Progettare l’illuminazione nella propria casa significa scegliere le lampade da interno più adatte ad integrarsi all’architettura e all’arredo di ciascuna stanza.
La scelta della lampada da interno va fatta in funzione:
dei punti luce esistenti;
dell’arredo di cui si dispone;
dei propri gusti.
Le lampade non solo illuminano ma decorano ogni ambiente di una abitazione, creando un’atmosfera più calda e accogliente. Ma per riuscire a trovare la luce che arredi perfettamente, così che valorizzi al meglio ogni angolo della vostra casa, risultando al tempo stesso bella, d’effetto ma anche funzionale all’ambiente in cui è posizionata, è necessario che il suo studio sia parte integrante del progetto d’arredo.
Dove posizionare le lampade da interno
Per creare un’illuminazione corretta degli ambienti serve il giusto mix di luce diretta, indiretta e diffusa, tutto ovviamente rapportato alla disposizione dei vostri arredi. Prima ancora di scegliere e acquistare una lampada, è importante quindi capire esattamente dove volete posizionare i punti luce in ogni stanza.
In ogni ambiente, piccolo o grande che sia, occorrono almeno tre fonti luminose:
Luce generale o indiretta;
Luce funzionale;
Luce d’atmosfera e d’accento.
Il risultato della combinazione di queste diverse tipologie deve essere un’illuminazione che garantisca funzionalità e che rispecchi i vostri gusti estetici.
Per un buon progetto di illuminazione:
Definite prima la luce generale e aggiungi poi luci secondarie in case alla funzione e ai punti luce a disposizione;
Combinate più lampade differenti tra loro;
Combinate luci dirette e indirette.
Quanti tipi di lampade da interno esistono?
La scelta delle giuste lampade da interno non è sempre così scontata. Differenti per forma, design e dimensioni, le lampade da interno possono soddisfare diverse esigenze di illuminazione. Perciò, una volta scelta la giusta collocazione dei punti luce si può passare ad individuare la tipologia di luce più adatta all’interno che volete illuminare.
Le lampade per interni si distinguono in:
Lampade da tavolo e da scrivania, complemento d’arredo che funge anche da luce puntuale;
Lampade da terra, per una luce puntuale dove serve;
Lampade a sospensione, adatte ai grandi ambienti;
Applique da parete, per un’illuminazione diffusa di corridoi, ingressi e stanze dal soffitto basso;
Lampade da comodino, per una luce delicata e soffusa in camera da letto;
Faretti, da incasso, a barre orientabili o su cavo e binario, mettono in risalto alcuni particolari di un ambiente;
Strisce LED, ideale come illuminazione decorativa o complementare a basso consumo.
Lampade da interno perfette per ogni stanza
Ogni zona della casa, a seconda della sua destinazione d’uso, necessita di un tipo di luce diversa dagli altri. Addirittura all’interno di uno stesso ambiente potrebbe essere necessario più lampade da interno, differenti per tipo.
Zona Living: serve un mix di luce diretta e indiretta combinando una luce da soffitto per illuminare l’ambiente, lampade da tavolo accanto al divano, da terra per illuminare la zona tv;
Sala da pranzo: una lampada a sospensione, a distanza tra i 70 e 90 cm dal piano, è perfetta per dare luce al tavolo da pranzo senza disturbare la vista dei commensali;
Cucina: nel cuore della casa l’illuminazione deve essere pratica e funzionale, quindi spazio ai faretti da soffitto e lampade a sospensione sopra isole e banconi;
Camera da letto: nella stanza dedicata al riposo è necessaria un’illuminazione generale non troppo forte, con un lampadario da soffitto, e lampade da comodino o applique dalla luce morbida;
Bagno: una pratica plafoniera garantirà una luce omogenea in tutto l’ambiente, mentre per illuminare lo specchio collocate faretti o lampade da parete;
Studio: che sia per studiare o lavorare, sulla scrivania serve una lampada da tavolo direzionabile, chiara e diretta; Ingresso e corridoio: nei luoghi di passaggio scegliere lampade poco ingombranti, come una piccola plafoniera, faretti ad incasso o una lampada da parete.
Le lampade da interno illuminano, arredano e donano calore ed atmosfera ad ogni ambiente della casa. Se vuoi rifornirti delle migliore lampade da interno, su ProfessioneLuce.it troverai diverse tipologie di lampade, per creare un perfetto progetto di illuminazione d’interni per la tua casa.
Se state pensando di cambiare la vostra vecchia cucina o semplicemente siete in procinto di arredare casa, i prezzi delle cucine in offerta su MobiliDesignOccasioni sono scontanti minimo del 40%. Cucine Outlet per tutti i gusti ed esigenze che vi danno la possibilità di scegliere tra un’ampia gamma di soluzioni. Dalle composizioni semplici come le cucine lineari alle configurazioni più articolate come le cucine angolari, oppure soluzioni personalizzate come le cucine con penisola o quelle esclusive con isola.
Le offerte spaziano dalle cucine tradizionali a quelle di design, tutte prodotte e realizzate con alti standard di artigianalità italiana e materiali di eccellenza.
Cucine in offerta: come scegliere quella perfetta
Ogni cucina è studiata e progettata da professionisti del settore ed i modelli a disposizione sono davvero tantissimi, tutti realizzati in diverse forme e misure e con materiali e colori diversi.
Prima di scegliere tra le cucine in offerta è bene, innanzitutto, valutare gli spazi a disposizione. Cucine lineari o cucine angolari sono consigliate per favorire gli spostamenti e lavorare liberamente all’interno di questo spazio. Cucine a isola o penisola sono perfette, invece, per arredare ambienti open space.
Nelle cucine lineari elettrodomestici e pensili di sviluppano tutti su un’unica parete e l’ingombro viene sensibilmente ridotto. Le cucine ad L o angolari sono, invece, perfette per ottimizzare gli spazi avendo a disposizione una parete lunga e una più corta. Entrambi disponibili nella versione classica o con un design più moderno, consentono di lasciar spazio ai movimenti e all’integrazione di un tavolo da pranzo per le vostre cene in famiglia o con amici.
La cucina a isola si caratterizza per l’aggiunta di un blocco indipendente e si presta bene agli ambienti open space; non si preclude, però, che sia adattabile anche a spazi più ridotti. Lo stesso vale per le cucine a penisola che, come nel caso precedente, rappresentano la scelta
preferita da chi desidera fare una distinzione degli spazi.
Caratteristiche necessarie per la vostra cucina
Sono diverse le caratteristiche di cui tener conto per avere una cucina perfetta. La cucina deve essere un ambiente luminoso, ventilato e salutare. Di fondamentale importanza sono la praticità, la funzionalità e ovviamente l’estetica. La cucina deve essere un ambiente comodo, ma al contempo bello da vivere.
Naturalmente è importante tener presente la componente “green” ovvero l’uso di materiali riciclabili ed ecosostenibili, che abbiano un basso impatto sull’ambiente. Queste caratteristiche imprescindibili per una cucina perfetta.
Avere in dotazione elettrodomestici efficienti a livello energetico è una componente importate e necessaria per avere massima funzionalità all’interno della cucina. Ultimi, ma non meno importanti, elementi quali: porte, finestre, mobili, pensili, prese elettriche e attacchi dell’acqua. I dettagli di cui tener conto nella scelta di una cucina sono davvero tanti, ma ci sono sempre professionisti pronti ad aiutarvi per qualsiasi dubbio.
Fortunatamente le offerte proposte MobiliDesignOccasioni consentono di personalizzare interamente l’arredo della cucina, così da poter creare un ambiente unico e adattabile a qualsiasi tipo di esigenza e preferenza. Dalle cucine di design a quelle contemporanee, da quelle moderne a quelle minimal, senza farsi mancare le cucine classiche oppure dallo style country o shabby chic. Le proposte sono infinite e basta decidere quale fa al caso vostro!
Hai acquistato un vecchio appartamento anni 70 e vuoi ristrutturarlo? Oppure non sopporti più quelle piastrelle rosa confetto in bagno?
Se è così starai sicuramente pensando di ristrutturare casa.Foto di Pexels da Pixabay
Io ci sono appena passata e ti assicuro che non è una passeggiata.
Per questo voglio darti alcuni consigli per non compiere gli stessi errori che ho fatto io.
Un esempio? Fidarti del lontano cugino del tuo amico che fa “l’idraulico a tempo perso” e scegliere l’elettricista che si fa pagare la metà rispetto a tutti gli altri.
Quando decidi di ristrutturare casa improvvisamente intorno a te spuntano decine di esperti e tuttologi pieni di consigli e di amici “che sanno fare un po’ di tutto”.
Ristrutturare un’abitazione non è cosa per chi “ha le mani d’oro”: l’edilizia è una cosa seria.
Non è questione di saper fare dei lavoretti.
Ci vogliono capacità specifiche, in molti casi ci vuole l’intervento di un geometra e può succedere sia necessario anche un ingegnere.
Hai bisogno di professionisti.
Sai perché?
Perché ne va della sicurezza e della salubrità della tua famiglia e dei tuoi vicini (o vuoi una querela nel bel mezzo dei lavori perché ai vicini cade acqua in casa o hanno una crepa nel muro o i calcinacci nei vasi di fiori???).
In secondo luogo, perché ne va dell’integrità del tuo conto in banca!
Prima di iniziare a ristrutturare
Chiediti cosa vuoi.
Il primo direttore dei lavori sei tu, insieme al/la tuo/a partner.
È giusto e in molti casi obbligatorio rivolgersi a degli specialisti, ma non affidatevi completamente a loro per quanto riguarda le scelte legate ai gusti e al vostro modo di vivere la casa. Cosa intendo? Un esempio: se non sopportate l’odore di cibo e la cucina per voi è una zona quasi intima, non fatevi convincere a fare tutto open space “perché adesso si usa così”. La casa poi la vivrete voi, non il geometra / interior designer / architetto.
Prima di tutto quindi dovete avere le idee chiare su ciò che volete, poi ascoltare consigli e indicazioni.
Ho visto amici trovarsi con piastrelle a mosaico dorate non richieste – e costosissime – o con pareti azzurro puffo dopo aver detto al geometra “in soggiorno siamo indecisi tra il blu balena e il denim drift” (entrambi colori di super tendenza nel 2017, ma ancora adesso!).
Le piastrelle dovete vederle e toccarle con i vostri occhi e mani.
Le mazzette dei colori dovete studiarle insieme e capire se si abbinano ai mobili.
La finitura delle pareti “a stabilitura” è diversa da quella “a gesso”.
…e tutto questo dovete saperlo in modo da scegliere in maniera consapevole e non subire le scelte altrui.
Quanto costa una ristrutturazione
Il primo pensiero è: ristrutturare casa quanto mi costi? Vero?
Il costo di una ristrutturazione viene spesso definito al metro quadro.
Un altro fattore determinante è il luogo in cui si trova la casa (nel nord Italia ad esempio ristrutturazioni e manodopera costano di più, ma anche a Roma o in Costa Smeralda…i fattori sono diversi, insomma).
È inutile che ti dica dei costi a caso, tutto dipende da cosa devi fare.
Ti posso dire che io a conti fatti ho speso circa 914 € / mq per ristrutturare 35 mq (due locali uniti ad un’abitazione pre-esistente) quindi: demolizione parziale di una parete portante per integrare una porta, 2 porte in laminato, 4 serramenti triplo vetro antisfondamento e anti-scasso, impianto idraulico per il riscaldamento tradizionale con termosifoni, impianto elettrico, vespaio a igloo isolanti e posa di putrelle per il rinforzo del massetto, pavimento in gres effetto legno e posa, imbiancatura, permesso di costruire e fine lavori, parcella di geometra e ingegnere.
La prima cosa che ho fatto è stata affidarmi ai calcolatori online che si trovano in vari siti specializzati. Devo ammettere che si sono rivelati abbastanza affidabili ma ottimistici.
Più che altro mi hanno dato una mano a individuare i professionisti coinvolti e gli esperti da interpellare.
È importante quindi stabilire di chi hai bisogno e poi chiedere preventivi a:
geometra, architetto, ingegnere
impresa edile, costruttore, muratore
piastrellista
elettricista
idraulico
serramentista
Una volta scelti, definisci con loro tempistiche e responsabilità, compensi e cadenza dei pagamenti.
Il professionista abilitato che sceglierai procederà con un progetto preliminare che include anche la stima dei costi. Seguiranno i progetti definitivi e il computo metrico dettagliato.
Le imprese edili più strutturate offrono spesso pacchetti chiavi in mano. Risparmi tempo perché non devi saltare qua e là e mettere d’accordo tutti.
Poi, ovvio: se devi ristrutturare il bagno non avrai bisogno di un direttore lavori, ma se la ristrutturazione coinvolge l’intera casa, più stanze, gli impianti, gli esterni, il tetto, lavori di riqualificazione energetica…hai ASSOLUTAMENTE bisogno di un direttore dei lavori che coordini il cantiere e tutti i professionisti e gli artigiani coinvolti.
Sarà lui a dirigere la ristrutturazione e a fare in modo che tutto scorra liscio. Non in ultimo: la BUROCRAZIA.
Conclusioni: idee chiare e (almeno 2) preventivi
Adesso sai cosa devi fare: mettiti intorno ad un tavolo con la famiglia e fate un brainstorming su cosa volete per la vostra nuova casa o stanza. Poi partite con la richiesta di preventivi. Per fortuna online puoi trovare immediatamente una serie di siti attraverso cui ricevere e confrontare vari prospetti.
Se hai un architetto, un geometra o un muratore di fiducia, fatti aiutare, chiedi opinioni e consigli.
Spero di esserti stata d’aiuto con la mia piccola esperienza personale! Buona ristrutturazione!
C’è chi li odia e chi li ama.
Chi litiga col partner per non accenderli mai, chi non ne può fare a meno.
Chi “mi fanno venire il raffreddore” e chi “migliorano l’aria di casa”.
La verità è che i condizionatori di nuova generazione possono essere un valido aiuto nella vita di tutti i giorni.
Vediamo quali sono le tipologie e come possiamo installare l’impianto giusto.
L’ABC: differenza tra condizionatore e climatizzatore
L’impianto di condizionamento interviene sulla temperatura dell’aria all’interno dei locali e sulla velocità con cui questa viene redistribuita nell’ambiente. L’aria emessa è priva di umidità, quindi il tasso igrometrico non può essere regolato o controllato.
Il climatizzatore regola il clima all’interno di un ambiente chiuso, agendo sulla percentuale di umidità, sulla temperatura dell’aria e sulla velocità di distribuzione. Inoltre influisce sulla qualità dell’aria e sulla sua purezza attraverso appositi filtri.
Molto spesso i due termini sono usati per definire lo stesso macchinario, ma in realtà si tratta di due apparecchi diversi.
Tipologie di condizionatori
Condizionatori portatili
Sono i classici condizionatori a pavimento, più economici rispetto agli impianti di condizionamento domestico con split. I modelli più moderni sono senza tubo e si possono spostare per casa in base a dove servono.
Il fai da te qui non porta alcun problema, basta acquistare il modulo e installarlo seguendo le istruzioni del produttore. Sono una valida alternativa al ventilatore ma non sono paragonabili ai condizionatori fissi per performance.
Condizionatori fissi
L’aria condizionata fissa è quella con impianto interno a parete, a soffitto o a pavimento – detto anche “a consolle”. L’aria emessa può essere refrigerata tramite gas o ad acqua (che può essere scaldata se collegata a pompa di calore).
Può essere mono split, dual split o multi split in base alle esigenze personali e alle dimensioni della casa.
Si controlla con i tradizionali telecomandi o wifi.
Esistono poi molte varianti che differiscono per estetica, prezzo e specifiche tecniche:
condizionatori tradizionali on/off
climatizzatori inverter
condizionatori con motore esterno
condizionatori senza unità esterna
condizionatore canalizzato
condizionatore o climatizzatore a pompa di calore (caldo freddo)
Visto? Le opzioni sono tantissime ed ognuna porta con sé vantaggi, svantaggi e costi diversi.
Per questo motivo è sempre consigliabile rivolgersi ad un professionista e confrontare vari preventivi per avere un’idea chiara del rapporto costo-beneficio.
Quanto costa installare i condizionatori
Per l’installazione e il montaggio dei condizionatori non andare al risparmio.
Per avere un buon prodotto installato in maniera professionale (quindi sicuro, performante e duraturo) è buona norma chiedere vari preventivi per condizionatori adeguati alle vostre esigenze, ovvero: alla grandezza degli ambienti, al tuo budget e ad altre particolari necessità (vuoi solo raffreddare o anche riscaldare? vuoi purificare l’aria o regolare l’umidità? quanto vuoi spendere?…).
Solo un installatore professionista potrà darti concretamente una mano nella scelta del modello più adatto.
In casi come questo il fai da te può portare a danni seri e costi aggiuntivi notevoli.
Ricorda che un prodotto di bassa qualità e per giunta installato male porta con sé difetti occulti che impattano sul tuo portafoglio.
Meglio investire di più all’inizio per evitare future spese (e fastidi) per tecnici, ricambi, guasti, accessori…!
Approfitta della detrazione condizionatori 2019
Puoi beneficiare del bonus sia per l’installazione di un nuovo condizionatore, sia per la sostituzione di un vecchio impianto.
Ecco i casi in cui puoi detrarre la spesa dalla dichiarazione dei redditi:
bonus con ristrutturazione edile in corso: 50% di detrazione su impianti a pompa di calore finalizzati al risparmio energetico (+ IVA ridotta al 10%). La spesa rientra nel tetto di spesa sulle ristrutturazioni di € 96.000 totali
detrazione condizionatore senza ristrutturazione: 65% di detrazione. Solo per sostituzione di impianti vecchi preesistenti e solo se si installa un nuovo impianto a pompa di calore o ad alta efficienza energetica (dotato di caldaie a condensazione, ibridi, geotermici, biomasse…)
bonus risparmio energetico: 65% di detrazione. Per sostituzione dell’impianto di riscaldamento con condizionatori con pompa di calore ad alta efficienza. Tetto di spesa € 46.145
Ricorda che il pagamento deve avvenire tramite bonifico parlante contenente l’apposita causale relativa a lavori di ristrutturazione, codice fiscale del beneficiario della detrazione, partita IVA del rivenditore. Conserva le ricevute e le fatture di acquisto.
La camera da letto è uno degli spazi più importanti di ogni casa. È il luogo in cui ci rifugiamo dopo una giornata stancante, in cui troviamo il relax che cerchiamo e in cui il nostro corpo trova serenità. Per tutti questi motivi è indispensabile saper arredare questa stanza pensando a ogni più piccolo dettaglio perché fanno la differenza.
Quando si pensa all’arredamento della camera da letto viene subito in mente la biancheria, l’elemento che sa parlare più di ogni altro della personalità e del carattere di chi la abita. Del resto tutti conoscono il potere della biancheria per la casa, il suo saper parlare in modo naturale e armonioso di tutto ciò che quelle mura racchiudono.
Forse per la loro importanza non è così facile scegliere questi elementi, anche se solitamente si pensa il contrario. Detto questo, ci sono delle regole d’oro di facile applicazione che permettono di rispettare lo stile e l’arredamento del resto della casa.
È importante pensare che il letto, proprio come noi, ha bisogno del giusto abbigliamento che sia comodo, pulito e in armonia con il nostro stile. Stessa cosa vale per il letto che dovrà rappresentare uno degli elementi più preziosi della nostra casa.
Quale biancheria per la camera da letto
Quando si parla di biancheria per la casa si parla anche di quella per la camera da letto che comprende diversi elementi. Tutti richiedono la stessa attenzione nella scelta perché anche soltanto un elemento sbagliato rischia di non trasmettere la giusta personalità della stanza.
L’elemento più prezioso è quello delle lenzuola. Il loro tessuto si divide in: cotone, lino e seta. Il cotone è quello tra i più utilizzati non solo perché è più economico degli altri, ma anche perché è piacevole al tatto e facilmente lavabile. Non irritando la pelle è uno di quelli più consigliati per chi soffre di allergie di vario genere.
Il lino viene scelto solitamente da chi ama particolarmente l’arredamento della camera, da chi cura i dettagli. Consigliato per chi soffre il caldo perché è altamente traspirante e leggero.
La seta è considerata la regina dei tessuti non solo per la sua piacevolezza al tatto e per la sua eleganza, ma anche perché è uno dei tessuti completamente naturali. L’unica pecca è che non è sicuramente tra i tessuti più economici, ma è cosa nota.
Altri dettagli utili
Oltre alle lenzuola è necessario sapere che ci sono altri elementi ugualmente preziosi, uno di questi è sicuramente il piumino. Importante scegliere quello più confortevole per noi che sia morbido e caldo, insomma assolutamente adatto alle nostre esigenze. Tra quelli più acquistati sul mercato e apprezzati dai clienti ci sono i piumini d’oca perché rispondono a un ottimo rapporto qualità-prezzo oltre a essere estremamente comodi. Un consiglio prima dell’acquisto è quello di fare sempre molta attenzione all’etichetta che per essere il massimo della gamma dovrebbe riportare la dicitura: 100% piumino oca o comunque 90% piumino e 10% piumetta. In questo modo saremo certi della sua qualità.
IL PROBLEMA
Hai da poco comprato casa e da sempre hai adorato l’idea di poter vivere in un open space. Adesso, che in quell’appartamento ci vivi per davvero, ti sei reso conto che l’organizzazione degli spazi è a dir poco vitale. Hai deciso di fare un passo indietro e stai cercando idee per separare gli ambienti senza muri, pareti o cartongesso (il solo pensiero di intraprendere lavori di muratura ti terrorizza). Scartati séparé e divisori mobili, la soluzione che cerchi deve essere su misura per te, originale, funzionale e, perché no, non definitiva.
Sì, dividere gli ambienti della casa con una libreria è possibile (ed è anche molto di tendenza). Non ti ho convinto? Leggere per credere.
Cosa troverai in questo articolo:
Librerie divisorie: che cosa sono?
Scegliere la migliore libreria: bifacciale o a montanti?
Come separare cucina, soggiorno, sala da pranzo e ingresso
Le librerie divisorie che amiamo: foto e immagini per farti ispirare
Cos’è una libreria divisoria?
Innanzitutto, un po’ di chiarezza. In generale, l’espressione “librerie divisorie” è utilizzata per indicare un particolare modello di libreria che separa gli ambienti. Ecco da cosa e come riconoscerle:
la struttura è aperta o semiaperta, e nella maggior parte dei casi è costituita da facce accessibili da due lati; queste librerie “a scaffale” non hanno schienale né fondo, e sono conosciute anche con il nome di librerie a giorno, bifacciali, double face o bifrontali
la struttura può essere autoportante: in questo caso, non è richiesto fissaggio a parete o a soffitto, poiché la libreria rimane ben stabile sul pavimento; il vantaggio maggiore delle librerie da centro stanza è che non richiedono alcun posizionamento contro il muro (sono dette anche free-standing) *
la struttura è un vero e proprio elemento divisorio, e come tale è utilizzata per organizzare o delimitare gli spazi; la funzione di separazione ha, nel tempo, assunto un ruolo di primaria importanza, al punto che queste librerie sono dette anche “passanti”, “separé”, “separa stanza” o “dividi ambienti”
* Attenzione: non tutte le librerie divisorie sono anche autoportanti. Esistono modelli detti “con fissaggio a soffitto” che richiedono, come dice il nome, di avere un punto a cui ancorarsi. Prima di scegliere una libreria, assicurati che rispecchi al 100% le tue esigenze e che possa adattarsi alla configurazione dell’ambiente, soprattutto per quanto riguarda il suo posizionamento.
Librerie per separare gli ambienti: quale scegliere?
Proprio come le librerie classiche, anche quelle divisorie assumono forme e stili diversi a seconda del designer che le progetta o dell’artigiano che le realizza. Tendenzialmente, però, possiamo dividerle in due grandi famiglie: le librerie bifacciali e le librerie a montanti.
La libreria bifacciale è il mobile separatore per eccellenza. Può essere costituita da moduli fissi o essere realizzata su misura, motivo per cui è particolarmente adatta sia per delimitare ambienti piccoli che open space di grandi dimensioni. Il sistema di scaffalature di queste librerie a mensole può raggiungere altezze e larghezze importanti, svilupparsi in verticale o in orizzontale, ed essere attrezzato con gli accessori più diversi: ante o sportelli per ottenere nicchie, cassetti e scrivanie integrate per creare un angolo studio.
La libreria a montanti è una libreria divisoria costituita da pali e ripiani. È conosciuta anche come libreria terra cielo, e questo perché sfrutta tutto lo spazio disponibile in altezza, dal pavimento al soffitto. I montanti metallici funzionano come dei sistemi modulari, e come tali restituiscono una libertà compositiva eccellente (perfetta se devi organizzare un ambiente unico, come un open space).
Perché scegliere una libreria-separatore con fissaggio pavimento-soffitto? Innanzitutto, per la sua funzionalità: è pratica, occupa poco spazio in profondità ed è visivamente leggera. E poi, ammettiamolo, è praticamente impossibile resistere al fascino del design minimalista contaminato da un tocco di stile industrial (che fa tanto loft newyorkese).
Librerie separa stanza: 8 idee ambiente per ambiente
Eccoci arrivati al nodo cruciale della questione: come dividere gli ambienti della casa senza muri, pareti o cartongesso, utilizzando solamente delle librerie separa stanza. Dopo la piccola panoramica sui modelli di maggior tendenza, non ci resta che passare ai fatti. Di seguito troverai esempi, soluzioni e idee per organizzare gli spazi in modo originale e funzionale – e perché no, risparmiando! Inizieremo dalla zona giorno, spesso divisa tra cucina, soggiorno, salotto e sala da pranzo, passeremo dalla zona notte e concluderemo con un approfondimento sull’ingresso.
Separare la cucina dal soggiorno
“Come posso dividere la cucina dal soggiorno?”. Il tuo progetto è chiaro: vuoi chiudere una cucina a vista senza intraprendere lavori di muratura, né perdere la luminosità nella stanza.
Hai a disposizione diverse soluzioni, da valutare in base allo spazio e all’effetto che vuoi ottenere. Te ne proponiamo due: la prima utilizza una libreria con fissaggio a soffitto, che alterna scaffali e moduli chiusi. Questa idea è ottima se hai bisogno di spazi contenitivi dove riporre provviste o utensili (in questo caso, il confine tra libreria e parete divisoria è labile). La seconda, invece, è una libreria bifacciale a ponte, adatta per coprire grandi larghezze. Più impattante e scenografica della prima, questa idea funziona, a tutti gli effetti, come una vero muro: la struttura integra un spazio vuoto per passare da un ambiente ad un altro.
Dividere sala da pranzo e salotto
Disponi di una cucina separata, ma la zona giorno corrisponde ad un unico ambiente?
Anche in questo caso, puoi utilizzare una libreria-separatore per riorganizzare gli spazi. Se vuoi mantenere una certa continuità visiva, puoi optare per delle librerie a montanti. Il loro impatto visivo è minimo, ma quanto a design sono impareggiabili. Discrete e funzionali, sono perfette per delimitare una piccola zona pranzo (con tavolo, sedie e tappeto) all’interno di un ambiente più ampio. In alternativa, puoi considerare una soluzione autoportante, anche di piccole dimensioni, da posizionare a centro stanza.
Separazione tra zona giorno e notte
Che tu viva in un monolocale o in un open space, potresti avere bisogno di dividere la zona notte dal resto dell’appartamento.
In alternativa alle classiche pareti divisorie mobili, puoi sfruttare a pieno le potenzialità di una libreria aperta, sia in versione scaffale che in versione bifacciale, per nascondere letto, comò e comodini. Il segreto sta nell’alternare gli spazi pieni e nel creare un effetto vedo-non-vedo funzionale e adatto alle tue esigenze. Se scegli un modello che non integra ante né pannelli, non temere: nulla ti vieta colmare i vuoti mettendo in mostra tutti i tuoi libri!
Dividere l’ingresso dal soggiorno
Oltre ad essere sempre più piccole, le case moderne hanno spesso piante aperte. Il risultato: zero corridoio, zero disimpegno.
Se non c’è l’ingresso, o se è aperto sul soggiorno, è bene crearne uno. Puoi utilizzare una libreria a giorno per delimitare una sorta di corridoio, ed evitare così di entrare direttamente nel living. Hai molti libri e preferisci una soluzione a tutta altezza, lunga o stretta? Oppure hai bisogno di un mobile divisorio basso, su cui appoggiare qualche oggetto? Ancor prima di scegliere la tua soluzione, chiarisci quali sono le tue esigenze: come vedi, le idee per creare un ingresso in un open space non mancano.
Riassumendo
In questo articolo hai scoperto che dividere due ambienti senza lavori è possibile, soprattutto se scegli di farlo con una libreria bifacciale. Ricapitoliamo in breve cosa puoi separare, cosa puoi creare e quali sono i principali vantaggi di utilizzare una libreria come elemento divisorio in un ambiente unico o in un open space.
Cosa puoi dividere con una libreria séparé
due ambienti: senza ombra di dubbio, le soluzioni più comuni sono quelle in cui cucina e soggiorno si trovano in un ambiente unico, piccolo o grande che sia. Seguono a grande richiesta le idee per separare sala e cucina, sala da pranzo e salotto, zona giorno e zona notte
un solo ambiente: un salotto molto grande, un open space, una cucina a vista… in pratica, puoi posizionare una libreria autoportante bifacciale ovunque tu voglia. Benché sia la zona giorno a richiedere più attenzione, si può ricorrere all’uso di una libreria divisoria anche nella cameretta di due ragazzi. È un’ottima soluzione per far convivere due fratelli in una stessa camera, assicurando loro tutto lo spazio e la privacy di cui hanno bisogno. Ricorda, però, in un caso come in un altro, di scegliere una libreria adatta all’ambiente, per continuare a muoverti agevolmente nella stanza.
Cosa puoi creare con una libreria divisoria
2 ambienti in 1: dividi parte dell’open space e ricavane un soggiorno e una zona pranzo; puoi fare la stessa cosa separando la cucina dalla sala
un angolo lettura: sfrutta la superficie di un salotto grande per delimitare un angolino tutto tuo, in cui leggere, riposare o conversare con gli amici. Gli ingredienti segreti sono tre: la tua poltrona preferita, un tavolino e una lampada a pavimento
un angolo studio: per necessità o per zelo, poter disporre di uno spazio in cui lavorare da casa è un grande vantaggio. In questo caso, non ti serve necessariamente disporre di una libreria dividi ambienti a tutta altezza: puoi scegliere un modello basso, che alterni mensole, moduli chiusi e spazi contenitivi
un ingresso: se la casa non ha corridoio né disimpegno, puoi utilizzare una libreria a mo’ di muretto divisorio tra ingresso e soggiorno. Anche in questo caso, opta per un modello basso: questo ti permetterà di posizionare sul piano della libreria un grazioso svuota tasche, qualche cornice e i tuoi souvenir delle vacanze
I vantaggi di usare le librerie come pareti divisorie
puoi dividere uno o più ambienti senza erigere muri né ricorrere a pareti di cartongesso
puoi separare in modo non definitivo (ovvero hai la possibilità di spostare mensole e libreria se cambi idea o devi traslocare)
puoi agire sull’organizzazione della casa in modo originale e funzionale, anche per creare spazi in cui dedicarti ai tuoi hobby o alla tua privacy
puoi separare senza schermare la luce che entra dalle finestre né bloccare il ricambio di aria
puoi creare delle soluzioni su misura, quasi al centimetro (ricorda che la libreria deve adattarsi a te, e non tu alla libreria!)
puoi sfruttare degli elementi architettonici preesistenti: colonne, pilastri e pareti (è il tipico posizionamento delle librerie interparete)
Ultimo ma non meno importante, i vantaggi estetici e quelli funzionali. Dividendo in modo parziale, le librerie séparé garantiscono la continuità visiva tra gli ambienti, un dettaglio importantissimo per non intaccare l’armonia generale della tua abitazione o, peggio ancora, restituire un senso di oppressione. Ricorda che le librerie senza schienale sono accessibili da entrambi i lati (si chiamano librerie bifacciali proprio per questo motivo), il ché aumenta in maniera esponenziale la funzionalità di questi mobili divisori.
Non solo idee: foto e immagini delle nostre librerie dividi ambienti preferite
Finalmente arriva la primavera! Le giornate si allungano, il sole diventa più caldo e la natura si risveglia: quale miglior occasione per fare un po’ di giardinaggio? Che tu decida di mettere alla prova il tuo pollice verde o di affidarti a giardinieri professionisti, non farti cogliere (giusto per stare in tema) impreparato. Scopri quali sono le cose da fare in giardino nel mese di marzo, con alcuni consigli pratici e un piccolo approfondimento sul Bonus Verde.
Sistemare il giardino in primavera: viva il fai da te!
Prendersi cura del giardino in primavera è il primo passo per godere di uno spazio verde sano e rigoglioso anche durante l’estate. Se è buona norma fare manutenzione tutto l’anno, l’arrivo di marzo inaugura la grande stagione dei lavori di sistemazione, concimazione, potatura e semina delle aree verdi.
Rimuovi i teli protettivi che hai utilizzato durante l’inverno. Controlla che umidità e condensa non abbiano creato muffe, cambia i vasi se sono diventati troppo piccoli, elimina le foglie secche e prepara le piante riproducibili per talea.
Occupati della potatura delle piante e degli arbusti prima del risveglio primaverile. Elimina i rami che non ricevono abbastanza luce; una potatura corretta stimola la nascita di nuove gemme, la fioritura e la produzione di frutti. Secondo gli esperti, marzo è il mese perfetto per potare le rose.
Prepara le aiuole fiorite: elimina le erbe infestanti avendo cura di rimuovere completamente le radici. Smuovi bene il terreno e rompi le zolle per ossigenare la terra. Scegli la forma dell’aiuola e crea una bordatura decorativa utilizzando sassi, mattoni o paletti. Ricorda di scegliere piante adatte all’esposizione (sole pieno, mezzo sole o ombra).
Concima il terreno prima della ripresa vegetativa per assicurare all’apparato radicale il giusto apporto di nutrienti. Scegli il concime più adatto alle caratteristiche della vegetazione, preferendo i concimi naturali e organici a quelli chimici (soprattutto se poi coglierai e mangerai i frutti delle piante!).
Rigenera il prato. Controlla lo stato in cui versa il tappeto erboso dopo l’inverno (sì, anche i prati si stressano!). Esegui un taglio basso per arieggiare il terreno, concima la terra e procedi alla risemina delle zone diradate quando le temperature superano i 10 gradi. Scegli un miscuglio di sementi uguale a quello già radicato.
Metti a dimora i bulbi estivi e interra quelli primaverili, che sono fioriti in casa. Abbi cura di piantarli ad una profondità almeno doppia rispetto al loro diametro e annaffiali per stimolare le radici. Tra le bulbose estive da piantare tra marzo e aprile troverai i gladioli, le dalie, i gigli, le calle e gli agapanthus.
Semina i fiori che sbocceranno in estate. Ecco cosa puoi seminare all’aperto quando marzo è mite: bocca di leone, delphinium, ipomea e calendula. Se proprio non riesci ad aspettare la fioritura estiva, compra piantine di fiori primaverili come le primule, le violette, le margherite, la lobelia e alcune varietà di anemoni.
Attenzione: prima di prenderti cura del giardino, assicurati che il pericolo di gelate sia davvero scampato e osserva i primi segnali che indicano la ripresa vegetativa. Il segreto sta tutto nel rispetto dei ritmi della natura!
Idea bonus: la preparazione del giardino in primavera passa anche dagli arredi. Rispolvera vecchie sdraio in legno o realizza un divanetto da esterno utilizzando pallet e cuscini colorati non ti serve molto per creare un angolo relax immerso nel verde!
Quanto costa un giardiniere professionista?
Non avere il pollice verde non significa dover rinunciare all’incanto di un giardino fiorito. Se non te la senti di prenderti cura delle piante, o semplicemente non sai come fare a progettarne un’area verde, puoi rivolgerti a chi ha fatto del giardinaggio il suo lavoro. La manutenzione di un giardino privato ad opera di un professionista, e ancor di più la sua creazione da zero, ha dei prezzi superiori rispetto al fai da te. Le tariffe (calcolate ad ore o a
metro quadro) variano a seconda degli interventi previsti nel progetto. Ecco una piccola tabella riassuntiva con alcune indicazioni sul costo dei giardinieri:
PREZZI INDICATIVI E TARIFFE DEI GIARDINIERI
manutenzione e interventi di base
10 – 25 € (all’ora)
progettazione giardini
da 280 € a 4.000 €*
potatura piante
50 – 120 € (per pianta, in base all’altezza)
* fonte: www.habitissimo.it (il prezzo dipende dall’impresa a cui ci si rivolge, i prezzi variano da impresa a impresa e dal tipo di professionista selezionato, sia giardiniere o architetto paesaggista)
Ricorda che si tratta di prezzi indicativi, che possono variare in base a dove vivi, alla metratura del giardino e alla tipologia di intervento richiesto. Altri fattori che incidono sul preventivo sono la durata dei lavori, l’uso di strumenti specifici e il grado di esperienza del professionista.
Chiedere l’aiuto di un giardiniere, però, ha anche i suoi vantaggi. Per tutto il 2019, chi intraprende lavori di manutenzione del verde può godere delle agevolazioni del Bonus Verde. Consulta il sito dell’Agenzia delle Entrate per trovare tutte le informazioni utili (come richiederlo, quali spese vi rientrano, la percentuale di detrazioni fiscali).
Ristrutturare casa, si sa, è un’impresa difficile… ma non impossibile! Piccoli accorgimenti possono fare la differenza dal punto di vista energetico ed ambientale, con un notevole risparmio in termini di costi e spese. Oggi scopriremo quali infissi scegliere: faremo il punto sui materiali, i prezzi e le agevolazioni fiscali che si possono richiedere in fase di ristrutturazione.
1. Scegliere gli infissi migliori in base alle prestazioni
Ti è mai capitato di percepire una sensazione di freddo avvicinandoti alla finestra? Se la risposta è sì, con tutta probabilità i tuoi infissi lasciano passare degli spifferi d’aria. Innanzitutto, precisiamo che il passaggio di spifferi è è la principale causa di dispersione di calore, che a sua volta influisce sull’isolamento termico dell’abitazione (per non parlare dell’ingente spreco di energia e di denaro!). Il fatto che correnti d’aria entrino in casa è un vero campanello d’allarme, che indica la necessità di sostituire telai deteriorati o danneggiati con degli infissi nuovi, possibilmente di ultima generazione.
Gli infissi termoisolanti sono appositamente pensati per garantire prestazioni ottimali in materia di efficienza energetica. L’isolamento termico è dovuto non solo alla tipologia dei telai, ma anche alla scelta dei vetri che completano le finestre. In fase di ristrutturazione, quindi, è consigliato informarsi sul valore di trasmittanza termica (U), un dato che indica il potere isolante del vetro e dell’infisso. La scelta dovrebbe quindi ricadere su tipologie di finestre a basso valore di trasmittanza, con doppi vetri o, meglio ancora, vetri basso-emissivi*.
* Sono definiti basso-emissivi (o Low-E) i vetri sottoposti a trattamento di isolamento con pellicole di materiali diversi (tra cui l’argento), adese alle facce interne dei vetri. Tra i numerosi vantaggi, questi vetri sono particolarmente apprezzati per la loro efficienza termica: permettono infatti di mantenere gli ambienti freschi in estate e caldi in inverno.
In fase di sostituzione e scelta degli infissi, è bene considerare anche eventuali necessità di isolamento acustico. Abiti nei pressi di una strada trafficata o i tuoi vicini di casa amano ascoltare musica a tutto volume? Ricorda che per scegliere gli infissi di casa devi prendere in considerazione anche la rumorosità dell’ambiente che ti circonda.
Importante: prima di procedere all’acquisto, verifica che gli infissi siano certificati per il risparmio energetico e che rispettino le normative UNI vigenti.
2. Legno, pvc e alluminio: quali infissi scegliere?
In linea generale, possiamo affermare che i materiali utilizzati per la costruzione dei moderni telai sono il pvc, il legno e l’alluminio. Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta, analizzando le caratteristiche principali e i prezzi degli infissi in base al materiale scelto.
Infissi in PVC: apprezzati per l’ottimo rapporto qualità-prezzo, gli infissi in pvc hanno buone capacità di isolamento termico e di resistenza agli agenti atmosferici. Pur non richiedendo una particolare manutenzione, durano nel tempo senza modificare le loro proprietà. Gli unici inconvenienti del PVC riguardano la gamma dimensionale (limitata in caso di finestre molto grandi) e quella cromatica (risolvibile scegliendo strutture esterne di materiale diverso). Nonostante si tratti degli infissi più economici, i costi variano in base ai vetri delle finestre e alla manodopera prevista in fase di installazione.
Infissi in alluminio: leggermente più costoso del pvc, l’alluminio è comunque concorrenziale dal punto di vista dell’isolamento. Diventa però necessario, per preservare una certa efficienza termica, optare per degli infissi a taglio termico, costituiti da due strati di alluminio che contengono un corpo centrale isolante. La vasta gamma cromatica permette di scegliere gli infissi più adatti allo stile dell’arredo o ai gusti personali. Anche in questo caso la manutenzione è scarsa e il prezzo varia a seconda dei modelli.
Infissi in legno: inimitabili per la loro resa estetica elegante, gli infissi in legno richiedono una manutenzione maggiore rispetto all’alluminio e al pvc, volta a prolungare la durata e a preservarne la naturale bellezza. Il legno è in assoluto il materiale più eco-sostenibile e restituisce un ottimo isolamento termico. Gli infissi di questo tipo, che associati ai doppi vetri garantiscono un notevole risparmio energetico, possono essere impiegati anche per la realizzazione di finestre di grandi dimensioni.
Infissi ibridi: si tratta di serramenti compositi ed eterogenei, che combinano le caratteristiche dei singoli materiali per migliorare l’efficienza energetica. In commercio si trovano infissi in legno e alluminio, legno e pvc o pvc e alluminio, i quali si collocano in una fascia di prezzo medio-alta.
Ecco una tabella riassuntiva dei costi e dei prezzi degli infissi in alluminio, legno e pvc.
PREZZI
INDICATIVI
DEGLI INFISSI (per mq)
PVC
da 150 a 300 €
Legno
da 200 a 400 €
Alluminio
da 300 a 500 €
E uno schema dei costi indicativi per le finestre singole, quelle doppie e per le porte finestre.
PREZZI
INDICATIVI
DELLE FINESTRE
PVC
finestre: da 250 a 500 €
porte finestre: da 430 a 750 €
Legno
finestre: da 400 a 680 €
porte finestre: da 600 a 1000 €
Alluminio
finestre: da 480 a 700 €
porte finestre: da 680 a 1170 €
Ricorda che si tratta solo di prezzi indicativi, che possono variare a seconda del luogo in cui abiti, del professionista e del modello di finestra che scegli (battente, scorrevole o vasistas). A questi costi, aggiungi anche la manodopera (rimozione e smaltimento dei vecchi infissi, posa in opera, eventuali interventi strutturali).
3. Sostituzione degli infissi per il risparmio energetico: le detrazioni fiscali
Buone notizie per chi vuole cambiare i suoi vecchi infissi! Anche per quest’anno sarà possibile godere di agevolazioni fiscali per interventi di miglioramento dell’efficienza energetica, tra cui la sostituzione degli infissi. Riassumiamo i punti fondamentali del cosiddetto Ecobonus 2019:
detrazione e recupero del 50% (in 10 anni) delle spese sostenute per l’acquisto e la posa in opera di nuovi infissi
invio obbligatorio della pratica di ristrutturazione all’ENEA, l’Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica
bonus valido per le pratiche di ristrutturazione fino al 31 dicembre 2019
In alternativa all’Ecobonus, è stato prorogato fino alla fine dell’anno anche il Bonus Ristrutturazioni. Per maggiori informazioni, consulta la guida dell’Agenzia delle Entrate.