Come abbiamo gestito un intervento complesso tra logistica internazionale,
fragilità della pietra e fissaggi speciali su muri controterra.
Per Casa LCJN,
una residenza privata che abbiamo progettato e realizzato, la committenza
italo-cinese ha scelto di integrare sulle pareti esterne una serie di
bassorilievi monumentali scolpiti in Qīngshí, una pieta grigio-bluastra molto
utilizzata nella tradizione decorativa cinese. I bassorilievi sono stati
realizzati in Cina da esperti scalpellini seguendo i motivi iconografici più
amati dalla famiglia — draghi, fenici, nuvole e figure mitologiche — e
successivamente imbarcati in container per raggiungere il cantiere a Roma.
Una volta arrivati, il primo obiettivo è stato comprendere a fondo le
caratteristiche del materiale e definire una strategia di montaggio che tenesse
conto del peso importante delle lastre e della fragilità delle superfici
scolpite.
Caratteristiche tecniche della pietra
La pietra scelta, comunemente definita “Pietra Blu” una pietra naturale
compatta, generalmente calcarea o arenaria, con densità variabile tra i 2600 e i
2700 kg/m³. Nel nostro caso si trattava di arenaria, più lavorabile del granito
ma anche più delicata nelle zone incise, dove un contatto accidentale con
attrezzi metallici può provocare scheggiature. Per questo motivo tutte le
operazioni — dallo scarico al sollevamento, fino alla posa — sono state
organizzate con protezioni morbide, attrezzature adeguate e movimentazioni lente
e controllate, evitando qualsiasi sollecitazione diretta sulle superfici
scolpite.
La sfida strutturale: fissaggi sicuri su muri controterra
Il progetto ha richiesto la realizzazione di una sottostruttura metallica su
misura, in grado di fissare e sostenere i bassorilievi al muro controterra in
cemento armato distribuendo correttamente i carichi e garantire stabilità nel
tempo.
Alla base, una trave in acciaio a L con spessore di 15 mm è stata dimensionata
per coprire l’intera profondità della lastra, assicurando un appoggio continuo e
uniforme. Il fissaggio al muro è stato realizzato con tasselli chimici
dimensionati in base alla resistenza del calcestruzzo esistente.
Tra le pietre e il muro è stato mantenuto un distacco di circa un centimetro,
per creare un’intercapedine di ventilazione e a ridurre il rischio di accumulo
di umidità; lungo il bordo superiore, un sigillante continuo impedisce invece
eventuali infiltrazioni d’acqua.
Per trattenere i pannelli in sommità abbiamo utilizzato staffe a Z in acciaio da
6 mm, con doppio tassello, un’aletta verticale pari allo spessore della pietra e
un’aletta frontale di contenimento, visibile solo lungo il bordo superiore. Le
staffe sono state distanziate di circa 60 cm, mantenendo almeno 15 cm dagli
spigoli verticali per evitare concentrazioni di tensioni; l’insieme delle alette
superiori lavora a trazione e sopporta complessivamente il 10–15% del peso di
ogni lastra, contrastando il ribaltamento. Alcune staffe laterali sono state
inserite solo come rinforzo aggiuntivo, progettate per non interferire con le
zone scolpite. Tutta la ferramenta è stata zincata a caldo, uno strato di
neoprene evita il contatto diretto fra metallo e pietra.
Dopo la posa, la superficie in arenaria è stata trattata con un protettivo
idrorepellente nanotecnologico che garantirà la durabilità nel tempo e le
protezione verso acqua e agenti atmosferici.
Il montaggio in cantiere
Le operazioni di cantiere si sono svolte nel mese di ottobre, approfittando di
condizioni meteo favorevoli. Ogni lastra è stata sollevata in posizione
verticale utilizzando imbragature, ventose e protezioni morbide, evitando
qualsiasi contatto con superfici metalliche. Una volta appoggiate sulla trave di
base, le pietre sono state messe in bolla, allineate e successivamente fissate
con precisione tramite le staffe superiori. Il controllo dell’appoggio,
dell’allineamento reciproco e dell’adesione alla sottostruttura è stato
fondamentale prima del serraggio definitivo.
Il risultato è una sequenza di bassorilievi monumentali perfettamente integrata
al basamento architettonico della villa, pronta per essere incassata nel futuro
rivestimento in pietra naturale e diventare parte del paesaggio costruito con un
carattere assolutamente unico.
Monumental Stone Bas-Reliefs: Custom Structural Design and On-Site
Installation
How we managed a complex intervention involving international logistics, the
fragility of carved stone, and special fixings on a retaining wall.
For Casa LCJN, a
private residence we designed and built, the Italian-Chinese clients chose to
integrate a series of monumental bas-reliefs carved in Qīngshí—a grey-blue stone
widely used in traditional Chinese decorative art—onto the exterior walls. The
bas-reliefs were crafted in China by expert stone carvers following the family’s
preferred iconographic motifs—dragons, phoenixes, clouds, and mythological
figures—and then shipped in containers to reach the construction site in Rome.
Once on site, our first goal was to fully understand the material’s
characteristics and define an installation strategy that accounted for the
considerable weight of the slabs and the delicacy of their sculpted surfaces.
Technical Characteristics of the Stone
The selected stone, commonly referred to as “Blue Stone,” is a compact natural
material—typically limestone or sandstone—with a density ranging from 2600 to
2700 kg/m³. In our case, it was sandstone: more workable than granite but also
more delicate in the carved areas, where accidental contact with metal tools can
cause chipping.
For this reason, every operation—from unloading to lifting and installation—was
carried out using soft protective materials, the right equipment, and slow,
controlled movements, avoiding any direct stress on the sculpted surfaces.
The Structural Challenge: Safe Fixings on a Retaining Wall
The project required the creation of a custom metal substructure capable of
anchoring and supporting the bas-reliefs on a reinforced concrete retaining
wall, ensuring proper load distribution and long-term stability.
At the base, an L-shaped steel beam with a thickness of 15 mm was dimensioned to
cover the full depth of the slab, providing continuous, uniform support.
Anchoring to the wall was achieved using chemical anchors sized according to the
strength of the existing concrete.
A one-centimetre gap was maintained between the stone and the wall to create a
ventilated cavity and reduce the risk of moisture buildup; along the upper edge,
a continuous sealant prevents water infiltration.
To secure the panels at the top, we used 6 mm steel Z-brackets with double
anchoring, a vertical flange matching the stone’s thickness, and a front
retaining lip visible only along the upper edge. The brackets were spaced
approximately 60 cm apart, keeping at least 15 cm away from the vertical edges
to avoid stress concentrations; the upper flanges work in tension and
collectively support 10–15% of each slab’s weight, counteracting overturning.
Additional lateral brackets were installed only as reinforcement and carefully
designed to avoid interfering with the carved sections. All metalwork was
hot-dip galvanized, and a neoprene layer prevents direct contact between metal
and stone.
After installation, the sandstone surface was treated with a
nanotechnology-based water-repellent coating to ensure long-term durability and
protection from weathering.
On-Site Installation
Site operations took place in October, taking advantage of favourable weather
conditions. Each slab was lifted into a vertical position using slings, suction
lifters, and soft protections, avoiding any contact with metal surfaces. Once
set on the base beam, the stones were levelled, aligned, and then precisely
secured using the upper brackets.
Checking the bearing, mutual alignment, and adherence to the substructure was
essential before final tightening.
The result is a sequence of
monumental bas-reliefs perfectly integrated into the villa’s architectural base,
ready to be framed within the future natural stone cladding and to become part
of the built landscape with a truly unique character.
Cloud Dancer, il bianco morbido e vellutato scelto da Pantone come colore
dell’anno 2026, è una tonalità che sembra silenziosa solo a un primo sguardo.
La sua forza sta nella capacità di amplificare la luce e di valorizzare
texture e materiali senza mai diventare invadente. È proprio questa qualità
che ha ispirato anche
la nuova collezione di carte da parati firmata Cafelab Architetti per
HappyWall, dove superfici chiare, trame impalpabili e pattern delicati interpretano il
potenziale espressivo di questo bianco in chiave contemporanea.
Perfetto per interni che cercano calma, profondità e misura, Cloud Dancer non
è il bianco “per sbiancare”, ma un colore progettuale: orchestra atmosfera,
luminosità e matericità.
Cos’è Cloud Dancer
Cloud Dancer è un bianco caldo, appena velato, che si colloca a metà strada
tra l’avorio e il gesso. Non è abbagliante né freddo, ma avvolgente: funziona
come una sorta di “filtro soft focus” sugli interni, ammorbidendo i contrasti
e rendendo più accoglienti anche gli ambienti minimali. È un colore che
dialoga bene con la luce naturale, cambiando leggermente percezione nell’arco
della giornata e aggiungendo una componente quasi atmosferica alle stanze.
Perché funziona negli interni contemporanei
Negli interni di oggi si chiede ai colori di fare molto più che decorare:
devono gestire la percezione dello spazio, supportare il benessere e costruire
un linguaggio visivo coerente. In questo Cloud Dancer è un alleato prezioso:
aiuta a unificare ambienti open space, fa da sfondo discreto a arredi iconici
e permette di inserire tocchi cromatici più intensi senza appesantire
l’insieme. È anche una base ideale per lavorare su sovrapposizioni di texture
materiche come legni, tessuti, metalli, dove il progetto passa più dal tatto
che dal colore.
Dove usarlo: pareti, soffitti, volumi
Un primo modo di introdurre Cloud Dancer è utilizzarlo come “tessuto di fondo”
di casa. Sulle pareti di un living open space, ad esempio, ammorbidisce i
passaggi tra zona cucina e zona conversazione, evitando stacchi netti. Sui
soffitti, soprattutto se bassi, alleggerisce la percezione e aiuta a far
“respirare” gli ambienti, soprattutto se abbinato a una luce diffusa e non
abbagliante. Può funzionare anche su volumi architettonici specifici – una
nicchia, una quinta, un blocco boiserie – per creare episodi silenziosi ma
riconoscibili che organizzano lo spazio.
Carte da parati: quando il bianco non è solo sfondo
Se la pittura è il modo più immediato per introdurre Cloud Dancer, la carta da
parati permette di esplorare la sua dimensione più narrativa.
La collezione disegnata da Cafelab Architetti per HappyWall interpreta questa
tonalità con un approccio materico e contemporaneo.
chiari, nuvolati, texture leggere o pattern grafici sottili in cui questa
tonalità è dominante, possono rivestire una parete del living, la testata del
letto o un angolo studio senza appesantire. Lavorare con wallpaper in
cui Cloud Dancer è intrecciato ad altri neutri, linee sottili o pattern
botanici stilizzati permette di creare quinte sceniche che restano luminose ma
danno profondità allo spazio.
How to Refresh Your Interiors with Pantone’s 2026 Color of the Year: Cloud
Dancer
Cloud Dancer, the soft and velvety white chosen by Pantone as the Color of
the Year 2026, is a shade that may seem quiet at first glance, yet it is
anything but neutral. Its strength lies in its ability to amplify light and
enhance textures and materials without ever overwhelming the space. This
very quality also inspired the new wallpaper collection designed by Cafelab Architetti for
HappyWall, where pale surfaces, subtle textures, and delicate patterns reinterpret
the expressive potential of this white in a contemporary way.
What Is Cloud Dancer?
Cloud Dancer is a warm, lightly veiled white that sits halfway between ivory
and chalk. It is neither glaring nor cold, but enveloping: it works like a
soft-focus filter within interiors, smoothing contrasts and making even
minimal spaces feel more welcoming. It pairs beautifully with natural light,
subtly shifting in perception throughout the day and adding an almost
atmospheric quality to a room. Perfect for interiors seeking calm, depth,
and balance, Cloud Dancer is not a white meant to “bleach” spaces but a true
design color—one that orchestrates atmosphere, luminosity, and materiality.
Why It Works in Contemporary Interiors
In today’s interiors, color is asked to do much more than decorate: it must
shape the perception of space, support well-being, and create a coherent
visual language. In this sense, Cloud Dancer is a valuable ally. It helps
unify open-plan environments, acts as a discreet backdrop for iconic
furnishings, and allows for stronger color accents without weighing down the
overall composition. It is also an ideal base for layering tactile materials
such as wood, textiles, and metals, where the project relies more on touch
than on saturated color.
Where to Use It: Walls, Ceilings, Architectural Volumes
One of the first ways to introduce Cloud Dancer is by using it as the
“background fabric” of the home. On the walls of an open-plan living area,
for example, it softens the transitions between the kitchen and the lounge,
avoiding harsh visual breaks. On ceilings—especially low ones—it lightens
the perception of height and helps the room “breathe,” particularly when
paired with soft, diffused lighting. It can also be applied to specific
architectural elements—niches, partition walls, or boiserie blocks—to create
quiet yet distinctive features that organize the space.
Wallpaper: When White Becomes a Protagonist
While paint is the most immediate way to introduce Cloud Dancer, wallpaper
allows you to explore its more narrative dimension. The collection designed
by Cafelab Architetti for HappyWall interprets this shade with a material,
contemporary approach. Light backgrounds, cloud-like effects, airy textures,
or subtle graphic patterns in which this tone plays a central role can dress
a living-room wall, the headboard area of a bedroom, or a home-office nook
without adding visual weight. Working with wallpapers where Cloud Dancer
intertwines with refined neutrals, thin lines, or stylized botanical motifs
makes it possible to create scenic backdrops that remain luminous while
giving depth to the space.
Con l’inverno alle porte, è interessante osservare come l’involucro
architettonico possa diventare uno strumento attivo nella relazione tra
edificio e ambiente. Immersa nella foresta delle Coast Mountains, la Whistler
Ski House è pensata come un rifugio familiare capace di sopportare condizioni
climatiche rigide e di trasformarsi con il mutare delle stagioni. Progettata
da Olson Kundig, l’abitazione è composta da due volumi collegati da un ponte
vetrato sospeso, che crea scenari diversi a seconda che la casa si apra o si
chiuda verso il paesaggio. Qui la facciata non è un limite passivo, ma un
sistema che si modella per controllare luce, vista, privacy e protezione
climatica.
Un rifugio alpino che respira con il paesaggio
La casa può apparire come una lanterna completamente vetrata, capace di
accogliere tutta la luce disponibile nelle brevi giornate d’inverno; oppure
può chiudersi grazie a pannelli continui che la proteggono dal vento, dalla
neve e dagli sbalzi termici.
Le schermature sono realizzate con pannelli e lamelle in legno di abete
Douglas, montati su telai che possono ruotare o scorrere tramite manovelle
meccaniche semplici e robuste o attraverso interruttori elettrici. È un
approccio low-tech, tipico del linguaggio di Kundig: vere e proprie
macchine-architettura che si attivano con un gesto umano. L’involucro non è
più una barriera fissa, ma un dispositivo attivo di regolazione ambientale.
Dialogo tra materiali e natura
Un aspetto centrale del progetto è il rapporto tra involucro e paesaggio. I
pannelli in legno e le superfici trattate dialogano con gli alberi
circostanti, mitigando l’impatto visivo e permettendo alla casa di
“scomparire” o emergere nella scena a seconda delle condizioni atmosferiche e
delle scelte di chi la abita. La possibilità di trasformare la pelle
dell’edificio rende la Whistler Ski House non solo reattiva al clima, ma
capace di modulare la propria presenza nel paesaggio.
Whistler Ski House: an envelope that changes with the climate
With winter approaching, it is fascinating to see how the architectural
envelope can become an active tool in shaping the relationship between a
building and its environment. Set within the forest of the Coast Mountains,
the Whistler Ski House is conceived as a family retreat able to withstand
harsh weather conditions and transform throughout the seasons. Designed by
Olson Kundig, the residence consists of two volumes connected by a suspended
glass bridge, creating different spatial scenarios depending on whether the
house opens or closes to the landscape. Here, the façade is not a passive
boundary but a system that adapts to control light, views, privacy, and
climatic protection.
A mountain refuge that breathes with the landscape
The house can appear as a fully glazed lantern, capturing every possible ray
of light during the short winter days; or it can close itself through
continuous panels that shield it from wind, snow, and temperature
fluctuations.
The operable screens are made of Douglas fir panels and slats mounted on
frames that can rotate or slide using simple, robust mechanical cranks or
electric switches. This low-tech approach is characteristic of Kundig’s
design language: architecture as a machine activated by human interaction.
The building envelope becomes not just a protective layer but an active
environmental regulator.
Dialogue between materials and nature
Another key aspect is the relationship between the envelope and the
surrounding forest. The wooden panels and treated surfaces blend with the
trees, softening the visual impact and allowing the house to either recede
into the landscape or stand out, depending on weather conditions and the
occupants’ needs. This transformable skin makes the Whistler Ski House not
only responsive to the climate, but capable of modulating its presence
within the natural setting.
È arrivato il momento che tutti i designer, creativi e appassionati di stile
aspettavamo. Pantone ha scelto di sorprenderci con un sussurro, rompendo una
tradizione ultraventennale che privilegiava tinte sature e marcate. Il colore
che definirà il 2026 è PANTONE 11-4201 Cloud Dancer, una tonalità di
bianco soffice e naturale che segna un cambio di paradigma radicale.
Dopo l’energia vibrante del Classic Blue
e la dolcezza avvolgente del Living Coral, il 2026 ci chiede di fermarci, respirare e premere il tasto “reset”.
Dimenticate il bianco ottico, freddo e austero, Cloud Dancer è un bianco
morbido, naturale e bilanciato.
È descritto come una tonalità “non sbiancata”, che ricorda la leggerezza
impalpabile di una nuvola che fluttua nel cielo.
Perché un bianco? Una scelta di rottura necessaria
Leatrice Eiseman, direttrice esecutiva del Pantone Color Institute, lo ha
descritto perfettamente come un “sussurro di calma in un mondo rumoroso”. È un colore che si fa
struttura, solido ma etereo, progettato non per abbagliare la vista, ma per
accogliere lo spirito.
La scelta di un bianco può apparire quasi provocatoria in un’epoca che spesso
premia l’eccesso visivo, ma la sua forza risiede proprio in questa
sottrazione. In un quotidiano sempre più frenetico e iperconnesso, Cloud Dancer
risponde a un desiderio profondo di chiarezza mentale e riposo, ponendosi come
antidoto al sovraccarico di informazioni.
Una tela bianca
Se l’anno passato il Mocha Mousse
ci aveva avvolto con il suo calore terroso e stabile, oggi Pantone ci spinge
oltre, verso una pulizia formale che valorizza il concetto di “less is more”. È una tela bianca intesa come punto di partenza neutro
e flessibile, capace di unire stili diversi e di fare da ponte tra passato e
futuro, rifiutando il superfluo per abbracciare una nuova sobrietà
progettuale.
Abbinare Cloud Dancer
la vera potenza di Cloud Dancer risiede nella sua straordinaria versatilità
materica. Essendo un neutro per eccellenza, questo punto di bianco non divide
lo spazio, ma lo dilata. È perfetto per pareti, soffitti e boiserie, dove dona
luce e ampiezza senza risultare abbacinante, creando uno sfondo ideale per far
risaltare elementi decorativi d’accento o pezzi di design iconici senza mai
generare conflitti visivi. La sua natura calda lo rende il compagno ideale per
i materiali naturali: immaginate accostamenti con legni grezzi, cemento a
vista, pietra naturale e tessuti organici come il lino.
Cloud Dancer si presta magnificamente tanto ai restauri storici, dove
enfatizza la spazialità originaria con rispetto, quanto ai progetti
contemporanei di stampo nordico o minimalista, dove la luce diventa materiale
da costruzione. Il 2026 non sarà dunque l’anno in cui alzeremo la voce per
farci sentire, ma quello in cui faremo spazio per ascoltare. È una
dichiarazione di fiducia verso la lentezza e la ricostruzione su fondamenta
pulite e serene.
Fai spazio al nuovo. Progetta il tuo 2026 con Cafelab Studio
Cloud Dancer Pantone 2026: Meaning, Combinations and Design Ideas
The moment designers, creatives and style enthusiasts have been waiting for
has finally arrived. Pantone has chosen to surprise us with a whisper,
breaking with a tradition of over twenty years that favored saturated,
intense hues. The color that will define 2026 is PANTONE 11-4201 Cloud
Dancer, a soft, natural white that marks a radical shift in perspective.
After the vibrant energy of Classic Blue and the enveloping sweetness of
Living Coral, 2026 asks us to pause, breathe and press the reset button.
Forget optical white—cold and austere—because Cloud Dancer is soft, natural
and balanced. It’s described as an “unbleached” shade, recalling the
impalpable lightness of a cloud floating across the sky.
Why a white? A much-needed departure
Leatrice Eiseman, Executive Director of the Pantone Color Institute,
captured it perfectly as “a whisper of calm in a noisy world.” It’s a color
that becomes structure—solid yet ethereal—designed not to dazzle the eyes
but to welcome the spirit. Choosing a white might seem almost provocative in
an age that often rewards visual excess, yet its strength lies precisely in
this act of subtraction. In a world that grows increasingly fast-paced and
hyperconnected, Cloud Dancer responds to a deep desire for mental clarity
and rest, positioning itself as an antidote to information overload.
A blank canvas
If last year Mocha Mousse wrapped us in its earthy stability, this year
Pantone pushes us further toward a formal purity that elevates the idea of
“less is more.” It is a blank canvas: a neutral, flexible starting point
capable of uniting different styles and bridging past and future, stripping
away the superfluous to embrace a new, refined design clarity.
Pairing Cloud Dancer
Cloud Dancer’s true strength lies in its extraordinary material versatility.
As a quintessential neutral, this shade of white does not divide a space —
it expands it. It’s ideal for walls, ceilings and paneling, offering
brightness and openness without becoming glaring. It creates the perfect
backdrop to highlight accent décor or iconic design pieces without causing
any visual conflict. Its warm undertone makes it a natural companion for
authentic materials: imagine it paired with raw woods, exposed concrete,
natural stone and organic fabrics like linen.
Cloud Dancer works
beautifully in historic restorations, where it enhances original proportions
with respect, as well as in contemporary Nordic or minimalist projects,
where light becomes a true building material. Thus, 2026 will not be the
year we raise our voices to be heard, but the year we make room to listen.
It’s a declaration of trust in slowness, in rebuilding on clean and serene
foundations.
Make room for what’s new. Design your 2026 with
Cafelab Studio.
L’inverno è alle porte e, con esso, il desiderio di trasformare la nostra
casa in un rifugio accogliente ma allo stesso tempo elegante. Quest’anno, la
palette stagionale e i materiali scelti non si limitano a scaldare l’ambiente,
ma raccontano una storia di sofisticata serenità e profonda naturalezza. La
tendenza cromatica per l’inverno 2026 è un equilibrio tra tonalità ricche e
avvolgenti e tocchi di nuance polverose.
Scopriamo insieme quali sono i colori must-have dettati dalle tendenze e su
quali materiali e arredi declinarli per un look elegante. Ecco le sfumature su
cui puntare:
1. Il Ritorno dei Blu Profondi
Ispirati ai cieli notturni e ai laghi ghiacciati, i blu scuri come il Blu
Petrolio, l’Inchiostro o il Navy creano un senso di calma e profondità.
Funzionano alla perfezione su una parete d’accento in soggiorno o in camera da
letto, dove creano un mood teatrale e sofisticato. Perfetti anche per velluti
di divani e poltrone.
2. Il Calore del Bordeaux
La tonalità Rosso-Vino resta fra delle tonalità più espressive dell’inverno;
ricco, caldo, quasi avvolgente, è un colore che evoca cene conviviali e
atmosfere intime. Ideale per tessili pesanti come coperte in lana o plaid in
cashmere, o per dare carattere a cuscini decorativi e tappeti.
3. Il Verde Oliva
Un naturale equilibratore. Porta in casa una nota sofisticata, perfetta in
dialogo con legni chiari e metalli scuri. Piccoli complementi d’arredo come
vasi, lampade o cornici in questa tonalità completano gli ambienti con
discrezione.
4. Il Tocco Glamour del Bronzo
con la sua finitura calda e ossidata sostituisce l’ottone più brillante,
aggiungendo un fascino vintage e discreto, il bronzo illumina senza brillare
troppo. Perfetto per le maniglie dei mobili, le cornici degli specchi o le
strutture sottili di tavolini laterali.
5. La Dolcezza del Rosa Cipria (o Malva Chiaro)
Per bilanciare le tonalità profonde, il Rosa Cipria offre una ventata di
delicatezza e luce. Questa nuance morbida e polverosa, illumina tessili e
superfici leggere, portando un tocco di freschezza nei mix cromatici più
intensi.
Come Usare la Palette Invernale
Lascia che una tonalità importante come il Blu Profondo o Bordeaux faccia da
sfondo (60% della stanza), affiancala a un colore di supporto come il Verde
Oliva (30%) su alcuni arredi, infine, aggiungi un 10% di Bronzo o Rosa Cipria
come tocco finale sui dettagli.
Mixa le texture, non aver paura di
accostare il velluto bordeaux a un tappeto in lana grezza e un tavolino con
base in bronzo. La ricchezza visiva e tattile è la chiave del design invernale
2026.
Infine, sostituisci le luci fredde con lampadine a luce calda
(sotto i 3000K), il calore della luce esalterà la profondità dei blu e
l’accoglienza dei rossi e dei rosa cipria.
Cosa ne pensi di questa palette? Hai già scelto quale colore userai per il
tuo *restyling* invernale?
The Winter Home: Embracing Warm Colors and Tactile Materials
Winter is approaching, and with it the desire to turn our homes into spaces
that feel both cosy and refined. This year’s seasonal palette and material
choices don’t just warm the atmosphere—they tell a story of serene
sophistication and natural depth. The colour trend for Winter 2026 strikes a
balance between rich, enveloping tones and soft, powdery accents.
Let’s explore the must-have colours of the season and the materials and
furnishings that best enhance them for an elegant, contemporary look. Here
are the key shades to focus on:
1. The Return of Deep Blues
Inspired by night skies and frozen lakes, dark blues such as Petrol Blue,
Ink and Navy create a sense of calm and depth. They work beautifully on an
accent wall in the living room or bedroom, setting a dramatic yet
sophisticated mood. They’re also perfect for velvet sofas and armchairs.
2. The Warmth of Bordeaux
The wine-red family remains one of the most expressive palettes of winter.
Rich, warm and almost enveloping, it evokes convivial dinners and intimate
atmospheres. Ideal for heavy textiles—wool blankets, cashmere throws—or for
adding character to cushions and rugs.
3. Olive Green
A natural balancer, olive green brings a refined, organic note to interiors.
It pairs effortlessly with light woods and dark metals. Small décor
pieces—vases, lamps, picture frames—work particularly well in this shade,
adding subtle depth.
4. The Glamour of Bronze
With its warm, oxidised finish, bronze steps in as a softer alternative to
bright brass, adding a discreet vintage charm. It illuminates without
overpowering, making it perfect for furniture handles, mirror frames or the
slender structures of side tables.
5. The Softness of Dusty Pink (or Light Mauve)
To offset deeper tones, Dusty Pink introduces a hint of light and delicacy.
Its soft, powdery quality brightens textiles and lightweight surfaces,
bringing freshness to richer colour combinations.
How to Use the Winter Palette
Let an important colour—like Deep Blue or Bordeaux—define the backdrop
(around 60% of the room). Pair it with a supporting hue such as Olive Green
(30%) on furniture or accessories, and finish with accents of Bronze or
Dusty Pink (10%) for a polished final touch.
Mix textures freely: combine a bordeaux velvet sofa with a raw wool rug and
a bronze-based coffee table. Visual and tactile richness is the signature of
Winter 2026 interior design.
Finally, swap cold bulbs for warm-tone lighting (below 3000K). Warm light
enhances the depth of blues and brings out the welcoming quality of reds and
dusty pinks.
Which colour do you see becoming the star of your winter restyling?
Home stylist: chi è? Cosa fa? Qual è il supporto concreto che può apportare con le sue competenze per la tua casa?
Hai presente quei momenti in cui guardi la tua casa e senti che… manca qualcosa? Non sai dire esattamente cosa, ma percepisci che l’energia non scorre, i colori non parlano di te, i mobili sembrano “tollerati” piuttosto che scelti. Hai mai il sospetto di vivere in stanze che non rispecchiano appieno la tua personalità?
La tua casa dovrebbe abbracciarti, ma non è facile trasformare le idee che hai in testa in ambienti reali, coerenti, armoniosi. È qui che entra in gioco la figura dell’home stylist.
Ciao, sono Federica, home stylist e interior blogger.
In altre parole, supporto le persone come te a creare una casa che le rappresenti.
L’home stylist, o interior stylist, è una figura professionale che opera sia nell’ambito dell’arredamento di interni sia nel settore del retail e della comunicazione visiva.
Si occupa della creazione di concept e dell’allestimento di set fotografici per riviste, cataloghi e spazi retail. In questi contesti lavora sulla narrazione visiva, costruendo atmosfere in linea con l’estetica del brand, con la comunicazione della rivista o del negozio in cui opera, leggibili e fortemente evocative. Sceglie e/o dispone strategicamente arredi, colori, materiali e oggetti affinché trasmettano una storia chiara, fotogenica e riconoscibile.
È lo stesso sguardo che viene applicato alle case: ogni elemento è pensato per dialogare con gli altri, creare equilibrio, valorizzare il prodotto o lo spazio e restituire un’immagine curata, armoniosa e credibile. È unə professionista che si muove tra colori, atmosfere e materiali: prende ciò che esiste e lo trasforma in un insieme armonioso, caldo, personale.
È diversə da un architetto, diversə da un interior designer e diversə da un home stager. Ognuna di queste professioni ha competenze affini, ma diverse. Tuttavia, non è escluso che un architettə, interior designer o home stager possano essere anche home stylist.
Nell’ambito degli interni domestici, non si occupa di impianti, demolizioni e costruzioni. L’home stylist ti aiuta a ritrovare l’anima della tua casa, senza necessariamente stravolgerla.
Cosa fa concretamente l’interior stylist per la tua casa
Ti porto tra le attività che svolgo quotidianamente, come home stylist, sugli spazi domestici.
Legge la casa e ascolta te
Parte da te: dai tuoi gusti, dalle tue abitudini, dal colore della luce che entra dalle finestre, dal caos che vorresti quietare. Interpreta le stanze come se fossero pagine di un racconto sospeso.
L’home stylist ha uno sguardo empatico e curioso, capace di leggere la tua personalità e il carattere della casa. La costruzione di uno stile unico è la sua specialità. Non si tratta di abbinare ad ogni persona uno stile pre-confezionato, nè di seguire le mode, ma di crearne uno nuovo, frutto di commistioni, mescolanze, abbinamenti che ti rappresentano. Crea uno stile che ti assomiglia e che mette insieme i tuoi gusti con gli elementi fissi della casa.
Senza questa guida, è facile lasciarsi tentare da proposte di negozi o cataloghi di tendenza oggi, ma che rischiano di sembrare già datate domani. Sa trasformare le tue stanze in ambienti senza tempo, che respirano armonia e raccontano chi sei.
Sei in coppia? L’interior stylist svolge un’accurata analisi dei vostri gusti e trova sempre uno stile che appaga i sensi di entrambə.
La ricerca dello stile personale è la chiave di ogni progetto, quella che ti guida nella scelta della creazione di atmosfere rappresentative.
La figura dell’home stylist ha spiccate competenze nel campo della storia del design, degli stili d’arredo, dei materiali, dei colori e come questi interagiscono tra loro. In più è in continuo aggiornamento sull’evoluzione dell’abitare.
Crea palette colore coerenti e personalissime
Lo studio cromatico è in grado di cambiare del tutto, non solo la percezione dei volumi e dello spazio, ma anche come ti senti tu, quando attraversi e vivi le tue stanze. La personalizzazione è la priorità dell’interior stylist. Gli abbinamenti giusti (per te) possono migliorarti l’umore, nutrire la tua motivazione e la tua energia quotidiana.
Ti propone colori che dialogano con i tuoi pavimenti, con la luce naturale, con i tessili che ami e, soprattutto, che risuonano con te e che non ti annoiano.
Personalmente, ho introdotto il test RAH nelle mie consulenze.
Un test che, come per magia (ma è neuroscienza) individua i colori legati ai tuoi ricordi felici, quelli in grado di portarti solo vibrazioni positive. Gli stessi colori che ti appartengono e, quindi, non ti stancano facilmente.
Vuoi trasformare casa senza ristrutturare? L’interior stylist può supportarti nel processo di personalizzazione e restyling.
Un mobile ereditato che vuoi conservare e far dialogare con la tua nuova casa, un pavimento originale (graniglia, palladiana, cotto, marmo…) che vuoi valorizzare, una parete che non parla: l’interior stylist trova il punto da cui ripartire.
Trasforma lo spazio attraverso gli accostamenti materici, cromatici, stilistici e grazie all’uso sapiente di illusioni ottiche, punti focali, alza-sguardi e altri “trucchetti” in grado di spostare l’attenzione e cambiare la percezione degli elementi che compongono il tuo spazio.
Definisce come distribuire i mobili
La disposizione degli arredi cambia completamente lo spirito di una stanza. Con una disposizione più consapevole degli arredi, un soggiorno stretto può sembrare più arioso e leggibile; una zona pranzo poco sfruttata può diventare il cuore conviviale della casa; una camera da letto disordinata può trasformarsi in uno spazio rilassante, dove ogni elemento ha finalmente il suo posto.
L’home stylist ascolta le tue abitudini, il tuo modo unico di vivere la casa. Per te, quanta importanza ha, nel living, il televisore? Mangi sempre a casa? Quante persone sei solitə ospitare? Qual è la tua giornata tipo? Domande come queste, guidano l’interior stylist nella costruzione di un layout funzionale per te e cucito su misura sulle tue abitudini.
L’home stylist costruisce una vera e propria narrazione visiva per la tua casa, trasformando ogni stanza in un racconto coerente e armonioso. Veste le pareti con colori e texture, individua i punti da evidenziare – i cosiddetti punti focali – e guida la scelta e il posizionamento strategico di tutto ciò che compone l’home decor: cuscini, tappeti, tende, specchi, piante, vasi, oggetti personali, cornici, gallery wall.
Guarda altri render di questa camera da letto
Delinea insieme a te cosa mettere su ogni mobile, come curare una libreria, come valorizzare scaffali e angoli spesso trascurati. Lo styling non è superfluo: può penalizzare un arredo costoso, se trascurato, ma allo stesso tempo può esaltare un progetto low budget facendolo apparire elegante, prezioso, studiato.
In altre parole, lo stylingtrasforma l’ordinario in straordinario e rende ogni elemento della tua casa parte di un insieme equilibrato, piacevole e sorprendentemente personale.
Ti guida negli acquisti
Niente più serate su Pinterest o carrelli pieni di cose che forse non funzioneranno mai insieme. L’home stylist seleziona pezzi mirati e di grande impatto, in linea con il tuo budget.
Rende speciale ciò che sembrava impossibile da valorizzare
Pavimenti difficili, stanze buie, soffitti bassi, ambienti stretti: con soluzioni intelligenti diventano posti scenografici, da vivere con gioia.
7 motivi per scegliere un’home stylist per rinnovare senza ristrutturare
Eviti errori costosi Colori che non funzionano, mobili sproporzionati, acquisti impulsivi: previene tutto.
Risparmi tempo prezioso Niente più dubbi infiniti: unə professionista sa già quali scelte funzioneranno.
Ottieni una casa armoniosa e coerente Ogni stanza parla la stessa lingua, con un’estetica che ti assomiglia e ben calibrata.
Puoi integrare o rivedere ciò che hai senza rifare tutto Valorizza mobili esistenti, ridistribuisce, integra solo ciò che serve davvero. Può occuparsi sia di progetti d’arredo da curare da zero (senza dedicarsi a impiantistica, costruzioni e demolizioni) o di restyling di ambienti arredati.
Massimizzi budget e risorse L’home stylist fa luce sulle priorità e crea per te una selezione intelligente.
Riduci lo stress decisionale Niente più sovraccarico da troppi cataloghi: decisioni semplici, guidate, serene.
Il risultato è più bello, più funzionale e più duraturo Un mix perfetto di estetica e praticità, creato per te e non solo per “fare scena”.
Come funziona una consulenza di home styling
Ogni professionista ha il suo metodo e ogni intervento è differente. In generale, ecco come si svolge una consulenza di home styling.
ascolto dei tuoi bisogni;
analisi degli spazi;
individuazione dei colori e dello stile;
progetto colore: definisce come distribuire il colore su mobili, carte da parati, tessuti, pareti;
creazione di concept board e moodboard;
shopping list ragionata;
proposte concrete comunicate attraverso elaborati di vario genere;
ricerca di complementi, tessili e home decor;
allestimento a domicilio.
L’interior stylist può occuparsi di tutte queste cose insieme, o solo di una parte del progetto. Per esempio, può affiancare un architettə, un ingegnere o un geometra, in fase di ristrutturazione, curando la parte più estetica del tuo progetto, al fine di rendere la casa all’altezza delle tue aspettative.
Visualizzare il dopo: trasformare le idee in immagini
Uno degli aspetti più preziosi del lavoro dell’home stylist è aiutarti a visualizzare la tua casa come sarà, prima ancora di muovere un mobile o scegliere un colore.
Alcunə prediligono moodboard, collage o schizzi bidimensionali, strumenti già molto efficaci per trasmettere atmosfera, palette e armonia. Altrə si destreggiano tra planimetrie, prospetti, immagini generate dall’AI, immagini in 3D o render, offrendo una visione ancora più immersiva dello spazio rinnovato.
Ogni professionista ha il suo stile e i suoi strumenti: io amo lavorare con moodboard, planimetrie 2D, modelli 3D e render. In particolare, trovo molto utile trasmettere l’effetto finale attraverso i render 4K, immagini ad alta definizione che permettono di mostrare con precisione ombre, luci, accostamenti realistici di texture e colori.
Questa modalità mi permette di lavorare completamente a distanza, offrendoti una visione realistica e immersiva del tuo spazio rinnovato, così da poter percepire con chiarezza l’atmosfera finale e fare scelte consapevoli.
Quanto costa un’home stylist?
Purtroppo non c’è una risposta definitiva. Dipende molto dalla struttura di ogni singolo servizio (scopri qui le mie consulenze), dagli elaborati richiesti, dalle mansioni affidate all’home stylist e anche dalla sua esperienza. In ogni caso: costa meno di quanto pensi ma, soprattutto, meno di un acquisto sbagliato. È un investimento intelligente, che ripaga in tranquillità e soddisfazione.
Gli errori più comuni che l’home stylist ti evita
Fare acquisti senza conoscere il tuo stile e i tuoi colori felici Così facendo, rischi di spendere per oggetti e arredi che non ti fanno stare bene, che vorrai cambiare dopo poco.
Sottovalutare la luce Senza considerare come cambia la luce nell’arco della giornata, i colori possono apparire diversi, alcune zone possono sembrare buie o asettiche e l’atmosfera della stanza rischia di perdere equilibrio.
Ignorare pavimenti e finiture esistenti Trascurare questi elementi è un errore molto comune. Può far sembrare gli arredi fuori posto o poco coerenti e la casa perde quella sensazione di armonia che rende uno spazio accogliente.
Mescolare stili in modo casuale Una combinazione poco studiata può far sembrare ogni stanza scollegata dall’altra, con ambienti confusi e senza personalità.
Scegliere colori solo perché vanno di moda Seguendo solo le tendenze, si rischia di stancarsi rapidamente dei colori scelti e gli spazi possono perdere la propria autenticità e il legame con chi li vive.
Riempire senza criterio Sovraccaricare superfici e scaffali senza tecnica può dare una sensazione di caos visivo, anche se ogni singolo elemento è bello da solo.
Una casa non deve essere perfetta. Deve accoglierti, rassicurarti, raccontarti.
L’home stylist ti accompagna in questo processo con delicatezza e competenza: trasforma il possibile, valorizza l’esistente, illumina ciò che da solə non riuscivi a vedere.
L’olfatto è uno dei sensi più potenti e influenti nella percezione degli spazi.
Il profumo di una casa contribuisce in modo significativo a creare un’atmosfera accogliente e personale. Le fragranze evocano ricordi, emozioni e possono influire sull’umore di chi vive e visita un ambiente. Per questo motivo, la scelta delle candele profumate non rappresenta solo una questione estetica, ma anche funzionale al benessere quotidiano. Un profumo gradevole può rendere ogni stanza più invitante e favorire la sensazione di comfort, relax o energia a seconda delle esigenze.
Tipologie di candele e caratteristiche principali
Le candele profumate sono disponibili in una vasta gamma di tipologie, ciascuna con caratteristiche specifiche.
candele profumate per la casa
Le più diffuse sono le candele in cera di paraffina, apprezzate per la loro economicità e la capacità di diffondere rapidamente la fragranza. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a una crescita dell’interesse verso materiali naturali come la cera di soia e la cera d’api, considerate opzioni più ecologiche e sicure per la salute. La cera di soia, in particolare, è apprezzata per la combustione più pulita e per la maggiore durata rispetto alla paraffina. La cera d’api, invece, rilascia un profumo leggero e naturale, oltre a purificare l’aria. Oltre al materiale, è importante considerare la qualità degli oli essenziali o delle fragranze utilizzate, così come la presenza di stoppini in cotone o legno, che possono influire sulla modalità di combustione e sulla diffusione del profumo.
Abbinare le fragranze agli ambienti della casa
Ogni ambiente della casa ha esigenze olfattive differenti, che dovrebbero essere considerate nella scelta delle candele.
candele per la casa per ogni ambiente
La zona giorno, come il soggiorno, si presta a profumazioni avvolgenti e calde, come la vaniglia, l’ambra o le spezie, che favoriscono la convivialità e il relax. Per la cucina, sono preferibili fragranze fresche e agrumate, come limone, arancia o basilico, capaci di neutralizzare gli odori di cottura e conferire un senso di pulizia. In camera da letto, le note rilassanti di lavanda, camomilla o sandalo aiutano a creare un’atmosfera distensiva, ideale per il riposo. Per completare il vostro bagno ideale, invece, potreste utilizzare profumi puliti e delicati, come il cotone, il muschio bianco o l’eucalipto, che trasmettono una sensazione di freschezza e igiene. Anche gli spazi di lavoro possono beneficiare di candele dalle note energizzanti, come il pompelmo o la menta, che favoriscono la concentrazione e la produttività.
Criteri per una scelta consapevole delle candele profumate
La scelta delle candele profumate non dovrebbe basarsi solo sul gusto personale, ma anche su considerazioni legate alla qualità, alla sicurezza e all’impatto ambientale.
candele rilassanti per bagno
È consigliabile optare per prodotti realizzati con ingredienti naturali, privi di sostanze tossiche o allergeni, soprattutto se in casa sono presenti bambini o animali domestici. La presenza di certificazioni sulla provenienza della cera e sulla qualità delle fragranze rappresenta un ulteriore elemento di affidabilità. Inoltre, è importante valutare la durata della candela, che dipende sia dal tipo di cera sia dalle dimensioni del prodotto. Una candela di qualità superiore avrà una combustione uniforme e una diffusione costante del profumo, senza produrre fumo eccessivo o residui.
Per chi desidera sperimentare nuove fragranze o risparmiare, il mercato offre numerose soluzioni di candele profumate scontate, facilmente reperibili nei negozi specializzati e sulle piattaforme digitali.
Acquisto e utilizzo: praticità e consigli per l’esperienza olfattiva
Acquistare candele profumate online è diventato un gesto sempre più diffuso, grazie all’ampia disponibilità di marchi, formati e profumazioni.
siti online candele profumate
Le piattaforme digitali consentono di confrontare le recensioni degli utenti, leggere le schede prodotto e scegliere in base alle proprie preferenze, anche senza la possibilità di testare direttamente la fragranza. È comunque importante leggere attentamente le descrizioni e affidarsi a produttori riconosciuti per la qualità delle materie prime. Una volta scelta la candela, il corretto utilizzo ne valorizza le potenzialità: si consiglia di lasciar bruciare la candela fino a quando la superficie non si sarà completamente sciolta, per evitare la formazione di tunnel e garantire una combustione uniforme. È opportuno mantenere lo stoppino tagliato a circa mezzo centimetro, per ridurre la produzione di fumo e prolungare la durata della candela.
La posizione della candela all’interno della stanza influisce sulla diffusione del profumo: collocarla in un punto centrale favorisce una propagazione omogenea dell’aroma, mentre negli spazi più ampi si possono utilizzare più candele con la stessa profumazione per un effetto più intenso.
Sicurezza e manutenzione delle candele in casa
L’utilizzo delle candele profumate richiede alcune attenzioni per garantire la sicurezza domestica e preservare la qualità dell’aria.
È fondamentale non lasciare mai una candela accesa senza supervisione e posizionarla lontano da materiali infiammabili, come tende o tessuti. Le candele devono essere collocate su superfici stabili e resistenti al calore, evitando di spostarle quando sono accese o la cera è liquida. È preferibile spegnere la candela con uno spegnicandela o soffocando la fiamma, piuttosto che soffiare, per evitare schizzi di cera calda. Dopo ogni utilizzo, è bene controllare lo stoppino e rimuovere eventuali residui di cera o impurità. Un ambiente ben ventilato aiuta a evitare l’accumulo di fumi e a mantenere la qualità dell’aria. La conservazione delle candele in luoghi freschi e asciutti contribuisce a preservare l’intensità della fragranza e la consistenza della cera, evitando che si deformi o perda le sue proprietà aromatiche.
Scopriamo Exagonshop, la soluzione semplice e completa per trasformare il proprio bagno comodamente da casa.
Ristrutturare o riprogettare il bagno non è mai stato così semplice. Exagonshop, il negozio online specializzato in prodotti per l’arredo bagno, vi permette di trasformare i vostri spazi con un semplice clic, senza rinunciare allo stile e alla qualità. Scoprite come arredare il vostro bagno esattamente come avete sempre desiderato, comodamente da casa.
Un catalogo completo per ogni esigenza
Uno dei punti di forza di Exagonshop è la grande scelta di prodotti disponibili. Basta sfogliare il catalogo on line e dare un’occhiata alle collezione di mobili da bagno, per esempio. In particolare, hanno attirato la mia attenzione i mobili da bagno sospesi. Eleganti, minimalisti quanto basta, sono declinati in diversi colori di tendenza e con finitura cannettata. Sono inoltre disponibili in vari modelli, da quelli compatti, ideali per piccoli spazi, fino alle composizioni con doppio lavabo, per bagni più ampi. E poi, immaginate la mia sorpresa quando ho visto la versione color smeraldo del lavabo della serie “I Catini” di Ceramica Cielo, uno dei miei brand preferiti. Per completare l’arredo del vostro bagno avete una vasta scelta di articoli, dai sanitari ai lavabi, dai piatti doccia alle vasche, dalla rubinetteria ai sistemi di riscaldamento. Non mancano le proposte per i rivestimenti, realizzati in grès porcellanato e declinati in diverse finiture e stili. Ogni prodotto è selezionato per garantire qualità, durata e un design che si adatta perfettamente al vostro stile personale.
Exagonshop, qualità e servizio a 360°
Exagonshop non si limita a offrire prodotti di design. Il costante impegno per la qualità si riflette in ogni aspetto del servizio. Dal supporto nella scelta dei prodotti, dalla consulenza personalizzata alla logistica rapida ed efficiente, fino all’assistenza post-vendita. Il team di Exagonshop è a disposizione per accompagnarvi in ogni fase del progetto, trasformando le vostre idee ed esigenze in un bagno perfettamente progettato. Se desiderate vedere i prodotti dal vivo e toccarli con mano, è possibile visitare lo show-room presso la sede di Napoli, dove un professionista potrà consigliarvi al meglio.
ADV| Questo articolo è scritto in collaborazione con Compraporte.it
Ci sono soluzioni che entrano in casa e cambiano la vita quotidiana. La porta scorrevole può essere una di queste: è in grado di liberare centimetri preziosi, di semplificare i passaggi, di lasciar scorrere la luce. La scelta giusta può modificare il modo in cui ci muoviamo e in cui viviamo e percepiamo gli ambienti.
Le porte rappresentano a tutti gli effetti una decisione progettuale che va pensata e ponderata.
Si parte sempre dal progetto d’arredo: dalla distribuzione, dagli ingombri, dai materiali, dallo stile e dai colori che ami. Solo dopo arriva la scelta della porta giusta: a battente, scorrevole, in vetro, legno, a scrigno, esterno muro, trasparente o materica? Ogni porta racconta una storia diversa e risolve una criticità differente.
In questo articolo trovi i 6 scenari reali in cui una porta scorrevole è la migliore scelta progettuale.
Prima di addentrarci nelle situazioni in cui una scorrevole è risolutiva, partiamo da qualche informazione fondamentale, che ti sarà di certo utile se stai valutando di installare una porta scorrevole.
In primis i vantaggi che questa soluzione porta in casa.
Libera spazio: niente più porte che sbattono o ingombrano il passaggio. Ogni centimetro diventa disponibile per mobili, tappeti o per dare all’ambiente una sensazione di maggiore ampiezza.
Regala continuità e luce agli ambienti: anche se hai stanze piccole può farle sembrare più ariose, perché il flusso visivo non viene interrotto.
Una porta scorrevole fa davvero al caso tuo? Ecco i dubbi e le domande più frequenti, che probabilmente ti starai facendo anche tu.
Quando è possibile installare una porta scorrevole?
Dipende dal tipo: scorrimento esterno o scrigno. La prima è la più semplice: scorre fuori dalla parete, resta sempre visibile e non richiede lavori invasivi. Ti basta una parete libera dove la porta possa correre senza ostacoli. Niente prese a metà altezza, niente termosifoni, niente mobili fissi che rischiano di bloccarne il passaggio.
La versione a scrigno, invece, entra proprio dentro il muro. Qui serve una parete adatta ad accogliere il controtelaio: niente pilastri, niente tubature o impianti elettrici che impediscano l’alloggiamento della struttura. È necessario verificare lo spessore del muro e capire se regge il controtelaio scelto.
Quando è necessaria la contromuratura?
Per le porte a scrigno, sempre: serve ad ospitare il controtelaio, ovvero quella struttura interna che permette alla porta di scomparire nel muro. Può essere realizzata in cartongesso o in muratura. Se invece preferisci farla scorrere esternamente, ti basta una parete sgombra e ben livellata. Niente lavori invasivi, è necessario solo avere, sulla parete, una porzione di spazio senza intralci, su cui la porta possa aprirsi.
Manutenzione: cosa cambia?
La scorrevole richiede una cura minima: pulizia del binario, qualche goccia di lubrificante all’occorrenza. Molto meno impegnativa di quanto si creda.
Posso bucare la parete che contiene il controtelaio?
La porzione di parete in cui passa il controtelaio è off limits. Non puoi installare mensole, quadri o pensili, per capirci. Rischieresti di intaccare la struttura interna. Se vuoi usarla, devi sapere esattamente dove passa il controtelaio.
1) Porte scorrevoli e appartamenti piccoli
Nelle case piccole la scorrevole a scrigno è un’ottima alleata per recuperare centimetri preziosi. Libera pareti affinché possano ospitare una consolle, un mobile contenitore, uno specchio da terra e tanti altri arredi. Non solo, rende i passaggi più fluidi e liberi.
A volte basta cambiare il verso dell’apertura per sciogliere il nodo della distribuzione di un bagno.
Nei bagni lunghi e stretti o dalla metratura limitata, la porta battente è spesso un ostacolo, specialmente se apre verso l’interno. Può ostacolare il posizionamento del lavabo, della doccia o rendere più ostile l’ingresso.
È perfetta:
nei bagni lunghi e stretti;
nei bagni ricavati in nicchie o sottoscala;
nei bagni ciechi, dove ogni centimetro conta.
Meglio vetro o legno in un bagno piccolo?
Dipende dal risultato che desideri:
vetro satinato: fa respirare la stanza, aumenta la luce, alleggerisce i volumi. Ottima soluzione per i bagni ciechi, ma solo se di fronte alla porta c’è una porzione di parete vuota o il lavabo.
legno o laccato: garantisce più privacy e un’estetica più calda.
3) Stanze jolly e nicchie da trasformare: il ruolo chiave di una porta scorrevole
Le stanze jolly hanno un carattere tutto loro: non sono ufficialmente nulla, ma possono diventare tutto.
A) Quando la stanza jolly ha bisogno di più pareti libere
Una stanza multifunzione funziona bene soprattutto se può ospitare:
una libreria,
una cassettiera,
un armadio basso,
una postazione lavoro non compressa.
Con una porta battente, una delle pareti viene spesso parzialmente persa: l’anta ruba spazio, blocca gli arredi, limita la disposizione. Con una scorrevole a scrigno o una scorrevole che si apre esternamente, invece, tutti i lati diventano utilizzabili, e la stanza inizia a comportarsi come una stanza vera, non come uno spazio di risulta.
È il modo più semplice per farle prendere vita: più superfici, più appoggi, più possibilità.
B) Quando la stanza principale ha una nicchia ampia
In alcuni corridoi ampi o stanze principali può esserci uno spazio delimitato da una nicchia che offre la possibilità di essere sfruttato per una funzione diversa da quella della stanza principale. Una porta scorrevole può effettivamente trasformare quella nicchia in uno spazio separato, che, all’occorrenza, può essere reintegrato nella stanza.
mini home office che si chiude quando finisce il lavoro;
zona hobby dove lasciare materiali senza “invadere” il soggiorno o la camera;
guardaroba chiuso in una nicchia di un corridoio ampio o in un sottoscala;
angolo lettura che diventa una piccola stanza in cui trovare pace.
La scorrevole permette di aprire completamente lo spazio quando vuoi che si integri con la stanza principale, e di chiuderlo quando serve privacy, ordine o concentrazione.
4) Ambienti luminosi, viste, continuità visiva
Una porta può essere un confine, oppure può sparire.
La scorrevole in vetro è un modo per amplificare la luce, valorizzare le finestre, costruire un dialogo continuo tra interno ed esterno.
È perfetta:
nell’apertura tra soggiorno e cucina, per creare continuità, mantenendo, di fatto, gli spazi separati;
case luminose che vogliono mantenere un flusso visivo aperto;
ambienti piccoli che hanno bisogno di ampliare la prospettiva.
Una scorrevole in vetro crea una trasparenza piacevole, sospesa, che non interrompe lo sguardo sulle stanze adiacenti.
Un ambiente intimo ha bisogno di movimenti morbidi e fluidità Ecco alcuni scenari in cui una porta scorrevole può essere risolutiva.
A) Armadio vicino alla porta
La scorrevole è l’unica che non crea conflitti con ante, cassettiere, comodini. Permette di muoversi con più libertà attorno al letto.
B) Stanza piccola
In camere molto compatte, la scorrevole regala della superficie calpestabile in più. Serve per vestirsi meglio, muoversi facilmente, non sentirsi “incastrati”.
C) Suite privata
Collega la camera a:
cabina armadio,
bagno en suite,
home office.
Qui crea un movimento fluido, intimo, senza interrompere la continuità stilistica della stanza.
Insomma, le porte scorrevoli non sono semplici alternative a quelle a battente: sono veri e propri strumenti progettuali che cambiano il modo in cui vivi la casa. Possono recuperare spazio, liberare viste, migliorare la luce, aiutare le stanze piccole e trasformare nicchie e disimpegni in funzioni vere. La scelta tra scorrevole esterna e porta a scrigno dipende sempre dalla parete, dal progetto d’arredo e da ciò che vuoi ottenere in termini di praticità ed estetica.
Se stai pensando di installare una porta scorrevole o vuoi capire quale soluzione funzioni meglio nel tuo caso, partire dal progetto è fondamentale: distribuzione, ingombri, materiali, colori, ritmo degli ambienti. Una scorrevole funziona davvero quando si inserisce in un disegno coerente e risolve un’esigenza precisa.
Spero che questi scenari reali ti abbiano aiutatǝ a capire quando la porta scorrevole conviene davvero e come può rendere più fluida e luminosa la tua casa.