decorativo. 

Come scegliere quelli nuovi

Spesso la scelta può essere non solo tra linee e colori, ma anche tra materie prime che fanno la differenza. Per un approccio estetico coerente con l’arredamento e le linee architettoniche, gli infissi in PVC sono ben diversi da quelli in legno, da quelli blindati oppure in alluminio colorato. 

Partendo dal presupposto che i vari modelli abbiano la stessa tipologia di vetro e prestazioni termo-isolanti, si dovrà valutare quindi il materiale più adeguato e le finiture che consentono anche di creare dei “mix”. Ad esempio, sappiamo che le finiture degli infissi in PVC possono avere colore ed effetti simili al legno, e le mimetizzazioni sono ormai a un livello così elevato, che spesso sembra difficile distinguere una finestra in PVC da una in legno. Se il dubbio è quello di veder “sfumare” nel tempo le tonalità di colore, diverse case di produzione, come la Sb Infissi Palermo, garantiscono almeno 10 anni per il rivestimento degli infissi.

Diversamente, per chi può adattare uno stile contemporaneo di arredo con gli infissi in alluminio, le tonalità dei colori sono veramente numerose, e si può definire un dettaglio fondamentale tramite gli infissi, per esaltare delle nuances già scelte tra mobili e complementi d’arredo.

Diverse finestre in PVC rivestite in alluminio, consentono di variare il colore esterno del telaio, come si preferisce, con toni cromatici specifici anche per mantenere la coerenza estetica della facciata in alcuni condomini. Anche all’interno, si può personalizzare la finestra con colori che vanno dai più brillanti e chiari, fino a quelli scuri per adattarsi a mobili, rivestimenti interni, tappeti o carte da parati. Un apparato di decorazioni interne sui toni freddi, ad esempio, può trovare un buon accordo con delle finestre dalle tonalità metalliche, anche virate verso qualche colore-guida.

Specialmente gli infissi artigianali, sono progettati per inserire anche particolari unici come maniglie e guarnizioni.

Risparmiare cambiando gli Infissi

Oltre ai benefici estetici che può portare questo investimento, ci sono per chi cambia gli infissi delle agevolazioni importanti dal punto di vista economico. 

Grazie all’Ecobonus, attivo anche per il 2020, è assicurato un ritorno in Euro per chi passa dai vecchi infissi con vetro singolo, ai nuovi infissi con vetri moderni a doppia o tripla camera.
La questione dell’isolamento termico è centrale, e si arriva ad ottenere una detrazione fiscale del 50% per chi cambia le finestre nelle versioni che avvantaggiano il risparmio energetico. 

Ristrutturando gli infissi, si può detrarre la spesa effettuata dall’imponibile Irpef, ossia si può avere uno “sconto” che diminuisce l’importo della somma sulla quale si calcolano le imposte da pagare all’Erario. 

Per il 2020 questo “sconto” è del 50% rispetto al costo sostenuto per acquistare e installare le nuove finestre, oppure portoncini d’ingresso, porte, avvolgibili, persiane, oscuranti, zanzariere, tende da sole; anche nel caso di finestre già esistenti, la sostituzione dei vetri rientra tra la spese valide per la detrazione fiscale.

L’importo totale dell’Ecobonus viene suddiviso in 10 anni, e i rimborsi annuali per chi ne ha fatto richiesta, saranno ogni anno di importo uguale.
In pratica, facendo un esempio, se acquistate nuove finestre per un totale di 2.500 Euro, quindi la detrazione al 50% sarà di 1.250 Euro. Lo Stato restituirà € 125 ogni anno, per 10 anni (una percentuale del 10% di rimborso ogni anno) – è bene sapere che esiste comunque un limite massimo di spesa, per usufruire della detrazione fiscale, che è di € 96.000.

È importante, in fase di acquisto degli infissi, seguire la procedura adeguata per inoltrare la pratica all’ENEA, l’ente preposto a ricevere i dati. Per questo motivo, i rivenditori di infissi e serramenti come la Sb Infissi, si propongono come supporto per il disbrigo delle pratiche di richiesta Ecobonus, inserendo nelle informazioni non solo i valori economici ma anche quelli di trasmittanza termica dei vecchi  e nuovi infissi.


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15 Aprile 2020 / / Architettura

Residence Joshua Tree

Nel Parco Nazionale del Joshua Tree, in California, si sviluppa una lussuosa casa realizzata riciclando 14 container, il cui design ricorda un grande fiore bianco sbocciato nel deserto.

Da tempo, ormai,  trasformare i container in soluzioni abitative, uffici e locali commerciali è diventata una vera tendenza, che si sta sempre più affermando in tutto il mondo. Molti architetti hanno sviluppato progetti abitativi molto interessanti e particolari, che permettono di vivere in un container senza rinunciare a tutti i comfort che offre una casa tradizionale.

Tra questi troviamo l’architetto britannico James Whitaker, di Whitaker Studio, che ha progettato una scenografica casa utilizzando proprio dei container. Il risultato è assolutamente strepitoso.

Residence Joshua Tree

Residence Joshua Tree di Whitaker Studio

La casa si compone di ben 14 container, disposti da diverse angolazioni, per una superficie complessiva che supera i 200 mq. La particolare disposizione studiata dall’architetto ricorda un grande fiore bianco sbocciato nel deserto.

Situata su un terreno di 90 acri, di proprietà di un produttore cinematografico di Los Angeles, la casa è la riconfigurazione di un precedente progetto di Whitaker Studio realizzato per un edificio destinato ad accogliere uffici in Germania, che non è mai stato realizzato.

Residence Joshua Tree

Residence Joshua Tree

Residence Joshua Tree

Internamente la casa ospita una cucina, un soggiorno, una zona pranzo e tre camere da letto, ognuna con abbondante luce naturale proveniente dalle ampie vetrate e arredata con pezzi del designer – architetto Ron Arad. Sul retro, due container si estendono seguendo la topografia naturale, creando uno spazio esterno schermato dotato di un ponte di legno e una vasca idromassaggio.

Residence Joshua Tree

Residence Joshua Tree

Residence Joshua Tree

Le superfici esterne e interne, interamente dipinte di un bianco brillante, riflettono la luce del caldo sole del deserto. In prossimità della casa si trova un garage rivestito con pannelli solari, che rende sostenibile e completamente autosufficiente l’abitazione.

Residence Joshua Tree

 

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15 Aprile 2020 / / Coffee Break



Questa peculiare realizzazione dello studio di architettura Rojkind Arquitectos di Città del Messico è casa per vacanze strutturata in cinque volumi prismatici fra cui sono suddivise le funzioni abitative.

I volumi sono in pietra locale e cemento, la massa importante intrappola il calore durante il giorno e lo rilascia di notte quando è più fresco. Ogni volume è inoltre traforato strategicamente da finestre che hanno il doppio ruolo di favorire la ventilazione naturale e garantire la privacy dei vari ambienti.

Una serie di percorsi seguono la pendenza del terreno scendendo verso il giardino, strutturando l'abitazione con una città collinare medioevale, eliminando la differenza fra interno ed esterno, il giardino diventa parte della casa e viceversa.





Five prismatic stones

This peculiar creation of the Rojkind Arquitectos architecture studio in Mexico City is a holiday home structured in five prismatic volumes, among which the housing functions are divided.

The volumes are in local stone and concrete, the important mass traps the heat during the day and releases it at night when it is cooler. Each volume is also strategically perforated by windows that have the dual role of promoting natural ventilation and ensuring the privacy of the various rooms.

A series of paths follow the slope of the land going down to the garden, structuring the house with a medieval hill town, eliminating the difference between inside and outside, the garden becomes part of the house and vice versa.











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